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Raziel ha scritto:
Sul tuo discorso ho l'obiezione del costo, e della praticità, tu dirai che 300 euro ci si può anche spenderle, ma ti potrei ribattere che allora tutto torna utile, e non mi sembra molto pratico portarsi dietro un dissalatore, ma è una mia opinione, con ciò non dico che non possa servire, ma ripeto, serve tutto se hai un posto dove tenerla la roba come minimo, e quindi in casa.
Praticita'? Quello che ho indicato misura cm. 12.7 x 20.3 x 6.4 per 1,3 kg di peso. Piu' pratico di cosi. E' ovvio che sei non abiti in zone prossime al mare l'utilita' diminuisce notevolmente.
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La casa rifugio che intendo io è questa, non perché si abbia accesso ancora al bagno con sciacquone o alla luce elettrica
Comunque il problema del bagno non e' di secondaria importanza, dato che come saprai, tutti dobbiamo farla quotidianamente e in un contesto urbano il mancato funzionamento dei "bagni" pone numerose problematiche, pratiche ma soprattutto igieniche. Scartando subito la possibilita' di farla sul pianerottolo o nella macchina del vicino, io penserei a dotarmi di una latrina chimica con cassetta estraibile e relativa scorta di bustine disgreganti.
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tant'è che ho parlato di generatore, ovviamente da tenere in casa.
Generatore? E con cosa lo fai andare? Hai idea di quanto carburante consumi? E poi si puo' usare solo all'aperto altrimenti rimani intossicato dal monossido.
Inoltre consideriamo che una scorta di carburante sufficiente, diciamo 1000 litri per 400 ore di funzionamento da razionare in un anno, comporta una spesa considerevole oltre che un concreto problema di stoccaggio.
Sara', ma preferisco spendere i soldi per il cibo piuttosto che per il carburante.
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Anche i kit, per come la vedo io sono troppo costosi 3500 euro a persona, non dubito ci saranno persone con un normale reddito e poche spese che possano permettersi spese che vanno così oltre la normale vita quotidiana (e che verosimilmente si riveleranno una spesa inutile), ma in generale parlare di quelle cifre significa che solo chi ha un certo livello reddituale potrà procurarsele.
E tu pensi di stoccare derrate alimentari sufficienti al sostentamento di una persona per un anno con meno di 3500 euro?
Stiamo parlando di 291 euro per mese. Ma dove la fai la spesa scusa?
Ammesso anche che tu sia cosi bravo da spendere meno, rimangono ancora numerosi problemi da sistemare, come assicurarsi che l'apporto calorico sia sufficiente per le esigenze di sostentamento, che vi sia la sufficiente varieta', lo spazio per lo stoccaggio, dato che gia' il kit che ho citato, progettato accuratamente per lo scopo, occupa circa 1 metro cubo per 250 kg di peso, i contenitori da usare per i viveri (nemmeno questi sono gratis!!) oltre che la gestione delle varie scadenze delle scorte che ovviamente dovrai continuare a reintegrare e la protezione da eventuali infestanti tipo topi o scarafaggi.
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La vedo da dura a molto dura.
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In agricoltura si usano ad esempio grossi contenitori quadrati, di plastica, da 500 litri, non so quanto costino ma credo pochissimo, solo solo dei grossi cubi di plastica bianco/trasparente. Ecco, metterne uno in un angolo del garage, con 4 mattoni forati sotto per lasciare lo spazio necessario al rubinetto (si applicano molto facilmente) sotto per defluire, potrebbe essere un'ottima idea per avere 500 litri d'acqua a disposizione. Se a ciò aggiungiamo taniche da 5 litri dell'acqua distillata, riempite con acqua del rubinetto, o una serie di bottiglie di plastica, avremo una riserva rilevante, che, razionata, può essere sufficiente per 2 o 3 mesi almeno, senza necessità di cercarla fuori. La durata ovviamente dipednerà anche dalle condizioni atmosferiche.
E con cosa la distilli? Se manca il gas e le altre utenze con cosa fai il fuoco? Hai idea di quanta energia serva per distillare 500 litri di acqua? Cosa fai, spacchi i mobili e li usi come combustibile? E dove lo accendi il fuoco. E il fumo dove lo fai andare? Decisamente improponibile.
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La casa/rifugio che intendo io in effetti poi non è l'appartamento, o la zona di vita quotidiana, ma una cantina, o un garage, meglio se interrati, in tutto o almeno uno o tre lati, è questo l'unico punto dove poter sistemare tutto il materiale facendolo stare in condizioni ambientali sicure, e che non occupino troppo la casa.
Sinceramente non credo molto nella possibilità di sopravvivenza se si è costretti a scappare rapidamente portando con se solo le primissime cose che vengono in mente, o anche uno zaino che uno si tiene sempre pronto. In un caso del genere prendere l'auto sarebbe impossibile, o per ingorghi o per devastazioni che impedirebbero di procedere, a meno di avere un fuoristrada, e spesso nemmeno questi ce la fanno. Procedere a piedi, in costesto urbano, con 20-30 kg di roba addosso è un suicidio, e solo i giovani potrebbero farcela. Quindi solo se uno vivesse già in campagna o in montagna potrebbe praticarlo immediamente, come vita dei boschi diciamo.
Inutile farsi illusioni, in uno scenario di questo tipo solo i piu' forti e preparati sopravvivono.
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Chi arriva dalle città, chi sopravvive, ci impiegherà minimo qualche giorno prima di raggiungere i primi boschi, e nel frattempo l'attrezzatura da trekking sarà solo peso superfluo, moltissima roba potrà procurarsela in giro, ma i rischi saranno elevati, si parlava di sciacallaggio prima. Anzi andare in giro preparati di tutto punto sarà un bell'invito a farsi rapinare.
Alla fin fine di fronte ad una fuga rapida e immediata le uniche cose da prendere sarebbero scarpe o scarponi, abbigliamento comodo ma coprente (pesante se freddo), da indossare, e un'arma. Tutto il resto sarebbe poco utile, e nell'immediato, e in contesto urbano, come presumo viva la maggior parte di noi.
Secondo me molti di questi ragionamenti sono influenzati dall'immaginario cinematografico di questi tempi.
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Ecco perché mi sono soffermato al barricarsi in un piccolo rifugio proprio, nei limiti delle proprie possibilità, in cui stare tranquilli per due o tre mesi, e nel frattempo vedere come girano le cose, magari in quel tempo ci sarà modo di aggregarsi a qualceh gruppo, o di saccheggiare dei luoghi abbandonati per prepararsi infine a lasciare il proprio rifugio una volta che saranno esaurite le scorte e sarà impossibile rifornirsi in zona.
Certamente la sopravvivenza in un contesto urbano e' molto piu' difficile, ma bisogna anche capire di quale emergenza stiamo parlando. Nel mio discorso io mi riferisco all'ipotesi di una violenta tempesta solare che azzeri tutti gli impianti tecnologici, eliminando quindi luce acqua e gas nelle abitazioni, quindi senza stragi di massa.
Si tratta in definitiva di contesti in cui le esigenze di sopravvivenza sono finalizzate all'attesa dei soccorsi.
Altri scenari, tipo catastrofi naturali o climatiche abbasserebbero le percentuali di sopravvivenza di almeno di un paio di ordini di grandezza. In casi come questi, rifugio o non rifugio, rimanere in un contesto urbano equivale alla morte certa, se non altro per le condizioni che si verrebbero a creare con migliaia di cadaveri in giro tra le macerie.