Un articolo che fa mooolto riflettere..... ![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif) Mario Monti, innocente colpevole: modesta psicopatologia di un burattino Scritto da Roberto Quaglia Giovedì 27 Settembre 2012 http://www.megachip.info/tematiche/demo ... ttino.htmlPerché sono tutti così convinti che un semplice maggiordomo debba condividere tutti i segreti del padrone di casa? A dispetto delle fantasie di qualche illuso, Mario Monti non governa realmente l’Italia.
Più verosimilmente, egli si limita ad applicare più o meno pedissequamente le precise disposizioni che nell’opinione di molti riceve dai banchieri che con un golpe bianco lo hanno installato al posto di comando dell’Italia.
Il padrone di casa in Italia oggi non ci pensa neppure a parlare italiano. Che sia ben chiaro a tutti. A raccontarci qualcosa nella lingua di Dante ci pensa il maggiordomo indigeno, l’ormai famigerato Mario Monti.
Monti non è uno statista. Nei fatti non troviamo indicazioni che capisca qualcosa di politica internazionale. Ha collezionato una tale riga di gaffe che già si rimpiangono le spacconate da osteria di Berlusconi. “L’aumento di suicidi in Italia? Meno che in Grecia”. O le lezioni di democrazia alla Germania, dall’alto del suo mai essere stato eletto: “Ogni governo ha il dovere di guidare il proprio parlamento.” Con acida risposta sulla Frankfurter Allgemeine: “Bene, la Corte Costituzionale ne prenderà atto.”
Monti non è un politico. Ha espressamente dichiarato fin dall’inizio che dalle sue azioni si aspetta impopolarità – prova che dell’opinione degli italiani non gli importa granché. Di fatto è questa la vera antipolitica, non quella che a torto si attribuisce a Grillo. Cosa c’è di più antipolitico che andare dichiaratamente e programmaticamente contro la volontà del popolo sovrano?
Monti non sembra un brillante economista. Gli economisti brillanti hanno molte idee proprie e quando un intellettuale ha idee proprie di solito non riesce ad evitare di scriverle. In tutta la sua carriera accademica Monti pare abbia pubblicato solo una manciata di articoli. L’elenco su Wikipedia appare decisamente scarno. E col malcostume diffuso da parte dei baroni universitari di farsi redarre i lavori dai propri assistenti, non possiamo essere del tutto certi neppure di questi.
Monti non ha neppure un po’ di comune buon senso. Allo scoppio dell’ennesimo scandalo di calcioscommesse ha dichiarato che fosse per lui sospenderebbe il campionato di calcio per alcuni anni. Personalmente apprezzerei non poco la cosa, ma nel mondo reale non si può ignorare che l’unica cosa forse in grado di innescare una rivoluzione in Italia è proprio l’abolizione del campionato di calcio. Affermare pubblicamente una cosa del genere è la cosa più stupida ed irresponsabile che un Presidente del Consiglio possa fare nel Belpaese.
Come ciliegina Monti ha anche equiparato la riforma delle pensioni e la perdita dei diritti individuali alla liberazione dal fascismo. Ecco un uomo che passerà alla storia, anche se non per i motivi che crede lui.
Insomma, tirando le somme Monti non è un brillante alcunché. Non a caso viene chiamato dai media mainstream Mario il Grigio, che di certo non è un gran complimento. Beppe Grillo (copiando Pino Cabras?) lo ha più appropriatamente ribattezzato Rigor Montis – difficile trovare un appellativo più calzante. Dagospia rilancia a mitraglia con Tonti dei Monti, Monti dei Finti Tonti, Mao-Monti, mentre su facebook furoreggia l’applicazione Bloody Mario Monti che invita a tirare pomodori al Vampiro di Tassilvania. Peccato che non possa dire la sua anche Lombroso, il quadretto sarebbe stato perfetto con una degna cornice.
Davvero ci si aspetta che un soggetto del genere sia in grado di pienamente comprendere l’esatta natura e conseguenze delle proprie complesse azioni di governo?
Logica suggerisce che Monti riceva dai banchieri che sappiamo (e magari anche da quelli che non sappiamo) istruzioni precise su cosa fare e che semplicemente le metta in opera. Contrariamente all’opinione diffusa fra gli “indignati”, è fortemente probabile che egli davvero creda di essere lì a salvare l’Italia. La buona fede lo rende naturalmente molto, molto più pericoloso e dannoso di chi opera in perfetta cattiva fede. Monti ha tutti i crismi della brava persona, differentemente dalla masnada di politici disonesti che nei decenni ci sono toccati. Ma la buona fede non è necessariamente un vantaggio. Anzi!
La visione del mondo che si ha dall’interno di un sistema è molto diversa dalla prospettiva che se ne ha dall’esterno. Per fare un esempio a caso, all’interno del sistema nazista i gerarchi e politici nazisti non riuscivano neppure ad immaginare la possibilità di una Germania non nazionalsocialista. A tanto può giungere tale cecità ideologica che la moglie di Goebbels, quando si trovò di fronte alla prospettiva certa della imminente fine del regime, preferì suicidarsi col marito dopo avere avvelenato tutti i propri figli poiché era convinta che nessuna vita al di fuori del sistema nazionalsocialista fosse degna di essere vissuta. È proprio tipica dei gerarchi di ogni sistema politico l’incapacità di immaginare una vita al di fuori di un’ideologia che ha dato a loro molto, quando non tutto. Sia la fine del nazismo e dell’Unione Sovietica comportarono il suicidio di molti gerarchi nazisti e comunisti.
Può la stessa cecità ideologica affliggere anche i gerarchi del sistema bancario?
Beh, perché non dovrebbe? Il moderno sistema monetario è una delle creazioni più irreali della storia dell’umanità, ed è superato in irrealtà solo dall’inverosimile mostro dei derivati finanziari, nato e cresciuto come un bubbone nell’ultimo decennio. Un mostro pari ad oltre dieci volte il prodotto mondiale lordo – un’entità di dimensioni talmente improbabili che è sconcertante il fatto che quasi tutti al mondo perseverino a crederla reale. Si ride oggi della follia che portò alla bolla dei tulipani nel diciassettesimo secolo, tuttavia non ci rendiamo conto di quante grasse risate si faranno un domani i nostri discendenti nel leggere sulle pagine di storia del nostro presente delirio monetario-finanziario. A condire questa follia ci si aggiunge la diabolica architettura del debito, in virtù della quale ogni paese del mondo (quindi ogni cittadino del pianeta) è indebitato al di là di ogni senso comune con non si capisce bene chi (Ho recentemente approfondito questo argomento in un breve saggio che potete leggere qui). Questo ammasso di illusioni finanziarie non è reale, non è neppure lontanamente reale, in effetti è difficile di immaginare qualcosa di più irreale senza sconfinare negli ambiti degli dei, eppure è in grado di sortire effetti perfettamente reali poiché l’illusione è (per ora) universalmente condivisa. L’organizzazione monetaria e finanziaria del mondo di oggi è profondamente ideologica. Così ideologica che dall’interno del sistema l’ideologia è invisibile, essendo essa il modello unico di interpretazione della realtà economica. Ed è la mera ideologia con la cieca fede nei suoi assiomi il solo collante che oggi tiene in piedi questo mastodontico castello di carte.
È ovvio che per chi si trova nella posizione di dovere prendere decisioni importanti e nel contempo crede fermamente alla realtà di questo delirio, lo spettro delle scelte possibili è molto, molto ristretto. Praticamente un percorso obbligato. È importante sottolineare che con la probabile eccezione di chi alberga ai livelli di potere più alti, quelli che l’ideologia la forgiano e dove gli esami di realtà presumibilmente avvengono con lucidità e senza essere appannati dai dogmi, nella parte inferiore della piramide del potere i “gerarchi” visibili (quelli che noi vediamo esercitare il potere) sono mentalmente del tutto succubi dell’ideologia entro cui si muovono. Credono veramente che ciò che essi fanno sia non solo giusto, ma l’unica cosa possibile, analogamente ai gerarchi nazisti, fascisti e comunisti del passato, o agli inquisitori cattolici dei tempi bui, anch’essi tutti soggettivamente certi di operare per il meglio e nel solo modo possibile e quindi obbligato ed “inevitabile”. Nella quasi totalità dei casi il Male è male solo quando osservato da fuori. Solo nelle rappresentazioni di Hollywood i “cattivi” sanno di essere cattivi. Le lacrime in pubblico del ministro Fornero all’annuncio delle sue misure draconiane contro le pensioni, superficialmente bollate come false ed ipocrite, erano quasi certamente invece sincere – neppure un’attrice da Oscar avrebbe potuto recitare così bene.
È l’ignoranza dei processi psicologici all’interno di un’ideologia che fa gridare alla cattiva fede. Intrappolata della gabbia ideologica della mitologia bancaria, la Fornero era davvero convinta che non ci fosse altra scelta.
Così si spiega anche la candida innocenza con cui Monti si è spinto a dichiarare l’indichiarabile, ovvero che la crisi finanziaria “serve” a costringere i governi nazionali a rinunciare a parte della loro sovranità.Continua>>> http://www.megachip.info/tematiche/demo ... ttino.html
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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