12/10/2012, 13:15
CRASH3 ha scritto:
P.s. Vi ricordo che un poliziotto tiene la telecamera in mano, questo significa che i poliziotti si sentono nel giusto a comportarsi così? Visto che sapevano di filmare il tutto......
Vi ricordo che il video girato dalla polizia e' in mano a un magistrato ( così hanno detto in tv)
12/10/2012, 13:23
IdentFlyObj ha scritto:
Mi spiace ma i genitori hanno il 50% di colpe ciascuno.
12/10/2012, 13:31
Thethirdeye ha scritto:CRASH3 ha scritto:
P.s. Vi ricordo che un poliziotto tiene la telecamera in mano, questo significa che i poliziotti si sentono nel giusto a comportarsi così? Visto che sapevano di filmare il tutto......
Vi ricordo che il video girato dalla polizia e' in mano a un magistrato ( così hanno detto in tv)
Girato dalla Polizia?
Ma ne sei sicuro?
A me è sembrato capire che la ripresa sia opera della zia (con un telefonino)...
12/10/2012, 13:35
12/10/2012, 13:35
Blissenobiarella ha scritto:
Bimbo conteso a Padova, il legale della mamma: "Pronto il ricorso al Tribunale dei Minorenni
Venerdì, 12 ottobre 2012 - 11:28:00
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 21012.html
"Nel 2009 è stata tolta la patria potestà alla madre in base alla diagnosi di Pas (Sindrome di Alienazione genitoriale, ndr) applicando delle teorie rifiutate dalla comunità scientifica.
Non esistono criteri scientifici riconosciuti e neppure questa malattia esiste. Non si può fare una diagnosi su criteri inventati da un personaggio discusso come Howard Gardner, accusato di odio verso donne e bambini. Così si commette solo l'errore più clamoroso che si possa fare sui bambini". Andrea Coffari, legale della madre del bambino conteso a Padova, commenta con Affaritaliani.it la relazione di Rubens De Nicola, consulente tecnico d’ufficio (Ctu) della Corte d’Appello, autore della relazione che ha convinto il giudice a togliere alla donna la patria potestà del piccolo per affidarla al padre.
La perizia parla di disagio del bambino.
Gli incontri col padre sono stati sospesi dalla madre in passato.
"Quando la signora tre mesi fa si è rivolta a me, sono stato io il primo a dire che lei stessa, per quanto buona madre, dovesse mettersi in discussione e iniziare un percorso di rfilessione. E la stessa cosa l'ho pretesa dal padre, chiedendolo in udienza. Invece questa perizia ha buttato benzina sul fuoco. Quando due genitori, anche inconsapevolmente, usano i bambini, tutti e due vanno messi in crisi. Entrambi sbagliano".
Come Presidente del Movimento per l'Infanzia ha lanciato un appello.
"Chiediamo di ridare questo bambino alla sua vita, alla sua scuola, alla sua casa. Devono continuare gli incontri protetti col padre, ma vanno seguiti da persone competenti che sappiano trattare i bambini. La violenza è fuori discussione".
Come legale sta preparando qualche provvedimento?
"Abbiamo già fatto ricordo in Cassazione, ma non è detto che sia ammissibile. Nelle prossime ore faremo denuncia e ricorso al tribunale dei minorenni perché liberi questo bambino con un provvedimento urgente. Ogni giorno che passa per quel bambino è un delirio".
IL CONSULENTE RUBENS DE NICOLA: "BIMBO USATO COME ARMA, ECCO PERCHE' LO AFFIDO AL PADRE"
"Rassicuro tutti: sta bene, ha giocato con il papà e ha dormito tutta la notte". Dopo una giornata tragica, in cui il video del bimbo conteso a Padova è rimbalzato su tv e giornali di tutta Italia, parla Rubens De Nicola, il consulente tecnico d'ufficio (Ctu) nominato dalla Corte d'Appello e autore della relazione che ha convinto il giudice a togliere alla mamma la patria potestà del ragazzino.
Ha parlato ieri a fianco del questore di Padova, Vincenzo Montemagno, per spiegare i motivi che hanno portato a una simile vicenda, come riporta il Corriere del Veneto. Da anni il bambino viene usato come "arma" di contesa da parte della madre, . Nel 2009 il tribunale tolse la patria potestà alla donna proprio in base alla perizia dello psichiatra veneziano, secondo cui il bambino soffre di Pas, ovvero la sindrome da alienazione genitoriale. Una forma di disagio psicologico che al momento non è riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, ma intorno al quale c'è ampio dibattito, anche in Italia.
La Pas è l'influenza esercitata da un genitore sul figlio per denigrare la figura dell'altro genitore. Spesso il bambino stesso diventa parte attiva in questo processo. "Verso i 7 anni il pediatra di famiglia aveva mandato il piccolo a fare diversi accertamenti per ricorrenti mal di testa e mal di pancia. La diagnosi? Il bimbo soffriva di ansia, che manifestava in diversi modi, anche comportamentali", spiega De Nicola.
Quello del bimbo padovano è un caso talmente grave, secondo lui, da togliere la figura materna al bambino, provvedimento che raramente viene preso. "Il bambino rischiava molto, in termini di salute psicofisica, a vivere in un ambiente in cui subiva tante pressioni e condizionamenti. Ora è in una struttura protetta, l'ho visitato e sta bene, ci sono molte persone che si prendono cura di lui. Tra qualche settimana cominceranno i colloqui con lo psicologo e poi tornerà a scuola, probabilmente non la stessa che ha frequentato finora".
I GIUDICI: LONTANO DA MAMMA PER AIUTARLO A CRESCERE - Intelligente, vivace e simpatico. Sono gli aggettivi che i giudici della sezione civile minori della Corte d'Appello di Venezia usano per descrivere il bimbo di 10 anni finito suo malgrado al centro di mille polemiche mediatiche dopo che il padre, aiutato dalla polizia, e' andato a prenderlo a scuola dando seguito a una sentenza della magistratura che affidava solo a lui la patria potesta'. Nelle motivazioni della sentenza, pubblicate dalla stampa locale, alla madre viene imputata una "netta ostilita'" all'attuazione delle decisioni dei giudici. Per i giudici "l'attuale situazione del minore e' gravemente rischiosa per la sua evoluzione psicofisica". La madre, poi, sarebbe detentrice "di un potere assoluto sul figlio", che si staglia su uno sfondo di un "conflitto sterile e stressante" fra i due adulti. Di qui la decisione di allontanarlo dalla madre "per aiutarlo a crescere, a resettare e reinventare i propri rapporti affettivi". "Gli incontri del bambino con il padre - spiegano - sono stati del tutto sospesi per iniziativa della madre dal settembre 2010. Sono ripresi solo l'8 febbraio 2012, in uno spazio neutro a Padova, con l'assistenza di un educatore". Il bambino, tuttavia, non e' mai andato a casa del padre e non ha piu' avuto rapporti con il lato paterno della famiglia, con una situazione che per i magistrati "e' gravemente rischiosa per la sua evoluzione psicofisica".
Il commento di Roberta Lerici, Movimento per l'Infanzia
12/10/2012, 13:41
CRASH3 ha scritto:
Confermo!! Al minuto 2:20 c'e' un poliziotto che riprende tutto con una telecamera! (credo sia un poliziotto)
12/10/2012, 13:41
12/10/2012, 13:47
Thethirdeye ha scritto:CRASH3 ha scritto:
Confermo!! Al minuto 2:20 c'e' un poliziotto che riprende tutto con una telecamera! (credo sia un poliziotto)
Ok... ma il prodotto non cambia. Il video della Polizia non sarà reso pubblico e comunque, il linea generale, sarebbe rimasto nei "loro" archivi". Se la zia NON avesse ripreso il tutto, nessuno si sarebbe indignato così tanto e il Capo della Polizia NON avrebbe chiesto scusa pubblicamente.
Quel modus operandi è una pratica consolidata (a detta degli "addetti ai lavori" - vedi articolo postato da Bliss) e questo è - senza ombra di dubbio - un VERO SCANDALO a cielo aperto.
12/10/2012, 13:50
Blissenobiarella ha scritto:
Mik..... (cut).... mi pare che continui a mancare il punto della questione: c'è un bambino i cui diritti come individuo sono stati palesemente abusati. Dei genitori onestamente mi importa poco in questo momento.
12/10/2012, 14:02
Blissenobiarella ha scritto:
Mik, aspetto di vedere cosa viene fuori dalla vicenda. Una idea ce l'ho... Ma la la posizione che stai assumendo tu, mi sembra troppo definitiva e soprattutto mi pare che continui a mancare il punto della questione: c'è un bambino i cui diritti come individuo sono stati palesemente abusati. Dei genitori onestamente mi importa poco in questo momento.
Per come la vedo io, il bambino deve stare con sua madre, non perchè la madre sia migliore del padre, ma perchè così ha scelto lui. Ignorare la scelta del bambino, fino ad imporsi con la "legge" sulla sua volontà è un abominio di proporzioni così ampie, da sfuggire forse alla capacità di empatizzare di qualcuno. Ciò non toglie che sia mostruoso e malato.
12/10/2012, 14:08
Blissenobiarella ha scritto:
Per come la vedo io, il bambino deve stare con sua madre, non perchè la madre sia migliore del padre, ma perchè così ha scelto lui. Ignorare la scelta del bambino, fino ad imporsi con la "legge" sulla sua volontà è un abominio...
12/10/2012, 14:10
mik.300 ha scritto:Thalita ha scritto:mik.300 ha scritto:
[quote]barionu ha scritto:
IL BAMBINO , LEONARDO , VI SEMBRAVA CONTENTO DI ANDARE DAL PADRE ,
CHE ERA LI' PRESENTE ?
""""""""""""""""""""""""""""""""""""
Scusa Mik , ma se ti portano via il bimbo , credi che uno sia
in dovere di non essere emotivo ?
zio ot
l'ho già detto sopra..
lo so che emotivamente scuote..
ragioniamo..
i poliziotti non hanno preso il bimbo
per consegnarlo ad al queida..
vi sembra giusto che il bambino
non possa vedere il padre
(come da ordinanza)
perchè la madre va fuori di testa ?
(tecnicamente siamo alsequestro di persona)
vi sembra giusto che il bambino
viva in un ambiente
in cui il padre è disprezzato e odiato ?
dall'articolo del corriere veneto
si evince che si è arrivati a tanto
perchè per anni
è stato impedito al padre
di vedere il proprio figlio..
credo che la sentenza voglia solo
ripristinare una situazione di "normalità"
non togliere il figlio alla madre sine die..
"Non voleva stare a casa del padre che lo aveva ripetutamente rinchiuso in una stanza"
La donna afferma di non essersi mai opposta a che il bambino venisse prelevato: "Il bambino era a disposizione, ma il bambino non vuole essere strappato al suo mondo. Il bambino vede il padre negli incontri protetti messi per riconciliare il rapporto e riusciva a vederlo una volta alla settimana. Mio figlio non voleva andare a casa sua perché a casa del padre è stato ripetutamente chiuso in una stanza perché piangeva e voleva tornare a casa. Tutto ciò è agli atti".
qui la notizia:
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... remo.shtml
12/10/2012, 14:17
acgunner ha scritto:
io certe volte quando ti leggo mik.300 rimango un pò basito.
qui c'è solo da espeimere sdegno per il comportamento delle......forze dell'ordine.....e del loro abuso di potere.
il bambino può avere qualsiasi problema del mondo, ma NON PUO' essere prelevato in quel modo! punto.
poi saranno i giudici a esprimersi su chi dovrà avere la sua custodia.
che ci sia da dire pure su come vengono prese queste decisioni da parte dei giudici è scontato, ma di questo si dovrebbe parlare a parte.
quindi mettersi qui, pure in questo caso, a voler fare il bastian contrario per forza, mi sembra esagerato.
spero che a quegli agenti venga tolto il distintivo innanzitutto e che quell'ispettore passi i suoi bei guai...e auguro a quel bambino tutto il bene possibile.
e leggere che 'si però il ragazzino scalciava e si lamentava...che dovevano fa i poliziotti!?' i fa gelare il sangue tanto quanto quel video.
ed in giro per la rete io questa frase l'ho letta.
12/10/2012, 14:57
rmnd ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
Per come la vedo io, il bambino deve stare con sua madre, non perchè la madre sia migliore del padre, ma perchè così ha scelto lui. Ignorare la scelta del bambino, fino ad imporsi con la "legge" sulla sua volontà è un abominio...
ma tu dovresti sapere meglio di me che non sempre quello ciò il minore vuole rappresenta oggettivamente il meglio per lui/lei.
Penso che in linea generale, in questi casi si dovrebbe valutare se quello che il mionore davvero vuole sia il suo bene oppure frutto di condizionamenti esterni.
Per farla semplice, e sempre in via generale, senza riferirmi al caso in oggetto che come fatto notare da altri, vanno differenziate le faccende personali che non dovrebbero riguardarci e il modus operandi delle istituzioni che invece interessa tutti (anche se 'sequestro' è una boutade)
Quindi in un discorso più generale, dove potrebbe stare meglio un figlio maschio (ma penso che si possa tranquillamente applicare anche a una figlia), conteso tra mamma e papà. Dove il bambino sente, crede di star meglio o dove effettivamente è meglio per lui se analizziamo il suo sviluppo nel lungo periodo?
Quindi banalizzando, il minore conteso, è meglio che cresca in un'ambiente iperprotettivo con mamma o papà chioccia o in un ambiente ugualmente (si spera) amato, ma dove può avere la possibilità di forgiarsi un carattere più forte in modo da poter affrontare meglio la vita adulta?
12/10/2012, 15:11
Blissenobiarella ha scritto:rmnd ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
Per come la vedo io, il bambino deve stare con sua madre, non perchè la madre sia migliore del padre, ma perchè così ha scelto lui. Ignorare la scelta del bambino, fino ad imporsi con la "legge" sulla sua volontà è un abominio...
ma tu dovresti sapere meglio di me che non sempre quello ciò il minore vuole rappresenta oggettivamente il meglio per lui/lei.
Penso che in linea generale, in questi casi si dovrebbe valutare se quello che il mionore davvero vuole sia il suo bene oppure frutto di condizionamenti esterni.
Per farla semplice, e sempre in via generale, senza riferirmi al caso in oggetto che come fatto notare da altri, vanno differenziate le faccende personali che non dovrebbero riguardarci e il modus operandi delle istituzioni che invece interessa tutti (anche se 'sequestro' è una boutade)
Quindi in un discorso più generale, dove potrebbe stare meglio un figlio maschio (ma penso che si possa tranquillamente applicare anche a una figlia), conteso tra mamma e papà. Dove il bambino sente, crede di star meglio o dove effettivamente è meglio per lui se analizziamo il suo sviluppo nel lungo periodo?
Quindi banalizzando, il minore conteso, è meglio che cresca in un'ambiente iperprotettivo con mamma o papà chioccia o in un ambiente ugualmente (si spera) amato, ma dove può avere la possibilità di forgiarsi un carattere più forte in modo da poter affrontare meglio la vita adulta?
Non sono d'accordo rmnd. I bambini vanno rispettati, non trattati come se fossero creature incapaci di intendere e volere. La decisione del bambino era quello di rimanere con la madre. Il riavvicinamento con il padre doveva essere agevolato nel rispetto di questa volontà di fondo. E' da qui che si deve partire per operare per il suo bene. Ti faccio una domanda: secondo te, c'è la possibilità che il bimbo ce l'avesse tanto con il padre perchè questi minacciava di toglierlo dalla sua famiglia per inserirlo per un anno in una comunità di recupero prima di prenderlo con se? Un anno in una comunità di recupero perchè il bambino "non vuole" stare con il padre. Un bimbo di 10 anni deve essere resettato. Ma se tuo padre l'avesse fatto a te, tu come ti saresti sentito nei suoi confronti? Mettetevi un po' nei panni di questo essere umano, diamine! PAS del cavolo. Non è nemmeno una sindrome riconosciuta dal DMS perchè è priva di ogni fondamento, è solo uno strumento giuridico di rivalsa per genitori ed avvocati stronzi.