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23/10/2012, 13:44

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Se si agisse a monte , e quindi sul merito, scopriresti che non avremmo neanche bisogno di quote rosa.



Stai dicendo che se si agisse sul merito, le donne sarebbero comunque poche?
O che al contrario sarebbero di più di oggi?


Dico che sarebbero presenti in base alle loro proprie specifiche competenze esattamente come gli uomini senza bisogno di ricorrere al 50% a tutti i costi.
In alcune realtà potrebbero essere superiori al 50% in altre inferiori.

Poi siamo chiari , qui , quando si parla di quote rosa per l'accesso al mondo del lavoro non è per dare più possibilità alle donne di trovare sbocchi occupazionali in un acciaieria piuttosto che in una carrozzeria. Quando parliamo di quote rosa parliamo principalmente di CdA.
Grazie tante.... a tutti piacerebbe sedersi intorno a un tavolo di un consiglio di amministrazione, pubblico o privato che sia.

Per questo dico che se prima non si risolve il problema della mancata meritocrazia , la quota rosa serve principalmente per distribuire più equamente le incompetenze.

23/10/2012, 13:45

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Se si agisse a monte , e quindi sul merito, scopriresti che non avremmo neanche bisogno di quote rosa.



Stai dicendo che se si agisse sul merito, le donne sarebbero comunque poche?
O che al contrario sarebbero di più di oggi?


credo che intenda che si ci fossero solo politici davvero degni di tale nome e soprattutto CAPACI non avrebbe importanza il loro sesso, ma solo le loro reali capacità. ho capito bene?

23/10/2012, 13:49

nei concorsi pubblici,
si potrebbero fare concorsi separati..

ex. servono 1000 magistrati ?
500 uomini, 500 donne,
2 concorsi distinti per sesso..
risultato finale,
500 uomini assunti,
500 donne assunte.
in base alla rispettiva graduatoria.
1:1

che ne dite?

23/10/2012, 13:56

mik.300 ha scritto:

nei concorsi pubblici,
si potrebbero fare concorsi separati..

ex. servono 1000 magistrati ?
500 uomini, 500 donne,
2 concorsi distinti per sesso..
risultato finale,
500 uomini assunti,
500 donne assunte.
in base alla rispettiva graduatoria.
1:1

che ne dite?


Sottoscrivo.

Anche perchè SE ci fossero più magistrati donne
i coglionazzi con la clava tipo quello di cui parliamo
nel topic, ce ne sarebbero molti di meno.... [:D]

23/10/2012, 13:56

mik.300 ha scritto:

nei concorsi pubblici,
si potrebbero fare concorsi separati..

ex. servono 1000 magistrati ?
500 uomini, 500 donne,
2 concorsi distinti per sesso..
risultato finale,
500 uomini assunti,
500 donne assunte.
in base alla rispettiva graduatoria.
1:1

che ne dite?



Non me ne volere, ma una tale divisione nel XXI secolo la vedo applicabile al massimo alla toilette.
Poi pensi si risolverebbe il problema?
Sai che casino pianterebbero su i candidati transgender?
[8D]

23/10/2012, 13:59

rmnd ha scritto:

Non me ne volere, ma una tale divisione nel XXI secolo
la vedo applicabile al massimo alla toilette.



Fattelo dire amico mio.... sei proprio un maschilista [|)]

23/10/2012, 14:05

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Non me ne volere, ma una tale divisione nel XXI secolo
la vedo applicabile al massimo alla toilette.



Fattelo dire amico mio.... sei proprio un maschilista [|)]



Non capisci il senso.

Applicare una tale suddivisione è discriminante.
Perchè selezionare i migliori 500 maschi e le migliori 500 femmine? Non sono mica esemplari da riproduzione. Devono amministrare la giustizia non sfornare la cucciolata migliore.

E allora come è giusto che accada in natura, vinca il migliore.
Quindi si assumino i primi 1000 in graduatoria, sia che essi siano tutti maschi, tutte femmine o a maggioranza di uno dei due sessi.

Questa è meritocrazia che prescinde dal sesso, religione, colore (eh appunto sul colore come la mettiamo? Facciamo 1/3 di donne bianche, 1/3 nere, 1/3 asiatiche? e così per i candidati maschi?

Ma suvvia. Il merito a prescidere dal resto.

23/10/2012, 14:29

Questa volta la vedo come Rmnd. Alle donne non serve una politica protezionista. Al limite, visto che la discriminante sessuale esiste ed è stato ampliamene dimostrato, si potrebbe dare l'accesso ai concorsi con il numero della carta di identità o un identificativo neutro di altro tipo.
Ma non sarebbe comunque una soluzione al problema che, a mio parere, è un problema di organizzazione sociale e mentale, che in solo ultima istanza diventa discriminazione. Ad esempio, un dato interessante emerso dagli ultimi esperimenti sociologici è che a parità di merito una donna viene valutata meno di un uomo anche da esaminatori di sesso femminile.

23/10/2012, 16:25

Blissenobiarella ha scritto:

Questa volta la vedo come Rmnd. Alle donne non serve una politica protezionista. Al limite, visto che la discriminante sessuale esiste ed è stato ampliamene dimostrato, si potrebbe dare l'accesso ai concorsi con il numero della carta di identità o un identificativo neutro di altro tipo.
Ma non sarebbe comunque una soluzione al problema che, a mio parere, è un problema di organizzazione sociale e mentale, che in solo ultima istanza diventa discriminazione. Ad esempio, un dato interessante emerso dagli ultimi esperimenti sociologici è che a parità di merito una donna viene valutata meno di un uomo anche da esaminatori di sesso femminile.


Ciò che intendo dire è che la necessità di imporre (qualora fosse) un numero minimo
di donne ai vertici è probabilmente un fatto legato all'incapacita dei "maschietti" di
riconoscere (in linea generale e nella maggior parte dei casi) le capacità o i meriti
delle donne stesse. Perchè, allo stato dell'arte, sono loro che effettuano le scelte.

Quindi, in sostanza, parliamo di un bug culturale di antica memoria....

Anche perchè, se così non fosse, non saremmo l'ultimo paese Europeo
in termini di numero di dirigenti al femminile.

Tornando in tema: esiste un'indagine statistica in grado di evidenziare
il numero di delitti per motivi passionali degli altri paesi europei?

La cosa mi incuriosisce..... [:o)]

23/10/2012, 17:29

rmnd ha scritto:

mik.300 ha scritto:

nei concorsi pubblici,
si potrebbero fare concorsi separati..

ex. servono 1000 magistrati ?
500 uomini, 500 donne,
2 concorsi distinti per sesso..
risultato finale,
500 uomini assunti,
500 donne assunte.
in base alla rispettiva graduatoria.
1:1

che ne dite?



Non me ne volere, ma una tale divisione nel XXI secolo la vedo applicabile al massimo alla toilette.
Poi pensi si risolverebbe il problema?
Sai che casino pianterebbero su i candidati transgender?
[8D]


gia`..
forse l`esempio dei magistrati e` infelice,
forse calzava meglio x bidelli, lsu, ecc.

comunque certo, il merito sopratutto..
poi certo esistono lavori
in cui il merito/capacita` femminile
e` preminente rispetto a quello maschile
e viceversa..
e altri in cui sono alla pari..

su questo possiamo essere d`accordo,
giusto?

23/10/2012, 17:53

mik.300 ha scritto:

rmnd ha scritto:

mik.300 ha scritto:

nei concorsi pubblici,
si potrebbero fare concorsi separati..

ex. servono 1000 magistrati ?
500 uomini, 500 donne,
2 concorsi distinti per sesso..
risultato finale,
500 uomini assunti,
500 donne assunte.
in base alla rispettiva graduatoria.
1:1

che ne dite?



Non me ne volere, ma una tale divisione nel XXI secolo la vedo applicabile al massimo alla toilette.
Poi pensi si risolverebbe il problema?
Sai che casino pianterebbero su i candidati transgender?
[8D]


gia`..
forse l`esempio dei magistrati e` infelice,
forse calzava meglio x bidelli, lsu, ecc.

comunque certo, il merito sopratutto..
poi certo esistono lavori
in cui il merito/capacita` femminile
e` preminente rispetto a quello maschile
e viceversa..
e altri in cui sono alla pari..

su questo possiamo essere d`accordo,
giusto?


Si mik.300, concordo con te.
Anche se temo che le 'femministe' siano di altro avviso e cioè che tutto quello che può fare un uomo , lo può fare anche una donna e meglio ma non viceversa.
Poi molto è anche questione di modelli sociali.

Quando ho citato l'acciaieria o la carrozzeria non l'ho detto a casaccio.

Io penso che una donna possa tranquillamente lavorare in carrozzeria come battilama o verniciatore, o in una officina meccanica piuttosto che in un altoforno dell'italsider.
Ma probabilmente in questi casi se lato azienda/datore di lavoro si preferirà optare per una figura maschile è anche plausibile pensare che dall'altra vi saranno poche o nessuna candidate per i colloqui.

Per questi lavori penso sia difficile e inutile applicare la quota rosa, proprio per la mancanza di candidate...
Ultima modifica di rmnd il 23/10/2012, 17:54, modificato 1 volta in totale.

23/10/2012, 18:22

Io la penso in questo modo: la donna deve essere a pari merito con l'uomo in base a certi lavori o professioni e non tutti,in quanto è la natura stessa della donna che gli limita l'accesso.
Io per esempio non metterei mai a pari merito due Magistrati di sesso diverso,in quanto la donna per sua natura tende a ragionare di più con il cuore e sappiamo benissimo che in questa materia (sapendo cosa può comportare questo),deve prevalere di più la ragione,il cervello non deve essere influenzato minimamente dalle emozioni.

23/10/2012, 19:35

bleffort ha scritto:

Io la penso in questo modo: la donna deve essere a pari merito con l'uomo in base a certi lavori o professioni e non tutti,in quanto è la natura stessa della donna che gli limita l'accesso.
Io per esempio non metterei mai a pari merito due Magistrati di sesso diverso,in quanto la donna per sua natura tende a ragionare di più con il cuore e sappiamo benissimo che in questa materia (sapendo cosa può comportare questo),deve prevalere di più la ragione,il cervello non deve essere influenzato minimamente dalle emozioni.


E questa tua affermazione, caro blefford, è l'essenza di cosa sia il maschilismo...semplice pregiudizio.
Non è affatto vero che una donna ragioni con il cuore più di un uomo, o che sia meno razionale o più emotiva. Questo topic in effetti, prende il via da una riflessione su un problema che mette in evidenza l'esatto contrario.

23/10/2012, 19:45

Thethirdeye ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

Questa volta la vedo come Rmnd. Alle donne non serve una politica protezionista. Al limite, visto che la discriminante sessuale esiste ed è stato ampliamene dimostrato, si potrebbe dare l'accesso ai concorsi con il numero della carta di identità o un identificativo neutro di altro tipo.
Ma non sarebbe comunque una soluzione al problema che, a mio parere, è un problema di organizzazione sociale e mentale, che in solo ultima istanza diventa discriminazione. Ad esempio, un dato interessante emerso dagli ultimi esperimenti sociologici è che a parità di merito una donna viene valutata meno di un uomo anche da esaminatori di sesso femminile.


Ciò che intendo dire è che la necessità di imporre (qualora fosse) un numero minimo
di donne ai vertici è probabilmente un fatto legato all'incapacita dei "maschietti" di
riconoscere (in linea generale e nella maggior parte dei casi) le capacità o i meriti
delle donne stesse. Perchè, allo stato dell'arte, sono loro che effettuano le scelte.

Quindi, in sostanza, parliamo di un bug culturale di antica memoria....

Anche perchè, se così non fosse, non saremmo l'ultimo paese Europeo
in termini di numero di dirigenti al femminile.

Tornando in tema: esiste un'indagine statistica in grado di evidenziare
il numero di delitti per motivi passionali degli altri paesi europei?

La cosa mi incuriosisce..... [:o)]


Ma non è imponendo delle quote rosa che si risolve il problema di mentalità che è alla radice della discriminazione sociale...Bisognerebbe invece capire perchè una donna è ritenuta meno assumibile rispetto ad un uomo. Perchè non si tratta solo di discriminazione, c'è anche un problema di "convenienza", non conviene ad una ditta assumere delle donne anche se queste hanno pari meriti rispetto agli uomini. Perchè?


Sicuramente le statistiche ci sono..
Qui, intanto, c'è un blog tematico:
http://femminicidio.blogspot.it/

23/10/2012, 21:16

io penso che se una persona è capace, non è importante se sia uomo o donna, non c'è necessità di fare "quote", al limite queste quote posso avere un significato se le persone, donne, capaci del ruolo cercato, non verrebbero comunque situate o elette in quel ruolo...

inoltre la ricerca dell'uguaglianza credo abbia livellato ogni reale differenza,
se un uomo può fare il metalmeccanico, il minatore, l'addetto alle piattaforme petrolifere è perchè la sua capacità fisica lo predispone direttamente, senza che questa significhi un'inferiorità per la donna che sarà destinata invece a compiti dove la stazza, la forza non sono previsti
questo per parlare di differenze fisiche,
se poi c'è una donna giunonica che può svitare bulloni a cavallo di cantieri petroliferi, siderurgici, a -30sottozero, bè non sono tutte così ma colei che può e dimostra la sua capacità può farlo
così come ci saranno lavori che un uomo non può fare e li fa una donna
Ultima modifica di Zelman il 23/10/2012, 21:29, modificato 1 volta in totale.
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