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MessaggioInviato: 18/04/2012, 12:26 
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ubatuba ha scritto:

nonostante l'inserimento in costituzione del pareggio di bilancio x il 2013,il fmi ha sentenziato che non prima del 2017 tale pareggio sara'attuabile,quindi....un ulteriore scopola x questo nuovo wate,ke x tale motivo ha annientato pensionati con pensioni minimali,oltre al sistema produttivo..... [;)]


Certo... fosse per l'FMI... dovremmo fare sacrifici sino al 2017 [:D]
Non è sostenibile già ora... figuriamoci sino al 2017.... [:255]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 18/04/2012, 12:27 
..magari sarebbe piu' rapido considerare i nominativi di quelli ke hanno avversato il provvidimento [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 18/04/2012, 12:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 18/04/2012, 12:28 
rmnd, non ti capisco davvero, sei un personaggio strano...ho fatto votare il mio amico perchè in quel concorso c'era un regolamento che diceva + o meno di non farsi aiutare da nessuno, però uno ha subito usato la tecnica degli amici e quindi quando il mio amico ha ricevuto dal moderatore la risposta che non violava il regolamento, sotto mio consiglio, ha agito così. non c'è niente di strano, occhio per occhio dente per dente.

io ti ho chiesto scusa, ma se continui a darmi del mafioso non ci siamo proprio


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MessaggioInviato: 18/04/2012, 12:31 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Infatti..... [:)] Se poi pensi sia il caso di aprire un altro topic fai pure.
Personalmente, inserirei quei nomi qui....... cmq, decidi tu [;)]

No, la mia era una battuta provocatoria, tutto qui, va bene anche linkare l'elenco se si trova da qualche parte, non mi pare che sul sito del senato ci siano i nomi dei votanti, ma si può controllare.
Secondo me molti hanno votato senza neanche sapere il perché.

Il fatto che sia una porcata lo si può facilmente dedurre notando che questa vicenda non ha avuto alcuna visibilità sui media... di solito quando di qualcosa non se ne parla è perché non si deve disturbare il manovratore.

In TV la verità è inversamente proporzionale allo spazio che riceve nei tg e nelle varie trasmissioni spazzatura.


Ultima modifica di iLGambero il 18/04/2012, 12:32, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 18/04/2012, 12:31 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

nonostante l'inserimento in costituzione del pareggio di bilancio x il 2013,il fmi ha sentenziato che non prima del 2017 tale pareggio sara'attuabile,quindi....un ulteriore scopola x questo nuovo wate,ke x tale motivo ha annientato pensionati con pensioni minimali,oltre al sistema produttivo..... [;)]


Certo... fosse per l'FMI... dovremmo fare sacrifici sino al 2017 [:D]
Non è sostenibile già ora... figuriamoci sino al 2017.... [:255]


ciao tte non prima del 2017, quindi potrebbe volere dire ke la cosa potrebbe pure essere successiva...... [;)] [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 18/04/2012, 12:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 18/04/2012, 14:30 
STRANAMENTE, oggi, a TG1 ECONOMIA.... è stato detto che il "pareggio in bilancio in costituzione", insieme al "Fiscal Compact" (http://intermarketandmore.finanza.com/c ... 41408.html) e all'ESM (http://internetepolitica.blogosfere.it/ ... razia.html), traccia la linea di confine oltre la quale, per gli italiani, sarò davvero difficile poter immaginare un FUTURO che si possa definire tale. Il tipo, ha aggiunto che tutto questo è stato attuato nella quasi indifferenza e/o controllo da parte della politica..... [8)].

Domani lo metteranno in rete.... vi farò sentire le parole testuali.... [xx(]




Questo è quanto è stato detto l'altro giorno qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=222035

Cita:
sezione 9 ha scritto:
Che il popolo non abbia avuto voce in capitolo
e/o fosse all'oscuro però non sono d'accordo.


Senti qui.... TG1 Economia di oggi, su ESM,
pareggio di bilancio in costituzione.... e sul
mancato dibattito parlamentare.

Dal minuto 07:06:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 5f27e.html



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MessaggioInviato: 18/04/2012, 14:47 
Correggetemi se sbaglio. Il rapporto deficit/pil era al 6%, adesso siamo all'1,5% e l'anno prossimo allo 0,5%. Stando così le cose, in due anni abbiamo fatto manovre per ridurlo del 4-5%, da qui in avanti dovrà essere ridotto dello 0,5% per andare in pari.

Quello che è stato fatto da Berlusconi e da Monti, fin qui, è di evitare il fallimento. Ma il problema è che non basta garantire il "pareggio" per crescere.

http://www.unita.it/italia/gabriel-l-au ... o-1.402786

http://www.cnel.it/134?current_page_841 ... 2012-04-17

(c'è da scaricarlo, l'articolo è questo: CIO' CHE I TEDESCHI NON VOGLIONO DIRE SULLA COMPETITIVITA')

Questo tanto per mostrare come la discussione sul pareggio di bilancio, austerità, rigore, Europa e compagnia sia un filino più complicata del "ricordiamoci chi ha votato contro".


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MessaggioInviato: 18/04/2012, 16:51 
Pareggio di bilancio: quintessenza di una
classe politica corrotta e/o incapace


http://www.wallstreetitalia.com/article ... apace.aspx

Lidia Undiemi, economista, collabora con Wall Street Italia. E' in prima linea con WSI nella battaglia contro l'ESM e il Fiscal Compact.

Per spiegare l'assurdità del pareggio di bilancio in Costituzione e l'ondata di politiche di austerity che potrebbero colpire i cittadini non è necessario richiamare il dissenso dei premi nobel.

Non occorre un'analisi tecnica del testo proposto, basta fare un ragionamento logico e talmente semplice da ridicolizzare in poche righe l'ipocrisia dei tanti politici "di professione" che scelgono di addossare il peso della crisi agli italiani.

L'equilibrio fra le entrate e le uscite del bilancio statale si raggiunge se coloro che lo rappresentano:

• attuano concretamente una politica virtuosa lontano da logiche clientelari, dal familismo e dai privilegi di casta e dalle ruberie di altro genere;

• sono dotati di un comprovato senso dello Stato e di un elevato livello di moralità e di etica;

• posseggono reali capacità dirigenziali. Per tenere in ordine i conti non basta essere "puliti" ma è necessario possedere adeguate competenze professionali, nonché una certa dose di coraggio, visto che gli interessi della nazione contrastano con gli obiettivi dell’antistato.

Il debito pubblico cresce sulle spalle dei cittadini quando manca uno di questi tre presupposti, se non addirittura tutti.

La crisi non è un castigo divino, sappiamo benissimo che la colpa è dei politici. Per incompetenza o per complicità stanno rovinando la vita di milioni di italiani.

Lasciare il paese nelle mani di questa gente è antipolitica, un gravissimo atto di irresponsabilità dalle conseguenze incalcolabili.

La modifica della carta costituzionale porta con sé un preciso messaggio: i politici non intendono assumersi le proprie responsabilità, e poiché i finanziatori del debito pubblico rivogliono i propri soldi (qui mi limito a considerare l'ipotesi più ingenua) allora spetta ai cittadini pagare il loro conto a colpi di austerità.

L'obiettivo della razionalizzazione della spesa pubblica, della corretta e virtuosa collocazione degli investimenti e della destinazione del gettito fiscale dipende dall’attività legislativa e governativa, e se i politici hanno fallito allora devono andare a casa, non cambiare la Costituzione.

Adesso tocca ai cittadini rifiutarsi di pagare il conto della casta.

Le soluzioni alternative in favore della collettività esistono, alcune le ho esposte nella proposta di mozione parlamentare contro l’ESM, dall’attuazione di una politica legislativa in favore dell’economia reale al contrasto concreto alla speculazione finanziaria anche al fine di recuperare il denaro necessario per ridurre il debito senza "uccidere" lo Stato sociale.



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MessaggioInviato: 18/04/2012, 17:23 
Cosa sapete della slealtà?
http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/ ... ealta.html

Il post precedente ha avuto molto successo: si sono complimentati lettori (in pubblico) e colleghi (in privato) e non s’è vista nemmeno l’ombra di un troll (ormai non mi nominano più nemmeno quando sono in fondo alle loro tane, hanno troppa paura di farmi pubblicità. Fabio, Fabiuccio! Stava nascendo un’amicizia! Ma dove sei scomparso? Te l'hanno detto i tuoi amichetti: "non ti ci appiccicare a Bagnai, che quello fa vedere i dati, e poi siamo rovinati!").

Questo successo però, dal mio punto di vista, è solo parziale, perché mi rendo conto di non essere riuscito a far capire a molti una cosa importante.


Permettetemi, da fiorentino, e quindi, vi piaccia o no, da persona etnicamente autorizzata a farlo, di aggiungere una piccola chiosa al vostro vocabolario della lingua italiana, che non è il mio. E no che non lo è, perché nel vostro dizionario esiste una parola che nel mio non esiste: “svalutazionecompetitiva”. Io sfoglio il mio vocabolario, e trovo: “competitivo, agg. 1) che consente di competere; 2) che è animato da spirito di competizione”. Poi vado pazientemente un po’ più giù, e trovo: “svalutazione, s.f., diminuzione del valore o del prezzo di qualcosa”. A questo punto, per cercare di capire quale sia quella che voi vi ostinate a chiamare la “vostra” idea, ma che non è vostra neanche un po’, seguendo l’ordine alfabetico, scendo lungo la pagina, aspettando di trovare subito dopo “svalutazionecompetitiva”. Ma... mistero! Questa parola nei miei dizionari non la trovo. Errore del tipografo? Dopo aver visto tante bibliografie di tesi cominciare dalla lettera Z (quella di Zorro, ovviamente, non quella di Zamagni) per finire con la lettera H (avete presente un’estrazione bernoulliana?), penso: “magari il tipografo è un laureato triennale, quindi potrebbe non avere molta più relazione con l’ordine alfabetico di quanta Webern ne abbia con la tonalità. Fammi dare un’occhiata in giro...”. E allora risalgo, verso “scemenza”... poi riscendo, verso “svilire”... niente... questa parola, che è l’unica che alcuni lettori sanno di economia, “svalutazionecompetitiva”, insomma, sul dizionario non c’è. Più facile far abboccare un salmerino che trovare questa parola che a voi dice molto, direi quasi tutto, e a me, invece, non dice proprio niente.

Come la mettiamo?

Vi faccio una domanda.


Cosa sapete voi della slealtà?

La Fig. 1 mostra la variazione del debito pubblico nei paesi dell’Eurozona dal 2000 al 2005. E visto che vengo esortato al buonismo, ve lo commenterò non con il mio solito empito omerico (nel senso, beninteso, di Homer Simpson), ma mi “flanderizzerò” (conoscerete Ned Flanders, no? Non ditemi che state tutto il giorno a leggere i Vangeli gnostici in edizione anastatica con apparato critico in tedesco, come Marco Basilisco). Così il buonismo è assicurato.

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“Sorpresa sorpresina! Cosa succede? Vuoi forse dirmi che dal 2000 al 2005 i paesi virtuosi, quelli dell’asse (di equilibrio) franco-tedesco hanno aumentato il loro debito pubblico, mentre i porci porcellini lo stavano diminuendo? Cosa? Il Portogallo? Ma amico, guarda la tabella tabellina che segue, tesoro caro.”

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"Vedi, il Portogallo sì, ha avuto una performance non ottima, ha aumentato il suo debito debitino di 14 punti di Pil, ma lui all’inizio era ben dentro i parametri di Maastricht: il suo debito debitino era al 48.5% all’inizio del periodo, per trovarsi poi al 62.8% nel 2005, cioè quasi sei punti sotto i primi primini della classe, i nostri amici diversamente europei”.

Alla televisione francese, che è molto interessante, ho visto come si preparano le meduse per farci l’insalata (in Tailandia pare vada molto). E ho pensato: guarda un po’, è esattamente quello che hanno fatto col cervello di certi italiani.

Ma io ci riprovo. Lo volete capire sì o no quello che è successo? Guardate, a titolo di esempio, il tracciato del debito italiano e tedesco nel periodo in questione:

Immagine

Cosa vedete? Ditelo con parole vostre. No, anzi, meglio non fidarsi di persone dal vocabolario così strano. Ve lo dico io con le parole dei dati. Mentre il debito pubblico italiano è avviato su una traiettoria di risanamento (debole, imperfetta, non vigorosa, quello che volete, ma di risanamento, e c'era Belzebù al governo), il debito alamanno cosa fa? Prima staziona, poi decolla dal 2003. E cosa è successo nel 2003? Le famose riforme del mercato del lavoro, o sbaglio? Sapete, io non me ne intendo, non sono un economista del lavoro, sono solo un umile macroeconomista (come dico ai miei colleghi francesi, un “maquereau économiste”, e chi ha orecchie per intendere intenda. Del resto, ci pagano poco...).

E allora non ditemi di andare a leggere l’infinita aneddotica di queste belle riforme, i perché e i percome, quante ore, quanti soldi, quanti contratti. Quello lo fanno gli economisti del lavoro o i giuslavoristi. Io, da macroeconomista, registro solo:

1) che l’aumento del debito è il risultato di un aumento del deficit pubblico tedesco di quasi 5 punti di Pil nel periodo in questione (da un surplus di 1.3 nel 2000 a un deficit di -3.4 nel 2005), partendo da una situazione nella quale la Germania era già sul filo del parametro di Maastricht in termini di debito pubblico (60.2%);

2) che questo aumento è dovuto a maggiori spese (da 923 a 1043 miliardi di euro), non a minori entrate (passate da 946 a 969 miliardi);

3) che queste maggiori spese per circa 120 miliardi sono spiegate per più di due terzi da sostegno all’economia attraverso sussidi alle imprese e politiche “attive” del mercato del lavoro (per circa 90 miliardi complessivi), mentre, ad esempio, le spese per l’istruzione sono aumentate di 8 miliardi e quelle per l’edilizia popolare di 3 miliardi.

E allora? E allora secondo me, e credo anche secondo i dati (ma aspetto riverente le smentite degli esperti) è successo questo: che la Germania, mentre predicava il rigore fiscale agli altri, praticava una svalutazione reale attraverso un massiccio programma di sussidi diretti e indiretti al proprio sistema produttivo, via una riforma del lavoro che, come dire, se da un lato “flessibilizzava”, dall’altro doveva “sicurizzare” i poveracci che perdevano il post (sì, la famosa flexicurity, sapete, quella cosa tanto moderna...). In pratica, lo Stato tedesco ha sussidiato l'abbassamento dei costi di produzione del sistema produttivo nazionale, facendosi carico delle varie "mancette" da elargire alle vittime delle riforme Hartz.


Del resto, lo avevamo visto che nell'età dell'euro l'economia tedesca era sostenuta dai consumi collettivi, mentre quelli privati e gli investimenti calavano, e il tutto era evidentemente funzionale a uno sbilanciamento della crescita verso la domanda estera, le esportazioni. Capite? E questo è stato fatto mentre si impediva agli altri di fare altrettanto, abbaiando ogni volta che qualcuno sforava quei parametri in termini di deficit (3% del Pil) che il governo tedesco è stato il primo a sforare.

Certo che poi, dopo il 2005, le finanze tedesche sono migliorate! Ci mancherebbe! Una volta che con sussidi slealmente competitivi hai messo la tua economia su un sentiero di crescita export led (guidato dalle esportazioni) vedi che poi le cose vanno (forse) a posto. Lo diceva Domar: il problema del debito pubblico è un problema di crescita del reddito nazionale. Piccolo inconveniente: quando tutto stava andando a posto (per lei) sulle finanze della Germania, fragilizzate da questa strategia spregiudicata e sleale, si è abbattuta la crisi finanziaria, e quindi, come abbiamo ricordato, son sorte delle piccole spesucce extra per salvare qualche banca banchina...

E ora come la mettiamo? Male per lei, e male per noi. Ma voi volete ora cancellare la parola svalutazionecompetitiva dal vostro vocabolario, e volete capire che la competizione sleale non si annida nel mercato valutario, che è quello che avete in mente quando pronunciate questa inesistente parola, ma in meccanismi ben altrimenti efficaci? Volete capirlo che la famosa “svalutazione della liretta”, finché era possibile, era un semplice meccanismo difensivo contro aggressioni di questa natura? Si fa presto ad estasiarsi per il meraviglioso Stato sociale del Nord. Quando poi si va a vedere chi paga, si scopre che magari paghiamo noi. Certo, non è tutto qui. Ci sono le differenze culturali, sociali, antropologiche. Bene: se siamo così diversi, forse meglio che ognuno stia a casa sua, no? Io a casa mia ci sto ma di molto bene...

In testa non vi ci entra proprio, vero? Be’, ricordatevi del trotzkista... (che è appena passato a salutarmi: è molto fiero di essere parte di questa bella comunità).



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MessaggioInviato: 19/04/2012, 12:59 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

STRANAMENTE, oggi, a TG1 ECONOMIA.... è stato detto che il "pareggio in bilancio in costituzione", insieme al "Fiscal Compact" (http://intermarketandmore.finanza.com/c ... 41408.html) e all'ESM (http://internetepolitica.blogosfere.it/ ... razia.html), traccia la linea di confine oltre la quale, per gli italiani, sarò davvero difficile poter immaginare un FUTURO che si possa definire tale. Il tipo, ha aggiunto che tutto questo è stato attuato nella quasi indifferenza e/o controllo da parte della politica..... [8)].

Domani lo metteranno in rete.... vi farò sentire le parole testuali....


Eccolo... sentite bene cosa viene detto in questo filmato,
dal minuto 06:16.........

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 7fcb2.html



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Bersani e il suicidio del pareggio di bilancio

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Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... io/203996/

di Fabio Marcelli -

I livelli di incostanza intellettuale e bieco trasformismo dimostrati dalla nostra pessima classe politica sfiorano talvolta livelli da vera e propria patologia mentale. Come spiegare, altrimenti, il fatto che Pierluigi Bersani, il quale poco più di otto mesi fa dichiarava che introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione sarebbe stato equivalente a castrarsi, privandosi di ogni strumento di politica economica, abbia invece deciso di votare tale norma? E con lui, ahinoi, praticamente tutti i partiti presenti in Parlamento con l’unica eccezione, ancora una volta, dell’Italia dei Valori?

Ansia di autoevirazione per timore di provocare chissà quali disastri con un membro virile fuori controllo? Effetti assolutamente irresistibili dei mantra costantemente salmodiati con voce metallica e aspetto lugubre dal gran sacerdote del capitale finanziario Monti: “altrimenti faremo la fine della Grecia” e “ce lo chiede l’Europa”? Un caso di ipnosi collettiva? O, più semplicemente, inadeguatezza scientifica, intellettuale e morale di un gruppo di politicanti attenti solo alle fortune della casta e alle proprie possibilità di sopravvivenza finanziaria ed organizzativa?

Si sarebbe tentati di dare per buona quest’ultima risposta, vista anche la davvero scarsa partecipazione al dibattito in materia. Inutile quindi, ripetere ad orecchie sorde od occluse da appositi otturatori acustici che cinque premi Nobel per l’economia hanno dichiarato che l’introduzione di una simile norma in Costituzione è cosa assolutamente insensata, che di suicidio (termine oramai ricorrente e non solo metaforicamente purtroppo nelle cronache della crisi) dell’Europa abbia parlato, a proposito di scelte di questo tipo, il premio Nobel per l’economia Paul Krugman, che il prestigioso banchiere giapponese Richard Koo invochi sul supplemento economico di Repubblica di lunedì scorso il deficit spending ricordando che “in Giappone il governo intervenne attraverso nuova spesa pubblica nel periodo post bolla per non fare crollare il Pil e non far salire la disoccupazione oltre il 5,5%”, che il candidato favorito alla presidenza della Repubblica francese François Hollande abbia a sua volta dichiarato la sua contrarietà al fiscal compact.

Tutto inutile. Come un branco di pecore impazzite i mediocri politicanti di questo disgraziato Paese si apprestano a buttarsi dalla rupe. Fin qui nulla di male. Il problema è che loro atterreranno sul morbido e stanno già predisponendo idonei paracadute sotto forma di una riforma fasulla del finanziamento pubblico dei partiti che non ne intacca privilegi e prebende. Tanto a governare oramai ci pensano i banchieri Passera e Monti con il loro codazzo di tecnici veri e presunti.

Quello che deve preoccuparci è che chi si farà del male e già se lo sta facendo è il popolo italiano.

Le forme giuridiche racchiudono contenuti politici e sociali precisi. Come non condividere a tale riguardo, il giudizio espresso dal grande costituzionalista Gianni Ferrara, il quale sul manifesto del 18 aprile ha affermato quanto segue:

“Con tale approvazione la nostra Costituzione non è più nostra. È stata trasformata in strumento giuridico funzionale ad un feticcio, quello neoliberista, che la tecnocrazia finanziaria europea interpreterà volta a volta dettando le misure che dispiegheranno la mistica del feticcio”.

Che fare, di fronte a questo disastro? Dal punto di vista delle contromisure giuridiche è degna di nota la proposta che lo stesso Ferrara ha formulato di raccogliere le firme su di un progetto di revisione costituzionale il quale preveda che “nei bilanci di previsione dello stato, delle regioni, dei comuni, il cinquanta per cento della spesa risulti complessivamente destinato a garantire direttamente o anche indirettamente i diritti: alla salute, all’istruzione, alla formazione e all’elevazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori, alla retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, all’assistenza sociale, alla previdenza, all’esistenza dignitosa ai lavoratori e delle loro famiglie”.

Il cinquanta per cento è, sia detto per inciso, davvero il minimo. Oggi peraltro sono di molto inferiori le somme destinate a soddisfare tali esigenze, essenziali anche per dare basi solide allo Stato, all’economia e alla collettività, e ben maggiori quelle spese per armamenti, per interessi sul debito o per saziare in parte gli smodati appetiti delle varie caste.

Tutto questo ovviamente non ci sarà regalato da nessuno e tantomeno da questa politica fatta da persone che hanno perso ogni senso comune e ogni ragionevolezza. Il popolo italiano reclami con forza e determinazione la realizzazione dei suoi diritti o soccomberemo alla dittatura della finanza!


Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... io/203996/



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COME AGGIRARE IL PAREGGIO DI BILANCIO?

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Pareggio di bilancio, crisi economiche, guerre, terremoti ed uragani: cosa hanno in comune tra loro?

Partiamo dall'inizio: in contabilità di Stato, il pareggio di bilancio sancisce che l'ammontare delle spese pubbliche sostenute dallo Stato e dagli altri enti pubblici sia uguale alle entrate; in questo modo lo Stato evita di ricorrere all'indebitamento.

Il 18 aprile 2012, il Senato ha approvato il ddl costituzionale di riforma dell'art. 81, che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione, raggiungendo col voto unanime di Pd, PdL e Terzo Polo, il quorum di 214 voti su 321 aventi diritto necessario ad evitare il referendum popolare confermativo.

Il nuovo articolo 81 della Costituzione italiana recita:

« Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.

Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.

Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.

Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.

Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale. »

Dopo questo ennesimo oltraggio al popolo italiano, dichiarando di fatto che i diritti dei cittadini (assicurare beni e servizi) vengono dopo rigide regole di bilancio, conseguenza di fatto del potere dell'oligarchia bancaria e dei mercati finanziari sullo Stato e della conseguente perdita di sovranità monetaria, siamo arrivati anche a sancire una eventuale "giustificazione" qualora questo pareggio di bilancio non si raggiungesse.

"Giustificazione" che il sottoscritto analizza con notevole preoccupazione, visto che la "Proposta di legge recante disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'art.81", che a breve diventerà legge, afferma proprio che in caso di sisma, di guerra o di una grave crisi finanziaria i conti pubblici potranno andare in rosso, seppur temporaneamente.

L'art.6, comma 2, della proposta di legge recita testualmente:

« Ai fini della presente legge, per eventi eccezionali, da individuarsi in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, si intendono:

a) periodi di grave recessione economica relativi anche all’area dell’euro o all’intera Unione europea;

b) eventi straordinari, al di fuori del controllo dello Stato, ivi inclusi quelli relativi alla difesa e alla sicurezza della Repubblica, nonché le gravi calamità naturali, con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese. »

Siccome alle attuali condizioni macro-economiche ed in base alla politica monetaria affidata nelle mani di servi del potere bancario risulta matematicamente impossibile raggiungere il pareggio di bilancio (entrate=spese) sarà previsto, stavolta a norma di legge, l'uso di "eventi eccezionali" per giustificare il mancato pareggio.

Il prossimo Governo sarà affiancato, da un organismo indipendente, che si chiamerà "Ufficio parlamentare di bilancio" (Upb), con sede a Roma. All'organismo, con struttura collegiale, saranno riconosciute autonomia e indipendenza, tipico degli organismi sovranazionali quali B.C.E., F.M.I., O.M.C. .

Oltre alle crisi economiche che ormai sono all'ordine del giorno, data la politica monetaria restrittiva, basata su tagli della spesa pubblica e aumenti della tassazione, non mancheranno di certo calamità naturali quali sismi, alluvioni, uragani atti a giustificare un "evento eccezionale" come sancito dall'art.6 sopracitato.

Italiani, quindi, state tranquilli (mica tanto), perché facta lex inventa fraus.

In sostanza allo Stato italiano, per aggirare l'art. 81 della Costituzione che impone il pareggio di bilancio, basterà restare sotto il diktat delle banche e dei mercati finanziari che ti regalano crisi economiche a gratis ed, inoltre, sarà sufficiente stipulare dei contratti annuali con "H.A.A.R.P. per provocare artificialmente alluvioni o terremoti e tutto sarà risolto a norma di legge.

Salvatore Tamburro

Source: Salvatore Tamburro: COME AGGIRARE IL PAREGGIO DI BILANCIO?



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WOW!!! [:p]


Salta legge sul pareggio di bilancio
11 dicembre, 18:44

La legge di applicazione del pareggio di Bilancio in Costituzione, ora in aula alla Camera, non sarà approvata dal Senato. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come hanno riferito Anna FInocchiaro (PD) e Giampiero D'Alia (UDC). La legge completava gli impegni dell'Italia presi con il Fiscal compact.

"La chiusura anticipata della legislatura - ha detto D'Alia - lascia sul campo diverse leggi, come la delega fiscale, le pene alternative al carcere, l'attuazione dell pareggio di bilancio in costituzione e forse il decreto sulle infrazioni". Finocchiaro ha spiegato che il ddl di attuazione della riforma dell'articolo 81 della Costituzione è destinato a morire "perché il testo licenziato dalla Camera ha una impostazione diversa da quella presentata in Senato".

Continua>>> http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 33588.html



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:


WOW!!! [:p]


Salta legge sul pareggio di bilancio
11 dicembre, 18:44

La legge di applicazione del pareggio di Bilancio in Costituzione, ora in aula alla Camera, non sarà approvata dal Senato. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come hanno riferito Anna FInocchiaro (PD) e Giampiero D'Alia (UDC). La legge completava gli impegni dell'Italia presi con il Fiscal compact.

"La chiusura anticipata della legislatura - ha detto D'Alia - lascia sul campo diverse leggi, come la delega fiscale, le pene alternative al carcere, l'attuazione dell pareggio di bilancio in costituzione e forse il decreto sulle infrazioni". Finocchiaro ha spiegato che il ddl di attuazione della riforma dell'articolo 81 della Costituzione è destinato a morire "perché il testo licenziato dalla Camera ha una impostazione diversa da quella presentata in Senato".

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Che manica di delinquenti irresponsabili.



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rmnd ha scritto:
Che manica di delinquenti irresponsabili.


E' perchè mai? Una volta tanto sono riusciti a fare una cosa giusta e... ti lamenti? [:p]



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