Retroscena/ Ecco l'ennesima svolta di Berlusconi
Il siluro del Quirinale al Professore. I sondaggi di Mannheimer (l'80% degli elettori del Pdl contrari all'esecutivo tecnico). Il pressing del nuovo movimento di La Russa, Crosetto e Meloni. La volontà di stringere l'accordo con la Lega. Sono i motivi che hanno spinto il Cavaliere a mollare il sostegno alla candidatura di Monti e a insistere sul suo nome. Il segnale della svolta: l'onnipresenza in tv e gli attacchi alla Germania e all'Imu. Berlusconi sa perfettamente che, dopo aver perso Pisanu, a questo punto rischia l'addio di Frattini, Lupi, Quagliariello e altri 'moderati'. Il retroscena
Martedì, 18 dicembre 2012 - 12:28:00
Occupazione militare delle reti Mediaset e sfida in tv da Santoro. Silvio Berlusconi ha cambiato idea un'altra volta. Il vertice ad Arcore con Roberto Maroni e poi con Ignazio La Russa lo hanno convinto ad allontanarsi da Mario Monti e ad insistere sulla sua ricandidatura. L'onnipresenza in televisione è il segno della svolta: stop al sostegno al Professore candidato a Palazzo Chigi, visto anche il sondaggio di Mannheimer secondo il quale l'80% degli elettori del Pdl è contro il governo tecnico. La nascita di Centrodestra Nazionale, accreditata nelle primissime rilevazioni segrete di un 7-8%, e il tentativo di chiudere un accordo con la Lega Nord hanno convinto il Cavaliere a mollare l'idea dell'appoggio incondizionato al premier. Il leader del Carroccio, alle prese con una dirigenza divisa e una base che insiste per correre da sola alle elezioni politiche, vuole cercare fino all'ultimo di stringere un'intesa per poter conquistare la Lombardia (con la minaccia di una scissione pro-Silvio da parte di Umberto Bossi e dell'ex cerchio magico). Pena anche la perdita di qualche consenso. La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, che stanno lavorando per unire le loro forze, hanno mandato un messaggio chiaro a Berlusconi: con Monti candidato niente alleanza alle Politiche.
E così il Cav è pronto a sacrificare gli ultra-moderati del suo partito. Perso Beppe Pisanu, che ha annunciato l'addio, potrebbero andarsene verso il centro anche Franco Frattini, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello e Fabrizio Cicchitto. Ma tenere i piedi in due scarpe è impossibile. Non si rischia solo di non fare l'accordo con la Lega ma anche di perdere più della metà del partito. Senza contare i sondaggi anti-Monti. L'insistenza sull'abolizione dell'Imu - introdotta proprio dai tecnici - e sull'attacco all'"egoista" Germania sono un altro segno dell'ennesima svolta. In più, nelle considerazioni di Berlusconi c'è la presa di posizione del Quirinale. Ad Arcore fanno notare come Giorgio Napolitano tra le righe avrebbe fatto capire di essere contrario a una candidatura di Monti premier, soprattutto se sponsorizzato dal Pdl, così come di una riedizione dell'esperienza dell'esecutivo tecnico. E alla fine la minaccia a Maroni: nel faccia a faccia di due ore, Berlusconi avrebbe avvertito il segretario leghista del pericolo per le giunte di Veneto e Piemonte in caso di una mancata intesa sul nazionale e sulla Lombardia. Pressing che preoccupa non poco l'ex ministro dell'Interno.
@AlbertoMaggi74
http://affaritaliani.libero.it/politica ... 81212.htmlquando di dice la coerenza,......penso non abbia rivali in fatto di giravolte forse presto e' supponibile che possa partorire(si spera non occorra il taglio cesareo) l'idea finale....
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)