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Sonda messenger sta per arrivare su mercurio

11/03/2011, 13:06

LA SONDA MESSENGER STA PER ENTRARE IN ORBITA
I segreti di Mercurio



Si accendono i riflettori su Mercurio. Il più vicino al Sole, il più piccolo, denso e il meno esplorato tra i quattro pianeti interni (con Venere Terra e Marte). È partito il conto alla rovescia per la sonda Messenger della NASA, lanciata nel 2004 alla scoperta dei suoi segreti e ormai in dirittura d’arrivo alla mèta. Dopo tre fly-by intorno al pianeta, il 18 marzo prossimo è prevista l’entrata in orbita intorno a Mercurio. Sono passati 40 anni da quando la sonda Mariner 10, la prima e finora unica, ha sorvolato il pianeta negli anni Settanta. La missione Messenger intende riempire questo gap e si prepara a trasformare la nostra conoscenza del pianeta numero uno. Di questo ne parlerà ampiamente il nostro Gabriele Vanin in una conferenza dal titolo "Fly-by al messaggero di Zeus: La sonda Messenger della Nasa arriva su Mercurio" che si terrà sabato 2 Aprile alle ore 21 presso il Centro Culturale Silvio Guarnieri di Pedavena.



Già i fly-by intorno a Mercurio hanno dato un assaggio di quante sorprese questo piccolo pianeta possa riservare, contrariamente allo scarso interesse suscitato all’epoca dalle immagini di Mariner 10, quando Mercurio sembrava un pianeta “noioso” rispetto a Venere, Marte e i giganti gassosi del Sistema Solare. Nel corso dei fly-by, infatti, si è scoperta l’esistenza di vulcani attivi su Mercurio (lo studio, con il contributo di Gabriele Cremonese dell’INAF Osservatorio Astronomico di Padova, è stato pubblicato su Science). Insomma, è un pianeta vivo, geologicamente parlando, mentre lo si dava per sepolto.



Mercurio ha parecchie stranezze. Pur essendo il mondo più vicino al Sole, con temperature superficiali che arrivano a 500 °C, potrebbe avere il ghiaccio ai poli. Inoltre, a differenza degli altri pianeti rocciosi interni, ha un gigantesco nucleo di metallo. Gli scienziati cominciano a pensare che la comprensione dei segreti di Mercurio sia la chiave per capire come tutti i pianeti rocciosi si sono formati. Così è nata la missione Messenger, la prima sonda a studiare nel dettaglio la geologia di Mercurio. In particolare, gli scienziati intendono raccogliere dati sul nucleo del pianeta.



Credit: INAF illustrazione artistica: NASA

11/03/2011, 13:28

Se queste che inserisco di seguito sono alcune delle vecchie foto di questo pianeta ........



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...... speriamo davvero che questa missione ci porti nuovo materiale e magari ... qualche sorpresa.

18/03/2011, 20:43

Successo! MESSENGER è riuscita ad entrare in orbita intorno a Mercurio

Dopo oltre 12 giri lunghissimi intorno al Sistema Solare interno, la sonda MESSENGER della NASA è riuscita, ieri notte, a entrare in orbita definitiva intorno a Mercurio. Anche se il pianeta fu già visitato nei anni ’70 da Mariner 10 e nei anni scorsi dai sorvoli di MESSENGER stesso, questa è la prima volta che una sonda è riuscita ad entrargli in orbita. La NASA ha comunicato solo attraverso un breve annuncio, ma l’entusiasmo sulle facce degli scienziati ed ingegneri all’interno della camera di controllo la dice lunga su quanto sia importante questo traguardo per l’esplorazione del Sistema Solare.

“Le analisi preliminari mostrano che l’entrata in orbita è andata esattamente come ci aspettavamo” ha spiegato Ken Hibbard, ingegnere presso la John Hopkins University, e parte del team di MESSENGER.
La sonda, il cui nome sta per MErcury Surface, Space ENvironment, Geochemistry and Raging, è partita da Terra nel lontano 3 Agosto 2004, da Cape Canaveral. L’inserimento in orbita è avvenuto ieri sera, e adesso la sonda gira intorno a Mercurio una volta ogni 12 ore ad un altitudine minima di circa 200km. La navicella porta con se 7 strumenti scientifici ed è fortificata per riuscire a resistere alla prossimità con il Sole.

Per dare un idea di quanto questo momento sia importante, pensate che riuscire a mettere una sonda in orbita attorno ad un pianeta cosi piccolo e cosi vicino ad un enorme fonte di gravità come il Sole, ha richiesto moltissimo lavoro, e di fatto, è più difficile arrivare su Mercurio che su Giove.
Tant’è che la sonda MESSENGER ha impiegato 7 anni per raggiungere Mercurio, lo stesso tempo impiegato dalla sonda Cassini per raggiungere Saturno.

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Dal punto di vista ingegneristico quindi, una parte della missione è già finito con successo, in quanto sono riusciti a trovare un modo per inserire con successo MESSENGER nella più difficile orbita possibile del Sistema Solare interno. Per gli scienziati invece il bello inizia adesso, con la sonda impegnata a studiare la storia geologica del pianeta, con la sua stranissima composizione interna, che gli offre uno dei più misteriosi campi magnetici che conosciamo.

Durante il suo viaggio verso il pianeta, MESSENGER ha già mappato buona parte delle regioni sconosciute del pianeta, ma una parte sono ancora all’oscuro. La priorità sarà poi riuscire a mappare l’intera superficie e iniziare a osservare nel dettaglio le zone più interessanti.

La missione è guidata dalla NASA e operata dal APL e dal Carnegie Insititute, che include un ampio team dei migliori ingegneri e scienziati in circolazione.

“Ho aspettato ben 36 anni per questo momento, e sono al massimo dell’eccitazione possibile come persona umana in questo momento.” ha spiegato Robert Storm, membro del team di MESSENGER e dell’Università dell’Arizona.

http://messenger.jhuapl.edu/mer_orbit.html

http://www.nasa.gov/multimedia/nasatv/index.html

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2011 ... -mercurio/

18/03/2011, 21:02

Bellissima notizia.. [:264] [:264]

22/03/2011, 18:27

pianeta marte... la terza foto che hai postato non è Mercurio bensì l'elaborazione al computer della superficie di Venere fatta dalle sonde della nasa, e la prima mi pare una luna di giove o saturno, ma non vorrei dire una pistolinata
Ultima modifica di Devil010 il 22/03/2011, 18:29, modificato 1 volta in totale.

23/03/2011, 09:49

Devil010 ha scritto:

pianeta marte... la terza foto che hai postato non è Mercurio bensì l'elaborazione al computer della superficie di Venere fatta dalle sonde della nasa, e la prima mi pare una luna di giove o saturno, ma non vorrei dire una pistolinata


Che vuoi che ti dica, ... questo passa la rete con una ricerca fatta al volo.
Il mio discorso era tanto per dire.[;)]

Non abbiamo un granché di alta definizione su Mercurio.
.... anzi personalmente nulla. Non so nemmeno se esiste qualcosa ...

30/03/2011, 18:20

Dopo oltre sei anni di viaggio la sonda Messenger - acronimo per MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging - ha catturato la prima foto del pianeta Mercurio scattata all'interno dell'orbita del pianeta. Nei prossimi tre giorni Messenger trasmetterà oltre 1000 immagini, che saranno utili alla comunità scientifica internazionale degli scienziati per giungere a una maggiore conoscenza del più piccolo e meno esplorato dei pianeti del nostro sistema solare.




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30/03/2011, 20:06

Non sapevo che su Mercurio ci fossero vulcani attivi, spero vengano fotografate dall'orbita delle erruzioni di lava...

30/03/2011, 21:37

altra immagine simile a quella di ubatuba

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Il Messenger della Nasa - che sta per Mercury Surface, Space Environment, geochimica, and Ranging - è diventato il primo veicolo nell'orbita di Mercurio dal 17 marzo.
Messenger è stato lanciato più di sei anni fa, viaggiando attraverso il sistema solare interno
La parte superiore della immagine mostra un insolito cratere scuro passato ai raggi chiamati Debussy, mentre la parte in basso mostra una porzione di Mercurio vicino al polo sud, che non è mai stato assistito da veicoli spaziali.

31/03/2011, 10:06

E 'anche geologicamente inattivo, quindi abbondanza di crateri da impatto, proprio come la luna ...qui sotto


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01/12/2012, 02:47

non so se è una novità o meno ma:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/11/30/Molecole-organiche-scoperte-Mercurio_7882896.html

01/12/2012, 17:34

Qui si trova la fonte originale della notizia.

http://science.nasa.gov/science-news/sc ... onmercury/

01/12/2012, 20:10

Pure lì?! [:0]

I presupposti per la vita cominciano ad essere pericolosamente mooolto comuni...mi sa stiamo rischiando di scoprire che il nostro posto nell'universo è più che marginale.

03/12/2012, 09:52

se qlcn ha ancora dei dubbi su questo...

28/12/2012, 12:08

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Le due immagini sono state realizzate da Messenger sul pianeta Mercurio. L'artefice delle fotografie è lo strumento MDIS (Mercury Dual Imaging System) in due fasi diverse della missione. Malgrado le due fotografie siano state realizzate da una distanza simile, quando lo strumento inquadrava la stessa porzione del pianeta, la differenza è ben evidente anche per l'occhio più inesperto.
Nella fotografia a destra, molti crateri risultano più profondi, alcuni sembrano comparire dal nulla, ma soprattutto fa bella mostra di sé la Discovery Rupe, un immenso dirupo di oltre 400km che sembra praticamente invisibile nella inquadratura di sinistra. In realtà, la differenza tra le due immagini è molto più importante di quanto possa sembrare. I due scatti sono stati realizzati con due diverse illuminazioni, con angoli di incidenza del sole (angolo tra la verticale al suolo e la posizione del sole) di 62° e di 85.6°. L'immagine a destra è stata quindi scattata quando la luce era molto radente, per intenderci, al tramonto, quando il sole proietta lunghe ombre al suolo, evidenziando strutture altrimenti invisibili. Una condizione che conosciamo bene anche sulla Terra ma che, nell'osservazione di altri pianeti, può risultare particolarmente utile.
Le due immagini permettono di evidenziare uno dei task scientifici della "extended phase", fase estesa della missione. Tra gli obiettivi scientifici della fase principale, conclusasi a Marzo 2012, c'era la realizzazione di una mappa morfologica con risoluzione media di 250 metri per pixel che coprisse più del 90% della superficie del pianeta. Una volta completato questo task primario, l'asticella è stata spostata più in alto. Grazie a una raffinata e complessa pianificazione delle osservazioni, Messenger sta oggi realizzando immagini della superficie del pianeta con una risoluzione di 200 metri per pixel e soprattutto, con l'illuminazione del sole vicino all'orizzonte. Le immagini realizzate in queste condizioni sono già oltre 80.000 e continueranno ad aumentare in questa extended fase di circa un anno, permettendo di identificare crateri, montagne, dirupi e altre strutture geologiche altrimenti invisibili.
Le due immagini sono state realizzate da Messenger sul pianeta Mercurio. L'artefice delle fotografie è lo strumento MDIS (Mercury Dual Imaging System) in due fasi diverse della missione. Malgrado le due fotografie siano state realizzate da una distanza simile, quando lo strumento inquadrava la stessa porzione del pianeta, la differenza è ben evidente anche per l'occhio più inesperto.
Nella fotografia a destra, molti crateri risultano più profondi, alcuni sembrano comparire dal nulla, ma soprattutto fa bella mostra di sé la Discovery Rupe, un immenso dirupo di oltre 400km che sembra praticamente invisibile nella inquadratura di sinistra. In realtà, la differenza tra le due immagini è molto più importante di quanto possa sembrare. I due scatti sono stati realizzati con due diverse illuminazioni, con angoli di incidenza del sole (angolo tra la verticale al suolo e la posizione del sole) di 62° e di 85.6°. L'immagine a destra è stata quindi scattata quando la luce era molto radente, per intenderci, al tramonto, quando il sole proietta lunghe ombre al suolo, evidenziando strutture altrimenti invisibili. Una condizione che conosciamo bene anche sulla Terra ma che, nell'osservazione di altri pianeti, può risultare particolarmente utile.
Le due immagini permettono di evidenziare uno dei task scientifici della "extended phase", fase estesa della missione. Tra gli obiettivi scientifici della fase principale, conclusasi a Marzo 2012, c'era la realizzazione di una mappa morfologica con risoluzione media di 250 metri per pixel che coprisse più del 90% della superficie del pianeta. Una volta completato questo task primario, l'asticella è stata spostata più in alto. Grazie a una raffinata e complessa pianificazione delle osservazioni, Messenger sta oggi realizzando immagini della superficie del pianeta con una risoluzione di 200 metri per pixel e soprattutto, con l'illuminazione del sole vicino all'orizzonte. Le immagini realizzate in queste condizioni sono già oltre 80.000 e continueranno ad aumentare in questa extended fase di circa un anno, permettendo di identificare crateri, montagne, dirupi e altre strutture geologiche altrimenti invisibili.

Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... e_dopo.txt

dimostrazione di come differenti tipologie di illuminazione e magari angolo d'incidenza diverso possono variare la visione del territorio,creando magari illusioni.......[;)]
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