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07/02/2013, 11:44

L'offerta di Bersani a Monti

Schermaglie di facciata tra Vendola e Monti. Il segretario Pd lavora all'accordo e offre al Prof la presidenza del Senato

Pur di non far andare al governo Berlusconi, la sinistra è disposta a scendere a patti coi centristi. Bersani è già al lavoro per siglare l'accordo: a Monti offrirà un ruolo istituzionale, al Colle o al Senato. E per la Farnesina rispunta l'ipotesi D'Alema ...

http://www.ilgiornale.it/

07/02/2013, 13:17

Crolleranno sulla riforma del lavoro vedrete,l'articolo 18 è l'ostacolo per questa unione,per il resto sono la stessa feccia...

07/02/2013, 17:09

Qua ci vuole un nuovo "Masaniello" ...Immagine

07/02/2013, 17:13

Ronin77 ha scritto:

Crolleranno sulla riforma del lavoro vedrete,l'articolo 18 è l'ostacolo per questa unione,per il resto sono la stessa feccia...


articolo 18 ?
c'è ancora ?

quello lo ha abolito monti..
(non tutti l'hanno capito però..)

08/02/2013, 15:14

Bersani: «Subito il conflitto di interessi»


Ridicolo, vorrei vedere come potrebbe farlo, con i suoi amici che di conflitti di interessi ne hanno da vendere e infatti mai nessun governo di cx-sx è riuscito mai a fare una legge simile

01/03/2013, 14:52

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=36311


[color=blue]Moine a 5 Stelle

Il problema non è Beppe Grillo, ma l’ortottero che frinisce nella mente di chi dovrebbe concentrarsi sui propri errori e sui propri doveri. In democrazia non deve far paura il voto, ma il vuoto. Certo, il dato appariscente è il boom di 5 Stelle, ma il dato significativo è la fuga dagli interpreti del bipolarismo. Da qui in poi il problema consiste nel ridare sostanza alla politica, non nell’inseguire un fenomeno che, per la sua stessa esistenza è la negazione degli inseguitori.

Penso a due esempi, i Verdi e la Lega. Il problema non fu la loro esistenza e consistenza, ma l’altrui desistenza programmatica e inconsistenza politica. I Verdi comparvero sulla scena negli anni ottanta, conquistando molta attenzione e spazio politico. I numeri elettorali non sono mai stati quelli di Grillo, ma anche perché il sistema politico era assai più solido dell’odierno (incredibile, ma vero). Le persone che li animavano venivano quasi tutte dalla sinistra, in qualche caso estrema (si pensi a Edo Ronchi, da Democrazia Proletaria al governo Prodi) e fra loro c’è chi s’è sistemato nel più schietto costume partitocratico (si pensi a Mauro Paissan, dal Manifesto a garante per la protezione dei dati personali). Sta di fatto che indossarono uno dei più antichi e multicolori fra i costumi italici: gli anti che poi si ficcano dentro. Già nel 2001 cominciarono a calare, ma non bastò a tenerli fuori, fino all’indimenticabile prova di affidabilità offerta da Alfonso Pecoraro Scanio. Tanto per ricordarci che Tommaso Aniello, detto Masaniello, è anch’egli figura permanente del nostro vivere collettivo.

Tutto questo conta poco, quel che rileva è che il resto delle forze politiche, impressionate dalla presenza verde, diventarono verdi. L’ambientalismo diventò presenza permanente in tutti i programmi, producendo alcuni disastri ambientali. Ci evirammo con voluttà, quando i socialisti di Claudio Martelli vollero farci sapere che anche loro erano ambientalisti e antinuclearisti. Poi ci buttammo sul rinnovabile, dove di rinnovato, più che altro, c’è l’aggravio nella bolletta elettrica di tutti. Il guaio, insomma, non furono i Verdi, ma le menti verdificate di quelli che provarono a mettersi sulla loro scia.

La Lega arriva sulla scena alla fine di quello stesso decennio. La prima reazione è dileggio, come sempre. Alterigia mal riposta, perché Umberto Bossi si dimostrò subito un tattico raffinato. Almeno tanto quanto non lo era su tutto il resto. Prima, pur di sostenere che i partiti di governo erano finiti (invece raccoglievano la maggioranza assoluta dei voti, che alla luce degli odierni risultati segnala che schiattavano di salute, e, in effetti, schiattarono), si esagerò la loro vittoria. Si cominciò a scrivere che la Repubblica era così marcia da favorire l’arrivo dei barbari. I quali non giunsero, in compenso agirono le procure. Poi, stabilito che oramai esistevano, partirono i soliti fenomeni imitativi, talché tutti si misero a parlare di una cosa che nessuno era neanche in grado di definire: il federalismo.

Esito, infausto: mentre la sinistra varava la pessima riforma costituzionale, che scassava lo Stato, i leghisti si romanizzavano alla grande e il loro condottiero sistemava i congiunti. Ancora una volta: il problema non è stato la Lega, ma le teste vacanti che si sono legate a parole vuote.

Il 25 aprile scorso il presidente della Repubblica si recò a Pesaro e fece una gran sparata contro Grillo. Fummo i soli a criticarlo esplicitamente: il suo ruolo nega i comizi di parte. Quel movimento sia un effetto e non una causa dello sconquasso. Ne considero inquietanti certi aspetti settari. Quando eravamo in pochini (sulle dita di una mano) a criticare il malaffare di Telecom Italia, Grillo era fra questi. Ci fu un’assemblea degli azionisti e lui intervenne. Scrissi: possibile che solo un comico dica il giusto? Apriti cielo: fui sommerso da messaggi a dir poco ostili, quando non direttamente minacciosi: servo, venduto, il buffone sei tu. Un’anima pia avvisò i suoi amici: guardate che quello scrive cose giuste, le stesse che diciamo noi. Si placarono, ma mi bastò per capire l’aria che tirava, da quelle parti. Per chi non lo sapesse: la mitica “rete” è uno dei posti più violenti (verbalmente) che esistono.

Quando vedo gli intelligentoni della sinistra far le moine a 5 Stelle, magari scoprendo che anche loro, come la Lega, sono “costola” della sinistra, mi chiedo se si spingeranno ad automandarsi affanculo. E vedrete che a breve ci sarà anche qualche destro scopritore delle ragioni profonde del grillismo. Sveglia, compagni, o ci si mette a fare le persone serie, ponendo in sicurezza i conti e facendo riforme fin qui bloccate, oppure non c’è ragione d’affaticarsi. Ci andrete lo stesso.[/color]

06/03/2013, 11:23

Bersani, folle e disperato, iniziando dalla delirante proposta dello "ius soli" ( lo stesso Grillo era contrario tempo fa, quindi non ho capito cosa Bersani lo proponga a fare, visto che gli 8 punti del PD sono buttati lì per compiacere quelli del M5S)

GLI OTTO PUNTI - E come si fa a cambiare? Con gli otto punti.
«Il primo è fuori dalla gabbia dell'austerità».
Poi «misure urgenti sul blocco sociale».
Ancora: «Riforma della vita politica e pubblica».
Quarto: «Voltare pagina sulla giustizia e l'equità».
Poi una norma contro «il conflitto di interesse e doppi incarichi».
Sesto punto: «Economia verde e sviluppo sostenibile».
Apertura ai «matrimoni gay e alla cittadinanza a chi è nato in Italia».
E per ultimo punto: «istruzione e ricerca».
Insomma «questo è quello che noi proponiamo e ci prendiamo la nostra responsabilità».
Poi attacca Grillo: «Chi ha scelto la via parlamentare e deve dire che cosa vuol fare».
E avverte: «Non staremo qui a guardare»


Riguardo a politica estera, missioni militari, finanziaria , impegni fiscali con l'europa?
Li ha nascosti sotto il tappeto?

Se da una parte vuole far uscire l'm5s allo scoperto obbligandolo ad assumersi le sue responsabilità riguardo ad un'eventuale mancata fiducia nonostante gli 8 punti leccacul..sti..è anche vero che per Bersani questa rappresenta una sconfitta comunque vada, fiducia o non fiducia. E in caso di fiducia, dovrà scontrarsi fin da subito col m5s su tutte le altre tematiche che ha nascosto sotto il tappeto e che sono molto più stringenti e inderogabili di quelle espresse negli 8 punti.
Ultima modifica di rmnd il 06/03/2013, 11:37, modificato 1 volta in totale.

06/03/2013, 12:37

RENZI SI ALZA E SE NE VA
Immagine


"e te credo..." [}:)]
http://www.huffingtonpost.it/?ref=HRBH-1

06/03/2013, 13:05

rmnd ha scritto:

RENZI SI ALZA E SE NE VA
Immagine


"e te credo..." [}:)]
http://www.huffingtonpost.it/?ref=HRBH-1


questo va bastonato..
altro che giovane da proteggere,
ecc.
da "trattare con riguardo",
ecc.
poi finisce come erika e omar..

va trattato come tutti gli altri..
non è meglio di d'alema.

06/03/2013, 13:14

rmnd ha scritto:

Bersani, folle e disperato, iniziando dalla delirante proposta dello "ius soli" ( lo stesso Grillo era contrario tempo fa, quindi non ho capito cosa Bersani lo proponga a fare, visto che gli 8 punti del PD sono buttati lì per compiacere quelli del M5S)

GLI OTTO PUNTI - E come si fa a cambiare? Con gli otto punti.
«Il primo è fuori dalla gabbia dell'austerità».
Poi «misure urgenti sul blocco sociale».
Ancora: «Riforma della vita politica e pubblica».
Quarto: «Voltare pagina sulla giustizia e l'equità».
Poi una norma contro «il conflitto di interesse e doppi incarichi».
Sesto punto: «Economia verde e sviluppo sostenibile».
Apertura ai «matrimoni gay e alla cittadinanza a chi è nato in Italia».
E per ultimo punto: «istruzione e ricerca».
Insomma «questo è quello che noi proponiamo e ci prendiamo la nostra responsabilità».
Poi attacca Grillo: «Chi ha scelto la via parlamentare e deve dire che cosa vuol fare».
E avverte: «Non staremo qui a guardare»


Riguardo a politica estera, missioni militari, finanziaria , impegni fiscali con l'europa?
Li ha nascosti sotto il tappeto?

Se da una parte vuole far uscire l'm5s allo scoperto obbligandolo ad assumersi le sue responsabilità riguardo ad un'eventuale mancata fiducia nonostante gli 8 punti leccacul..sti..è anche vero che per Bersani questa rappresenta una sconfitta comunque vada, fiducia o non fiducia. E in caso di fiducia, dovrà scontrarsi fin da subito col m5s su tutte le altre tematiche che ha nascosto sotto il tappeto e che sono molto più stringenti e inderogabili di quelle espresse negli 8 punti.
Ho sentito Bersani per radio,ho capito male oppure ha detto "un lavoro meno stabile per diminuire il costo del lavoro precario"

???

06/03/2013, 13:18

Ronin77 ha scritto:

rmnd ha scritto:

Bersani, folle e disperato, iniziando dalla delirante proposta dello "ius soli" ( lo stesso Grillo era contrario tempo fa, quindi non ho capito cosa Bersani lo proponga a fare, visto che gli 8 punti del PD sono buttati lì per compiacere quelli del M5S)

GLI OTTO PUNTI - E come si fa a cambiare? Con gli otto punti.
«Il primo è fuori dalla gabbia dell'austerità».
Poi «misure urgenti sul blocco sociale».
Ancora: «Riforma della vita politica e pubblica».
Quarto: «Voltare pagina sulla giustizia e l'equità».
Poi una norma contro «il conflitto di interesse e doppi incarichi».
Sesto punto: «Economia verde e sviluppo sostenibile».
Apertura ai «matrimoni gay e alla cittadinanza a chi è nato in Italia».
E per ultimo punto: «istruzione e ricerca».
Insomma «questo è quello che noi proponiamo e ci prendiamo la nostra responsabilità».
Poi attacca Grillo: «Chi ha scelto la via parlamentare e deve dire che cosa vuol fare».
E avverte: «Non staremo qui a guardare»


Riguardo a politica estera, missioni militari, finanziaria , impegni fiscali con l'europa?
Li ha nascosti sotto il tappeto?

Se da una parte vuole far uscire l'm5s allo scoperto obbligandolo ad assumersi le sue responsabilità riguardo ad un'eventuale mancata fiducia nonostante gli 8 punti leccacul..sti..è anche vero che per Bersani questa rappresenta una sconfitta comunque vada, fiducia o non fiducia. E in caso di fiducia, dovrà scontrarsi fin da subito col m5s su tutte le altre tematiche che ha nascosto sotto il tappeto e che sono molto più stringenti e inderogabili di quelle espresse negli 8 punti.
Ho sentito Bersani per radio,ho capito male oppure ha detto "un lavoro meno stabile per diminuire il costo del lavoro precario"

???


ah no ho capito male io scusate...

Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.


Questo lo devono fare subito però...

http://affaritaliani.libero.it/politica ... 60313.html

06/03/2013, 13:34

Ronin77 ha scritto:

Ronin77 ha scritto:

rmnd ha scritto:

Bersani, folle e disperato, iniziando dalla delirante proposta dello "ius soli" ( lo stesso Grillo era contrario tempo fa, quindi non ho capito cosa Bersani lo proponga a fare, visto che gli 8 punti del PD sono buttati lì per compiacere quelli del M5S)

GLI OTTO PUNTI - E come si fa a cambiare? Con gli otto punti.
«Il primo è fuori dalla gabbia dell'austerità».
Poi «misure urgenti sul blocco sociale».
Ancora: «Riforma della vita politica e pubblica».
Quarto: «Voltare pagina sulla giustizia e l'equità».
Poi una norma contro «il conflitto di interesse e doppi incarichi».
Sesto punto: «Economia verde e sviluppo sostenibile».
Apertura ai «matrimoni gay e alla cittadinanza a chi è nato in Italia».
E per ultimo punto: «istruzione e ricerca».
Insomma «questo è quello che noi proponiamo e ci prendiamo la nostra responsabilità».
Poi attacca Grillo: «Chi ha scelto la via parlamentare e deve dire che cosa vuol fare».
E avverte: «Non staremo qui a guardare»


Riguardo a politica estera, missioni militari, finanziaria , impegni fiscali con l'europa?
Li ha nascosti sotto il tappeto?

Se da una parte vuole far uscire l'm5s allo scoperto obbligandolo ad assumersi le sue responsabilità riguardo ad un'eventuale mancata fiducia nonostante gli 8 punti leccacul..sti..è anche vero che per Bersani questa rappresenta una sconfitta comunque vada, fiducia o non fiducia. E in caso di fiducia, dovrà scontrarsi fin da subito col m5s su tutte le altre tematiche che ha nascosto sotto il tappeto e che sono molto più stringenti e inderogabili di quelle espresse negli 8 punti.
Ho sentito Bersani per radio,ho capito male oppure ha detto "un lavoro meno stabile per diminuire il costo del lavoro precario"

???


ah no ho capito male io scusate...

Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.


Questo lo devono fare subito però...

http://affaritaliani.libero.it/politica ... 60313.html


ah ecco..
però forse renzi
sarebbe d'accordo
con la prima versione..

06/03/2013, 14:23

Due tra i tanti possibili scenari

1- m5s vota la fiducia (con voli pindarici riusciranno a far digerire l'idea che la fiducia sul programma non equivale a un'alleanza). Un punto per Bersani, ma una vittoria di Pirro. Approveranno qualche legge, faranno più danni che altro, perchè costretti (il PD) a giocare al ribasso. Alle prime vere sfide su temi inconciliabili, quelli del m5s voteranno contro. Un punto quindi al m5s, che potrà incolpare il pd in caso di caduta del governo, per non aver rispettato gli 8 punti. Risultato ? PD indebolito, Bersani sconfitto. Passaggio a Renzi dopo esito scontato delle primarie e rafforzamento del M5S.

2- M5S non vota la fiducia. Bersani un po' lo teme e un po' lo spera. Lo teme perchè ne uscirebbe nuovamente sconfitto, avendo tentato di svendere inutilmente il PD , perdendoci la faccia senza riuscire ad ottenere la fiducia del M5S.
Un po' lo spera, perchè , potrà accusare il M5S di aver cacciato il paese nuovamente nelle mani di un governo tecnico (col pdl l'alleanza la vedo impossibile a meno che Berlusconi non si tolga di mezzo). Risultato= Bersani sconfitto, regolamento di conti nel PD, probabile passaggio di consegne a Renzi dopo primarie scontate , indebolimento del M5S perchè i suoi elettori dell'ultima ora (non i fedelissimi grillini) imputeranno al M5s e non senza qualche ragione, la riproposizione di un governo tecnico. Quindi la tentata riproposizione del periodo di Weimar, rifiutando ogni pur minima intensa, per fare poi il pieno di voti nelle successive elezioni a breve distanza di tempo, potrebbe non andare nel verso sperato per il M5S.

06/03/2013, 16:06

rmnd ha scritto:

Due tra i tanti possibili scenari

1- m5s vota la fiducia (con voli pindarici riusciranno a far digerire l'idea che la fiducia sul programma non equivale a un'alleanza). Un punto per Bersani, ma una vittoria di Pirro. Approveranno qualche legge, faranno più danni che altro, perchè costretti (il PD) a giocare al ribasso. Alle prime vere sfide su temi inconciliabili, quelli del m5s voteranno contro. Un punto quindi al m5s, che potrà incolpare il pd in caso di caduta del governo, per non aver rispettato gli 8 punti. Risultato ? PD indebolito, Bersani sconfitto. Passaggio a Renzi dopo esito scontato delle primarie e rafforzamento del M5S.

2- M5S non vota la fiducia. Bersani un po' lo teme e un po' lo spera. Lo teme perchè ne uscirebbe nuovamente sconfitto, avendo tentato di svendere inutilmente il PD , perdendoci la faccia senza riuscire ad ottenere la fiducia del M5S.
Un po' lo spera, perchè , potrà accusare il M5S di aver cacciato il paese nuovamente nelle mani di un governo tecnico (col pdl l'alleanza la vedo impossibile a meno che Berlusconi non si tolga di mezzo). Risultato= Bersani sconfitto, regolamento di conti nel PD, probabile passaggio di consegne a Renzi dopo primarie scontate , indebolimento del M5S perchè i suoi elettori dell'ultima ora (non i fedelissimi grillini) imputeranno al M5s e non senza qualche ragione, la riproposizione di un governo tecnico. Quindi la tentata riproposizione del periodo di Weimar, rifiutando ogni pur minima intensa, per fare poi il pieno di voti nelle successive elezioni a breve distanza di tempo, potrebbe non andare nel verso sperato per il M5S.





mah..
in ogni caso
sia nel caso A che nel caso B..
la legislatura non dura 5 anni..
forse nemmeno uno..

la primissima cosa da fare è la legge elettorale..
poi si può andare a votare
in qualsiasi momento..
sia nel caso A che nel caso B..

06/03/2013, 16:26

mik.300 ha scritto:

rmnd ha scritto:

Due tra i tanti possibili scenari

1- m5s vota la fiducia (con voli pindarici riusciranno a far digerire l'idea che la fiducia sul programma non equivale a un'alleanza). Un punto per Bersani, ma una vittoria di Pirro. Approveranno qualche legge, faranno più danni che altro, perchè costretti (il PD) a giocare al ribasso. Alle prime vere sfide su temi inconciliabili, quelli del m5s voteranno contro. Un punto quindi al m5s, che potrà incolpare il pd in caso di caduta del governo, per non aver rispettato gli 8 punti. Risultato ? PD indebolito, Bersani sconfitto. Passaggio a Renzi dopo esito scontato delle primarie e rafforzamento del M5S.

2- M5S non vota la fiducia. Bersani un po' lo teme e un po' lo spera. Lo teme perchè ne uscirebbe nuovamente sconfitto, avendo tentato di svendere inutilmente il PD , perdendoci la faccia senza riuscire ad ottenere la fiducia del M5S.
Un po' lo spera, perchè , potrà accusare il M5S di aver cacciato il paese nuovamente nelle mani di un governo tecnico (col pdl l'alleanza la vedo impossibile a meno che Berlusconi non si tolga di mezzo). Risultato= Bersani sconfitto, regolamento di conti nel PD, probabile passaggio di consegne a Renzi dopo primarie scontate , indebolimento del M5S perchè i suoi elettori dell'ultima ora (non i fedelissimi grillini) imputeranno al M5s e non senza qualche ragione, la riproposizione di un governo tecnico. Quindi la tentata riproposizione del periodo di Weimar, rifiutando ogni pur minima intensa, per fare poi il pieno di voti nelle successive elezioni a breve distanza di tempo, potrebbe non andare nel verso sperato per il M5S.





mah..
in ogni caso
sia nel caso A che nel caso B..
la legislatura non dura 5 anni..
forse nemmeno uno..

la primissima cosa da fare è la legge elettorale..
poi si può andare a votare
in qualsiasi momento..
sia nel caso A che nel caso B..


nessuna legislatura è mai durata 5 anni figuriamoci questa...
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