10/04/2013, 13:57
10/04/2013, 13:59
10/04/2013, 14:49
Blissenobiarella ha scritto:
Rmnd, la discussione è stata chiusa momentaneamente per dare a tutti la possibilità di calmarsi. MA ne ho proposto la chiusura definitiva nel topic sui problemi del forum.
10/04/2013, 14:56
10/04/2013, 15:02
Blissenobiarella ha scritto:
Gajaman tranquillo ^_^, tu non c'entri nulla. Il Flame è stato rimosso perchè sono volati degli insulti.
L'analisi di Messora è corretta. Non c'è spazio ad interpretazioni. Qui c'è chi sta raccontando bugie e chi sta dicendo la verità. Non è una questioni di opinioni o non dovrebbe esserlo. La cosa che spiace è che alcune persone scelgano volontariamente di credere alle bugie. Ma siamo in un paese libero no?
10/04/2013, 16:07
Occupare stanca, e i grillini l’hanno capito già prima di cominciare
Siete come i colonnelli greci, è un golpe, commissioni subito, siamo come l’aglio per i vampiri, dice Beppe Grillo dal suo blog per introdurre in pompa magna la giornata “occupy Parlamento”. Solo che, poi, occupare a fine seduta vuol dire rinunciare almeno a una parte della (stavolta non disdegnata) “ribalta mediatica” per l’iniziativa di “riappropriazione del Parlamento”, come da definizione dei capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi. “Ma a fine seduta chiudono le tribune stampa?”, si chiedeva un deputato grillino a colloquio con una collega, indicando il monitor del Transatlantico (“pure quello sarà spento?”). Nemesi voleva che l’attenzione generale venisse risucchiata dall’incontro segreto Bersani-Cav. “Dove sono?”, si chiedeva un grillino sorseggiando una spremuta d’arancia; “inciucio”, diceva un altro. Ai due veniva anche da ridere, e non solo perché era l’ora della ricreazione alla buvette, ma anche perché una qualche forma di contatto con il Pd, in vista dell’elezione del presidente della Repubblica, non solo è prevista (così dice Enrico Letta), ma è anche già in atto in via informale.
La sensazione è che una parte dell’elettorato grillino – e degli eletti – continui ad apprezzare la linea “Tommaso Currò”, dal nome del deputato siciliano che vuole il dialogo con il Pd (non possiamo “governare da soli”, ha detto) e si rifiuta di “schiacciare bottoni” per conto terzi. Resta sotterranea ma persistente, la tensione tra grillini dialoganti e non dialoganti (c’è chi non vuole “perdere occasioni” anche sulla presidenza della Repubblica), appena sopita dalla serata “occupy” e dal magro sit-in di attivisti all’esterno, e circondata dall’indifferenza, più che dalle critiche, dei colleghi degli altri partiti, tutti alla ricerca di notizie sull’incontro Pd-Pdl (solo Umberto Bossi concede la profezia sui Cinque stelle: “Al prossimo voto vanno giù”). E’ nell’aria lo studio reciproco – alla buvette due fedelissimi della linea ufficiale del Pd e del M5s, Alessandra Moretti e Alessandro Di Battista, nell’imminenza dell’occupazione, si scambiano opinioni distanti ma cordiali, come ufficiali dell’esercito nemico in pre armistizio, circondati dai loro secondi, nuovi arrivati in Parlamento come loro (presentazioni, strette di mano, qualche risata).
E’ nell’aria un rompete le righe parziale, intermittente e casuale, e non c’è occupazione che tenga. Un rompete le righe che prende forma a partire da piccoli fatti (il deputato Massimo Baroni, quello che era felice per la mancanza di “intellettuali” nel M5s, si lamenta perché, a stipendio non ancora accreditato, fa “fatica a pagare le bollette”), e si capisce che il procrastinare di Vito Crimi sulla “rendicontazione delle spese” ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti. Si può pure occupare, a quel punto, e leggere d’un fiato in Senato, davanti al non grillino Domenico Scilipoti, i primi articoli della Costituzione, ma l’occupazione esaltata nei commenti Facebook e Twitter giunge in ritardo sullo stato d’animo: che noia la lotta dura, dicono le facce degli eletti ben contenti di vivere momenti di normalizzazione sui divanetti della Camera o nel cortile tra i fumatori accaniti di area Sel. Chi è stanco di ortodossia sfoga l’insofferenza su fatti apparentemente lontani (gli eletti emiliani hanno ufficialmente preso le distanze dal consigliere comunale bolognese Massimo Bugani: quello che, appoggiato dal duo Grillo-Casaleggio, non voleva sedersi vicino alla “eretica” Federica Salsi). E alla fine occupare stanca già prima di cominciare.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Marianna Rizzini
10/04/2013, 19:17
10/04/2013, 19:19
10/04/2013, 19:31
11/04/2013, 12:50
11/04/2013, 15:43
Blissenobiarella ha scritto:
e no...oggi con il mercato che rischia di esplodere da un momento all'altro, c'è il pericolo che i Titoli di Stato emessi dall'Italia, che sarà sotto attacco europeo nei prossimi mesi, possano essere deprezzati e ritrovarsi come è successo in Grecia i cui titoli sono stati tagliati fino del 75% rispetto al loro valore nominale.
E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 18 dicembre 2012 il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 dicembre 2012, con il quale è stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2013, le nuove emissioni di titoli di Stato aventi scadenza superiore ad un anno saranno soggette alle clausole di azione collettiva (CACs). Il decreto precisa che per nuove emissioni si intendono quelle la cui prima tranche è emessa a partire dal 1° gennaio 2013.
L’introduzione delle CACs nei titoli di Stato, obbligatoria ai sensi del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità segue lo schema approvato dal Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea.
Fanno parte integrante del decreto due allegati, il primo dei quali (allegato A) riporta le clausole per tutti i tipi esistenti di Buoni del Tesoro Poliennali, inclusi quelli indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Italia), e di Certificati di Credito del Tesoro, inclusi quelli zero-coupon (CTZ). L’allegato B, invece, riguarda eventuali emissioni di titoli aventi caratteristiche differenti o di diversa tipologia rispetto a quelli citati,. Le CACs saranno introdotte anche per le emissioni sui mercati internazionali.
Le CACs hanno impatto anche sull’attività di stripping così come prevista nel nuovo decreto ministeriale, anch’esso del 7 dicembre 2012, in quanto non vi sarà fungibilità tra componenti separate di titoli soggetti alle CACs e componenti separate di titoli non soggetti alle dette clausole. (MEF)
Per la cronaca, le CAC (acronimo di “clausole di azione collettiva”) sono proprio quelle clausole che qualche mese fa hanno permesso alla Repubblica della Grecia di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali dei bond statali, tralasciando quello che è il pensiero degli investitori e dei risparmiatori che in merito, avrebbero avuto qualcosa da dire…
12/04/2013, 10:59

12/04/2013, 11:00
Blissenobiarella ha scritto:
Le pastoie burocratiche che impediscono alle PA di pagare i loro debiti, è principalmente il fiscal compact:
Hanna ha scritto:
Ma il mare è fatto di tante piccole gocce
12/04/2013, 11:37
12/04/2013, 11:54