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MessaggioInviato: 14/04/2013, 19:11 
E allora Max... non fa bene il Giappone a stracciare i "trattati internazionali" quando è palese che essi vanno contro l'interesse del proprio paese, dell'economia giapponese e dei giapponesi?!?

Non farebbe bene l'Italia (e pure gli altri paesi UE) a fare la stessa cosa?!?

Io mi (vi) chiedo: in nome di che cosa continuiamo a perseguire in Europa questi modelli economici dannosi... dobbiamo
MORIRE solo perché abbiamo firmato Maastricht, Lisbona etc.etc.?!?

I contratti, per quanto ne so io, possono essere rivisti e rivalutati dalle parti.

Boh.. io non vi capisco più..



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MessaggioInviato: 14/04/2013, 19:14 
Non fa bene, fa benissimo. Loro fanno i propri interessi e non devono dar conto a nessuno, se non sbaglio l'anno scorso o 2 anni fa stamparono altri 40 miliardi da destinare ad un piano nazionale di infrastrutture. Io vorrei che anche l'italia pensasse ai propri interessi invece che delegare questo compito a chi in teoria dovrebbe favorire tutti ma in realtà affossa tutti per favorirne uno. La soluzione sarebbe semplicissima e poco traumatica, senza scomodare ideologie antieuropeiste: si istruisca la federal reserve europea che possa stampare moneta come una banca centrale. Fine dei problemi.

Il giappone però ha un indubbio vantaggio, il suo debito pubblico è quasi del tutto interno e quindi esente da speculazioni massicce e quindi NON RICATTABILE. Cosa non da poco :|


p.s: se poi si vogliono fare le cose per bene si passa ad un €di stato invece che ad un €delle banche e veramente possiamo stare tranquilli -_-


Ultima modifica di MaxpoweR il 14/04/2013, 19:20, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/04/2013, 19:28 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

si istruisca la federal reserve europea che possa stampare moneta come una banca centrale. Fine dei problemi.



E siccome questo i nostri amici oligarchi non ce lo concederanno mai... [:o)]

Dai che la risposta è facile.. [;)]



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MessaggioInviato: 14/04/2013, 19:33 
ahahahahah beh la speranza è l'ultima a morire come tu mi insegni :P



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MessaggioInviato: 15/04/2013, 11:02 
E tanto per stare sui nostri "amici" oligarchi... [}:)]

Disoccupazione: era il vero obiettivo dei nostri oligarchi

Quante inutili lacrime di coccodrillo bagnano il solito conformismo della grande informazione. Ora improvvisamente si scopre che non c’è un milione di posti di lavoro in più, ma in meno. E naturalmente la parola più adoperata è emergenza. Ma quale emergenza, la disoccupazione di massa è un obiettivo perseguito da venti anni da parte delle classi dirigenti, con una accelerazione negli ultimi due così brutale che forse il risultato è andato oltre quanto ci si prefiggeva. Ma resta il fatto che la disoccupazione è prima di tutto voluta. Nella ideologia liberista che ancora domina tutte le politiche economiche, soprattutto in Europa, la disoccupazione è lo strumento per riequilibrare il mercato del lavoro quando calano i profitti. Le aziende riducono il personale e questo crea una disoccupazione che dopo un po’ produce concorrenza al ribasso sul prezzo della forza lavoro. Alla fine il salario precipita fino al punto in cui le imprese trovano conveniente ricominciare ad assumere e si riparte, c’è la famosa ripresa.

Questa politica è stata da noi attuata per venti anni, prima con la precarizzazione e poi, quando è scoppiata la grande crisi, con la Montidisoccupazione di massa. E tutto questo ha prodotto il risultato voluto, il crollo dei salari e l’aumento degli orari di chi è rimasto al lavoro. Pensiamo solo a Marchionne. Nulla del suo progetto sulla forza lavoro sarebbe stato realizzabile senza il ricatto della disoccupazione, ovviamente amplificato dalla minaccia: o così o all’estero. Anche questa minaccia infatti sarebbe meno efficace se ci fossero alternative immediate per chi rifiuta di accettare quel ricatto. Ma siccome chi perde il lavoro, soprattutto se di mezza età, deve mettersi in coda dietro ai più giovani nella vana ricerca di una occupazione precaria e neppure la trova, è chiaro che il ricatto funziona.

Così in questi anni di precarietà e disoccupazione di massa, chi ancora conserva un posto di lavoro degno di questo nome ha imparato ad autosfruttarsi. Del resto la solita informazione di regime spiega ogni giorno che gli occupati “normali” sono dei privilegiati. Hai già il lavoro, accontentati, non pretendere anche il salario! Così alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, là dove ancora si lavora la minaccia della disoccupazione di massa ha fatto sì che i dipendenti accettino condizioni di lavoro e salario che solo poco tempo fa sarebbero state ripudiate perché lesive della dignità. Obiettivo raggiunto, ma non si riparte e la crisi si aggrava. Perché queste politiche liberiste possono avere, a prezzo di terribili ingiustizie, qualche successo se l’economia complessiva è in fase di grande crescita. Ma se come ora l’economia nel mondo ristagna, cresce solo in Cina, India, etc e precipita Marchionneverso il basso nell’Occidente; allora il risultato non c’è. Come dopo la crisi del 29, le politiche liberiste aggiungono danno a danno.

In più l’Italia aggiunge a tutto questo una politica di pagamento del debito, che ci è imposta dall’Europa e che in tempi di crisi è totalmente insostenibile, come lo erano le riparazioni di guerra chieste alla Germania alla fine della prima guerra mondiale. Come facciamo a pagare una rata annuale di 120 miliardi all’anno, tra interessi e riduzione del debito, come ci impone il Fiscal Compact? Non possiamo, a meno di distruggere continuamente risorse che potrebbero essere dedicate alla ripresa. Per questo il calo dello spread si è fermato, non per il teatrino della politica, ma perché gli investitori sanno che l’Italia dalla crisi non esce. Le misure di riduzione dei costi della politica sono giuste sul piano della morale pubblica, ma sul piano economico il loro effetto è zero. Il pagamento dei debiti pubblici alle imprese è giusto, ma al massimo impedisce ulteriori chiusure, non fa ripartire una economia ferma. Così pure incentivare le assunzioni a tempo indeterminato può far assorbire qualche contratto precario particolarmente scandaloso, ma non aggiunge all’esistente nulla. Nessuna azienda assume se non ha nulla da fare in più di quello che già fa.

E allora? Allora bisogna abbandonare totalmente le politiche liberiste che continuano a fallire e a farci fallire. Per metterla in politica bisogna dire no a Berlusconi, ma anche a Ciampi, a Prodi e ovviamente a Monti. Se davvero si vuol abbattere la disoccupazione di massa e considerarla, come fecero tutti i progressisti e gli antifascisti negli anni trenta, il primo nemico della democrazia, allora bisogna rovesciare il tavolo delle misure e dei convincimenti di questi venti anni. Primo, ci vuole un grande intervento pubblico perché il mercato è fallito. Ci vogliono nazionalizzazioni e investimenti pubblici in opere necessarie davvero, abbandonando le varie Tav che producono lauti profitti, ma quasi zero lavoro. Secondo, bisogna bloccare i licenziamenti subito, imponendo alle multinazionali e alle grandi imprese una vera e propria tassa sociale per il lavoro. Se te ne vai paghi Cremaschimolto di più di quello che ti costa restare, questo deve imporre un potere politico con la schiena dritta.

Terzo, bisogna ridurre qui e ora l’orario di lavoro nelle due modalità conosciute. L’abbassamento dell’età della pensione e la riduzione dell’orario settimanale. Questo non crea nuovo lavoro, ma ridistribuisce quello che c’è in modo più giusto, soprattutto a favore dei giovani e degli esodati, e in prospettiva migliora la stessa produttività. Quarto, bisogna ridistribuire ricchezza, prima di tutto con il reddito ai disoccupati e poi con l’aumento delle retribuzioni e delle pensioni più basse. Questo perché bisogna smetterla di pensare che l’economia riparta vendendo Ferrari e Armani ai benestanti e ai ricchi nel mondo. Siamo troppi in Italia per vivere solo di questo. Naturalmente ci sono tante altre misure che andrebbero prese, ma qui ho voluto sottolineare quelle davvero di emergenza e di rottura con le politiche economiche che ci hanno portato a questo disastro.

So bene che queste scelte, che negli anni trenta sarebbero state definite come riformatrici, nulla hanno a che vedere con l’ideologia del riformismo liberista delle oligarchie che ci governano, in Italia e in Europa. Però quanto dobbiamo aspettare e pagare ancora, prima che si capisca che queste oligarchie ci stanno trascinando nel loro fallimento? Facciamo della lotta alla disoccupazione di massa la priorità della politica, e se qualcuno ci risponde parlando di Europa rispondiamo come recentemente hanno fatto milioni di portoghesi: che si fotta la Troika

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2QWFN3dT2



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MessaggioInviato: 15/04/2013, 17:45 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

si istruisca la federal reserve europea che possa stampare moneta come una banca centrale. Fine dei problemi.


Il problema è che i grossi poteri europei (compresi i potenti italiani non ti pensare) vogliono proprio questo di scenario, a stampare non ci pensano proprio!
Ai grossi capitali europei serve manodopera a basso costo e a bassa tassazione (minor welfare) per competere con Cina/India/SudEstAsiatico.

Contemporaneamente devono proteggere i loro asset dal sempre maggiore potere d'acquisto Cinese/Indiano/EtcEtc per non essere comprati.
Ambedue gli Obiettivi li raggiungi tenendo l'euro molto alto.
Che la classe media tutta ci va a perdere nella disperazione non interessa a lor signori; interessa solo competere nello scenario globale.
Il brutto è che non possiamo farci niente perchè sostanzialmente i partiti sono tutti d'accordo a seguire queste direttive...


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MessaggioInviato: 15/04/2013, 23:23 
Margin Call: Hanno Giocato con l’Oro e gli è Esploso il Mercato (Tempo di andare All-in col Fisico)

Immagine Ma che bello spettacolo, tanto per ribadire in che razza di ridicolo mercato drogato da strumenti derivati a leva.

Venerdì hanno cominciato con l’Oro, l’equivalente di 400 tonnelate di oro sono state vendute in 2 ore sul comex (si avete capito bene, link), non mi interessa qui andare a discutere sul perchè è successo, la cosa interessante è che l’Argento ha seguito e poi gli altri metalli. E sapete perchè?

Margin Call!

Se hai una posizione in futures con un collaterale del 5-10% rispetto al contratto sottostante, quando il sottostante, per qualsiasi ragione, crolla: il tuo broker se si fida ti chiama se non si fida ti liquida tutte le posizioni sul conto in automatico. Non solo Oro, Argento, Palladio… ma anche Rame e Petrolio.

Poi è arrivato il week end e…

Margin Call!

A notte fonda per noi, sul mercato asiatico i broker hanno “chiamato” investitori e trader per i margini sui metalli preziosi e su tutto ciò che venerdì era crollato spingendo ancora più giu le quotazioni.

poi ha aperto l’Europa e….

Margin Call!

Anche i broker europei hanno liquidato posizioni sui dossier derivati degli investitori, non solo su oro e argento ma anche su tutto il resto perchè le perdite in apertura sui metalli spesso erano superiori al margine sui singoli contratti.

E poi ha riaperto l’America e

Margin Call al quadrato!

Broker in panico, centinaia di migliaia di conti con liquidità negativa già in apertura dei mercati, quindi c’è stata ed è ancora in atto una mega liquidazione forzata di TUTTO!!!!

Azioni, bond, derivati, commodities! E se non le banche centrali non ci mettono una pezza la valanga domani travolgerà le azioni di tutto il mondo, poi le obbligazioni, poi le valute.

E adesso.

Adesso il pericolo è che qualche banca ci abbia GIA’ lasciato letteralmente le penne!

Una volta Warren Buffet disse ” Guai il giorno in cui un sassolino dovesse inceppare la macchina infernale dei contratti derivati “

Ecco appunto, non so se questo sia il sassolino, ma sono certo che la liquidazione in atto se in qualche modo non viene fermata potrebbe letteralmente sapazzare via l’intero sistema finanziario mondiale.

Pensate che io stia scherzando? Davvero?

Lo sapete che il nozionale stimato di tutti i i derivati aperti nel mondo è circa 640 triliardi di dollari? Ovvero circa 5 volte il PIL mondiale?

Ci sono 640 triliardi di contratti garantiti al massimo da un decimo del loro reale valore, una variazione (di solito crollo) improvvisa e generalizzato dei prezzi raderebbe a zero le disponibilittà liquide degli intermediari (e delle banche) e degli investitori che si dovessero trovare dalla parte sbagliata del trade.

Bene, e adesso statemi bene a sentire:

L’Unico ASSET fisico acquistabile, liquidabile e accettato come riserva di ricchezza in tutto il mondo è l’Oro.

E non,non è affatto solo una questione di speculazione.



http://www.rischiocalcolato.it/2013/04/margin-call-hanno-giocato-con-loro-e-gli-e-esploso-il-mercato-tempo-di-andare-all-in-col-fisico.html


[:)]
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=aeVD222Hgyk[/BBvideo]


Ultima modifica di Wolframio il 15/04/2013, 23:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/04/2013, 23:46 
Oro giù del 9,3%, è il ribasso più forte dal 1983


Immagine
Oro a picco, -9,3% a New York.Immagine: Shutterstock





Seduta drammatica per il prezzo dell'oro. Il future con scadenza giugno ha chiuso al Comex in ribasso del 9,3% a $1.361,1 all'oncia, ovvero ai minimi da più di due anni. Si è trattato del più forte calo in una sola giornata dal febbraio del 1983. La crescita dell'economia della Cina, il maggiore consumatore al mondo di materie prime, ha a sorpresa rallentato nel primo trimestre. La notizia ha peggiorato ulteriormente il sentiment sull'oro. Sul mercato si è scatenata una pioggia di vendite senza precedenti. I volumi di scambio hanno raggiunto un livello record. Nelle sale trading è circolata la voce che un grande investitore sia stato costretto a chiudere un'importanze posizione in margin call facendo scattare a catena gli stop-loss di molti altri operatori. L'oro si trova sotto una forte pressione da quando Goldman Sachs ha consigliato la scorsa settimana di venderlo. A causare il sell-off sono stati anche oggi i timori relativi ad una possibile vendita da parte delle banche centrali. Venerdì scorso Mario Draghi ha confermato che Cipro potrebbe vendere le sue riserve auree. La misura dovrebbe contribuire alla copertura di qualsiasi perdita sulla liquidità di emergenza che la BCE, attraverso la Banca centrale cipriota, ha fornito alle banche del Paese. I mercati temono che in futuro anche altri Paesi in crisi della zona euro possano considerare la vendita delle loro riserve d'oro.
Il prezzo dell'argento è stato penalizzato ancora più dell'oro dall'ondata ribassista che ha colpito le materie prime. Il future con scadenza maggio ha perso l'11% a $23,36 all'oncia. Era dall'ottobre del 2010 che l'argento non chiudeva a tali livelli. Tra gli altri principali metalli il platino ha perso il 4,8%, il palladio il 5,9% e rame il 2,3%.




Redazione Borsainside 21:54


Ultima modifica di Wolframio il 15/04/2013, 23:47, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/04/2013, 09:31 
Wolf, ti va di postare i tuoi ultimi due contributi anche qui?

Grazie in anticipo

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13885



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A BERLINO NASCE IL PARTITO ANTI EURO (E ANTI-MERKEL)


A Berlino nasce l’Alternativa del partito anti euro. Uomini e programmi
16 - 04 - 2013Francesco De Palo
A Berlino nasce l'Alternativa del partito anti euro. Uomini e programmi

Qualcosa in più di semplici “grillini ai crauti”, non fosse altro che per il board: economisti, docenti universitari, industriali, giornalisti. Appena un mese fa la notizia del nuovo movimento politico “Alternativa per la Germania” (AFD), oggi la fondazione ufficiale che preclude a un impegno diretto alle elezioni del prossimo settembre. Tra i fondatori non conosciuti della politica ma l’economista Bernd Lucke, il giornalista ed ex redattore FAZ Konrad Adam e Alexander Gauland, già capo della Cancelleria dello Stato dell’Assia. E ancora, conservatori, liberali ma anche liberi professionisti privi di un “curriculum” strettamente politico come Stefan Homburg e Charles Blankart, professori di finanza pubblica ad Hannover e Berlino. Oltre a Joachim Starbatty, Wilhelm Hankel, Karl Albrecht Schachtschneider, Dieter Spethmann, e l’ex presidente della Federazione delle industrie tedesche, Hans-Olaf Henkel.

Chi è il capo partito

Guidati dal 33enne Bernd Lucke, professore di macroeconomia ad Amburgo e dimessosi dalla CDU proprio a causa della politica di salvataggio dell’euro. Anche se, come annunciato da tempo, l’uscita dalla moneta unica è il principale obiettivo del partito, lo scorso fine settimana è servito per veicolare al grande pubblico i tratti salienti della proposta alternativa.

L’euro come un errore storico

E’ il loro mantra. L’introduzione dell’euro, sostengono, è stato un errore storico che deve essere corretto con la reintroduzione delle monete nazionali, o creando unioni monetarie più piccole e più stabili. La nuova moneta faciliterebbe la regolazione dei prezzi, con vecchi contratti, beni e proprietà che rimarrebbero denominati in euro, ma solo per un breve periodo di transizione. Ciò consentirebbe un nuovo inizio, dal momento che oggi i Paesi membri appaiono “intrappolati in una spirale di recessione e di programmi di tagli”. E chiedono alla Germania di imporre il diritto di recedere dall’euro, bloccando gli aiuti contenuti nel meccanismo salvastati.

Il manifesto alternativo

All’interno del loro vademecum gli alternativi chiedono che il costo della cosiddetta politica di salvataggio non sia sostenuto dai contribuenti in quanto banche, hedge fund e grandi investitori privati sono i beneficiari di questa politica. Innanzitutto è necessario “stare in piedi”, poi per i Paesi maggiormente indebitati prevedere un haircut, dove le banche sostengano le proprie perdite o vengano stabilizzate a spese dei principali creditori privati. Prevedendo inoltre un divieto per la Bce di acquistare titoli spazzatura.

L’Europa degli Stati sovrani

L’AFD si difende contro l’accusa di essere antieuropea, sottolineando di perseguire un’Europa di Stati sovrani con un mercato interno comune. “Vogliamo vivere insieme in amicizia e in buon vicinato”, tuttavia sono contrari alla crescente centralizzazione in quanto “il diritto illimitato dei parlamenti nazionali deve essere rispettato”.

La linea di Lucke

Come ha ribadito pubblicamente lo stesso leader, esiste un piano per la Germania e per l’euro alternativo. In primis porre fine a politiche che mascherano il rischio fiscale, graziando le banche dai rischi a scapito dei contribuenti. Ciò in ragione del fatto che nel resto d’Europa, in cui la Germania rimane dominante, l’euro si sta complessivamente dissolvendo. Sostiene che la divisione economica tra nord e sud creata dall’euro è certamente la causa di un sentimento non positivo dei paesi dell’Europa meridionale. Per queste ragioni Alternative für Deutschland teme che le tensioni possano compromettere i principi di un mercato comune che rendono l’Unione europea così appetibile per il commercio tedesco. Lucke suggerisce, ad esempio, che le nazioni periferiche impongano dazi doganali se non riuscissero a trovare altri modi per diventare competitivi.

“Usiamo gli incentivi sbagliati per i paesi in crisi” dice Lucke. “Noi non li stiamo aiutando a risolvere i loro problemi, ma accumuliamo più debito per loro e li costringiamo in una fase di recessione, il che rende la situazione semplicemente insostenibile”.Quindi, è la linea del partito, si tratta di sacrificare l’euro per salvare il progetto europeo.


DA http://www.formiche.net/2013/04/16/berl ... anti-euro/

Praticamente una sorta di cura omeopatica.[;)]



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QUALE SARÀ IL PROSSIMO PAESE CHE DOVRÀ VENDERSI L’ORO?
Postato il Martedì, 16 aprile @ 06:35:00 CEST di ernesto

DI TYLER DURDEN
zerohedge.com

La prima volta che i soci più reazionari della Troika tentarono di imporre una (non troppo) velata confisca dell'oro di un paese europeo insolvente era l’inizio del 2012, quando, come parte del più recente piano di salvataggio della Grecia si stilò un MOU, che - poi è stato scoperto - prevedeva che "i creditori della Grecia avrebbero avuto il diritto di incamerare le riserve auree della Banca di Grecia secondo i termini del nuovo accordo."

Tuttavia, l'indignazione pubblica era tanto forte che la Troika non ha avuto altra scelta che accantonare i suoi piani e procedere in alternativa ad una ristrutturazione completa dei fondi obbligazionari. Ma il progetto si è fatto di nuovo avanti prontamente la settimana scorsa, quando "l'avidità dell'Europa per l'oro fisico" è tracimata di nuovo, questa volta è rispuntata fuori da un comma dell’ "Analisi sulla sostenibilità del debito di Cipro", e dalle successive osservazioni di Mario Draghi. Si è chiesto che la minuscola Cipro, la cui opposizione era già stata stroncata dalla confisca dei depositi non assicurati, e che pertanto avrebbe molto meno da protestare di quanto fece la Grecia, svenda € 400 milioni, cioè quasi tutto il suo oro sovrano, "oltre 10 delle sue 13,9 tonnellate" totali, per coprire gli ulteriori costi non pagati con i soldi di quel salvataggio del suo debito sovrano che continua a non decollare.

Allora, chi sarà il prossimo? Resta da vedere, anche se siamo certi che ci sarà una chiara correlazione che permetterà di scoprire il prossimo paese su cui si accaniranno verificando se il suo oro sarà "acquistato" da quelli dello "status quo".

Vediamo che succederà nei prossimi due o tre mesi, se ci sarà qualche paese a cui si chiederà di vendere il proprio oro e se l'ammontare del totale dei prestiti dello stesso paese sarà "classificato non –performing dai bilanci delle banche." Nel prospetto qui di seguito troveremo qualche sorpresa:




Immagine:
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90,4 KB

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11733

ma l'improvviso crollo del prezzo delll'ora,puo' essere una nuova strategia della grande finanza x inginocchiare definitivamente tutti quei paesi che sono in gravi crisi economica? [:(!]


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MessaggioInviato: 19/04/2013, 12:06 
Grecia, la denuncia degli insegnanti

«Sempre più bambini soffrono la fame» - Nel 2012 il 10% degli studenti delle scuole elementari e medie ha sofferto la fame. «Ormai siamo a livelli africani»

«Neppure nei miei incubi peggiori mi sarei aspettato una situazione del genere. Siamo ormai al punto in cui i bambini arrivano a scuola affamati. Le famiglie hanno difficoltà non solo con il lavoro, ma a sopravvivere». Leonidas Nikas è il direttore di una scuola elementare di Atene. Racconta quello che vive tutti i giorni. Scene che qualche tempo fa in Europa erano ritenute impensabili e ora, a causa della crisi economica che ha colpito il Paese, è diventato una realtà quotidiana. Bambini che a scuola cercano cibo nella spazzatura, altri che chiedono ai compagni gli avanzi della merenda, o bimbi piegati in due per i crampi della fame o che svengono.

FAME - Si calcola che circa il 10% degli studenti di scuole elementari e medie abbia sofferto la fame lo scorso anno. Le testimonianze, raccolte dal New York Times, confermano questi numeri. «La Grecia è ora al livello di alcuni paesi africani», spiega Athena Linos, docente della facoltà di medicina di Atene. Alexandra Perri, insegnante in una scuola di Acarne, rincara la dosee: almeno 60 dei suoi 280 studenti soffrono di malnutrizione. «Quest'anno i casi di malnutrizione sono aumentati moltissimo. Un anno fa non era così».

PROGRAMMA PILOTA - Secondo un rapporto dell'Unicef del 2012, tra le famiglie greche più povere con bambini oltre il 26% ha una dieta economicamente debole. Il fenomeno è evidente soprattutto tra gli immigrati, ma si sta diffondendo anche tra i greci nelle aree urbane. L'anno scorso l'ong Prolepsis ha dato il via a un programma pilota con cui ha fornito panini, frutta e latte a 34 scuole pubbliche, dove oltre la metà delle 6.400 famiglie aveva problemi di fame media o grave. Dopo il programma, che quest'anno è stato esteso a 120 scuole e 20 mila bambini, la percentuale è scesa al 41%.

http://www.corriere.it/esteri/13_aprile ... 3cbe.shtml

Chiedo a tutti... è davvero questa l'Europa che vogliamo e che ci avevano presentato 20 anni fa???

[:(] [:(] [:(]

Io dico di NO... e quindi, poichè frutto di un inganno, io reputo NULLI i "contratti" che siamo andati a sottoscrivere (chi poi?) in sede internazionale.

Essi non hanno nessun valore!!!

[:(!] [:(] [:(!]



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La Grecia è collassata. Lo Stato sta uccidendo e torturando minorenni sotto il silenzio dei media.

Febbraio 2013: La Grecia pare sia definitivamente collassata e quel che è ancor più grave è che la Polizia sta arrestando e torturando minorenni che tentano di manifestare contro le ingiustizie imposte da un governo oramai assente nei confronti dei cittadini, una notizia che a quanto pare i media europei stanno cercando di non diffondere. In un clima del genere non sono pochi i giovanissimi che stanno tentando di opporsi ai potenti e purtroppo la reazione delle forze dell’ordine sta diventando incredibilmente spaventosa: si parla di torture, arresti e persino uccisioni nei confronti dei minorenni. Tra questi ricordiamo Alexis, ucciso a 16 anni da un proiettile partito da un’arma delle forze dell’ordine greche. Andreas-Dimitris Bourzoukos, torturato e catturato dalle forze dell’ordine.

In Italia, purtroppo, pare che la notizia non sia molto interessante (sarà forse per colpa di eventuali ripercussioni che gli italiani potrebbero ricevere durante le elezioni politiche di Febbraio?)


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Nel frattempo Amnesty International ha pubblicato un articolo che parla di presunti ritocchi sulle foto dei ragazzi per nascondere le torture:

http://www.amnesty.it/news/grecia-poliz ... re-torture
Un altra fonte che parla della notizia:
http://internetepolitica.blogosfere.it/ ... larme.html
Il live di Byoblu.com (registrato) con Sergio Di Cori Modigliani, autore di un post allarmante secondo il quale la Grecia è ormai prossima alla guerra civile, e Monia Benini, scrittrice esperta di Grecia e delle problematiche di natura economico finanziarie implicate nel processo di integrazione europea:

http://www.nocensura.com/2013/04/la-gre ... .html#more


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Crisi per tutti ma non per la speculazione finanziaria

redazioneon April 19, 2013—Leave a Comment


Gaetano Colonna Clarissa

La chiusura del primo trimestre 2013 porta buonissime notizie all'alta finanza internazionalizzata. Goldman Sachs ha ottenuto un utile di 2,2 miliardi di dollari; Citigroup di 3,8 miliardi; Wells Fargo 5,7 miliardi; JPMorgan addirittura di 6,53 miliardi di dollari.

BlackRock, il gigante mondiale degli investimenti speculativi di cui ci siamo più volte occupati, ha toccato il record assoluto della sua storia, 3.900 miliardi di dollari in investimenti, con un profitto di 632 milioni di dollari, in crescita del 10 per cento.

Interessante il fatto che i guadagni di Goldman Sachs provengono in maniera determinante dalle sue attività di banca di investimenti: in particolare, la società ha dichiarato di aver beneficiato di un sostanziale rialzo, rispetto ad un precedente record di negativo, su operazioni mortgage-related e di leveraged finance.
Nel primo caso si tratta di operazioni legate a mutui, quelle che, come tutti ormai sappiamo, hanno determinato l'esplosione della crisi del 2008. Il che significa che il gioco continua, mentre 2,4 milioni di statunitensi hanno intanto perso la casa che avevano creduto di acquistare proprio con il sistema dei mutui cosiddetti subprime, una delle ultime invenzioni della finanza "democratizzata".
Ma forse è ancora più interessante approfondire il leveraged finance. Cosa si intende con questo termine? "Leveraged finance, scrive il prof. Ian Giddy della università di New York, vuol dire finanziare una società o un'unità produttiva con un livello di indebitamento superiore a quello considerato normale per quella società o quel settore. Ciò significa che si tratta di un finanziamento ad alto rischio, e quindi più costoso di un normale prestito. Di conseguenza la leveraged finance è in genere utilizzata per ottenere un risultato specifico, spesso solo temporaneo: acquisire un'azienda, farla comprare dal suo management (buy-out), riacquistare azioni o finanziare un dividendo una tantum, investire in un bene in grado di generale denaro contante sufficiente a ripagare l'investimento".

Non è difficile comprendere dunque quello che sta accadendo in tempi di crisi e la ragione per cui i maggiori responsabili di essa siano di fatto oggi gli unici a beneficiarne: stanno in sostanza comprando a prezzi stracciati i mutui di chi non riesce a pagare e le aziende colpite dalla crisi.

Per completare il quadro, Goldman Sachs dichiara che i suoi buoni risultati sono dovuti anche al fatto che la società "è molto focalizzata sul controllo dei costi" oltreché in un'efficiente gestione dei capitali. Lo dimostra il fatto che nei primi tre mesi dell'anno ha già licenziato 400 dei suoi 32.000 dipendenti.

Una volta di più, il lavoro e l'economia reale sono abbandonati al saccheggio di questi master of the universe, come essi stessi si definiscono.

http://www.appelloalpopolo.it/?p=8734

e' mai possibile che la politica non riesca a mettere ordine a questi personaggi che saccheggiano le economie,distruggendo interi stati,mentre loro ingrassano senza ritegno [:(!]


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MessaggioInviato: 19/04/2013, 19:56 
Cita:
ubatuba ha scritto:

e' mai possibile che la politica non riesca a mettere ordine a questi personaggi che saccheggiano le economie,distruggendo interi stati,mentre loro ingrassano senza ritegno [:(!]



Bella domanda [:)] riuscire si potrebbe, basta volerlo, ma nessuno vuole rinunciare ai 30 denari. Immagine

Intanto Farage dice ancora una volta come stanno le cose.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=sviTqlTBCno[/BBvideo]
Intervento di Nigel Farage al Parlamento europeo - 17 Aprile 2013


Ultima modifica di Wolframio il 19/04/2013, 20:05, modificato 1 volta in totale.


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