21/04/2013, 00:13
Sheenky ha scritto:
O si...cavalli a Pisa...se non ricordo male...
Vediamo se ritrovo a riguardo...
Edit: Ecco qui.
Sapevo di ricordarlo bene...
Ti posto solo la parte riguardante il caso italiano.Articolo di Corrado Malanga e Vladimir Voccoli
Fonte: http://www.edicolaweb.net/un100601.htm
Qualche anno fa però a Pisa fu pubblicato un trafiletto da un giornale locale che descriveva la morte di nove cavalli da corsa, stranamente mutilati. Sulle prime non associammo il fatto al fenomeno statunitense in quanto Pisa, con i suoi allevamenti di cavalli pregiati ed adibiti alle corse di galoppo e trotto, andava soggetta al cosiddetto "racket delle scuderie" e, come era successo molti anni addietro (1983-84), un certo dottor Pezone era stato condannato per aver avvelenato con l’arsenico alcuni cavalli da corsa. Tra le altre stranezze i cavalli mutilati avevano tutti i garretti spezzati, come se fossero caduti dall’alto.
Qualche tempo dopo, visitando alcuni allevamenti della zona, per verificare che il problema delle mutilazioni animali non c’entrasse per niente, qualcosa di inatteso ci stava attendendo. Le uccisioni dei cavalli avevano fatto scattare azioni giudiziarie con rispettive indagini della Procura della Repubblica e dei Carabinieri di zona. I dati erano consultabili: alcune morti erano stati archiviate anni addietro e così scoprimmo, parlando con i proprietari delle scuderie, che erano almeno dieci anni che, quasi sempre in Novembre, il fenomeno si ripeteva! Passammo qualche giorno a scartabellare alcuni fascicoli alla Pretura di Pisa e avviammo un lungo iter giuridico per visionare e poi fotocopiare gli atti riguardanti processi contro ignoti conclusisi con un nulla di fatto, dei colpevoli nessuna traccia.
Il 27 Aprile ‘99 riuscivamo finalmente a mettere le mani sui fascicoli e, dopo averli studiati attentamente, giungevamo alle uniche conclusioni possibili. Ogni anno a Pisa cavalli da corsa vengono mutilati ed uccisi con le stesse tecniche impiegate sugli esemplari americani ma, in più, presentano il taglio dei padiglioni auricolari, un foro nell’occhio sinistro, il carotaggio dei capezzoli, l’asportazione dei genitali ed una parte del retto, il carotaggio di una parte della colonna vertebrale all’altezza della cervicale ed un foro nell’arto destro. Presentano o lesioni sul collo od addirittura parte delle ossa del collo rotte, ed una parte della pelle, su un lato completamente abrasa, come se fossero stati trascinati da qualche parte. Già, da qualche parte ma non lì, non nel luogo dove sono state trovate le carcasse. I tagli sono netti, così dicono gli esperti forensi, soprattutto nella zona del padiglione auricolare e, d’altro canto, le fotografie disponibili mostrano una similitudine incredibile con i casi americani.
I cavalli sono spesso privi anche di mezzo setto nasale e di mezzo labbro superiore ed inferiore ed appaiono con i denti scoperti, come nel caso del famoso Snippy, trovato morto e senza gli organi interni, ma esternamente intatto.
Ad un cavallo mancava una parte della testa, un altro era impiantato nel terreno con gli zoccoli, come caduto dall’alto (dalla testimonianza resa ai carabinieri da una impiegata del posto). Non si riscontrano tracce di veleno, tranne che in un caso, dove si "ipotizza" la presenza di arsenico nel sangue. Gli esemplari, tutti di pura razza inglese, sono quasi sempre femmine. Una, gravida di cinque mesi, per testimonianza del suo padrone e di due stallieri, risulta invece, all’analisi necroscopica, priva del feto! Le cavalle lasciate a stabulazione libera si trovavano lontane circa cinque chilometri dalle stalle, in un punto raggiungibile solamente col trattore o con gli stivali alti a causa del fango: nonostante tutto ciò nessuna traccia di qualsiasi mezzo è stata ritrovata attorno o nelle vicinanze.
I cavalli sono morti per infarto al miocardio e presentano il ventricolo destro o sinistro scoppiato e completamente privo di sangue. Che cavalli da corsa possano, non sotto sforzo, morire di infarto, risulta non plausibile. Ci vengono in aiuto le analisi dei periti del tribunale.
Qualcosa, dall’alto, ha agganciato al collo i cavalli e li ha letteralmente tirati su, da qualche parte. Quindi agli animali è stata praticata un’iniezione nella spalla destra per prelevare del sangue. Infine sono stati uccisi con una stimolazione a livello cerebrale che ha artificialmente aumentato il numero di battiti del cuore fino a farlo scoppiare. Gli organi sono stati prelevati in seguito, dopo che gli animali sono stati trascinati altrove, provocando anche l’abrasione del parenchima laterale esterno. Infine, sono stati gettati giù, nel luogo ove erano stati prelevati. A questo punto delle indagini avevamo un possibile colpevole da proporre al GIP locale, ma come parlargli delle mutilazioni di San Rossore in connessione a presunti alieni? Ci stiamo ancora pensando, ma forse non troveremo mai una soluzione.
Chi desideri obiettare l’ipotesi aliena, perché si potrebbe trattare di atti delittuosi perpetrati da spietati killer della CIA - come sostengono Greer, Lear, Stevens, Wolf e altri - per effettuare esperimenti segreti, è libero di farlo. Ma due elementi distruggono, oggi, tale assurda ipotesi. Il primo: se qualcuno volesse condurre esperimenti segreti su animali, li alleverebbe in segreto e non andrebbe a rubare quelli degli altri rischiando di essere scoperto. Il secondo: i rapimenti di animali e le loro mutilazioni avvenivano ben prima che esistesse la CIA, come dimostra quello che racconta il giornale Farmer’s Advocate di Yates Center il 23 Aprile del 1887: "Il signor M. Alex Hamilton alle sei di mattina, sentendo che il suo cane latrava ferocemente, si alza e corre con suo figlio Wall e l’amico Gild Heslip fuori di casa con il fucile. Si accorge che una strana macchina volante sta calando su una delle sue mucche e dopo averla afferrata con un cavo di color rosso, al collo (sì! avete letto bene, proprio al collo, come i nostri cavalli!) se la porta in aria mentre la povera bestia urla disperatamente. A nulla servono gli sforzi del contadino per tentare di liberare l’animale che è stato rapito da alcuni esseri bizzarri che si scorgono nella parte illuminata della macchina volante. Alcuni sembrano alti come noi, ma ci sono anche degli esseri piccoli come bambini (i Grigi? nda). I resti dell’animale: la coda, parte della testa e del corpo vengono ritrovati il giorno dopo, nel campo di un vicino". Un giorno, qualcuno, dovrà rispondere per tutto questo!
21/04/2013, 00:35
Enkidu ha scritto:
Ricordo che in una puntata di Voyager era stata avanzata l'ipotesi di ricerche segrete del governo americano per monitotare i livelli di inquinamento radioattivo, cosa che avrebbe spiegato il perché verrebbero asportate le mucose di quegli organi che sono più in contatto con sostanze provenienti dall'ambiente esterno: bocca, lingua, occhi, naso, orecchie, ano, organi digerenti...
21/04/2013, 01:57
zakmck ha scritto:Enkidu ha scritto:
Ricordo che in una puntata di Voyager era stata avanzata l'ipotesi di ricerche segrete del governo americano per monitotare i livelli di inquinamento radioattivo, cosa che avrebbe spiegato il perché verrebbero asportate le mucose di quegli organi che sono più in contatto con sostanze provenienti dall'ambiente esterno: bocca, lingua, occhi, naso, orecchie, ano, organi digerenti...
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Per rilevare il livello di contaminazione ci sono metodi molto meno invasivi. Non vedo l'esigenza di accoppare tutti questi animali. Basterebbe richiedere la collaborazione dei vetrinari, se non per gli esami almeno per i prelievi. Perche' poi abbandonare i corpi sul posto? Di sicuro non si puo' dire che siano interessati a passare inosservati.
Questa ipotesi e' piu' assurda di quella aliena.
21/04/2013, 04:15
Sheenky ha scritto:
O si...cavalli a Pisa...se non ricordo male...
Vediamo se ritrovo a riguardo...
Edit: Ecco qui.
Sapevo di ricordarlo bene...
Ti posto solo la parte riguardante il caso italiano.Articolo di Corrado Malanga e Vladimir Voccoli
Fonte: http://www.edicolaweb.net/un100601.htm
Qualche anno fa però a Pisa fu pubblicato un trafiletto da un giornale locale che descriveva la morte di nove cavalli da corsa, stranamente mutilati. Sulle prime non associammo il fatto al fenomeno statunitense in quanto Pisa, con i suoi allevamenti di cavalli pregiati ed adibiti alle corse di galoppo e trotto, andava soggetta al cosiddetto "racket delle scuderie" e, come era successo molti anni addietro (1983-84), un certo dottor Pezone era stato condannato per aver avvelenato con l’arsenico alcuni cavalli da corsa. Tra le altre stranezze i cavalli mutilati avevano tutti i garretti spezzati, come se fossero caduti dall’alto.
Qualche tempo dopo, visitando alcuni allevamenti della zona, per verificare che il problema delle mutilazioni animali non c’entrasse per niente, qualcosa di inatteso ci stava attendendo. Le uccisioni dei cavalli avevano fatto scattare azioni giudiziarie con rispettive indagini della Procura della Repubblica e dei Carabinieri di zona. I dati erano consultabili: alcune morti erano stati archiviate anni addietro e così scoprimmo, parlando con i proprietari delle scuderie, che erano almeno dieci anni che, quasi sempre in Novembre, il fenomeno si ripeteva! Passammo qualche giorno a scartabellare alcuni fascicoli alla Pretura di Pisa e avviammo un lungo iter giuridico per visionare e poi fotocopiare gli atti riguardanti processi contro ignoti conclusisi con un nulla di fatto, dei colpevoli nessuna traccia.
Il 27 Aprile ‘99 riuscivamo finalmente a mettere le mani sui fascicoli e, dopo averli studiati attentamente, giungevamo alle uniche conclusioni possibili. Ogni anno a Pisa cavalli da corsa vengono mutilati ed uccisi con le stesse tecniche impiegate sugli esemplari americani ma, in più, presentano il taglio dei padiglioni auricolari, un foro nell’occhio sinistro, il carotaggio dei capezzoli, l’asportazione dei genitali ed una parte del retto, il carotaggio di una parte della colonna vertebrale all’altezza della cervicale ed un foro nell’arto destro. Presentano o lesioni sul collo od addirittura parte delle ossa del collo rotte, ed una parte della pelle, su un lato completamente abrasa, come se fossero stati trascinati da qualche parte. Già, da qualche parte ma non lì, non nel luogo dove sono state trovate le carcasse. I tagli sono netti, così dicono gli esperti forensi, soprattutto nella zona del padiglione auricolare e, d’altro canto, le fotografie disponibili mostrano una similitudine incredibile con i casi americani.
I cavalli sono spesso privi anche di mezzo setto nasale e di mezzo labbro superiore ed inferiore ed appaiono con i denti scoperti, come nel caso del famoso Snippy, trovato morto e senza gli organi interni, ma esternamente intatto.
Ad un cavallo mancava una parte della testa, un altro era impiantato nel terreno con gli zoccoli, come caduto dall’alto (dalla testimonianza resa ai carabinieri da una impiegata del posto). Non si riscontrano tracce di veleno, tranne che in un caso, dove si "ipotizza" la presenza di arsenico nel sangue. Gli esemplari, tutti di pura razza inglese, sono quasi sempre femmine. Una, gravida di cinque mesi, per testimonianza del suo padrone e di due stallieri, risulta invece, all’analisi necroscopica, priva del feto! Le cavalle lasciate a stabulazione libera si trovavano lontane circa cinque chilometri dalle stalle, in un punto raggiungibile solamente col trattore o con gli stivali alti a causa del fango: nonostante tutto ciò nessuna traccia di qualsiasi mezzo è stata ritrovata attorno o nelle vicinanze.
I cavalli sono morti per infarto al miocardio e presentano il ventricolo destro o sinistro scoppiato e completamente privo di sangue. Che cavalli da corsa possano, non sotto sforzo, morire di infarto, risulta non plausibile. Ci vengono in aiuto le analisi dei periti del tribunale.
Qualcosa, dall’alto, ha agganciato al collo i cavalli e li ha letteralmente tirati su, da qualche parte. Quindi agli animali è stata praticata un’iniezione nella spalla destra per prelevare del sangue. Infine sono stati uccisi con una stimolazione a livello cerebrale che ha artificialmente aumentato il numero di battiti del cuore fino a farlo scoppiare. Gli organi sono stati prelevati in seguito, dopo che gli animali sono stati trascinati altrove, provocando anche l’abrasione del parenchima laterale esterno. Infine, sono stati gettati giù, nel luogo ove erano stati prelevati. A questo punto delle indagini avevamo un possibile colpevole da proporre al GIP locale, ma come parlargli delle mutilazioni di San Rossore in connessione a presunti alieni? Ci stiamo ancora pensando, ma forse non troveremo mai una soluzione.
Chi desideri obiettare l’ipotesi aliena, perché si potrebbe trattare di atti delittuosi perpetrati da spietati killer della CIA - come sostengono Greer, Lear, Stevens, Wolf e altri - per effettuare esperimenti segreti, è libero di farlo. Ma due elementi distruggono, oggi, tale assurda ipotesi. Il primo: se qualcuno volesse condurre esperimenti segreti su animali, li alleverebbe in segreto e non andrebbe a rubare quelli degli altri rischiando di essere scoperto. Il secondo: i rapimenti di animali e le loro mutilazioni avvenivano ben prima che esistesse la CIA, come dimostra quello che racconta il giornale Farmer’s Advocate di Yates Center il 23 Aprile del 1887: "Il signor M. Alex Hamilton alle sei di mattina, sentendo che il suo cane latrava ferocemente, si alza e corre con suo figlio Wall e l’amico Gild Heslip fuori di casa con il fucile. Si accorge che una strana macchina volante sta calando su una delle sue mucche e dopo averla afferrata con un cavo di color rosso, al collo (sì! avete letto bene, proprio al collo, come i nostri cavalli!) se la porta in aria mentre la povera bestia urla disperatamente. A nulla servono gli sforzi del contadino per tentare di liberare l’animale che è stato rapito da alcuni esseri bizzarri che si scorgono nella parte illuminata della macchina volante. Alcuni sembrano alti come noi, ma ci sono anche degli esseri piccoli come bambini (i Grigi? nda). I resti dell’animale: la coda, parte della testa e del corpo vengono ritrovati il giorno dopo, nel campo di un vicino". Un giorno, qualcuno, dovrà rispondere per tutto questo!
Infine sono stati uccisi con una stimolazione a livello cerebrale che ha artificialmente aumentato il numero di battiti del cuore fino a farlo scoppiare.
Gli organi sono stati prelevati in seguito, dopo che gli animali sono stati trascinati altrove, provocando anche l’abrasione del parenchima laterale esterno.
Infine, sono stati gettati giù, nel luogo ove erano stati prelevati.
21/04/2013, 11:41
MaxpoweR ha scritto:
Mettiamo il caso che questi esseri girino indisturbati nei nostri cieli facendo i comodi, di tanto in tanto nello svolgimento delle loro funzioni (o mi auguro proprio di no, per nutrimento, anche se YHWH... vabbè), abbiano bisogno di reperire parti specifiche organiche, quale metodo migliore che andare in un allevamento vicino, prelevare a volo qualche animale, togliere i pezzi interessati ve scaricarli direttamente sul posto?
Enkidu ha scritto:
Il guaio di tutta la faccenda, è che il ragionamento che scagiona la CIA, in sé ineccepibile, se ci si pensa bene, vale ancora di più per gli alieni:
se fanno questo per qualche esperimento segreto, perché non allevare animali terrestri a casa loro, anziché venire a rubarceli?
A meno che non gli servano animali ed esseri umani che siano vissuti sulla Terra....
21/04/2013, 15:44
zakmck ha scritto:
Tanto per banalizzare, se ti servissero dei soldi, cosa faresti? Andresti a lavorare oppure, essendo sicuro di non venire beccato, entreresti in una banca e ne prenderesti a piene mani?
21/04/2013, 17:58
Atlanticus81 ha scritto:
Ancor più facile sarebbe se questi 'soggetti' ritenessero la "banca" in questione (il pianeta Terra, l'Umanità) come una loro proprietà...
Quello che mi lascia più perplesso è la motivazione che li porta a tali operazioni... a quello faccio fatica a definire una ipotesi plausibile.
21/04/2013, 20:32
21/04/2013, 20:37
21/04/2013, 21:05
Atlanticus81 ha scritto:
"I documenti che mi sono arrivati tra le mani sono i più misteriosi che mi siano mai capitati".
Fece molto scalpore un video pubblicato su youtube qualche tempo fa che farebbe riferimento ad un caso eclatante di rapimento bovino avvenuto nel 1983. Il filmato mostra una mucca "teletrasportata" fin dentro un disco luminoso immobile nel cielo.
E' difficile stabilire se si tratti di un falso molto ben fatto o della testimonianza definitiva dell'esistenza di una civilità aliena che ruba le nostre vacche.
21/04/2013, 21:14
21/04/2013, 21:30
Atlanticus81 ha scritto:
In realtà non mi sembra così difficile!!!
Ma al di là del video cosa ne pensate della teoria di Imad Hassad?
Secondo Hassan, questa teoria proverebbe che alcuni animali (mucche, cammelli, pecore e capre) non sarebbero il frutto di milioni di anni di evoluzioni, ma sarebbero state portate dall'esterno del pianeta.
21/04/2013, 22:45
Atlanticus81 ha scritto:
In realtà non mi sembra così difficile!!!
Ma al di là del video cosa ne pensate della teoria di Imad Hassad?
21/04/2013, 23:01
... Il grano possiede quattro volte più geni di noi uomini e un genoma di 17 miliardi di nucleotidi, oltre cinque volte più grande del nostro. È quindi una pianta eccezionale, cresciuta accidentalmente per la nostra fortuna e poi da noi selezionata e gelosamente tramandata, che sfama un quinto del pianeta, offrendo appunto un quinto dell'apporto calorico necessario per la nostra vita.
È terminato in questo periodo l'immane sforzo collettivo per determinare la sequenza del suo enorme genoma, che per la sua complessità aveva sfidato finora tutti i nostri sforzi. Nella sua sequenza determinata principalmente, ma non esclusivamente, a Liverpool in Inghilterra, e pubblicata su Nature, si possono vedere tante cose e impararne altrettante.
Perché tanti geni? Perché si tratta della fusione di ben tre piante diverse, due graminacee e una pianta erbacea, ciascuna delle quali aveva già i suoi geni. In verità nelle migliaia di anni che sono passati dalla fusione, il cui ultimo evento è da collocare circa 8 mila anni fa, ma che è cominciato molto prima, alcuni di questi geni sarebbero potuti andare persi. Ma non è così: la maggior parte di essi è stata conservata, e precisamente i geni della crescita e quelli che producono materiale nutritivo...
... Nelle origini di diverse piante attuali si può ipotizzare una ricerca genetica, svolta in periodi molto antichi. Il frumento, per esempio, apparve misteriosamente nello stesso periodo dell’esplosione agricola in Armenia e in Anatolia (moderna Turchia) verso l'8000 a.C. Prima, il frumento era soltanto un’erba selvatica, ma come risultato non di uno, ma tre “accidenti genetici” – come li definiscono gli storici tradizionalisti – la pianta fu improvvisamente trasformata in una ricca e nutriente fonte di cibo.
Innanzitutto, il frumento selvatico fu incrociato con un’erba da pascolo naturale, e i quattordici cromosomi dell’uno si combinarono con i quattordici dell’altra a produrre una nuova pianta, più robusta, chiamata emmer, con ventotto cromosomi. Poi, in breve tempo, l’ibrido emmer fu nuovamente incrociato con un’altra “erba da pascolo” per creare una pianta con spighe molto più grandi, con quarantatue cromosomi.
Infine, si ebbe una terza mutazione. Uno dei quarantadue cromosomi subì una mutazione.
Se ciò non fosse accaduto, il frumento che oggi conosciamo, che nutrì i primi contadini armeni e tutti i loro successori, non sarebbbe mai esistito. Il fatto che queste combinazioni e alterazioni genetiche siano avvenute tutte casualmente, in un periodo piuttosto breve, è in contrasto con tutte le leggi della probabilità.
Se poi ciò non bastasse, entra nel quadro un altro elemento favorevole. A differenza delle altre erbe selvatiche che l’avevano preceduto, il singolo grano di frumento è troppo pesante per essere trasportato dal vento e provvedere così alla riproduzione spontanea. La riproduzione della pianta deve essere praticata artificialmente, altrimenti la pianta non sopravvivrebbe e si estinguerebbe in breve tempo...
21/04/2013, 23:42