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 Oggetto del messaggio: Chi controlla i semi, controlla il cibo e la vita
MessaggioInviato: 08/06/2009, 01:02 
Intervista a Marie-Monique Robin, autrice del libro
“Il Mondo secondo Monsanto”

Una compagnia leader, un modello agrario e le conseguenze sociali e sanitarie.
I segreti di un’azienda, il suo potere politico e scientifico.

La gionalista francese Marie-Monique Robin, affronta tutti i punti chiave per spiegare la monocultura di soia transgenica e gli agrotossici sintetici a livello mondiale.

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4861


Come definirebbe la Monsanto?


Monsanto è un impresa criminale. Lo dico perchè ci sono prove concrete di ciò. Venne condannata varie volte per la sua attività industriale, si veda l’uso del composto chimico PCB, miscela chimica ora proibita ma che continua a contaminare il pianeta. Per 50 anni il PCB fu impiegato come liquido refrigerente dei trasformatori. Monsanto, che fu condannata per questo, sapeva che era un prodotto altamente tossico, però nascose le informazioni e fece come se niente fosse.

La stessa storia si è ripetuta con due erbicidi prodotti da Monsanto, che formarono il cocktail chiamato “agente orange” (agente arancio) utilizzato nella guerra del Vietnam. Sapevano della sua tossicità ma lo usarono ugualmente. Non solo, alterarono gli studi fatti per nascondere la relazione tra diossina e cancro.

È il modus operandi ricorrente della Monsanto. Alcuni dicono che questo avveniva nel passato, però non è così, è un modo di ottenere profitti che ancora viene usato. L’azienda non accettò mai il suo passato e le sue responsabilità. Negò sempre tutto. Questa è la sua linea di condotta. Oggi la stessa cosa accade con i cibi transgenici e il Roundup.

Qual è il modo di “agire” della Monsanto in ambito internazionale?

Monsanto ha lo stesso modo di agire in tutti i paesi. Nasconde i dati a riguardo dei suoi prodotti, mente e falsifica i resoconti, ma non solo questo. Ogni volta che scienziati indipendenti tentano di fare il loro lavoro di ricerca sui transgenici, ricevono pressioni o perdono il posto di lavoro.

Questo succede anche negli organismi governativi americani come la FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) o l’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale). Monsanto è sinonimo di corruzione. Due sono gli esempi chiari e provati di tentativo di corruzione in Canada da parte della Monsanto, che hanno portato ad una seduta speciale del Senato canadese.

Si trattava di legittimare l’uso dell’ormone geneticamente modicaficato sugli animali per aumentare la produzione di latte. Un’altro caso è avvenuto in Indonesia, dove Monsanto fu condannata per aver corrotto un centinaio di alti funzionari per immettere sul mercato locale il suo cotone transgenico. Non abbiamo dubbi che ci siano più casi di corruzione.

Lei afferma che il sistema delle “porte girevoli” è un modo di agire della Monsanto?

Senza dubbi. Nella storia di Monsanto sempre è presente quello che negli Stati Uniti chiamano “porte girevoli”. Un chiaro esempio: il testo che regolamenta i transgenici negli Stati Uniti fu pubblicato nel 1992 dalla FDA, l’agenzia governativa americana incaricata per la sicurezza degli alimenti e dei medicinali. Questo dovrebbe supporre la sua serietà, questo almeno io pensavo prima di questa investigazione.

Quando dicevano che un prodotto era stato approvato dalla FDA, credevo fosse sicuro. Ora so che non è così. Nel ’92 il testo pubblicato dalla FDA sui transgenici fu stilato da Michael Taylor, avvocato della Monsanto, che venne assunto dalla FDA proprio per redigere il testo in questione e poi divenne vice-presidente della Monsanto. Questo un esempio molto chiaro di “porte girevoli”. E ce ne sono molti altri.

Monsanto ha prodotto l’agente orange, il PCB e il glifosato. È stata condannata per pubblicitá ingannevole: perché ha i mezzi di comunicazione dalla sua parte?

Per mancanza di un serio e approfondito lavoro dei giornalisti e per la complicità dei politici. In tutto il mondo è uguale.

Perchè Monsanto non dà risposte?
Ha provato a chiamarli?

Si, solo che non accettano gli si faccia domande.

È così che si comportano. Davanti a qualsiasi domanda di un giornalista critico, Monsanto usa una sola politica: “no comment”.

Che importanza ha Monsanto nel mercato mondiale degli alimenti?

L’obiettivo di Monsanto è controllare la catena alimentare. I cibi trasngenici sono il mezzo per raggiungere questo obiettivo. I brevetti la via per ottenerlo. La prima tappa della "rivoluzione verde" già si è conclusa, fu quella delle piante ad alto rendimento con l’utilizzo di pesticidi e relativo inquinamento ambientale. Ora siamo nella seconda fase di questa “rivoluzione” dove la chiave sta nel far valere i brevetti sugli alimenti.

Questo non ha niente a che vedere con l’idea di alimentare il mondo. L’unico fine è aumentare gli introiti delle grandi coorporation. Monsanto guadagna in tutto. Ti vende il pacchetto tecnologico completo, i semi brevettati e l’erbicida obbligatorio per quel seme. Monsanto ti fa firmare un contratto nel quale ti proibisce di conservare i semi e ti obbliga a comprare il loro prodotto Roundup, non si possono usare glifosati generici.

In questo processo Monsanto guadagna su tutto, e non ha niente a che vedere con la sicurezza alimentare. Voglio ricordare, che la soia transgenica che si coltiva in Argentina, non serve per alimentare la popolazione, ma per nutrire i maiali europei.

E cosa succederà all'Argentina, quando in Europa si dovrà etichettare che gli animali vengono alimentati con soia transgenica?

Cadranno i consumi della carne e anche l'Argentina avrà problemi, in quanto diminuirà il consumo di soia.

È stata in Argentina, Brasile e in Paraguay. Che particolarità ha incontrato in quelle regioni?

Va ricordato che la Monsanto entrò in Argentina grazie al governo di Carlos Menem, che permise l’entrata della soia trasgenica senza alcun tipo di precauzione. L'Argentina fu il primo paese dell’America Latina. Poi dall’Argentina, i grandi produttori organizzarono il contrabbando dei semi transgenici verso Paraguay e Brasile, che si videro obbligati a legalizzarli in quanto erano coltivazioni dedite all’esportazione. E poi arrivò Monsanto a reclamare i suoi privilegi. Fu incredibile come si espanse la soia transgenica nella regione e in così pochi anni. È un caso unico nel mondo.

Negli anni ’90 l'Argentina veniva indicata come alunna modello del FMI. Oggi con 17 milioni di ettari coltivati a soia transgenica e l’utilizzo di 168 milioni di litri di glifosato, si può dire che l'Argentina sia un modello da seguire nell’agroindustria?

Si! Chiaro. L'Argentina adottò il “modello Monsanto” a tempo di record, è un caso esemplare. Però ci furono anche probremi. Dato che i semi transeginici sono brevettati, Monsanto ha il diritto di proprietà intellettuale. Questo significa che i produttori all’atto dell’acquisto dei semi firmano un contratto con il quale si impegnano a non conservare parte del raccolto per la risemina, quello che normalmente fanno gli agricoltori di tutto il mondo. Monsanto considera quest’atto una violazione del suo brevetto.

Allora Monsanto invia la "polizia dei geni", che è qualcosa di incredibile, detective privati che entrano nei campi, prendono campioni, verificano se è transgenico e se l'agricoltore ha comprato i semi. Se non sono stati comprati, si va a giudizio e Monsanto vince. È una strategia globale: Monsanto controlla la maggior parte delle imprese produttrici di semi e brevetta i semi, esigendo che ogni contadino compri i suoi semi.

Quello che successe è che la legge argentina non proibisce di conservare i semi di un raccolto per riutilizzarli. In un primo momento Monsanto disse che non avrebbe chiesto privilegi e così fornirono semi e Roundup di scarsa qualità. Dal 2005 Monsanto cominciò a richiedere privilegi, ruppe gli accordi iniziali con Argentina e ora si stanno scontrando in giudizio.

Il Roundup svolge un ruolo da protagonista. Molte comunità agricole ed indigene denunciano i suoi effetti, ma ci sono ancora pochi divieti.

È un aspetto incredibilemte messo a tacere. Nessuno può negare gli effetti che provocano le fumigazioni con questo erbicida, completamente nocivo. Sono convinta che verrà proibito in un futuro, come fu per il PCB, arriverà quel momento. Infatti in Danimarca già lo hanno proibito per la sua alta tossicità. È urgente analizzare il pericolo degli agrochimici e degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

Tuttavia, le grandi imprese del settore promettono da decadi che con i transgenici e gli agrotossici si riuscirà ad aumentare la produzione, e così si porrà fine alla fame nel mondo.

L'Argentina è il miglior esempio di questa menzogna. Che vantaggi hanno ottenuto dall’espandersi delle coltivazioni di soia?

Si è persa la produzione di altri alimenti basilari e c'è ancora fame. Questo modello è un modello di monocoltura che distrugge le altre coltivazioni vitali. È una trasformazione molto profonda dell’agricoltura, che porta alla perdita della sovranità alimentare, che già non dipende dal governo per poter essere cambiata.

Perchè lei definisce “la dittatura della soia” il processo agrario attuale?

È una dittatura nel senso di un potere totalitario che abbraccia tutto. Bisogna avere chiaro che chi controlla i semi, controlla il cibo e controlla la vita. In quel senso, Monsanto ha un potere totalitario. È così palese, che perfino Syngenta, grande impresa del settore agro-industriale e competitrice di Monsanto, rinominò Brasile, Paraguay ed Argentina “le repubbliche unite della soia”.

Siamo davanti ad un programma politico con fini molto chiari. Una semplice domanda lo dimostra: chi è che decide cosa si coltiva in Argentina? Non lo decide né il governo, né i produttori, lo decide Monsanto. La multinazionale decide cosa si seminerà, lo decide un’impresa senza tenere conto dei governi. E quel che è peggio, è che la seconda ondata di transgenici sarà più intensa, con un progetto di agrocombustibile che comporterà più monocoltura.

Per dove siamo arrivati, già ci è chiaro che la monocoltura è perdita di biodiversità ed è tutto il contrario della sicurezza alimentare. Non ci sono oramai dubbi che la monocoltura, sia di soia o per la produzione di biodiesel, è la strada verso la fame.

Qual è il ruolo giocato dalla scienza nel modello dell’agroindustria, dove Monsanto è solo la faccia più conosciuta?

Prima pensava che quando uno studio veniva pubblicato da una prestigiosa rivista scientifica, si trattasse di un lavoro serio. Invece no. Imprese come Monsanto fanno pressione sui direttori delle riviste. Nel campo dei transgenici è quasi impossibile realizzare studi accurati sul tema. In molte parti del mondo, Stati Uniti o Argentina, i laboratori di ricerca sono pagati dalle grandi imprese. Quando il tema riguarda i semi transgenici o gli agrochimici, Monsanto è sempre presente e condiziona le ricerche.

Gli scienziati hanno paura o sono complici?

Tutte e due le cose. La paura e la complicità sono presenti nei laboratori del mondo. Nel mio libro dico chiaramente che in tutti i paesi del mondo ci sono scienziati la cui unica funzione è legittimare il lavoro dell'impresa.

Che ruolo svolgono i governi nel far crescere imprese come la Monsanto?

I governi sono i migliori promotori degli OGM. Realizzano un incredibile lavoro di lobby. Per esempio Monsanto fa avere ai governi i suoi studi, i suoi report, le sue riviste e le foto. Dicono ai politici che non ci sarà inquinamento e che salveranno il mondo, così i politici fanno il loro lavoro. Ci sono anche casi di tentata corruzione. Deputati francesi hanno denunciato pubblicamente le pressioni ricevute da Monsanto, fino a riconoscere che la compagnia contattò ognuno dei 500 deputati affinché legiferassero secondo gli interessi dell'impresa.

Qual è il ruolo giocato dai mezzi di comunicazione?

Mi dispiace dirlo in quanto sono giornalista. Credo in quello che faccio e credo che sia una professione che comporta un dovere molto importante nella democrazia, però molti media vengono manipolati. L’informazione che ci viene data a riguardo dei transgenici non è corretta. I mezzi di comunicazione pubblicano la propaganda di Monsanto e la pubblicano senza discutere, come se fossero degli impiegati dell'impresa. Monsanto invita a pranzo i giornalisti, fa loro regali, paga loro il viaggio fino a Saint Louis (sede centrale).

I giornalisti passeggiano per i laboratori, non fanno domande e tutto finisce lì. Questo è il modo di agire di Monsanto con i mezzi di comunicazione. Non solo, Monsanto cerca di trovare anche dei sostenitori, stabilisce contatti con loro e ottiene opinioni favorevoli. Non so se si arrivi alla corruzione, però Monsanto raggiunge i suoi obiettivi. In Argentina è chiaro come agisce, leggendo alcuni articoli di supplementi rurali si vede che invece di articoli giornalistici sono pubblicità di Monsanto. Non sembrano scritti da un giornalista, sembrano comunicati della compagnia.

Come valuta la disputa tra il governo e le associazioni dell’agricoltura?

Nel 2005 feci un intervista ad Eduardo Buzzi, il quale era furioso per la questione dei privilegi che Monsanto richiedeva. Parlava delle “trappole” di Monsanto. Mi accennava inoltre ai problemi che comporta la soia e mi mise in contatto con i piccoli produttori che mi parlarono delle bugie di Monsanto, della resistenza che mostrano le sterpaglie e che bisognava utilizzare più erbicidi del dovuto, lasciando i campi come terra bruciata.

Buzzi sapendo tutto questo metteva in discussione il modello Monsanto, affermava che la soia porta la distruzione dell'agricoltura familiare e mi diceva che la Federazione Agraria rappresenta piccoli e medi produttori contro le grandi imprese. Ora però non so che cosa gli sia successo. Non ebbi occasione di rivederlo e mi piacerebbe domandargli che cosa lo abbia spinto ad unirsi alle grandi entità, mi risulta strano il cambiamento che ha avuto.

Per giunta Buzzi fa parte di Aapresid (Associazione Argentina per la semina del suolo –di cui fanno parte tutte le grandi imprese del settore, incluse le produttrici di semi e l’agrochimica) che è quella che ha più da guadagnare da questo modello e che è apparsa poco in questo conflitto. Aapresid condiziona tutti e sta dalla parte dei produttori di soia, che non sono gli agricoltori. Non capisco come la Federazione Agraria dica di rappresentare i piccoli produttori e poi faccia parte dell’Aapresid. È strano, non si capisce.

E il ruolo del governo?

Le ritenute potrebbero essere un freno all’espansione della soia, però non sono la soluzione davanti ad un fenomeno tanto aggressivo. La soluzione deve essere radicale e a lunga scadenza. Chiaro che la tentazione del governo è grande, la soia dà buoni profitti. Non ci sono soluzioni semplici e a breve termine per un modello che butta fuori i contadini delle sue terre e, che per mezzo dei diserbanti, inquina l' acqua, la terra e la gente.

Titolo originale: "Quien controla las semillas, controla la comida y la vida"



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 15/09/2012, 10:59 
L’Ue assalta la sovranità alimentare e Mario Monti
dichiara illegale l’agricoltura a “chilometro zero”.


Immagine

Tratto da: Informare per Resistere
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z26WiOPbz0

di Italo Romano

Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo“, è questo il pensiero di Henry Kissinger, ex Segretario di Stato dell’era Nixon e Ford e membro portante del gruppo Bilderberg.

Forse la possente azione dell’Unione europea, imbastita per dare l’assalto alla sovranità alimentare dei singoli stati, ha avuto origine da questo spassionato consiglio del famoso politico statunitense.

Fin dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato un reato. Per far fronte a questa imposizione sono nate varie associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali, con lo scopo di preservare e distribuire a chi le richiede, sementi fuori dal catalogo uffìciale affidato alle mani delle multinazionali.

Con sentenza del 12 luglio (http://www.disinformazione.it/UE_vieta_ ... ionali.htm), la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi (http://www.net1news.org/addio-sapori-an ... onali.html) delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le suddette associazioni di volontari. Essi sono criminali delle sementi, sporchi tradizionalisti che mirano alla condivisione incontrollata del bene comune.

Ma non è finita qui.


Il nostro premier golpista Mario Monti ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’agricoltura a “chilometro zero” (http://www.ilquotidianoweb.it/news/ulti ... M.facebook). In pratica il governo vuole bloccare alcuni atti normativi della Regione Calabria, rea di aver legiferato oltre la sue competenze stabilite in materia.

Secondo il governo oligarchico la legge regionale contiene delle disposizioni che, nel favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, ostacolerebbero la libera circolazione delle merci in contrasto con i principi comunitari. In sostanza, la normativa regionale viene considerata alla stregua di un provvemento di natura quasi autarchica tale che i prodotti regionali avrebbero un vantaggio considerato contrario al principio di libera circolazione delle merci rispetto ai prodotti extraregionali.

(Qui troverete il Comunicato ufficiale del governo tecnocrate contro l’agricoltura a “Km zero”)
http://www.semirurali.net/modules/docum ... tent_id=27

E’ chiaro che il ricorso mira a liberare il campo alle multinazionali da qualsiasi tipo di concorrenza.

Distruggono le aziende locali, devastano il tessuto sociale e rendono il popolo completamente dipendente da strutture extraterritoriali e multinazionali senza scrupoli. Annientano la tradizione, distruggono l’identità e le coscienze per imporre il loro progetto di governo mondiale.

Il controllo delle sementi, quindi dell’agricolura, e di conseguenza degli alimenti è il chiaro segno che si aprono il varco per l’introduzione delle colture Ogm.

Attentano alla basi della coesione sociale. L’agricoltura, ricordiamolo, è un bene comune nato 10.000 anni fa. Da quando l’uomo ha fatta propria questa arte, sono nati i primi centri urbani, le prime aggregazioni civili, è stata la base dello sviluppo della società che oggi andiamo demolendo.

Il culto dell’ugualianza e dell’omologazione sta per convertire le diversità agro-alimentari.

Quando tutto il cibo apparterrà alle multinazionali come faremo? E’ questa l’anticamera della nuova schiavitù?



link correlati:

L’Ue e il governo Monti proscrivono anche la sovranità alimentare
http://andreacarancini.blogspot.it/2012 ... l?spref=fb

Nove Semi (Navdania) – La Biodiversità di Vandana Shiva
http://www.laleva.org/it/2011/10/nove_s ... shiva.html



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MessaggioInviato: 17/09/2012, 22:32 
Monsanto – l’ennemi du monde [Vidéo]

Guarda su youtube.com


Bellissimo documentario in francese.

La storia piu o meno è questa:

Faccio l'agricoltore dal 1947 quando ho ereditato l'azienda da mio padre. Mia moglie e io siamo famosi nelle prairies (ovvero le immense distese coltivate che si trovano nelle zone centrali degli Stati Uniti e del Canada)
per il nostro lavoro di ricerca e di sviluppo sulle sementi di colza. Sono stato parte di molti comitati agricoli, sia a livello provinciale che come rappresentante a livello federale. Sono stato sindaco del mio paese, poi consigliere comunale per più di 25 anni. Ho lavorato tutta la mia vita per l'approvazione di leggi e regolamenti per il miglioramento delle condizioni di lavoro degli agricoltori. Per anni, io e mia moglie abbiamo ricercato e selezionato le migliori sementi per la produzione di colza da olio.
Nell'agosto 1998 mi è arrivata una denuncia da parte della Monsanto. Fino a quel momento non avevo avuto niente a che fare con la colza OGM della Monsanto. Non avevo mai comprato le loro sementi e non ero mai andato ad un loro meeting. Non conoscevo neanche un rappresentante della loro società.

C'erano vari elementi nella denuncia. Innanzitutto, diceva che in qualche modo ero entrato in possesso di semi di colza OGM della Monsanto senza una loro autorizzazione, li avevo piantati, cresciuti e che quindi avevo violato il loro brevetto.
Quando ci venne fatta causa io e mia moglie immediatamente ci rendemmo conto che 50 anni di ricerche e sviluppo di un seme puro di colza che fosse adatto alle prairiers, alle condizioni del suolo e del clima e in particolar modo alle malattie, erano andate in fumo, perchè probabilmente la nostra colza era stata contaminata. Così ci siamo ribellati.

Ci sono voluti due anni di procedure legali e in quei due anni la Monsanto ha ritirato l'accusa di aver ottenuto le sementi illegalmente. Ma ha continuato a sostenere che, dato che si era trovata colza OGM Monsanto
nel fossato che delimitava i miei campi (a dire il vero, neanche dentro ai miei campi) significava che avevo violato il loro brevetto. Così la mia accusa è diventata ufficialmente di violazione della loro proprietà intellettuale.
Questa decisione ha portato il mio caso all' attenzione internazionale, col rischio di diventare un esempio per altre vertenze legali del genere.

I punti principali della sentenza sul mio caso sono:

1. Non importa come la colza OGM della Monsanto, o la soia o qualsiasi altra pianta OGM entri nel capo di un contadino. Il modo più comune in cui può avvenire è l'impollinazione, o il trasporto dei semi da parte del vento, di uccelli o altri animali. Dal momento che avviene la contaminazione, il raccolto e le sementi non sono più tue.
2. L'intero raccolto dei nostri campi di colza del 1998 è andato alla Monsanto. Il giudice decise anche che non avevamo il diritto di riutilizzare di nuovo le nostre sementi: i semi che noi avevamo impiegato 50 anni a selezionare non sono più nostri. Questo è quello che sconvolge i contadini di tutto il mondo quando gliene parlo: che un contadino che utilizza metodi convenzionali o biologici può perdere tutto da un giorno all'altro.

Un'altra cosa importante su cui soffermarsi e di cui i media sinora non si sono occupati è il tipo di contratto che le aziende come la Monsanto utilizzano.

I punti principali del contratto con la Monsanto sono i seguenti:

1. Un agricoltore non può mai utilizzare le proprie sementi;
2. L'agricoltore si impegna a comprare sempre le sementi dalla Monsanto;
3. L'agricoltore si impegna a comprare solo i diserbanti chimici della Monsanto;
4. Se l'agricoltore viola questo contratto in qualche modo, e la Monsanto gli fa pagare una penale, si impegna a non parlarne con i media o con i vicini.

Nel contratto del 2003, poi, è stata aggiunta un'altra clausola: non é più possibile fare causa alla Monsanto per nessun motivo. È impossibile portare la Monsanto in tribunale, questo è il loro contratto standard.
Un altro punto importante: gli agricoltori sono costretti a permettere agli investigatori della Monsanto di ispezionare i loro campi e i loro granai per tre anni dopo la firma del contratto, anche se - per esempio - hanno deciso di coltivare sementi OGM solo per un anno.

Negli Stati Uniti la forza di polizia della Monsanto è la "Pinkerton Investigation Services". Nelle pubblicità della Monsanto si sollecitano gli agricoltori a denunciare il vicino, se sospettano che stia coltivando colza o soia OGM senza autorizzazione. Chi lo fa, otterrà in regalo una giacca di cuoio dalla Monsanto.
Appena alla Monsanto arriva la soffiata, vengono mandati due investigatori per controllare la situazione. Nelle prairies li chiamano "la polizia genetica". I due fanno sapere all'agricoltore di aver ottenuto una segnalazione sulle sue coltivazioni: è una vera e propria forma di intimidazione. Cosa pensate che succeda quando questi investigatori lasciano la casa dell'agricoltore? L'agricoltore si domanderà quale dei suoi vicini l'ha denunciato. Così si arriva ad una rottura dei rapporti tra gli agricoltori, che cominciano ad aver paura di parlare fra loro e a sospettare l'uno dell'altro.

Un altro mezzo di controllo sono quelle che possiamo considerare vere e proprie "lettere di estorsione". Una lettera tipo potrebbe dire una cosa del genere: "Abbiamo motivo di ritenere che lei stia coltivando colza o soia OGM della Monsanto senza autorizzazione. Invece di costringerci a portarla in tribunale lei ha la possibilità di inviarci un pagamento di 100.000 o 200.000 dollari."
Se la Monsanto non riesce a rintracciare l'agricoltore, può andare al comune e scoprire dove si trovano i suoi terrreni. Poi viene utilizzato un piccolo aereo o un elicottero per spruzzare sul
campo il diserbante "Roundup" della Monsanto.
Circa 12 giorni dopo che è stato spruzzato il diserbante, vengono a controllare: se le piante sono morte, vuol dire che l'agricoltore non ha usato le sementi OGM, ma se sono vive, Dio lo salvi!
Va sempre ricordato che non è possibile "trattenere" gli OGM. Una volta che introduci una nuova forma di vita nell'ambiente non c'è più modo di richiamarla indietro.
Non è possibile trattenere il vento.
Non è possibile trattenere il trasporto dei semi da parte di uccelli, api e altri animali.
Non è possibile trattenere gli OGM, che si diffonderanno ovunque con la stessa facilità con la quale è avvenuto nelle prairies.

Un altro fatto importane è che non può esserci la "co-esistenza". Credetemi, dalla mia esperienza di mezzo secolo da agricoltore, so che se viene introdotto un gene modificato in un qualsiasi organismo, questo gene sarà dominante. Alla fine il gene modificato prevarrà. Non è possibile avere allo stesso tempo in un paese coltivazioni OGM e biologiche o convenzionali. Il rischio è che alla fine tutto diventerà OGM.
Non c'è più scelta.

Credetemi, gli agricoltori biologici nelle prairies non possono più coltivare la soia o la colza. Tutti i nostri semi adesso sono contaminati da OGM. La possibilità di scelta è stata tolta sia agli agricoltori biologici che a quelli convenzionali.
Mi viene spesso chiesto perchè mai gli agricoltori hanno cominciato a coltivare OGM quando questi furono introdotti nel 1996. Allora la Monsanto disse agli agricoltori che, tra le altre cose, avrebbero
portato a raccolti più elevati, prodotti più nutrienti e, soprattutto, che richiedevano un utilizzo ridotto di sostanze chimiche.

Penso che sia il terzo punto quello che ha colpito di più gli agricoltori. Dal 1946-47, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli agricoltori cominciarono ad utilizzare tonnellate di sostanze chimiche all'anno. Alcune erano estremamente potenti e gli agricoltori cominciarono a rendersi conto del danno fatto all'ambiente, alla salute umana e agli animali.
La Monsanto ha detto anche altre cose, e continua a dirle: saremmo finalmente stati in grado di dare da mangiare ad un mondo affamato.
Credetemi, per dare da mangiare ad un mondo affamato, non servono tutte le Monsanto di questo mondo.
Quello che ci vuole è un cambiamento nella politica, nelle modalità di commercio e nell'economia.
Quando parlo ai contadini dei paesi del terzo mondo - Africa, India, Bangladesh, eccetera - gli dico che loro almeno hanno ancora una scelta. Noi in Canada non abbiamo più una scelta per quanto riguarda molti tipi di colture. È tutto contaminato. E nessuno ci aveva informati prima di quello che sarebbe potuto succedere.
Per concludere, perchè ci siamo ribellati alla Monsanto?
Mia moglie ed io abbiamo 72 e 73 anni. Non sappiamo quanti anni abbiamo ancora a disposizione e guardiamo alla cosa in questo modo: come nonno mi chiedo che tipo di eredità voglio lasciare ai miei nipoti.
I miei nonni e i miei genitori mi hanno lasciato un'eredità di terra coltivabile. Io non voglio lasciare ai miei figli un'eredità di terra, aria e acqua sature di veleni. Sono sicuro che su questo sarete d'accordo con me.
Dunque, continueremo a combattere per il diritto degli agricoltori in tutto il mondo di utilizzare le proprie sementi.



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Il mondo secondo monsanto [in italiano]

[BBvideo]PvktrVIxn5o#![/BBvideo]



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Monsanto, l'ultima diavoleria: brevettare la natura (pomodori color prugna)

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Una volta brevettati i semi dei prodotti naturali della terra,non avremo più scampo.Ottenere i brevetti significa averne l’esclusiva,così, la Monsanto potrà tranquillamente decidere se mangeremo cibo naturale o ogm,e di sicuro potremo dire addio al cibo naturale,dato che bisognerà pagare per coltivare come la natura ci ha insegnato.

I tentacoli di questa multinazionale,sono ovunque,a tutt’oggi,a nostra insaputa,molti dei prodotti alimentari contengono mais geneticamente modificati,(l’80%di tutti gli alimenti contiene mais)e tutto questo grazie a politici,funzionari e istituzioni corrotte dalla Monsanto,di proprietà della famiglia Rotschild, soci in affari nella grande finanza internazionale(e non solo) con la famiglia Rockfeller,controllori delle più grandi banche americane e delle più grandi multinazionali del petrolio,membri permanenti del club Bilderberg,fondatori dell’istituto Aspen,e controllori della politica italiana ed europea,un Asse del Male,unito da una sete di profitto e di potere,e un disprezzo per la vita, che non ha eguali nella storia.Infatti,i pochi studi indipendenti hanno dimostrato che gli alimenti innaturali(ogm),insieme ai fertilizzanti e ai pesticidi,prodotti sempre dalla Mosanto,provocano danni orribili agli uomini e alla terra,il tutto,mentre tanti si chiedono ancora perchè i casi di cancro sono sempre in continuo aumento,e le cure costosissime imposte dalle case farmaceutiche,in mano anch’esse dell’asse del male,peggiorano le condizioni dei malati,anzichè alleviarle.Questo piano malefico di brevettare i semi naturali,è un’altra prova della follia dominatrice che alberga nelle menti distorte di questi accaparratori di ricchezze,e non sarà certamente l’ultima,tocca svegliarci ed essere molto vigili,cominciando da subito a firmare la petizione contro Monsanto,postata nel link qui sotto,possiamo e dobbiamo farcela.

http://www.avaaz.org/it/monsanto_vs_mother_earth_loc/?cjEYCeb

ilblogdinicolaBari

Documentario sulla MONSANTO, multinazionale della biotecnologia.

La storia di una delle più potenti e pericolose multinazionali per il futuro dell’umanità. Monsanto è la maggior produttrice di OGM al mondo, ha sempre prodotto prodotti pericolosi per la salute, a partire dalla famosa diossina già nel dopoguerra della seconda guerra mondiale fino all’ormone della crescita bovina.

L’RGBH, usato per far produrre maggior latte alle mucche, provoca alle stesse mastite, la quale è curata con antibiotici, che poi vengono rilevati in alta concentrazione nel latte prelevato sulle nostre tavole, quindi in procinto di essere consumato.

Tra i suoi prodotti anche il famigerato “agente arancio”, il defoliante usato nella guerra del Vietnam, il mais transgenico e il cotone con insetticida incorporato, tutti prodotti studiati, analizzati e risultati se non dannosi direttamente, dannosi nelle conseguenze che il loro uso comporta.

La forte influenza politica a livello internazionale, direi globale, la consistenza di capitali a disposizione in continuo aumento e una rete organizzata di studiosi stipendiati e con contratti profumatamente ricchi in corso con Monsanto, rendono più che facile la disinformazione e la falsificazione di analisi.

Ma quelli non sono gli unici sistemi usati da Monsanto, la quale non disdegna trucchi da laboratorio, passaggio di propri dirigenti a ruoli dirigenziali di organi di controllo governativi, licenziamento di studiosi eticamente corretti, ottenendo diversi vantaggi come l’approvazione di prodotti ancora in fase d’indagine scientifica, prolungare le indagini e quindi le risoluzioni a fenomeni innescati da suoi prodotti e nel contempo far proseguire l’invasione del globo da parte di organismi OGM.

Lo scopo principale (neanche tanto occulto) della Monsanto è innescare o completare il processo irreversibile di dipendenza dai suoi prodotti, cosicché possa avere in mano il controllo globale dell’alimentazione e dell’agricoltura, realizzando enormi profitti.

Resterete sconcertati guardando il film. Infine è facile l’equazione che ne deriva dalle operazioni Monsanto, cioè che controllo sul cibo è uguale a controllo delle masse, non l’unico ma di certo uno degli strumenti più efficaci.

Fonte: http://ilblogdinicola.wordpress.com/2013/04/20/monsantolultima-diavoleriabrevettare-la-natura/


Source: nocensura.com: Monsanto, l'ult...natura (pomodori color prugna)



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MessaggioInviato: 29/04/2013, 21:16 
cari amici,

Cita:
I pomodori scuri, in ogni modo, non sono una novità. E' il caso del "Nero di Crimea" e del "Kumato", entrambe due varietà naturali di pomodoro dalla buccia e dalla polpa di colore scuro. Quest'ultimo è un pomodoro ottenuto dopo 5 anni di sperimentazione dalla Sygenta, su richiesta della catena di supermercati britannici Sainsbury's, attraverso un incrocio tra una specie selvatica originaria delle Galapagos e alcune varietà tipiche europee.


dahttp://www.valeriaaiello.it/news/pomodoriviola.htm

ciao
mauro



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Beh il problema non è tanto il colore del pomodoro che sia naturale o risultato di innesti o manipolazioni genetiche, il problema è che «La Monsanto possiede il 36% delle varietà di pomodori, il 32% dei peperoni e il 49% dei cavolfiori registrati nell’Ue».

Cita:
Secondo i promotori di quella che viene definita la più grande campagna di sempre a difesa del nostro cibo, «I brevetti stravolgono l’intero funzionamento della nostra catena alimentare: per migliaia di anni gli agricoltori hanno potuto scegliere quali sementi usare, senza doversi preoccupare di essere portati in tribunale per violazione di proprietà intellettuale. Ora però, le aziende di biotecnologie stanno ottenendo brevetti sui semi e poi fanno pagare agli agricoltori esorbitanti licenze. Monsanto ha denunciato centinaia di loro per la pratica millenaria di salvare e selezionare i semi. Monsanto e soci sostengono che i brevetti danno impulso all’innovazione, ma la realtà è che creano un monopolio di un’azienda sul nostro cibo. Per fortuna l’Ufficio Europeo dei Brevetti obbedisce ai 38 stati membri che, con un solo voto, possono impedire che vengano concessi pericolosi brevetti su alimenti coltivati usando metodi tradizionali. Persino il Parlamento Europeo si è espresso contro questa devastante possibilità. Ora, una massiccia ondata di proteste può spingerli a mettere per sempre al bando i brevetti su quello che mangiamo. La situazione è già tragica: la sola Monsanto possiede il 36% delle varietà di pomodori, il 32% dei peperoni e il 49% dei cavolfiori registrati nell’Ue. Ma con una semplice modifica delle regole attuali, possiamo impedire alle multinazionali di prendere il controllo di quello che mangiamo, degli agricoltori e del pianeta … e sta a noi fare in modo che succeda».

Source: «Monsanto contro Madre Natura...ecie agricole - Signoraggio.it



Il problema è che una volta che tutti i prodotti naturali della terra si saranno estinti per la sopraffazione di quelli brevettati, per seminare qualsiasi ortaggio si dovranno pagare i diritti d'autore esattamente come facciamo già ora alle lobbyes del copyright semplicemente acquistando dei CD vuoti per fare una copia dei nostri files .


Ultima modifica di Wolframio il 29/04/2013, 22:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/04/2013, 01:17 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Monsanto, l'ultima diavoleria: brevettare la natura (pomodori color prugna)

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Una volta brevettati i semi dei prodotti naturali della terra,non avremo più scampo.Ottenere i brevetti significa averne l’esclusiva,così, la Monsanto potrà tranquillamente decidere se mangeremo cibo naturale o ogm,e di sicuro potremo dire addio al cibo naturale,dato che bisognerà pagare per coltivare come la natura ci ha insegnato.


Questa gente va fermata... a tutti i costi....



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MessaggioInviato: 30/04/2013, 08:41 
Cita:
mauro ha scritto:

cari amici,

Cita:
I pomodori scuri, in ogni modo, non sono una novità. E' il caso del "Nero di Crimea" e del "Kumato", entrambe due varietà naturali di pomodoro dalla buccia e dalla polpa di colore scuro. Quest'ultimo è un pomodoro ottenuto dopo 5 anni di sperimentazione dalla Sygenta, su richiesta della catena di supermercati britannici Sainsbury's, attraverso un incrocio tra una specie selvatica originaria delle Galapagos e alcune varietà tipiche europee.


dahttp://www.valeriaaiello.it/news/pomodoriviola.htm

ciao
mauro

Caro Mauro, la Syngenta è una compagnia svizzera a sviluppo multinazionale, concorrente di Monsanto...[8]

http://www.syngenta.com/global/corporat ... /home.aspx

http://dadietroilsipario.blogspot.it/20 ... e-150.html



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VANDANA SHIVA – I piccoli siano i custodi dei semi

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http://www.ilfattaccio.org/2013/05/22/v ... -dei-semi/

AI BAMBINI CHIEDIAMO DI SALVARE IL PIANETA E LA BIODIVERSITA’

Siano i piccoli custodi dei nostri semi.“Ai bambini chiediamo di salvare il Pianeta e la biodiversità. Siano i piccoli custodi dei nostri semi”. Queste le parole di Vandana Shiva, considerata la più autorevole teorica dell’ecologia sociale, che alla mostra-convegno Terra Futura, presso la Fortezza da Basso a Firenze, ha presentato, sul tema dell’agricoltura sostenibile, il progetto ‘La legge del seme’.Lo scopo è quello di difendere il diritto alla biodiversità, per interrompere le manipolazioni tese a modificare geneticamente i prodotti naturali, con ricadute sulla libertà e capacità di reddito degli agricoltori e sulla tutela del patrimonio genetico naturale della varietà degli organismi.

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E’ UN PROGETTO IMPORTANTE CHE COINVOLGE ANCHE I PIU’ PICCOLI

perché, spiega Shiva, “se il seme è il futuro, anche i bambini lo sono”. In questo periodo “di chiusura, ai bambini chiediamo di salvare il Pianeta e la biodiversità”, ribadisce la scienziata indiana premio Nobel per la pace nel 1993.“Dobbiamo lavorare con il cuore, con la mente e il corpo e cercare di potenziare le risorse che stiamo distruggendo”, sottolinea Shiva. La legge sui semi, quindi, rappresenta la “speranza per il futuro” e la speranza c’è “fino a che lotteremo contro le multinazionali che stanno opprimendo il mondo- conclude Shiva- uccidono la natura e i piccoli agricoltori, come abbiamo visto gli ogm non hanno sfamato il mondo”.Dopo il convegno Vandana Shiva, assieme ad una madrina d’eccezione, la conduttrice televisiva Serena Dandini, ha accompagnato i bambini ad un piccolo orto dove ha chiesto loro di prendere una piantina: “Promettetemi di proteggere le piante e una volta cresciute condividetele con gli altri”, solo così “si salverà il Pianeta”.

Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org



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MessaggioInviato: 11/07/2013, 21:54 
giovedì 11 luglio 2013

Monsanto: la distruzione del codice genetico del pianeta!

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L'articolo che segue parla di Monsanto e mette in risalto l'eugenetica e le ovvie conseguenze dell'uomo quando si sostituisce a Dio...
Articolo tradotto da Veronica.
link alla fonte originale:
http://bwnargentina.blogspot.it/2012/08/monsanto-contra-dios-esta-destruyendo.html

Se l' universo fosse differente, se la galassia fosse diversa, se la natura fosse un' altra, probabilmente non saremo qui per poterlo vedere.
Siamo frutto di bilioni di anni di evoluzione cosmica, semi delle stelle...

Monsanto pretende di controllare la natura ritenendo che ha processi molto lenti e obsoleti.
Questa multinazionale e' un prodotto dell'élite bancaria, creata, per avvelenare, infettare e rendere sterile il popolo con il proposito dell'eugenetica.

Tutto e' scritto nel libro "Ecoscience" dello zar delle scienze della casa-bianca,John P.Holdren, dove si parla di uno stato totalitario globale, per portar a termine la sterilizzazione forzata.

Inoltre indica metodi e sistemi impliciti,per sterilizzare il popolo mediante vaccini, l' acqua e gli alimenti.
Adesso, improvvisamente, ciò che e' stato scritto in questo libro,occupa i titolari di tutti i giornali del mondo, e lo stanno presentando al pubblico,come se fosse qualcosa di positivo.

Il 90% degli alimenti nei supermercati,contiene composti chimici e tossici per la salute.Tutti questi veleni furono approvati da enti ufficiali corrotti,come,la FDA.
Per citare alcuni esempi,abbiamo l'ASPARTAME della Monsanto, che produce leucemia,(e altri gravi
disturbi) ,in tutte le bibite gassate, dolcificanti e caramelle.
Materie PLASTICHE,della Monsanto,comunemente utilizzate nella plastilina,e introdotti nelle carni e anche in altri molti "menus" processati,precotti.
Questo composto chimico produce attacchi cardiaci e AVC, fra le altre gravi disfunzioni.

I transgenici o OGM,sono miscugli di DNA di virus di ingegneria genetica, piante, insetti e perfino parti di pelle malata umana.
Monsanto diffonde specie modificate nell'ambiente ,compromettendolo.Per esempio,si stima che nel giro di 40 generazioni di salmoni OGM, i pesci naturali scompariranno. Lo stesso succede con tutte le specie vegetali e animali, e la FDA,ha approvato l'estinzione a proposito.

Il mais transgenico della Monsanto, utilizzato in mille di prodotti commestibili, e' bombardato con pesticidi, uccidendo gli animali che lo divorano fra cui insetti e incluso mammiferi.
Che reazioni pensate possa provocare negli esseri umani?

Esistono centinaia di studi scentifici che confermano che MONSANTO,BAYER,SYNGENTA e altre corporazioni biotecnologiche come, CARGILL, producono alimenti tossici,che distruggono l'organismo umano,inducendo sterilita',cancri,tumori,resistenza agli antibiotici, deterioramento del sistema immunitario,ecc.

Procter & Gambie,includono transgenici del cotone della Monsanto,nei suoi prodotti di igiene personale e alimenti per animali domestici.
Studi realizzati in Germania,India e Stati Uniti,dimostrano in modo esauriente,che il cotone OGM,produce aborti spontanei,sterilita' e morte.

Inoltre le coltivazioni della Monsanto,stanno sterminando le api,i pipistrelli e le farfalle.Ma non finisce qui. Per di piu' liberano specie modificate geneticamente con la scusa di combattere malattie,come la zanzara anti-malaria.
Immaginino,quello che una puntura di questo insetto,puo' provocare negli esseri umani.

Lo stesso codice genetico del pianeta,sta per essere massacrato,in una presa di potere corporativa ostile,che avanza contro le leggi naturali della creazione.

Tratto da http://ilsole24h.blogspot.it/

Source: L'obbedienza e' la piu' subdol...l codice genetico del pianeta!



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MessaggioInviato: 04/04/2014, 01:12 
FOLLIA UE / A COLTIVARE ORTAGGI NEL PROPRIO GIARDINO
SI RISCHIANO SEVERE MULTE SE I SEMI NON SONO ”APPROVATI”
DALLA UE!


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http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -dalla-ue/

Adesso coltivare #ortaggi nel #giardino o in #balcone può diventare causa di severe multe grazie ai tecnocrati di #Bruxelles.

I tecnocrati di Bruxelles stanno davvero esagerando! Non contenti di avere lasciato sul lastrico milioni di cittadini europei, adesso vogliono imporre leggi e regolamentazioni anche contro coloro che hanno cercato di farsi un orticello a casa per almeno avere un po’ di verdura e frutta…

L’Agenzia delle Varietà Vegetali europee infatti starebbe per presentare la proposta di legge “Plant reproductive material law”, la quale costringere i cittadini a utilizzare semi approvati dall’Unione Europea. Gli orticelli che non hanno utilizzato questi semi, come riporta l’associazione Libre, rischiano di diventare illegali e rischiare quindi severe condanne.

Questo sembra essere un regalo delle multinazionali dei semi, che potranno così avere il monopolio assoluto. Ma, come spiega Ben Gabel del “Real Seed Catalogue”, questa mossa “uccide completamente qualsiasi sviluppo degli orti nel giardino di casa in tutta la comunità europea, dato che conservare i semi sarà visto addirittura come un atto criminale”

“Questo è un esempio di burocrazia fuori controllo – continua Gabel -. Tutto quello che produce questa legge è la creazione di una nuova serie di funzionari dell’Ue, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno, mentre la stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da agricoltori nei loro piccoli appezzamenti e interferisce con il loro diritto di contadini a coltivare ciò che vogliono”.


Fonte: http://www.mattinonline.ch



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MessaggioInviato: 15/04/2014, 07:53 
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In un futuro non troppo lontano, nel quale le api saranno ormai estinte le grandi aziende agrochimiche produrranno api artificiali per impollinare i campi dai quali dipende la produzione alimentare. E' la sceneggiatura di un corto di animazione realizzato da Greenpeace dal titolo “Robobees”.

"Ovviamente ci auguriamo sia solo fantascienza e non il futuro che ci aspetta, ma non vanno sottovalutate le evidenze scientifiche sulle conseguenze dei pesticidi più dannosi per le api. Non possiamo permetterci di perdere le api e il resto degli impollinatori naturali: l'Italia e gli altri Paesi europei devono agire per vietare i pesticidi killer delle api» afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace. «Le aziende agrochimiche stanno disperatamente lottando contro i divieti temporanei adottati in Europa per i pesticidi killer delle api. Per questo alla fine del video le ringraziamo ironicamente come ipotetici sponsor dell’operazione robobees».

Greenpeace sottolinea che "è il momento di passare dalle attuali pratiche agricole intensive e dipendenti dalla chimica a sistemi compatibili con la biodiversità e l’apicoltura. Su http://www.SalviamoLeApi.org è possibile scrivere al Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per chiedere il bando dei pesticidi killer delle api".

Fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2014/05/08/in-futuro-solo-api-robot_58127eeb-d69f-4c7f-a7dc-194cf625631f.html?idPhoto=1




E' impossibile sostituire le api come si fa a programmare una specie da 0 in modo che faccia ciò che facevano le api anche in un ambiente non controllato come i campi?


Ultima modifica di MaxpoweR il 10/05/2014, 14:54, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Argentina – Accampati da un anno contro Monsanto

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E’ GIA’ TRASCORSO UN ANNO DA QUANDO I CITTAINI DI UN MINUSCOLO CENTRO DELLA PREOVINCIA ARGENTINA di Córdoba hanno piantato le tende di fronte al gigantesco cantiere e sono riusciti a fermare il megaprogetto della più temibile e criminale impresa dell’agro-business. Con l’argilla hanno costruito un riparo da usare come cucina e accanto alla strada hanno coltivato un orto per la comunità. Raúl Zibechi torna ad analizzare i punti chiave della straordinaria e vittoriosa resistenza di Malvinas Argentinas contro Monsanto: hanno imparato a far politica senza essere dei politici. L’eterogeneità e il sentirsi tutti uguali hanno creato uno spazio-tempo di auto-educazione collettiva, senza dirigenti né diretti, senza divisione del lavoro tra le persone che comandano e quelle che eseguono. Qualche settimana fa, l’Asamblea Malvinas Argentinas Lucha por la Vida (l’Assemblea Malvinas Argentinas Lotta per la Vita) ha festeggiato un anno dalla creazione del presidio che ha permesso di paralizzare la più grande opera che la multinazionale sta portando avanti a livello mondiale.
Un piccolo gruppo di abitanti di questo piccolo centro situato a 14 chilometri da Córdoba ha iniziato a mobilitarsi due anni fa quando la presidenta (Cristina Fernández, ndt) ha annunciato alla televisione nazionale che Monsanto avrebbe fatto investimenti per installare un impianto di sementi di mais transgenico che comprende 240 silos e l’utilizzo di milioni di litri di agrotossici.

GLI ABITANTI HANNO OTTENUTO IL BLOCCO DEL PROGETTO CAUSANDO LA PRIMA GRANDE SCONFITTA DELLA MULTINAZIONALE IN ARGENTINA uno dei centri fondamentali per la sua attività nella regione sudamericana. Conoscere più da vicino questa importante esperienza di organizzazione e di resistenza può permettere di capire i motivi del suo successo nei confronti di una delle imprese più potenti del mondo. Il primo insegnamento è che un piccolo gruppo di persone può cambiare la storia se è capace di radicarsi in un territorio e trasformarlo in luogo di resistenza. I protagonisti di questa lotta hanno scelto di accamparsi di fronte al cantiere della Monsanto. Il punto di svolta è stato il festival Primavera senza Monsanto, nel settembre 2013, culminato con l’insediamento del presidio. L’installazione dell’accampamento è stata un’azione a sorpresa, non l’hanno annunciata prima proprio per evitare che la polizia lo impedisse. Per un anno hanno affrontato il freddo e la pioggia, senz’acqua e senza luce, dormendo nelle tende da campeggio; il loro sostentamento è stato reso possibile dalla solidarietà e dalla volontà degli attivisti. Si sono stesi a terra per impedire l’accesso ai camion che trasportavano materiali da costruzione con il loro stesso corpo, hanno affrontato la repressione da parte della polizia, gli attacchi di gruppi appartenenti al sindacato delle costruzioni e la pressione dei poteri pubblici. Con l’argilla hanno costruito ripari da utilizzare come cucina, deposito e luogo per tenere riunioni e assemblee. Accanto alla strada hanno coltivato un orto per provvedere al cibo della comunità. La coesione e la risolutezza che sostiene il presidio ha consentito che si trasformasse in una comunità di vita.

IL SECONDO INSEGNAMENTO sono l’eterogeneità e l’orizzontalità. Esther Quispe, nipote di boliviani, madre e nonna, sottolinea che “prima di dar vita all’assemblea, non avevamo mai partecipato a nulla”, fatta eccezione per due studenti universitari del quartiere (della città di Córdoba, ndt) che “non hanno sprecato la loro umanità dentro le aule”. Fondamentale, però, è stata la possibilità di coordinarsi con attivisti provenienti dall’università o dai partiti, “questo ci ha permesso di imparare parole nuove come capitalismo e organismi geneticamente modificati”. Una costante che si può riscontrare in tutti i movimenti popolari è la confluenza di settori popolari e di attivisti che si sono formati in altri contesti. A Malvinas Argentinas –riflette Esther- il livello di istruzione è molto basso, pertanto il relazionarsi con attivisti con una formazione politica e teorica, ha aiutato la popolazione ad acquisire una visione più ampia. Dice che “la gente del presidio ha trovato la chiave di volta per comprendere quel che stava capitando”, nella reciprocità dei saperi diversi. Una parte di questa eterogeneità è stata la convergenza con altre esperienze di lotta. Le Madri di Ituzaingó, che avevano ottenuto un’importante vittoria lo stesso giorno dell’annuncio dell’investimento della Monsanto, costituiscono un supporto e un punto di riferimento poiché, in un altro quartiere di Córdoba, sono state le prime a mobilitarsi contro le fumigazioni. Grazie a Nora Cortiñas, la gente del presidio ha conosciuto le Madres de Plaza de Mayo, e poi il Premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel, gli scienziati impegnati nella lotta Andrés Carrasco e Raúl Montenegro, insignito del premio Nobel alternativo.

argmonsanto2NEI 12 MESI DELL’ACCAMPAMENTO “abbiamo imparato ad ascoltare l’altro, a mangiare assieme. Io ho appreso che ci sono vegani e vegetariani, abbiamo imparato a discutere tra noi”, assicura Esther. Il passo successivo è che “abbiamo imparato a far politica senza essere dei politici”. L’eterogeneità e il sentirsi tutti uguali hanno creato uno spazio-tempo di auto-educazione collettiva, senza dirigenti né diretti, senza divisione del lavoro tra le persone che comandano e quelle che eseguono. Esther evidenzia anche la terza questione “Se abbandoniamo la strada, le lotte finiscono”. L’azione diretta è insostituibile quanto l’essere disposti a mettere in gioco il proprio corpo. Ci sono le grandi manifestazioni di 5 mila persone, in un centro di 15 mila abitanti, ma ci sono anche le azioni quasi individuali come sdraiarsi a terra di fronte a decine di camion. La potenza non sta nella quantità ma nella decisione di mettersi in gioco. È questa scelta che ha portato nell’accampamento decine di giovani, “gli hippies” come ora li chiamano, che negli ultimi mesi stanno dando il loro appoggio al presidio. I cittadini hanno imparato a convivere anche con loro e, soprattutto, a superare le diffidenze. A Córdoba, alla fine del 2013, in seguito allo sciopero della polizia, è divampato un clima di terrore. Hanno chiamato “gli hippies” perché li aiutassero a proteggere le case e i piccoli negozi e lì – nel mezzo della crisi – il loro sguardo su quei giovani diversi è cambiato. (MU, agosto 2014).

INFINE UN ASPETTO IPORTANTE LA CREATIVITA’. Non possiamo vincere seguendo i percorsi consueti. Non si può convincere senza creare cose nuove capaci di esprimere la potenza che si sprigiona dalle azioni di resistenza. I componenti dell’assemblea hanno imparato concetti scientifici, hanno raccolto informazioni da diffondere nel quartiere e, assieme ad un laboratorio di analisi e alla cattedra di tossicologia dell’Università di Buenos Aires, hanno effettuato prelievi di sangue agli abitanti del posto. Queste analisi hanno dimostrato che 7 persone su 10 presentano nel sangue sostanze agro-chimiche, come l’Aldrin e il Dieldrin, che sono proibite in buona parte del mondo. Persone addette alle comunicazioni e collettivi di giovani hanno creato il sito web Ecos Córdoba che pubblica articoli, foto e video sulla resistenza contro la Monsanto con l’intento di “dar visibilità alle implicazioni e alle conseguenze del modello estrattivista”. Il sito contribuisce al coordinamento delle lotte nella provincia. C’è molto altro. Si potrebbe parlare del ruolo fondamentale delle donne, però quello ormai è quasi un luogo comune. Per il momento, vale la pena di insistere sul fatto che un piccolo gruppo di persone, unite nell’azione, è in grado sia di sconfiggere multinazionali e Stati, sia di scuotere dall’inerzia buona parte della popolazione.


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