M5s e mail hackerate, intervista a Roberta Lombardi: "Che la questione delle mail rubate non diventi pretesto per cambiare regole web. Se la Boldrini va in questa direzione ci troverà indisponibili"Pietro Salvatori, L'Huffington Post | Pubblicato: 04/05/2013
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/04 ... 14935.html“Sono passati dieci giorni prima che Beppe intervenisse sulla questione perché finora abbiamo voluto tenere un profilo basso”. Così Roberta Lombardi spiega il lungo silenzio di Grillo sul caso delle mail di alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle craccate da sedicenti hacker.
Un silenzio che iniziava a fare rumore. È di oggi il tweet di Giovanni Favia: “Coincidenza tra lo scarso calore di Grillo e il fatto che la Sarti dentro l'M5s non è una marionetta ed ha una mente libera”.
Ma non c’è nessuna dietrologia: “Stamattina abbiamo parlato con Beppe e, visto la poca tutela che finora abbiamo avuto, abbiamo deciso di reagire”. Così è arrivato il post firmato dal Gruppo di comunicazione della Camera: “Immaginate che tutto ciò fosse toccato ad altri - vi si legge - Alto si sarebbe levato l'urlo d'indignazione dell'intero emiciclo parlamentare, senza distinzioni. Le telecamere avrebbero inseguito magistrati che, con piglio fermo, si sarebbero affrettati a promettere giustizia. Intere trasmissioni sarebbero state dedicate a profondersi in sdegno per cotanto oltraggio. La polizia postale e le forze dell'ordine preposte avrebbero chiuso il caso in poche ore e il sito sarebbe stato oscurato nel giro di pochi minuti”.
“Ma tutto questo non dia adito a rilanciare la voce di chi vuole oscurare il web”, avverte Lombardi. E se Laura Boldrini intende andare in questa direzione “ci troverà indisponibili, basta far rispettare i reati già previsti dal codice penale”.
Ieri avete sollecitato le autorità competenti.Erano state già informate. Dopo otto giorni nei quali non ci hanno comunicato nulla li abbiamo sollecitati in maniera veemente. Mi sono presentata con dieci minuti di preavviso nello studio di Giancarlo Capaldo, il pm che sta seguendo il caso. Il Garante per la privacy ha invece contattato Giulia Sarti. Le ha detto che si aspettava fosse lei a contattarlo. Mi sembra che tutti abbiano preso la questione un po’ sottogamba.
Imputate qualcosa a chi sta seguendo la vicenda?Mi sembra incredibile che le caselle mail siano nuovamente online (ieri erano scomparse per qualche ora n.d.r.). Non vogliamo pensare che ci sia una regia, ma siamo in presenza di una reazione lenta e di una sottovalutazione generale di tutta la situazione, sperando che non si tratti di incapacità. Non mi aspettino che ci trattino diversamente in quanto parlamentari, ma nemmeno un singolo cittadino dovrebbe essere lasciato così solo.
Avete dei sospetti su chi possa essere stato ad attaccarvi?Non crediamo, non vogliamo credere che ci siano motivazioni politiche, magari per usare tutto quello che sta succedendo come pretesto per operare restrizioni al web. Certo è che qualcuno sta sfruttando questa vicenda per riaprire la discussione sulla libertà della rete. Sulla stampa stiamo assistendo ad un dibattito che tende a strumentalizzare questa vicenda.
Avete accusato i mezzi di comunicazione di avere trascurato il caso.Se fosse capitato ad altri ci sarebbero stati cori di indignazione su tutti i giornali, le associazioni per la salvaguardia della privacy e la tutela delle donne si sarebbero mobilitati. Invece leggiamo articoli maldicenti e che rilanciano sospetti, strane interviste realizzate su delle chat a presunti hacker. C’è un venticello strano che non riusciamo a capire.
Qualcuno parla di una ritorsione interna da parte di ex attivisti.Non ci risulta nulla del genere. Anzi, in molti ci hanno contattato per offrirci la loro professionalità per rafforzare le nostre tutele. Tra l’altro la richiesta di rendere pubblici i redditi di Grillo e di Gianroberto Casaleggio è stupida. Quei dati sono pubblici, basta richiederli.
Perché solo oggi il post di Grillo?Abbiamo voluto tenere un profilo basso. Ci siamo confrontati con Beppe e abbiamo concordato con lui di non alimentare la polemica, sperando che scemasse da sé. Invece è continuata, così stamattina l’abbiamo sentito e abbiamo deciso di reagire. Anche perché l’attacco non si è limitato solo alla rete.
Cioè?Un mese fa è stato rubato l’hard disk del capo del nostro ufficio del legislativo. Sono entrati nel suo ufficio, hanno smontato il case e lo hanno sottratto. Qualche giorno fa un altro collaboratore, mentre stava a pranzo, ha ricevuto sul cellulare un alert. Quando è tornato in ufficio si è accorto che qualcuno aveva provato ad introdursi nella sua casella mail. Per questo oggi il post sul blog. Ci dobbiamo tutelare se chi dovrebbe farlo non lo fa.
C’è chi dice che proprio per scongiurare situazioni come queste bisognerebbe operare alcune restrizioni al web.Non permetteremo a nessuno di utilizzare questa vicenda per procedere su questa strada. Ho ricevuto molte lettere ordinarie con insulti e minacce, ma non per questo metto in discussione il ruolo di Poste italiane. Internet è un mezzo, quel che conta sono le persone che lo utilizzano.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha paventato una soluzione legislativa.Boldrini non ci troverà favorevoli nel modo più assoluto. C’è il codice penale che prevede reati ben precisi e tutela i cittadini che navigano.
Avete chiesto aiuto alla società di Casaleggio per rafforzare la vostra sicurezza personale?Ancora no, ma la prossima settimana ci riuniremo in assemblea e decideremo eventuali forme di tutela e protocolli di sicurezza. Stiamo cercando di attivare un network di contatti che si sono resi disponibili a darci una mano.
Tutto questo vi fornirà un elemento in più per chiedere la presidenza del Copasir?Sarebbe importante per i cittadini avere una persona libera e non ricattabile in quel ruolo. Se i partiti faranno altrimenti sarebbe l’ennesima presa per i fondelli per i 9 milioni di cittadini che ci hanno votato. Prima o poi i loro elettori gli presenteranno il conto.