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Grigio
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 Oggetto del messaggio: che ne sara' del web italiano?
MessaggioInviato: 27/06/2011, 23:46 
Dalla settimana prossima l’Autorità delle comunicazioni avrà il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo. Una norma che non esiste in nessun Paese libero. Fortemente voluta da Berlusconi e da Mediaset

Il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma di censura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell’audiovisivo, con il beneplacito del centro destra. E’ questo l’allarme lanciato da un gruppo di associazioni (Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Studio Legale Sarzana). Avevano già fatto una campagna contro i rischi di quella delibera, ma speravano ancora di cambiare le cose. Speranze fallite venerdì, dopo aver incontrato Corrado Calabrò, presidente Agcom (Autorità garante delle comunicazioni). «Abbiamo appreso che non c’è spazio per la mediazione e che Agcom intende approvare la delibera-censura in fretta e furia», dice Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, associazione di area Radicale. Nel testo definitivo dovrebbe insomma restare il principio di fondo, già presente nell’attuale bozza della delibera: Agcom avrà il potere di oscurare siti web accusati di facilitare la pirateria. Senza passare da un regolare processo, ma solo a fronte di una segnalazione da parte dei detentori di copyright.

Ma perché gridare alla censura? Come motivate quest’allarme?
«La questione alla base è che il diritto d’autore sul web ha tantissimi ambiti ed è possibile che l’industria del copyright metta in piedi interi uffici dedicati a segnalare presunte violazioni all’Autorità, come avvenuto in altri Paesi. L’Autorità non avrà i mezzi per gestire le decine di migliaia di segnalazioni che arriveranno. Sarà il Far west, ci saranno decisioni sommarie, ai danni di siti anche innocenti. Siamo il primo Paese al mondo a dare ad Agcom questo potere. Calabrò stesso ci ha detto che sa di muoversi in un territorio di frontiera… ».

Però ci si potrà difendere opponendosi all’oscuramento del sito.
«Secondo la delibera, potrà farlo il gestore del sito web, ma non l’utente che carica il contenuto in questione. Sarà un salto nel buio. Il nostro colloquio con Calabrò ci ha confermato che l’Autorità non è preparata a questo».

Perché non lo è?
«Per esempio: abbiamo detto a Calabrò che i provider Internet avranno grosse spese per rimuovere i contenuti dal web e lui ci ha risposto che non lo sapeva, che non gliel’avevano detto. Non ci ha mai risposto con numeri e criteri oggettivi alle nostre critiche».

Ma la censura avrà anche un colore politico?
«Sì e questo rende la cosa ancora più grave. Siamo in un Paese in cui la denuncia per diffamazione è facile ed efficace, per mettere a tacere media. In un sistema politicizzato come il nostro, questo nuovo potere che Agcom potrebbe aggravare il fenomeno. Dalla denuncia per diffamazione all’oscuramento d’Autorità di un sito il passo è breve».

Perché vi è sembrato che Calabrò avesse molta fretta di completare la delibera?
«In precedenza Agcom ci aveva promesso, per tenerci buoni, tanti incontri di mediazione e che il testo definitivo non sarebbe stato subito esecutivo ma che sarebbe stato messo in consultazione. Adesso invece ha deciso che già prima dell’estate, probabilmente il 6 luglio, arriverà a una delibera fatta e compiuta».

Come ti spieghi questa fretta?
«Siamo in un contesto di grossa instabilità politica. In questo momento il clima è ancora favorevole agli interessi di Mediaset, ma Agcom teme che non sarà presto così e quindi vuole chiudere in fretta la vicenda. E’ un altro effetto del conflitto di interesse del presidente del Consiglio».

L’interesse delle lobby del copyright è evidente. Ma di Mediaset? E’ solo quello di tutelare il proprio diritto d’autore sul web (ha denunciato in passato Google per video su YouTube, del resto)?
«Non solo. Lo scopo è forgiare il web in modo simile al mercato che loro conoscono e depotenziandone la minaccia al loro business. Hanno fatto così anche con la delibera sulle web tv».

Che farete se la delibera passa così com’è?
«Faremo ricorso al Tar del Lazio. Se necessario a Bruxelles, ma crediamo che il Tar bloccherà la delibera, che secondo molti esperti è illegittima, poiché viola diritti fondamentali del cittadino. Ma visto che ci sono forti interessi del Presidente del Consiglio a far passare quelle norme, il governo potrebbe intervenire direttamente con un decreto, in caso di blocco al Tar».



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MessaggioInviato: 06/05/2013, 20:21 
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Internet

Bavaglio web, Agcom ci riprova

di Alessandro Longo
Il presidente dell'Autorità si impegna a fare una delibera entro l'estate per oscurare i siti che «violano il copyright». Avrebbe valore di legge, ma senza una consultazione e un voto del Parlamento
(03 maggio 2013)
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L'Agcom farà entro l'estate, senza bisogno del Parlamento, un nuovo regolamento "contro la pirateria" su Internet, dopo il precedente tentativo che tante polemiche bipartizan aveva sollevato. E' un impegno che ora il presidente Angelo Cardani dell'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) si è preso nel corso di una riunione a porte chiuse con i principali esponenti dell'industria del copyright, il 30 aprile. 'L'Espresso' ha potuto leggere il verbale della riunione.

Già nelle scorse settimane Cardani aveva annunciato il lavoro su una nuova delibera, ma adesso emergono particolari inediti, tanto che- a quanto risulta- si sono già messe in allarme le associazioni dei consumatori, dei provider e vari esperti difensori della libertà su internet (gli stessi che hanno contribuito a bloccare la precedente delibera, due anni fa).

«Il presidente Agcom Cardani ha manifestato grande apprezzamento per il fatto che le due filiere condividano alcuni fondamentali principi in merito allo sviluppo dell'offerta legale di contenuti e al contrasto alla pirateria digitale. Il presidente Cardani ha altresì confermato la volontà sua e del Consiglio di emanare il preannunciato regolamento prima o immediatamente dopo la pausa estiva», si legge infatti nel verbale.

Le "due filiere" sono Confindustria Cultura e Confindustria Digitale. Secondo il verbale, hanno partecipato alla riunione Marco Polillo e Fabio Del Giudice (Cultura); Stefano Parisi e Roberto Bedani (Digitale). Oltre a Cardani, c'era il Capo di Gabinetto di Agcom: Guido Stazi.

E quali sono i punti comuni condivisi dalle due 'filiere' e su cui Cardani ha espresso «grande apprezzamento» (pur senza sbilanciarsi sul fatto se li adotterà o meno)?

Primo: Agcom deve intervenire solo quando ci sono violazioni "reiterate e massive" delle norme sul diritto d'autore o per quei casi che arrecano ingenti danni (per esempio quando le opere arrivano su internet prima che nei negozi).

Secondo: Agcom non colpisca gli utenti finali «per evitare ogni potenziale conflitto con la normativa posta a protezione della riservatezza delle comunicazioni personali». Insomma, un'avvertenza per evitare che le misure di Agcom siano bloccate dal garante Privacy, che già due anni fa è stato uno di quelli che si era battuto contro la delibera.

Terzo: Agcom avvii un procedimento amministrativo come una sorta di mini processo con contraddittorio, con i siti che favoriscono la pirateria. Alla fine, "in caso di acclarata violazione", Agcom può fare due cose. Se il sito è italiano, può chiedere al gestore (all'hoster) di rimuovere i contenuti vietati. Se è straniero, può imporre ai provider di impedire l'accesso al sito. Le proposte dei due rami di Confindustria sono fatte in modo da parare le principali critiche che hanno bloccato la precedente delibera. Dicono quindi che gli hoster e i provider non siano soggetti a sanzione né a obbligo di controllo o filtraggio del traffico. Insomma, si vuole evitare che si gridi ancora all'istituzione di una "polizia di Internet".

Tra le proposte si legge anche l'obiettivo di promuovere l'offerta legale e di svilupparne il mercato.

Ma nonostante tutti questi aggiustamenti, le idee sul tavolo sono simili nella sostanza alla precedente delibera.

In un punto, fondamentalmente: Agcom vuole andare fino in fondo da sola, senza bisogno del Parlamento né di allargare il dibattito a tutte le controparti. Almeno la precedente Autorità aveva messo la delibera in consultazione pubblica, due volte, ricevendo così un mare di critiche. «Cardani ha evidenziato che Agcom non intende replicare la consultazione pubblica ma ha deciso di ascoltare gli stakeholders e i maggiori esperti della materia in una conferenza che si terrà il prossimo 24 maggio presso la Camera dei Deputati», si legge invece nel verbale.

«Cardani ha anticipato che l'autorità è del tutto confidente sulla sussistenza dei presupposti normativi per l'emanazione del regolamento e per la relativa implementazione da parte dell'Autorità». E poi: «Cardani ha preannunciato che i contenuti del futuro regolamento saranno certamente oggetto di presentazione e condivisione con Governo e Parlamento ma Agcom non ha necessità di provvedimenti legislativi ad hoc per poter emanare il regolamento stesso».

Source: Bavaglio web, Agcom ci riprova - l’Espresso



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MessaggioInviato: 06/05/2013, 20:23 
Belgio-Tassa sui canoni Internet per far fronte alla pirateria

di Dario d'Elia - pubblicato lunedì 06 maggio 2013 alle 17:10



SABAM, la più importante associazione belga degli autori, editori e compositori, ha denunciato tre ISP per connivenza con il fenomeno della pirateria online. L'obiettivo è tassare i canoni Internet del 3,4% per recuperare il presunto maltolto.



Gli Internet Service Provider del Belgio rischiano di dover pagare la "tassa pirata". Un vero e proprio obolo sui canoni Internet da depositare nelle casse della SABAM, la più importante associazione belga degli autori, editori e compositori.

La tesi è semplice: i provider sono considerati responsabili del traffico pirata che passa attraverso i rispettivi network. Per questo motivo SABAM ha deciso di denunciare Belgacom, Telenet e Voo per connivenza con il fenomeno della pirateria online. La proposta di accordo per mettere fine alla querelle è già sul tavolo: dovrebbero riconoscere ai detentori di copyright il 3,4% proveniente dai canoni consumer.

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Un'altra tassa noooo!

"Gli ISP generano profitti offrendo abbonamenti online attraverso cui film e musica possono essere scaricati senza per altro il pagamento di royalty", si legge nella nota ufficiale SABAM. Insomma, è come se i provider avessero responsabilità dirette, anche se la Commissione UE ha più volte ribadito l'esatto contrario.

"Quello che SABAM vuole equivale all'imposizione di una tassa lineare", ha sottolineato il portavoce di Belgacom. "Un postino non apre le lettere che consegna. Noi ci occupiamo solo di trasportare dati e non siamo responsabili dei contenuti".

Infine non è chiaro per quale motivo tutti i clienti siano costretti indirettamente a pagare una tassa sulla pirateria online. "Il cosiddetto canone di accesso Internet si ridurrà a una tassa che danneggerà tutti i consumatori, incluse le persone che non usano il Web per scaricare film o musica. Coloro che scaricano legalmente saranno puniti dalla proposta SABAM poiché pagheranno due volte", si legge nel comunicato ufficiale di ISPA, l'Associazione degli Internet Provider belgi.

L'esito della vertenza legale è atteso per il prossimo anno.

Source: Tassa sui canoni Internet per ...lla pirateria - Tom's Hardware

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Certo.... anche i gestori delle autostrade e le ferrovie, ragionando così, generano profitto,chissà quanto materiale protetto dal copyright permettono di trasportare, perchè non tassare pure loro?

[:(!] Scusate la volgarità, ma quando ci vuole ci vuole...Ma perchè certa gente non và a cagare?

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Ultima modifica di Wolframio il 06/05/2013, 20:33, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/05/2013, 20:24 
Alla faccia di tutti quelli che, anche qui dentro, si riempiono la bocca della parola "democrazia"...

Quale democrazia e quale libertà in un paese come questo?!?



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MessaggioInviato: 10/05/2013, 20:09 
Cita:
Belgio-Tassa sui canoni Internet per far fronte alla pirateria


Fondamentalmente hanno ragione, e una tassa del genere io la trovo logica. Dopotutto circola in rete praticamente tutto ma la proprietà intellettuale va comunque rispettata, è una forma di democrazia e libertà anche quella e lo dice uno che in vita sua avrà risparmiato almeno 3\4 milioni di e se non di più grazie a internet ^_^



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MessaggioInviato: 10/05/2013, 21:23 
Mamma mia, spero che non siano in molti a ragionare come te. Mi spaventano quelli che trovano una giustificazione a tutte le baggianate che si inventano i fuchi parassiti che ben poco di quello che incassano lo versano agli autori.

Cita:
e lo dice uno che in vita sua avrà risparmiato almeno 3\4 milioni di e se non di più grazie a internet ^_^


Domanda: il corrispondente di quello che dici che hai risparmiato, senza internet lo avresti comperato?



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MessaggioInviato: 10/05/2013, 21:48 
Assolutamente no :)



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il fatto è che di tutti i soldi della tassa agli artisti non arria assolutamente niente, questo è stato ampiamente verificato (ed ammesso dai diretti responsabili).



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MessaggioInviato: 10/05/2013, 22:05 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Mamma mia, spero che non siano in molti a ragionare come te. Mi spaventano quelli che trovano una giustificazione a tutte le baggianate che si inventano i fuchi parassiti che ben poco di quello che incassano lo versano agli autori.


Cita:
MaxpoweR ha scritto:
e lo dice uno che in vita sua avrà risparmiato almeno 3\4 milioni di e se non di più grazie a internet ^_^



Domanda: il corrispondente di quello che dici che hai risparmiato, senza internet lo avresti comperato?


Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Assolutamente no :)



Vedi? non hai rubato nulla a nessuno perchè quello che hai scaricato non si puo dire che è un mancato introito all'autore, che sia un film. un cd oppure un programma.


La trovi ancora logica questa tassa?. Considerando che la dovrà pagare anche chi non scarica mai nulla?


Ultima modifica di Wolframio il 10/05/2013, 22:26, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/05/2013, 22:12 
questo è un altyro discorso ma non si può affermare che il web debba essere libero fregandosene della proprietà intellettuale, perchè se quella gente smettesse di fare il loro lavoro (musica, arte, video, film. giochi ecc ecc) ci sarebbe ben poco da scambiare on line -.-

Cita:
Wolframio ha scritto:
La trovi ancora logica questa tassa?. Considerando che la dovrà pagare anche chi non scarica mai nulla?


Però ne ho usufruito ed è quello che conta, grazie ad internet ho potuto usufruire di un prodotto gratuitamente che se mi fosse costato non avrei comprato\potuto comprare, è un furto, su questo non si scappa, che poi non venga percepito come reato è un latro paio di maniche, ma a logica, un furto è un furto -.-


Ultima modifica di MaxpoweR il 10/05/2013, 22:15, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/05/2013, 22:37 
Ok daccordo ne hai usufruito, ma questo usufrutto ti ha procurato un bene pecuniario?
All'autore hai sottratto qualcosa che ora gli manca?

Ritieni che gli svizzeri sono dei ladri oppure che hanno buonsenso ?


Ultima modifica di Wolframio il 10/05/2013, 22:46, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/05/2013, 22:43 
Svizzera: scaricare film e musica resterà legale

Il governo svizzero ha respinto la proposta del parlamento di inasprire le leggi in materia di pirateria digitale. Resta legale scaricare film e musica per uso privato.

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Scaricare film, musica, giochi e programmi da Internet resta legale, in Svizzera.
Il Consiglio Federale ha infatti respinto la proposta del Parlamento di modificare le attuali leggi sulla protezione del diritto d'autore su Internet e contro la "pirateria".

Per il governo svizzero, deve rimanere legale scaricare film, musica e programmi per uso privato, anche se protetti da copyright.

A chiedere un'inasprimento delle leggi contro la cosiddetta pirateria, erano state l'industria musicale e cinematografica che avevano poi trovato un piccolo sostegno anche nel Parlamento Federale. Il governo ha però bocciato la proposta, basandosi su un interessantissimo rapporto sulla "pirateria" (scaricabile qui) che richiama anche le indagini svolte negli scorsi anni in Olanda.

Nessuna crisi per l'industria musicale e cinematografica

Un terzo degli svizzeri sopra i 15 anni scarica regolarmente musica e film da Internet: si tratta, a parere del governo, del segno di un'evoluzione delle abitudini dei consumatori che tuttavia non sta avendo nessuna ripercussione negativa né sulla produzione delle opere, né sui profitti dell'industria musicale e cinematografica. Dallo studio emerge che non esiste nessuna reale prova che il download di opere protette dal diritto d'autore stia danneggiando l'industria musicale o cinematografica. Se infatti le vendite di CD e DVD sono diminuite praticamente della metà, questo calo è stato piu' che compensato dall'aumento delle vendite di biglietti per concerti e cinema, nonché dall'accresciuta distribuzione online legale delle opere in forma esclusivamente digitale. Pur essendo impossibile determinare con ragionevole certezza la quantità di opere scaricate da Internet senza il corrispettivo di una remunerazione diretta per i titolari dei diritti d'autore, il governo evidenzia come dal 2005 la cifra d'affari dell'industria cinematografica e musicale non è affatto diminuita, ma è invece addirittura cresciuta.

Chi scarica da Internet, compra anche le opere originali

Il governo svizzero rileva inoltre che sono proprio coloro che scaricano da internet musica e film anche i primi clienti dell'industria dell'intrattenimento ed i primi acquirenti di opere originali che restano comunque attrattive in ragione della loro miglior qualità audiovisiva.
Infatti, la "pirateria" ha accresciuto l'interesse dei cittadini verso il cinema e la musica, contribuendo alla crescita dell'intero settore dell'intrattenimento.

Attualmente, in Svizzera scaricare film, musica ed altre opere protette da copyright per uso privato è legale. E' lecito anche condividere le opere in una "ristretta cerchia" di parenti amici e conoscenti. E' invece punita con una multa la condivisione gratuita delle opere sulle reti p2p o con qualsiasi altro mezzo quando essa assuma dimensioni notevoli e sia rivolta ad un gruppo indefinito di sconosciuti.

Legale scaricare opere protette, illecito diffonderle ad un gruppo indeterminato di sconosciuti.

Respinta nettamente anche la proposta di seguire il modello Hadopi adottato in Francia e definito dal governo svizzero "costoso e inefficace". E respinta anche la proposta di prevedere un sistema di filtraggio dei siti internet per rendere inaccessibili i siti e le reti Internet che offrono illegalmente materiale protetto dal diritto d'autore: secondo il governo, imporre ai provider l'obbligo di filtrare l'accesso ai siti Internet o prevedere altre forme di censura costituirebbe anzitutto una gravissima limitazione della libertà di espressione ed una violazione delle piu' basilari regole dello Stato di diritto che impongono sempre l'autorizzazione di un tribunale per l'adozione di simili misure straordinarie. E' quindi semplicemente inconcepibile che lo Stato assegni ad un'azienda privata come un provider, l'obbligo di censurare una parte di Internet sulla base peraltro di indeterminati input provenienti da altre aziende private, quelle dell'industria dell'intrattenimento. Simili restrizioni o nuove e pesanti sanzioni penali sarebbero quindi sproporzionate, irragionevoli, contrarie all'evoluzione delle abitudini dei consumatori e oggi non necessarie.



Una lezione di civiltà giuridica ad un'Europa ostaggio dell'avidità dell'industria dell'intrattenimento.

La decisione svizzera è in evidente contrasto con gli sforzi, spesso goffi e disperati, posti in essere da molti governi europei, in primis la Francia, per contrastare la cosiddetta pirateria digitale e proteggere i diritti di proprietà intellettuale. Nell'ambito di questi tentativi, a 360 gradi, oggi in atto in troppi Paesi europei, i governi tendono ad imporre ai provider obblighi e compiti che dovrebbero spettare solo ed esclusivamente a polizia e tribunali, forzando la mano delle regole giurisdizionali e autorizzando vere e proprie forme di censura inaccettabili in uno Stato di diritto. In questo senso, le forme di censura che i governi tentando di imporre alla libertà su Internet contrastano peraltro anche con le stesse regole dell'Unione Europea che, attualmente, non consentono ai governi nazionali nessuna forma d'ingiustificato controllo o censura di Internet.

Del resto, in questo senso si è espressa settimana scorsa anche la Corte Europea di Giustizia, stabilendo che i giudici nazionali non possono imporre ai fornitori di accesso al web l'adozione di sistemi di filtraggio per limitare lo scaricamento di file protetti dal dirritto d'autore.

Per i giudici di Lussemburgo, simili ordinanze sono illegali e contrastano col diritto europeo, poiché violano i diritti fondamentali di libertà e non sono compatibili con la direttiva europea in materia di commercio elettronico, risolvendosi in una indebita sorveglianza delle comunicazioni su Internet, vietata dalla legislazione europea.

Source: Svizzera, diritto d'autore: le..., musica, giochi - Sostenibile



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Cita:
Wolframio ha scritto:
Il governo svizzero ha respinto la proposta del parlamento di inasprire le leggi in materia di pirateria digitale. Resta legale scaricare film e musica per uso privato.


Tanto di cappello al governo svizzero!!



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"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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Cita:
Wolframio ha scritto:

Ok daccordo ne hai usufruito, ma questo usufrutto ti ha procurato un bene pecuniario?


No, ma se correndo davanti ad una edicola mi frego un giornale non ne ricavo nessun bene pecuniario, fatto sta che ho usufruito del bene senza pagarlo e quindi sottraendo al venditore la propria rendita ed ai giornalisti la % che spetta a loro in qualità di detentori del diritto di proprietà intellettuale.

Cita:
Wolframio ha scritto:
All'autore hai sottratto qualcosa che ora gli manca?


No, ma ho usato un prodotto che non avevo diritto di avere e per il quale l'autore ha speso tempo e soldi.
Se ragionassimo così allora ognuno dovrebbe essere libero di prendersi ciò che vuole quando vuole senza ricompensare nessuno indipendentemente che gli serva o no senza essere chiamato ladro :)

Cita:
E' invece punita con una multa la condivisione gratuita delle opere sulle reti p2p o con qualsiasi altro mezzo quando essa assuma dimensioni notevoli e sia rivolta ad un gruppo indefinito di sconosciuti.


Mi sembra un pò un controsenso. Se scarico da chiunque non commetto reato ma se condivido con chiunque commetto reato... Quindi in teoria non si dovrebbe uploadare nulla per condividerlo con altre persone e quindi è illegale condividere. E' come dire è illegale la prostituzione e le ragazze se si prostituiscono vanno in galera ma chi le "usa" può farlo purchè le conosca ^_^ Mi sembra un pò una paraculata


Ultima modifica di MaxpoweR il 11/05/2013, 02:47, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Wolframio ha scritto:

Ok daccordo ne hai usufruito, ma questo usufrutto ti ha procurato un bene pecuniario?


No, ma se correndo davanti ad una edicola mi frego un giornale non ne ricavo nessun bene pecuniario, fatto sta che ho usufruito del bene senza pagarlo e quindi sottraendo al venditore la propria rendita ed ai giornalisti la % che spetta a loro in qualità di detentori del diritto di proprietà intellettuale.

Cita:
Wolframio ha scritto:
All'autore hai sottratto qualcosa che ora gli manca?


No, ma ho usato un prodotto che non avevo diritto di avere e per il quale l'autore ha speso tempo e soldi.
Se ragionassimo così allora ognuno dovrebbe essere libero di prendersi ciò che vuole quando vuole senza ricompensare nessuno indipendentemente che gli serva o no senza essere chiamato ladro :)


Certo Max che hai una visione tutta tua del diritto e dei diritti.

Comunque non e' questo il punto. Se di reato si tratta, occorre perseguire chi lo commette e non colpire indiscriminatamente il mezzo o il luogo o, peggio, una multitudine di persone.
Il discorso sulla prevenzione, almeno in questo caso, e' dannatamente strumentale ad altri, piu' che evidenti, fini.

Inoltre, non sarebbe il caso di cominciare a stilare una graduatoria dei reati da perseguire in modo da distribuire in modo razionale le risorse? In giro circolano lupi e leoni e qui si vuole sparare con il cannone ad una mosca.

Cita:
Cita:
E' invece punita con una multa la condivisione gratuita delle opere sulle reti p2p o con qualsiasi altro mezzo quando essa assuma dimensioni notevoli e sia rivolta ad un gruppo indefinito di sconosciuti.


Mi sembra un pò un controsenso. Se scarico da chiunque non commetto reato ma se condivido con chiunque commetto reato... Quindi in teoria non si dovrebbe uploadare nulla per condividerlo con altre persone e quindi è illegale condividere.


Sbagliato, mentre condividere implica la volontarieta' e la consapevolezza dell'azione in assoluta mancanza del titolo, il visionare non e' per nulla correlato alla consapevolezza del reato. Tra l'altro l'utente e' spesso tratto in inganno e puo' anche essere convinto di visionare un sito legale, confortato dal ragionamento che se disponibile facilmente on-line non possa trattarsi di qualche cosa di illegale. Del resto e' come se trasmettessero una copia illegale in TV. Cosa dovrebbero fare? Arrestare la popolazione?

Cita:
E' come dire è illegale la prostituzione e le ragazze se si prostituiscono vanno in galera ma chi le "usa" può farlo purchè le conosca ^_^ Mi sembra un pò una paraculata


Che sia un'idea del Silvio?? [:o)]



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

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"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

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