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 Oggetto del messaggio: NASA finanzia motore a Fusione, i primi risultati.
MessaggioInviato: 22/05/2013, 21:16 
Estratto dall' articolo pubblicato da Sheenky sul sito: http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/pop_articoli_print.asp?ARTICOLO_ID=9206

Cita:
Turismo interstellare e miniere
14 Giugno 2011 03.11 Di: Sheenky - Fonte: Ufoonline


Le opinioni degli specialisti in questo campo sono molto, molto diverse fra loro.

C'è chi dice che ci vorranno centinaia di anni prima di poter avere delle serie possibilità di poter fare viaggi interstellari
e c'è chi, molto più ottimista, spera che dei progressi sconvolgimenti nella tecnologia, magari inattesi, possano abbreviare di molto l'attesa di viaggi interstellari.

A seconda di quale delle due visioni si sposa questi viaggi potrebbero quindi o essere fuori completamente dalla nostra portata o dietro l'angolo, anche se questo vuole comunque dire sempre qualche decennio.
Dove sta la verità?

Sono le decine di ingegneri, scienziati, capitalisti e visionari, come Vinton G. Cerf capo "evangelista di Internet" a Google, che hanno fondato o collaborano al Progetto Icaro, nome che non è particolarmente benaugurante quando si parla di voli nello spazio.
E' un progetto sostanzialmente privato, fra una fondazione, TauZero, e la British Interplanetary Society, che si propone di studiare ogni strada che renda possibile quanto prima i viaggi fra le stelle.

Ovviamente fare delle previsioni su quali saranno le tecnologie del futuro è un esercizio difficile,
ma è interessante, e questo sembra il merito principale di Icaro stimolare la discussione, motivare una nuova generazione di scienziati a "pensare diversamente" per trovare soluzioni un problema che sembra irresolubile.

Le aree su cui agire sono sostanzialmente tre.

La prima è capire come arrivare allo spazio in modo semplice ed economico, partendo dalla Terra ovviamente.

Il problema non è da poco: nei primi chilometri abbiamo un forte influsso della gravità terrestre, che va vinto, e quindi dobbiamo avere potenza nel razzo vettore, da cui motori importanti e consumi di carburante notevoli, carburante che a sua volta "pesa".
Poi appena in orbita tutto questo peso e carburante non serve più, perché la gravità si è attenuata moltissimo. Uscire dalle grinfie della gravità terrestre è quindi complesso e costoso.
Per dare un'idea, una tipica missione dello Shuttle NASA, come quella appena conclusasi, capace di trasferire circa 25 tonnellate in orbita fino alla Stazione Spaziale Internazionale, costa mezzo miliardo di dollari, richiede mesi di pianificazione e un gran numero di persone di supporto.

Al Progetto Icaro si studiano strade radicalmente diverse per costruire direttamente in orbita l'astronave che andrà fra le stelle.

Costruirla, o meglio assemblarla in orbita permetterebbe di avere una struttura molto meno pesante,
dato che non dovrebbe, più che tanto sfuggire alla attrazione terrestre e quindi motori meno potenti e soprattutto meno molto meno carburante.

Una possibilità già avanzata come studio è il nuovo veicolo spaziale britannico Skylon,
una specie di aereo spaziale senza pilota, riusabile almeno 200 volte, con tecnologia di spinta più simile a quella di un reattore che a quella di un razzo vettore.
La Reaction Engines Limited (REL) pensa di costruirne una flotta e farne in sostanza un tram per la Stazione Spaziale Internazionale.

I costi per chilo di materiale portato in orbita potrebbero scendere almeno di 23 volte, ma stanno lavorando per aumentare ulteriormente il vantaggio.

Altro problema fondamentale è capire perché mai i privati dovrebbero investire nell'esplorazione spaziale.

Quando lo fa uno Stato, come per esempio fu per gli USA per la conquista della Luna, si tratta di stimolo alla ricerca e all'industria, con commesse anche di notevoli proporzioni.
Sono investimenti che hanno dato e danno indubbi benefici e ricadute sociali, ma sul lungo periodo.
Per i privati è diverso.

Il caso del turismo spaziale è evidente:

portare turisti nello spazio, anche solo in volo sub orbitale può essere un affare e si pensa che l'epoca per uno sviluppo "di massa" e remunerativo sia vicina.
Tra qualche anno con cifre popolari, qualche migliaio di dollari, potremo vedere la Terra un po' rotonda pure noi e non solo i pochissimi miliardari eccentrici che hanno comprato voli dai russi sulla Soyuz a suon di milioni di dollari.

Un altro caso di ritorno industriale immediato potrebbe essere, ma non oggi, l'attività mineraria nel Sistema solare.

Anche se suona strano il Sistema solare è strapieno di minerali costosissimi sulla Terra e una fonte di ritorno economico piuttosto veloce potrebbe essere proprio l'attività mineraria.
Ci sono addirittura testi come quello di John C. Lewis, "Mining the Universe" ,in cui si propone e analizza quest'attività, valutando che un piccolo asteroide vicino alla Terra, e quindi relativamente facile da raggiungere, possa contenere minerali per 15 trilioni di dollari.
Quale opportunità migliore quindi? Basta costruire un razzo, andare fin all'asteroide, perforarlo e riportare sulla Terra il malloppo.

Le tecnologie per farlo sono quasi mature ossia potremmo pensare di riuscirci entro il decennio, ma il costo stimato, oggi come oggi, è di 2 miliardi di dollari di spesa per ogni etto di materiale asteroidale. Difficile pensare di guadagnarci!

Il problema dei costi attuali ci fa tornare all'inizio: il punto fondamentale da risolvere è trovare una tecnologia di spinta molto più efficiente, capace di imprimere maggior potenza a costi molto ridotti.

I nostri visionari del progetto Icaro puntano tutto sulla fusione nucleare.

Se si raggiungesse il traguardo avremmo 1 milione di volte più energia di quella che un comune razzo a combustibile oggi può avere e si potrebbe quindi spingere il nostro veicolo spaziale a una velocità ben superiore a 60.000 km ora dello sperduto Voyager, che comunque è il detentore del record.

Si parla addirittura, in un eccesso di ottimismo, di raggiungere una frazione ragionevole della velocità della luce.



La NASA ha cominciato a finanziare nel 2011 MSNW LLC e l' Università di Washington per lo studio e sviluppo di un razzo a fusione attraverso il programma NIAC (NASA Innovative Advanced Concepts).

Basato sulla tecnica della fusione magnetico-inerziale (MIF), che combina le due tecniche di confinamento, quella magnetica e inerziale, riducendo i costi:

Potenti campi magnetici faranno collassare grandi anelli di metallo (verosimilmente litio) intorno al plasma di deuterio e trizio comprimendolo fino alla fusione.
L' energia ottenuta dalla reazione di fusione riscalderà e ionizzerà il metallo, che sarà sparato ad alta velocità attraverso un razzo magnetico.
Il processo, ripetuto approssimativamente ogni minuto, fornirà la spinta propulsiva.

Nell' Aprile 2013, MSNW ha dimostrato sottocomponenti del sistema:
il riscaldamento del plasma di deuterio fino alla temperatura di fusione e la concentrazione dei campi magnetici necessari a creare la fusione.

Hanno in programma di unire le due tecnologie per un test prima della fine dell' anno.

In seguito le scaleranno aumentandole in termini di potenza e hanno in programma di aggiungere il necessario deuterio entro la fine dello studio NIAC (Settembre 2014).


Fonte: Wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Interplanetary_spaceflight#Fusion_rockets
http://en.wikipedia.org/wiki/Fusion_rocket
http://en.wikipedia.org/wiki/Project_Daedalus


L' interesse concreto della NASA e i risultati pratici già ottenuti levano ogni dubbio, per chi ne avesse avuto, circa la possibilità della fusione nucleare e all' applicazione spaziale.

Grazie a questi sforzi siamo un passo più vicini al giorno in cui la prima nave a fusione solcherà le profondità dello spazio, segnando l' inizio di una nuova era nell' esplorazione umana dell' Universo.

I vecchi razzi chimici sono destinati ai musei dove le nuove generazioni potranno imparare i ricordi gloriosi dei primi pioneri, ma hanno già raggiunto da troppo tempo il loro limite.


Il futuro è della fusione, e non solo nello spazio.


La speranza è che questa rivoluzione tecnologica non sia ristretta ai soli viaggi spaziali, ma estesa a tutta la società.
Siamo ormai all' alba del giorno in cui l' energia sarà abbondante per tutti sul pianeta, rivoluzionando la nostra capacità industriale, economia, e vita.
Un' energia che non produce gas serra e che mandi finalmente allo sfascia carrozze i ferrovecchi, ancora mantenuti artificialmente in piedi, per soli interessi personali, delle compagnie petrolifere.

La fine, già fin troppo ritardata, dell' era della combustione.

Altrimenti, presto arriverà davvero il momento in cui avremo bisogno di un altro pianeta per sopravvivere, e non per prosperare.

Amen.


Buona Discussione,

Aztlan

PS: @Sheenky:
Il topic nasce da una ricerca collaterale a un altro, che mi ha portato al punto di doverne aprire uno ad hoc.
A tale scopo ho preventivamente verificato l' eventuale presenza di contenuti analoghi, e non avendone trovato ho proceduto.
Ho però trovato il tuo articolo, che fungeva bene da antefatto, e dunque l' ho citato in apertura.



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MessaggioInviato: 23/05/2013, 17:15 
Aztlan scrive:
Il futuro è della fusione, e non solo nello spazio.

La speranza è che questa rivoluzione tecnologica non sia ristretta ai soli viaggi spaziali, ma estesa a tutta la società.
Siamo ormai all' alba del giorno in cui l' energia sarà abbondante per tutti sul pianeta, rivoluzionando la nostra capacità industriale, economia, e vita.


Purtroppo finchè non si sarà speculato fino all'ultima goccia di petrolio, l'applicazione dell fusione fredda, per le società, resterà un sogno.
Ho letto da qualche parte che si potrebbe costruire un "reattore casalingo" con una modica spesa, non ridete [:I], se trovo il link lo posto [:D]



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MessaggioInviato: 23/05/2013, 18:21 
Non rido affatto, ne sono certo. [;)]

Lo stesso ECAT di Rossi-Focardi è talmente ridotto e pratico da poter usato ovunque.

Parlavo della speranza che la scoperta prevalga sugli interessi proprio in tal senso, era questo il significato del mio messaggio.
Per troppo tempo siamo rimasti artificialmente intrappolati nell' era della combustione, contro la nostra stessa convenienza, e il nostro futuro e quello del pianeta.
I magna...ti del petrolio hanno anestetizzato la massa perchè le menti dormissero profondamente e nel sonno le hanno riempite di incubi per dissuaderli dal procedere.

Per chi ancora ne dubitasse, notizie come queste sono una medicina. Per te e me, un segno che la luce in fondo al tunnel c'è. [:)]

Aztlan



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MessaggioInviato: 24/05/2013, 16:24 
In questo articolo, un po vecchiotto, Rossi afferma: "Questo tipo di energia deve essere POPOLARE" !!!

Sta suscitando diverse reazioni quanto dichiarato dalla NASA tramite questo video nel relativo link -http://technologygateway.nasa.gov/media/CC/lenr/lenr.html- postato sul sito che si occupa delle
ricerche tecnologiche effettuate dall’ente spaziale americano.
Dalla voce di Joseph Zawodny arriva la conferma ufficiale che la NASA e’ molto attiva nella ricerca sulla
fusione fredda, e si sta dedicando particolarmente allo studio delle LENR (le reazioni nucleari a bassa energia).
Attraverso il video Zawodny (che fa parte di un intero team presso il Langley Research Center) parla dell’utilita’
della fusione fredda in quanto energia pulita in grado di evitare la produzione di rifiuti radioattivi e inquinanti.
L’ufficialita’ di queste dichiarazioni fa supporre che la NASA sia molto avanti con i suoi studi, tanto da ipotizzare nel loro video la creazione di un prodotto molto simile all’E-Cat del nostro Andrea Rossi.
E come ha reagito il nostro Ingegnere a questa novita’?
Rossi e’ piu’ che mai combattivo, e comunica le sue reazioni attraverso le risposte ai lettori del suo blog sul Journal of Nuclear Physics
http://www.journal-of-nuclear-physics.com/

Dalle sue risposte traspare prima di tutto rispetto per un concorrente cosi’ accreditato e temibile, ma anche la certezza che l’E-Cat avra’ la meglio su qualsiasi altra invenzione dovesse sopraggiungere.
Senza mezzi termini Rossi sostiene che gli avversari che l’avevano tanto ridicolizzato in passato ora lo stanno copiando. Ma lui non si arrende certo, affermando che non smettera’ mai di credere nella validita’ del suo prodotto e che entro un anno comincera’ la consegna di milioni di pezzi da 50$/kw.
Rossi dichiara infine che ‘questa tecnologia deve essere popolare, deve costare pochissimo, deve essere una vera rivoluzione, non un mucchio di chiacchiere teoretiche’.

Chi avra’ la meglio? Rossi osa addirittura un paragone con Davide e Golia…

Fonte: http://e-catalyzer.it/e-catalyzer/lenr- ... drea-rossi


Ultima modifica di shighella il 24/05/2013, 16:31, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 24/05/2013, 19:00 
Io invece non sono così ottimista, soprattutto per quel che concerne i viaggi interplanetari o stellari. Nell'articolo si parla del raggiungimento di una frazione della velocità della luce (10% - 15%?), qualunque sia quella frazione, sarebbe comunque poco per pensare di poter intraprendere viaggi umani verso altre stelle. Faciliterebbe forse solamente lo sfruttamento (sarebbe quasi ora) del nostro sistema solare a fini industriali e minerari così da liberare il nostro pianeta da questa vessazione. Per quanto riguarda le ricadute in ambito civile credo sia solo questione di tempo, perfino la tanto vituperata fusione fredda sembra ormai sdoganata, e presto comincerà ad essere a disposizione :)



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MessaggioInviato: 24/05/2013, 23:21 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Io invece non sono così ottimista, soprattutto per quel che concerne i viaggi interplanetari o stellari.

Nell'articolo si parla del raggiungimento di una frazione della velocità della luce (10% - 15%?),

qualunque sia quella frazione, sarebbe comunque poco per pensare di poter intraprendere viaggi umani verso altre stelle.



Su questo credo che tu sia troppo pessimista.


La stella più vicina dista "appena" 4 anni luce:


Un' eternità per un razzo chimico,

ma un tempo forse ragionevole per una navicella in grado di viaggiare a velocità che rappresentino frazioni con numeri all' incirca pari o superiori al 10% c.

40 anni o meno sono un tempo "umano", se così si può definire un viaggio in cui uno trascorra metà (se va bene) della sua vita.


Certo sarebbe arduo trovare qualcuno che si offra per un simile viaggio di sola andato in un mondo nuovo, nelle condizioni attuali,

ma se diventasse una necessità o perlomeno una valida alternativa abbandonare il nostro pianeta devastato, e non siamo poi così lontani se non cambiamo strada in fretta,

ci sarebbe il problema opposto di come convincere la gente ad accettare che i posti sono limitati.


Alcuni decenni di viaggio significherebbero in tal caso la possibilità di salvare la propria vita, seppure in viaggio,

dare vita a una seconda generazione cui spetterà il compito di costruire il nuovo mondo e avere la speranza di toccare terra per trascorrere gli ultimi anni.

Certo nessuno ci metterebbe la firma ora, ma domani potremmo essere al punto di fare carte false pur di salire.


Cita:
Faciliterebbe forse solamente lo sfruttamento (sarebbe quasi ora) del nostro sistema solare a fini industriali e minerari così da liberare il nostro pianeta da questa vessazione.

Per quanto riguarda le ricadute in ambito civile credo sia solo questione di tempo, perfino la tanto vituperata fusione fredda sembra ormai sdoganata, e presto comincerà ad essere a disposizione :)



Questo si chiama parlare! [;)]

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 24/05/2013, 23:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 02:36 
Un viaggio interstellare di 40 anni con equipaggio umano secondo me è impensabile sia al momento sia volendo essere ottimisti e sperando che tali propulsori possano raggiungere il 10% della velocità della luce (io rimarrei nell'ordine di una cifra percentuale) da qui a 10\20 anni.

Dico questo perchè finché si tratta di mandare un uomo o un equipaggio di 3\4 elementi in avanscoperta, una sorta di moderno pionierismo (a me piacerebbe...), si potrebbe anche provare, anche perchè il fallimento sarebbe messo in preventivo, ma dubito che un singolo equipaggio possa rimanere isolato dal mondo per tutto questo tempo e soprattutto costretto in un ambiente in teoria molto limitato con un piccolo numero di altre persone. Ci si pone il problema per andare su Marte in cui questa problematica si pone per un durata di 3\4 anni (andata) figuriamoci per un viaggio di 40 anni!

Il tipo di esplorazione che intendi tu (se ho capito bene) è una sorta di spostamento coloniale ciò richiederebbe lo spostamento di centinaia di persone se non migliaia, con la speranza di raggiungere una nuova "casa" perchè la nostra ormai è inservibile o solo per ESPANDERE il nostro potere. Ma una missione del genere indipendentemente dal tipo di propulsore presuppone limiti logistici, tecnologici e psicologici onestamente difficilmente superabili stanti le conoscenze attuali nelle relative materie.

Non credo che nè noi nè le prossime 2\3 generazioni (90\100 anni su per giù) possano pensare concretamente solo di programmare viaggi interstellari con equipaggio umano, il mio pessimismo è solo questo; sono assolutamente certo che la nostra specie DEBBA NECESSARIAMENTE proiettarsi verso l'esterno, non siamo adatti al nostro pianeta, finiremmo per consumarlo e renderlo a noi ostile, e prepararlo ad una nuova generazione di esseri viventi che esuli dalla nostra presenza, come è già accaduto (vedi catastrofe ell'ossigeno).

In fondo i punti di vista sono pressoché identici cambiano le tempistiche :)

Io preferisco essere pessimista ed essere sorpreso che ottimista e restare deluso :)



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Cita:
Aztlan ha scritto:

Non rido affatto, ne sono certo. [;)]

Lo stesso ECAT di Rossi-Focardi è talmente ridotto e pratico da poter usato ovunque.




Ehehehe Aztlan...ti quoto in pieno [;)]



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MessaggioInviato: 07/06/2013, 22:13 
Caro Max, non sono io a parlare del 10% della velocità della luce, ma gli studi teorici già esistenti decenni fa (Progetto Daedalus, vedi i links nell' OP).

E se questo era quanto concepibile con la tecnologia degli Anni '70 (ma vi ricordate? Io neppure ero nato) figurarsi adesso.

E quindi i tempi sono questi, su questo non ci piove.


Sono perfettamente d' accordo che al momento non si possa fare per l' ostacolo del problema psicologico

- l' ho detto nel post precedente: nessuno oggi si farebbe un viaggio simile. Ma se fossimo costretti?


Non è mica una proposta - non vorrei mai che fossimo ridotti a tanto - ma una previsione, e non certo ottimista, ma pessimista, per usare le tue parole:

quella che il danno arrecato al Pianeta diventi presto irreversibile e incompatibile con la nostra presenza.

E io la definirei una proiezione realistica, visto che l' andazzo non si vuole cambiarlo.


In tal caso, stai sicuro che ci sarebbero le persone in piazza a reclamare un posto sulla navetta, dovessero passare quanto gli resta in viaggio, sempre meglio dell' alternativa.

Aztlan



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MessaggioInviato: 07/06/2013, 22:21 
Inoltre, una tecnologia simile si potrebbe anche impiegare con risultati molto più favorevoli,

e senza il problema psicologico-esistenziale del lungo viaggio e convivenza,

a patto di immaginare che si riesca a sviluppare una qualche forma di tecnologia per l' animazione sospesa.


Già oggi le sonde viaggiano per decenni nel sistema solare, le due Voyager stanno attraversandone ormai il confine e continuano a funzionare egregiamente.

Una sleeper ship, navicella con passeggeri in stasi, con propulsione a fusione potrebbe portare in tale tempo un buon numero di passeggeri in stasi per risvegliarli all' arrivo su una stella vicina.

Certo l' ostacolo da superare in questo caso è ovviamente quello di sviluppare una tale tecnica di animazione sospesa. Ma c' è chi ci sta già lavorando.



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MessaggioInviato: 08/06/2013, 15:51 
cari amici coforumisti
vedo che Aztlan sta dando credito all'ipotesi di migrazione interstellare di massa.
boh, forse ci arriveremo.
per il momento vedo molto più vicina la possibilità di creare moltissimi mini mondi artificiali (o, se si vuole, mega stazoni orbitanti) collegati qui in questo sistema solare, che possano contenere miliardi di miliardi di persone

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... 26+Scienza
per presentare questo mio link, https://sites.google.com/site/rotatingtubes/

grazie in anticipo se vorrete discuterne


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MessaggioInviato: 08/06/2013, 21:38 
Se ne parla da decenni, vedi la stessa wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Colonizzazione_dello_spazio

Il punto è che non siamo neanche lontanamente in possesso della tecnologia necessaria per costruire cose del genere.

La schermatura dalle radiazioni e la ricreazione di una gravità simile a quella terrestre sono gli ostacoli maggiori, ma non gli unici.


Senza contare che se dovessi scegliere tra vivere in un habitat artificiale, una scatoletta dove ciò che mi separa dalla morte è il tempo fino al primo guasto,

e un pianeta abitabile cioè un ambiente naturale, con aria, acqua, animali e piante, un cielo azzurro, mari, fiumi, prati, foreste, che si sostiene da sè...

Penso che non impiegherei molto tempo a operare la scelta, e così gli altri.


Ultima modifica di Aztlan il 08/06/2013, 21:39, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Aztlan ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Io invece non sono così ottimista, soprattutto per quel che concerne i viaggi interplanetari o stellari.

Nell'articolo si parla del raggiungimento di una frazione della velocità della luce (10% - 15%?),

qualunque sia quella frazione, sarebbe comunque poco per pensare di poter intraprendere viaggi umani verso altre stelle.



Su questo credo che tu sia troppo pessimista.


La stella più vicina dista "appena" 4 anni luce:


Un' eternità per un razzo chimico,

ma un tempo forse ragionevole per una navicella in grado di viaggiare a velocità che rappresentino frazioni con numeri all' incirca pari o superiori al 10% c.

40 anni o meno sono un tempo "umano", se così si può definire un viaggio in cui uno trascorra metà (se va bene) della sua vita.



Come avete ben individuato, il problema principale e' rappresentato dalla fonte di energia.

Ragionando a risorse energetiche infinite, le distanze delle stelle piu' vicine sono realmente alla nostra portata.

Volendo, gia' con la tecnologia odierna si potrebbe fare questo. Tanto per capirci il motore di uno shuttle e' in grado di fornire una spinta di 3G (circa 30m/s2 ), facilmente sopportabile da un equipaggio umano. Anche pensando ad un periodo prolungato di accelerazione, diciamo che un valore di 1G sarebbe compatibile con le attivita' umane.

Bene, con questa spinta, considerando anche la correzione introdotta dalla relativita' generale per il moto uniformemente accelerato, in un anno si riuscirebbe a raggiungere una velocita' di 0,7c.

Quindi, accelerando per la prima meta' del viaggio e decelerando per la seconda meta', si potrebbe coprire la distanza di 4 anni luce in circa 6 anni.

Questo naturalmente in teoria e ad energia illimitata. Poi ovviamente andrebbero analizzate anche altre innumerevoli variabili, ma la velocita' e il tempo di viaggio non costituisco da soli un impedimento a queste imprese.



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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

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MessaggioInviato: 09/09/2013, 12:48 
Con un grande ritardo è stato recentemente approvato il budget NASA per l'anno fiscale 2013, e sono state pubblicate le previsioni per il 2014. Ci sono stati tagli notevoli, concentrati in buona parte nel campo dell'esplorazione planetaria. A questi tagli si sono aggiunti ulteriori tagli del sequestro al budget che ha tagliato globalmente a tutte le agenzie americane una parte dei soldi. A questo punto, nuove missioni robotiche come una missione verso la luna Europa, o verso la luna Titano di Saturno, sono rimandate ad al più presto il prossimo decennio, con forse lanci e arrivi negli anni '30/'40. Ma sul breve termine, il problema è che non si sa se ci saranno i soldi per continuare le missioni attualmente in atto. In vista ci sono due delle più grandi: Cassini e Curiosity. Saranno entrambe valutate da una commissione speciale per decidere quale continuare. La decisione arriverà nei primi del 2015.

Entrambe le missioni avranno finito da tempo i loro obbiettivi principali. Cassini ha quasi 16 anni di vita (lanciata nel 1997 e arrivata nel 2004), e Curiosity avrà compiuto la sua missione primaria di 2 anni (lanciato nel 2011 e arrivato nel 2012). I costi per mantenere attive le missioni non sono altissimi, ma in questo periodo di gravi tagli, possono diventare letali. Curiosity costa 50 milioni di dollari l'anno e Cassini 60 milioni. "La difficoltà sarà cercare di continuare tutte le nostre missioni ma cercare anche di andare avanti con i nostri programmi di ricerca, verso nuove missioni." ha spiegato Jim Green, direttore della Divisione di Scienze Planetarie, della NASA.

A favore della missione Cassini c'è il fatto che non ci sono altre missioni nuove in programma per i pianeti gassosi, e quindi averla ancora li sarebbe di grande aiuto. Inoltre, le osservazioni a lungo termine si sono dimostrate di enorme valore scientifico, visto che così si possono osservare cambiamenti climatici da una stagione all'altra e si può vedere come cambiano le cose nelle complesse e dinamiche atmosfere di Titano e Saturno oltre che nei geyser di Encelado. A questo si aggiunge anche il fatto che prima della fine della missione (stabilità per il 2017), gli scienziati hanno in mente di cambiare radicalmente traiettoria ed orbita della sonda, per spingerla a passare attraverso gli anelli, e vicinissimo all'atmosfera e ai poli di Saturno, per fare analisi attualmente impossibili. Questa nuova fase della missione sarebbe così diversa da costituire una vera e propria missione nuova, risparmiando ovviamente soldi di costruzione e lancio, visto che siamo già sul posto. La missione sarebbe simile a quello che gli scienziati sperano di fare con la sonda Juno intorno a Giove. Cancellare la missione proprio ora significherebbe perdere un'occasione d'oro in questo senso.

A discapito della missione Cassini c'è il fatto che uno dei suoi strumenti principali, lo spettrometro di plasma, è stato chiuso nel Giugno del 2012 per problemi elettrici ed è improbabile che venga riacceso mai più. Questo diminuisce un po' lo spessore dei dati che potremmo ricavare, anche se non tanto da compromettere il valore della missione stessa. E' anche vero che la missione ha tanti anni sulle spalle e potrebbe cedere, andando fuori controllo, e magari cadere su una luna di interesse astrobiologico come Titano o Encelado. Gli scienziati faranno il possibile per evitarlo dato che la sonda non è stata del tutto sterilizzata e si cerca di evitare qualsiasi possibilità di contaminazione terrestre. E' possibile che venga deciso di farla cadere in anticipo su Saturno, finché è ancora ben controllabile.

A favore della missione Curiosity c'è il fatto che il rover è "appena" arrivato sul pianeta rosso, ed è all'inizio delle sue indagini. Il potenziale del rover è davvero enorme, e la quantità di scoperte già fatte preannuncia anni davvero rivoluzionari per la geologia marziana e quindi di tutti i pianeti terrestri. La suite di strumenti deve ancora dare il suo meglio però, e le analisi del suolo potrebbero rivelarci molto sulla storia chimica e geofisica del pianeta, stabilendo se c'è mai stata possibilità di ospitare forme di vita. Il rover inoltre è in buona salute e con un motore RTG in grado di tenerlo "in piedi" per moltissimi anni ancora. Questo garantirebbe la possibilità di attraversare anche distanze molto grandi, creando così la possibilità di avere "nuove missioni", spostandolo in regioni diverse da studiare, come se mandassimo nuovi rover.

A discapito della missione Curiosity c'è la possibilità che non vengano scoperte tracce di composti organici, che è l'obbiettivo principale della missione, da compiere entro i 2 anni. Molto dipenderà in questo senso dalle scoperte che il rover farà. Essendo agli inizi della missione, tra i due contendenti è sicuramente il favorito. Ma Curiosity ha alle spalle anche l'arrivo tra non molto di un nuovo rover della NASA, gemello come struttura e strumenti, da lanciare nel 2020. A questo si aggiunge il fatto che il programma di esplorazione di Marte è molto più folto rispetto a quello dei pianeti esterni del Sistema Solare, e si potrebbe decidere di favorire Cassini, vista la mancanza di altre missioni nuove dirette verso i giganti gassosi, almeno nel futuro prossimo.

I tagli al budget hanno messo in grave pericolo non solo le sonde ma anche il programma della NASA per la produzione di nuovo plutonio-238, usato per i motori nucleari necessari per sonde che non possono dipendere dal Sole, come rover molto grandi o sonde dirette oltre Marte. Il Pu-238 attualmente disponibile basterà forse per una missione grande o due piccole, ed è già previsto l'uso per il successore di Curiosity. La NASA ha urgentemente bisogno di riprendere la produzione di questo isotopo e di lavorare anche per la progettazione di nuovi sistemi più avanzati dell'RTG, come il nuovo M1, sperimentato presso Lockheed Martin, oppure gli ASRG, che dovrebbero riuscire a consumare molto meno plutonio. Attualmente la NASA ha un contratto con il Dipartimento dell'Energia degli USA per riprendere la produzione di Pu-238, arrivando a circa 1.5 kg all'anno. Attualmente ne rimangono appena 10 kg ancora utilizzabili nelle casse degli USA.
Ma il continuo di questi lavori dipenderà dai soldi rimasti nel budget per la divisione di scienze planetarie, ed è questo che metterà molto in pericolo le attuali missioni più dispendiose, come Cassini e Curiosity.

http://www.spacenews.com/article/civil- ... vs-cassini

http://www.link2universe.net/2013-09-09 ... eliminata/

oramai e' un taglio continuo a discapito del conoscere,ma possibile che si debba sperperare dollari x un attacco alla syria,e dovere lasciare perdere missioni che sono necessarie x una migliore conoscenza del ns uscio di casa,oltre al fatto che la nasa leggendo l'articolo sembra fare le missioni molto a casaccio,senza un filo logico,chiudendo curiosyti,x il fatto che nel 2020 partirebbe una missione ancora + tecnologica,sapendo cio' magari era opportuno allora non mettere in cantiere la curiosyti,sembra che facciano le cose tanto x ..........[:(!]


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MessaggioInviato: 09/09/2013, 13:14 
Dico la mia semplicemente. Per raggiungere le stelle abbiamo bisogno di un motore a curvatura, alimentato da annichilimento, microsingolarità o energia del punto zero.
Poi, tutto ciò che potrebbe liberarci dalla propulsione chimica ben venga. Ma non so quanto i movimenti ecologisti accetterebbero decolli di astronavi spinte da reattori nucleari, indipendentemente dall'architettura di sistema e dalla fisica che li motiva.
ATTENZIONE: la mia non è una critica nei confronti di chi ama l'ecologia e l'ambiente. Sto solo prendendo atto di alcune dichiarazioni rese in passato.



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