Troppe facce su Marte. Scrivi il tuo pensiero e poni le tue domande a riguardo delle anomalie del suolo marziano.
Rispondi al messaggio

27/05/2013, 11:01

Le freddissime e desolate terre artiche potrebbero somigliare molto al terreno che troveranno gli astronauti su Marte. Per questo, la Mars Society, sta promuovendo l'idea di una missione che duri un anno in queste condizioni, per simulare in maniera realistica una simile permanenza sul pianeta rosso.
La missione proposta si chiama Mars Arctic 365 (MA365), e dovrebbe avere luogo nella Devon Island, in Canada, grazie alla Flashline Mars Arctic Research Station, dove missioni di qualche mese sono già state portate dal 2001 ad oggi, ma mai per una durata così lunga e mai durante l'inverno.

In una recente dichiarazione alla stampa, Robert Zubrin, presidente della Mars Society, ha sottolineato anche alcune somiglianze con la sua precedente grande impresa in questo campo: Mars500, che ha visto un gruppo di astronauti restare al chiuso in isolamento per 500 giorni, in un ambiente che simulava una base marziana, vicino a Mosca. Tuttavia, Zubrin ha anche spiegato che la nuova simulazione sarebbe più realistica, non solo per le condizioni dell'Artico ma anche perché gli astronauti dovranno fare esperimenti di geologica, climatologia e microbiologia. Inoltre, nell'Artico, come su Marte, le condizioni saranno freddissime, isolate e pericolose.

"In queste condizioni" spiega Zubrin, "l'equipaggio cercherà duramente di fare esperimenti scientifici mentre avrà a che fare con un equipaggiamento spesso ingombrante, un ambiente difficile, freddissimo e molto pericoloso, oltre all'isolamento totale, che può essere un tremendo fattore di stress. Questa missione potrà permetterci di trovare nuovi metodi per affrontare alcune di queste problematiche."

La missione è ancora in fase di raccolta fonti. La società sta chiedendo 50.000 dollari totali, da raccogliere nei prossimi 24 giorni, prima di iniziare la prima fase, con l'aggiunta degli equipaggiamenti necessari e preparare la stazione. La seconda fase, cioè la missione vera e propria, inizierebbe nel 2014. Il costo totale di entrambe le fasi è stimato a 1.13 milioni di dollari.

Nuove informazioni riguardo alla MA365, con forse anche informazioni sulla selezione dell'equipaggio, dovrebbero arrivare ad Agosto, durante la 16°esima convention internazionale della Mars Society.

http://www.marssociety.org/home/press/a ... higharctic

..idea condivisibile ma come tutto il resto,manca di un qualkosa di importante,il denaro......speriamo nella buona volonta.......[;)]

28/05/2013, 12:55

Immagine:
Immagine
138,07 KB

Canali su depositi stratificati vicino al Polo Sud di Marte. Credit: NASA/JPL/Università dell'Arizona

I poli di Marte sono tra i posti più dinamici geologicamente su tutto il Pianeta Rosso; specialmente nelle zone semipolari, che subiscono anche grandi variazioni durante l'anno, tra una stagione e l'altra. Questo fatto, nel corso di milioni di anni, ha portato ad alcuni grandi segni sulla superficie, come questi vasti canali creati sui depositi stratificati presenti intorno al Polo Sud. Sono estremamente ramificati e distanziati con una regolarità impressionante! Che fenomeno naturale potrebbe mai causare un pattern simile?

Partiamo col dire che la foto è stata scattata verso la fine dell'estate al Polo Sud, per cui tutto il ghiaccio stagionale, formato princiapalmente da anidride carbonica ghiacciata (ghiaccio secco) che si è accumulato nella stagione fredda, è scomparso per via della sublimazione (passaggio da solido a gas). Ognuna di queste spettacolari ramificazioni è grande oltre 300 metri! Sotto potete vedere un'immagine ravvicinata, a colori, di queste strutture



Immagine:
Immagine
182,43 KB


Spettacolari ragni di ghiaccio su Marte. Credit: NASA/JPL/Università dell'Arizona

Vi sarà capitato di vedere il ghiaccio secco in azione anche sulla Terra. Viene spesso usato negli sport ma anche per divertimento o per effetti speciali. La cosa che lo rende particolare è la nube bianca che rilascia diventando direttamente gas da solido, diversamente dall'acqua che diventa prima liquida.



Su Marte le calotte polari stagionali sono composte di ghiaccio secco (biossido di carbonio). In primavera quando il Sole splende sopra il ghiaccio, lo trasforma da solido in gas provocando l’ erosione della superficie. E’ emozionante vedere l’ incredibile diversità di forme create dall’ erosione e studiare le cause che creano i “ragni”, i “bruchi” o le “esplosioni stellari”, tutti termini colloquiali per ciò che viene chiamato in termini scientifici il terreno “aracniforme”.

Questo esempio specifico mostra dei canali erosi riempiti di ghiaccio brillante, in contrasto con il tenue rosso del terreno sottostante. In estate il ghiaccio scomparirà nell’ atmosfera, e saranno visibili solo gli spettrali canali a forma di ragno scavati nella superficie. Questo è vero terreno marziano – sulla Terra questo tipo di erosione non avviene in natura, in quanto il clima terrestre è troppo caldo perché il fenomeno abbia luogo.

Ma tornando all'immagine in apertura, sotto la superficie ghiacciata, a causa del processo di sublimazione, si formano delle sacche di anidride carbonica che nei loro spostamenti raschiano il terreno erodendo la fitta rete di canali. Queste caratteristiche morfologiche sono abbastanza comuni nella regione del Polo Sud. Tuttavia, la distanza che separa i diversi gruppi di canali di questa regione è incredibilmente regolare. L’azione erosiva dell'anidride carbonica potrebbe aver utilizzato, e con il passare del tempo ampliato, dei canali preesistenti nella superficie sottostante.

#8232;#8232;La regolarità di queste caratteristiche potrebbe suggerire qualcosa circa lo spessore del ghiaccio e la sua penetrazione nel terreno. Una cosa è certa però, ciò che vediamo oggi in superficie può fornirci molte informazioni su quello che accade sotto! Quindi studiare da vicino queste strutture è di grande importanza geologicamente per comprendere Marte.



Immagine:
Immagine
24,41 KB

http://hirise.lpl.arizona.edu/

http://www.link2universe.net/2013-05-28 ... -di-marte/

come dice l'articolo magari i canali erano preesistenti,quindi con possibilita'che siano stati creati dall'acqua,come del resto potrebbe essere possibili che,anke se in quantita' piccole,l'acqua possa pure ancora essere presente nella zona,come appariva nelle foto dei viking,riguaranti lo scioglimento del polo sud marziano nei primi anni settanta.............................[;)]

29/05/2013, 14:55

Immagine

ROMA – Su Marte si trova di tutto: peni, oggetti misteriosi e lucertole. Almeno così dice un blogger giapponese dalla vista acuta. Scoperta, vista e ‘tanata’ la lucertola lo scienziato giapponese ha avvertito il sito UFO Sightings Daily. Qualcuno già teorizza: “La NASA sta provando a vedere se è possibile vivere su Marte.” Roccia, ratto o lucertola? Forse, nessuno dei due. Scott C. Waring, interpellato dal Daily Mail conferma: “Su Marte c’è acqua, quindi è possibile trovare piccole creature vagabonde nel deserto.” Roccia, ratto o lucertola?

http://www.blitzquotidiano.it/

29/05/2013, 20:36

ciao nihal dal mio punto di vst la possibilita'di vita su marte puo' consistere in forme prettamente batteriche o similari, di tipo complesse sono alquanto scettico......cmq mai disperare...[;)]

30/05/2013, 10:42

Una tecnica che viene usata e riusata e riusata spesso e quella di prendere foto poco chiare ed a bassa risoluzione, ingrandirle ancora di più, modificare contrasto e colore, e poi sottolineare un sasso circondandolo magari con una linea per evidenziare la forma, magari aggiungendo accanto la forma di quello che si cerca (vedi scoiattolo sopra). Questo perché gioca con il cervello. Per le ragioni di cui parlavamo prima, se vedete una forma, sarà difficilissimo poi per il vostro cervello far finta che non ci sia, e continuerete a vederla con sempre maggior convinzione


forse qualkuno ricordera il famoso coniglietto bunny marziano



Immagine:
Immagine
38,72 KB

01/06/2013, 16:16

Mah...stavolta non mi sembra proprio pareidolia...quell'affare ha quattro zampe!

Immagine
Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2013/06/01/un_topo_su_marte.html

01/06/2013, 16:30

ed una coda :)

04/06/2013, 18:49

MaxpoweR ha scritto:

ed una coda :)
Magari sta pure pregando...

05/06/2013, 14:26

scusate ma a me sembra che ce ne sia un'altra in questa foto a sx della freccia...

05/06/2013, 18:39

Si però prima di affermare che non sembra un gioco di luci, sarebbe meglio avere foto diverse dello stesso oggetto, perchè un conto è trovare batteri e piccoli invertebrati, un'altro trovare creature complesse come le lucertole... in un pianet in cui tra l'altro la vita di tipo terrestre oggi non può esistere (almeno in superficie).

05/06/2013, 23:56

La foto è stata scattata dalla Mastcam Right nel Sol 193 (2013-02-20 14:01:39 UTC)

Immagine

Dettaglio ingrandito 500% :

Immagine

Purtroppo ne l'immagine scattata in precedenza dalla Mastcam Right (2013-02-20 13:59:45 UTC http://mars.jpl.nasa.gov/msl-raw-images ... 1_DXXX.jpg) ne quella scattata in seguito (2013-02-20 14:02:03 UTC http://mars.jpl.nasa.gov/msl/multimedia ... DXXX&s=193) inquadrano la porzione di terreno che ci interessa. Analizzando le rocce presenti nelle foto in sequenza mi sembra di poter ipotizzare un movimento destra-sinistra, o est-ovest, da parte di Curiosity, movimento avvalorato dagli scatti della MastcamLeft, prima (http://mars.jpl.nasa.gov/msl/multimedia ... DXXX&s=193) e dopo (http://mars.jpl.nasa.gov/msl-raw-images ... 1_DXXX.jpg) lo scatto incriminato, che mostrano infatti il "castoro" [;)] , ma la risoluzione più bassa di questi scatti non ci aiuta per niente [:(] ...
Immagine

07/06/2013, 00:56

Immagine:
Immagine
62,83 KB

Evidenti flussi hanno scavato impressionanti sistemi di canali su Marte su una superficie di 1,55 milioni di chilometri quadrati, come mostra un nuovo mosaico ottenuto dalle immagini di Mars Express.
Il mosaico, che immortala la spettacolare Kasei Valles, è composto da 67 immagini scattate dalla camera ad alta risoluzione ed è stato rilasciato in occasione del decimo anniversario della sonda operante sul pianeta rosso.


La zona di Kasei Valles

Kasei Valles è uno dei più grandi sistemi di canali visibili su Marte e si estende per circa 3000 chilometri scendendo di 3 chilometri in altitudine. La scena coperta dal mosaico abbraccia 987 chilometri in verticale, da 19 a 36 gradi in latitudine nord, e 1550 chilometri in orizzontale, da 280° a 310°E.
Il canale ha origine oltre il perimetro meridionale della foto, nei pressi della Valles Marineris, e termina nella vasta pianura di Chryse Planitia verso est (destra).
Kasei valles si divide in due ramificazioni principali che abbracciano una isola di terreno ricco di fratture noto come Sacra Mensa, che si erge per 2 chilometri rispetto ai canali che scorrono intorno. Mentre i canali mostrano i segni del fluire di antica acqua, questa zona centrale ha resistito al tempo mostrandosi ancora aspra per come era.
Fluendo verso il basso, l'acqua ha svolto il suo ruolo maggiore nell'erosione parziale di un cratere, Sharonov, dal diametro di 100 chilometri. Intorno a Sharonov molte piccole isolette emergono dal canale, del quale rappresentavano ostacoli naturali.
La regione tra Sacra Mensa e Sharonov è vista in dettaglio nella immagine sottostante guardando a nord della Kasei Valles. Guardando meglio il fondo della valle si scoprono piccoli crateri con brillanti piccole code di polvere che sembrano andare in direzione opposta rispetto al movimento dell'acqua. Si tratta di crateri da impatto successivi alla scomparsa dei flussi di acqua e le code sono state create dai venti che soffiano verso ovest.
I bordi dei crateri influenzano i flussi di vento in modo che la polvere immediatamente "dietro" i bordi resta indisturbata rispetto alla circostante pianura, esposta invece al vento.

Kasei Valles ha probabilmente visto flussi di dimensioni differenti in base ai cambiamenti tettonici ed alla attività vulcanica della regione Tharsis, risalenti a circa 3 miliardi di anni fa. Il paesaggio è stato sospinto da queste forze e prove ci sono ancora nelle fratture di Sacra Mensa e di Sacra Fossae.
Ora in queste zone tutto tace.

ESA

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... xpress.txt

Immagine:
Immagine
54,34 KB

12/06/2013, 19:44

Angel_ ha scritto:

Mah...stavolta non mi sembra proprio pareidolia...quell'affare ha quattro zampe!

Immagine
Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2013/06/01/un_topo_su_marte.html



Quell'affare ha due particolari che danno l'idea di due zampe laterali.... non ha affatto "4 zampe", perché non vedi il retro, il quale con tutta probabilità non assomiglia affatto a quello che vediamo....

13/06/2013, 17:19

Cicli di temperatura marziani

Nella tenue atmosfera del Pianeta rosso si registrano ogni giorno non una ma due oscillazioni di temperatura.


Un inatteso comportamento nella atmosfera di Marte viene messo in evidenza da uno studio in corso di in corso di pubblicazione sulla rivista Geophysical Research Letters . Un gruppo di ricercatori ha infatti osservato che le temperature registrate nell'esile guscio di gas che avvolge il Pianeta rosso salgono e scendono regolarmente non una ma due volte ogni giorno. "Registriamo un massimo della temperatura verso la metà del giorno, ma anche un altro appena dopo la mezzanotte" dice Armin Kleinbohel del Jet Propulsion Laboratory della NASA, che ha guidato la ricerca.
I dati alla base dello studio sono stati raccolti dallo strumento Mars Climate Sounder a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA più volte nel corso di numerosi giorni e notti marziane, mostrando che i valori massimi e minimi delle temperature oscillano in un intervallo di 32 kelvin. Anche sulla Terra avvengono fenomeni simili ma di entità nettamente più contenuta e limitata alla bassa atmosfera. Su Marte, che possiede un'atmosfera pari a un centesimo di quella terrestre, questi effetti sono molto più marcati e diffusi su scala globale. L'effetto semi diurno (che presenta cioè due cicli nell'arco della stessa giornata) dell'oscillazione delle temperature nell'atmosfera del Pianeta rosso era stata già osservata negli anni '70 del secolo scorso, ma finora era ritenuta manifestarsi solo durante stagioni in cui una cospicua presenza di polveri nell'atmosfera.
"Siamo stati davvero sorpresi di osservare queste doppie oscillazioni giornaliere anche in periodi di assenza di polveri nell'atmosfera di Marte e così ci siamo interrogati su quali potessero essere le cause di questo fenomeno" continua Kleinbohel. Secondo il team di ricercatori la risposta va cercata nelle nuvole di cristalli di ghiaccio d'acqua che per gran parte dell'anno solcano i cieli di Marte. Quelle che si trovano nella regione equatoriale a un'altezza compresa tra 10 a 30 km assorbono la luce infrarossa emessa dalla superficie durante il giorno. Queste nuvole sono relativamente trasparenti e tenui come i cirri terrestri. Tuttavia, la radiazione assorbita da queste nubi è sufficiente per riscaldare ogni giorno gli strati intermedi dell'atmosfera e produrre l'andamento semi-diurno della temperatura, come hanno confermato le simulazioni realizzate con modelli climatici su Marte che includevano gli effetti radiativi prodotti delle nubi di ghiaccio d'acqua.
"Pensiamo a Marte come a un mondo freddo e secco con poca acqua, ma in realtà c'è più vapore acqueo nell'atmosfera marziana che negli strati superiori di quella terrestre" spiega Kleinboehl. "Sappiamo già che le nuvole di cristalli di ghiaccio d'acqua si formano nelle regioni più fredde del pianeta, ma finora gli effetti di queste nubi sull'andamento della temperatura su Marte non erano stati presi in considerazione. Oggi sappiamo che non dovremo trascurare questo aspetto se vorremo capire come funziona l'atmosfera di Marte".

MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... rziani.txt

ancora troppi misteri avvolgono il pianeta rosso,e magari tanti altri aspettano di essere scoperti....................[;)]magari la stessa pressione atmosferica potrebbe non essere come quella propinata......[:I]

21/06/2013, 10:27

Secondo uno studio inglese, la composizione chimica delle rocce analizzate da Spirit e dei meteoriti marziani rinvenuti sulla Terra rivela che l'atmosfera del pianeta conteneva molto ossigeno 4 miliardi di anni fa


Marte era già rosso ben prima che la Terra diventasse azzurra. Ce lo dice, insieme a diverse altre cose, uno studio appena pubblicato su Nature da un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford, guidati da Bernard Wood. I ricercatori hanno cercato una spiegazione a un problema che lasciava perplessi gli studiosi del pianeta rosso. Perché i meteoriti provenienti da Marte e rinvenuti sulla Terra abbiano una composizione così diversa dalle rocce analizzate dal rover della NASA Spirit. Queste ultime (rocce superficiali rinvenuti nei pressi del cratere Gusev, e quindi di probabile origine vulcanica) sono cinque volte più ricche di nichel rispetto ai meteoriti. Il che faceva pensare che questi ultimi potessero avere un'origine diversa, non vulcanica. E faceva dubitare che si potessero usare come campioni significativi per studiare l'evoluzione del pianeta.
Usando una simulazione al computer dell'evoluzione geologica di Marte, i ricercatori hanno ricostruito come, a partire da un modello della composizione iniziale del mantello di Marte, possano essersi formate le diverse rocce superficiali a seguito di processi vulcanici. Dimostrando che le due categorie di rocce possono avere la stessa origine, e che le loro differenze chimiche si possono ricondurre semplicemente alla diversa età (4 miliardi di anni per quelle analizzate da Spirit, da 180 milioni a un miliardo di anni per i meteoriti) e alle caratteristiche dell'atmosfera primordiale di Marte.
Certo, è possibile che la composizione geologica di Marte vari moltissimo da una zona all'altra, e quindi i meteoriti conosciuti vengano semplicemente da zone con caratteristiche molto diverse dal cratere Gusev. Ma i ricercatori ritengono più probabile che quelle differenze siano dovute a un processo chiamato subduzione, per cui del materiale "sprofonda" dalla superficie verso l'interno. L'idea è che l'atmosfera di Marte fosse già molto ricca di ossigeno nelle primissime fasi di vita del pianeta, e che materiale roccioso ossidato sia sprofondato per subduzione e poi risputato in superficie dalle eruzioni vulcaniche, il tutto circa 4 miliardi di anni fa. E questo spiega l'origine delle rocce studiate da Spirit. I meteoriti, al contrario, sarebbero rocce vulcaniche più giovani, emerse da profondità molto più grandi e in tempi più recenti, e quindi meno influenzate dal processo di ossidazione.
"Questo implica che Marte avesse un'atmosfera ricca di ossigeno circa 4 miliardi di anni fa, ben prima della comparsa dell'ossigeno atmosferico sulla Terra, che avvenne circa 2 miliardi e mezzo di anni fa. Dato che l'ossidazione è responsabile del caratteristico colore rosso di Marte, questo vuol dire che il pianeta era rosso, umido e caldo miliardi di anni prima che l'atmosfera della Terra diventasse ricca di ossigeno".

MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... _marte.txt
Rispondi al messaggio