NASA GRAIL: LA NUOVA FACCIA DELLA LUNAGli scienziati hanno osservato da tempo che i crateri si formano, ancora oggi, con un certo ritmo su entrambi i lati della Luna ma nuovi risultati, basati sui dati rilevati dalle sonde Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) della NASA, suggeriscono che gli antichi impatti sul lato visibile del nostro satellite hanno prodotto bacini più grandi.
La causa di questa asimmetrica distribuzione va cercata tra le peculiarità che hanno caratterizzato i due emisferi alle origini.
Quando la Luna era sottoposta ad un'intensa attività vulcanica, probabilmente il lato vicino era più caldo e questo elemento potrebbe aver contribuito alla formazione di crateri più grandi.
Lo studio della geologia lunare ha praticamente dato il via alla geologia planetaria.
Osservando la Luna, sappiamo che la sua superficie è caratterizzata da molte regione scure, chiamate mari: la maggior parte sono bacini da impatto di forma circolare riempiti di materiale fino all'orlo, circondati da creste montuose.
"Sappiamo che le macchie scure sono grandi bacini da impatto riempiti di lava che sono stati creati dalla collisione con asteroidi circa quattro miliardi di anni fa. I dati GRAIL indicano che, sia il lato vicino e il lato lontano della Luna, hanno subito tale bombardamento ma hanno reagito in modo molto diverso", spiega Maria Zuber, del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge.
Alcuni di questi crateri sono difficili da individuare da una sola fotografia, nonostante le dimensioni, perché le colate laviche che li hanno riempiti, ne hanno anche nascosto gli indizi morfologici.
La missione GRAIL ha rilevato, però, la struttura interna della Luna con un dettaglio senza precedenti, per nove mesi, tanto da permettere agli scienziati di ricavare le dimensioni dei grandi bacini da impatto, sia del lato vicino che di quello opposto.
Le sonde hanno orbitato in formazione intorno alla Luna, completando la loro missione (
http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... olo-lunare) il 17 dicembre 2012 alle 23:29:21 ora italiana, rimaste ormai a corto di carburante.
Trasmettendo segnali radio e minime variazioni, hanno permesso di rilevare con estrema precisione, anche piccole masse nascoste sotto la superficie.
Grazie ai loro dati è stato possibile creare una mappa della gravità lunare (
http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... ita-lunare) ad alta risoluzione senza precedenti e una carta dettagliata dello spessore della crosta della Luna.
Lo spessore varia da un massimo di 60 chilometri per gli altipiani sul lato opposto, fino allo zero all'interno dei bacini di impatto, dove la crosta può addirittura essere assente, esponendo il materiale del mantello.
Nella mappa la crosta sottile dei bacini è indicata in blu e verde, mentre la crosta più spessa è indicata in rosso e arancio.
Credit: NASA/JPL-Caltech/ IPGPContinua qui:
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