"Abbiamo salvato anche voi"Obama a Berlino, esasperato, difende il programma-spia Prism. Ma fioccano ironie
WASHINGTON - La polemica sul Datagate non passa e costringe Obama a farsene carico ancora una volta. "Grazie al controverso
programma Prism l'intelligence americana non ha evitato attentati solo in casa propria, ma ha salvato la vita di molti cittadini europei e tedeschi": parola del presidente
Obama che anche a Berlino è stato comunque chiamato a rispondere sullo scandalo dei controlli dei suoi 007 sul web, a livello mondiale.
A fianco della
cancelliera Angela Merkel, appare però stanco di doversi sempre difendere. Quindi passa all'attacco lanciando un messaggio molto chiaro alle leadership europee, a volte troppo timide nel difendere l'operato delle forze antiterrorismo americane. Ricorda che grazie al programma di sorveglianza della
National Security Agency sono stati sventati oltre 50 attentati. Ma sottolinea anche che queste minacce non erano rivolte solo a cittadini americani ma avevano come obbiettivi altre nazioni europee, tra cui anche la Germania.
"Siamo riusciti a trovare un punto di giusto equilibrio - assicura per l'ennesima volta Obama - tra sicurezza, le esigenze dell'intelligence, e i diritti individuali". Ma sia ben chiaro, che "l'America non fruga nelle e-mail dei cittadini". Parole chiare, seguite da quelle decisamente molto più prudenti di Angela Merkel: "Occorre sempre trovare una misura giusta e equilibrata tra la sicurezze dei cittadini e quella dei nostri Paesi", chiosa Frau Merkel.
Negli States, il discorso alla
Porta di Brandeburgo suggerisce sul datagate altre punzecchiature da parte di osservatori critici dell'inquilino della Casa Bianca. In particolare,
su Twitter si ironizza sulla scelta di Barack di parlare sul lato orientale della Porta, quella che prima della caduta del muro era territorio della Germania Est, un Paese dove per decenni una enorme attività di spionaggio del governo - come le intercettazioni telefoniche ad opera della Stasi - teneva sotto strettissimo controllo tutti.
Così in America, c'è chi oggi paragona il presidente a un leader della vecchia Ddr: "Parla a Berlino Est, è il posto giusto per un leader che spia i suoi cittadini". A peggiorare il quadro, da Washington il numero uno dell'Fbi,
Robert Mueller, ammette davanti al Congresso l'uso di droni non solo per controllare le frontiere, ma anche anche per sorvegliare - "in casi limitati e mirati" -
obiettivi interni al territorio americano. Affermazioni che generano nuovi dubbi e nuove preoccupazioni sul rispetto della privacy dei cittadini americani, soprattutto per quel che riguarda il destino delle immagini catturate dall'alto: "non sono sicuro di che fine facciano", ha risposto Mueller.
Si continua infine a discutere sul destino della celebra "talpa" del
Guardian e del
Washington Post, il giovane
Edward Snowden di cui sono perse le tracce. Ma dalla Cina, fonti di stampa fanno sapere che Hong Kong, non intende autorizzare alcuna estradizione. Assumendo la decisione di trattenerlo, scrive il giornale cinese
Global Times, controllato dal
Partito Comunista Cinese, Hong Kong darebbe una grande dimostrazione della propria "autonomia politica e giudiziaria". Il commento del giornale, considerato una roccaforte della fazione nazionalista del Partito, potrebbe indicare che Pechino intende mantenere un profilo più basso possibile, lasciando che siano le istituzioni dell' ex-colonia britannica ad assumersi la responsabilità di sfidare Washington. L' altro giornale in lingua inglese pubblicato da Pechino, il
China Daily, sottolinea oggi che "se le denunce di Snowden sono vere, la profondità e la durata dello spionaggio degli Usa verso la Cina ha sorpassato i limiti della tollerabilità".
19.06.2013 - 19:24
Red. Online
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CdT.ch - Mondo - "Abbiamo salvato anche voi" [/align]
Buffone
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