non è la sospensione dal servizio che si meritano...

Non ho visto il video, purtroppo ho letto l'articolo, allucinante.
Alcuni esseri (DIS)umani, non hanno anima o se l'hanno, è ingabbiata in una colata di cemento.

cari amici,
mah!!
e "questi agenti.... non hanno visto che qualcun'altro li stava ri prendendo
mah e poi mah!

ciao
mauro

Ce l'hanno anche loro, ma non si rendono conto di buttarla via e di metterla a disposizione delle forze del male che governano questo nostro povero mondo.

Povero cane, vittima della bestialità dell'uomo, la bestia peggiore che potesse sorgere sul pianeta.



Devo altresì dire che per quanto riguarda il video c'è qualcosa che non mi torna... nel senso che sembra che l'autore del video indugi di più sulla figura del padrone del cane piuttosto che della scena in generale.



Se gli animali hanno coscienza? Non ho alcun dubbio.

Così come hanno Anima e Spirito, esattamente come noi e come il resto di tutte le creature VIVENTI dell'Universo.

Ricordate l'equazione:

Corpo - Anima - Spirito = Hardware - Sistema Operativo - Software

Semplicemente ci sono Software diversi.. c'è chi monta il Basic, chi il Windows e chi software ancora più evoluti a cui noi non siamo ancora arrivati.

Il vero mistero non è se gli animali hanno o meno coscienza. Il vero mistero è COSA E' LA VITA? Ovvero cosa rende diverso me o un animale da un sasso nonostante entrambi siamo composti da protoni, neutroni ed elettroni (solo per non andare più nell'infinitamente piccolo)

C'è un qualcosa, una discriminante, che rende VIVO un agglomerato di particelle subatomiche e un altro no... quel qualcosa per me è DIO.

Quindi ne consegue che gli animali hanno coscienza, anima e spirito.

cari amici,
al di la delle considerazioni etiche, analizzando il fatto in se, soprattutto andando a leggere sui siti in inglese,(purtoppo ho usato il traduttore)
è emerso, che :
non gli hanno contestato che riprendeva, infatti altri stavano riprendendo come si evince dal filmato, ma che teneva il volume della radio molto alto, e disturbava le loro operazioni, ha poi messo il cane in macchina, ma lasciando il finestrino aperto, in più sembra che abbia altri precedenti.
Mettiamoci nei panni del poliziotto, quando ha visto avvicinarsi un tale cane
Qualcuno che sa l'inglese meglio di me potrebbe leggere altro

ciao
mauro

Tornando alla domanda di apertura del thread.

Gli animali provano sentimenti, passioni, istinti e quasi sicuramente elaborano pensieri e anche una forma di intelligenza, anche se ovviamente non paragonabili al cogito umano (a parte qualche eccezione).

Persino davanti alla morte reagiscono in un modo che denota la loro capacità di avere sentimenti.



Ergo come gli esseri umani sono spinti da quella energia vitale che trascende il corpo, che vive nell'eterico, e che io identifico con l'anima.

Ce l'hanno loro, come ce l'hanno tutti gli esseri viventi dell'universo.

Basti pensare alle reazioni degli elefanti dinanzi ai loro defunti, mi viene davvero il magone se penso a come certe creature sono state trattate...

l'azione è riprovevole ok,
ma anche il proprietario del cane
è stato molto plateale,
in mezzo alla strada braccio teso
con cellulare in vista..
il fare era a sfottò..
diciamocelo..
il poliziotto è comunque
un mestierea rischio,stressante..
usurante..
può succedere l'irreparabile
in qualsiasi momento..
ci vuole rispetto..

Finalmente qualcuno si è svegliato!

http://www.tgcom24.mediaset.it/animali/ ... lls-.shtml

Spero si possa diffondere presto e che finalmente si possano chiudere tutti sti negozi di "giocattoli"

Gatti: il loro cervello è superiore a quello umano



Il cervello felino come quello umano? Potrebbe anche essere vero. Ad ogni modo, gli schieramenti sono due: c'é chi ama i cani e c'é chi ama i gatti. Ma sappiate che proprio questi ultimi hanno risalito la china superando di gran lunga il cane in quanto ad intelligenza. Infatti, il nostro cucciolo peloso pensa, sogna e ricorda ed è ammaestrabile per svolgere compiti complessi. Una sorta di legame simile a quello che una ricerca ha reso noto di recente tra il cervello umano e quello dei vermi.

Un primato, dunque, che premia il felino, da anni sempre al secondo posto nell'indice di gradimento dopo il cane. E non solo. Il cervello felino, secondo i moderni studi, sarebbe molto simile a quello umano per struttura e funzione. È il New Scientist a tirare le somme su alcune ricerche ed esperimenti condotti su cani e gatti. E proprio questi ultimi hanno dimostrato di possedere un cervello con il doppio dei neuroni rispetto ai colleghi cani, sebbene più piccolo quanto a dimensioni. Questa particolarità, inoltre, renderebbe molto più semplice la capacità di processare le informazioni, proprio come un potente tablet.

I gatti possiedono circa 200 milioni dir recettori olfattivi, battendo nel numero il migliore amico dell'uomo. E che dire della loro capacità di prevedere gli attacchi di epilessia e i cambiamenti del tempo? Osservateli quando si lavano e il giorno dopo pioverà!
Le straordinarietà del gatto non finiscono qui. Secondo gli scienziati, infatti, avrebbero positivi effetti sull'essere umano. Basti pensare ai potenti effetti terapeutici delle fusa. È risaputo come l'amicizia e la vicinanza di un gatto faccia bene soprattutto alle persone sole e agli anziani. Tuttavia, i risultati cui sono giunti gli studiosi vedono nelle fusa forti poteri curativi e di giovamento alle persone che soffrono di reumatismi. Le fusa, infatti, vibrano tra 1,5 e 6 hertz, ossia la stessa frequenza utilizzata nelle terapie dell'artrite. E poi come negare il forte rilassamento di cui si beneficia avendo un gatto che fa le fusa sulle proprie ginocchia in poltrona o accanto, nel letto? Per quanti soffrono di pressione alta, invece, può rivelarsi utile semplicemente accarezzare il proprio micio per veder diminuire il ritmo cardiaco.

Tornando alla struttura del cervello felino, gli studi hanno dimostrato come sia più semplice aver dialogo con il micio anziché con il cane. Pare infatti che l'uomo comprenda prima il linguaggio di un gatto riuscendo, dunque, ad intavolare una vera e propria conversazione. A loro volta, i felini hanno dimostrato di avere elevate doti di apprendimento. Capacità questa che si è rivelata utile ai portatori di handicap poiché in grado di svolgere persino incarichi domestici. Infine, ma non per questo meno importante, avere un gatto per casa si rivelerebbe un valido rimedio contro lo stress, l'ansia ed i casi di depressione. E, nei casi di insonnia, la sua vicinanza costituisce uno dei più potenti sonniferi naturali.

Dunque, dimenticatevi del luogo comune per cui il gatto è poco simpatico, comunicativo e socievole. Proprio come ogni essere umano, i felini possiedono un carattere che va compreso e rispettato. E ora, se avete un gatto a portata di mano, tuffatevi nel suo pelo e lasciatevi cullare dalle sue fusa. Sempre che non siate allergici. Ma questo è un altro discorso!

http://www.nextme.it/scienza/natura-e-a ... i-cervello

Questo mi porta a pensare che le capacità sensoriali di un gatto essendo di gran lunga maggiori di quelle degli umani, permettano all'animale di avere maggiore recettività di un mondo "oltre la soglia" per noi difficilmente percepibile.

Se gli animali hanno coscienza? Bisogna definire il concetto di coscienza. E non è facile neanche per gli studiosi. Le conoscenze in questo campo sono poche, confuse e spesso sono contraddittorie, quindi è un settore dove si possono solo fare ipotesi, dove una vale l'altra (per ora). Per me, dando un parere soggettivo, il termine coscienza indica innanzitutto la consapevolezza intrinseca di esistere come entità singola all'interno di una globalità. Quella sensazione che divide mentalmente il tuo organismo da tutto il resto della materia. Penso che anche gli animali l'abbiano. Perché, pensandoci su, è concettualmente impossibile eseguire qualsiasi azione volontaria, anche semplice e necessaria, come mangiare o bere, senza l'implicazione mentale del proprio io. Ho fame, io, come individuo singolo e pertanto cerco qualcosa nel mondo esterno che possa soddisfare questo bisogno. Per cui muovo le mascelle e mastico il cibo, impartendo un ordine ai muscoli perché il corpo fisico si nutra. Gli animali (mi attengo ai mammiferi) da questo punto di vista mi appaiono esattamente come noi umani. Se non fosse così resterebbero ben poche possibilità: o gli animali ci appaiono come menti individuali ma in realtà sono governate da qualcos'altro (ipotesi mooolto strana), ma non spiegherebbe perché loro si e noi no, oppure non esistono perché viviamo (anzi vivo IO perché giudico dal mio unico possibile punto di vista) in una realtà fittizia. Stile Matrix per intenderci. Quindi la loro coscienza non esiste perché essi non esistono. Come tutto l'universo. E sarebbe tutto frutto della mia mente e/o coscienza (ipotesi direi quasi impossibile). Secondo punto riguardo al concetto di coscienza: come distinguere questa dalla mente? La linea che le divide è molto sottile. A mio modesto parere tutto quello che in noi è logica, razionalità e memoria ha a che fare solo con la mente, quindi con il solo cervello fisico. Perciò la storia divulgata dalle religioni in cui gli umani sono superiori e ascenderanno in "paradiso" o all "inferno" mentre gli animali no, perché questi sono meno intelligenti, è sbagliata. Portando un esempio, come la mettiamo con un neonato, che, appena nato ,ha capacità intellettive ben poco superiori ad un cane ,eppure se muore il cane non succede niente ma se muore il bambino è tutta un'altra storia ? E poi qui si può aprire tutto un altro capitolo riguardo a minorati mentali, ritardati ecc. Quindi direi che anche questo punto conferma che gli animali abbiano questa benedetta coscienza. O che noi non l'abbiamo. O , meglio, che siamo identici. L'ultimo e terzo punto riguarda le emozioni. Paura, Rabbia, Odio ma anche Gioia, Amore, Malinconia e via dicendo. Noi le proviamo. E loro? Penso di si. Non ne sono sicuro ovviamente è solo una supposizione. Data da un ragionamento logico. Prendiamo ad esempio la Paura. è un'emozione intensa che si prova in casi di probabile pericolo. L'organismo, quando il cervello viene allertato da questa sensazione, si prepara al peggio. Rilascia sostanze chimiche come l'adrenalina che ci preparano ad affrontare il "nemico". E ciò accade anche agli animali. Anche a loro accade la stessa cosa, vengono rilasciate le stesse sostanze dal cervello per innalzare la capacità di difesa. E questo accade attraverso un imput. Quest'imput è la paura. Quindi, non vedo perché se provano paura non possano provare le altre emozioni negative o positive. Debbono provare anche tutte le altre. A molti può apparire come una bestemmia affermare ciò, ma mi permetto di dirlo anche perché credo che le emozioni non c'entrino un bel niente con la coscienza. Anche amore, affetti ecc. Penso riguardino esclusivamente la sfera mentale e/o istintiva. Come la razionalità. Nonostante l'enorme coinvolgimento dato potrebbero servire esclusivamente al cervello (insieme a tutto l'organismo) per sopravvivere all'interno del mondo. Fornirebbero perciò un "pretesto" al cervello per rilasciare sostanze che garantirebbero al corpo maggiori possibilità di sopravvivenza in determinate situazioni. In conclusione la coscienza è per me unicamente la consapevolezza. Che credo abbiano anche gli animali. Se poi rimane (in quale luogo?) dopo la morte fisica, non lo so. Spero. Altrimenti troverei alquanto sadico che chi o cosa ci ha creato (se qualcuno o qualcosa ci ha creato) ci abbia dato la possibilità di riflettere e constatare la nostra futura inesistenza al momento della morte fisica.

un cogl... che non ha niente di meglio da fare che rompere le scatole a chi lavora...un poliziotto str..zo....e chi ci rimette è un povero cane, l unico che non centrava nulla! una metafora di come vanno le cose nella vita e nel mondo direi!

Sorpresa: i delfini si chiamano tra loro con un 'nome'!

Un team di scienziati dell'Università di St. Andrews, Scozia, ha fatto una scoperta davvero stupefacente. La ricerca ha rivelato che i mammiferi marini utilizzano un 'fischio' unico per identificare i singoli individui.

Nello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, è riportato gli animali hanno risposto alla chiamata anche quando il suono è stato prodotto dagli scienziati.

“I delfini vivono in un ambiente tridimensionale, in mare aperto, senza alcun punto di riferimento e hanno bisogno di stare insieme come gruppo”, spiega Vincet Janik, del Sea Mammal Research Unit. “Questi animali vivono in un ambiente in cui hanno bisogno di un sistema molto efficace per rimanere in contatto”.

In realtà, da lungo tempo si era sospettato che i delfini utilizzassero i loro fischi distintivi più o meno allo stesso modo in cui gli esseri umani utilizzano i nomi. Ricerche precedenti avevano rivelato che questi suoni erano utilizzati di frequente e i delfini dello stesso gruppo erano in grado di impararli e utilizzarli. Ma lo studio dei ricercatori scozzesi ha messo in evidenza, per la prima volta, il modo in cui i delfini rispondono al suono del loro 'nome'.

Gli scienziati, infatti, hanno registrato i suoni emessi da un gruppo di delfini selvatici, catturando la firma singola di ogni individuo. Hanno poi ritrasmesso i suoni nell'oceano grazie a degli altoparlanti subacquei.

“Abbiamo riprodotto il 'fischio firma' di ogni individuo del branco, abbiamo riprodotto anche altri fischi del loro repertorio e poi fischi di altri individui che gli animali non avevano mai visto nella loro vita”, ha spiegato il dottor Janik.

I ricercatori hanno scoperto che i delfini hanno risposto solo quando hanno sentito fischiare il loro nome, rispondendo con un altro fischio. Il team sostiene che gli animali si comportano come gli esseri umani: quando sentono il loro nome, rispondono.

Secondo il dottor Janik, questa abilità è stata probabilmente sviluppata per aiutare gli animali a stare insieme in un gruppo nel loro vasto habitat subacqueo.

La misteriosa fuga dei 100 mila delfini: da cosa scappano?

“La maggior parte delle volte non riescono a vedersi l'un l'altro”, continua il ricercatore, “non possono utilizzare l'odorato sott'cqua, che è un senso molto importante nei mammiferi per il riconoscimento, e inoltre non hanno nè nidi, nè tane dove attendere gli altri componenti del branco”.

I ricercatori spiegano che questa è la prima volta che è stato osservato questo comportamento in un animale, anche se altri studi hanno suggerito che alcune specie di pappagallo possono utilizzare i suoni per identificare gli individui del loro gruppo.

Infine, il dottor Janik ha detto che la comprensione di come questa abilità si sia evoluta in diversi gruppi animali, potrebbe dirci di più su come la comunicazione si sia sviluppata negli esseri umani.

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/ar ... 27988.html

Tornando al video,non vorrei difendere il poliziotto,ma il cane (non un barboncino ma un rottweiler)sta per saltare al braccio dell'agente e sembra che il padrone urli qualcosa come ad aizzarlo.
Cosa doveva fare lanciargli un croccantino??