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Grigio
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MessaggioInviato: 09/07/2013, 20:37 
DANNATE AGENZIE DI RATING!!!!!!!!!!!!!! [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] se ci tagliano di altri due punti entriamo nel livello junk (quello che viene prima del default) e li son ancora più dolori
Cita:
Standard & Poor's taglia rating dell'Italia: BBB
Letta: «Paese rimane sorvegliato speciale»

Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia a «BBB» da «BBB+», con outlook negativo. Lo comunica l'agenzia di rating americana, che motiva la propria scelta con «l'ulteriore peggioramento delle prospettive economiche al termine di un decennio in cui l'economia reale ha registrato una contrazione media dello 0,04%».

Come si legge nel comunicato dell'agenzia, il Pil del primo trimestre 2013 «si è attestato dell'8% al di sotto dell'ultimo trimestre 2007 e continua a calare», motivo per cui S&P ha deciso di abbassare anche le previsioni per il 2013 a -1,9%, peggio della contrazione dell'1,4% stimata a marzo. Le ragioni di una crescita così lenta, secondo l'agenzia di rating vanno rintracciate, «in larga parte nelle rigidità del mercato del lavoro e di quello produttivo», con salari non allineati con i trend produttivi, fatto che «pesa sulla competitività italiana».

S&P. LETTA: ITALIA RIMANE VIGILATO SPECIALE
«Ovviamente l'Italia, con un debito così alto, rimane vigilato speciale».

FONTE:
http://www.unita.it/economia/standard-p ... b-1.510083



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MessaggioInviato: 09/07/2013, 21:40 
Cita:
GIANLUCA1989 ha scritto:

DANNATE AGENZIE DI RATING!!!!!!!!!!!!!! [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] se ci tagliano di altri due punti entriamo nel livello junk (quello che viene prima del default) e li son ancora più dolori
Cita:
Standard & Poor's taglia rating dell'Italia: BBB
Letta: «Paese rimane sorvegliato speciale»

Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia a «BBB» da «BBB+», con outlook negativo. Lo comunica l'agenzia di rating americana, che motiva la propria scelta con «l'ulteriore peggioramento delle prospettive economiche al termine di un decennio in cui l'economia reale ha registrato una contrazione media dello 0,04%».

Come si legge nel comunicato dell'agenzia, il Pil del primo trimestre 2013 «si è attestato dell'8% al di sotto dell'ultimo trimestre 2007 e continua a calare», motivo per cui S&P ha deciso di abbassare anche le previsioni per il 2013 a -1,9%, peggio della contrazione dell'1,4% stimata a marzo. Le ragioni di una crescita così lenta, secondo l'agenzia di rating vanno rintracciate, «in larga parte nelle rigidità del mercato del lavoro e di quello produttivo», con salari non allineati con i trend produttivi, fatto che «pesa sulla competitività italiana».

S&P. LETTA: ITALIA RIMANE VIGILATO SPECIALE
«Ovviamente l'Italia, con un debito così alto, rimane vigilato speciale».

FONTE:
http://www.unita.it/economia/standard-p ... b-1.510083



Allora bisogna fare:

Shopping bellico: dopo gli F35, l'Italia acquisterà 12 nuove navi per 3 miliardi

Immagine

Andrea Koveos su La Notizia - Venti miliardi l’anno per le spese militari. E paghiamo noi. Miliardi che escono dalle casse dello Stato e che nessun governo ha mai tagliato. Solo per il personale il ministero della Difesa liquiderà quest’anno 9 miliardi e mezzo di euro di stipendi. E questo è niente.

La Marina ha annunciato l’acquisto di 12 nuove navi con un costo di 250 milioni a unità, per un totale di 3 miliardi. Ma la lista della spesa (dichiarata dal dicastero) è ancora lunga: un miliardo e mezzo di euro per 249 blindati freccia, 200 milioni per 4 sommergibili di nuova generazione, 655 milioni per le fregate Fremm, 60 milioni per un numero non precisato di elicotteri da combattimento, a cui vanno aggiunti esborsi per portaerei, missili terra aria, mortai e siluri.

E per fortuna che il nostro Paese non è in guerra! Eppure, a scanso di guerre termonucleari globali, ospitiamo sul nostro territorio 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) adatte al trasporto sui nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto – ricordiamo – si attesta sui 14 miliardi di euro.

Se la nostra Costituzione ripudia la guerra perché si spendono così tanti soldi per corazzare le forze armate? Una risposta è arrivata dall’ex ministro Di Paola, che in un’audizione alla Camera, disse che siamo sotto attacco di diverse minacce: terrorismo internazionale, armi di distruzione di massa e vettori balistici. C’è dell’altro. Sarebbe in pericolo la nostra libertà di accesso e commercio delle materie prime, nonché il costante rischio di attacchi cibernetici.

A questo punto il problema non è la veridicità delle dichiarazioni di Di Paola, ma degli strumenti che il nostro Paese ha deciso acquistare per difendersi. Occorrerebbe capire, cioè, se le armi comprate in questi anni siano coerenti e proporzionali ai pericoli a cui siamo esposti.
Non si può sparare a una mosca con un cannone.


Che senso ha, quindi, comprare degli F35 – aerei d’attacco in grado di trasportare armi nucleari – per combattere il terrorismo internazionale? Gli elicotteri da combattimento o i sommergibili servono a scongiurare gli attacchi informatici? A questo tipo di quesiti i governi si sono sempre difesi con le “solite” giustificazioni: le ricadute tecnologiche e occupazionali sono importanti. Ricadute, per altro, su cui non tutti sono d’accordo.

Secondo la Difesa, tanto per fare un esempio, tutto il progetto F-35 creerà 10 mila posti di lavoro; ma fonti sindacali assicurano che le assunzioni non saranno più di mille e 500, in quanto solo lo stabilimento di Càmeri (Novara) ha bisogno di nuovo personale.

I cacciabombardieri, le fregate e altri sistemi d’arma hanno dietro costi che non possono essere giustificati solo con la minaccia terroristica, con la creazione di posti di lavoro o ancora con una generica sicurezza del Paese. Lo stesso ministro con l’elmetto, Mario Mauro, ha mostrato qualche difficoltà a giustificare uscite di cassa così elevate, trincerandosi con una frase (“per amare la pace, bisogna armare la pace”) non proprio azzeccata.

Napolitano: sugli F35 il parlamento non metta becco

L'umanità continua a costruire armi di distruzione di massa

Del resto quando si parla di spesa militare in Italia il vero obiettivo mancato è la trasparenza. Lo dice l’archivio Disarmo (istituto italiano di ricerche internazionali) e lo confermano autorevoli istituti internazionali. Ad oggi dunque nessuno sa l’ammontare preciso dei costi degli armamenti.

Il ministero ha sempre sostenuto che rispetto al Pil la spesa militare equivale allo 0.9%. Non la pensa così, però, l’istituto Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) che sostiene invece che il nostro Paese ha speso in media nel periodo che va dal 2005 al 2009, l’1.8% del Pil.

La cosa certa è i vari governi hanno ridotto drasticamente le spese sociali, per la scuola, per l’università, per la ricerca, per i beni culturali. Eppure il Paese desideroso di proiettare la propria azione sugli scenari internazionali, non esita a sostenere ben 26 missioni nel mondo, a volte con risultati per nulla scontati e non per forza positivi.



[align=right]Source: Shopping bellico: dopo gli F35...otizie di Scienza e Attualità [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 09/07/2013, 21:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/07/2013, 09:24 
E ora anche la Costituzione italiana sarà un ricordo http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/07/ ... ci/239137/



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 09:56 
Cita:
Hannah ha scritto:

E ora anche la Costituzione italiana sarà un ricordo http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/07/ ... ci/239137/


Questa sarebbe un grande successo, ma temo che come sempre si risolverà in un nulla di fatto.
Se siamo ridotti in questo caso è anche grazie a questo 'cesso' di costituzione



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 10:07 
Costituzione tra l`altro a leggerla bene tra le righe di chiaro stampo "da fratellanza".
Quanti conoscono il significato dei tre colori della nostra bandiera ?
Dietro le cosiddette grandi democrazie occidentali vi sono patti tra confratelli a cui interessava fino ad un certo punto il benessere per tutti.
Casualmente all`Italia e` toccato il boom degli anni `60 con il completamente fuori luogo ottimismo che pervadeva a destra ed a manca.
La cosa su cui riflettere e` che sempre il giorno dopo questi ritocchi pero` il solerte stato italiano colloca sempre miliardi di Euro di titoli di Stato.
Comperati da non si sa chi...dato che si dice che c`e` questa crisi.

Marco1971.



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 10:32 
...Italia declassata quasi a stato canaglia, spese assurde per l'esercito (per poi fare delle figure barbine stile Bellini e Cocciolone [xx(] )... pil a picco, aziendine che muoiono, aziendone che se ne vanno... politici che piangono e fo**ono... Ma da quanto va avanti sta storia? Mi sembra addirittura che la gente si sia quasi rassegnata, che ci sia + silenzio d prima su suicidi, proteste, disperazione... Sarà pure che le redazioni dei giornali e tv si sono murate dall'interno e ricevono ordini via telegrafo dalle segreterie dei partiti, ma DOV'E' finita la GENTE???

Ci fanno una MAZZA tanta sull'Egitto che un governo sì e uno no scendono in piazza, si menano, poi festeggiano, cavano uno, rimettono l'esercito (Tafazzi era un principiante), sulla Turchia... sulla Siria... ma gli italiani DOVE SONO??? A parte le riempite di piazza di Grillo mi pare di ricordarmi solo la -boicottata- manifestazione del popolo viola... ve la ricordate? Molti no. E' già storia. Anzi, è meno di una flautolenza al cospetto della storia...

Ma VERAMENTE è stato solo il Grillo pre-elettorale capace di dare forma alla protesta/disperazione italiana? Quando si ripeterà ancora l'incamtesimo? O pensiamo tutti già alle ferie, anche se il lavoro NON C'E' e NEANCHE i soldi per andare al mare? Già... ci basta l'IDEA di essere in ferie, una giustificazione per rimandare l'impatto con le disgrazie all'autunno, quando sarà bello sorseggiare al caldo di un bar un cappuccino, leggere un giornale nel dolce brusio degli avventori mischiato al sibilo della macchina espresso e all'allegro tramestìo delle tazze e piattini al banco... e commentare "governo ladro, politici ladri, e noi paghiamo... e la crisi..."

Benvenuti nel "VENTRE MOLLE dell'Europa", come ci chiamava Churchill... dovrebbero scriverlo nei cartelli al Brennero;... [xx(]

PS: a Lampedusa non servono cartelli... lo sanno già prima di imbarcarsi dall'Africa... [;)]



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 11:40 
Grillo riempiva perché la gente ci ... credeva.[;)]
Voglio vedere adesso ....



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 15:47 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Grillo riempiva perché la gente ci ... credeva.[;)]
Voglio vedere adesso ....

Perchè, adesso a chi crede?


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MessaggioInviato: 10/07/2013, 16:07 
A NESSUNO! anche se il PDL sorpassa il PD saranno sempre "4 gatti"; la maggioranza è QUELLA CHE NON VOTA ormai .... [;)]
L'Italia non la merita nessuno! E non c'è nessuno che abbia l'intenzione di occuparsene seriamente. E seppure l'avesse, non lo farebbero governare; hai presente un .... "nanetto"? [;)]



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MessaggioInviato: 10/07/2013, 16:40 
Il problema non è solo Berlusconi. Il problema è l’Italia e una Legge che ci sta ammazzando!


Secondo l’Inail di cui dà notizia oggi Repubblica, «l’87 per cento delle imprese italiane è irregolare». Se ne dovrebbe dedurre un editto: convocare i Fratelli MS5 e dare loro mandato di trovare i giudici necessari a trascinare in tribunale questo 87 per cento di aziende fuorilegge.
C’è poco da scherzare. Non è il caso giudiziario Mediaset l’anomalia che tiene l’Italia in costante allarme default. <h2>A tenere il paese inchiodato, inchiodato a una recessione mortale, è l’ossessione della legalità intesa come fine ultimo e bene superiore della comunità nazionale.
</h2>
Il pane non è legge. Figuratevi se lo è l’applicazione della legge in stile dissennato, ormai molto prossimo alla sharia di fratellanza musulmana. Roba che non colpisce solo l’arcindagato Silvio Berlusconi. Roba che brucia i pochi posti di lavoro rimasti in giro, sacrificandoli sull’altare di una purezza leguleia assurda. E assurda perché estremista. Che è già di per sé cosa pericolosa per uno Stato che fu patria del diritto. Se non fosse, come dice Maurizio Lupi (non uno qualsiasi, ma un ministro del governo Letta) che oggi questa china giudiziaria italiana «rappresenta una minaccia per la democrazia».

Avete letto bene. L’ha detto, ha detto proprio così il ministro Lupi. Cosa gli faranno adesso i tenutari della Legge? Lo avviseranno per «diffamazione nei riguardi di un corpo dello Stato»? Lo manderanno per 8 mesi in galera come stanno mandando Giorgio Mulè, nostro collega e direttore di Panorama, in galera, senza sospensione della pena e senza attenuanti, «per omesso controllo su un articolo»?

Con Berlusconi, ma soprattutto con tutto il resto che non fa il rumore dei casi giudiziari di Berlusconi, ne stiamo vedendo come al solito di tutti i colori. Come da regime per cui l’Italia perde slancio vitale e prodotto interno lordo da vent’anni a questa parte. Non c’è peggiore corruzione, furto, ladrocinio, di una giustizia che volge il proprio ruolo da amministratrice equilibrata e prudente del terribile potere togato a somministratrice di formalismo estremo e sentenze ideologiche. Sentenze che pretendono raddrizzare le gambe agli italiani. Sentenze che tolgono la Legge all’azione di gruppi sociali e all’esercizio della politica attraverso i luoghi alla politica deputati per Costituzione: partiti, governo, parlamento.

Se chiudi l’Ilva in Puglia o fermi la costruzione dei radar Usa in Sicilia;
se spingi la Fiat a delocalizare all’estero perché quattro ultrasindacalizzati tengono in pugno un’azienda di decine di migliaia di operai;
se dichiari un referendum impugnabile da qualsiasi corte ordinaria sotto il Vesuvio o se imponi al parlamento la richiesta per sentenza di leggi speciali per cambiare mentalità e costumi agli italiani;
se blocchi i cantieri su richiesta di un pm e fai propaganda giudiziaria contro le grandi opere perché ovunque c’è il sospetto di inquinamento mafioso;
se non è possibile sedersi attorno a un tavolo e definire delle priorità di “pericolosità sociale” alle inchieste e se, anzi, si considera un magistrato quale corpo separato dagli altri corpi dello Stato e volentieri il magistrato cala la sua scure sui poteri legislativo ed esecutivo;
se c’è una crisi spaventosa e faticosamente si è messo insieme uno straccio di governo di “unità nazionale”,

ma tu, procuratore, giudice di cassazione, professore di Consulta, ti chiami fuori perché sei Legge, solo Legge, nient’altro che Legge, e perciò ti ritieni avulso dai problemi del restante 60 milioni di italiani (eccetto che il 27 del mese il tuo stipendio di lusso ce l’hai, e chi te lo toglie lo stipendio statale quand’anche il resto del privato italiano andasse in malora?) e come un giapponese nella giungla continui a combattere per la “sola Legge”, mentre vengono giù le bombe dell’Euro, le agenzie di rating ci declassano, il credito in banca muore di asfissia e, contemporaneamente, i paletti burocratici crescono invece che diminuire e crescono perché altrimenti non si è in linea con la legalità, l’antimafia, la predica di Rodotà e la piazza grillina, scusa la parola, fratello, ma dove cavolo vuoi che vada a finire l’Italia?

http://www.tempi.it/berlusconi-mediaset ... d1xFKxq-fU


... Sul Colle sventola bandiera ...Immagine


Ultima modifica di Ufologo 555 il 10/07/2013, 16:42, modificato 1 volta in totale.


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Wolframio ha scritto:

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GIANLUCA1989 ha scritto:

DANNATE AGENZIE DI RATING!!!!!!!!!!!!!! [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] se ci tagliano di altri due punti entriamo nel livello junk (quello che viene prima del default) e li son ancora più dolori
Cita:
Standard & Poor's taglia rating dell'Italia: BBB
Letta: «Paese rimane sorvegliato speciale»

Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia a «BBB» da «BBB+», con outlook negativo. Lo comunica l'agenzia di rating americana, che motiva la propria scelta con «l'ulteriore peggioramento delle prospettive economiche al termine di un decennio in cui l'economia reale ha registrato una contrazione media dello 0,04%».

Come si legge nel comunicato dell'agenzia, il Pil del primo trimestre 2013 «si è attestato dell'8% al di sotto dell'ultimo trimestre 2007 e continua a calare», motivo per cui S&P ha deciso di abbassare anche le previsioni per il 2013 a -1,9%, peggio della contrazione dell'1,4% stimata a marzo. Le ragioni di una crescita così lenta, secondo l'agenzia di rating vanno rintracciate, «in larga parte nelle rigidità del mercato del lavoro e di quello produttivo», con salari non allineati con i trend produttivi, fatto che «pesa sulla competitività italiana».

S&P. LETTA: ITALIA RIMANE VIGILATO SPECIALE
«Ovviamente l'Italia, con un debito così alto, rimane vigilato speciale».

FONTE:
http://www.unita.it/economia/standard-p ... b-1.510083



Allora bisogna fare:

Shopping bellico: dopo gli F35, l'Italia acquisterà 12 nuove navi per 3 miliardi

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Andrea Koveos su La Notizia - Venti miliardi l’anno per le spese militari. E paghiamo noi. Miliardi che escono dalle casse dello Stato e che nessun governo ha mai tagliato. Solo per il personale il ministero della Difesa liquiderà quest’anno 9 miliardi e mezzo di euro di stipendi. E questo è niente.

La Marina ha annunciato l’acquisto di 12 nuove navi con un costo di 250 milioni a unità, per un totale di 3 miliardi. Ma la lista della spesa (dichiarata dal dicastero) è ancora lunga: un miliardo e mezzo di euro per 249 blindati freccia, 200 milioni per 4 sommergibili di nuova generazione, 655 milioni per le fregate Fremm, 60 milioni per un numero non precisato di elicotteri da combattimento, a cui vanno aggiunti esborsi per portaerei, missili terra aria, mortai e siluri.

E per fortuna che il nostro Paese non è in guerra! Eppure, a scanso di guerre termonucleari globali, ospitiamo sul nostro territorio 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) adatte al trasporto sui nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto – ricordiamo – si attesta sui 14 miliardi di euro.

Se la nostra Costituzione ripudia la guerra perché si spendono così tanti soldi per corazzare le forze armate? Una risposta è arrivata dall’ex ministro Di Paola, che in un’audizione alla Camera, disse che siamo sotto attacco di diverse minacce: terrorismo internazionale, armi di distruzione di massa e vettori balistici. C’è dell’altro. Sarebbe in pericolo la nostra libertà di accesso e commercio delle materie prime, nonché il costante rischio di attacchi cibernetici.

A questo punto il problema non è la veridicità delle dichiarazioni di Di Paola, ma degli strumenti che il nostro Paese ha deciso acquistare per difendersi. Occorrerebbe capire, cioè, se le armi comprate in questi anni siano coerenti e proporzionali ai pericoli a cui siamo esposti.
Non si può sparare a una mosca con un cannone.


Che senso ha, quindi, comprare degli F35 – aerei d’attacco in grado di trasportare armi nucleari – per combattere il terrorismo internazionale? Gli elicotteri da combattimento o i sommergibili servono a scongiurare gli attacchi informatici? A questo tipo di quesiti i governi si sono sempre difesi con le “solite” giustificazioni: le ricadute tecnologiche e occupazionali sono importanti. Ricadute, per altro, su cui non tutti sono d’accordo.

Secondo la Difesa, tanto per fare un esempio, tutto il progetto F-35 creerà 10 mila posti di lavoro; ma fonti sindacali assicurano che le assunzioni non saranno più di mille e 500, in quanto solo lo stabilimento di Càmeri (Novara) ha bisogno di nuovo personale.

I cacciabombardieri, le fregate e altri sistemi d’arma hanno dietro costi che non possono essere giustificati solo con la minaccia terroristica, con la creazione di posti di lavoro o ancora con una generica sicurezza del Paese. Lo stesso ministro con l’elmetto, Mario Mauro, ha mostrato qualche difficoltà a giustificare uscite di cassa così elevate, trincerandosi con una frase (“per amare la pace, bisogna armare la pace”) non proprio azzeccata.

Napolitano: sugli F35 il parlamento non metta becco

L'umanità continua a costruire armi di distruzione di massa

Del resto quando si parla di spesa militare in Italia il vero obiettivo mancato è la trasparenza. Lo dice l’archivio Disarmo (istituto italiano di ricerche internazionali) e lo confermano autorevoli istituti internazionali. Ad oggi dunque nessuno sa l’ammontare preciso dei costi degli armamenti.

Il ministero ha sempre sostenuto che rispetto al Pil la spesa militare equivale allo 0.9%. Non la pensa così, però, l’istituto Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) che sostiene invece che il nostro Paese ha speso in media nel periodo che va dal 2005 al 2009, l’1.8% del Pil.

La cosa certa è i vari governi hanno ridotto drasticamente le spese sociali, per la scuola, per l’università, per la ricerca, per i beni culturali. Eppure il Paese desideroso di proiettare la propria azione sugli scenari internazionali, non esita a sostenere ben 26 missioni nel mondo, a volte con risultati per nulla scontati e non per forza positivi.



[align=right]Source: Shopping bellico: dopo gli F35...otizie di Scienza e Attualità [/align]


a parte il fatto che una grossa fetta della flotta deve essere messa a "riposo"di conseguenza le nuove unita'saranno + di 12,quindi con esborso maggiore,ma considera pure il fatto che attualmente l'italia ha in bacino nuovi sommergibili,e guarda caso costruiti in germania,sai con la gran quantita' di lavoro esistente in italia,era la cosa logica....... [:(!]


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MessaggioInviato: 10/07/2013, 17:42 
La lettera di un consulente informatico 55enne, che sul lordo paga il 69,8% di tasse, ha innescato 34mila condivisioni su Facebook e oltre 1.800 su Twitter. Dal blog di Beppe Severgnini.




ROMA (WSI) - Caro Bsev, ho un problema. Lavoro per conto mio: ho la partita IVA. Nel 2012, è arrivato, finalmente, lavoro in abbondanza. Io lavoro esclusivamente per aziende: tutto viene fatturato. Alle correnti tariffe di mercato ho prodotto un reddito lordo di circa 50.000 euro. Per me, abituato come ero abituato, non è male. Il commercialista mi ha appena comunicato quanto dovrò versare da qui a novembre, tra saldo e anticipo: 22.900 euro tra imposte e contributi previdenziali. Questo dopo che, sul fatturato, è già stato versato il 20% di ritenuta d’acconto: che fanno altri 12.000: 34.900. In percentuale sul lordo, fa 69,8%. Per mettere insieme 50.000 euro ho lavorato sabati, domeniche, alcune notti, ho fatto trasferte paurose.

Lo stato, per mantenere vizi e stravizi dei vari Trota, Batman, Formigoni e Minetti, se ne porta via più di due terzi. Per inciso: non potrò pagare, ovviamente. Sto ancora arrancando dietro imposte e contributi dell’anno scorso, poi ho una rata da 250 euro mensili con Equitalia; ed ho una rata da oltre 300 euro con una finanziaria, per un finanziamento chiesto ed ottenuto per pagare le tasse di 5 o 6 anni fa, non ricordo. Sono professionista (faccio il programmatore di computer): non posso fallire, non posso delocalizzare. L’unica cosa che potrei fare, e che probabilmente farò, sarà vendere l’appartamento di città dove vivono due figli venticinquenni e la ex moglie (io vivo in affitto), vendere la casetta di montagna ereditata da mio padre due anni fa, e sparire in uno di quei paesi dove si vive con pochissimo.

Severgnini, lei dice, ai bravi ragazzi volenterosi che vogliono emigrare, di non farlo, e, se lo fanno, di tornare presto; io dico loro: "Andate fino a che siete in tempo. Quando avrete 50 anni (io ne ho 55), vi morderete le mani per non averlo fatto. L’Italia è un paese perduto. Lasciate i Trota, i Batman, i Formigoni e le Minetti al loro destino, e costruitevi una vita dignitosa altrove. L’Italia è morta".

http://www.wallstreetitalia.com/article ... tempo.aspx

..oramai cmq dovremo andarcene.l'italia viene svenduta giornalmente,ad acquirenti esteri,con il risultato che il lavoro prendera' il volo..........verso altri lidi meno salassati.....[:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 10/07/2013, 17:44, modificato 1 volta in totale.

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L'ideologia politicamente corretta

Criticare le nozze gay può diventare un reato

Presto arriverà alla Camera la proposta del Pd contro l'omofobia: chieste condanne fino a un anno (anche per le opinioni)


http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... reato.html

Sempre più di sinistra, neri e gay: politicaly corret! [^]

Poi: omofobia; bèh, può esserlo una donna (come misogeno lo è l'uomo nei confronti delle donne); ma, permettetemi, io mi sento "omofobo"! Non mi piacciono gli uomini! [;)]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 10/07/2013, 19:47, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:
Poi: omofobia; bèh, può esserlo una donna (come misogeno lo è l'uomo nei confronti delle donne); ma, permettetemi, io mi sento "omofobo"! Non mi piacciono gli uomini! [;)]


Giarda che non e' una questione di gusti. Prima di definirsi "omofobo" e' meglio dare una ripassata al vocabolario:

L'omofobia è la paura e l'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (LGBT), basata sul pregiudizio. L'Unione Europea la considera analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo. Con il termine "omofobia" quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all'omosessualità o alle persone omosessuali.



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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