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 Oggetto del messaggio: Perchè la scienza considera alieni ed UFO un tabù?
MessaggioInviato: 24/07/2013, 11:58 
Fonte: http://www.frequenze.eu/extraterrestre/ ... scienziati

E' noto che, spesso, gli scienziati siano riluttanti a discutere apertamente della possibilità della vita extraterrestre e del fenomeno UFO.

Anche se il grande pubblico è particolarmente interessato all'argomento, la comunità scientifica sembra evitare accuratamente l'argomento attraverso un silenzio autoimposto, non importa quanto sia forte l'evidenza.

Il negazionismo della maggioranza degli scienziati, secondo cui la vita extraterrestre non può esistere nelle nostre immediate vicinanze, tanto più il controverso fenomeno UFO, sembra essere una regola non scritta a cui si attengono come una sorta di dogma, un atteggiamento completamente opposto a quello della ricerca scientifica, che necessità di curiosità, onestà intellettuale, assenza di pregiudizio e ricerca, tanta ricerca.

Un contributo al dibattito viene da due ricercatori. Il primo è di N. Chandra Wickramasinghe, professore di matematica applicata e astronomia presso i College University di Cardiff, Galles. Il secondo parere è di Eric Davis, fisico della propulsione e ricercatore pressol'Institute for Advanced Studies di Austin.

Nalin Chandra Wickramasinghe è nato nel 1939 in Sri Lanka. Ha studiato astrofisica all'Università di Cambridge, dove è stato allievo di Fred Hoyle, noto al grande pubblico soprattutto per le sue argomentazioni non convenzionali e per svariate teorie non ortodosse entro la comunità scientifica.

Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1963. Ha scritto più di 30 libri, è un prolifico blogger ed è considerato un esperto nell'uso dell'astronomia all'infrarosso, disciplina con cui si studia la materia interstellare.

“Il mio coinvolgimento personale in questa in questa materia risale al 1970, quando, insieme con il compianto Fred Hoyle, stavo indagando la natura della polvere interstellare”, spiega Wickramasinghe. Il ricercatore scoprì che le molecole organiche si stavano accumulando nelle nubi interstellare a ritmo elevato.

Immagine
Wickramasinghe

Le polveri interstellari, che fino ad allora si pensava fossero composte di ghiaccio e di materia inorganica, mostravano complessi polimeri organici di possibile provenienza biologica.

“Queste scoperte sorpresero molto gli astronomi”, ricorda il ricercatore. “Per lungo tempo, la comunità scientifica resistette alle nostre conclusioni, secondo le quali tali molecole possono essere rilevanti per la nascita della vita sulla Terra”.

Hoyle e Wickramasinghe furono i primi ricercatori a ipotizzare una correlazione tra nubi interstellari e vita biologica terrestre, sviluppando la teorie della Panspermia.

“Il primo sentore di una censura relativa alla vita extraterrestre la avemmo quando ipotizzammo che questa correlazione potrebbe esserci anche con altri pianeti del cosmo. Quando nel 1982, presentammo un progetto di ricerca per verificare le nostre ipotesi, venne rifiutato per cpnsiderato privo di valore scientifico!”, continua Wickramasinghe.

Anche quando fu fatta la scoperta inattesa che le comete contenessero materia organica, le teorie della panspermia di Hoyle e Wickramasinghe furono decretate come tabù da tutte le riviste scientifiche e dalle istituzioni rispettabili.

Un altro episodio emblematico avvenne qualche anno dopo. Richard B. Hoover, uno degli astrobiologi più importanti impiegati al NASA Marshall Space Flight Center, tra il 1997 e il 2011 ha eseguito delle nuove analisi sul famoso meteorite Murchison, caduto in Australia nel 1969.

“Utilizzando la tecnologia attualmente a disposizione, nell'ultimo studio pubblicato nel 2011, Hoover conclude il meteorite contiene fossili microbici in grande quantità”, racconta Wickramasinghe. “Il furore con cui è stata salutata questa ultima pubblicazione e la condanna di riviste come Science e dei capi della Nasa, dimostra che le tattiche precedenti di insabbiamento, sono state sostituite dagli sproloqui stridenti e dagli insulti personali”.

“Se fossimo vissuti nel medioevo, non vi è dubbio che Hoover, Hoyle e me, avremmo fatto una brutta fine”, continua amaro Wickramasinghe. Intatto Hoover ci ha rimesso lo stipendio. Nel 2011, infatti, la Nasa ha deciso di mettere fine alla sua collaborazione con l'astrobiologo, dopo 45 anni di onorata carriera, con all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche.

Wickramasinghe, tuttavia, ha l'impressione che le cose stiano iniziando a cambiare, se non altro perchè la resistenza ai fatti e la censura, a lungo andare si riveleranno inutili. L'universo ha sempre l'ultima parola!

Ma, oltre a quello della vita extraterrestre, c'è un altro tema molto più controverso e censurato, sia dalla comunità scientifica che dai media. L'argomento viene spesso e volentieri negato, oppure viene bollato dai think tank della scienza come 'ridicolo'.

Immagine
Eric Davies

Tuttavia, anche su questo argomento le cose sterebbero cominciando a cambiare. Ne è convinto Eric Davis, un ricercatore dell'Institute for Advanced Studies di Austi, impegnato nella ricerca di nuovi sistemi di propulsione interstellare.

“Gli UFO sono fenomeni reali. Sono oggetti artificiali sotto controllo intelligente. Sono sicuramente il risultato di una tecnologia estremamente avanzata”, dice Davis all'Huffington Post. Il ricercatore spera che i suoi studi di fisica sulla propulsione un giorno possano permettere all'uomo di spostarsi nel cosmo allo stesso modo.

Tuttavia, egli è consapevole che nessuno scienziato è attualmente disponibile a discutere del tema UFO. “Si sbagliano. Sono ingenui, ostinati, gretti, impauriti e timorosi. Sembra che si tratti di una parolaccia e di un argomento proibito. La scienza richiede una mente aperta”, continua il fisico.


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MessaggioInviato: 24/07/2013, 12:18 
Se gli ufo esistessero come fenomeno "veicolare" extraterrestre,potrebbero essere presenti nel nostro sistema solare.Difficile possano venire da fuori.Quindi potrebbero provenire da uno dei nostri pianeti oppure da uno dei loro satelliti.



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MessaggioInviato: 24/07/2013, 14:47 
Cita:
Difficile possano venire da fuori

In base a cosa consideri solo questa "eventualità" abbondantemente riconducibile a quanto pensa ed emana la Scienza non ufficiale ma direi quella parte della Scienza disponibile ai più ?
Spero non ti rifarai alla posizione ufficiale simil Hack sulle presunte "distanze" cosmiche.
Quanto l'umanità odierna conosce di cosa veramente sia l'Universo ?
Una percentuale tendente a zero.


Marco1971.



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MessaggioInviato: 24/07/2013, 15:01 
Invece sono proprio le distanze ad essere la discriminante di un ipotetico contatto.Impensabile non considerare questo.Cadrebbe immediatamente ogni concetto di spazio e di tempo.Ti sembra possibile?



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L'universo a noi sconosciuto è talmente ampio tanto quanto sono ristrette le nostre conoscenze.


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Cita:
drake ha scritto:

L'universo a noi sconosciuto è talmente ampio tanto quanto sono ristrette le nostre conoscenze.



Appunto per questo i nostri "famosi scienziati" non ne ammettono ... l'esistenza ...!
L'Uomo è un essere troppo orgoglioso, quindi .. "cieco"!



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Fondamentalmente la censura sulle origini della vita e la sua diffusione è alla base del negazionismo sugli ufo. Se non c'è vita lì fuori allora non può raggiungerci, ma se si scopre anche un solo batterio allora nessuno potrà negare in nessun modo la possibilità che altre specie intelligenti possano anche arrivare sulla terra



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MessaggioInviato: 24/07/2013, 22:38 
Cita:
Messaggio di Sheenky



E' noto che, spesso, gli scienziati siano riluttanti a discutere apertamente della possibilità della vita extraterrestre e del fenomeno UFO.

Anche se il grande pubblico è particolarmente interessato all'argomento, la comunità scientifica sembra evitare accuratamente l'argomento attraverso un silenzio autoimposto, non importa quanto sia forte l'evidenza.

Il negazionismo della maggioranza degli scienziati, secondo cui la vita extraterrestre non può esistere nelle nostre immediate vicinanze, tanto più il controverso fenomeno UFO, sembra essere una regola non scritta a cui si attengono come una sorta di dogma, un atteggiamento completamente opposto a quello della ricerca scientifica, che necessità di curiosità, onestà intellettuale, assenza di pregiudizio e ricerca, tanta ricerca.

“Gli UFO sono fenomeni reali. Sono oggetti artificiali sotto controllo intelligente. Sono sicuramente il risultato di una tecnologia estremamente avanzata”, dice Davis all'Huffington Post. Il ricercatore spera che i suoi studi di fisica sulla propulsione un giorno possano permettere all'uomo di spostarsi nel cosmo allo stesso modo.

Tuttavia, egli è consapevole che nessuno scienziato è attualmente disponibile a discutere del tema UFO. “Si sbagliano. Sono ingenui, ostinati, gretti, impauriti e timorosi. Sembra che si tratti di una parolaccia e di un argomento proibito. La scienza richiede una mente aperta”, continua il fisico.



L'atteggiamento di una parte degli uomini di scienza, siano essi scienziati autorevoli o neolaureati particolarmente arroganti, è un modus pensandi che non credo appartenga alla maggior parte di chi si occupa di scienza e ricerca. Il problema, secondo me, è che questo pensiero che io ritengo obsoleto, da parte di alcuni, passa per essere il pensiero comune alla maggioranza degli uomini di scienza. Ma sono quasi certo che non lo sia. Semplicemente chi contrasta il progresso scientifico che avviene da sempre sulle basi di una mentalità aperta e progressista...dimostra a mio parere di non avere ne i numeri ne le qualità per eccellere nella ricerca.

"Gente studiata" che spesso privilegia il posto fisso in qualche Università piuttosto che una rischiosa carriera da ricercatore e sperimentatore con il costante problema del reddito certo. Gente che affolla i blog e che in virtù di un pezzo di carta spesso conquistato a fatica, assume toni definitivi e superiori per arrivare ad affermare il solito banale ed inconcludente concetto: "Non è provato scientificamente".

Non mi aspetto certo da costoro qualche prova scientifica che faccia fare un passo avanti nell'ancor neonata conoscenza umana. Tantomeno qualche nuova scoperta.
Insomma...c'è chi ricerca seriamente e chi si nasconde dietro le proprie incapacità, camuffandosi da sapiente esperto.
L'apporto di questi ultimi alla storia umana è solitamente negativo e parassitario.

Mia personalissima opinione.[V]



Cita:
AleBon ha scritto:

Se gli ufo esistessero come fenomeno "veicolare" extraterrestre,potrebbero essere presenti nel nostro sistema solare.Difficile possano venire da fuori.Quindi potrebbero provenire da uno dei nostri pianeti oppure da uno dei loro satelliti.



Cita:
AleBon ha scritto:

Invece sono proprio le distanze ad essere la discriminante di un ipotetico contatto.Impensabile non considerare questo.Cadrebbe immediatamente ogni concetto di spazio e di tempo.Ti sembra possibile?



Secondo me è invece impensabile considerarlo una discriminante. Lo è certamente per la nostra scienza umana attuale.
La nostra civiltà ha iniziato da pochissimo (In tempo cosmologico) la sua scalata alla conoscenza con la C maiuscola. Continuare a basarsi sul nostro attuale livello scientifico per raffrontarlo ad ipotetiche civiltà aliene che potrebbero essere "scientificamente attive" da migliaia di anni se non molto di più...questo si che è impensabile, a mio parere.

Riguardo il superamento della velocità luminale, sono certo che la ricerca porterà prima o poi a trovare una via diversa per il superamento delle distanze, che non sia legata obbligatoriamente alla velocità propulsiva.

Vorrei anche far notare che nella moderna scienza esistono della "eccezioni" ancora ignote nei loro meccanismi in quanto creano risultati semplicemente inspiegabili o in contrasto con le attuali conoscenze scientifiche.

Cito alcuni esempi a caso tra i tanti recentemente appurati.

Il Big Bang. La teoria scientifica ad oggi accettata come "pressochè certa" negli ambienti scientifici conservatori (Gli stessi che negano strenuamente ciò che non è scientificamente noto...) presuppone una inflazione cosmica negli istanti iniziali di vita dell'Universo.
In soldoni, per un tempo brevissimo, l'intero Cosmo si sarebbe espanso (materia ed energia) a velocità esponenziale rispetto a quella della luce.

Entanglement. Questo termine viene usato per descrivere la specularità di alcune particelle che "comunicano" tra di loro in tempo pressochè simultaneo a distanze che secondo le attuali conoscenze non permetterebbero scientificamente un passaggio di "informazioni" così repentino (pressochè simultaneo come già detto) a tali distanze.

Mente aperta non significa credere a tutto ciò che si legge in giro. Significa affrontare le cose senza l'arroganza di assumere a verità definitiva un sapere che è ancora immaturo e incompleto molto più di quello che in molti vorrebbero far credere.


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MessaggioInviato: 27/07/2013, 11:44 
Per la maggior parte degli scienziati, gli alieni esistono e possono esserci alcune civiltà più progredite della nostra, ma per via delle grandi distanze e del limite della velocità della luce, la probabilità di contatto è così bassa da non essere ritenuta degna di essere presa in considerazione.
Io mi domando: ma una civiltà avanti di venti, trentamila anni rispetto alla nostra, cosa potrebbe arrivare a fare?
E' come se le migliori menti di una comunità di Cro Magnon si mettessero a formulare ipotesi sulle nostre attuali capacità tecnologiche e scientifiche. Quanto potrebbero essere attendibili?


Ultima modifica di marino il 27/07/2013, 11:51, modificato 1 volta in totale.


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Perchè annullano la loro autorità scientifica.



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esatto [}:)]



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Autorità o dispotismo? Io propenderei per il secondo cari amici.



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Cita:
marino ha scritto:

Per la maggior parte degli scienziati, gli alieni esistono e possono esserci alcune civiltà più progredite della nostra, ma per via delle grandi distanze e del limite della velocità della luce, la probabilità di contatto è così bassa da non essere ritenuta degna di essere presa in considerazione.
Io mi domando: ma una civiltà avanti di venti, trentamila anni rispetto alla nostra, cosa potrebbe arrivare a fare?
E' come se le migliori menti di una comunità di Cro Magnon si mettessero a formulare ipotesi sulle nostre attuali capacità tecnologiche e scientifiche. Quanto potrebbero essere attendibili?


Io non andrei molto "fiero" ed orgoglioso delle mirabili nostre attuali capacità tecnologiche e scientifiche.
Siamo ancora legati al motore endotermico, non sappiamo un emerito niente di come confinare un plasma da fusione nucleare...ecc. ecc.
Non mi lancerei nemmeno in estrapolazioni al limite tanto care anche agli stessi scienziati...a quella classi di scienziati come Kaku che amano anche per i soldi che vi gravitano attorno fare belle trasmissioni futuristiche nemmeno fossero Giger autore dei concept futuristici di molti film di fantascienza famosi.
L'antropocentrismo è molto molto pericoloso.
E può facilmente ingenerare entusiasmi fuori luogo.
Il progresso non è solo tecnico e scientifico...bisognerebbe anche superare barriere artificiali come quelle elaborate dai solerti economisti...il soldo richiesto, le risorse richieste e via di seguito.
Tutti escamotage costruiti per creare disomogeneità sociali.

Marco71.



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Cita:
AleBon ha scritto:

Invece sono proprio le distanze ad essere la discriminante di un ipotetico contatto.Impensabile non considerare questo.Cadrebbe immediatamente ogni concetto di spazio e di tempo.Ti sembra possibile?


Eccome se mi sembra possibile.
Ad oggi non è possibile solo nell'ottica della autoreferenzialità in cui ricadono a ragion loro veduta la maggioranza di chi fa Scienza soprattutto quelli che sono alla luce del Sole.
Per gli altri ovvero coloro che praticano Scienza pro caste militari e paramilitari i limiti sicuramente non sono "c" (celere).
Le discriminanti per un contatto non sono solo di ordine cosmologico...ma anche della estrema particolarità della civiltà umana.
Che ha costruito religioni per ingabbiare le coscienze delle persone (la maggioranza delle quali confonde valori etici ed universali con appunto quanto emanato a tavolino dalle religioni).
Civiltà umana che ha troppi limiti anche di pensiero...
Civiltà umana in cui per ogni scienziato che si dedica alla scoperta pro avanzamento sociale e civile ed umano ce ne sono 100 come minimo che si dedicano al progetto di nuovi sistemi di arma, di nuovi virus patogeni ecc. ecc.
Io non vorrei disilludervi ma potremmo anche mai entrare nel club galattico.
Sempre che l'Universo non sia invece un ecosistema di supporto costruito ad uso e consumo illusorio di un'unica specie quella umana...studiata al microscopio.
Eventualità da considerare.

Marco71.



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Cita:
MarcoFranceschini ha scritto:

Cita:
AleBon ha scritto:

Invece sono proprio le distanze ad essere la discriminante di un ipotetico contatto.Impensabile non considerare questo.Cadrebbe immediatamente ogni concetto di spazio e di tempo.Ti sembra possibile?


Eccome se mi sembra possibile.
Ad oggi non è possibile solo nell'ottica della autoreferenzialità in cui ricadono a ragion loro veduta la maggioranza di chi fa Scienza soprattutto quelli che sono alla luce del Sole.
Per gli altri ovvero coloro che praticano Scienza pro caste militari e paramilitari i limiti sicuramente non sono "c" (celere).
Le discriminanti per un contatto non sono solo di ordine cosmologico...ma anche della estrema particolarità della civiltà umana.
Che ha costruito religioni per ingabbiare le coscienze delle persone (la maggioranza delle quali confonde valori etici ed universali con appunto quanto emanato a tavolino dalle religioni).
Civiltà umana che ha troppi limiti anche di pensiero...
Civiltà umana in cui per ogni scienziato che si dedica alla scoperta pro avanzamento sociale e civile ed umano ce ne sono 100 come minimo che si dedicano al progetto di nuovi sistemi di arma, di nuovi virus patogeni ecc. ecc.

Io non vorrei disilludervi ma potremmo anche mai entrare nel club galattico.


C'è anche questo rischio, caro Marco....... [:246]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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