24/04/2013, 23:08
C/2012 S1 ISON è sempre più vicina: nuove immagini della cometa riprese dal telescopio spaziale Hubble
Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
La cometa ISON, ufficialmente designata come C/2012 S1 (ISON) e scoperta nel Settembre 2012 dagli astronomi russi Vitali Nevski e Artyom Novichonok, continua il suo lungo viaggio verso il sistema solare interno, nel quale entrerà nel prossimo autunno. L’astro chiomato sta facendo parlare di sé dal momento della sua scoperta, in quanto potrebbe divenire una delle comete più brillanti mai osservate dall’umanità, tanto da brillare come la Luna piena e rendersi visibile in pieno giorno. Il 10 Aprile scorso, il celebre telescopio spaziale Hubble della NASA, due settimane prima del suo 23° anniversario, ha rivolto il suo sguardo verso il corpo celeste, catturando eccezionali fotografie quando ISON si trovava nei pressi di Giove. Al momento questo corpo errante dello spazio si trova a circa 621 milioni di chilometri dal Sole e a 634 milioni di chilometri dalla Terra, e le nuove immagini stanno aiutando gli astronomi a svelare tutti i segreti della cometa di Natale 2013. Hubble ha mostrato che la cometa è già molto attiva nonostante la distanza notevole dalla nostra stella. Mostra una coda di materiale ghiacciato di circa 92.000 chilometri e un flusso di detriti polverosi di circa 3700 chilometri. Eppure il nucleo cometario è sorprendentemente piccolo, non più grande di 4,8-6,5 chilometri di diametro.
Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
Questo piccolo nucleo rende la previsione del suo passaggio radente particolarmente difficile; l’astro transiterà infatti, a soli 1,2 milioni di chilometri dalla superficie infuocata della nostra stella il prossimo 28 Novembre. Minore sarà la distanza del corpo celeste dal Sole, più alte saranno le temperature a cui sarà sottoposta, e trattandosi di un oggetto ghiacciato proveniente dalla gelida nube di Oort, un’area all’estremità del sistema solare dove risiedono corpi rocciosi ghiacciati, il nucleo della cometa perderà per sublimazione gran parte del materiale ghiacciato più esterno di cui è composta. Pertanto, è difficile intuire se la ISON sopravviverà a questo passaggio radente o si disgregherà seguendo le tracce della Kohoutek, un’altra potenziale “cometa del secolo”, che nel 1973 lasciò l’amaro in bocca a chiunque attendesse un evento epocale. Tanto da sottovalutare la successiva e spettacolare cometa West per timore di divulgare previsioni errate.
“ISON transiterà per la sua prima volta nei pressi del Sole e fornirà un’opportunità unica agli scienziati per studiare una cometa ancora “intatta” dopo la formazione del sistema solare”, sostiene in una dichiarazione Jian-Yang Li del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona. “L’altà luminosità prevista – continua il ricercatore che ha guidato il team – permetterà delle misure importanti, impossibili per altri tipi di comete”. La NASA ha organizzato una campagna osservativa al fine di coordinare gli sforzi attraverso le strumentazioni terrestri e spaziali di cui disponiamo. Hubble, naturalmente, rappresenterà uno degli strumenti di punta.
Credit: NASA, ESA, and Z. Levay (STScI)
Fonte
25/04/2013, 10:38
25/04/2013, 14:16
26/04/2013, 20:32
GIANLUCA1989 ha scritto:
Cometa affacinante,
io sto iniziando seriamente a pensare di comprarmi un buon telescopio elettronico per scattargli una foto durante il passaggio...
Non vedo l'ora che arrivi Natale
Bella foto
questa è la compagna di quella che hai postato
qui il mosaico e tutte le foto scattate dall'hubble
http://hubblesite.org/newscenter/archiv ... /14/image/
28/06/2013, 00:30
ISON update: il destino incerto della Cometa del Secolo
Pubblicato Mercoledì, 19 Giugno 2013 06:22
Scritto da Elisabetta Bonora
Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
La cometa (C/2012 S1) ISON, già definita la "Cometa del Secolo" sembra essersi bloccata a magnitudine +16 (10.000 volte più debole di una luminosità percepibile ad occhio nudo) mentre attraversa la cintura di asteroidi tra Marte e Giove ma secondo le ultime stime, potrebbe ancora diventare uno spettacolo per fine anno.
Le comete appena scoperte hanno sempre un futuro incerto ed è difficile prevederne il comportamento: spesso, quando sono ancora lontane dal Sole, sembrano molto promettenti ma una volta avvicinate alla nostra stella tutte le migliori aspettative fanno fiasco. Oppure, comete a cui non vengono date troppe speranze, sopravvivono al loro perielio, come la cometa C/2011 W3 Lovejoy, sopravvissuta il 16 Dicembre 2011 al passaggio a 140 mila chilometri dalla superficie del Sole e diventata una sorpresa per gli osservatori dell'emisfero sud.
ISON, scoperta da due astronomi russi il 21 settembre 2012 utilizzando l'International Scientific Optical Network di 40 centimetri, vicino a Kislovodsk, è un agglomerato di polveri e ghiaccio: proviene dalla nube di Oort ai confini del Sistema Solare. La sua orbita è stata probabilmente influenzata da diversi effetti gravitazionali che le hanno fatto intraprendere il suo primo viaggio verso di noi. Il grande interrogativo è se riuscirà a sopravvivere o scoppierà in mille pezzi quando si avvicinerà al Sole.
La cometa è stata seguita attentamente durante il suo percorso e ripresa da diversi osservatori spaziali e sonde come la sonda della NASA Deep Impact, il satellite della NASA Swift, il telescopio spaziale Hubble e l'osservatorio Gemini ma ogni volta le valutazioni sul suo destino sono rimaste incerte.
Quindi, cosa ci possiamo aspettare da questa cometa? Averla definita con molto anticipo "Cometa del Secolo" rischia di diventare fonte di imbarazzo?
La cometa si esibirà nel suo perielio il 28 novembre e passerà a meno di un diametro solare dalla superficie della nostra stella.
Le comete in genere sono tanto luminose quanto sono più vicine al Sole. Questo è stato così per tutte le comete Kreutz sungrazing che sono sopravvissute al Sole ma la cometa ISON è al suo primo transito nel Sistema Solare interno e questo crea una grande incognita.
La ISON condivide con le sungrazer molte caratteristiche: è un ammasso di gas congelati e polveri, ossia "dirty snowballs" (letteralmente "palle di neve sporca").
Le comete emettono gas e polveri ogni volta che si avventurano abbastanza vicino al Sole e il materiale ghiacciato cambia stato, da solido a gassoso, in un processo chiamato sublimazione. I getti dovuti alla sublimazione liberano polveri e ghiaccio, particelle che riflettono la luce del Sole ed illuminano la cometa.
In genere, il contenuto d'acqua di una cometa resta congelato fino a quando non arriva entro circa tre volte la distanza Terra - Sole (3 AU) e gli astronomi definiscono questo limite "snow line". A distanze superiori di 3 AU l'attività della cometa dovrebbe invece essere guidata dal monossido di carbonio e dall'anidride carbonica.
Ma a volte, basta un solo passaggio solare per far evaporare il nucleo di una cometa completamente.
La magia avviene intorno alla magnitudine -12,5 quando la cometa inizia a diventare più luminosa di una Luna piena ma John Bortle, veterano cercatore di comete, che ha pubblicato un recente report, avverte che tale luminosità persisterà solo durante le ore circoscritte al perielio, ossia quando la cometa, molto vicino al Sole, è anche difficile da ossevare.
Al momento stiamo perdendo Cometa ISON dietro il Sole mentre attraversa attraverso la costellazione dei Gemelli e rimarrà nascosta fino a fine agosto.
Secondo gli ultimissimi dati pubblicati poche ore fa sul canale @ISONUpdate, la cometa si trova ora a 488.969.722 dal Sole e a 629.704.790 chilometri dalla Terra.
La cometa attraverserà l'orbita di Marte ai primi di ottobre quando dovrebbe anche varcare la soglia di magnitudine +10.
Quando la cometa passerà vicino al Pianeta Rosso, Curiosity avrà un posto in prima fila! Ma non solo: da Marte gli scienziati saranno in grado di catturare immagini dall'orbita grazie alla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter).
Più vicino alla Terra, anche la sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) offrirà un altro eccezionale punto di vista.
Nonostante le incertezze però, da ottobre in poi, le cose dovrebbero diventare davvero interessanti.
Bortle prevede che la cometa si sviluppi più lentamente nel cielo autunnale di quanto inizialmente pensato e non diventerà un oggetto visibile ad occhio nudo almeno fino al 10 di novembre.
ISON si troverà nei nostri cieli anche vicino ad altri importanti oggetti astronomici, come ad esempio: Marte, il 18 ottobre; Spica il 18 novembre e Mercurio e Saturno all'alba del 26 novembre. Avrà anche un altra celebre cometa nelle vicinanze il 25 novembre, Encke 2P.
Se ISON sopravviverà al perielio, il vero spettacolo potrebbe iniziare ai primi di dicembre.
Le code delle comete sono ancora più imprevedibili delle comete stesse, così sempre a dicembre, proprio verso Natale, ISON potrebbe sfoggiare una bella coda fotogenica e questo rientra nelle previsioni di Bortle ma se sarà realmente la "Cometa del Secolo" ancora nessuna certezza!
Stay tuned!
Fonte
24/07/2013, 15:09
25/07/2013, 14:53
25/07/2013, 19:28
29/07/2013, 16:16
29/07/2013, 22:29
30/07/2013, 10:38
30/07/2013, 13:37
31/07/2013, 14:42
03/08/2013, 13:22