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MessaggioInviato: 07/08/2013, 19:45 
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A MARGINE DEL G20 A SAN PIETROBURGO il 5 e 6 settembre
Obama cancella incontro con Putin
in segno di protesta per la vicenda Snowden

Il vertice doveva tenersi a Mosca agli inizi di settembre
La Casa Bianca ha invece annunciato una tappa in Svezia

Il presidente Usa, Barack Obama, ha annunciato di aver cancellato il vertice con il presidente russo, Vladimir Putin, che doveva tenersi all'inizio di settembre a Mosca, a margine del G20 di San Pietroburgo il 5 e il 6 dello stesso mese.
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/13_agosto_07/obama-putin-cancellato-vertice_530682cc-ff64-11e2-a99f-83b0f6990348.shtml



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MessaggioInviato: 20/08/2013, 20:00 
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Autorità britanniche come riferito hanno fatto irruzione nell'ufficio del Guardian di Londra per distruggere i dischi rigidi, nel tentativo di fermare le future pubblicazioni di perdite dalla ex contractor NSA Edward Snowden.
http://intellihub.com/2013/08/20/uk-gov ... velations/


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http://www.theguardian.com/commentisfre ... -reporters



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MessaggioInviato: 20/08/2013, 21:24 
Datagate: Snowden rivela 'Xkeyscore', un altro sistema di spionaggio



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Edward Snowden, indifferente delle richieste di Putin di smetterla di danneggiare gli Usa, ha rivelato l'esistenza di un ulteriore sistema pervasivo di sorveglianza di tutto il traffico web. Intanto il padre della talpa del Datagate ha consigliato al figlio di restare in Russia
Edward Snowden rischia di irritare la Russia, cui ha chiesto asilo. La talpa dell’Nsagate, indifferente alle richieste di Vladimir Putin di smetterla di danneggiare gli Usa, ha rivelato l’esistenza di un ulteriore sistema pervasivo di sorveglianza di tutto il traffico web, email e siti visitati, della National Security Agency. Il sistema si chiama ‘Xkeyscore’ e consente agli 007 elettronici, scrive Glenn Greenwald il ‘megafono’ di Snowden sul Guardian, di penetrare nei database di mortori di ricerca e servizi email per ricostruire e verificare tutta l’attività’ su internet di ogni singolo individuo, consentendo di delinearne un profilo completo della sua ‘storia web’ dalla prima volta che si è affacciato su Internet.
Secondo le ‘slide’ originali di un manuale dell’Nsa fornite da Snowden a Greenwald, il sistema opera senza il bisogno di alcuna autorizzazione giudiziaria - neanche dell’apposita corte segreta formate da 3 magistrati secondo la legge Fisa - su 700 server sparsi in 150 località in tutto il mondo.
Alla sorveglianza di Xkeyscore non si sottraggono neanche i siti di social network, come Facebook e Twitter, oltre ai già noti motori di ricerca come Google e Yahoo ed i sistemi di posta. L’attività Xkeyscore, secondo un rapporto interno del 2007, stimava che negli archivi dell’Nsa erano all’epoca conservati 850 miliardi di dati telefonici e 150 miliardi di attività web, cui ogni giorno si aggiungevano 1-2 miliardi di altri dati.

William Binney, un ex matematico della Nsa, ha riferito che lo scorso anno l’agenzia ha “raccolto qualcosa come 20.000 miliardi di contatti dei cittadini Usa, limitatamente telefonate e mail, senza quindi prendere in considerazione il resto delle attività web. E tutto ciò limitandosi ai dati raccolti negli Usa.
IL MESSAGGIO DEL PADRE DI SNOWDEN - Il padre di Edward Snowden ha consigliato al figlio in una intervista di restare in Russia, dove il fuggitivo americano, bloccato in un aeroporto di Mosca, ha chiesto un asilo temporaneo.
"Ed, ti vogliamo bene e io spero di vederti presto. Ma prima di tutto desidero che tu sia al sicuro", ha dichiarato Lon Snowden in una intervista organizzata dall’emittente Rossia 24, che il figlio può guardare.
Lon Snowden ha detto che la Russia ha "la possibilità di proteggere" Edward, l’ex consulente informatico all’origine delle rivelazioni sul programma di sorveglianza delle comunicazioni da parte dell’intelligence Usa.
"Se fossi al suo posto, sarei riconoscente al Venezuela, all’Ecuador e alla Bolivia, ma abbiamo visto quello che è accaduto di recente all’aereo del presidente (boliviano) Evo Morales", ha proseguito il padre.
Sospettato a torto di aver fatto imbarcare Snowden sul suo aereo proveniente da Mosca, Morales ha dovuto fare a inizio luglio uno scalo forzato di 13 ore a Vienna dopo il rifiuto di sorvolo del loro territorio da parte di più Paesi europei.
Anatoly Kucherena, avvocato di Snowden, sta cercando di rendere possibile un viaggio del padre della talpa in Russia. In un’intervista alla radio Vesti-Fm Kucherena ha riferito che oggi invierà a Lon Snowden una lettera di invito nel Paese. Edward Snowden, ha spiegato il legale, gli ha chiesto di contattare suo padre perché “ha bisogno di sostegno morale”.
"Penso che la Russia ha la ferma intenzione e la possibilità di proteggere mio figlio. Se fossi al suo posto, resterei in Russia", ha concluso. Edward Snowden è bloccato dal 23 giugno nella zona di transito dell’aeroporto di Mosca-Cheremetievo e ha chiesto un asilo provvisorio alla Russia. Washington lo ha accusato di spionaggio e ne chiede la estradizione.

http://www.nocensura.com


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MessaggioInviato: 21/08/2013, 21:37 
Distrutti gli hard disk del Guardian, la vendetta dell'NSA


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Le autorità britanniche hanno distrutto gli hard disk e i computer del Guardian, in un inaspettato strascico dello scandalo PRISM – nato dalle informazioni comunicate dall'ex dipendente NSA (National Security Agency) Snowden al giornale anglosassone. L'uomo è ancora bloccato in Russia, e sul suo futuro non ci sono certezze, ma nel frattempo si sta consumando un preoccupante attacco alla libertà di stampa.

È stato "uno dei momenti più bizzarri nella lunga storia del Guardian", racconta Alan Rusbridger. Ufficiali della GCHQ (un'agenzia di sicurezza inglese) sono entrati in redazione è hanno "supervisionato la distruzione degli hard drive nelle cantine".

Agenti governativi che entrano nella redazione di un giornale e distruggono dischi e computer. Non proprio uno scenario normale, e un fatto più che sufficiente a far scattare un campanello di allarme. Se in un paese democratico si vedono le forze dell'ordine irrompere nella redazione di un giornale e distruggerne le proprietà, difficilmente si può accogliere la cosa con benevolenza.

Anche perché le autorità britanniche avevano già indagato sulle attività del Guardian, sulle relazioni del periodico con Snowden, ed era emerso chiaramente che un intervento era del tutto inutile: i dati erano già stati copiati e trasferiti fuori dal Regno Unito, un giornalista può scrivere da ogni luogo nel mondo, e per di più il principale reporter implicato – Glenn Greenwald – vive in Brasile.

Insomma, le autorità inglesi non possono fare un bel niente per impedire al Guardian di pubblicare le informazioni che ha ricevuto da Snowden – se non forse chiudere tutto il giornale. Perché non è stata ingenuità o incompetenza sulla tecnologia ad animare le autorità britanniche. Si è voluto mandare un messaggio.

Il falò degli hard disk è quindi tutto un deliberato attacco alla libertà di stampa e d'informazione. E forse non è nemmeno la cosa peggiore: ieri infatti David Miranda, compagno del citato Greenwald, è stato trattenuto all'aeroporto di Heathrow per sette ore senza ragioni ufficiali, e gli sono stati sequestrati telefono, computer e macchina fotografica. Ne abbiamo accennato parlando delle informazioni messe in rete da Wikileaks come strumento per proteggere proprio Snowden e altre figure di rilievo dell'organizzazione, come Assange.

La disavventura di Miranda è frutto di una legge speciale che consente alle autorità frontaliere di fermare chiunque anche senza accuse, fino a un massimo di appunto sette ore. "Non c'è bisogno di arrestare o accusare nessuno, e non ci sono protezioni per i giornalisti o i loro materiali. Una zona di transito a Heathrow è un posto pericoloso dove trovarsi", commenta ancora Rusbridger.

Il giornalista chiarisce che al Guardian continueranno a lavorare sui materiali forniti da Snowden, solo che semplicemente non lo faranno da Londra. Il fatto è che si sta concretizzando un sistema di sorveglianza inedito e preoccupante. La maggior parte dei giornalisti può comprenderlo, "ma mi chiedo quanti capiscano la minaccia assoluta al giornalismo implicita nell'idea di sorveglianza totale, se e quanto si realizzerà - e, sempre di più, sembra essere una questione di quando".

"Potrebbe non passare molto tempo prima che sia impossibile per un giornalista avere fonti riservate. […] Quei colleghi che denigrano Snowden o affermano che i reporter dovrebbero fidarsi dello stato come fonte più affidabile potrebbero un giorno avere un brutto risveglio".



[align=right]Source: Distrutti gli hard disk del Guardian, la vendetta dell'NSA [/align]



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MessaggioInviato: 25/08/2013, 20:43 
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Datagate, spiato anche l'Onu

Gli Stati Uniti sono riusciti a violare il sistema interno di videoconferenze


BERLINO - Gli Stati Uniti, tramite la National Security Agency (NSA) spiavano l'Onu. È quanto rivela oggi il settimanale tedesco Der Spiegel, citando alcuni documenti segreti divulgati dalla 'talpa' del Datagate Edward Snowden. Secondo Der Spiegel questi documenti dimostrano che gli agenti segreti americani spiavano altri paesi e istituzioni del vecchio continente tra cui l'Unione europea e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Ma quello che Der Spiegel tiene a sottolineare è soprattutto il sistema con cui gli americani hanno fatto spionaggio.
Nell'estate del 2012, gli esperti della NSA sono riusciti ad entrare nel sistema di videoconferenza Onu e a violare il loro sistema di codifica. E nel giro di tre settimane, osserva Der Spiegel le intercettazioni sarebbero passate da una decina a 458.
Sempre secondo i documenti studiati dal settimanale, la NSA gestisce un programma di intercettazioni in più di 80 ambasciate e consolati in tutto il mondo chiamato "Collection Special Service". Questa "sorveglianza intensiva e ben organizzata ha poco o nulla a che fare con la lotta al terrorismo", ha scritto Der Spiegel.
Le rivelazioni di Snowden hanno imbarazzato gli Stati Uniti. E Washington ha assicurato che i suoi agenti operano nel rispetto della legge e che la fuga di notizie ha danneggiato la sicurezza nazionale.

25.08.2013 - 19:47

ats

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - Datagate, spiato anche l'Onu [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 25/08/2013, 20:44, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/09/2013, 16:34 
Datagate: rapporto trasparenza di Yahoo

NEW YORK - Mentre emergono nuove informazioni fornite dalla talpa Edward Snowden sulle agenzie di intelligence di Stati Uniti e Gran Bretagna, con l'Nsa in prima fila, Yahoo! pubblica il suo primo rapporto sulle richieste di dati da parte del governo americano e di altri 16 Paesi. Secondo il rapporto sulla trasparenza del gruppo guidato da Marissa Mayer, nei primi sei mesi del 2013 Yahoo! ha ricevuto 12.444 richieste di dati su 40.322 account da parte del governo Usa.

Si tratta del numero più alto rispetto a tutte le altre nazioni analizzate, anche se non è stato possibile svelare quante sono arrivate dalla Nsa.

Al secondo posto c'è la Germania con 4295 richieste su 5306 profili, seguita dall'Italia con 2637 richieste su 2937 profili. Quindi Taiwan con 1942 richieste per 2650 profili, Francia con 1855 richieste per 2373 profili, e Gran Bretagna, con 1709 richieste per 2832 account.

Nel rapporto, Yahoo! afferma di aver rifiutato il 2% delle domande da parte del governo Usa. "A Yahoo! prendiamo sul serio la privacy dei nostri utenti", ha commentato la società, sottolineando che pubblicherà nuovi rapporti sulla trasparenza ogni sei mesi. Il consigliere generale del gruppo della Silicon Valley, Ron Bell, precisa di aver respinto tutte le richieste "non chiare, improprie o illegali".

7.09.2013 - 16:01

Red. Online

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - Datagate: rapporto trasparenza di Yahoo [/align]


Yahoo! afferma di aver rifiutato il 2% delle domande da parte del governo Usa

Una enorme percentuale di rifiuti [:p] [:p]



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MessaggioInviato: 09/09/2013, 12:22 
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La sicurezza americana può penetrare in qualunque smartphone L’ultimo colpo di Snowden, se davvero di lui si tratta, arriva attraverso Der Spiegel, in un articolo in edicola oggi ma già anticipato online ieri. E il “titolo” è di quelli seri: la Nsa (National Security Agency) americana ha la capacità di accedere ai dati contenuti in praticamente qualunque smartphone. Senza dover passare da operatori o produttori, come invece pareva fosse passaggio obbligato almeno per quanto riguarda il “chiusissimo” iPhone. Non solo Apple sarebbe trasparente agli esperti di sicurezza americani, ma tutti i device con Android e i Blackberry, enormemente diffusi sul suolo americano. L’ultimo sviluppo del caso Datagate viene raccontato dal settimanale tedesco, che cita documenti interni dell’agenzia e della britannica Gchq (Government Communications Headquarters). L’articolo non spiega come il giornale ha ottenuto i documenti. Tuttavia uno dei suoi autori è Laura Poitras, rilevano le agenzie, una regista statunitense con stretti contatti con Edward Snowden, l’informatico prima al servizio delle agenzie americane e poi “talpa” in fuga. L’Nsa sarebbe in grado di vedere le liste dei contatti dei telefoni, i messaggi di testo e le email, le note e la localizzazione dei device stessi. Dai documenti citati viene fuori anche che l’Agenzia ha costituito dei gruppi di lavoro specializzati nei differenti sistemi operativi, che, lato iPhone, sono riusciti a penetrare anche in 38 applicazioni. Il più problematico pare sia stato l’os del Blackberry, reso più “opaco” con alcuni cambi nel 2009, modifiche che hanno richiesto diversi mesi per essere poi aggirate con successo. Per evitare che la notizia degenerasse nel panico, Der Spiegel spiega però che i documenti non indicano che la Nsa sta conducendo attività di sorveglianza di massa sugli utenti dei telefoni, ma che queste tecniche sono usate per intercettare individui specifici.
Fonte:http://vitadigitale.corriere.it/2013/09/08/la-sicurezza-americana-puo-penetrare-in-qualunque-smartphone/



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Angel_ ha scritto:

Cita:
La sicurezza americana può penetrare in qualunque smartphone L’ultimo colpo di Snowden, se davvero di lui si tratta, arriva attraverso Der Spiegel, in un articolo in edicola oggi ma già anticipato online ieri. E il “titolo” è di quelli seri: la Nsa (National Security Agency) americana ha la capacità di accedere ai dati contenuti in praticamente qualunque smartphone. Senza dover passare da operatori o produttori, come invece pareva fosse passaggio obbligato almeno per quanto riguarda il “chiusissimo” iPhone. Non solo Apple sarebbe trasparente agli esperti di sicurezza americani, ma tutti i device con Android e i Blackberry, enormemente diffusi sul suolo americano. L’ultimo sviluppo del caso Datagate viene raccontato dal settimanale tedesco, che cita documenti interni dell’agenzia e della britannica Gchq (Government Communications Headquarters). L’articolo non spiega come il giornale ha ottenuto i documenti. Tuttavia uno dei suoi autori è Laura Poitras, rilevano le agenzie, una regista statunitense con stretti contatti con Edward Snowden, l’informatico prima al servizio delle agenzie americane e poi “talpa” in fuga. L’Nsa sarebbe in grado di vedere le liste dei contatti dei telefoni, i messaggi di testo e le email, le note e la localizzazione dei device stessi. Dai documenti citati viene fuori anche che l’Agenzia ha costituito dei gruppi di lavoro specializzati nei differenti sistemi operativi, che, lato iPhone, sono riusciti a penetrare anche in 38 applicazioni. Il più problematico pare sia stato l’os del Blackberry, reso più “opaco” con alcuni cambi nel 2009, modifiche che hanno richiesto diversi mesi per essere poi aggirate con successo. Per evitare che la notizia degenerasse nel panico, Der Spiegel spiega però che i documenti non indicano che la Nsa sta conducendo attività di sorveglianza di massa sugli utenti dei telefoni, ma che queste tecniche sono usate per intercettare individui specifici.
Fonte:http://vitadigitale.corriere.it/2013/09/08/la-sicurezza-americana-puo-penetrare-in-qualunque-smartphone/



Ah... 'sti complottisti.......
Quando si dicevano queste cose, anni or sono, l'ilarità era all'ordine del giorno.

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MessaggioInviato: 09/09/2013, 19:50 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Angel_ ha scritto:

Cita:
La sicurezza americana può penetrare in qualunque smartphone L’ultimo colpo di Snowden, se davvero di lui si tratta, arriva attraverso Der Spiegel, in un articolo in edicola oggi ma già anticipato online ieri. E il “titolo” è di quelli seri: la Nsa (National Security Agency) americana ha la capacità di accedere ai dati contenuti in praticamente qualunque smartphone. Senza dover passare da operatori o produttori, come invece pareva fosse passaggio obbligato almeno per quanto riguarda il “chiusissimo” iPhone. Non solo Apple sarebbe trasparente agli esperti di sicurezza americani, ma tutti i device con Android e i Blackberry, enormemente diffusi sul suolo americano. L’ultimo sviluppo del caso Datagate viene raccontato dal settimanale tedesco, che cita documenti interni dell’agenzia e della britannica Gchq (Government Communications Headquarters). L’articolo non spiega come il giornale ha ottenuto i documenti. Tuttavia uno dei suoi autori è Laura Poitras, rilevano le agenzie, una regista statunitense con stretti contatti con Edward Snowden, l’informatico prima al servizio delle agenzie americane e poi “talpa” in fuga. L’Nsa sarebbe in grado di vedere le liste dei contatti dei telefoni, i messaggi di testo e le email, le note e la localizzazione dei device stessi. Dai documenti citati viene fuori anche che l’Agenzia ha costituito dei gruppi di lavoro specializzati nei differenti sistemi operativi, che, lato iPhone, sono riusciti a penetrare anche in 38 applicazioni. Il più problematico pare sia stato l’os del Blackberry, reso più “opaco” con alcuni cambi nel 2009, modifiche che hanno richiesto diversi mesi per essere poi aggirate con successo. Per evitare che la notizia degenerasse nel panico, Der Spiegel spiega però che i documenti non indicano che la Nsa sta conducendo attività di sorveglianza di massa sugli utenti dei telefoni, ma che queste tecniche sono usate per intercettare individui specifici.
Fonte:http://vitadigitale.corriere.it/2013/09/08/la-sicurezza-americana-puo-penetrare-in-qualunque-smartphone/



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Niente è esente, tutto quello che usa router, modem, hub e switch sono controllabili, "L.I.S.F" (Lawful Intercept Security Framework) tradotto in parole povere questi apparecchi hardware delle piu famose case costruttrici contengono delle Backdoor.



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MessaggioInviato: 18/10/2013, 12:36 
Narus, là dove iniziò il Datagate

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http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8851

Ci lavora anche un italiano, ma è nata in Israele. Da anni filtra il traffico Internet per conto
di Isp e governi. E lo scandalo Nsa parte proprio dai suoi prodotti. Ecco un ritratto dell'azienda


di Carola Frediani

Google, Facebook, Microsoft... Le aziende tech associate al Datagate fino a oggi sono state soprattutto le multinazionali più note agli utenti. Mentre sono state trascurate quelle società che lavorano sul primo strato della sorveglianza, quella che ha a che fare col filtraggio dei tubi, cioè dei cavi. Ad agosto il Wall Street Journal aveva fatto il nome di Narus tra le aziende incaricate di setacciare ampi flussi di traffico Internet nell'ambito del programma di sorveglianza della Nsa; e nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore ha notato come nel gruppo dirigente dell'azienda californiana ci sia anche un italiano proveniente dal Politecnico di Torino, Antonio Nucci, 39 anni, originario di Lecce. Nucci è oggi Cto, Chief Technology Officer dell'azienda, responsabile quindi del suo indirizzo tecnologico e dell'innovazione; in precedenza aveva lavorato in altre aziende tech americane, da Sprint Nextel a Motorola, e nel 2013 ha ricevuto il premio di Cto dell'anno da InfoSecurity Products Guide, una nota pubblicazione della Silicon Valley sui temi della security.

Non entrate in quella stanza
Ma al di là di questo tocco tricolore, la Narus è interessante perché in qualche modo è da questa azienda che è partito il Datagate ben prima che venisse scoperchiato del tutto; e perché la sua stessa storia imprenditoriale esemplifica le relazioni e il funzionamento di quel complesso cyber-industriale che sempre di più ha piegato le proprie eccellenze tecniche per servire un inaudito apparato di sorveglianza globale.

Il Datagate esplode infatti con i primi scoop del Guardian e del Washington Post lo scorso giugno. Eppure già nel 2003 c'era stata un'avvisaglia molto inquietante. All'epoca Mark Klein, un tecnico dall'esperienza ventennale che lavorava alla AT&T, e precisamente nell'IXP (Internet Exchange Point, punto di interscambio dove si interconnettono reti di diversi Isp) a San Francisco, notò una stanza sospetta e protetta dove si svolgevano strane attività. Scoprì poi che in quel vano ci stavano gli apparati della Narus, tra cui un un server apposito, il Logic, e i suoi STA 6400, o Semantic Traffic Analyzer, che permettono di fare un' analisi semantica del traffico. A gestire il tutto la Nsa, che stava illegalmente monitorando le comunicazioni che passavano per l'IXP, e non solo quelle dell'AT&T. Perché quel tipo di tecnologia “è in grado di registrare tutto ciò che passa attraverso una Rete Internet”, per dirla con le parole dell'allora vice president di Narus Steve Bannerman. “Possiamo ricostruire le email e gli allegati, le chiamate Voip, vedere le pagine web su cui hanno cliccato gli utenti”.

È la Deep Packet Inspection, bellezza
Quello che fanno questi apparati in sostanza è una Deep Packet Inspection (Dpi), un'analisi del traffico internet che è usata spesso dagli Isp, i fornitori di accesso internet, per la gestione della Rete e dei tipi di pacchetti che ci viaggiano sopra (ad esempio per rallentare il file sharing o contrastare lo spam), ma che ha anche la capacità di penetrare più nel profondo e di scrutare dentro ai pacchetti dati inviati. “Nella pratica in questo modo non vai a guardare solo il protocollo che sta passando ma anche il suo contenuto”, spiega a Wired.it Davide Dante Del Vecchio, esperto di sicurezza.

“La DPI in realtà è abbastanza semplice e ci sono molti software che la fanno. Il problema è applicarla su grandi quantità di traffico”. I prodotti Narus, i suoi STA 6400, sono software che girano su server Ibm o Dell basati su Linux; e già nel 2003 erano noti negli ambienti degli addetti ai lavori per ispezionare il traffico di cavi a elevata ampiezza di banda, identificando i pacchetti che interessavano mentre scorrevano alla velocità di 10 Gb al secondo. Le aziende Internet possono installare questi strumenti di analisi in vari punti del loro network, dopodiché i Semantic Traffic Analyzers comunicano con dei server sui cui girano particolari applicazioni. Le combinazione degli analyzers e dei programmi del server riesce a tenere traccia e a filtrare quasi ogni forma di comunicazione Internet: email, istant messaging, video, chiamate VoIP ecc.

I legami con l'intelligence israeliana #8232;
La Narus nel 2010 è stata acquisita dalla Boeing - un gigante che è fra i primi attori mondiali dell'industria bellica, oltre che fortemente integrata col complesso militare americano - ma le sue origini non sono statunitensi, né tantomeno il suo software è italiano, come hanno scritto alcuni. Fu infatti fondata nel 1997 da due israeliani, Ori Cohen e Stas Khirman, e da altri loro quattro connazionali; e i primi finanziamenti vennero da Walden Ventures, fondo di venture capital legato alla sicurezza israeliana. Tanto che ancora nel 2012 il giornalista James Bamford, esperto di intelligence e autore di The Shadow Factory, della Narus considerava preoccupante il fatto che avesse avuto stretti legami con Israele, e con i suoi servizi segreti, “un Paese con una lunga e aggressiva storia di spionaggio sugli Stati Uniti”.

Per tornare invece alla stanza spiata dalla Nsa nel 2003, le rivelazioni del whistleblower Klein sfociarono in una causa intentata dalla Electronic Frontier Foundation che a sua volta portò a un emendamento beffa del Fisa, il Foreign Intelligence Services Act, la legge che permetta la raccolta di dati da parte delle autorità americane. La nuova norma infatti non metteva al bando la pratica illegale scoperta nella stanza dell'AT&T; piuttosto dava alle aziende che vi avevano partecipato una immunità retroattiva dal rischio di essere perseguite. E dunque l'azione legale della EFF alla fine cadde nel vuoto. Mentre il Datagate rimase insabbiato ancora per qualche anno.

Tuttavia la Narus è tornata sotto i riflettori già durante la Primavera araba, nel 2011, in quanto una delle aziende occidentali accusate di rifornire di apparati di sorveglianza regimi che violavano i diritti umani. In particolare i suoi prodotti sono stati venduti a Telecom Egypt, la telco egiziana, e si sospetta siano stati usati per identificare attivisti e dimostranti, spiandone le comunicazioni. Del resto l'azienda sostiene di “proteggere e gestire reti in tutto il mondo, e di essere impiegata in installazioni commerciali e governative in cinque continenti”.


(26 settembre 2013)
Fonte: http://daily.wired.it/news/politica/201 ... 53621.html



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Datagate, Parigi furiosa con gli Usa




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Quando c'è la concorrenza di mezzo tutti diventano furiosi [:)]
Non è che la Francia sia da meno in fatto di spiare le comunicazioni e la rete.



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Wolframio ha scritto:

Quando c'è la concorrenza di mezzo tutti diventano furiosi [:)]
Non è che la Francia sia da meno in fatto di spiare le comunicazioni e la rete.

La cosa che lascia perplessi, piuttosto, è che nessuno, dico nessuno,
ha detto niente in ItaGlia. Vuoi che gli americani non abbiano spiato
i burattini che guidano il nostro paese? [:p]

Sembra poco credibile come cosa......



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Thethirdeye ha scritto:

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Wolframio ha scritto:

Quando c'è la concorrenza di mezzo tutti diventano furiosi [:)]
Non è che la Francia sia da meno in fatto di spiare le comunicazioni e la rete.

La cosa che lascia perplessi, piuttosto, è che nessuno, dico nessuno,
ha detto niente in ItaGlia. Vuoi che gli americani non abbiano spiato
i burattini che guidano il nostro paese? [:p]

Sembra poco credibile come cosa......


Spiare un burattino è una perdita di tempo inutile; un burattino lo si guida e basta; si spiano i burattini di altri burattinai oppure gli uomini liberi; se il burattino è proprio lo si guida e basta, non lo si spia. Questo a prescindere da chi siano il o i burattinai nel caso dell'Italia.



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si sedes non is
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quisquis ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Wolframio ha scritto:

Quando c'è la concorrenza di mezzo tutti diventano furiosi [:)]
Non è che la Francia sia da meno in fatto di spiare le comunicazioni e la rete.

La cosa che lascia perplessi, piuttosto, è che nessuno, dico nessuno,
ha detto niente in ItaGlia. Vuoi che gli americani non abbiano spiato
i burattini che guidano il nostro paese? [:p]

Sembra poco credibile come cosa......


Spiare un burattino è una perdita di tempo inutile; un burattino lo si guida e basta; si spiano i burattini di altri burattinai oppure gli uomini liberi; se il burattino è proprio lo si guida e basta, non lo si spia. Questo a prescindere da chi siano il o i burattinai nel caso dell'Italia.

Beh... a giudicare da quanto viene detto apertamente dai vari organismi europei,
sembrerebbe che il "tracciamento" ci sia... e questo sembra avvenire in modalità
verticale. A partire dai burattini... per finire ai semplici uomini della strada.

Nsa spia l'Europa: Berlino chiede spiegazioni immediate

Nel mirino dell'agenzia di sicurezza Usa molti stati europei,
tra cui Italia e Germania. Controllati ogni giorno circa 10 milioni
di dati internet.

L'Unione europea ha chiesto immediate spiegazioni agli Stati Uniti
sulle informazioni filtrate sulle stampa di uno spionaggio sistematico
ai danni dell'Europa e delle sue istituzioni da parte dell'agenzia
americana Nsa.

Secondo informazioni esclusive dello "Spiegel", l'agenzia per la sicurezza
statunitense ha tenuto sotto controllo ogni mese circa mezzo miliardo
di comunicazioni internet e telefoniche, molto più di quanto finora noto.
Secondo quanto scrive Spiegel, l'Nsa considera la Germania come un
obiettivo sensibile del terrorismo internazionale. Tra gli obiettivi dell'agenzia
anche l'Italia.


CONTINUA>>> http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... 56&typeb=0



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