Scivias è un'opera composta da Sant'Ildegarda di Bingen tra il 1141 e il 1150. Solo nel 1138, quando Ildegarda aveva quarant'anni, una voce divina le comandò di scrivere quello che vedeva e udiva.
http://it.cathopedia.org/wiki/Sciviashttp://it.wikipedia.org/wiki/Ildegarda_di_Bingenquesto è il testo che ho trovato della terza visione
"Vidi una immensa sfera rotonda e piena d'ombra, che aveva una forma ovale,
meno larga sulla cima, più ampia nel mezzo, stretta alla base, con alla
parte esterna un cerchio di luce sfolgorante e al di sotto una guaina
tenebrosa. E in questo cerchio di fiamme c'era un globo arroventato così
grande che tutta la sfera ne era illuminata. C'erano sopra di esso,
sistemate con ordine, tre stelle che alimentavano l'attività ignea del
globo, per paura che diminuisse poco a poco. A volte poi questo si alzò più
in alto e diede più luce, in modo che potè lanciare i suoi raggi infiammati
più lontano. E poi a volte, scese più in basso e fu più intenso il freddo
perchè aveva ritirato la sua fiamma. Ma, da quel reticolo di fiamme che
attorniava la sfera, usciva il vento con i suoi turbinii, e dalla guaina
tenebrosa che circondava il reticolo di fiamme, un altro vento con i suoi
turbinii tuonava e si scatenava in tutti i sensi sulla sfera. C'era in
quella stessa guaina un fuoco tenebroso che ispirava un orrore così grande
che non potevo guardarlo e che, pieno di sussulti, di tempeste, colmo di
pietre appuntite, piccole e grandi, agitava la guaina con tutta la sua
potenza. Mentre faceva sentire il suo crepitio, il cerchio luminoso, i venti
e l'aria erano agitati, in modo tale che i lampi precedettero lo stesso
tuono, perchè il fuoco presentava dentro di sè la commozione che produceva
il tumulto, ma al di sopra della guaina il cielo era purissimo e privo di
nubi. Ed anche in questo cielo, distinguevo un globo di fuoco ardente, di
una certa grandezza, e al di sopra di esso, due stelle sistemate bene in
vista che trattenevano il globo stesso in modo che non oltrepassasse il
termine della sua corsa. E nel medesimo cielo, molte altre sfere luminose
erano poste ovunque, tra le quali il globo, rovesciandosi un poco, emetteva
ad intermittenza la sua luce; e ricorrendo al primo fuoco del globo
arroventato per restaurare la propria fiamma, la rimandava verso le stesse
sfere. ma da quel cielo stesso usciva impetuoso un soffio di vento con i
suoi turbinii che si propagavano su tutta la sfera celeste. Sotto quello
stesso cielo, vedevo l'aria umida, che aveva sotto una nuvola che,
estendendosi in ogni lato stese questa umidità su tutta la sfera. E in mezzo
a questi elementi c'era un globo sabbioso di un'immensa estensione, che gli
stessi elementi circondavano in modo tale che non poteva sparire, nè in un
senso nè nell'altro. E mentre gli stessi elementi con i diversi soffi
lottavano insieme, costringevano lo stesso globo sabbioso a muoversi un poco
con le proprie forze. E vidi tra Aquilone e oriente (il nord est) come una
grande montagna che tratteneva verso Aquilone numerose tenebre, e verso
oriente molta luce. E sentii di nuovo una voce dal cielo che mi diceva:
<<Dio, che ha fatto le cose secondo la sua volontà, le ha create per la
conoscenza e l'onore del suo nome. Non soltanto per mostrare in esse cose
visibili e temporali, ma per manifestare in esse cose invisibili ed eterne.
Il che è dimostrato nella visione che contempli>"
https://groups.google.com/forum/#!topic ... yPubJD4RI4qui in francese
http://livres-mystiques.com/partieTEXTE ... table.htmlalcuni dei disegni del manoscritto


questa è un altra scena dello Scivias. C'è un demone che mette un fungo in una delle coppe .... forse un indizio di cosa procurava le visioni ?