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Argomento bloccato

06/09/2013, 01:26

Thethirdeye ha scritto:


Dell'Utri: giudici, patto 'Berlusconi-Cosa nostra'

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 49755.html




L'incontro avvenuto a maggio 1974, cui erano presenti Gaetano Cinà, Dell'Utri, Stefano Bontade, Mimmo Teresi e Berlusconi, ha ''siglato il patto di protezione di Berlusconi'' si legge nella sentenza.

''L'incontro - è scritto - ha costituito la genesi del rapporto che ha legato l'imprenditore e la mafia con la mediazione di Dell'Utri''.



Ciò che si legge nell'articolo riportato da Thethirdeye, sarà mica opera delle sx retrogade?

Hmmmmmm per qualcuno lo è di sicuro. [:o)]










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06/09/2013, 13:17



Rimozione forzata




di Marco Travaglio.


Da Il Fatto Quotidiano del 06/09/2013.




Quella depositata ieri dalla Corte d’appello di Palermo a carico di Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, è la quarta sentenza in nome del popolo italiano a mettere nero su bianco che nel 1974, cioè agli albori della sua resistibile ascesa di imprenditore, Silvio Berlusconi stipulò un patto d’acciaio con Cosa Nostra attraverso il suo (di Cosa Nostra e di B.) intermediario palermitano.



L’avevano già sostenuto, oltre ai pm Ingroia e Gozzo e al gup Scaduto, i tre giudici del Tribunale che l’avevano condannato a 9 anni, il pg Gatto che aveva chiesto la conferma della condanna, i tre giudici di Corte d’appello che l’avevano confermata riducendo la pena a 7 anni, i 5 giudici di Cassazione che l’avevano annullata solo per il periodo 1977-’82. Ora, su richiesta del pg Patronaggio, l’hanno ribadito altri tre giudici di appello. In totale 19 magistrati di funzioni, sedi e correnti diverse hanno accertato che 40 anni fa B. iniziò la sua carriera con un patto con la mafia.



E non occorre più nemmeno la Cassazione per rendere definitiva questa verità processuale, ormai irrevocabile dalla sentenza di parziale rinvio del maggio 2012: “A seguito della sentenza della Cassazione è stato definitivamente accertato che Dell’Utri, Berlusconi, Cinà, Bontade e Teresi (gli ultimi tre sono boss mafiosi, ndr) avevano siglato un patto in base al quale l’imprenditore milanese avrebbe effettuato il pagamento di somme di denaro a Cosa Nostra per ricevere in cambio protezione”. Eppure da 15 mesi giornali e politici, salvo rare eccezioni, fanno finta di nulla.




E intanto l’uomo del patto con la mafia è stato architrave del governissimo Monti, si è ricandidato alle elezioni, ha raccolto il 22% dei voti, è stato più volte ricevuto al Quirinale con tutti gli onori, è stato invitato da Bersani a indicare il candidato Pdl-Pd per il Colle (Marini), ha avuto in dono la testa dell’odiato Prodi da 101 (o forse 120) appositi franchi tiratori Pd, ha ottenuto la riconferma di Napolitano, ha strappato l’agognato governissimo, ha pure scelto il premier che preferiva (il nipote di Gianni Letta), è divenuto il partner prediletto del Pd (che in compenso schifa Di Pietro e Ingroia) e ora viene implorato da tutti i poteri che contano, ma soprattutto da Pd e Quirinale, perché non abbandoni la maggioranza e resti fedele a Letta nipote, mentre giuristi à la carte e scudi umani dell’inciucio lavorano per salvarlo da una legge che impone la sua decadenza da senatore.



“Resta con noi, non ci lasciar” detto – avete capito bene – a colui che nel 1974 incontrò nel suo ufficio di Foro Buonaparte a Milano “Dell’Utri, Gaetano Cinà, Stefano Bontade, Mimmo Teresi, Francesco Di Carlo”, prima dell’“assunzione di Vittorio Mangano presso Villa Casati ad Arcore…”, suggellando “il patto di protezione” con i vertici della mafia.



“In virtù di tale patto i contraenti (Cosa Nostra da una parte e Berlusconi dall’altra) e il mediatore contrattuale (Dell’Utri), legati tra loro da rapporti personali, hanno conseguito un risultato concreto e tangibile, costituito dalla garanzia della protezione personale dell’imprenditore mediante l’esborso di somme di denaro che Berlusconi ha versato a Cosa Nostra tramite Dell’Utri che, mediando i termini dell’accordo, ha consentito che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere sul territorio mediante l’ingresso nelle proprie casse di ingenti somme di denaro”. Una simbiosi andata “avanti nell’arco di un ventennio”.


Questi fatti ormai consacrati da una sentenza definitiva, ma già noti da tempo, sono scomparsi dalla scena politico-mediatica. Tant’è che ancora ieri Polito El Drito, sul Corriere , pregava in ginocchio B. di restare fedele al governo “nell’interesse degli italiani”.


Non volendo o potendo rimuoverlo dalla politica nell’interesse degli italiani, si rimuovono quei fatti nell’interesse suo e si racconta che è nell’interesse nostro.


Come recita un vecchio proverbio catalano: ci pisciano in testa e ci dicono che piove.

07/09/2013, 11:14

"Una lobby vuol cacciare mio padre"


ROMA - "C'è chi vuole cacciare mio padre dalla politica per fare i propri interessi. C'è la volontà di eliminare il leader di una coalizione. È questa lobby, non mio padre, a bloccare l'Italia. Non è mio padre a tenere in scacco il Paese. È un certo sistema di potere che lo sta facendo". A dirlo Barbara Berlusconi in un colloquio con il Messaggero ed il Mattino.

"Dire che siamo amareggiati è dire poco. La storia di mio padre e della mia famiglia non è quella di un pugno di evasori fiscali. È quella di un gruppo che dà lavoro a migliaia di persone. Mio padre l'ha creato con fatica. Non con comportamenti criminali", sottolinea Barbara Berlusconi. "Per come la vedo io, quel che stiamo vivendo è l'effetto dell'azione di un gruppo di potere, di un sistema molto influente, con interessi molto forti e non solo economici. Silvio Berlusconi è uno degli ostacoli che si frappongono al raggiungimento".

"Abbiamo fatto tanto per uscire dal totalitarismo e adesso? Anche nelle dittature si cerca di distruggere l'avversario per via giudiziaria", osserva la figlia del Cavaliere. "Dicono che la legge è uguale per tutti ma non mi pare che Berlusconi sia trattato come gli altri".

Parlando di falchi e colombe, sui primi commenta: "in questi casi qualcuno pronto a strumentalizzare non manca mai". Sul fronte delle colombe, invece, Barbara dichiara di non aver condiviso l'uso di "tecnicismi giudiziari" che hanno oscurato la questione centrale: "Mio padre non rappresenta solo se stesso, rappresenta una parte del Paese".

Barbara Berlusconi assicura che lei e gli altri quattro figli del Cavaliere sono "insieme nel sostenere nostro padre: ha subito una forte ingiustizia ed è molto scosso". Sulla possibilità che la sorella Marina scenda in campo, "è una manager, lei è molto legata alle aziende e le aziende hanno molto bisogno di lei. Nelle riunioni di famiglia non mi pare si sia mai parlato di un suo progetto politico. E poi, vogliamo che facciano a mia sorella quello che hanno fatto a mio padre?".

7.09.2013 - 09:05

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - "Una lobby vuol cacciare mio padre" [/align]

08/09/2013, 00:50

Wolframio ha scritto:

"Una lobby vuol cacciare mio padre"


ROMA - "C'è chi vuole cacciare mio padre dalla politica per fare i propri interessi. C'è la volontà di eliminare il leader di una coalizione. È questa lobby, non mio padre, a bloccare l'Italia. Non è mio padre a tenere in scacco il Paese. È un certo sistema di potere che lo sta facendo". A dirlo Barbara Berlusconi in un colloquio con il Messaggero ed il Mattino.

"Dire che siamo amareggiati è dire poco. La storia di mio padre e della mia famiglia non è quella di un pugno di evasori fiscali. È quella di un gruppo che dà lavoro a migliaia di persone. Mio padre l'ha creato con fatica. Non con comportamenti criminali", sottolinea Barbara Berlusconi. "Per come la vedo io, quel che stiamo vivendo è l'effetto dell'azione di un gruppo di potere, di un sistema molto influente, con interessi molto forti e non solo economici. Silvio Berlusconi è uno degli ostacoli che si frappongono al raggiungimento".

"Abbiamo fatto tanto per uscire dal totalitarismo e adesso? Anche nelle dittature si cerca di distruggere l'avversario per via giudiziaria", osserva la figlia del Cavaliere. "Dicono che la legge è uguale per tutti ma non mi pare che Berlusconi sia trattato come gli altri".

Parlando di falchi e colombe, sui primi commenta: "in questi casi qualcuno pronto a strumentalizzare non manca mai". Sul fronte delle colombe, invece, Barbara dichiara di non aver condiviso l'uso di "tecnicismi giudiziari" che hanno oscurato la questione centrale: "Mio padre non rappresenta solo se stesso, rappresenta una parte del Paese".

Barbara Berlusconi assicura che lei e gli altri quattro figli del Cavaliere sono "insieme nel sostenere nostro padre: ha subito una forte ingiustizia ed è molto scosso". Sulla possibilità che la sorella Marina scenda in campo, "è una manager, lei è molto legata alle aziende e le aziende hanno molto bisogno di lei. Nelle riunioni di famiglia non mi pare si sia mai parlato di un suo progetto politico. E poi, vogliamo che facciano a mia sorella quello che hanno fatto a mio padre?".

7.09.2013 - 09:05

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - "Una lobby vuol cacciare mio padre" [/align]


Potrebbe essere anche vero, perchè no.
Quale sarà il gruppo di potere che vuole far fuori Berlusconi?
Chi sarà a far parte di quel gruppo influente con grossi interessi economici a voler silurare Berlusconi?
Tutto è possibile tra... "cannibali" [8]
Ultima modifica di shighella il 08/09/2013, 00:51, modificato 1 volta in totale.

12/09/2013, 12:43

Grandissimo Travaglio...guardate il video all'interno del link...

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... za/244383/

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Ultima modifica di Angel_ il 12/09/2013, 12:58, modificato 1 volta in totale.

12/09/2013, 13:48




La Santanchè reagisce stizzita:


“Lei e Paragone, che mi ha definito “padroncina”, non rispettate le donne.

Imparate da Berlusconi su come si trattano“




%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%



Siamo al delirio ....


zio ot
Ultima modifica di barionu il 12/09/2013, 13:49, modificato 1 volta in totale.

12/09/2013, 13:50

Buttato nel cesso il nano , facciamo subito

LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI .

Che non sia mai una scuola di imitatori ....




zio ot

12/09/2013, 13:58

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QUESTA IDROVORA SUCCHIA C....

NON SI SOPPORTA PIU'.

DOVREBBERO METTERLA IN UN ISOLA DESERTA .

IN CELLA CON 15 ERGASTOLANI MANDINGO LI ESTINGUE TUTTI.





zio ot

13/09/2013, 01:13

Un grande Maurizio Crozza. Come sempre!

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13/09/2013, 10:21

shighella ha scritto:

Wolframio ha scritto:

"Una lobby vuol cacciare mio padre"


ROMA - "C'è chi vuole cacciare mio padre dalla politica per fare i propri interessi. C'è la volontà di eliminare il leader di una coalizione. È questa lobby, non mio padre, a bloccare l'Italia. Non è mio padre a tenere in scacco il Paese. È un certo sistema di potere che lo sta facendo". A dirlo Barbara Berlusconi in un colloquio con il Messaggero ed il Mattino.

"Dire che siamo amareggiati è dire poco. La storia di mio padre e della mia famiglia non è quella di un pugno di evasori fiscali. È quella di un gruppo che dà lavoro a migliaia di persone. Mio padre l'ha creato con fatica. Non con comportamenti criminali", sottolinea Barbara Berlusconi. "Per come la vedo io, quel che stiamo vivendo è l'effetto dell'azione di un gruppo di potere, di un sistema molto influente, con interessi molto forti e non solo economici. Silvio Berlusconi è uno degli ostacoli che si frappongono al raggiungimento".

"Abbiamo fatto tanto per uscire dal totalitarismo e adesso? Anche nelle dittature si cerca di distruggere l'avversario per via giudiziaria", osserva la figlia del Cavaliere. "Dicono che la legge è uguale per tutti ma non mi pare che Berlusconi sia trattato come gli altri".

Parlando di falchi e colombe, sui primi commenta: "in questi casi qualcuno pronto a strumentalizzare non manca mai". Sul fronte delle colombe, invece, Barbara dichiara di non aver condiviso l'uso di "tecnicismi giudiziari" che hanno oscurato la questione centrale: "Mio padre non rappresenta solo se stesso, rappresenta una parte del Paese".

Barbara Berlusconi assicura che lei e gli altri quattro figli del Cavaliere sono "insieme nel sostenere nostro padre: ha subito una forte ingiustizia ed è molto scosso". Sulla possibilità che la sorella Marina scenda in campo, "è una manager, lei è molto legata alle aziende e le aziende hanno molto bisogno di lei. Nelle riunioni di famiglia non mi pare si sia mai parlato di un suo progetto politico. E poi, vogliamo che facciano a mia sorella quello che hanno fatto a mio padre?".

7.09.2013 - 09:05

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - "Una lobby vuol cacciare mio padre" [/align]


Potrebbe essere anche vero, perchè no.
Quale sarà il gruppo di potere che vuole far fuori Berlusconi?
Chi sarà a far parte di quel gruppo influente con grossi interessi economici a voler silurare Berlusconi?
Tutto è possibile tra... "cannibali" [8]


Quelli che si sono scagliati sul giudice Antonio Esposito, pensando fosse l'artefice del "complotto" contro il pupazzone, dovrebbero leggere questo articolo. Come dissi mesi fa, le lotte di potere all'interno degli organi dello Stato, avvengono solo tra europeisti e antieuropeisti.... mentre il resto è fuffa.

"Berlusconi minacciò uscita Italia da euro"

Lorenzo Bini Smaghi scrive che nel 2011 l'ex premier parlò
dell'ipotesi in "colloqui privati" con altri governi Eurozona.


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La performance dei tassi sui BTP decennali nel periodo pre e
post dimissioni di Silvio Berlusconi
.

CONTINUA>>> http://www.wallstreetitalia.com/article ... -euro.aspx

13/09/2013, 20:34

Thethirdeye ha scritto:


"Berlusconi minacciò uscita Italia da euro"

Lorenzo Bini Smaghi scrive che nel 2011 l'ex premier parlò
dell'ipotesi in "colloqui privati" con altri governi Eurozona.


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La performance dei tassi sui BTP decennali nel periodo pre e
post dimissioni di Silvio Berlusconi
.

CONTINUA>>> http://www.wallstreetitalia.com/article ... -euro.aspx








SVELATO IL PIANO PER PORTARE L’ITALIA FUORI DALL’EURO ?

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DI MAURO BOTTARELLI
ilsussidiario.net

Comincio a pensare che la Bce non sia una banca centrale, ma la vera sede del governo italiano, visto le sempre maggiori conferme che giungono in tal senso. L’ultima, a dir poco inquietante, è contenuta nel nuovo libro dell’ex membro del consiglio esecutivo dell’Eurotower, Lorenzo Bini Smaghi, “Morire di austerity”. Ovvero, nell’ottobre-novembre 2011 Silvio Berlusconi stava seriamente ponendo in essere un piano per far uscire l’Italia dall’euro, ragione che portò al suo immediato allontanamento da Palazzo Chigi per volontà dei “gendarmi” dell’eurozona.

A seguito, “Nel 2011 l'Italia aveva formulato dei piani per uscire dall'euro” (Ambrose Evans-Pritchard, blogs.telegraph.co.uk);

Nello specifico, il Cavaliere avrebbe discusso del ritiro italiano dalla moneta unica durante meeting privati con altri governanti europei, con ogni probabilità Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Testualmente, il libro dice che «l’ipotesi d’uscita dall’euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi degli altri paesi dell’euro». Ma non basta. Per Bini Smaghi, la Merkel è rimasta convinta della possibilità di espellere la Grecia dall’eurozona fino al tardo autunno del 2012, salvo poi essere riportata a più miti consigli dalla Bundesbank, la quale le fece notare i 574 miliardi di euro di crediti che vantava verso le banche centrali di Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia, Cipro e Slovenia attraverso il programma Target2. Quindi, un altro mito che crolla: non è vero che il sistema di pagamento interno della Bce è soltanto una variazione tecnica, senza rischi significativi, in caso una nazione decidesse o fosse obbligata a lasciare la moneta unica.

Per Bini-Smaghi, infatti, «la banca centrale (di quel Paese, ndr) non sarebbe stata in grado di ripagare le liabilities accumulate verso altri membri dell’eurosistema, le quali sono registrate nel sistema di pagamento interno dell’Unione (Target2). L’insolvenza provocherebbe perdite sostanziali per le controparti nelle altre nazioni, inclusi Stati e banche centrali». Ora, non so se Bini-Smaghi abbia raccontato una bugia o la verità, ma resta il fatto che un ex membro della Bce, nonché uomo dell’Italia a Francoforte per anni, ha scritto nero su bianco che Berlusconi stava pensando di uscire dall’euro, ne aveva parlato con altri governanti europei in riunioni e visite private e per questo è stato fatto fuori nell’inverno del 2011.

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Questo, a casa mia, si chiama golpe. E apre nuovi interrogativi: non sarà che la cavalcata dello spread cominciata nell’estate di quell’anno e culminata con quota 575 prima dell’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Monti fosse frutto di un accordo tra Bce-Bundesbank e governo tedesco per far fuori Berlusconi, dopo che questo aveva reso partecipe la Merkel dei piani che gli frullavano per la testa? Si spiegherebbe il perché di quegli 8 miliardi di debito italiano scaricati da Deutsche Bank nella primavera 2011, gridandolo ai quattro venti e coprendosi oltretutto con l’acquisto di cds. E si spiegherebbe il perché nessuno chiese conto al gigante tedesco di quanto fatto, né la Bce, né l’Eba. Dubbi, ovviamente senza una riprova se non la parola di Bini-Smaghi. Il quale, se ricorderete, per un periodo fu in predicato di finire a capo di Bankitalia al posto di Mario Draghi ma poi decise di accettare un incarico accademico in una prestigiosa università statunitense: andò davvero così? O quando ebbe la conferma che dentro Bankitalia il suo nome era sgradito e che Monti non avrebbe fatto nulla per perorare la sua causa preferì anticipare tutti e crearsi una nobile alternativa? Quanto scritto nel suo libro, quindi, va inteso come la classica pariglia che Bini-Smaghi ha voluto restituire a Monti e Napolitano? Solo lui potrebbe confermarlo, ma gli indizi e le coincidenze sono tanti, davvero troppi per bollare quelle parole solo come fantasie.

Ieri, poi, è giunta l’ennesima riprova, l’ultimo ed ennesimo siluro della Bce, di fatto quasi una seconda lettera di compiti a casa al nostro governo, seppur sottoforma di allarme apparentemente rituale. Per la Banca centrale europea, infatti, il forte aumento del fabbisogno finanziario italiano, salito a 51 miliardi a luglio 2013 a causa del rimborso dei debiti verso le imprese, mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento da parte dell’Italia dell’obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013 al 2,9% del Pil. Ad agosto, ha rimarcato la Bce, il governo italiano ha annunciato, per l’anno in corso, l’abolizione della prima rata dell’imposta sulle abitazioni principali di proprietà: il mancato gettito (pari a 2,4 miliardi di euro circa, ossia lo 0,1% del Pil) sarà compensato mediante un contenimento della spesa e maggiori entrate. Sempre in agosto, il Parlamento ha poi deciso di rinviare di tre mesi, al 1 ottobre, l’aumento di 1 punto percentuale dell’aliquota ordinaria dell’Iva, anche se le inferiori entrate dovute a tale rinvio saranno bilanciate da maggiori accise su alcuni prodotti e da imposte dirette temporaneamente più elevate. Infine, è stato convertito in legge il Decreto del fare, che prevede una serie di misure intese ad accrescere gli investimenti in infrastrutture, semplificare le procedure burocratiche, aumentare il credito alle imprese (soprattutto alle piccole e medie imprese) e migliorare l’efficienza della giustizia civile.

Insomma, la Bce si è sentita in dovere di entrare a gamba tesa sulle scelte di politica economica italiana, casualmente ponendo l’accento su uno dei nodi più spinosi nel rapporto tra Pd e Pdl, ovvero l’Imu. Come se non bastasse, altra frecciata sulla questione dell’Iva, ancora in discussione seppur con un consenso generale che vede l’esecutivo pronto praticamente a qualsiasi mossa pur di evitare una decisione che potrebbe risultare fatale in un contesto di consumi e domanda interna praticamente ferma. Oltretutto, questa preoccupazione preventiva appare strumentale anche per il fatto che una sorta di offsetting per il mancato gettito garantito dall’aumento dell’Iva è già stato posto in essere dall’aumento delle accise e di altre tasse, seppur in maniera transitoria.

Come mai la Bce ha sentito il bisogno di fare le pulci solo all’Italia? La Spagna non mostra debolezze nell’azione di contrasto della crisi da parte del governo, al netto della delirante politica di abbattimento dei cantieri bloccati dalla crisi per alleggerire i bilanci delle banche e cercare di stimolare la domanda riducendo l’offerta (ci vorranno almeno 10 anni, visto quanto si è costruito durante il boom zapateriano)? Vogliamo parlare della Francia e del suo tasso di disoccupazione, con il governo che offre come unica risposta la volontà di attaccare la Siria? Evito per carità di patria di parlare di Grecia e Cipro, ma il Portogallo mi sembra calzante, come esempio: come ha fatto Lisbona a raggiungere il risultato dell’avanzo primario? Privatizzando asset pubblici, una manovra assolutamente una tantum, ma non mi ricordo di intemerate della Bce contro il Paese lusitano, soprattutto durante i giorni difficilissimi della crisi di governo e del rimpasto - non ancora compiuto fino in fondo - di inizio agosto. L’Italia, invece, proprio nel pieno del periodo peggiore per le aste e con l’esecutivo la cui vita appare appesa a un filo, può essere bacchettata en plein air e additata al pubblico ludibrio dei mercati. E meno male che a capo della Bce c’è un italiano!

Sforiamo il 3% di ratio debito/Pil? Chissenefrega dico io, questa Europa è la stessa che ci massacra non appena può, è l’istituzione alla quale diamo più di quanto riceviamo, è il simposio che permette all’Eba di fare figli e figliastri nei criteri di valutazione degli assets bancari, è il direttorio che per dar retta all’azionista di maggioranza, la Bundesbank, ci ha fatto spendere tre volte tanto per non salvare la Grecia, quando mettendo mano al portafoglio tre anni fa avremmo già risolto il problema ed evitato il contagio (ma non si poteva, perché le banche tedesche dovevano prima scaricare a buon prezzo la carta igienica ateniese che avevano in portafoglio), è il Leviatano che non azzecca una previsione, rivede le stime ogni settimana, parla di ripresa da tre anni senza che nessuno abbia visto nemmeno l’ombra di un green shot, è il governo non eletto che impone ai nostri comuni virtuosi di non poter spendere i soldi che hanno in cassa - creando sì, in quel caso, occupazione sana e reale - in ossequio al suo delirante Patto di stabilità.

Per quanto ancora dovremo abbassare la testa e dire sì? Viene da chiedersi se il governo non debba dotarsi - e in fretta - di un ministro delle Finanze e non di un pedissequo portavoce di Mario Draghi e dei desiderata della Bce, quale è Saccomanni.

Mauro Bottarelli
Fonte: www.ilsussidiario.net
Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/9/13/SPY-FINANZA-Svelato-il-piano-per-portare-l-Italia-fuori-dall-euro-426592/
13.09.2013

[align=right]Source: ComeDonChisciotte - SVELATO IL...L’ITALIA FUORI DALL’EURO ? [/align]
Ultima modifica di Wolframio il 13/09/2013, 20:35, modificato 1 volta in totale.

14/09/2013, 12:42

Ecco le immagini...

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=6NcEO_MutUc[/BBvideo]

14/09/2013, 13:15

barionu ha scritto:




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QUESTA IDROVORA SUCCHIA C....

NON SI SOPPORTA PIU'.

DOVREBBERO METTERLA IN UN ISOLA DESERTA .

IN CELLA CON 15 ERGASTOLANI MANDINGO LI ESTINGUE TUTTI.





zio ot


Ti piacerebbe zio riempire quel vuoto ?

14/09/2013, 14:10

Ti piacerebbe zio riempire quel vuoto ?


Green ... sono abituato a trattarmi molto bene ...


CMQ prepariamoci a un teatrino settembre da guinness :



""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""



Banano, che fare?

di Marco Travaglio


Da Il Fatto Quotidiano del 14/09/2013.



Giungono notizie sempre più strazianti dalla reggia di Arcore dove la mummia del Banano ha deciso di anticipare gli arresti domiciliari da – calcola puntigliosamente un affranto cronista del Corriere – “37 giorni” cioè “888 ore” cioè “53.280 lunghissimi minuti”. Notizie talmente ferali da muovere a commozione persino il più sfegatato degli antiberlusconiani.



No, non può finire così.

Bisogna fare qualcosa.

Non si può lasciare quel povero vecchietto in ostaggio al carro di Tespi minore che, pensando di far cosa gradita, gli tiene compagnia dandogli giorno dopo giorno il colpo di grazia.

Nessun reato, neppure la strage, potrebbe mai giustificare la pena accessoria di essere circondato e guardato a vista da Coppi, Ghedini, Longo, Letta Zio, Doris, Paolo minor, Del Debbio, più l’onorevole badante Maria Rosaria Rossi e la fidanzata Francesca Pascale col cane Dudù che “ha preso l’abitudine di dormirgli addosso” e “sceglie a piacimento come, quando e soprattutto dove fare i suoi bisogni” (in effetti ultimamente il colorito del pover’ometto tende un po’ al giallino).


Come se non bastasse, gli vengono inflitte le letture – citiamo testualmente, con un filo di sgomento– degli “atti dei congressi di Magistratura democratica, del libro di Fabrizio Cicchitto sull’uso politico della giustizia e dell’intervento che il magistrato Carlo Nordio ha letto domenica a Cernobbio”. Il che spiega perché l’insonnia lo perseguiti e, in un luogo un tempo popolato da allegre mignotte d’ogni età e nazionalità, lo conduca a meste passeggiate notturne nel parco con barboncino gay al seguito; e soprattutto perché lui rifiuti di chiedere la grazia e i servizi sociali, e ai domiciliari preferisca decisamente la galera.



Ma per forza: piuttosto che vedere certa gente o leggere certe boiate, uno normale fa domanda per Guantanamo. Sfido io che non dorme: non per le sentenze, ma per tutti quelli che ha pagato, da Lavitola a De Gregorio a Tarantini che ritrovano improvvisamente la memoria. Scene che stringono il cuore e impongono una gara di solidarietà per liberarlo dalla morsa di colombe e falchi, pitoni e pitonesse, cani da compagnia e da riporto, delfini e tonni, insomma tutto lo zoo.



Perduta ogni speranza nei cosiddetti amici che l’han ridotto così, il Banano dovrebbe fidarsi di noi nemici, che almeno siamo disinteressati. Abbiamo in mente qualche via di fuga più interessante e sicura di quelle fin qui suggerite dai consigliori, tipo attendere la grazia (che non estingue la pena accessoria), sperare nei franchi tiratori del Pd in Senato (idem come sopra) o ricorrere a Strasburgo e Lussemburgo, poi magari a Edimburgo, Salisburgo, Magdeburgo, Pietroburgo (sveglia! la piscina con l’acqua miracolosa è a Lourdes).



Europa per Europa, tanto vale provare con Eurodisney (solo nel regno del fantasy un noto frodatore fiscale può sperare di passare per un perseguitato politico). O con l’Eurotunnel (potrebbe magari occuparsene l’on. avv. Gelmini, esperta del ramo). E, a proposito di tunnel: nelle notti insonni con Dudù fra i piedi, magari fischiettando per distrarre eventuali pedinatori e intercettatori, potrebbe incaricare gli appositi Schifani e Brunetta (soprattutto il secondo: dà meno nell’occhio) di scavare una galleria sotto il parco in vista della fuga. Destinazione?



I Caraibi e la Russia dell’amico Putin sono troppo scontati e prevedibili per funzionare. Meglio una repubblichetta ex sovietica, tipo le baltiche Estonia, Lettonia e Lituania (lui un giorno, quand’era ministro degli Esteri ad interim, parlo anche dell’“Estuania”, ma è sconsigliabile perché non esiste), che facendo parte dell’Europa potrebbero persino candidarlo e farlo eleggere con immunità incorporata, non conoscendo la legge Severino.



Oppure quelle che finiscono in -stan: Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan. Ecco, l’ideale sarebbe proprio il Kazakistan: basta travestirsi da moglie di un dissidente, e al resto ci pensa Alfano.
Ultima modifica di barionu il 14/09/2013, 14:11, modificato 1 volta in totale.

14/09/2013, 14:30

Ecco, l’ideale sarebbe proprio il Kazakistan: basta travestirsi da moglie di un dissidente, e al resto ci pensa Alfano.


[:o)]
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