Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3175 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98 ... 212  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13691
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2013, 18:40 
Che bei post cromatici !!!!!!!!



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/09/2013, 13:54 
10 frasi che potrebbero essere state tranquillamente pronunciate oggi da Draghi, Von Rumpey, Olli Rehn, Prodi, Monti etc.etc.relativamente al percorso di unificazione europea... Facciamo un gioco, in fondo al post ci sono gli autori di queste frasi. Non leggeteli subito, prima concentratevi sulle frasi..

1) .. “Al di sopra e oltre il concetto di Stato-nazione, l’idea della nuova comunità trasformerà lo spazio vitale che è stato dato a tutti dalla Storia in un nuovo regno spirituale … La nuova Europa della solidarietà e della cooperazione tra tutti i popoli, un’Europa senza disoccupazione né crisi monetarie, (…) troverà un fondamento sicuro e una prosperità in rapido aumento una volta che siano state abbattute le frontiere economiche nazionali”.

2) “Ci deve essere una disposizione favorevole a subordinare gli interessi propri di ognuno, in alcuni casi, a quelli della Comunità Europea.”

3) “La soluzione dei problemi economici (…) con l’eventuale obiettivo di un’unione doganale europea e di un mercato libero europeo, un sistema di compensazione europeo e sistemi di cambi stabili in Europa, in vista di una unione monetaria europea”.

4) “I risultati dell’eccessivo nazionalismo e dello smembramento territoriale fanno parte dell’esperienza di tutti. L’unica speranza per la pace riposa in un processo che, da un lato, rispetti il patrimonio fondamentale inalienabile di ogni nazione e che, dall’altro, li moderi e li subordini ad una politica continentale (…) Una Unione Europea non può essere soggetta alle variazioni della politica interna caratteristiche dei regimi liberali”.

5) “Una nuova Europa: questa è la questione e questo il compito che abbiano davanti a noi. Questo non vuol dire che gli italiani, i tedeschi o il resto delle nazioni della famiglia europea debbano cambiare posto e giungere ad essere irriconoscibili per se stessi o gli uni agli altri, in un giorno o in un anno. Sarà una nuova Europa, mediante la nuova ispirazione e il principio determinante, quella che scaturirà tra tutti questi popoli”. (…) “Il problema della gerarchia degli stati non si porrà. Almeno nella sua forma abituale, una volta che sia stata tagliata la testa del drago, cioè il concetto di sovranità statale. D’altra parte questo non deve avvenire direttamente, ma può essere realizzato indirettamente, ad esempio con la creazione di organismi interstatali che si occupino di determinati interessi comuni (i cambi, le comunicazioni, il commercio estero, ecc.)”.

6) [questa è una citazione da un documento politico bene accolto, allora, che raccomanda la necessità di] “… presentare una soluzione confederale europea basata sulla libera cooperazione tra nazioni indipendenti[che sarebbe come risultato l’unità dell’Europa] “su una base federale [e si aggiunge per portare a termine un processo di federazione] “tutto ciò che si chiede agli Stati europei è che siano membri leali e pro-Europa della comunità e collaborino volontariamente nei loro compiti (…) L’obiettivo della cooperazione europea è promuovere la pace, la sicurezza e il benessere di tutti i popoli”.

7) “Bisogna creare un’Europa che non sprechi il suo sangue e la sua forza in conflitti intestini, ma che formi un’unità compatta. Così sarà più ricca, più forte e più civilizzata, e recupererà il suo antico posto nel mondo”. “Le tensioni nazionali e le gelosie meschine perderanno il loro senso in un’Europa organizzata liberamente su una base federale. Lo sviluppo politico mondiale consiste inevitabilmente nella formazione di ambiti politici ed economici più grandi”.

(8) “Non è molto intelligente immaginare che in una casa così gremita come quella dell’Europa una comunità di popoli possa mantenere differenti sistemi giuridici e differenti concezioni della legge per molto tempo”.

(9) “Secondo me il concetto che una nazione ha della sua libertà si deve armonizzare con i fatti dell’attualità e con domande semplici relative all’efficienza e alle finalità (…) Il nostro unico requisito per gli stati europei è che siano membri sinceri ed entusiasti dell’Europa”.

10) “I popoli d’Europa capiscono sempre più che i grandi temi che ci dividono, paragonati a quelli che verranno e che si risolveranno tra i continenti, non sono altro che dispute familiari triviali.” (…) “In cinquant’anni gli europei non penseranno più in termini di paesi indipendenti”.

Autori:
[ 1 ] Arthus Seyss–Inquart, ministro della Sicurezza e dell’Interno nel governo nazista successivo all’annessione (Anschluss) dell’Austria nel 1938, e più tardi Prefetto dei Pasi Bassi occupati. Questo frammento fa parte di un discorso ai suoi sudditi olandesi.
[ 2 ] Walther Funk, ministro delle Finanze del governo di Hitler nel 1942.
[ 3 ] Memorandum della Cancelleria del Reich, del 9 luglio 1940, firmato da Hermann Goering.
[ 4 ] Alberto de Stefani, ministro delle Finanze del governo di Mussolini nel 1941.
[ 5 ] Camillo Pellizi, editore di Civilita Fascista , in un articolo intitolato “L’idea di Europa”.
[ 6 ] Cicile von Renthe–Fink, ufficiale nazista, diplomatico e ministro nel 1943.
[ 7 ] Vidkun Quisling, collaboratore nazista norvegese, “primo ministro” della Norvegia occupata, 1942.
[ 8 ] Adolph Hitler, in un discorso al Reichstag nel 1936.
[ 9 ] Joseph Goebbels, nel 1940.
[ 10 ] Joseph Goebbels, nel 1942.

Allora... chi sono i nazisti oggi?!

Mi sa che la guerra, quelli, non l'abbiano mai persa.!.!.

[8]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2013, 11:43 
Polonia, 100mila in piazza a Varsavia contro politiche che portano povertà

15 sett – Minacciando uno sciopero generale, lanciando fumogeni e facendosi sentire con tamburi e fischietti, almeno 100mila aderenti dei sindacati polacchi hanno sfilato ieri a Varsavia contro le politiche di lavoro e salariali del governo. Il premier Donald Tusk sta perdendo velocemente popolarità dopo aver alzato l’età del pensionamento, annunciato la riforma del sistema pensionistico e permesso che si lavori più ore giornalmente e settimanalmente. I dimostranti provenienti da tutta la Polonia, con bandiere e palloncini, hanno marciato verso la piazza Castello mostrando cartelli con slogan come ‘Il governo Tusk se ne vada’ e ‘Sono schiavo di Tusk’.

Quattro giorni di massicce proteste nella città. Il sindacato organizzatore Opzz, il più grande del Paese, e altri gruppi di lavoratori, hanno stimato la partecipazione di 120mila persone, mentre le autorità cittadine hanno parlato di 100mila. Se il governo non cambierà le sue politiche, ha promesso il leader di Opzz Jan Guz durante il corteo, “bloccheremo l’intero Paese, bloccheremo ogni autostrada, ogni strada”. “Non accettiamo una politica che spinga le persone alla povertà”, ha detto ancora.

Immagine

http://www.lindipendenza.com/la-via-e-s ... e-europee/

In Italia invece sindacati, associazioni di categoria e gran parte del mondo 'intellettuale' o comunque composto dagli opinion leader sono tutti allineati con tanti soldatini al pensiero unico.

[:(!]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2013, 12:10 
Motivo: "Hollande non sta facendo niente, e' immobile". Lo ha detto Alberto Alesina, docente di Economia Politica ad Harvard.

Alberto Alesina, docente di Economia Politica ad Harvard. "Aumentare l'Iva, come qualunque altra tassa, sarebbe estremamente dannoso".


PERUGIA (WSI) - ''Il prossimo problema d'Europa dal punto di vista economico sara' la Francia, perche' Hollande non sta facendo niente, e' immobile''. Lo ha detto Alberto Alesina, docente di Economia Politica ad Harvard. Nella disamina economica proposta durante l'intervista, nonche' sui modi per uscire dalla crisi, Alesina ha sostenuto la necessita' di piani di politica economica ''credibili'' con riforme strutturali e governi ''stabili'', condizioni, ha detto, verificatesi in Germania, meno visibili, al momento in Italia.

''Aumentare l'Iva, come qualunque altra tassa, sarebbe estremamente dannoso'', ha aggiunto Alesina, intervistato da Giuseppe de Filippi durante il Meeting annuale di Confesercenti a Perugia. ''L'Imu e' una tassa tra le meno discorsive - ha aggiunto - non scoraggia il lavoro, ma tutto cio' - ha spiegato - si inserisce in una questione fiscale grave in Italia che ha un effetto forte sulla competitivita' e spinge all'evasione''. Un quadro, per Alesina, nel quale ''il debito del 3% e' divenuto simbolo della virtuosita' italiana verso l'Europa ma - ha sottolineato - sarebbe piu' importante fare riforme strutturali''. (ASCA

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ancia.aspx


Ultima modifica di ubatuba il 15/09/2013, 12:10, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1014
Iscritto il: 13/12/2008, 12:43
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2013, 18:56 
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ar ... -csu.shtml

18:22 - La Csu, formazione alleata di governo del partito della cancelliera tedesca, Angela Merkel,
ha raggiunto la maggioranza assoluta al voto in Baviera: il 49% secondo i primi exit-poll.
Non ce l'hanno invece fatta i liberali dell'Fdp, anch'essi alleati della Merkel:
hanno raggiunto solo il 3% non riuscendo a superare lo sbarramento del 5%, e quindi sono fuori dal parlamento del land.


Se il risultato sarà simile a questo, nelle prossime vicine elezioni in germania, la Merkel non avrà bisogno di altri partiti alleati nella sua maggioranza di governo.
Significa che il prossimo governo tedesco avrà una Merkel ancora più forte e decisa a fare i suoi interessi in Europa.


Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1014
Iscritto il: 13/12/2008, 12:43
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2013, 19:39 
http://www.rischiocalcolato.it/2013/09/ ... ropei.html

Immagine

La strategia dell’UE: sospendere i diritti degli Stati membri in caso di violazione dei principi europei

La madre di tutte le distrazioni di massa è la decadenza di Berlusconi. Anche se è una gaudiosa distrazione per la sinistra, che in un colpo solo si libera del più pericoloso avversario di sempre, complice pure l’inettitudine dell’intero centrodestra, incapace da una parte di difendere il proprio leader, e dall’altra persino incapace di crearsi una propria identità oltre il fattore “B”. Ma come si suol dire in questo caso: “Perdonali, perché non sanno quello che fanno“. E che il centrodestra non sappia quel che fa, è ormai un dato scientificamente assodato, se non decisamente incontestabile e inequivocabile.

Sta di fatto che mentre in Italia tiene banco – come al solito – Berlusconi sì, Berlusconi no, in Europa si discute l’opportunità di attuare l’art. 7 del Trattato UE, che prevede la sospensione in alcuni casi – e segnatamente nel caso di violazione di alcuni princìpi comunitari – i diritti fondamentali degli Stati membri.

Il discorso è stato pronunciato da Josè Manuel Barroso (presidente della Commissione Europea), seppure in modo pressoché fumoso. Eccovi il passo interessante, tratti da WSI:

Nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione proferito lo scorso anno, in un momento di sfide che la legislazione ha affrontato nei nostri stati membri, ho parlato della necessità di costruire un ponte tra la persuasione politica e le procedure specifiche di violazione da un lato, e quella che definisco l’opzione nucleare dell’Articolo 7 del Trattato (dell’Unione europea), ovvero la sospensione dei diritti degli stati membri.
In altre parole, il Presidente della Commissione sostiene la necessità che Bruxelles non solo possa operare attraverso la “persuasione politica” o le specifiche procedure di infrazione (spesso lunghe e farraginose), ma possa pure operare attraverso il disposto di cui all’art. 7 del Trattato, che permette sostanzialmente la sospensione dei diritti comunitari degli Stati membri, quando siano violati i principi di cui all’art. 2 del Trattato medesimo.

Sta di fatto, che l’art. 7, prevede che la contestazione dell’infrazione possa essere richiesta al Consiglio europeo o dal Parlamento europeo (1/3 dei suoi membri), oppure dalla stessa Commissione Europea; e che il Consiglio, assunte le dovute valutazioni, così come previste dall’art. 7, possa decidere “di sospendere alcuni diritti derivanti dall’applicazione dei trattati, allo stato membro in questione, includendo i diritti di voto del funzionario che rappresenta il governo dello stato membro all’interno del Consiglio“.

Il dettaglio che salta all’occhio è che la procedura di sospensione dei diritti comunitari potrà essere richiesta non solo dal Parlamento Europeo (cosa abbastanza normale e ovvia), bensì pure dalla Commissione Europea (organo non elettivo). Naturalmente, Barroso si è affrettato a tranquillizzare i suoi ascoltatori affermando che questo “non significa che la sovranità nazionale o la democrazia saranno limitate“.

Beh, indubbiamente non sarà una reale limitazione della democrazia o della sovranità nazionale, ma certamente è o sarà l’ennesima spada di Damocle sulla testa dei Governi nazionali che non vorranno sottostare ai diktat comunitari, di qualunque genere essi siano, poiché chi deciderà se attivare o meno la procedura di sospensione dei diritti comunitari non potrà che essere la Commissione Europea, non eletta direttamente dai cittadini europei. È evidente pertanto che le rassicurazioni di Barroso, sono del tutto inutili e persino ridicole.

Così, ecco il paradosso: se la sinistra italica si balocca con la sospensione dei diritti politici di Berlusconi, a Bruxelles stanno cercando di attuare la sospensione dei diritti politici dell’Italia intera. Da ridere!


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2013, 22:44 
Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

Così, ecco il paradosso: se la sinistra italica si balocca con la sospensione dei diritti politici di Berlusconi, a Bruxelles stanno cercando di attuare la sospensione dei diritti politici dell’Italia intera. Da ridere![/brown]


Da anni ed anni che ci provano ...[8D]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 17/09/2013, 13:20 
Scenario: instabilità politica anche in Germania?

di: WSI Pubblicato il 17 settembre 2013| Ora 11:20

Mancano solo cinque giorni al voto, ma la cancelliera Angela Merkel (nella foto con lo sfidante socialdemocratico Peer Steinbrück), non dispone ancora di una maggioranza sicura.

ROMA (WSI) - Il problema non è di poco conto, visto che finora è stata la Germania, il motore dell'economia europea, a dettare le sorti dell'Eurozona. E sempre la Germania, stando all'ultimo sondaggio Forsa di oggi, potrebbe uscire dalle elezioni di domenica 22 settembre senza una coalizione stabile di governo.

La cancelliera Angela Merkel non dispone infatti ancora di una maggioranza sicura. L'ultimo sondaggio reso nodo da Stern riporta un calo dei consensi per gli alleati liberali di Merkel.

Il partito CDU di Merkel resta saldamente in testa con il 39% dei consensi; ma preoccupano i consensi per gli alleati liberali, appunto, che scendono di 1 punto, al 5%, sul filo della soglia che consente l'accesso in parlamento. La Spd è al 25%, la Linke al 10% e i verdi ancora al 9%.

Riguardo ai consensi per il partito anti-euro AfD, la soglia rimane molto bassa, al 3%, ma il direttore dei sondaggi Manfred Güllner avverte che la stima potrebbe essere fuorviante, visto che molti potenziali elettori non dichiarerebbero apertamente le loro intenzioni di voto.

Fino alla giornata di ieri, si parlava di consensi fino all'8,5%, una percentuale che potrebbe costare cara alla cancelliera.

Si fa dunque sempre più concreta la prospettiva di un "inciucio" anche in Germania. In questo caso si creerebbe anche in Germania, come in Italia, un governo di larghe intese, tra conservatori e progressisti. Non proprio quello di cui l'Eurozona avrebbe bisogno in questo momento.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... mania.aspx

..sarebbe positivo che la cancelliera uscisse dalle prox elezioni senza una maggioranza,magari con una grande coalizione si mitigherebbero determinate misure volute dalla ue.........................


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 17/09/2013, 14:20 
Cita:
ubatuba ha scritto:


..sarebbe positivo che la cancelliera uscisse dalle prox elezioni senza una maggioranza,magari con una grande coalizione si mitigherebbero determinate misure volute dalla ue.........................


Destra o sinistra in qualsiasi paese d'europa sono sempre la stessa cosa.

Fintanto che non si riesce a dirottare il consenso su altre forze la musica non cambierà.

E le larghe coalizioni potrebbero diventare presto il modo in cui sospendere il valore del voto popolare.

E' il risultato del bipolarismo imperfetto che tanto ci fu presentato come la panacea delle crisi di governo, ma che alla fine dei conti sta comportando governi di regime dove maggioranza e opposizione si fondono in un "partito unico" falsando e vanificando di fatto l'espressione popolare.

Si tratta di regime, mascherato da democrazia, poichè per quanto visto nella storia, nessuno tra di noi sarebbe più disposto ad accettare un sistema dittatoriale oggi come oggi.

Ma la verità è che ci stiamo proprio vivendo dentro...



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 17/09/2013, 14:24 
....e' sperabile che dovendo creare una grande alleanza......qualkosa possa essere "addolcito"......................sai la speranza e' l'ultima a tirare le cuoia......[;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 18/09/2013, 13:57 
Ue, "Ribellatevi al golpe dei super ricchi"

Ricchezza finisce nei paradisi fiscali, non viene reinvestita.
Debito non viene utilizzato per finanziare crescita.


Di Susan George

http://www.wallstreetitalia.com/article ... icchi.aspx

ROMA (WSI) - L’establishment economico e finanziario non ha sensi di colpa per quello che è accaduto nel mondo negli ultimi sei-sette anni, nemmeno un dubbio. È uno dei paradossi di quest’epoca: i neoliberisti hanno capito il significato del concetto di egemonia culturale di Antonio Gramsci e l’hanno applicato benissimo. La loro ideologia è penetrata negli Stati Uniti, poi si è diffusa in tutte le organizzazioni internazionali e vanta un supporto intellettuale mai visto.

Prendiamo l’Ue. Sono riusciti a ottenere consenso e supporto proponendo misure di austerità per uscire dalla crisi convincendo tutti che il bilancio di uno Stato e quello di una famiglia sono la stessa cosa, per cui si può spendere solo in base alle entrate. Non è così: il debito pubblico storicamente finanzia la crescita, è altra cosa dagli sprechi.[/f]

Per fare un esempio, due economisti della Bocconi di Milano, Alesina e Ardagna, a mio avviso hanno fornito una errata base teorica alla Banca centrale europea, ai governi e alle istituzioni europee, proponendo l’austerità per fronteggiare la depressione. E la gente è stata convinta dell’ineluttabilità delle scelte. La prova? In Grecia non hanno fatto la rivoluzione.

[wbf]Una teoria sbagliata: dipende da cosa si taglia. Se tagli gli sprechi, va bene. Ma un euro tagliato ai servizi sociali come alla scuola ha un impatto che produce costi tre volte più alti. E, liberismo o no, le banche occidentali sono state salvate dall’intervento pubblico. I lavoratori hanno pagato e stanno pagando i costi della crisi provocata da altri. Mi pare obiettivo dire che chi lavora oggi non riesca a guadagnare abbastanza, mentre i manager della finanza si sono elargiti subito i lauti bonus derivanti da questi salvataggi. E che la ricchezza accumulata in poche mani ammonti a 45 triliardi di dollari e sia posseduta da 200.000 persone.


Trovo immorale tutto ciò. Ma è ancor più immorale l’ideologia che consente loro di accumulare queste smisurate ricchezze e di manipolare le persone, facendo loro credere che tutto ciò sia giusto e che le ricette per combattere la povertà siano quelle della Banca mondiale o del Fondo monetario.

Si continua a credere che ogni dollaro detassato alle grandi aziende e ai più ricchi venga reinvestito produttivamente. Invece la ricchezza finisce nei paradisi fiscali. E aldilà dei proclami nulla è stato fatto per illuminare gli angoli bui di queste giurisdizioni segrete e controllare i profitti di aziende e singoli. Le grandi corporation sono ormai troppo forti e determinano il pensiero unico che ci racconta un mondo bello, quello della globalizzazione, che crea occasioni per tutti. Peccato sia così solo sulla carta. "Occupy Wall Street" contestava le grandi disuguaglianze, eppure non ha fatto breccia.


Aveva buoni contenuti, ma è stato anarchico. Hanno consentito a tutti di parlare in un momento di rabbia collettiva, ma non hanno mai preso una sola decisione per passare all’azione.

Il problema della società civile è la mancanza di una visione globale: gli ecologisti pensano solo all’ambiente, i sindacati al lavoro, le femministe alle donne, altri a finanza e tasse. Alternative al pensiero unico? Non credo alle rivoluzioni. Ad esempio il modello non profit, quello cooperativistico, è una via praticabile se cooperative e imprese sociali trovano sistemi di finanziamento per crescere.

Il pericolo è che la gente, il 99% di chi non detiene nulla, venga convinta dal restante 1% dell’inutilità della politica. Prenda l’Ue. Credo nell’Unione e nell’euro, ma a patto che siano partecipate dai cittadini. Ormai l’85% delle leggi in paesi come Italia e Francia recepiscono le direttive della Commissione Europea, un organismo non eletto democraticamente e influenzato dalle lobby. Ma gli europei non si ribellano, preferiscono astenersi dal voto. Così garantiscono lunga vita al sistema ingiusto che ho descritto.

Le dichiarazioni sono state rilasciate a Paolo Lambruschi per l’intervista "Marx sconfitto dai super-ricchi", pubblicata da "Avvenire" il 12 settembre 2013).



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/09/2013, 08:26 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

[Debito non viene utilizzato per finanziare crescita. [/b]


E da quanti mesi/anni lo stiamo dicendo?

[}:)]

D'altronde i risultati economici e i trend dei principali dati macro lo dimostrano ampiamente.

[8]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/09/2013, 01:11 
€UROPEISTI ARRENDETEVI: LA VOSTRA €UROPA E' NATA MORTA!

Immagine

http://www.vocidallastrada.com/2013/09/ ... .html#more

Ormai è un tormentone noioso quanto inutile: “Dobbiamo farlo per l’Europa”, “Ora andiamo avanti sulla via dell’unità europea”, “E’ il momento di rilanciare l’unità d’Europa”… Ricorrentemente, un gruppo di “europeisti di professione” (Giuliano Amato, Mario Monti, Romano Prodi, etc) si esercitano nel solito esercizio retorico sul tema dell’unità politica europea che giustifica tutti i sacrifici di una austerità priva di senso e di prospettive. E’ un mantra buono per tutte le stagioni ed ora ci si esercita Massimo D’Alema (“Il Sole 24 Ore”, 4 settembre). Ma questi piccoli azzeccagarbugli abusivamente assurti al ruolo di “statisti” (udite udite!) non fanno i conti con una piccola verità: quello che vegliano amorevolmente non è un ammalato grave e neppure un corpo in coma irreversibile, ma un cadavere ormai in stato di decomposizione. Il disegno europeo è morto e non c’è più niente da fare.

Continuare con questa stucchevole litania serve solo a mantenere la costosa, vuota e barocca eurocrazia (Ue, Bce, Commissione Europea, Parlamento di Strasburgo, Consiglio) la cui ultima esilarante invenzione è quel tale signor “Pesc” di cui non abbiamo più notizia alcuna. Il progetto europeo, soprattutto quello federalista, fu una grande idea molto seducente. Ma fu impostata molto male sin dall’inizio: troppo affidata alle élite diplomatiche, finanziarie, militari e politiche. Un progetto freddissimo che non è mai diventato carne e sangue dei popoli europei, sempre rimasti estranei anche psicologicamente a questa costruzione astratta e senza anima. I progetti politici, soprattutto quando aspirano alla grandezza dei grandi passaggi storici, non possono essere basati solo su freddi calcoli di ingegneria istituzionale.

Costruire l’Europa avrebbe richiesto creare, prima di tutto, un’opinione politica europea, quel che avrebbe richiesto, con la dovuta gradualità, affrontare e risolvere il problema linguistico, perché non esiste nessuna opinione pubblica comune se ciascuno continua a parlare la sua lingua. Al massimo questa si concreta in un ristrettissimo bacino di classi colte, abituate a leggere la stampa in più lingue, a viaggiare, a frequentare incontri plurilingui. Roba che riguarda meno dell’ 1% della popolazione. Ma si preferì non affrontare il tema, più che altro per non darla vinta alla Francia che, in quel momento, poteva candidare il suo come idioma comune. Né si pensarono soluzioni che andassero al di là di una lingua nazionale. E la fragilità del progetto senza vita dell’Europa delle cancellerie si manifestò assai presto con il naufragio del progetto della Comunità Europea di Difesa (1954).

Il progetto dell’unità politica ne venne seriamente scosso e la via scelta fu quella di aggirare il problema, puntando tutto sulla costruzione dell’unità economica del continente. Fu la linea di Jean Monnet che prometteva l’unità politica come prodotto dell’integrazione economico-finanziaria. Nei decenni a venire, l’unità economica fece effettivamente passi in avanti, ma parallelamente l’unità politica ne faceva indietro. Le burocrazie politiche nazionali non avevano alcuna intenzione di rinunciare al proprio ruolo ed il tema dell’unità politica era continuamente spostato in avanti mentre, nello stesso tempo, tutte le classi dirigenti nazionali facevano a gara a chi era più filo-americano. E gli americani volevano una Europa unita economicamente, come proprio principale mercato di sbocco, ma assolutamente non gradivano alcuna sua unità politica, per timore che questo rompesse l’equilibrio bipolare.

La sconfitta definitiva dell’unità politica non è di oggi o di dieci anni fa, ma risale al 1965, quando la Francia restò isolata nella sua battaglia sul superamento del dollar standard e sulle ingerenze americane ed uscì da sola dalla Nato (pur restando nell’Alleanza atlantica). Il ceto politico europeo era ormai totalmente asservito agli Usa, dal cui cono d’ombra non si sognava di uscire. La prova definitiva del loro nullismo politico venne un quarto di secolo dopo, quando crollò l’Urss e, con essa, la ragione stessa di esistenza della Nato: la scelta degli europei fu quella di confermare la partnership euro-americana, anzi allargarla ai paesi dell’Est europeo. L’Europa rinunciava a qualsiasi ruolo autonomo, accontentandosi di un modesto ruolo caudatario dell’Impero americano.

In nessuna delle grandi crisi internazionali avvenute dopo il crollo del muro di Berlino (I° Guerra del Golfo, Somalia, Kossovo, Afghanistan, II° guerra del Golfo e successiva occupazione dell’Irak, primavera araba, Mali, etc) i paesi europei hanno avuto una posizione univoca ed in nessuna hanno parlato con la voce della Ue. Soprattutto, è andato squagliandosi l’asse portante della costruzione: l’intesa franco-tedesca. L’entusiasmo per l’euro è stata l’ultima stagione “felice” del progetto euro-tecnocratico. L’idea della moneta senza Stato era una balordaggine sin dall’inizio, ma ebbe qualche fortuna iniziale, soprattutto per il clima di euforia dei primi del secolo e per effetto delle guerre di Bush che, deprimendo il dollaro, consentirono all’euro di galleggiare.

Poi è arrivata la crisi che ha tolto tutti i veli: la Ue è stata incapace di una gestione comune della crisi; soprattutto in riferimento al debito pubblico, ancora una volta non ha avuto alcuna voce comune in nessuno dei G20, G8 e G-quel che vi pare, succedutisi dal 2008 in poi. Ed, anzi, la Germania (tratti tutti i vantaggi politici ed economici che poteva avere dall’Unione Europea) ha iniziato a chiedersi se valga la pena di insistere o andarsene, libera di navigare per i mari del mondo globale. Il progetto europeo è finito ed invocarlo serve solo come alibi alle politiche rigoriste il cui unico scopo è garantire i creditori, anche a costo di strangolare interi popoli. Il tardo europeismo è diventato il rifugio degli europeisti tardi. E allora, cari eurofili, fateci un segnalato piacere: smettetela di romperci le scatole con questo asfissiante ritornello di una unità politica in cui nessuno crede più.

Fonte: http://www.libreidee.org/



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/09/2013, 13:35 
E ora l'Europa truccherà i numeri sui deficit

La mossa disperata per fare in modo che l'economia europea appaia più forte.
Cambiamenti nel metodo di calcolo.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... ficit.aspx

ROMA (WSI) - "I funzionari dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo preliminare al fine di cambiare il modo in cui l'area arriva alla determinazione di alcuni numeri sui deficit". E' il rumor riportato in un articolo dell'Associated Press. Il motivo: tale cambiamento potrebbe smorzare la pressione per adottare nuove misure di austerity in economie già colpite dalla crisi.

In altre parole, la "ripresa" dell'Europa ora sarà basata su dati truccati.

Stando all'articolo dell'AP, basato sulle indiscrezioni riportate da un funzionario dell'Ue, "il cambio al metodo di calcolo del deficit strutturale avrebbe conseguenze positive in modo "molto significativo" per la Spagna, a causa della struttura del suo mercato del lavoro, e impatti, anche se minori, sull'Irlanda, la Grecia e il Portogallo".

In particolare, la Spagna fa fronte a un tasso di disoccupazione record del 26% circa; la mossa potrebbe permettere al governo di allentare la pressione fiscale, alimentando dunque la crescita.

"Allentare l'austerity attraverso cambiamenti nella politica di budget dell'Unione europea è una mossa molto significativa - ha commentato all'AP Vivien Schmidt della Boston University.

Nel caso in cui si raggiungesse un accordo, la mossa "potrebbe smorzare i problemi economici, e anche politici, dei paesi del sud Europa, così come dell'Irlanda". E ovviamente si tratterebbe anche di "un'ammissione tacita del fatto che i programmi radicali volti a tagliare i deficit, e relativi agli ultimi tre anni, non sono riusciti a fronteggiare il problema della crescita", e si sono rivelati, così, fallimentari.

La natura del cambiamento è molto tecnica: si tratterebbe di apportare modifiche alla metodologia attraverso cui si misura la differenza tra la crescita strutturale e quella potenziale. La fonte, che ha optato per l'anonimato, ha affermato che la proposta avrà bisogno dell'approvazione dei 28 membri dell'Unione europea, in un meeting che si terrà la prossima settimana.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22377
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/09/2013, 19:12 
+ma truccare i conti non è proprio quello che ha fatto la grecia e che gli è stato imputato come colpa più grave e causa primaria della crisi? MA questa gente è stupida o se no non si capisce come caspita facciano a fare una scemenza dopo l'altra e pure è gente laureata che mastica un pò di numeri bah


Ultima modifica di MaxpoweR il 21/09/2013, 19:12, modificato 1 volta in totale.


_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3175 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98 ... 212  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 24/05/2025, 08:19
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org