24/09/2013, 19:15
25/09/2013, 14:16
25/09/2013, 14:26
AgenteSegreto000 ha scritto:
...
"Dobbiamo tagliare le spese, dobbiamo crescere e dobbiamo privatizzare", ha detto, in riferimento ai piani del governo per l'Italia. Il premier è a New York, per partecipare ai lavori della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
...
[/brown]
25/09/2013, 14:45
25/09/2013, 16:34
25/09/2013, 16:44
25/09/2013, 16:49
Atlanticus81 ha scritto:
mi sembrava che qualcuno tra di noi sostenesse che una germania forte faceva bene all'italia commentando la rielezione della merkel.
Sono curioso di sapere come commenterà questa notizia!
A meno che non ritenga anche questa frutto del gomploddismo...
25/09/2013, 17:12
Atlanticus81 ha scritto:
mi sembrava che qualcuno tra di noi sostenesse che una germania forte faceva bene all'italia commentando la rielezione della merkel.
Sono curioso di sapere come commenterà questa notizia!
A meno che non ritenga anche questa frutto del gomploddismo...
25/09/2013, 17:25
rmnd ha scritto:
L'Italia senza Europa finisce in fondo al mare lo vuoi capire ?
25/09/2013, 17:29
25/09/2013, 17:56
Atlanticus81 ha scritto:
a me sembra l'esatto contrario.
Questione di punti di vista forse.
Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?
Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.
Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.
Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.
Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.
Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.
Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.
25/09/2013, 18:42
Speriamo verrà il giorno in cui gli italioti illuminati se ne andranno per sempre verso il sogno europeo e ci lascino sprofondare in pace!rmnd ha scritto:
L'Italia senza Europa finisce in fondo al mare lo vuoi capire ?
25/09/2013, 19:15
25/09/2013, 19:32
rmnd ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
a me sembra l'esatto contrario.
Questione di punti di vista forse.
Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?
Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.
Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.
Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.
http://www.leoniblog.it/2012/11/09/il-declino-dellitalia-in-3-grafici/
in coda all'articolo:
Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.
Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.
Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.
Non incolpiamo altri delle nostre mancanze con il solito atteggiamento infantile tipico dei complottisti.
25/09/2013, 19:49
Thethirdeye ha scritto:rmnd ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
a me sembra l'esatto contrario.
Questione di punti di vista forse.
Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?
Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.
Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.
Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.
http://www.leoniblog.it/2012/11/09/il-declino-dellitalia-in-3-grafici/
in coda all'articolo:
Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.
Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.
Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.
Non incolpiamo altri delle nostre mancanze con il solito atteggiamento infantile tipico dei complottisti.
Atteggiamento infantile tipico del complottisti.... capisco.....
E cosa dire dell'atteggiamento che ti indotto a NON riportare ciò
che è stato scritto dall'autore poco prima della frase che hai quotato?
In termini pro capite il Pil dell’Italia risulta ritornato nel 2012 allo stesso livello del 1998, l’anno in cui l’Italia fu ammessa all’euro. So di regalare un argomento ai grillini ma il grafico ci dice che in tutto il periodo in cui abbiamo avuto l’euro non vi è stato alcun miglioramento nel pil pro capite e poiché nel frattempo la popolazione italiana è divenuta mediamente più anziana e ha in conseguenza più bisogni da soddisfare per garantire un dato livello di benessere, possiamo ragionevolmente credere che a fronte di un eguale livello di Pil reale pro capite il benessere medio attuale sia inferiore rispetto a quello del 1998.
Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi. Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil. Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.