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Argomento bloccato

24/09/2013, 19:15

(tanto non lo posterà nessuno ...) [;)]


punito il paese dei manettari

"RISARCITE BELPIETRO"



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L'Europa condanna Stato e giudici italiani. Ma i giornalisti stanno zitti

Condannato a 4 mesi per diffamazione nei confronti delle toghe
Caselli e Lo Forte, il direttore di Libero ha vinto la sua battaglia: il carcere viola la libertà d'espressione.

http://www.liberoquotidiano.it/index.jsp


Strasburgo striglia le toghe: no al carcere per i giornalisti

Strasburgo dà ragione a Maurizio Belpietro, direttore di Libero, condannato a quattro anni dalla Corte d’Appello di Milano per diffamazione.

http://www.ilgiornale.it/
Ultima modifica di Ufologo 555 il 24/09/2013, 19:17, modificato 1 volta in totale.

25/09/2013, 14:16

Nel mentre il nostro caro premier LETTA si preoccupa di salvare l'EURO... ma non l'Italia...

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ia-uk.aspx

Euro, Letta: si sottovaluta minaccia UK

L'euroscetticismo del Regno Unito e il rischio che lasci l'Ue è motivo di preoccupazione.

"I mercati, i politici e la gente comune stanno tutti sottovalutando il rischio di un'uscita del Regno Unito dall'Unione europea". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta, in occasione di una intervista rilasciata a Bloomberg (guarda il video sotto).

L'euroscetticismo dell'UK è motivo di preoccupazione per il futuro, ha precisato il premier.

David Cameron, primo ministro del Regno Unito, ha assicurato d'altronde che, nel caso in cui i conservatori dovessero avere la meglio nelle elezioni del 2015, proporrà un referendum sull'appartenenza del paese all'Unione europea entro il 2017.

"Il partito anti euro sta crescendo", ha fatto notare Letta, ma "è nel loro interesse rimanere".

Parlando invece dell'Italia, il presidente del Consiglio ha ribadito la promessa di fare in modo che il valore del deficit/pil si attesti al di sotto della soglia del 3%, aggiungendo che tale obiettivo sarà raggiunto attraverso aggiustamenti fiscali e tagli alle spese. Letta non ha voluto dir nulla sulla possibilità che l'aumento dell'Iva a ottobre venga congelato.

"Dobbiamo tagliare le spese, dobbiamo crescere e dobbiamo privatizzare", ha detto, in riferimento ai piani del governo per l'Italia. Il premier è a New York, per partecipare ai lavori della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Letta vuole instaurare contatti con i poteri forti della politica e della finanza americana: oggi farà tappa al Nyse, New York Stock Exchange, a partire dalle 8.20 (le 14.20 ora italiana) per aprire le contrattazioni a Wall Street al suono della campanella alle 9:30. (le 15.30 ora italiana)

25/09/2013, 14:26

AgenteSegreto000 ha scritto:



...

"Dobbiamo tagliare le spese, dobbiamo crescere e dobbiamo privatizzare", ha detto, in riferimento ai piani del governo per l'Italia. Il premier è a New York, per partecipare ai lavori della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

...

[/brown]


Il leit-motiv della politica nazionale degli ultimi 20 anni. I dieci comandamenti del neoliberismo.

Ma purtroppo non ho visto finora nessun beneficio da questa politica socio-economica se non per poche istituzioni (banche e finanza)

Voltare pagina non deve essere un tabù. Alcuni paesi (Giappone) ci stanno provando.

Inutile piangersi addosso. La "Povera Italia" potrebbe essere una "Grande Italia" se riuscissimo ad emanciparci dal cappio del neoliberismo.

Ciò che appare un limite potrebbe diventare una opportunità se la smettessimo di voler pensare di adeguare le nostre caratteristiche socio-economiche a un mondo, quello dipinto dal neoliberismo, che non ci appartiene e che non fa per noi.

25/09/2013, 14:45

Da notare la faccia di bronzo dell'Unione Europea che ci avverte della deindustrializzazione Italiana
(come se non sapessero che l'Euro ha condannato a morte la concorrenza Italiana verso gli altri stati Euro, un nome a caso, Germania!)

http://www.wallstreetitalia.com/article ... lando.aspx

Ue: alert Italia, l'industria sta crollando
Pubblicato il 25 settembre 2013| Ora 07:10

"Vera e propria fase deindustrializzazione". Superati da Spagna e peggio anche della Grecia.
ROMA (WSI) - L'Italia sta attraversando "una vera e propria deindustrializzazione". E' l'allarme lanciato dall'Unione europea, che presenterà il rapporto sulla competitività nella giornata di oggi.

L'indice della produzione industriale italiana, è scritto nel rapporto, "ha perso 20 punti percentuali dal 2007". A pesare, nel caso italiano ma non solo, gli "alti costi dell'energia", la "burocrazia", la "scarsa spesa in ricerca e innovazione" e i "problemi di accesso al credito".

La competitività dell'Italia sul costo del lavoro "si è erosa in modo considerevole negli ultimi 10 anni", e anche la sua produttività - con Francia, Finlandia e Lussemburgo - è peggiorata. Dal rapporto emerge il miglioramento della Spagna, che entra a far parte del gruppo dei paesi dell'Unione europea più virtuosi. Persino la Grecia, messa in ginocchio dalla crisi, ha migliorato in termini di produttività.


Ma guarda che coincidenza dopo l'introduzione fissa dell'euro come unica moneta corrente in italia la nostra produttività si è erosa
L'ultima parte della dichiarazione dell'UE è una caxxata astronomica, la grecia ha migliorato la produttività? ma se sta per finire in rovina da un momento all'altro...
Questa unione europea (come istituzione) è un gruppo di bugiardi e falsi della peggior specie...

25/09/2013, 16:34

mi sembrava che qualcuno tra di noi sostenesse che una germania forte faceva bene all'italia commentando la rielezione della merkel.

Sono curioso di sapere come commenterà questa notizia!

A meno che non ritenga anche questa frutto del gomploddismo...

25/09/2013, 16:44

E non finisce quì signori, ecco l'ennesimo pasticcio dei nostri politicanti imbecilli (leggasi PD-PDL)

http://www.wallstreetitalia.com/article/1627197/tlc/caso-telecom-sicurezza-nazionale-in-pericolo.aspx

Caso Telecom: "sicurezza nazionale in pericolo"

Pubblicato il 25 settembre 2013| Ora 15:39

Il Copasir lancia l'allarme, visto che sulla rete fissa "passano tutti dati sensibili" su ambasciate e ministeri.

OMA (WSI) - Il Copasir lancia l'allarme: con la cessione di Telecom alla spagnola Telefonica l'Italia "rischia di non poter più controllare porzioni di sicurezza nazionale".

Una questione su cui il governo promette la massima attenzione: "Ci sono asset strategici come la rete", e dunque "vigileremo sull'accordo", assicura il premier Enrico Letta da New York. E dall'esecutivo arriva già una possibile soluzione al problema: una separazione societaria "si può imporre con legge e si può dire alla società che svolge il servizio di separarsi da quella della rete", suggerisce il viceministro Antonio Catricalà.

Con la rete fissa in mani straniere, avverte il vicepresidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi, Giuseppe Esposito, "non solo l'Italia sta perdendo quote di potere economico, ma adesso "rischia di non poter più controllare porzioni di sicurezza nazionale", visto che sulla rete fissa di Telecom "passano tutti i dati sensibili relativi alle comunicazioni di ambasciate e ministeri".

Dunque il Copasir chiede al governo di "intervenire per salvaguardare i processori di sicurezza nazionale", con una "task force per monitorare quanto sta accadendo nei grandi gruppi che stanno per finire in mani straniere. Dalla rete passano tutte le comunicazioni strategiche del Paese".

Una soluzione potrebbe essere già pronta, per scorporare la società che gestisce il servizio da quella che gestisce l'infrastruttura di rete: "Si può imporre con legge e si può dire alla società che svolge il servizio di separarsi da quella della rete", spiega Catricalà, precisando che "ciò che non si puo fare è un esproprio senza indennizzo".

Catricalà si è augurato però che questo non accada sostenendo che questa è "una buona occasione per accelerare la procedura avviata da Telecom per una separazione societaria con una governance indipendente".

Altra possibilità, il regolamento sulla golden share per il settore delle comunicazioni cui il governo sta lavorando: "Da diversi giorni si sta lavorando a questo regolamento e al regolamento sulle strutture strategiche della difesa e della sicurezza. Non credo si sia giunti ad una conclusione definitiva. La decisione è politica, di vertice, e spetta al presidente del Consiglio: aspettiamo che ritorni" da New York. (TMNEWS)



E mi vien pure da ridere a crepapelle (anche se ci sarebbe più da piangere) questi sarebbero i servizi di sicurezza e informazione della repubblica italiana che non sapevano neanche che la telecom sarebbe stata comprata da Telefonica tramite TELCO ? insomma i servizi di sicurezza se ne accorgono ora del pericolo??? ci rubano la rete statale e se ne accorgono il giorno dopo... andiamo bene...

25/09/2013, 16:49

Atlanticus81 ha scritto:

mi sembrava che qualcuno tra di noi sostenesse che una germania forte faceva bene all'italia commentando la rielezione della merkel.

Sono curioso di sapere come commenterà questa notizia!

A meno che non ritenga anche questa frutto del gomploddismo...


..faceva bene all'italia? ..........nell'affossarla definitivamente,non essendoci riuscita nel secondo conflitto ora termina l'operazione [;)]

25/09/2013, 17:12

Atlanticus81 ha scritto:

mi sembrava che qualcuno tra di noi sostenesse che una germania forte faceva bene all'italia commentando la rielezione della merkel.

Sono curioso di sapere come commenterà questa notizia!

A meno che non ritenga anche questa frutto del gomploddismo...


Ma che c'entra la rielezione della Merkel con due aziende italiane fallimentari. Perchè se la Merkerl perdeva, Alitalia e Telecom rifiorivano?

Una Germania più forte , un 'Europa più forte, anche un piigs italico trae qualche vantaggio riflesso.
Ma in'Europa allo sbando, i primi a morire sono i soggetti più deboli.
L'Italia senza Europa finisce in fondo al mare lo vuoi capire ?

25/09/2013, 17:25

rmnd ha scritto:

L'Italia senza Europa finisce in fondo al mare lo vuoi capire ?



Ancora co 'sto MANTRA...... [xx(]

Sembra di sentire Barroso nell'intervista di qualche giorno fa:
"L'Europa non è l'origine del problema.. ma parte della soluzione".

Ci rendiamo conto sì?
Come se gli indicatori macroeconomici fossero aria fritta.....

25/09/2013, 17:29

a me sembra l'esatto contrario.

Questione di punti di vista forse.

Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?

Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.

Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.

Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.

25/09/2013, 17:56

Atlanticus81 ha scritto:

a me sembra l'esatto contrario.

Questione di punti di vista forse.

Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?

Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.

Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.

Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.


http://www.leoniblog.it/2012/11/09/il-declino-dellitalia-in-3-grafici/


in coda all'articolo:

Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.

Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.

Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.


Non incolpiamo altri delle nostre mancanze con il solito atteggiamento infantile tipico dei complottisti.

25/09/2013, 18:42

rmnd ha scritto:

L'Italia senza Europa finisce in fondo al mare lo vuoi capire ?

Speriamo verrà il giorno in cui gli italioti illuminati se ne andranno per sempre verso il sogno europeo e ci lascino sprofondare in pace!

25/09/2013, 19:15

(E come è solito fare barionu, titoli cubitali!) [^]

<h1>ALTROCHE' silviuccio; DE BENEDETTI FA MORIRE DI TUMORE UN SACCO DI GENTE! [8)]



De Benedetti "l''INTOCCABILE" è nei guai</h1>

Nel numero in edicola dal 26 settembre i dettagli dell'ultima inchiesta (sulla centrale a carbone di Vado Ligure) che coinvolge il proprietario della Cir.



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Rischia di essere una seconda Ilva. La Procura di Savona ha aperto un’inchiesta sulla grande centrale a carbone di Vado Ligure, ipotizzando che l’inquinamento prodotto abbia causato nell’area un’impennata di malattie e di decessi. Nel numero in edicola da giovedì 26 settembre, Panorama ha indagato a fondo nella vicenda. I giornali hanno parlato di un migliaio di morti tra il 2000 e il 2008: e il procuratore capo di Savona non smentisce la cifra, di fatto avallandola. Tra gli azionisti della società proprietaria della centrale c’è la famiglia di Carlo De Benedetti, da anni al centro delle polemiche degli ambientalisti.

http://magazine.panorama.it/Panorama-De ... e-nei-guai

Ma a questo "signore" qui non presta nessuno attenzione, è di SINISTRA! Ma di guai ne ha combinati, direttamente all'Italia .... [:(!] [xx(]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/09/2013, 19:38, modificato 1 volta in totale.

25/09/2013, 19:32

rmnd ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

a me sembra l'esatto contrario.

Questione di punti di vista forse.

Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?

Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.

Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.

Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.


http://www.leoniblog.it/2012/11/09/il-declino-dellitalia-in-3-grafici/


in coda all'articolo:

Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.

Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.

Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.


Non incolpiamo altri delle nostre mancanze con il solito atteggiamento infantile tipico dei complottisti.

Atteggiamento infantile tipico del complottisti.... capisco.....

E cosa dire dell'atteggiamento che ti indotto a NON riportare ciò
che è stato scritto dall'autore poco prima della frase che hai quotato?

In termini pro capite il Pil dell’Italia risulta ritornato nel 2012 allo stesso livello del 1998, l’anno in cui l’Italia fu ammessa all’euro. So di regalare un argomento ai grillini ma il grafico ci dice che in tutto il periodo in cui abbiamo avuto l’euro non vi è stato alcun miglioramento nel pil pro capite e poiché nel frattempo la popolazione italiana è divenuta mediamente più anziana e ha in conseguenza più bisogni da soddisfare per garantire un dato livello di benessere, possiamo ragionevolmente credere che a fronte di un eguale livello di Pil reale pro capite il benessere medio attuale sia inferiore rispetto a quello del 1998.


Ma a parte questo, a sentir parlare te, sembra che dal 2008 ad oggi, non sia successo nulla.... voglio dire..... ciò che porterà l'Italia nel BARATRO, non riguarda solo le misure intraprese negli ultimi 13 anni... cioè da quando siamo entrati nell'Euro. Ma semmai riguarda le misure sottoscritte da qui ai prossimi 20anni! [}:)]

Fiscal Compact, ESM, pareggio di bilancio in Costituzione, etc etc....
O vogliamo negare anche questo rmnd?

25/09/2013, 19:49

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

a me sembra l'esatto contrario.

Questione di punti di vista forse.

Ma al di là dei vuoti slogan europeisti qualcuno è in grado di descrivere in maniera puntuale quali siano poi questi benefici di cui il nostro paese dovrebbe ottenere dal punto di vista economico in questa europa?

Per ora ho visto solo malefici dallo stare in europa. I dati macro li attestano a sufficienza. Basta guardare com'era la situazione macro dati+trend di italia e germania poco più di 20 anni fa circa, fine anni 80 tanto per intenderci e quelli di oggi.

Poi possiamo stare qua a raccontarci pure che gli asini volano se vogliamo ma i fatti parlano da soli.

Nessun gombloddismo... Solo fatti oggettivi rmnd.


http://www.leoniblog.it/2012/11/09/il-declino-dellitalia-in-3-grafici/


in coda all'articolo:

Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi.

Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil.

Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.


Non incolpiamo altri delle nostre mancanze con il solito atteggiamento infantile tipico dei complottisti.

Atteggiamento infantile tipico del complottisti.... capisco.....

E cosa dire dell'atteggiamento che ti indotto a NON riportare ciò
che è stato scritto dall'autore poco prima della frase che hai quotato?



era assolutamente irrilevante, e infatti riportandolo per intero (comunque c'è il link):

In termini pro capite il Pil dell’Italia risulta ritornato nel 2012 allo stesso livello del 1998, l’anno in cui l’Italia fu ammessa all’euro. So di regalare un argomento ai grillini ma il grafico ci dice che in tutto il periodo in cui abbiamo avuto l’euro non vi è stato alcun miglioramento nel pil pro capite e poiché nel frattempo la popolazione italiana è divenuta mediamente più anziana e ha in conseguenza più bisogni da soddisfare per garantire un dato livello di benessere, possiamo ragionevolmente credere che a fronte di un eguale livello di Pil reale pro capite il benessere medio attuale sia inferiore rispetto a quello del 1998.

Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi. Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil. Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.


Leggilo tutto d'un fiato. Come vedi la sintesi del ragionamento dell'autore non si sposta di una virgola, perchè l'autore fa notare come il grillino medio userebbe a torto questa concomitanza di eventi , declino ed euro, mentre il declino era iniziato già dai primi anni '90.
Ultima modifica di rmnd il 25/09/2013, 19:50, modificato 1 volta in totale.
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