26/09/2013, 15:40
Ci vorrebbe un governo capace di sbattere in Europa i pugni sul tavolo e di minacciare l’uscita dall’Euro nel caso in cui venisse negata la possibilità di ridiscutere da cima a fondo questi trattati che ci sono stati imposti da poteri stranieri e che prima Monti e ora Letta si sono incaricati di eseguire.
26/09/2013, 16:10
26/09/2013, 16:18
Thethirdeye ha scritto:
NON morire per Maastricht
http://www.beppegrillo.it/2013/09/non_m ... richt.html
"La vittoria di Angela Merkel in Germania non è mai stata in discussione. Capitalizza buoni risultati con un’astuta politica moderatamente socialdemocratica all’interno – lo stato sociale è stato ristrutturato ma non distrutto – ed una neoliberista all’esterno basata su una stretta politica di austerity imposta a tutta l’Eurozona. La strategia europea non cambia. Anzi, dopo l’eccellente risultato elettorale – la cancelliera ha sfiorato la maggioranza assoluta - è destinata ad acuirsi. A nulla è valso il tentativo degli “euroscettici” che, pur sfiorando il 5% dei consensi, sono rimasti esclusi dal Bundestag. Quest’esclusione non deve sorprendere, perché l’Euro fino ad oggi è servito proprio alla Germania per far crescere la sua economia soprattutto con l’esportazione dei prodotti tedeschi in Europa ed il mantenimento di un livello salariale modesto. Cosi, mentre la Germania prospera grazie alla svalutazione del Marco avvenuta con l’introduzione dell’Euro, l’Italia, perdendo la sua Lira, continua a deperire. Non sarà tutta colpa dell’Euro se ci troviamo ormai in questa situazione comatosa, ma l’introduzione della moneta unica è stata certamente il fattore determinante. Alla Germania la crescita, a noi la “decrescita infelice” con milioni di disoccupati e una politica di austerity che a partire da adesso si farà sempre più rigida.
Dobbiamo attenderci dal nostro governo, guidato da Enrico Letta, una ferma posizione in Europa a difesa del nostro paese? No. Letta, come del resto Monti, sono al servizio della moneta unica. Uno degli ultimi libri di Enrico Letta era intitolato Morire per Maastricht. Oggi morire per Maastricht significa rispettare quella gabbia d’acciaio che ci è stata imposta con il meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto Fondo Salva-Stati) e il patto di bilancio europeo (il cosiddetto Fiscal Compact). Con il primo dalle nostre casse sono già usciti 40 miliardi di Euro, una somma che in fase di recessione e con chiare difficoltà a rilanciare l’economia equivale ad uno strangolamento; con il secondo ci impegniamo a riportare il rapporto debito/pil entro il 60% nell’arco di un ventennio. Tutto ciò implica, in una fase di crisi come l’attuale, l’impossibilità di rilanciare l’economia.
Ci vorrebbe un governo capace di sbattere in Europa i pugni sul tavolo e di minacciare l’uscita dall’Euro nel caso in cui venisse negata la possibilità di ridiscutere da cima a fondo questi trattati che ci sono stati imposti da poteri stranieri e che prima Monti e ora Letta si sono incaricati di eseguire.Per questo però è necessario restituire al popolo, al più presto, la possibilità di esprimersi in libere elezioni. Se il MoVimento 5 Stelle dovesse vincerle, andremo in Europa per rinegoziare tutto e da una posizione di forza, dal momento che l’Italia avrà la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea . Il popolo italiano, come quello greco, spagnolo, portoghese, non può morire per l’Euro. Non vogliamo morire per l’Euro."
Paolo Becchi
26/09/2013, 17:20
Io sono a favore dell'euro ma chiaramente non a questa euro.AgenteSegreto000 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
NON morire per Maastricht
http://www.beppegrillo.it/2013/09/non_m ... richt.html
"La vittoria di Angela Merkel in Germania non è mai stata in discussione. Capitalizza buoni risultati con un’astuta politica moderatamente socialdemocratica all’interno – lo stato sociale è stato ristrutturato ma non distrutto – ed una neoliberista all’esterno basata su una stretta politica di austerity imposta a tutta l’Eurozona. La strategia europea non cambia. Anzi, dopo l’eccellente risultato elettorale – la cancelliera ha sfiorato la maggioranza assoluta - è destinata ad acuirsi. A nulla è valso il tentativo degli “euroscettici” che, pur sfiorando il 5% dei consensi, sono rimasti esclusi dal Bundestag. Quest’esclusione non deve sorprendere, perché l’Euro fino ad oggi è servito proprio alla Germania per far crescere la sua economia soprattutto con l’esportazione dei prodotti tedeschi in Europa ed il mantenimento di un livello salariale modesto. Cosi, mentre la Germania prospera grazie alla svalutazione del Marco avvenuta con l’introduzione dell’Euro, l’Italia, perdendo la sua Lira, continua a deperire. Non sarà tutta colpa dell’Euro se ci troviamo ormai in questa situazione comatosa, ma l’introduzione della moneta unica è stata certamente il fattore determinante. Alla Germania la crescita, a noi la “decrescita infelice” con milioni di disoccupati e una politica di austerity che a partire da adesso si farà sempre più rigida.
Dobbiamo attenderci dal nostro governo, guidato da Enrico Letta, una ferma posizione in Europa a difesa del nostro paese? No. Letta, come del resto Monti, sono al servizio della moneta unica. Uno degli ultimi libri di Enrico Letta era intitolato Morire per Maastricht. Oggi morire per Maastricht significa rispettare quella gabbia d’acciaio che ci è stata imposta con il meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto Fondo Salva-Stati) e il patto di bilancio europeo (il cosiddetto Fiscal Compact). Con il primo dalle nostre casse sono già usciti 40 miliardi di Euro, una somma che in fase di recessione e con chiare difficoltà a rilanciare l’economia equivale ad uno strangolamento; con il secondo ci impegniamo a riportare il rapporto debito/pil entro il 60% nell’arco di un ventennio. Tutto ciò implica, in una fase di crisi come l’attuale, l’impossibilità di rilanciare l’economia.
Ci vorrebbe un governo capace di sbattere in Europa i pugni sul tavolo e di minacciare l’uscita dall’Euro nel caso in cui venisse negata la possibilità di ridiscutere da cima a fondo questi trattati che ci sono stati imposti da poteri stranieri e che prima Monti e ora Letta si sono incaricati di eseguire.Per questo però è necessario restituire al popolo, al più presto, la possibilità di esprimersi in libere elezioni. Se il MoVimento 5 Stelle dovesse vincerle, andremo in Europa per rinegoziare tutto e da una posizione di forza, dal momento che l’Italia avrà la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea . Il popolo italiano, come quello greco, spagnolo, portoghese, non può morire per l’Euro. Non vogliamo morire per l’Euro."
Paolo Becchi
Ottimo direi, ieri avevo pensato anche io alla pressione politica con minaccia di uscire dall'Euro, sarebbero costretti a fare quello che diciamo noi italiani, altrimenti ciao ciao euro, la BCE non ci comanda più
27/09/2013, 09:58
[color=blue]GRILLINI IMPERMEABILI AL RAGIONAMENTO
(Bruno Tinti) 27 settembre 2013
Ho accettato la richiesta di un vecchio amico. Vieni a parlare a una festa dei grillini? Su cosa? Lavoro, salute, economia. Hhmm. Dai, ti prego. È una bravissima persona. Ok. Alla fine me ne sono pentito assai. Non tanto perché mi hanno mangiato vivo con perfetto stile berlusconiano; quanto perché non c’è stato verso di spiegare niente: erano impermeabili al ragionamento.
Diritto al lavoro, certo. Art. 4 Cost: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. Ma che succede se il lavoro uccide? Art. 32 Cost: “La Repubblica tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Vi ricordate le miniere di zolfo siciliane dell’800? Ci lavoravano i carusi, ragazzini di 6/7 anni che morivano come mosche. Certo, la loro paga manteneva famiglie poverissime. Ma vi sentireste di dire che dovevano continuare a lavorare? Non sono arrivati a dirmi di si; però mi hanno spiegato, con molta enfasi, che la “politica” doveva garantire un lavoro sicuro a tutti. E qui sono cominciati i guai seri.
Vero, lo Stato, deve promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro. Ma se non ci riesce? Se non si può? Se, nella migliore delle ipotesi, ci vuole tempo? Si può, si può, basta che la smettano di rubare. Vero; ma prima che si riesca a metterli tutti in prigione ci va del tempo; e intanto?
Prendete Ilva. Lo sappiamo tutti che ammazza, lavoratori e cittadini di Taranto. Forse, con 10,15, 20 miliardi, nessuno lo sa con precisione, ed entro 10,15 anni, anche questo nessuno lo sa, si arriverà a metterla in sicurezza. Ma nel frattempo? Quanti morti si possono accettare per garantire il diritto al lavoro dei 5000 dipendenti? Ci dovevano pensare prima, non la dovevano privatizzare, chissà i soldi che si sono fatti dare. Tutto vero; però è andata così. Adesso che si fa? Tumulto, si sono divisi in due parti, una piccolina che raccontava come a Taranto sia impossibile vivere; e un’altra maggioritaria che diceva che lo Stato doveva espropriarla.
Ho colto il suggerimento per passare al problema principale, anche se ormai avevo capito che navigavo in brutte acque. Non la espropria perché poi i soldi per il risanamento li deve mettere lui. E dove li trova lo Stato 15 miliardi? Vedete, il lavoro deve essere remunerativo; che vuol dire ripagare l’investimento e garantire la paga del lavoratore. Se non è così, non si può mantenere.
Chi dovrebbe pagare il salario dei lavoratori che non ricavano da quello che fanno le risorse necessarie? Tutti gli altri, non c’è soluzione. Questo già avviene con la cassa integrazione in deroga. È una forma di tassa. Quanto può andare avanti un Paese che fa pagare a tutti, pro quota, il lavoro di quelli che non ricavano di che pagarselo da soli? In questo senso, il diritto al lavoro è subordinato anche alle leggi dell’economia: niente utile, niente paga. Se non ci sono soldi, come si potrebbe corrispondere un salario?
A momenti mi ammazzavano. La cosa più gentile che mi hanno detto: parli bene tu con la tua pensione milionaria che ti paghiamo noi. Che, tra tante stupidaggini, è stata l’unica cosa sensata; in effetti un po’ in imbarazzo mi sono sentito, anche se di milioni non se ne parla. Un simpatico sindacalista che era sul palco con me mi ha spiegato che la soluzione era ovvia: la nazionalizzazione di tutti i mezzi di produzione, industrie, commerci, banche: e, naturalmente, l’uscita dall’euro.
Ho pensato al Muro di Berlino e alla Corea del Nord e ho rabbrividito. Alla fine, sguardi ostili e incazzatura generale. Mi spiace per il mio amico; ma con questa gente non si può ragionare.
[da: "Il Fatto Quotidiano][/color]
27/09/2013, 10:26
27/09/2013, 10:27
27/09/2013, 10:35
DarthEnoch ha scritto:
Beh, impermeabili al ragionamento... se sei convinto di una idea, non arriva lo stipendiato milionario dello stato a dirti che si hai ragione, ma hai anche torto, perché sì i ricchi rubano ma è anche vero che tu non puoi farci niente, o meglio "ci vuole tempo". Io sono molto permeabile al ragionamento, ma mi sarei incazzato anche io. La situazione è diversa, il tempo non c'è, e se c'è non è un lusso che vogliamo regalare a questi ladri che hanno messo in ginocchio l'italia: siano essi politici, banchieri o imprenditori. Quindi la soluzione è facile: l'ilva la bonificano i Riva, subito. Se non lo fanno si chiude, i dipendenti vengono aiutati a trovare altre occupazioni dopo possibile e lo stato bonifica la zona. La vita vale più del lavoro. E l'Ilva non è un problema che viaggia da solo, ma parallelamente a tutti gli altri dell'italia. E' ovvio che non si ha nessuna intenzione di risolvere gli altri non si può risolvere manco questo.
Ma se al governo ci fosse il movimento, si pianterebbe la politica che diciamo da anni: cioè reddito di cittadinanza, soldi presi dalle opere inutili, pensioni d'oro e quant'altro... e con quello fai vivere gli operai finché i RIVA NON BONIFICANO L'ILVA se non vogliono farsi 130 ANNI DI CARCERE. Il tempo del "non ci possiamo fare niente" è finito, deve iniziare il tempo del CHI SBAGLIA PAGA, E PURE TANTO.
28/09/2013, 18:05
28/09/2013, 18:25
29/09/2013, 01:57
29/09/2013, 09:13
29/09/2013, 09:42
Ufologo 555 ha scritto:
Occorrono giovani; giovani ma senza buffoni alle spalle!
29/09/2013, 12:26
Thethirdeye ha scritto:M5S, Di Battista: Il parlamentare parla di un possibile piano per danneggiare l'immagine del movimento: denunce per stupro, cocaina nelle giacche, operazioni di dossieraggio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... na/726547/
Al di là delle schermaglie in vista di una sempre più vicina crisi di governo, Di Battista si dice preoccupato per possibili attacchi studiati per danneggiare l’immagine dei Cinque Stelle. “Abbiamo tutti contro, per un Movimento che li vuole mandare a casa è un orgoglio. Io prevedo attacchi sempre più mirati, magari a qualcuno di noi un po’ più in vista”, spiega il deputato sempre su Facebook. “Il sistema fa questo. Pezzi di Stato deviati fanno questo. Ti mandano qualche ragazza consenziente che poi ti denuncia per stupro, ti nascondono una dose di cocaina nella giacca che hai lasciato incustodita in una birreria, tirano fuori una storia del tuo passato che nemmeno tu ricordi più”. Il motivo di questi piani tramati ai danni dei Cinque Stelle sarebbe occultare il buon lavoro del movimento in parlamento. “Questo succederà se continuiamo ad andare così bene, perché andiamo bene, perché se non andassimo bene saremmo già tornati alle urne”, precisa Di Battista. “Stanno ricominciando – avverte – Mi è bastato leggere qualche giornale, buoni ormai solo per incartare gli sgombri o accendere il fuoco. Ricominceranno a mentire, a porre l’attenzione su quisquilie mentre la Telecom (come preannunciato da Beppe Grillo anni fa) viene venduta agli spagnoli da morti di fame subentrati a delinquenti legalizzati. Si parla di ‘parentopoli‘ del M5S quando le banche che finanziano i Partiti (a questi ladri indecenti non gli bastano neppure i rimborsi elettorali, no chiedono prestiti alle banche) mandano a casa dipendenti”. E conclude: “Questa è l’Italia, lo sappiamo. Non ci lamentiamo né facciamo le vittime ma combattiamo“.
29/09/2013, 12:42