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LA "LUCE" DI LAREDO

Il Ten. Earl Fogle, uno sperimentato pilota di reattori, era, la notte del 4 Dicembre 1956, alla guida del suo veloce caccia ad elica P-51 "Mustang".
Alle 20.49, dopo un paio d'ore di volo, Fogle cheiamò la "Torre" di Laredo per l'autorizzazione alla procedura di avvicinamento al campo. Essendovi però alcuni reattori già in circuito d' atterraggio, la "torre" gli comunicò di effettuare un 360 a non meno di 10 miglia dal campo per essere sicuro di evitare i "traffici" in procedura. Volando ad una quota di 6000 piedi, a circa 12 miglia dalla Base, Fogle vide ad un tratto un Luce splendente che si spostava velocemente.... A prima vista egli lascambiò per lo scarico infuocato di un aereo a reazione giunto in ritardo. Ma poi si rese conto che nessun reattore poteva compiere virate così strette e rapide come ora stava facendo quella Luce....
Cercò allora di chiarire il mistero accostando verso la Luce, cautamente, e poté vedere che aveva un colore bluastro, non arancione come si aspettava a causa dei motori di un jet. L'Oggetto sconosciuto, si alzò d'improvviso alla sua stessa quota, essendo prima più in asso, tracciando contemporaneamente dei cerchi attorno al suo aereo a velocità fantastica...
Tutto ciò che il pilota poteva vedere era uno splendore bianco-azzurro vorticare intorno sl suo aereo che sembrava fermo al confronto!
Dopo un po, l'oggetto sconosciuto, balzò fulmineamente verso l'alto in una strana ascesa ondeggiante... Fogle stette ad osservare attonito, impietrito all'interno del suo abitacolo...In pochi secondi, due, tre, al massimo, l'Oggetto era salito di 9000 piedi sopra di lui! Fogle, riprendendo animo, provò ad accelerare e a cabrare per cercare d'inseguirlo.
L'U.F.O. sembrò fermarsi o roteare strettamente, da mantenersi praticamente sullo stesso punto! Poi, d'un tratto, il Tenente siaccorse che stava dirigendosi dritto verso di lui...
La velocità fantastica era tale che non ebbe neppure il tempo di fare qualcosa per evitarlo!
Paralizzato, nel suo stretto abitacolo, di notte, aspettando di lì ad un attimo l'inevitabile conclusione, non poté far altro che fissare allucinato la Cosa...
Ad una distanza di circa 100 metri, l'U.F.O., ondeggiando un istante, scartò di lato, quasi a sfiorare l'ala del caccia; la velocità fu tale che Floge poté vedere solo un bagliore bianco-azzurro! Voltandosi a guardare, Floge spaventato, scorse l?oggetto sferrciare di nuovo verso l'alto, ondeggiando lievemente, poi riprecipitarsi, come per ripetere la manovra precedente...
L'unica idea che attraversò la mente del Tenente fu quella di spegnere tutte le luci di bordo e buttarsi in picchiata a spirale per cercare di sfuggire alla Cosa, che invece sembrava ... "divertirsi" !
Per un momento Fogle credette che il su inseguitore sconosciuto lo seguisse fino a terra.. Ma quasi a 5000 piedi l'Oggetto dalla luce bianco-azzurra s'impennò alzandosi ondeggiando, persparire per sempre in alto nel buio della notte...
Tutto era durato 6 minuti!
Una volta atterrato all'Aeroporto di Laredo, per due ore, gli Ufficiali del Servizio Segreto (A.T.I.C.) lo tormentarono per avere ogni possibile ragguaglio...!

Ecco un altro dei bellissimi resoconti redattti da Donal E. Keyhoe quando Albert Chop (dell'Ufficio Stampa dell'U.S. AIR FORCE)lo metteva al corrente autorizzato dall'Aviazione stessa!
Altroché "X-Files",questi sarebbero racconti da far conoscere! (Evidentemente non si può...)


Ultima modifica di Bastion il 03/06/2011, 11:51, modificato 1 volta in totale.


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Quello che ho sempre saputo su TUNGUSKA

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Un dramma dello Spazio deve essere accaduto 70 anni fa nella piana di Tunguska, in Siberia.
Il 30 Giugno del 1908 alle ore 07.17, un Globo luminoso attraversò il cielo della Siberia da Sud a Nord. Negli ultimi istanti della sua caduta modificò, o cercò di modificare, il più possibile la sua traiettoria, evitando per poco il contatto con il suolo; ma pochi chilometri d'altezza esplose con inaudita violenza sopra la taiga...
Un'imensa colonna di luce si alzò sulla pianura, fino a 80 Km. di altezza! Presto si sviluppò uno spaventoso incendio che devastò gran parte della regione.
Gli alberi, tutti in torno all'esplosione, furono tutti rasi al suolo, mentre quelli direttamente sotto lo scoppio restarono in piedi, ma spogli di tutto.
Una nube radioattiva si creò tutt'intorno. I sismografi di tutto il mondo registrarono la tremenda onda d'urto prodotta dall'alto verso il suolo. A 900 Km. dal luogo del sinistro, il bilanciere del sismografo di Irkoustk oscillò per quasi un'ora....
In molti Paesi d'Europa, durante le settimane che seguirono, le notti furono illuminate da strane nubi ddorate, come un'aurora boreale; i quotidiani dell'epoca riferirscono che in molte capitali europee si poteva leggere all'aperto in piena notte senza nessuna fonte d'illuminazione ausiliaria...
Nel 1961 e nel 1963, l'Accademia delle Scienze di Mosca, inviò a Tunguska delle missioni scientifiche di ricerca, condotte da eminenti scienziati e specialsisti, dotati di attrezzature ultramoderne.
Tenendo come al solito poco conto delle testimonianze della gente del posto, si era sempre ritenuto che fosse stato un meteorite od una cometa di enormi dimensioni adesplodere.
Ma alcune tracce di radioattività,la mancanza di un cratere e di qualsiasi frammento meteorico, portò a riesaminare le testimonianze degli abitanti del posto.
Così si venne a conoscenzadella deviazione avvenutaquasi al termine della veloce caduta di quel Globo Infuocato, cosa che nessun meteorite poteva fare...
Così, niente niente cratere, niente frammenti! L'unico impatto che ci fu, è stato prodotto dalla tremenda esplosione, o meglio, dall'onda d'urto, proprio come ad Hiroshima!
La deviazione dell'Oggetto luminoso fu confermata da tutti itestimoni, sia del luogo (che ora non abitano più lì) sia dalle regioni limitrofe.
E' stato calcolato, in base a rilievi effettuati sul posto e a descrizioni dell'epoca, che l'esplosione deve essere avvenuta a circa 6000 m. d'altezza. La sua potenza, pari ad una bomba "H" da 100 Megaton!
Un meteorite del genere sarebbe giunto per forza di cose fino al suolo, con estreme conseguenze...
Secondo lo scienziato sovietico, Felix Ziegel, a provocare la formidabile esplosione sarebbe stato un ordigno Extraterrestre proveniente dallo Spazio, con un'avaria a bordo...
L'affermazione dello scienziato è doppiamente importante, in quanto conferma ufficialmente che taluni scienziati sovietici, come alcuni occidentali, non secludono a priori l'esistenza di simili Oggetti Volanti.
In un'intervista all'Agenzia "TASS", il professor Zigel ebbe a dire che " Più si conoscono i dati della catastrofe di Tunguska e più si è certi che un U.F.O. esplose sulla foresta, nel 1908." Lo scienziato si basa sul fatto che eminenti coleghi hanno potuto appurare che l'oggetto, prima di disintegrarsi, cercò di evitare l'impatto con il suolo, descrivendo un'ampia virata di risalita, puntando prima verso Nord, poi ad Ovest!
Ma c'è di più: l'esplosione ah lasciato sul suolo un notevole quantitativo di zinco, bromo, sodio e ferro; elementi spiegabili in strutture artificiali.
La "TASS", da parte sua, pur non pronunciandosi in modo esplicito sembra dar ragione al professor Zigel.
Nel 1978, con l'ultima spedizione scientifica, sembra aver fatto emergere ulteriori prove che danno torto a quanti ancora vorrebbero spiegare naturalmente il fenomeno; come in molti testi di Astronomia è riportato...

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Ultima modifica di Bastion il 05/06/2011, 10:46, modificato 1 volta in totale.


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2000 a. C. ESPLOSIONE ATOMICA

Ora parliamo un po di antichità, precisamente dei famosi "VIMANAS"

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David W. Davenport, un inglese, ma nato in India, esperto di Sanscrito e di tradizioni indiane, sembra oggi rinverdire le esperienze di Schliemann e dei suoi rapporti con l'archeologia ortodossa.
David, dunque ha approfondito lo studio dei testi Vedici, partendo dal presupposto, tutto indiano, che quanto dicono i manoscritti non deve essere interpretato in chiave simbolico-mitologica, ma storica.
David tornò in occidente con le prove di un 'ESPLOSIONE ATOMICA nell'Antichità!
I reperti raccolti nella zona ritenuta l'epicentro della deflagrazione a Mohenjo-Daro ( luogo di morte, oggi ), una volta: Suvarnaka-Lanka, sono stati sottoposti a rigorose analisi da parte degli esperti del C.N.R. Con risultati imprevedibili per tutti, tranne che per David.
Gli oggetti riportati ( bracciali, anfore, bronzi, pietre ) appaiono come fusi, vetrificati, per effetto di un calore dell'ordine di circa 1500°, cui è seguito un brusco raffreddamento, in una frazione di secondo!
Nessun evento o calamità naturale poteva condurre a risultati del genere, ne eruzioni vulcaniche, ne meteoriti, ne alluvioni, ne terremoti ( esiste ancora un pozzo funzionante ), ne tanto meno battaglie convenzionali nelle quali fossero impiegati armamenti dell'epoca.

“ Un'esplosione atomica non è poi cosa tanto sorprendente” sostiene Davenport.

“ I testi Vedici parlano di mezzi aerei ( i famosi Vimanas ) e di armi sofisticate quali soltanto oggi potremo immaginare. Dal che si deduce che CHI impiegava una tale tecnologia era in grado di servirsi di energie di tipo Atomico”.

E' un ragionamento che non fa una grinza. Infatti non è pensabile che Valmiki, autore del Ramayana, e gli altri più o meno sconosciuti estensori dei testi Vedici possedessero una fantasia così sbrigliata da poter immaginare missili teleguidati, armi chimiche, batteriologiche e via dicendo, quando le armi impiegate in quel tempo erano soltanto archi, frecce e lance!
E quando nel Ramayana si parla di queste armi non le confonde davvero con esplosioni atomiche e missili, basta controllare i lvolume di David Davenport.
Senza dubbio altrettanto sorprendente è il fatto che nel 2000 a. C. ci fossero Astronavi che solcavano in lungo ed in largo i cieli del nostro pianeta!
I manoscritti le chiamano “Vimanas”, vocabolo che significa letteralmente “uccello artificiale abitato”. Nel Ramayana si parla diffusamente di uno di essi, il “Pushpaka-Vimana”, in dotazione al re di Lanka, Ravana Dashagriva, che se ne era impadronito come trofeo dopo aver usurpato il trono al fratello Dhanada.
Quando, dopo un'aspra lotta, Rama conquistò Lanka per liberare Sita, la sua sposa, rapita dal perfido Ravana, il Pushpaka-Vimana fu catturato come bottino di guerra e servì al vincitore per tornarsene in volo nella città paterna di Ayodhya.
Tutto questo per dire che il viaggio aereo di circa 2000 Km e la descrizione che Rama fa a Sita del territorio sorvolato con i nomi dei fiumi, dei laghi delle città, è uno dei brani più interessanti del Ramayana. Ci si può ragionevolmente domandare come facesse il suo autore a descrivere il cielo buio, di giorno, nel sorvolare la vasta regione dall'alto e conoscere la giusta rotta...
I casi sono tre: o Valmiki si è inventato tutto, il che è improbabile, o aveva avuto una reale esperienza di volo, oppure aveva a disposizione precise carte geografiche.
A parte le difficoltà obiettive a rispondere ad interrogativi del genere, l'enigma delle Astronavi della preistoria si complicano quando ai poemi epici, che parlano dei Vimanas, si aggiunga un altro manoscritto Sanscrito: il Vymanika Shastra, che è un vero e proprio manuale aeronautico!
L'incredibile non è tanto il fatto che anche in questo testo si disserti di vari tipi di velivoli, quanto il fatto che in esso siano descritti i loro piani tecnici, sia pure con l'approssimazione con la quale oggi un profano interessato alla NASA descriverebbe i piani dell'”Apollo” o del “Viking!
Maharashi Bharadwja, autore del Vymanika, concentra in poco più di un centinaio di pagine, istruzioni per i piloti, indicazioni sulla loro alimentazione a bordo, chiarimenti sul tipo di metalli, descrizioni di tre tipi di Vimanas e delle loro più sofisticate apparecchiature!
Nel libro di Davenport è descritto lo sforzo dell'autore, che non era un tecnico, di essere il più possibile chiaro e preciso.
Con tutto ciò appare comunque evidente che colui che ha scritto il Vymanika Shastra ha visto REALMENTE le Astronavi ; le ha viste abbastanza a lungo per descriverle, probabilmente è anche salito a bordo ed ha parlato molto con i piloti...
No vi è paragone fra dovizia d'informazioni che questo testo fornisce e le scarne descrizioni del Ramyana, del Mahabaharata e di altri testi Vedici.
Va fatta un'altra considerazione. Se i testi sono autentici ( come ci assicura davenport, in base alle prove raccolte ), se è stato compilato realmente circa una ventina di secoli fa ( e come ci assicura lo scopritore, Joser, direttore dell'International Accademy of Sanskrit Research di Mysore ) ci troviamo di fronte ad un documento la cui importanza è difficilmente misurabile!
Anzi, è probabile che, se esaminato con cura e mente scevra di pregiudizi da un'equipe di scienziati, possa fornire informazioni tali da far fare un balzo in avanti alla nostra tecnologia!
Per ultimo ho lasciato l'interrogativo più affascinante dell'intera vicenda: CHI PILOTAVA I VIMANAS ?
Il Ramayana ed il Mahabharata sono chiari in proposito: NESSUNO dell'epoca Vedica, sia ariano che dravidico, era in grado di pilotare quelle Astronavi.
David non ebbe dubbi.” EXTRATERRESTRI “ dice “ nella Valle dell'Indo. Almeno fino al 300 a.C., doveva essercene un buon numero. Probabilmente il LORO scopo era quello dello sfruttamento di giacimenti metalliferi per il quale utilizzavano manodopera del posto.
Quanto poi ai loro interventi diretti nelle guerricciole tra gli indigeni “ dice sempre Davenport “ si può ipotizzare che l'uso della Loro sofisticata tecnologia militare voleva significare la Loro capacità di porre fine qa qualsiasi bega che disturbasse il quieto svolgimento del Loro programma.
Quando in seguito il Loro programma di ricerche e di sfruttamento si è concluso, se ne sono andati, lasciando che il Loro ricordo impresso nella memoria degli indigeni, che a loro volta lo tramandarono ai loro discendenti sotto forma di racconti che, con il passare del tempo, si deformarono sempre più trasformandosi in “miti” e “leggende”.
Qui, Davanport, si raffigura questi Esseri abbastanza simili alla nostra Era, dato il loro comportamento!
Comunque, il fatto che 4000 anni fa, nel cielo della Valle dell'Indo sia avvenuta un'esplosione Atomica di potenza tale da distruggere una popolosa città di circa tremila abitanti ( che furono persino avvisati di abbandonare il luogo, infatti furono trovati una dozzina di cadaveri calcificati come ad Hiroshima ) , chiamata a quei tempi Suvarnaka-Lanka, ed ora Mohenjo-Daro ( luogo di morte, dove tuttora gli indigeni si rifiutano di andare,anche mio fratello me l'ha più volte confermato ) e cancellare una civiltà ricca ed evoluta, non è notizia che un occidentale positivista possa tranquillamente accettare come dato storico incontrovertibile...
Un archeologo tradizionalista non la prenderebbe neppure in considerazione! E se qualcuno insistesse portando alcune prove quali la zona individuata dell'epicentro dell'esplosione ( con i muri delle abitazioni che degradano fino a pochi cm. d'altezza a causa dell'onda d'urto avvenuta in quota, proprio come si farebbe ora per la massima distruzione, sull'epicentro ) ed i testi Sanscriti che descrivono la catastrofe nei minimi dettagli, compreso il lampo accecante, il succitato archeologo , guardando l'interlocutore con un misto di ribrezzo e di compatimento, obietterebbe che la storia è un insieme di fatti accertati e non un campionario di invenzioni poetiche e mitologiche.
Ma per noi, i fatti sono questi:

1) Mohenjodaro, fiorente e popolosa città in riva all'Indo è “morta” improvvisamente in un'epoca imprecisata che gli archeologi hanno fissato entro limiti massimi del 1700-2500 a.C.

2) Nelle sue strade, sono stati rinvenuti 44 scheletri, 43 dei quali risalenti al momento della fine della città. Il 44° è invece vecchio di pochi secoli fa e quindi non ci interessa.

3) Le posizioni in cui sono stati trovati gli scheletri denunciano una morte improvvisa, ma senza segni di ferite d'arma bianca.

4) Gli scheletri portano evidenti segni di calcinazione.

5) La posizione in cui sono stati trovati , fa ritenere che le persone non si aspettassero di morire!

6) Gli scheletri sono stati rinvenuti in una fascia semicircolare della città.

7) Durante gli scavi sono state rinvenute pochissime armi.

8) Sui ruderi della città sono state rilevate tracce di vasti incendi che hanno interessato soprattutto i piani più alti.

9) Almeno uno dei pozzi della città è ancora attivo.

10) I ruderi sono di altezze diverse. Collegandone le cime con una linea ideale si ottiene una retta che degrada verso il lato Sud-Sud-Ovest della città.

11) Nel punto in cui questa retta ideale si congiunge al terreno, il suolo è ricpoerto , per una larga zona, di frammenti d'argilla fusi e vetrificati.

12) Questi frammenti sono stati esposti, per un brevissimo periodo, ad un calore di migliaia di gradi.

13) La maggioranza delle case sono state trovate prive delle suppellettili, come se la popolazione avesse EVACUATO la città...

Questi tredici punti essenziali rappresentano altrettanti fatti incontrovertibili, che chiunque può controllare con relativa facilità.
Viste , a grandi linee, le caratteristiche della scomparsa di questa città, resta l'ipotesi che gli eroi e gli dei descritti nei testi Vedici, siano in realtà EXTRATERRESTRI.
E' un'ipotesi che si fa fatica ad accettare, perché sotto sotto, emotivamente , siamo ancora... tolemaici!

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(Le foto sono riprese dal volume: "2000 a. C.: Esplosione Atomica" di D. W. Davenport e Ettore Vincenti; Ed. Sugarco)


Ultima modifica di Bastion il 05/06/2011, 10:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:16 
INTERPRETAZIONE AGGIORNATA DEI 32 SEGRETI DEGLI ANTICHI PILOTI DEI "VIMANAS"

Introduzione
Il Vymanika-Shastra o <<Scienza dell’Aeronautica>> è un testo composto dagli Ariani presumibilmente in epoca Vedica (1200 a.C. come data più recente). Il testo, tramandato oralmente per secoli, è stato dettato, in sanscrito, dal venerabile Subbaraya Sastri e quindi redatto su ventagli di foglie di palma, tra il 1918 ed il 1923.
Il dottor Josyer, direttore dell’International Academy of Sancrit Research di Mysore nel sud dell’India, lo ha tradotto in inglese e pubblicato nel 1952.
Il signor D. W. Davenport nel 1979, nel libro "2000 a.C.: distruzione atomica" ha dato una sua interpretazioni dei 32 segreti degli antichi piloti, tradotti in italiano dal testo inglese di Josyer confrontato con quello sanscrito, alla luce delle conoscenze del tempo.
Il libro è d’estremo interesse perché ci offre una gran quantità d’informazioni sui Vimana e la loro strumentazione.

[La parola Vimana - dice Davenport – è composta dal prefisso <vi> che significa <uccello> o <volare> e dal suffisso <man> che significa <luogo abitato costruito artificialmente>; quindi l’esatta traduzione di <Vimana> è: <uccello artificiale abitato>].

L’interpretazione del testo è continuamente aggiornata alla luce delle conoscenze scientifiche e dei passi, fatti dall’Uomo, nell’Astronautica.
In questo lavoro riporteremo in corsivo la traduzione, in italiano, dei segreti, fatta da Davenport. Sotto, le doppie parentesi acute [<< >>] conterranno l’interpretazione di Davenport, condivisa da noi, e di seguito sarà riportato l’aggiornamento fatto da A. Magenta e G. Perrone nel 2001 a.D. basato sulle più recenti conoscenze scientifiche.
Il contenuto dei 32 segreti si può riassumere, per grandi linee, in: una introduzione, in cui si indica il motivo per cui sono stati dettati, e tre tipi principali di segreti, quelli per difendersi dagli avversari con sistemi psicologici o elusivi, quelli per offendere il nemico con armi chimiche e fisiche e quelli dei sistemi d’indagine e raccolta dati.

Interpretazione dei 32 segreti
Il pilota deve imparare 32 segreti da Precettori competenti e soltanto ad una persona che li avrà imparati può essere affidato un vimana, e non ad altri.
Questi segreti sono così spiegati da Siddhanaatha:

1) MAANTRIKA:
come prescritto nel "Mantraadhikaara", invocando le Mantras di Chhinnamasta, Bhairavee, Vgine, Siddhaamba, si acquista il potere di ghutikaa, paadukaa, visibile ed invisibile, ed altre Mantras con potenti erbe ed oli efficaci e Bhuvaneswaree Mantra, che conferisce poteri spirituali, per costruire vimana che non si rompono, non possono essere tagliati, non possono essere bruciati e non possono essere distrutti.

2) TAANTRIKA:
acquisendo Mahaamaaya, Shambara ed altri poteri tantrici si possono trasferire al vimana.

3) KRITAKA:
studiando architetti come Vishwakarma, Chhayaaparusha, Manu, Maya ed altri (il pilota o lo specialista) imparerà a costruire vimana di vari modelli.

Questi primi tre segreti oltre che considerarli: <<rarissimi casi in cui la concezione religiosa dell’autore affiora tra le note tecniche>>, come sostiene Davenport e come da sempre l’uomo ha interpretato affermazioni simili, possono, a nostro avviso, essere interpretati anche come "l’obiettivo del manuale, ed alcune prerogative cui il pilota deve far fronte". Infatti, dice correttamente Davenport: <<anche gli aviatori moderni studiano a fondo i particolari tecnici dei velivoli da pilotare prima di guidare un aereo>> sotto la guida di un Precettore competente cioè di un pilota esperto.
Inoltre l’affermazione che i vimana non si rompono, deve essere vista come un confronto tra materiali, che la tecnologia dell’epoca metteva a disposizione, e non come una caratteristica della struttura globale del vimana. Se, infatti, i vimana erano realizzati, supponiamo, con materiali ceramici in lega di titanio, questa lega, confrontata col legno, la tela, il bronzo, il ferro o il vetro, materiali in uso all’epoca non si rompe, non si taglia non si brucia. E’ quindi facile affermare che il vimana realizzato con tale materiale appare indistruttibile.
In fine il riferimento al fatto che (il pilota o lo specialista) imparerà a costruire vimana di vari modelli può essere interpretato forse come la creazione di una scuola, allocata in prossimità di luoghi di atterraggio, di tecnici o specialisti capaci di effettuare la messa a punto del mezzo e provvedere ad alcune semplici manutenzioni.
Oppure si può supporre che l’equipaggio dei vimana fosse costituito da piloti e tecnici capaci di piccole riparazioni.
Visti in questa chiave, i tre segreti appaiono del tutto logici. Il riferimento allo studio di altre materie ed alla preparazione nel proprio mestiere risultano evidenti se si sceverano i tre segreti delle espressioni di tipo religioso-fideistico che le ammantano. In altre parole si consiglia allo studente di concentrarsi prima di iniziare lo studio.

4) ANTARAALA:
nel cielo, nelle regioni atmosferiche battute dal vento, nello scontro ai bordi di correnti potenti, il vimana inavvertito ha probabilità di essere schiacciato e ridotto in pezzi. Ma essendo avvertito dell’avvicinarsi di tali punti pericolosi, il vimana può essere arrestato e guidato con prudenza.
Il quarto mistero conferma a pieno l’interpretazione precedente relativa all’aspetto tecnologico dell’indistruttibilità dei materiali del mezzo. Si dice, infatti, che "ai bordi di correnti potenti, il vimana potrebbe essere schiacciato e ridotto in pezzi". La struttura dell’aeromobile quindi è vulnerabile e non indistruttibile.
Inoltre, dice Davenport: <<Qui ci troviamo già su un terreno molto più concreto. Ad alta quota, attorno ai 12.000 metri soffiano effettivamente delle correnti costanti e fortissime, attorno ai 400 kilometri l’ora. Furono scoperte alla fine degli anni trenta ed impararono a conoscerle a loro spese, durante l’ultima guerra mondiale, i piloti delle super fortezze volanti che andavano a bombardare il Giappone. Talvolta accadeva che, pur con i motori al massimo, il vimana rimanesse immobile nel cielo perché riusciva ad uguagliare, ma non a superare la corrente contraria. Se il comandante non aveva il buon senso di tornare rapidamente alla base o scendere a quote più basse, il vimana finiva per precipitare per esaurimento del carburante. Oggi queste stesse correnti sono sfruttate dai Jet di linea per i voli transcontinentali. Data la particolare forma dei Vimana è possibile che queste correnti avessero su di loro un effetto ancor più disastroso che sugli aerei attuali. Inoltre in queste righe si accenna, per la prima volta, alla capacità dei Vimana di rimanere immobili nel cielo.>>
A nostro avviso, l’immobilità non era dovuta alle correnti bensì era una caratteristica del vimana che, tra i tanti modi di volo, aveva anche la possibilità di essere arrestato.
Le altre informazioni contenute nel segreto sono, che i piloti studiavano anche le caratteristiche dell’atmosfera terrestre (come vedremo meglio nel quinto segreto) e che il Vimana era dotato di un radar meteorologico con cui il pilota poteva essere avvertito dell’avvicinarsi di punti atmosferici pericolosi, in modo che il vimana può essere arrestato e guidato con prudenza. Il riferimento alla guida con prudenza è illuminante sul tipo di addestramento impartito ai piloti di questi particolari Vimana.
Questo quarto mistero contiene, come è stato evidenziato, una rivelazione sorprendente relativa al Jet-stream che, con la sua autenticità scientifica, dà la certezza che, conoscenze di tale tipo non potevano essere terrestri, in un periodo in cui la tecnologia era molto primitiva.
Si deve concludere quindi che le conoscenze non sono dovute ad esperti locali o terrestri. L’unica ipotesi plausibile è quindi che, all’epoca della consegna di tali segreti, in India vi fossero presenze aliene.

5) GOODHA:
come spiegato nel <Vaayatstva-Parakarana>, utilizzando i poteri Yaasaa, Viyaasaa Prayaasaa nell’ottavo strato atmosferico attorno alla terra, si attraggono i contenuti bui dei raggi solari e si possono usare per nascondere il Vimana ai nemici.
La frase, come spiegato nel <Vaayatstva-Parakarana>,… nell’ottavo strato atmosferico attorno alla terra, indica chiaramente che esistevano libri di meteorologia.
I piloti dei vimana includevano quindi, nella loro preparazione, anche studi sull’atmosfera terrestre, come abbiamo anticipato nell’interpretazione del quarto segreto.
Ancora, chiarisce Davenport: <<….se si considera che la luce è una vibrazione di frequenza variabile e che il nostro occhio è capace di avvertire una ristrettissima banda delle frequenze possibili (dai rossi ai violetti). ………. Se i piloti dei Vimana riuscivano a far sì che i loro velivoli riflettessero unicamente raggi di frequenza non percepibile, avrebbero potuto, almeno in teoria, diventare invisibili.>>
Le attuali conoscenze, però, ci spingono a chiederci se l’invisibilità di cui si parla nel segreto è solo ottica o anche Radarica cioè strumentale?
L’interpretazione ottica di Davenport, da noi condivisa, può essere ampliata supponendo una capacità camaleontica del Vimana di assumere colori totalmente coerenti con l’ambiente circostante in modo tale da renderlo invisibile. Se infatti le pareti esterne del vimana fossero costituite da strutture di forma piramidale o di sagoma opportuna, si otterrebbero colori riflessi simili al cielo o alle nuvole (come vedremo meglio nel settimo e nel ventinovesimo segreto).
Se invece si suppone che l’invisibilità potrebbe essere anche strumentale e cioè radarica, l’interpretazione più logica, alla luce delle attuali conoscenze, sarebbe che il Vimana fosse in grado di creare disturbi o echi radar casuali che rendono automaticamente invisibile il vimana agli occhi meccanici dei radar di ricerca perché le apparecchiature, ricevendo echi incoerenti, filtrerebbe automaticamente tali disturbi cancellando le loro tracce dagli schermi e quindi rendendo invisibile il Vimana, come avviene attualmente con gli Stealth, o aerei furtivi.

6) DRISHYA:
dalla collisione nell’atmosfera della forza elettrica e della forza del vento, viene creato uno splendore incandescente, il cui riflesso, catturato dallo specchio frontale del Vimana, può essere manipolato per produrre un Maaya-Vimana, o Vimana camuffato.
Il fenomeno descritto nella prima parte del segreto, scoperto soltanto dopo gli anni trenta, è quello della ionizzazione dell’atmosfera prodotta dal vento solare che ionizza le molecole dei gas presenti nei vari strati atmosferici. Le molecole, cui vengono strappati uno o più elettroni, si trovano in uno stato eccitato e cioé riscaldato. Questi ioni, attraendo gli elettroni liberi prossimi a loro si deionizzano emettono fotoni, viene quindi creato uno splendore incandescente. Tali fenomeni producono, sia il tremolio della luce che attraversa lo strato ionizzato sia la creazione di miraggi, dovuti dalla riflessione totale della luce che colpisce gli strati termicamente eccitati con opportuni angoli di incidenza.
Dal segreto si evince che lo specchio frontale del Vimana è forse in grado di dirigere luce laser verso strati atmosferici ionizzati dando origine ad un miraggio, o Vimana camuffato. Abbiamo ancora un segreto che anticipa conoscenze scientifiche che l’Uomo acquisirà solo in tempi recenti.

7) ADRISHYA:
secondo il <Shaktitantra>, per mezzo del Vynarathya vikarana ed altri poteri nel cuore della massa solare, si possono attrarre le forze del flusso etereo nel cielo e mescolarle con il Balaahaa-vikarana shkati nel globo aereo, produrre in questo modo una copertura bianca che renderà il Vimana invisibile.
Questo settimo segreto, così come il sesto, si riferisce ad alcuni fenomeni fisici prodotti dal sole sull’atmosfera terrestre, che vengono sfruttati dal Vimana per camuffarsi. Il fenomeno descritto in questo settimo segreto è quello della condensazione dell’aria ottenibile elettricamente sfruttando gli strati ionizzati dell’atmosfera e mescolarli con il Balaahaa-vikarana shkati nel globo aereo, per generare forse un rapido raffreddamento del Vimana che produce, una copertura bianca che renderà il Vimana invisibile, cioè una nebbiolina che consentirà di confondere il Vimana con una nuvola. La teoria dei cumulonembi, di recente formulazione, spiega, in modo dettagliato, quello che il vimana fa in questo segreto. La nostra tecnologia non è ancora in grado di farlo, ma abbiamo le capacità tecnologiche per realizzare questo trucco, senza che si creino problemi insormontabili per i nostri esperti.

8) PAROKSHA:
secondo il <Meghotpatthi-parakarana>, o Scienza della Nascita delle Nubi, entrando nel secondo strato delle nubi estive e attraendo il potere interno con lo specchio di attrazione di forza del Vimana, e applicando al Parivesha o alone, del Vimana, si genera una forza paralizzante e i Vimana nemici sono messi fuori uso.
Questo ottavo segreto continua lo stesso discorso, iniziato nel settimo, relativo alla creazione ed allo sfruttamento delle nuvole. Scrive Davenport: <<Se per "nuvole estive" si intendono i cumulonembi, se ne deduce che gli antichi piloti dei Vimana erano in grado di sfruttare la carica elettrica delle nubi per lanciare scariche contro i velivoli nemici.>>
Va sottolineato che la descrizione del procedimento da usare per sfruttare al meglio il fenomeno fisico delle nuvole cariche elettricamente è in questo caso molto interessante. Si consiglia infatti di prelevare il potere interno… entrando nel secondo strato delle nuvole estive.
Tale soluzione è suggerita per ridurre al massimo i pericoli per il Vimana attaccante.
Infatti prelevando le cariche entrando nel secondo strato della nuvola, cioè al centro dove non vi sono cariche elettriche accumulate, scegliendo di prendere le cariche in base al punto in cui si trova il vimana, (cioè positive se è leggermente in alto o negative se è leggermente in basso rispetto al punto mediano della nuvola) queste risulteranno della stessa polarità di quelle esterne alla nuvola. Ciò evita la scarica tra la nuvola ed il Vimana carico.
L’operazione consente forse di sfruttare anche, oltre alla scarica inviata dal Parivesha del Vimana attaccante sul Vimana nemico, una seconda scarica prodotta dalla parte esterna della nuvola verso il Vimana colpito in precedenza ed opportunamente caricato rispetto alla sua posizione relativa alla nuvola, rafforzando in tal modo l’azione con due fulmini consecutivi, uno del vimana ed uno della nuvola.
La nostra continua ripetizione e sottolineatura del concetto: "che le nozioni scientifiche del manuale risultano esatte" serve solo a rafforzare l’idea che non si tratta di immaginazione o di supposizioni che risultano per caso corrette, bensì di conoscenze scientifiche reali note ai "Precettori competenti".
E’ certo che tali conoscenze fossero ignote ai nostri antenati sia all’epoca della comunicazione sia a quella della dettatura e stesura di tali segreti. La struttura dei cumulonembi è infatti un’acquisizione recente. Purtroppo non disponiamo dei molti testi cui fanno riferimento i diversi segreti, ma nessuno può affermare che tali conoscenze, anche se scritte su testi antichi, fossero patrimonio della conoscenza terrestre, dal momento che abbiamo dovuto impiegare secoli se non millenni per renderli patrimonio della nostra conoscenza.

9) APAROKSA:
secondo il <Shakti-tantra>, con la proiezione del raggio di luce Rohine, le cose di fronte al Vimana sono rese visibili.
<<Quando si sa che Rohine sta per rosso diventa facilissimo capire che si parla di un apparecchio a raggi infrarossi che consente di vedere le cose anche al buio.>> interpreta correttamente Davenport.
Ma, attualmente, la più recente tecnologia è in grado di produrre anche radar ad infrarossi ed in altre gamme di frequenze. Il segreto quindi potrebbe riferirsi anche a tali tipi di radar in grado di vedere dentro le nuvole o nello sfondo a colori uniformi, eventuali Vimana camuffati.
Decisamente la tecnologia dei Vimana anticipa in modo straordinario ciò che noi stiamo raggiungendo solo ora, 4000 anni dopo.

10) SANKOCHA (CONTRAZIONE):
come prescritto nel Yantraango-pasamhaara, quando il Vimana sta andando in velocità, con le ali completamente stese e c’è un pericolo davanti, azionando il settimo interruttore del Vimana, le sue parti possono essere fatte contrarre.
Sostiene Davenport: <<Come vedremo studiando dettagliatamente un tipo di Vimana, questi veicoli erano probabilmente costruiti per due velocità: una ipersonica, negli strati alti dell’atmosfera ed un’altra, subsonica, negli strati più densi. In questo secondo caso, avevano la possibilità di far fuoriuscire ali e coda per aumentare la portanza del velivolo. In caso di pericolo, facendo rientrare ali e coda, e aumentando improvvisamente la potenza del motore di sostentamento, il Vimana avrebbe avuto una drammatica accelerazione verso l’alto che l’avrebbe tolto dai guai.>>
Una conferma indiretta di tale procedura viene dalle testimonianze relative all’ondata Belga del 1989-90. I Vimana di tale ondata si comportarono come descritto nel decimo segreto, variando le dimensioni e cambiando il moto.

11) VISTRITA:
secondo l’<Akaashatantra> quando il Vimana è nella corrente aerea centrale nella prima e nella terza regione del cielo, azionando l’interruttore nell’undicesima sezione del vimana, questi si espande convenientemente.
<<Siamo nel caso inverso al precedente: quando il Vimana scende da una zona d’aria rarefatta agli strati più densi, allarga le ali per aumentare la portanza e manovrare più agevolmente.>> afferma correttamente Davenport.
Il decimo e l’undicesimo segreto ci risultano, stranamente, estremamente chiari perché la nostra recente tecnologia ha creato aerei con ali ad ampiezza variabile e regolabile che consentono di operare esattamente come indicato nel testo sanscrito. La scienza del volo nell’atmosfera era perfettamente conosciuta all’epoca. La tecnologia offre le stesse soluzioni meccaniche quando si conoscono le leggi dell’aerodinamica. Non dimentichiamo che tali nozioni non erano note ai nostri antenati nel secondo millennio a.C. né, nel primo quarto del ventesimo secolo, si disponeva di tali tecnologie.

12)VIROOPA KARANA:
come affermato nel <Dhooma Parakarana>, producendo il 32° tipo di fumo con l’apposito meccanismo, caricandolo con la luce delle ondate di calore nel cielo e proiettandolo attraverso il tubo Padmaka Chakra sullo specchio Vyroopya, cosparso d’olio bhiravee in cima al Vimana, e facendolo girare al 123° tipo di velocità, ne emergerà una forma fiera e terrificante del Vimana che causerà grande spavento in chi guarda.

13) ROOPAANTARA:
come stabilito nel <Tylaprakarana>, preparando gli oli griddhrajihwaa, kunbhinee e kaakajangha e ungendone lo specchio distorcente del Vimana, applicandovi il 19° tipo di fumo e caricandolo col Kuntinee shakti nel Vimana, ne appariranno forme come il leone, la tigre, il rinoceronte e il serpente, la montagna e il fiume che confonderanno e stupiranno gli osservatori.

14) SUROOPA:
attraendo i 13 tipi della forza Karaka menzionati nel <Karaka-Parakarana>, applicando aria sovraccarica di neve e proiettandola attraverso il tubo convettore d’aria verso gli specchi pushpinee-pinjula nel lato anteriore destro del Vimana e focalizzandoli sopra il raggio Suragha, apparirà a chi guarda il Vimana una donzella celeste coperta di fiori e di gioielli.
Questi tre segreti potremmo annoverarli tra quelli di tipo difensivo, o più correttamente, di tipo elusivo - psicologico.
Essi insegnano, secondo la giusta interpretazione di Davenport, in che modo devono operare i piloti, con gli apparecchi disponibili sul Vimana, per realizzare: << … una specie di cortina fumogena dalle dimensioni controllate, adatta a spaventare (e quindi tenere lontane) le popolazioni indigene, piuttosto che a produrre un qualche effetto sui veicoli nemici.>>
Le dettagliate spiegazioni sul modo di operare, pur se di difficile interpretazione letterale (solo perché non disponiamo della corretta chiave interpretativa), sono tutte interpretabili, attualmente, come procedure atte a creare chimicamente, con vari tipi di fumo e mediante opportuni specchi rotanti e distorcenti, ologrammi di vimana o di animali giganti, proiettati su una porzione di cielo opportunamente preparata.
Sono molto interessanti i riferimenti relativi alla produzione di sostanze chimiche diverse indicate come 19° o 32° tipo di fumo, al caricamento degli specchi ricoperti opportunamente di oli del tipo bhiravee, griddhrajihwaa, kunbhinee e kaakajangha ed alla proiezione delle diverse immagini tramite il tubo Padmaka Chakra o Kuntinee shakti o convettore d’aria che sono focalizzati sugli specchi rotanti. L’estensore si sforza di chiarire ai piloti i fenomeni che si producono a seguito delle loro azioni sui meccanismi di bordo, senza spiegare l’intima essenza dei gas.
E’ particolarmente rilevante notare la descrizione del 14° segreto in cui applicando aria sovraccarica di neve e proiettandola attraverso il tubo convettore d’aria verso gli specchi pushpinee-pinjula nel lato anteriore destro del Vimana e focalizzandoli sopra il raggio Suragha, apparirà a chi guarda il Vimana una donzella celeste coperta di fiori e di gioielli.
Il raggio Suragha, a nostro avviso può essere interpretato come raggio Laser. Ma la cosa più sorprendente è che tale fenomeno, studiato da Malanga e Pinotti come "fenomeno BVM", potrebbe senz’altro essere interpretato come la realizzazione di un ologramma, interpretato per secoli dai testimoni come l’apparizione della Beata Vergine Maria.
In fine la creazione di fiori e di gioielli si può spiegare se si realizzano intorno all’immagine, mediante aria sovraccarica di neve, cristalli di ghiaccio che diffrangono la luce creando riflessi colorati che ricordano i fiori o le pietre preziose. L’impreparazione tecnica, l’illusione ottica e lo stato psicologico del testimone fanno il resto.

15) JYOTIRBHAAVA:
come affermato nel <Amshubodhinee> dal Samgnaa e altri 16 digitis dello splendore solare, attraendo il 12° e 16° digitis e focalizzandoli sulla forza dell’aria nella sezione Mayookha del quarto sentiero del cielo, e similmente, attraendo la forza dello splendore etereo e mescolandola con lo splendore del settimo strato della massa d’aria e poi proiettando queste forze attraverso i tubi del Vimana sulla sezione dello specchio ghuaa-garha, sarà prodotto un ricco splendore come quello del sole del mattino.
Effettivamente il passo può essere interpretato, con Davenport, come: <<la capacità del Vimana di illuminare a giorno una vasta zona, riflettendo e concentrando, da grandissima altezza la luce solare in un punto dove, sulla terra, è già caduta la notte.>>
L’uso della parola digitis ed il chiaro riferimento all’azione della focalizzazione sulla forza dell’aria nella sezione Mayookha del quarto sentiero del cielo, fanno nascere, ad un contemporaneo, sia l’idea della luce Laser, sia quella della luce solida che, mediante campi elettromagnetici quantizzati o "digitalizzati" e "focalizzati", può essere diretta, con opportuni specchi elettromagnetici, (specchio ghuaa-garha?) in qualsiasi direzione ed a qualsiasi distanza.
Il colore di tale luce può variare a seconda dell’energia e della frequenza usata per produrre tale luce, ma spesso, almeno sulla base dell’esperienza delle osservazioni fatte nella maggior parte delle osservazioni di OVNI, essa varia dal bianco all’arancio, cioè al colore simile a quello del sole del mattino.

16) TAMOMAYA:
come è descritto nel <Darpana Parakarana> per mezzo dello specchio della forza buia, catturare la forza dell’oscurità, passarla attraverso il meccanismo Thamo nella sezione Nord-Ovest del Vimana, e azionando un interruttore, si produce a mezzogiorno la totale oscurità di una notte di luna nuova.
In questo segreto si afferma che esiste il meccanismo Thamo capace di inviare, in una parte di spazio, opportune onde luminose che riescono a produrre il buio.
L’operazione è tecnicamente fattibile se si inviano in un determinato spazio onde elettromagnetiche di uguale intensità, ma di fase opposta rispetto a quelle esistenti in tale area, in modo da annullare la propagazione delle onde elettromagnetiche nella gamma del visibile. In tal modo si creerebbe, al pari dell’effetto diapason per il suono, un effetto diapason per la luce realizzando, a mezzogiorno, per gli occhi degli osservatori, una zona buia simile ad una notte di luna nuova, come dice correttamente il segreto.

17) PRALAYA:
come descritto nel libro della distruzione, attraendo i cinque tipi di fumo attraverso il tubo della macchina concentratrice, nella parte frontale del Vimana, e immergendoli nella nube del fumo menzionata in <Shadgarbha-Viveka>, e spingendola per mezzo di energia elettrica, attraverso il tubo aereo dai cinque rami, si distrugge tutto come in un cataclisma.
L’interpretazione da noi data della parola "fumo" è che con questa l’estensore fa riferimento ad un composto chimico.
In tale ottica, la combinazione di composti chimici di opportuna natura è in grado di creare, in molti casi, reazioni violente o dirompenti con spostamento d’aria di notevole intensità che può essere facilmente assimilata alla creazione di "vento".
Alla luce di tale interpretazione si può pensare, con Davenport: <<che il Vimana sia in grado di produrre una tromba d’aria>>, o, se vogliamo:<< una sorta di arma meteorologica capace di produrre un piccolo uragano in una zona limitata.>>
Si evidenzia, anche in questo caso, come in altri cinque segreti, la tendenza dei vimana all’uso di armi offensive che sfruttano le forze meteorologiche della natura.

18) VIMUKHA:
come menzionato nel <RgHridaya>, proiettando la forza del Kubera, Vimuka e della polvere velenosa Vyshawaanara, attraverso il tubo dello specchio Roudree e azionando l’interruttore del meccanismo dell’aria, si produce una totale insensibilità e coma.
<<E’ chiaramente riconoscibile, nonostante il linguaggio al solito, molto complesso, un’arma chimica. In questo caso il veleno viene distribuito sull’area interessata attraverso un irroratore (meccanismo dell’aria) non dissimile dissimile da quelli usati per spargere insetticida sui campi.>> Questa interpretazione di Davenport è da noi condivisa appieno.
Desideriamo comunque far notare che questa è una delle due armi che potrebbero produrre la morte dell’avversario. Però dal momento che si parla di coma, si potrebbe supporre che la vita del nemico possa essere ancora salvata se il coma non fosse irreversibile.

19) TAARA:
mescolando con le forze eteree 10 parti di forza dell’aria, 7 parti di forza dell’acqua e 16 parti di splendore solare, e proiettandole, per mezzo dello specchio a stella attraverso il tubo frontale del vimana, si crea l’apparenza di un cielo stellato.
In questo segreto ci troviamo di fronte ad un tentativo di spiegazione di qualcosa che per noi resta non chiara. Infatti se si tratta di una formula chimica, questa è molto ermetica. La stessa cosa si può dire se si tratta della creazione di un fenomeno fisico.
Per Davenport: <<Potrebbe essere un mezzo mimetico del Vimana che, dal basso apparirebbe come un puntino luminoso in mezzo ad altri puntini simili.>>
Certamente se l’obiettivo fosse l’elusione ottica nei confronti del nemico, tale interpretazione sarebbe corretta, ma se ci si riferisse ad elusione radar, si potrebbe pensare ad echi radar di disturbo per confondere eventuali missili nemici in attacco.

20) MAHAASHABDA VIMOHANA:
concentrando la forza dell’aria nei sette tubi del Vimana e azionando un interruttore si produce, come stabilito nel <Shabda-parakaashikaa>, un crescendo di tonante rumore che fa tremare la gente di paura, la stordisce e la rende insensibile.
<<Siamo ritornati su un terreno più solido.>> - afferma Davenport: - <<Gli effetti disastrosi di una forte e continua onda sonora sul sistema nervoso sono noti. Anche gli effetti del <crescendo> sono ben descritti: prima lo spavento per il rombo di cui è ignota l’origine, poi lo stordimento e finalmente, quando il suono diventa insopportabile, lo svenimento. Ci troviamo di fronte ad un’arma di indubbia efficacia se usata da un Vimana contro un esercito a terra. Con un mezzo del genere è realmente possibile, ad un solo <carro>, eliminare parecchie centinaia di avversari, se sono concentrati in una zona relativamente piccola.>>
I sette tubi e le sette note sono facilmente interpretabili, così come il crescendo di tonante rumore dovuto anche all’uso di ultrasuoni, che stordisce e fa svenire gli avversari.
Come al solito, se il fenomeno ci è noto l’ermetismo del segreto scompare, e si evidenzia una incredibile precisione della descrizione.

21) LANGHANA:
come stabilito nel <Vaayu tattva prakarna>, quando si passa da una corrente d’aria in un’altra, il Vimana affronta lo splendore baadaba del sole e prende fuoco. Per prevenire, l’energia elettrica e l’energia dell’aria del Vimana devono essere congiunte e centrate nel centro vitale del Vimana e, azionando un interruttore, il Vimana salterà verso la salvezza.
Ecco un passo che, sottolinea Davenport, senza le recenti conoscenze astronautiche <resta incomprensibile.>
Tutti noi invece sappiamo bene, oggi, dopo le esperienze degli Apollo e delle Soyuz che, ogni qual volta si rientra nell’atmosfera, quando si passa da una corrente d’aria in un’altra, si crea un attrito sul mezzo che col calore prodotto gli farebbe prendere fuoco. L’autore del testo descrive la situazione con la seguente frase non più sibillina, il Vimana affronta lo splendore baadaba del sole e prende fuoco. Per prevenire tale situazione, dovuta sia alla ionizzazione che si produce intorno al Vimana, l’energia elettrica, sia all’energia termica dovuta all’attrito con l’atmosfera, l’energia dell’aria, si suggerisce di concentrare tali forze distruttrici nella zona in cui vi sono le protezioni termiche ed elettriche o centro vitale, costituito da piastre ceramiche termoresistenti, ed inclinando opportunamente il mezzo si salterà verso la salvezza. L’uso del verbo "Saltare" dà l’idea dello splash che fa l’oggetto quando, nel rientro a terra, impatta con gli strati più densi dell’atmosfera. Come si può notare la descrizione risulta, ai nostri occhi, chiara, coerente e fedele, dal momento che siamo in grado di applicare il 21° segreto.

22) SAARPA-GAMANA:
attraendo il dandavaktra e le altre sette forze dell’aria, e aggiungendovi raggi solari, passando attraverso il centro zig-zagheggiante del Vimana e azionando un interruttore, il Vimana assumerà un andamento a zig-zag come un serpente.
<Operare bruschi e frequenti cambiamenti di rotta è una manovra comune ai moderni caccia da combattimento per sfuggire ai missili nemici, o per ingannare i radar.> dice Davenport.
Ma se un lettore attento ed interessato alla conoscenza, leggesse il dossié "Vague d’OVNI sur la Belgique" edito dalla SOBEPS, nel 1991 ed in particolare il Capitolo 6. La detection radar, scoprirebbe, a pag. 370 del primo volume, la Figura 6.6, inserita nel testo dal Professor A. Messen, dell’Università Cattolica di Lovanio. In questa interessantissima figura viene riportata la traiettoria di un oggetto inquadrato dal radar di bordo di un F-16, alzatosi in volo per inseguire l’oggetto registrato dai radar a terra di Glons e Semmerzake nel dicembre del 1989. Quale non sarebbe la sorpresa del lettore nel costatare che tale OVNI si muove a zig-zag, proprio come consiglia il 22° segreto. Questo tipo di volo, decisamente inconsueto per gli aerei dei nostri giorni, sembra essere la normale procedura di volo degli OVNI, forse legata alle necessità del momento o alle caratteristiche dei motori di bordo dell’oggetto, sicuramente controllati da un calcolatore, dal momento si fa esplicito riferimento ad interruttori da commutare e quindi a sistemi elettrici predisposti per l’esecuzione delle manovre.

23) CHAPALA:
quando si avvista un vimana nemico, azionando un interruttore nel centro di forza della sezione mediana del Vimana a 4087 giri all’ora atmosferica, sarà generata un’onda di velocità, che squasserà il vimana nemico.
Questo segreto è molto interessante per i diversi spunti tecnici riportati.
Per prima cosa, in accordo con Davenport: < …, si desume che i Vimana erano in grado di creare fortissime turbolenze e di dirigerle verso un bersaglio preciso. Nulla di simile è ancora stato messo a punto, almeno a nostra conoscenza.>>
Ma ciò che più affascina è sia il dato scientifico della rotazione a 4087 giri all’ora atmosferica che risulta essere una rotazione multipla di p [pari a 1300 • p] sia, in particolare, il riferimento all’ora atmosferica, tipica misura del tempo locale e non universale. Quest’ultimo dato risulta estremamente corretto dal punto di vista puramente tecnico, e meraviglia per la sua precisione.
Infine la creazione di un’onda di velocità, è un chiarissimo riferimento alla padronanza della forza di gravità che noi non siamo ancora in grado di controllare, ma che, a quanto pare, è una delle armi a disposizione dei Vimana [ vedi i segreti 17°, 20°, 23°].
Sempre più tali segreti stanno diventando un manuale tecnico comprensibile anche ai nostri piloti contemporanei. Uno studio più approfondito e specifico potrebbe quindi consentirci di interpretare meglio la tecnologia in uso sui Vimana.

24) SARVATOMUKHA:
quando una formazione di vimana nemici arriva all’attacco, azionando l’interruttore nella corona del Vimana, lo si fa girare con agilità e fronteggiare gli attacchi da ogni lato.
Sostiene correttamente Davenport: <<Niente di sorprendente su questa manovra che, tuttavia, comporta degli accorgimenti particolari (dei quali non è fatta menzione) per salvaguardare l’equipaggio, che si troverebbe dentro una specie di trottola volante.>>
Il dubbio di Davenport può essere immediatamente fugato se si suppone che i piloti dei Vimana siano seduti su postazioni collegate cardanicamente al Vimana ed abbiano di fronte a loro un set di video che controllino l’esterno.
In una situazione del genere mentre il Vimana gira come una trottola, il pilota girerebbe in senso inverso annullando l’effetto trottola su di se, e mantenendo una posizione immobile rispetto alla forza gravitazionale esterna. In tale situazione potrebbe fronteggiare i vimana nemici con le sue armi situate sul rivestimento esterno del vimana, senza essere sottoposto ad azioni gravitazionali insopportabili.
Un’altra interpretazione potrebbe essere che, solo le flange esterne del vimana ed i relativi sistemi di difesa, siano l’unica parte del vimana a girare.
Ancora una volta si evince che la tecnologia dei Vimana controllava tutte e tre le forze fisiche conosciute, elettriche, magnetiche e gravitazionali.

25) PARASHABDA GRAAHAKA:
come spiegato nel <Sowdaaminee Kaala>, o Scienza dell’Elettronica, per mezzo del meccanismo catturatore di suoni nel Vimana, si possono sentire le parole e i suoni negli aerei nemici che volano nel cielo.
<<Due le possibilità: o questo apparecchio è semplicemente una radio che consente, se regolata sulla giusta frequenza, di ascoltare le conversazioni, sempre via radio, dei nemici, oppure il passo va inteso alla lettera, nel qual caso ci troveremmo di fronte ad un apparecchio sofisticatissimo, capace di rilevare dall’esterno vibrazioni sonore prodotte all’interno degli altri velivoli. Qualcosa di simile è stato ottenuto puntando un fascio di raggi laser su una placca sensibile posta sulle pareti esterne dell’ambiente che si vuole spiare. Sembra che i piloti dei Vimana potessero fare a meno della placca.>> Conclude Davenport nel 1979.
Ma anche noi, ora nel 2001, possiamo farne a meno, potremmo rispondere attualmente a Davenport.
Riportiamo, l’interpretazione corretta di Davenport, perché ci consente di dimostrare come lo sviluppo della tecnologia terrestre permette di reinterpretare questi segreti, (o questo manuale), rendendo le indicazioni riportate perfettamente comprensibili, man mano che progrediamo nella tecnologia e nella conoscenza. Oggi infatti quasi tutti i contemporanei conoscono le sofisticate apparecchiature elettroniche realizzate dalla tecnologia e messe a disposizione delle forze di sicurezza e di intelligence per le famose intercettazioni ambientali.

26) ROOPAAKARSHANA:
per mezzo del meccanismo fotografico del Vimana, si ottiene un’immagine televisiva dell’interno di vimana nemici.
Ecco un altro esempio in cui, seguendo Davenport dovremmo concludere: <Ai nostri occhi questa è pura fantascienza.>>
Ma quanta fantascienza abbiamo reso scienza realizzando il GSM o i sistemi UMTS. Ricordate Star Trek. Quando la serie cinematografica fu inventata il telefonino video portatile che collegava il capitano Kirck all’Interprice era fantascienza, chiedetelo ora ai nostri figli! Ed il teletrasporto? E la luce solida? Tutta fantascienza? Ma per quanto tempo ancora?
Diamo tempo alla tecnologia e la fantascienza diventerà realtà, se crediamo che testi, come quello che stiamo analizzando non siano pure invenzioni o fantasie di visionari, ma descrizioni di apparecchiature realizzate, in altri tempi, da tecnici preparati che conoscevano bene la fisica.

27) KRIYAAGRAHANA:
girando la chiave sul fondo del Vimana, si fa apparire uno schermo bianco. Elettrificando i tre acidi nella parte Nord-Est del Vimana, e sottoponendoli a 7 tipi di raggi solari e passando la forza risultante dentro il tubo dello specchio Thrisheersha e facendo in modo che lo schermo sia di fronte allo specchio, e girando la chiave superiore, tutte le attività che sono in corso sul terreno verranno proiettate sullo schermo.
L’interpretazione nell’insieme corretta di Davenport che recita: <<Anche se descritto in modo strano, ci troviamo di fronte ad un monitor collegato ad una telecamera, probabilmente dotata di zoom.>> non rende giustizia alla descrizione o resoconto fatto in questo segreto. Infatti la prima nozione fisicamente giustissima, è quella che girando una chiave compare uno schermo bianco. Si fa chiaramente riferimento ad uno schermo video che, quando è spento, risulta scuro all’osservatore ed appena acceso diventa bianco. La seconda serie di informazioni fisiche corrette è riassunta dalla frase Elettrificando i tre acidi, in cui sia il numero tre, sia il tipo di sostanza, gli acidi, sia l’operazione elettrificando sono tutte minuziosamente esatte. In effetti attualmente gli schermi al plasma più moderni usano picksel che vanno stimolati elettricamente e che contengono tre gas differenti, necessari per creare i tre colori fondamentali Verde, Rosso, Blu.
Ma le sorprese non sono finite. Nel segreto si dice che i tre acidi devono essere, sottoposti a 7 tipi di raggi solari. Anche questa informazione è fisicamente corretta. Infatti per riprodurre tutte le sfumature dei colori naturali, nei moderni cinescopi occorre procedere alla modulazione dei tre colori principali con i sette colori dell’arcobaleno. Infine passando la forza risultante dentro il tubo dello specchio Thrisheersha e facendo in modo che lo schermo sia di fronte allo specchio, girando la chiave superiore, tutte le attività che sono in corso sul terreno verranno proiettate sullo schermo.
Se qualcuno ha ancora dubbi sulla efficace, dettagliata ed esatta descrizione di un moderno proiettore televisivo a colori con schermo a plasma, che occorre accendere, girando la chiave superiore, [girando la chiave dell’interruttore in alto] e passando la forza risultante dentro il tubo dello specchio Thrisheersha [ed inviando il segnale modulato nel tubo catodico] facendo in modo che lo schermo sia di fronte allo specchio [ponendo lo schermo di fronte al proiettore], riteniamo che desideri solo evitare di arrendersi all’evidenza.
Un lettore attento, ma non particolarmente preparato tecnicamente potrebbe dare una descrizione migliore o differente?

28) DIKPRADARSHANA:
girando la chiave sul fronte del Vimana, il meccanismo dishaampati mostrerà la direzione dalla quale l’vimana nemico si sta avvicinando.
Davenport brevemente conclude: <<Noi lo chiamiamo radar.>> No comment!
Occorre però sottolineare un sottile, ma chiaro ed onesto, comportamento psicologico del redattore di questo manuale. La sua correttezza intellettuale è tale che, o perché non ha ricevuto istruzioni chiare, o perché non le ha capite, si limita a riportare, in questo come in altri casi, l’essenziale di uno strumento indicandone l’uso e non la sua costruzione dettagliata, come ha fatto nel segreto 27° precedente.

29) AAKAASHAAKAARA:
stando al <Aakaasha-Tantra>, mescolando una soluzione di mica nera con neem e decotto bhoonaaga, e ungendone le parti esteriori di un Vimana fatto di placche di mica ed esponendolo ai raggi del sole, il vimana apparirà come il cielo e diverrà indistinguibile.
<<Si tratta di un altro accorgimento mimetico,>> sostiene Davenport. Ma la descrizione è illuminante non solo perché ci spiega che il Vimana è costruito con placche di mica o con mattonelle ceramiche o leghe ceramiche-metalli come abbiamo sempre supposto, ma anche perché tali mattonelle, opportunamente verniciate nella parte esterna, ungendone le parti esteriori, cambiano l’assorbimento e la riflessione dei raggi solari cambiando quindi il colore del Vimana. L’uso di tale tecnologia è diventato normale per la NASA negli ultimi anni, per costruire aerei o capsule speciali.

30) JALADA ROOPA:
mescolando succo di melograno, bilva o olio di bael, sale di rame, nero fumo, granthica o liquido gugul, polvere di mostarda e decotto di scaglia di pesce, e aggiungendo conchiglie di mare e polvere di rocce di sale e raccogliendo il fumo della soluzione, inondandolo del calore solare che avviluppa la copertura, il Vimana apparirà come una nuvola.
La prima interpretazione data da Davenport sottolinea giustamente che: <<Sembra più che altro una ricetta di cucina particolarmente disgustosa. Con ogni probabilità si tratta invece di un ennesimo accorgimento mimetico: una cortina fumogena che <aderisce> al Vimana, nascondendolo.>>
A nostro avviso invece, un chimico esperto potrebbe chiarire gli ingredienti e le procedure, in quanto la descrizione segue le stesse modalità di precisione nella descrizione già usate nel 27° segreto. Occorre innanzitutto sottolineare che, fino a Mendeleievv e comunque non prima del XVIII° secolo, gli alchimisti erano soliti non parlare di sali, basi o carbonati di calcio, bensì, per le loro formule, usavano la descrizione degli elementi o componenti che contenevano le sostanze necessarie alla realizzazione della formula chimica desiderata. Non era inusuale quindi leggere formule contenenti frasi come succo di melograno per indicare l’uso di zuccheri e vitamine, nero fumo, per riferirsi al carbonio o conchiglie di mare e polvere di rocce per indicare silicati e carbonati.
Lo strano intruglio, sottoposto al processo di distillazione, produceva il fumo della soluzione, o più precisamente il gas, come abbiamo più volte indicato. Questo era trasformato in nuvola, inondandolo del calore solare che avviluppa la copertura.
L’azione di inondare il gas con il calore solare che avviluppa il Vimana, fa forse riferimento sia ad azioni termiche sul composto, sia ad azioni elettrriche o magnetiche per tenerlo aderente allo scafo del Vimana.
Anche in questo caso ciò che a prima vista può sembrare un racconto incomprensibile può diventare, per un esperto chimico moderno, molto chiaro.
Si dimostra quindi, ancora una volta ed in modo palese, che le descrizioni riportate nel manuale non sono racconti di un sognatore o bufale di un imbonitore, ma descrizioni precise di fenomeni concreti, fatte da un inesperto dotato di una preparazione tecnica non molto approfondita, ma sufficiente per un racconto preciso ed esatto delle apparecchiature descritte e dei fenomeni che esse producono.

31) STABDHAKA:
proiettando il fumo avvelenato Apsmaara nel tubo situato nella parte Nord del Vimana, e scaricandolo col meccanismo Stambhana, la gente negli aeroplani nemici sarà resa incosciente.
<<Di nuovo un’arma chimica,>> sostiene correttamente Davenport, e prosegue: <<probabilmente si tratta di un gas ad alta penetrazione giacché deve raggiungere i nemici chiusi all’interno del loro velivolo.>>
Un’altra interpretazione sarebbe possibile se si conoscesse il meccanismo Stambhana.
Noi possiamo supporre che il gas era in grado di entrare nei Vimana nemici sia sfruttando le connessioni del vimana con l’esterno, sia supponendo che tale meccanismo era capace di aprire un varco nel Vimana nemico vettorando il gas su opportuni campi magnetici modulati.
L’ipotesi che tale gas fosse capace di un’alta penetrazione, almeno con le conoscenze tecniche attuali, richiederebbe ipotizzare strani gas capaci non solo di non disperdersi nell’aria, ma di attraversare per diffusione pareti solide o cristalline.

32) KARSHANA:
quando vimana nemici arrivano in forza per distruggere il tuo Vimana, mettendo in fiamme il Jwaakine shakit nel Wyshwaanara-naal, o tubo situato sull’ombelico del vimana, e girando le chiavi delle due ruote ad 87 gradi, il rovente Shakti avvilupperà il vimana nemico e lo brucerà.
Per questo ultimo segreto dobbiamo concordare con Davenport che afferma: <<Il testo è troppo poco preciso per poterne trarre indicazioni utili.
Potrebbe trattarsi di un raggio laser, o di un missile incendiario o di qualunque altra cosa.>>
La nostra conclusione, al giorno d’oggi, è che il testo ci sembra ermetico solo perché la tecnologia moderna non ha ancora prodotto strumenti capaci di fare quanto descritto. L’unica indicazione interessante per proseguire nelle ricerche è il riferimento alle ruote ad 87 gradi. Un angolo decisamente strano.
Infine notiamo che questo è l’unico segreto in cui apertamente si parla di distruzione del nemico.

Questi sono i 32 segreti che devono essere conosciuti dai piloti, secondo Siddhanaatha.
La conclusione del manuale è tipicamente orientale. Sembra di leggere un testo sacro, se non fosse che le nostre conoscenze sono tali da farci interpretare correttamente quanto ci viene tramandato. Le conclusioni provvisorie a cui noi siamo giunti, per il momento, alla fine di questo lavoro, sono riassunte nel capitolo seguente.
La conclusione definitiva non è ancora possibile raggiungerla ora perché manchiamo di molte informazioni importanti che forse scopriremo nel prossimo futuro, chissà forse con il ritrovamento di alcuni dei testi riportati e, speriamo, gelosamente custoditi come testi sacri in qualche sperduto monastero tibetano o indiano. Questo lavoro si prefigge di spingere altre intelligenze a proseguire nelle interpretazioni dei segreti che ci sono stati affidati.


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Considerazioni riassuntive odierne

<Da quanto emerge dalla lettura di questi <segreti>, i Vimana erano velivoli dotati di una notevole manovrabilità ed equipaggiati con perfezionati mezzi di avvistamento. In alcuni esempi simili a quelli di cui sono dotati gli aerei attuali più perfezionati. Molto dissimili dalle moderne sono invece le armi difensive ed offensive di cui sono equipaggiati.

Particolarmente interessanti i continui riferimenti ad altri testi che ci fanno capire come il Vymanika-Shastra non sia un’opera originale, ma una specie di volgarizzazione di opere molto più vaste e, si presume, molto più precise che, almeno in parte, sembrano essere andate perdute.>> Queste conclusioni di Davenport ci trovano abbastanza d’accordo.

Ma noi desideriamo analizzare in modo più epistemologico il testo.

Innanzitutto abbiamo i primi tre segreti (il 1°, il 2° ed il 3°) che, come abbiamo indicato, hanno il sapore di una introduzione ad un manuale.

Quindi vi sono sei segreti (il 4°, il 10°, l’11°, il 21°, il 22° ed il 24°) che riguardano il pilotaggio del Vimana.

Questi indicano come e quando azionare gli opportuni interruttori per guidare accortamente in caso di turbolenze, come contrarre o espandere convenientemente le ali per effettuare diverse operazioni di volo, oppure come prevenire l’azione dell’energia elettrica esterna o quella delle correnti d’aria, o, in fine, per volare a zigzag.

Altri sei segreti (il 5°, il 6°, il 7°, il 19°, il 29° ed il 30°) insegnano manovre elusive o di camuffamento del Vimana.

Per far ciò sono usati sistemi di assorbimento o di riflessione della luce solare, sistemi di ionizzazione, sistemi chimici di condensazione, sistemi elettromagnetici di elusione radar.

Inoltre vi sono cinque segreti (il 9°, il 25°, il 26°, il 27°, il 28°) di tipo informativo.

Mediante questi sistemi vengono acquisiti dati del nemico o del territorio. I sistemi comprendono apparecchiature a raggi infrarossi, radar, televisivi, sonori e di indagine ambientale.

Due segreti (il 15° ed il 16°) sfruttano fenomeni fisici della natura per creare splendore come quello del mattino oppure aree di tenebre durante il giorno per motivi di difesa o offesa.

Ancora, tre segreti di tipo psicologico (il 12°, il 13°, il 14°), hanno il compito di far compiere ai piloti azioni consistenti nello spaventare confondere e stupire gli osservatori.

Infine sei segreti (l’8°, il 17°, il 18°, il 20°, il 23°, il 31°) sono più squisitamente militari di offesa, sfruttando le forze di tipo meteorologico, che stordiscono, squassano, paralizzano, rendono insensibili i nemici colpiti con tali sistemi.

L’unico segreto decisamente distruttivo e quindi mortale, è il 32° in cui si parla chiaramente di bruciare il vimana nemico.

Resta ancora un punto che occorrerebbe approfondire e cioè:

<<i piloti dei Vimana erano terrestri, Ariani dell’epoca, reclutati ed addestrati in loco?>>.

Se tale ipotesi è vera, molte delle conclusioni a cui possiamo giungere diventano immediatamente chiare. Sembra infatti ovvio che il manuale abbia lo scopo di mettere i piloti in condizione di guidare tali apparecchiature complesse, insegnando loro soltanto ad accendere e spegnere interruttori, spiegando per sommi capi i principi fisici su cui si basano, ma tentando di chiarire ai piloti l’obiettivo che si raggiungeva con determinate azioni. In tal modo diventava facile usare queste squadre per azioni tattiche inquadrate in un’azione strategica più complessa. Inoltre spiegando ai piloti quali armi usare per disorientare, confondere, eludere, terrorizzare, stordire, rendere incoscienti, mandare in coma ed in un solo caso uccidere il nemico bruciando il suo vimana, l’eventuale ritrosia ad agire contro i propri compatrioti veniva fortemente attenuata.

Il compito di questi piloti era quindi di tipo elusivo e di disturbo.

Ben altri piloti, i Precettori competenti forse, saranno stati i manovratori dei Vimana ben più complessi e ben più offensivi, come quelli che distrussero Mohenjo-Daro.


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QUESTA E' CARINA, ve la propongo, e non la ritengo tanto lontana dal mio pensiero:
Da La Stampa.it

Aiuto, gli alieni!

Ha ragione la signora Lia, forse.
Gli U.F.O. non atterrano, hanno paura. Ci hanno scrutato da lontano e hanno gridato: aiuto, gli alieni!
Noi ci facciamo la guerra. Inseguiamo l’integrazione, temiamo sia impossibile, mescoliamo attrazione e diffidenza. Talvolta sbandieriamo uno spirito di fratellanza che non abbiamo, altre nascondiamo per pudore un fastidio. Qualche volta ci turba l’intolleranza, altre siamo indignati per il pregiudizio.
Intanto le nostre strade colorate di lunghi abiti e di veli parlano lingue che non conosciamo, prendono usi che guardiamo perplessi o curiosi, mostrano che le magliette emporio armani e le scarpe gucci hanno fatto breccia nel sentimento anti-occidentale.
La crisi ci morde il fianco ma il consumismo non riesce a mollare la presa, la violenza e lo sbando covano sotto la cenere ma le paillettes regnano ancora sovrane.
In questo caos da capogiro, in questo bazar a cielo aperto, in questo mondo che impone divieti perché nulla è vietato, in questo tempo che consente tutto perché dentro e davanti ha il niente tutti si amano e si odiano, tutti sanno e nessuno capisce.
Tutti alla fermata di un autobus senza numero, sporco e malandato.
Tutti a sognare una ferrari rossa, bellissima, veloce, seducente.
Tutti a bersi l’anima. Per non pensare o per pensare che sia meglio dimenticare.
Percepiamo la follia. Ci sentiamo vittime di un disegno disastroso. Sentiamo che qualcuno tira perfidamente i fili del destino. Proviamo disgusto per quello che non è umano o lo è troppo per poterlo accettare. E vediamo che tutto corre, anche senza di noi. Che ci prende il fiatone ma non possiamo sederci. Che le parole diventano grosse e perdono senso. Che il giorno segue la notte che segue il giorno senza che luce e buio ci lascino spazio per essere dove e come vorremmo.
E a scrivere così ti senti addosso la veste assurda di una filosofia povera e inutile, che non spiega, non illumina, non rallegra, non apre porte. Ti fa solo restare nella dimensione irrisolta di un disagio che non ha spazio su questa terra. Perché su questa terra il disagio è un ingombro intollerabile. Guai a farsi troppe domande. Guai ad urlare davvero. Così deve andare, tu non puoi invertire la marcia.
D’altra parte ti cuci la bocca anche per stanchezza. Non sopporti più che la tua voce sia confusa con altre voci. Non sopporti più di essere un’occasione, che piace a qualcuno e ripugna ad altri. Non sopporti più che esistano solo i vicoli ciechi, i fanatismi dichiarati e quelli mascherati ma altrettanto irriguardosi. Se pronunci una frase ti appiccicano sulla pelle una etichetta, se esprimi un’idea appartieni a questo o a quel gruppo, se osi propendere per qualcosa sei filo non so che, se manifesti un dubbio sei contro non so che altro.
Siamo alieni. A noi stessi, alla storia, alla vita.
Facciamo orrore agli ufo. Non ci riconoscono più. Siamo extraterrestri, usurpatori della Terra.


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:20 
ALIENI nelle BASI U.S.A.: verità o disinformazione?

Il governo USA avrebbe una relazione lavorativa con esseri alieni, così affermarono 3 ignoti testimoni ad un programma di una radio californiana trasmesso nel giugno 1991. Il programma radiofonico di 4 ore, prodotto dalla KPFA-FM di Berkeley, era incentrato sul tema UFO, e la parte più esplosiva della serata furono le testimonianze di un imprenditore edile che dichiarò di aver visto addirittura degli alieni nella Base Aerea di Edwards e nell'installazione di China Lake;
quelle di un uomo che disse di aver visto dischi volanti decollare da un'installazione di Northrop, vicino Edwards; ed il resoconto di seconda mano fatto da una donna di un incontro tra alieni ed ufficiali militari USA. In più pare che da quella sera le trasmissioni della radio KPFA sugli UFO siano state sospese a tempo indeterminato.
Anche se nel giugno di quell' anno il produttore del programma, Ralph Steiner, promise più trasmissioni sull'argomento. Furono fatte delle richieste nel Forum della radio dagli ascoltatori che chiedevano perchè l' emittente radiofonica non parlasse più di UFO , e Steiner rispose con questo messaggio: "Non
parleremo più di UFO d'ora in avanti. Le persone che hanno testimoniato sono state minacciate e le loro vite sono in pericolo, ora".
Poi il Forum fece altre richieste a Steiner, che però non rispose più. Gli utenti allora ottennero la pellicola della trasmissione andata in onda a Giugno. Ecco un sunto delle dichiarazioni fatte dal teste n.1: stando alla trasmissione, le interviste furono registrate nell'aprile 1991 nelle comunità attorno alla base di Edwards nella Antelope Valley, California del sud.
Il 1° testimone dichiarò di essere un veterano del Vietnam, un Berretto Verde, premiato con medaglia al valor militare, oggi imprenditore edile e si occupava di progetti di costruzioni
nelle varie Basi di China Lake, Scott, Nellis, Edwards, ed Andrews. I progetti erano per lo più sotterranei. Strutture sotterranee sotto altre Basi sotterranee, nessuna delle quali somigliava ad una struttura militare normale, assolutamente. In un palazzo dove lavorò, alla base di Edwards, chiamato Haystack Buttes, [Haystack USAF Laboratory - R.Boylan], si impiegavano 5 minuti per scendere dalla superficie con l'ascensore. Doveva essere profondo circa 30 piani.
" E fu là che vidi per la prima volta un Alieno " - disse l'uomo - "Stavo percorrendo un corridoio e quelle porte si sono aperte, e così vidi un essere alquanto strano che catturò la mia attenzione per un istante. Era alto, indossava una uniforme da laboratorio e parlava con due ingegneri (umani). Le sue braccia arrivavano fino alle ginocchia! (Il film di Spilberg).
Ciò mi shoccò, e non poco! Poi le porte si richiusero. La sicurezza mi vide e mi intimò di andarmene subito".
"Il giorno dopo non andai al lavoro" -. Quando gli fu chiesto se l'essere fosse umano, l'uomo replicò: " Assolutamente no! Aveva enormi occhi a mandorla, un grande cranio, le dita lunghissime. Ma lo vidi per un paio di secondi non di più. Vidi solo ¾ del suo volto, ed era più alto di un giocatore di basket!". Il testimone dichiarò di avere avuto un secondo incontro con un umanoide. Lui ed un suo collega videro un Grigio alla Base Navale di China Lake. La sicurezza pensava che loro se ne fossero andati assieme ad altri due. Ma decisero di rimanere e finire il loro lavoro.
Superarono un hangar e il suo collega, un certo Paul, guardò per curiosità dentro ad una finestra, e vide 4 umanoidi bassi di statura, grigi. Anche questa volta la sicurezza li sorprese sul fatto e li accompagnò all'uscita.
Quel Paul fu licenziato.
Tre mesi dopo fu ritrovato misteriosamente morto a Orange County. " Ciò mi spaventò molto " disse il teste n.1 " Ma ho parlato lo stesso. So cosa vidi".

(Fonte: Richard J. Boylan, Ph.D; http://www.jps.net/drboylan; traduzione: Michela D. - Spazioufo.com)
http://www.spazioufo.com/basi_aliene.asp" target="_blank">http://www.spazioufo.com/basi_aliene.as


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TUTTO ... "BLOCCATO" ?

Sul Sito di "Lunar Explorer" (dove albergo ormai da mesi) qualcuno mi ha "tolto" le parole di bocca, ed io voglio riportarle appositamente, intanto perché si esprime meglio di quanto io possa fare, poi perché è la verità: è come se qualcosa si sia fermato! "Shuttle" e computer a parte, non è stato inventato nulla rispetto a tutto lo sconvolgimento degli anni 50/60: dall'elica al reattore; l'energia atomica; la missilistica; i primi lanci spaziali; le svariate applicazioni tecniche di tutti questi programmi; Le prime "Missioni" spaziali...
Ed ora? Ma ecco chi la pensa come me:




titanio44 [Set 20, 2008 at 12:44 PM]
Personalmente credo che il problema non riguardi solo questo specifico settore, vedi le missioni Apollo, ma sia generale, ovvero tutto ciò che riguarda la scienza e la tecnologia "derivata". Se osserviamo attentamente c'è stato a mio parere un periodo storico dove l'umanità, grazie a grandi menti, ha gettato le basi per una tecnologia davvero avanzata; in quei giorni, si era innescato un meccanismo quasi esponenziale e fantastico: il risultato fu/è nel fatto che la tecnologia di cui fruiamo oggi si basa su concetti "antichi", laddove per "antichi" intendo anche "vecchi" solo di 50 anni...
Oggi disponiamo di miglioramenti in prestazioni - quali i consumi energetici - dati dalla miniaturizzazione ad esempio, ma non vi è nulla di REALMENTE nuovo.
Se il flusso "creativo" di allora fosse continuato indisturbato ritengo che oggi - molto probabilmente - saremmo tutti molto più avanti. Facciamo una considerazione semplice, e prendiamo in prestito un semplice diffusore acustico degli anni 30 ed uno di oggi comperato al primo ipermercato: sostanzialmente non c'è nessuna novità tecnologica se non i materiali usati e i parametri di efficienza.
Divertitevi a trovare e comparare oggetti di tutti i giorni....e anche l'auto che guidate.
Tutto sembra si sia fermato, e la spinta iniziale è divenuta oggetto di contestazioni, di interpretazioni, Einstein sostiene che....Tesla disse questo......ecc ecc, esattamente come nella religione: una volta esplosa ed ascesa la Divinità, si interpreta quello che ha detto o fatto. Nella Bibbia si dice che..., Ezechiele ha visto questo.... ecc ecc. MA NESSUNO DICE O CREA PIU' NULLA!!!
Aeritel ci dice che Lazzarotti produce, usando un'ottica nemmeno tanto complessa, delle immagini della Luna molto definite ed ingrandite.
Quindi tutti le possiamo vedere ,ok......ma tralasciando i radiotelescopi, avete presente che genere di specchi siano montati sui più grandi telescopi ottici? E quali sensori ccd vi siano accoppiati? Diciamo semplicemente che, al confronto, le ottiche di Lazzarotti divientano poco meno di un giocattolo.
Eppure dobbiamo aspettare che il sig. Lazzarotti si rimbocchi le maniche e ci spieghi COME migliorare.
Tutto questo per dire che, personalmente, io credo che qualcuno abbia deciso ancora una volta per tutti noi "quando, quanto e che cosa" mangiare...




E di risposta, dall'amministratore:
MareKomium [Set 20, 2008 at 02:03 PM]
Quoto Marco al 100%. Ma il periodo in cui "tutto si è fermato", se vuoi, te lo posso anche dire: è stato nell'AD 1982. Cosa è successo - che ha noi è "sfuggito" - nel 1982? Abbracci... PCF




P.S. Sottoscrivo e confermo tutto! E ripeto: da quando hanno CACCIATO....


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Cose risapute ( per lo meno da me ) ma che evidenziano il PROBLEMA.

L’ACCADEMIA dell’USAF affermava nel 1970: “ABBIAMO SPARATO AGLI UFO”

Quello che vi mostriamo sopra in esclusiva nazionale è un documento ufficiale declassificato qualche anno fa e “dimenticato” dagli ufologi. Ma vista l’importanza notevole che occupa lo proponiamo noi. Si tratta del Capitolo XXXIII° del testo “Introductory Space Science, Volume II, Department of Physics, USAF” editato dal Maggiore Donald G. Carpenter e dal Co-editore Luogotente Colonnello Edwared R. Therkelson. E’ stato scritto il giorno 8 Ottobre 1970. In questo corso per i cadetti dell’USAF (United States Air Force) tra le altre cose hanno saputo (cosi si legge nel documento) che non solo gli UFO esistono e che l’origine extraterrestre non può essere esclusa ma anche che sia i sovietici che gli americani hanno tentato di abbattere gli UFOs. Addirittura il caso americano mostra un UFO dalla forma di classico “disco volante”. Lo si può leggere alla numerazione del documento (pagine 462-463). Tra le altre cose definiscono provati come reali i casi di Zamora, dei coniugi Barney e Betty Hill e del caso Kelly-Hopkinsville. Ma non finisce qui. Vi si afferma che il fenomeno UFO è globale, che è ormai presente da oltre 50.000 anni (!) e che molti alieni in visita sulla Terra, nei secoli passati, sono stati uccisi dalla belligeranza e ignoranza umana. Un documento storico e ufficiale che noi del CUT (Centro Ufologico Taranto) vi mostriamo sopra in versione PDF. Buona lettura.

Fonte: Centroufologicotaranto


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:25 
I FATTI DI PUERTO RICO

Il fatto successe il 28 Dicembre, 1988, alle ore: 19.35. Alcune persone a Capo Rojo, a sud dell'isola portoricana, riferirono con ampi dettagli, di aver potuto osservare un UFO di forma triangolare, seminascosto da na luce giallastra, volare sopra le montagne della Sierra Bermeja, una zona ricca di avvistamenti. Questaluce giallastra era emessa dalla parte inferiore dell'UFO, d'improvviso arrivarono due jets americani, due F-14 "Tomcat", per intercettare l'imtruso.
Per tre volte l'UFO triangolare, enorme, cambiò rotta cercando di evitare o "raggirando" i due caccia...Poi, all'improvviso si fermò quasi del tutto, creando praticamente una rotta di collisione con uno dei due caccia che erano al'inseguimento!
La gente urlò per l'ineviabile scontro in cielo, invece, il caccia ... sparì, lettrealmente, nelle vicinanze dell'UFO!
L'altro caccia, che seguitava a volare in tondo , dopo essersi ulteriormente avvicinato al misterioso Triangolo Volante, sparì anch'esso improvvisamente! Quindi, tranquillamente, l'UFO sorvolò, tornando indietro, la zona del Lago Saman e proprio sull'acqua, intorno ai 30 m. di quota, l'Oggetto i divise in due con un'esplosiione luminosa e... silenziosa! Uno dei due Oggeti prese la direzione verso Nord a grandissima velocità; l'Altro, sparì allontanandosi verso Est...
Pare che vi fosse anche una altro caccia che controllava il tutto da debita distanza... Ma quando il pilota si accorse cosa stava succedendo ai suoi compagni, cercò di allontanarsi frettolosamente ma, a quel punto, un centianaio di tstimoni dissero che dall'UFO partirono 3 piccole sfere rosse che inseguirono fulmineamente il caccia in fuga, del quale non si seppe più niente.....
Tutta la documentazione è in possesso dell'Ufologo portoricano Jorge Martin, uno dei maggiori ricercatori dell'America latina.

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MOLTI CERCANO DA POCO, IO DA ANNI...

A proposito di un'E-Mail inviatami, vorrei far notare una cosa: quello che molti cercano da "poco, io l'ho già cercato da anni... Ecco perché ho abbandonato da molto tempo l'ipotesi terrestre. In più, con il mio lavoro, ho potuto verificare, e direttamente, quello che prima leggevo solamente.
In tendo le testimonianze dirette dei piloti da caccia ( che, specie nel periodo della "guerra fredda" ) dovevano necessariamente, ed al volo, conoscere qualsiasi armamentario (amico, non si sa mai! e nemico ).
Tutt'ora è così, ma in specialò modo a quei tempi; e di allarmi STRANI ve ne erano! Basta leggere il rapporto "an assessament" di R. Dean:
http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/ds08_01i.htm

che era in servizio praticamente nello stesso mio periodo...
Ma ho già spiegato...
Un'altra cosa: io non mi baso su "mere supposizioni"!
Durante un'inchiesta sono il primo a "smontare" tutto; primo, perché voglio essere sicuro io, personalmente; secondo, non mi ritengo uno che vede dischi volanti dappertutto; terzo, controllo sempre la serietà del testimone; quarto, visto che sono iscritto ad un gruppo di ricerca, non gradisco fare la figura del pagliaccio ed ignorante!
Perciò , per quel che mi riguarda, gli UFO sono Astronavi di Esserei intelligenti provenienti da altrove, ma più che da altrove, dallo Spazio.
HANNO Basi sulla Luna (lo dimostrano tutti i filamati NASA, compresi quelli con le riprese e foto ritoccate o sfumate ), e probabilmente anche sulla Terra...
Viaggiano sicuramente nell'Iperspazio, attraverso modificazioni dello Spazio-Tempo causato dal loro forte campo magnetico che distorce ( come un mini "buco-nero" ) lo spazio intorno ad Essi, e di conseguenza compiono balzi nell'infinito, praticamente in modo istantaneo, e così viene aggirata la fisica della limitata velocità della luce!
"Tunnell spaziali" che ormai sono entrati nella mentalità ( abbastanza ristretta, dico io ) dei nostri scienziati ( perché il nostro caro Zichichi ci ha messo un po di tempo ad accettare la teoria, ormai dimostrata, dei "buchi-neri" ).
Il tutto dimostrato da come SI COMPORTANO, durante gli avvistamenti, nel senso delle caratteristiche, tali OGGETTI, con il loro campo magnetico, che interferisce, con le cose, nello spazio circostante...
Più che altro i militari hanno sviluppato alcune cose in cui erano ancora in alto mare, ma fa volare SIMILI APPARECCHI se lo possono ancora...sognare!
Tutte le applicazioni ( di cui ha parlato P. Corso ) le conosciamo, ma vedi, quando parlava di "onde Teta", non sappiamo da dove cominciare! Tutto quello che l'USAF è riuscita a fare è contollare con il movimento dell'occhio il cannone multiplo dell'"Apache"; mentre con il timbro della voce sta provando a far volare l'F-18, ma con il pensiero...siamo davvero lontani! Ergo, i Dischi che hanno tra le mani, resteranno a terra ancora per un po...
Se è vero che si manovrano con il pensiero, viste effettivamente le manovre improvvise che riescono a fare ( paragone stupido: come le mosche ), interfacciando la mente con le mani su una sorta di tastiera, che invia con immediatezza i comandi a tutta l'Astronave, ne abbiamo di strada da fare...


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:27 
PERCHE' SCARTO A PRIORI L'IPOTESI TERRESTRE DEGLI UFO

Vi è ancora molta gente persuasa che gli UFO siano armi segrete terrestri!
Un UFO sarebbe un ottimo mezzo aereo, se vogliamo metterla terra, terra; e sarebbe stato impiegato già decine d'anni fa... Siete al corrente dell'avvistamento di Washington che ho trascritto? Beh, una nazione che già d'allora avesse posseduto quella ROBA...
E si, che pur di finire quella maledetta guerra (la seconda, intendo) usarono la bomba atomica appena furono in grado di trasportarla... E allora, perché no gli "UFO" ?
Siamo ritornati al punto di partenza...
Il divario di conoscenza tecnologica è addirittura abissale, tra noi e LORO! E' QUESTO IL MOTIVO CHE MI HA PORTATO DA SEMPRE A CONSIDERARE ALIENA TALE TECNOLOGIA !
Non è assolutamente per puntiglio o partito preso; ho ragionato sopra e, per la mia esperienza anche, sono giunto alla incontrovertibile ipotesi Aliena... Ma io sono l'ultimo arrivato: moltissimi noti ricercatori sono "stati suicidati" o morti "all'improvviso" per aver scoperto questo, e volendolo divulgare...
Un Ammiraglio come Forrestal, già facente parte dell'ormai accertato "MJ-12", non si è gettato dalla finestra, come ufficialmente si dice ( a parte le dichiarazioni contrarie di sua moglie ), ma viceversa avrebbero messo a tacere quella brutta vicenda e non dedicargli la prima Portaerei Atomica....!


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:31 
LA VERITA CI FARA' LIBERI!

Io spero, o meglio, mi auguro, che questi Visitatori non siano come siamo noi, adesso; e questo me lo fa pensare il fatto ( "patti"o no)
che NON ci hanno fatto, per ora, alcun male!
Ho molti resoconti di persone contattate da Loro, che si sono trovate benissimo. Tuttavia, ci sono altri a cui non è andata così bene...
Cosa pensare? Siamo da capo! Allora, o QUALCUNO ci sta effettivamente proteggendo da ALTRI, oppure quest'ultimi, più che un "abduction" non occora altro per i loro studi.
Vedete com'è complessa la situazione! Per mio conto, possiamo star tranquilli, altrimenti in tutti questi anni altroché colonizzazione...!
Io, temo più questa nostra umanità che LORO! Forse è quello che ci vogliono insegnare... E qui mi spiego quella grande "ondata" di avvistamenti degli anni 40/50.
Si testavano bombe atomiche di 100 Megawatt, ragazzi! Mica 1000 Kiloton di Hiroshima e Nagasaky! Ricordo bene quel periodo : sembravano matti! Quasi ogni mese davano notizie di chi aumentava i Megaton di potenza...
Ed infatti, le astronavi Aliene ( perché a quel punto, e con quelle caratteristiche, erano IDENTIFICATE! ) volavano a frotte in tutti i punti del globo. Per me volevano dirci, senza interferire, "scemi, ma che cosa state combinando tra di voi, non vedete che non siete soli?"
Questo tradotto alla romana: terra, terra. (Anzi, mi correggo: tera, tera...).


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 13:32 
LA NOSTRA AERONAUTICA...

Riguardo la nostra Aeronautica, guardate che non arrivano mica tante telefonate da parte di testimoni, come potreste pensare, perché... ( èh, qui, mi censuro da solo...sorry ).
Ad esempio, nel 2007, vi è stata una bella "ondata di avvistamenti in Italia, ma l'Aeronautica...
Beh, ora vi riporto un caso:
a La Spezia c'è stata una vera e propria intercettazione da parte di due F-16, provenienti dalla Base Aerea di Cervia, allertati su "scramble" per un OGGETTO NON IDENTIFICATO che volteggiava nei cieli spezzini.
Tutta la zona di La Spezia è normalmente proibita al sorvolo di aerei militari per il semplice motivo che vi è una Base Navale; a meno che si pianifichino operazioni congiunte con la Marina.
Sono perfettamente al corrente del fatto in quanto conosco il mio collega referente del CUN per La Spezia e d'intorni ( ho anche l'articolo del quotidiano ), visto che io vado di solito in vacanza sulla vicina isola della Palmaria.
La zona di La Spezia è spessissimo "visitata" da Oggetti Volanti Sconosciuti o meno; meno, nel senso che se uno vede un elicottero della Marina Militare inseguire un Disco di 7 m. di diametro che sorvola il golfo a pelo d'acqua per poi schizzare via verso l'alto in un baleno, spiegatemi che aereo sia! Perciò, in quel caso , ragazzi miei, può essere solo e soltanto un Astronave, scusate la franchezza!
Almeno che la Marina si sia disfatta degli "Harrier", a decollo verticale e sia in possesso di Dischi Volanti...
Comunque, dagli anni 50 ad oggi si parla di più di 2200 avvistamenti di UFO ! E circa una dozzina di atterraggi sui monti vicini. Tutto documentato, oltre che dal CUN, anche dal più "vecchio" GORU.
A La Spezia fu visto anche, per la prima volta in Italia, l'UFO a forma triangolare, in seguito anche a Piacenza.
Insomma, tornando al''intercettazione della scorsa Estate, credete che sia stato riportato sul sito dell'aeronautica nel "portale" degli avvistamenti dell'A.M. ?
No, non c'è!


Ultima modifica di Bastion il 05/06/2011, 10:39, modificato 1 volta in totale.


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Caronia (Me): ANCORA MISTERI A CANNETO...

Torna alla cronaca la singolare vicenda di Canneto di Caronia, che dal 2004 non ha ancora trovato giustificazione. Ieri mattina, sul Corriere Magazine, sono state pubblicate immagini inedite su strani fenomeni che, a quanto sembra, si sarebbero verificati nella zona compresa tra Canneto e le Isole Eolie, proprio nel periodo in cui nella frazione balneare di Caronia si sono verificati strani fenomeni di autocombustione, ancora oggi inspiegabili. Felice Cavallaio, autore dell’articolo, per dare maggior peso ad un’ipotesi mai scartata, cioè la presenza degli Ufo nel periodo, ha pubblicato alcune foto inedite che farebbero parte di un fascicolo riservato, a disposizione di autorità militari e della protezione civile. Due sono le immagini che destano maggiore interesse. In una foto scattata il 2 agosto del 2004 da un mezzo militare in navigazione di fronte all’isola di Vulcano, si possono notare due oggetti volanti che fanno subito volare il pensiero agli Ufo. Inoltre, secondo gli esperti, lo scatto non sarebbe stato ritoccato in alcun modo. Sempre il due agosto, da quanto è riportato nel fascicolo che ha superato la fascia del top secret, un oggetto volante non identificato sarebbe stato osservato nel cielo di Trapani. Il 29 luglio dello stesso anno, invece, un altro avvistamento del genere era stato fatto su Rometta Marea. E il mistero si infittisce. A marzo del 2006 un abitante di Canneto vede un elicottero in difficoltà, lo fotografa e alle spalle del mezzo compare un altro oggetto. L’elicottero è della protezione civile e si trova in missione proprio sull’area per investigare sugli Ufo. Il volo è interrotto da un’improvvisa anomalia. Sull’accaduto si sta ancora indagando poiché le indagini avrebbero dimostrato che non c’è stato alcun contatto con volatili o altri oggetti in volo. Ma la storia non finisce qui. Secondo le indagini, infatti, è emerso un altro aspetto inquietante. Un incendio nel 2004 ha bruciato tutte le piante della specie “Ampelodesmos mauritanicus”, lasciando integre tutte le altre piante. É stata esclusa l’ipotesi di un intervento umano. Le radici delle piante, infatti, sono risultate carbonizzate fino in profondità nel suolo.

Chiara Ferraù
10/09/2008
http://www.ecodisicilia.com/caronia-me- ... anneto.htm

E non lo metteranno mai! Basta vedere gli anni precedenti ! Ce n'è segnato uno o due di avvistamenti....
Censura... non posso commentare. Sui Siti pubblici, Enti Governativi, non ne metteranno MAI COSE DEL GENERE, potranno trascrivere tutt'aliù qualche caso di secondariaimportanza tanto per far vederre chesì, loro, catalogno "tutto", ma che non hanno "materiale" (che nessuno, insomma, secondo loro, riporta alcunché, perché tanto, NON VOLA NULLA DEL GENERE...);


Ultima modifica di Bastion il 05/06/2011, 10:40, modificato 1 volta in totale.


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