10/10/2013, 14:50
10/10/2013, 16:52
10/10/2013, 16:57
bleffort ha scritto:
Così per ricordarvi quello che avevo detto:
bleffort ha scritto:
Inserito il - 20/03/2011 : 13:47:37
I Tagliagole che stiamo aiutando e che vogliono mettere al governo della Libia,di sicuro non faranno gli interessi degli Italiani!,loro quando andranno al potere ringrazieranno tutti i paesi che li hanno aiutati tranne gli Italiani.
Prego gli amministratori della sezione di questo forum di conservare bene quello che si stà ipotizzando in questi post,così vedremo chi avrà postato le cose che si verificheranno nel futuro!.
Spero tanto di sbagliarmi.
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ichpage=11
10/10/2013, 16:58
10/10/2013, 18:35
10/10/2013, 18:51
12/10/2013, 18:50
12/10/2013, 19:04
01/06/2014, 20:31
01/06/2014, 21:05
Wolframio ha scritto:La false flag che ha distrutto la Libia
Video: Il capo della falsa rivoluzione libica ammette che Gheddafi non uccise i manifestanti
L'America e la NATO hanno distrutto il secolarismo e la laicità in Libia e hanno portato gli estremisti islamici al potere. Oltre a questo, hanno commesso molti crimini tra cui il massacro di migliaia di libici neri durante le fasi immediate alla distruzione del regime di Gheddafi.
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=wG24BvhqD2s[/BBvideo]
Descrizione del video.
Mustafa Abdul Jalil, capo del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi nel 2011, ammette:
Gheddafi non ha ordinato la sparatoria che ha iniziato la falsa rivoluzione in Libia. Ora, dopo la distruzione della Libia, Jalil ammette al mondo sul canale libico Channel One che i manifestanti che sono stati uccisi a Bengasi e che hanno causato l'intervento congiunto ONU-NATO, per attaccare la Libia, sono stati uccisi da un gruppo di spie e mercenari che non erano libici. Egli ammette che sapeva già la verità al momento in cui accaddero questi eventi, ma che tutto fu fatto per abbattere il governo libico e distruggere il paese. Egli ammette che era stato informato in anticipo riguardo cosa sarebbe successo e che il popolo libico non ha riconosciuto i manifestanti morti perché indossavano abiti civili e non c'era nessuno per i loro funerali poichè non avevano parenti o amici in Libia . Come abbiamo detto sin dal febbraio 2011, la cosiddetta rivoluzione in Libia è stata un'operazione così detta "falsa bandiera" (False Flag). Il popolo libico per la stragrande maggioranza era felici e si sentiva "sicuro". Gruppi estremisti islamici erano illegali in Libia. Ora la Libia è controllato da gruppi estremisti islamici (Al Qaeda, il gruppo combattente islamico libico (LIFG), i Fratelli Musulmani, Ansar Al Sharia e altri). Il paese è rotto, non c'è sicurezza, migliaia di persone sono state imprigionati illegalmente e centinaia torturati a morte. Non c'è nessun governo, non ci sono vendite di petrolio, 2 milioni di persone sono ancora in esilio e gli psicopatici che hanno preso il paese lo hanno trasformato in una nazione "grigia" - Senza frontiere e senza alcun governo. Quindi, grazie Obama, CIA, Hillary Clinton , la NATO e l'ONU per non proteggere i civili innocenti in Libia.
[align=right]Source: La false flag che ha distrutto la Libia [/align]
01/06/2014, 23:39
02/06/2014, 12:22
AleBon ha scritto:
Che si potesse rovesciare un regime con qualche suv con mitragliatore a bordo sembrava più che sospetto.Il sistema per destabilizzare il paese lo hanno trovato ed attuato.In Ucraina potrebbe essere diverso:se la Russia dovesse sentire minacciati i propri confini da "scudi missilistici",interverrà.Il nuovo sistema antiaereo che Mosca sta costituendo,farà impallidire la Nato(Stati Uniti).
11/06/2014, 11:07
11/06/2014, 11:33
Ufologo 555 ha scritto:
<h2>La rivelazione di Hillary: "Berlusconi amico leale Sulla Libia alzò la voce"</h2>
La Clinton racconta come il Cavaliere si oppose ai francesi: "Si lamentò anche per i cablo di Wikileaks e io accettai di scusarmi in pubblico"
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Immagine:
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E una quantità di aneddoti e retroscena che aiutano gli appassionati del genere «history in the making» a meglio capire certi meccanismi della politica internazionale. Meccanismi che più spesso di quanto i profani non pensino hanno a che vedere con i rapporti personali e le peculiarità individuali dei grandi del mondo, delle quali colei che è stata il braccio destro dell'uomo più potente del pianeta ha dovuto (e anche in futuro dovrà, se come sembra vorrà prendere il posto di Barack Obama) spesso tener conto.
C'è spazio anche per l'Italia e per il suo ex premier Silvio Berlusconi nel nuovo libro di Hillary Clinton Hard Choices («Scelte difficili»), appena uscito negli Stati Uniti. Un Berlusconi di cui l'ex segretario di Stato ricorda il ruolo di alleato chiave montato in collera in un paio di situazioni delicate, che richiesero il ricorso alle sue qualità diplomatiche.
L'episodio più significativo risale al marzo 2011, quando al tavolo del vertice di Parigi dedicato alla crisi libica un Berlusconi descritto come «furibondo» arrivò a minacciare di negare le basi aeree italiane, strategiche per l'attacco al Paese di Muammar Gheddafi. Era successo, ricorda Hillary Clinton, che il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva messo a conoscenza i partner presenti al summit della sua intenzione di bombardare unilateralmente la Libia, riservandosi nell'azione un ruolo di primissimo piano. Questo provocò una reazione veemente da parte del premier italiano. «Determinato e desideroso di mettersi in luce come Sarkozy - scrive l'ex segretario di Stato americano -, Berlusconi era particolarmente furibondo»: spiegò chiaramente a tutti che «esiste una convenzione informale che le vecchie potenze coloniali debbano essere leader nell'affrontare le crisi nei loro ex dominii». Nel caso della Libia ex colonia italiana, «Berlusconi sentiva che in prima linea ci dovesse essere l'Italia e non la Francia, anche per la sua posizione strategica nel Mediterraneo».
Il premier italiano arrivò dunque a minacciare l'uscita dalla coalizione e di negare le basi militari. E nel suo libro Hillary Clinton ammette che «a parte l'ego ferito, Berlusconi e altri avevano buone ragioni per essere preoccupati: senza una linea di comando e controllo chiara, tutto può sfociare in una confusione pericolosa». Chissà se dietro queste parole non si celi una sia pur velata critica alle scelte iperprudenti di Obama in quell'occasione.
Molto interessante anche il ricordo di quanto era avvenuto al vertice Osce in Kazakistan nel dicembre 2010. Berlusconi vi era arrivato arrabbiato ma soprattutto amareggiato dopo che alcune comunicazioni riservate di diplomatici americani poco lusinghiere per lui erano state rese pubbliche con il caso Wikileaks. «Berlusconi era particolarmente agitato - scrive la Clinton -: #147;Perché dite queste cose di me?, mi diceva. L'America non ha miglior alleato e io ti conosco, conosco la tua famiglia#148;». L'ex segretario di Stato ricorda che Berlusconi «si lanciò in un appassionato racconto di quando suo padre lo portava a visitare i cimiteri dei soldati Usa che si erano sacrificati per l'Italia. Nonostante le sue manie, amava davvero l'America, era un alleato chiave e feci di tutto per ristabilire fiducia e rispetto, anche con pubbliche scuse».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/r ... 26596.html
E noi saremmo stati bene con Gheddafi!Trattati e gas!
(Ma la "gente" va in paizza per il berlusca non per Srkozy & company ..)
E' davvero un popolo stupido l'italiano!
11/06/2014, 13:21