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MessaggioInviato: 09/10/2013, 13:57 
Un nuovo vento spira in Europa...

Il Front National è in testa a un sondaggio sulle prossime Europee
Mentre il gradimento di Hollande sprofonda ai minimi termini, è in forte ascesa il partito di Marine Le Pen. Che minaccia: "Querelo ci chi definisce di estrema destra"

La rabbia contro l'Europa gonfia le vele del Front National. E per la prima volta, in Francia, il partito di Marine Le Pen è in testa ad un sondaggio. La rilevazione di Ifop (per Le Nouvel Observateur) evidenzia che il Fn alle prossime elezioni europee, che si terranno nel 2014, sarebbe in testa con due punti di vantaggio sull’Ump (centrodestra) e cinque sui socialisti.

Il movimento, che la Le Pen non vuole più sia chiamato di estrema destra, batterebbe tutti gli avversari, proprio come la sua leader va ripetendo nelle ultime settimane. Vento in poppa soprattutto per la durissima campagna contro Bruxelles e l’euro. Ma anche grazie al sistema elettorale proporzionale in vigore per le Europee.

Hollande sempre più in difficoltà

È ancora record di impopolarità per il presidente francese, François Hollande: secondo l’Istituto di sondaggi Lh2 (Le Nouvel Observateur), il capo dell’Eliseo, a ottobre, ottiene solo il 29% di opinioni favorevoli, battendo persino il suo predecessore, Nicolas Sarkozy che non è mai sceso sotto la barra del 30% nei cinque anni di mandato. Il sondaggio fa notare che il capo dello Stato perde, rispetto al mese scorso, tre punti percentuali tra i simpatizzanti di sinistra, passando dal 59% di voti a favore al 56%, e nove punti percentuali in cinque mesi. Anche il premier, Jean-Marc Ayrault, scende sotto la barra del 30%, con solo il 29% di pareri a favore. Un tale livello di impopolarità non si era mai verificato con la coppia Nicolas Sarkozy-François Fillon. A cosa si deve questa impopolarità? Secondo Lh2 alla "confusione sulle cifre della disoccupazione e divisioni tra i ministri". E conclude: "Questa mancanza di coerenza impedisce una reale visibilità dell’azione di governo e si traduce oggi in un record di impopolarità".

Marine Le Pen: non siamo di estrema destra

Per il 57% dei francesi, di ogni tendenza politica, il Front National è un partito di estrema destra: è quanto emerge da un sondaggio YouGOv realizzato per l’Huffington Post e iT‚l‚. Solo l’11% ritiene che non sia "né di destra, né di sinistra", come sostiene il partito. Nei giorni scorsi la Le Pen, riprendendo un’antica rivendicazione del suo partito, ha minacciato di denunciare tutti coloro che continuano a definirlo di estrema destra.

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/fr ... 56942.html

Superiamo questi preconcetti desueti di destra e sinistra... guardiamo oltre...



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MessaggioInviato: 09/10/2013, 14:33 
Per forza! Non hanno fatto che disastri le sinistre (o pseudo tali ...)



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MessaggioInviato: 10/10/2013, 10:52 
Niente da fare... il mantra continua..... [:D]

Draghi, mr. excusatio: "L'euro è irreversibile"

"Chi credeva che sarebbe fallito durante la crisi si sbagliava",
ha detto il presidente della Bce in visita negli Usa.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... ibile.aspx

WASHINGTON (WSI) - L'euro e' irreversibile: chi credeva che sarebbe fallito durante la crisi si sbagliava. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando come la moneta unica sia ''irreversibile perche' nata dall'impegno dei Paesi europei verso una piu' stretta integrazione''.

''L'unione bancaria puo' giocare un importante ruolo nel rompere il circolo vizioso che c'e' in Europa fra le banche e i debiti sovrani'': lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenuto all'Harvard Kennedy School di Cambridge, negli Usa.

"La necessità dell'unione bancaria è emersa con la frammentazione della zona euro", zona che però, ha spiegato Draghi, dalla crisi è uscita "più solida", dimostrando che "l'euro è irreversibile". "Ora si avvii l'unione bancaria, ulteriore passo in avanti verso l'integrazione", ha concluso il presidnete della Bce.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 10/10/2013, 13:35 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Niente da fare... il mantra continua..... [:D]

Draghi, mr. excusatio: "L'euro è irreversibile"



Come un coma nefasto o una malattia degenerativa che si conclude con la morte del paziente.



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MessaggioInviato: 10/10/2013, 13:39 
.
Giulio Sapelli: va rinegoziato il debito. Telecom e Alitalia salvate coi soldi pubblici mentre PMI muoiono.

NEW YORK (WSI) - L'euro è costato 190 miliardi di euro alle famiglie e di soli interessi l'Italia sborserà 84 mliardi di euro nel 2013 e 86 miliardi l'anno prossimo. Nel frattempo i soldi dei contribuenti vengono utilizzati per salvare le compagnie di bandiera strategiche private, mentre vengono lasciate perire centinaia di piccole e medie imprese che sono sempre state il punto di forza del paese. L'Italia si trova nel bel mezzo di un piano di deindustrializzazione e società e cittadini devono pagare il prezzo di un deficit democratico.

"Come si fa a non fare una politica virtuosa di tagli", ha detto Elio Lannutti, presidente di Adusbef, in un intervento televisivo in diretta su TgCom 24. Per uscire dalla crisi non basta la riduzione del cuneo fiscale. Vanno rinegoziati i parametri di bilancio con Bruxelles, come hanno fatto Francia e Germania.

Siccome poi non si vive di sola esportazione, il Governo di larghe intese dovrebbe aumentare il mercato interno e non restringerlo come sta invece facendo. "Se i mercati interni non crescono, la crisi è annunciata", secondo quanto dichiarato a Wall Street Italia dall'economista Giulio Sapelli.

Per aggredire il cuneo fiscale, la manovra potrebbe essere incentrata sui sussidi alle imprese. Confindustria vuole 10 miliardi di euro di cuneo in meno: sono ancora pochi, a giudizio degli analisti, ma è già un inizio. Se si considera che i sussidi alle imprese sono 30 miliardi, a questo punto si potrebbero prendere i soldi da lì, se mancano. Gli stessi industriali sono d'accordo. Ma la questione rimane ancora aperta.

A parte le politiche di alleggerimento fiscale e di riduzione del costo del lavoro di cui si parla a Roma, un'altra vicenda importante rimane sullo sfondo. Si tratta dei piani di salvataggio di Telecom e Alitalia: due casi di disastri imprenditoriali privati. Errori commessi dai manager per cui devono pagare i contribuenti.

Per lo storico ed economista Giulio Sapelli l'Italia dovrebbe fare una politica fiscale più chiara, detassare il lavoro, aumentare il mercato interno e non restringerlo. "Il Ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni brilla per incompetenza, non riesce a trovare un miliardo di euro per evitare l’aumento dell’Iva. Andrebbe rinegoziato il debito pubblico in Europa come hanno fatto Francia e Germania: in Europa bisgna battere i pugni sul tavolo, come aveva fatto Letta all’inizio, che è un bravo negoziatore. Bisogna iniziare opere di cartolarizzazione. Ma sopratutto defiscalizzare".

"Janet Yellen (l’economista scelta come successore di Ben Bernanke al timone della Federal Reserve) è una sostenitrice dell’immissione di liquidità e noi in Europa ci stiamo affidando all’austerity tedesca che sta distruggendo anche la loro industria. Se i mercati interni non crescono la crisi è annunciata. Non si vive di sola esportazione. La ripresa si fa rilanciando la crescita".

Per Alberto Bagnai, docente di Economia politica, un abbattimento del costo del lavoro potrebbe essere una leva importante per rilanciare la crescita, creando nuovi posti di lavoro. Ma il Governo non ha ampio margine di manovra, perché deve accontentare Bruxelles.

EURO: USCITA O RINEGOZIAZIONE DEL DEBITO IN EUROPA?

La prima misura da fare a parte il cuneo fiscale e' una "uscita concordata dalla moneta unica per riallineare i rapporti di cambio".

Il presidente dell'associazione a tutela dei consumatori e il professore ordinario di Storia Economica dell'Università degli Studi di Milano, Sapelli, non sono d'accordo su questo punto: vanno piuttosto rinegoziati i rapporti di forza e ci vuole un governo serio che vada in Europa a ridiscutere i patti con l'Europa, anche rinegoziare i debiti.

"L'euro è costato 190 miliardi di euro alle famiglie". Letta da abile negoziatore quale si e' dimostrato deve imporsi, battere i pugni sul tavolo e non lasciarsi mettere i piedi in faccia. "L’Europa si sta affidando all’austerity tedesca che sta distruggendo anche la loro industria".


ALITALIA E TELECOM SALVATE, MA PMI LASCIATE MORIRE

La compagnia tlc è stata svenduta a Telefonica in un'operazione che è servita ad eliminare i concorrenti. Gli aumenti di capitale sono di fatto fuoriuscite di soldi pubblici per salvare imprese private. Va modificata pertanto la struttura del pensiero dello Stato e vanno bloccate le sue ingerenze.

Se lo Stato deve salvare imprese strategiche, ma non le altre, questo ha un costo democratico. Se deve salvare i posti di lavoro di aziende private, allora dovrebbe salvarli tutti. Perché Alitalia si e non quelli delle piccole e medie imprese che muoiono ogni giorno?

Con questo contesto di crisi e la forza dell'euro, poi è difficiel fare industria. L'euro forte (punta a $1,4) rischia di compromettere la peraltro ancora timida ripresa. Cos'altro potrebbe fare Draghi? Nulla di più di quanto già promesso.

"Draghi fa già molto perché aggira continuamente lo statuto della Bce. La Corte costituzionale tedesca ha messo sotto accusa la Bce. Machiavellicamente il banchiere italiano dice di si agli interessi americani, magari d’accordo con Angela Merkel (la Cancelliera tedesca). Draghi l’Omt (il programma di acquisto di titoli di stato di Paesi in difficoltà) lo farebbe in caso di bisogno. L’hanno messo lì gli americani. (L’ex capo del Tesoro Usa Timothy) Geithner è stato tre mesi in Europa proprio per quel motivo. Ma tutto dipende dal potere di negoziazione che hanno gli Usa".

DEFICIT DEMOCRATICO IN ITALIA

Che il Governo dell'economia monetaria debba essere affidato a un'entita' monetaria non risponde ad alcuna leggimittimita' democratica. Moneta e inflazione sono dati puramente tecnici e non dovrebbe influire sul piano politico, secondo Bagnai, intervenuto ai microfoni di TgCom 24.

Pare che in Italia "l'economia sia un dato tecnico del quale la politica deve disinteressarsi", ma i politici non devono limitarsi a leggere la lista della spesa che arriva da Bruxelles. Anche perché i risultati finora sono pessimi, vista la persistente e pesante recessione.

"Le Pmi hanno bisogno di controlli dopo che hai presentato un contratto non prima", sostiene Sapelli. Da noi tre ragazzi in un garage non avrebbero mai creato Silicon Valley. Bisogna sburocratizzare. Detassare il profitto capitalistico e capire che non tutte le imprese esportano ma anche lavorano per il mercato interno".

Luigi Loro Piana, AD della storica azienda italiana del lusso comprata dai francesi, sostiene che l'arrivo di capitali esteri fa bene non solo alle aziende italiane ma anche a tutto il Paese. Sapelli cita anche i casi di General Electric che ha comprato Avio, parlando di un fatto positivo. "Una grande industria motoristica italiana è stata comprata da una fornitrice che interpreta bene i cambiamenti industriali. Non dimentichiamo che l’industria italiana è nata grazie ai capitali esteri. Ben vengano, non per eliminare dei concorrenti come ha fatto Telefonica (con Telecom), ma come ha fatto per l’appunto General Electric

http://www.wallstreetitalia.com/article ... razia.aspx


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MessaggioInviato: 10/10/2013, 19:59 
Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi.


Fonte: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2011/09/debito-pubblico-e-germaniaovveroi.html

Immagine

Si sa:la reputazione è tutto.Quando diciGermania,dici precisione,affidabilità,tecnologia e serietà.E questo lo applichiamo a qualsiasi cosa che venga dal quel Paese,o che si faccia in quel Paese.
Anche la politica è migliore.E di conseguenza anche la finanza è migliore.
Negli ultimi tempi gli italiani hanno scoperto un paio di cose di cui hanno ignorato per decenni l’esistenza:lo Spread ed i Bund.Ed hanno imparato che la bontà dei nostri Titoli di Stato si misura col metro degli omologhi made in Germany:i Bund.

E cosa determina il valore e l’appetibilità di un titolo del debito?Il debito pubblico,ovviamente.Ormai siamo tutti diventati esperti della materia,e sappiamo che il nostro debito pubblico ha dimensioni sconce;ragion per cui i mercati,vista la congiuntura economica globale sfavorevole,temono che l’Italia possa non essere in grado di essere più un “buon pagatore” del suo debito.E per converso,siccome la Germania è un Paese con un debito pubblico di molto inferiore al nostro(e quindi più solido),il mercato misura la nostra affidabiltà con un indice che relaziona il rendimento dei nostri titoli nei confronti degli omologhi tedeschi:e questo è il famigerato Spread(o differenziale)Btp-Bund.

Più è basso il differenziale è più i nostri titoli sono ritenuti affidabili e coperti;il che significa meno interessi da pagare ai sottoscrittori,in quanto investimento a basso rischio.Al contrario,quando il differenziale cresce,aumentano anche gli interessi,e con loro il costo del debito che lo Stato contrae.Fin qui tutto normale…Negli ultimi tempi questo differenziale è schizzato in alto,perchè “improvvisamente” i mercati scoprono che il debito pubblico italiano è un mare magnum di 1890 miliardi di euro,e rappresenta circa il 120% del nostro Pil : maglia nera europea…Ok.La Germania invece è una nazione virtuosa,precisa,seria e con i conti migliori.Dicono.Ma è tutto vero?Hmm,parrebbe di no!

Ricordate il caso clamoroso dei conti pubblici della Grecia,truccati bellamente per poter entrare nell’Euro(con l’aiuto di Goldman Sachs)?Orrore e sconcerto assalirono tutti gli Stati virtuosi,Germania e Merkel in testa.
Ebbene anche i crucchi,pardòn…tedeschi,fanno i loro sporchi giochini contabili.”Possibile?!” direte voi.Possibile,possibile vi dico io.

Sappiate che sono 16 anni che l’impeccabile Germania bara sui suoi conti pubblici,non includendo tra le passività quelle generate dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau(KfW),e che ammontano alla bellezza di 428 miliardi di euro.Ma cos’è questo KfW?Si tratta di una sorta di nostra Cassa Depositi e Prestiti,posseduta per l’80% dallo Stato e per il restante 20% dai Länder.La KfW fa mutui a enti locali e piccole e medie imprese. E detiene partecipazioni cruciali in colossi come Deutsche Post e Deutsche Telekom.Mica male,vero?

È vigilata dai ministeri delle Finanze e dell’Industria,e non dalla Bundesbank. Grazie al legame di ferro con lo Stato, la KfW conquista la medaglia d’oro nella classifica mondiale dell’affidabilità, stilata da Global Finance, e il massimo rating da parte di Moody’s, Standard Poor’s e Fitch:lo stesso della Repubblica federale.
Le sue obbligazioni sono dunque uguali ai Bund. Ma a differenza dei Bund, magicamente non entrano nel conto del debito pubblico. Se vi entrassero,come la logica del Trattato di Maastricht vorrebbe, il debito pubblico tedesco salirebbe da 2.076 miliardi a 2.504 miliardi(di gran lunga il più alto debito pubblico europeo),e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balzerebbe dall’80,7% al 97,4%.Bella differenza,eh?

L’escamotage utilizzato per quest’imbroglio contabile bello e buono,si chiama Esa 95.Si tratta del manuale contabile che esclude dal debito pubblico, a integrazione dei criteri di Maastricht, le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie;ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi.
Per farla più semplice,è pressappoco la stesso schema usato dalla Lehman Brothers per mascherare le passività…Insomma,se KfW si trovasse in crisi di liquidità,alla fine dovrebbe essere sempre lo Stato a dover rispondere del debito.

Ora,come detto in precedenza,la nostra Cassa depositi e prestiti è simile alla KfW,ed è per il 70% del Ministero del Tesoro e per il restante 30% di fondazioni bancarie(quindi privati).La Cdp emette anno dopo anno obbligazioni che godono della garanzia statale e sono collocate dalle Poste sotto forma di buoni e di libretti. Per approssimazione sono almeno 300 miliardi,due terzi reinvestiti in titoli di Stato e un terzo in mutui agli enti locali.
La Cdp emette anche obbligazioni non garantite per una ventina di miliardi destinate alle iniziative per le imprese e detiene partecipazioni rilevanti. Ma il suo debito è per tutta la parte coperta da garanzia pubblica conteggiato nel debito pubblico.

E allora,alla luce di quanto sopra bisognerebbe mettersi d’accordo.Le regole sui bilanci devono essere rigide ed uguali per tutti.Quindi,o anche la Germania conteggia tutte le passività,oppure a Paesi come l’Italia andiamo a scorporare quelle che per la Germania non vengono fatte valere.
Fatto ciò il quadro cambia di parecchio,ed alla speculazione internazionale mancherebbero parecchie scuse per azzannarci come sta facendo da un paio di mesi.

Ma qui torniamo sempre sul solito punto dolente:abbiamo una classe politica capace di far valere queste ragioni?Non rispondo perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa…

In ogni caso siamo vittime di un’Europa e di una moneta che sono cucite addosso al corpo robusto e muscoloso della Germania.Dalla parificazione del valore dell’Euro con quello del Marco a scendere giù,tutto il vecchio continente è stato reso nei fatti un mercato privilegiato della Germania.Mercato in cui hanno sbaragliato la concorrenza prima a livello produttivo-industriale,poi a livello finanziario.

Questo però non può essere detto nè dai politici nè dai media:pena l’accusa infamante di essere anti-europeisti(che vale una scomunica laica).

Deutchland uber alles:appunto…

Altri riferimenti: http://salvatoretamburro.blogspot.it/2012/11/i-dati-dellausterity-in-italia.html

[align=right]Source: Debito pubblico e Germania.Ovv...i dei crucchi. | STAMPA LIBERA [/align]



Torniamo indietro di una pagina [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 10/10/2013, 20:04, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/10/2013, 15:39 
il manifesto 2013.10.10

( http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati ... austerity/ )

<h2>Fmi top secret: «L'austerity? Solo per salvare le banche»</h2>
A tre anni e mezzo di distanza, comincia a emergere quella verità che in molti, inascoltati, avevano denunciato all'epoca. Il salvataggio della Grecia è servito a garantire le banche francesi e tedesche, a discapito dei cittadini. La scontata verità emerge dai verbali della drammatica riunione del 9 maggio 2010 in cui il Fondo Monetario Internazionale diede il via libera al primo piano di aiuti per il paese. I documenti, classificati come riservatissimi e segreti, e pubblicati dal Wall Street Journal, evidenziano come più di quaranta paesi, tutti non europei e pari al 40% del board, erano contrari al progetto messo sul tavolo dai vertici Fmi. Il piano era infatti considerato «troppo ottimistico» e «al limite del panglossiano» da Paesi come Canada, Russia e Australia. Il rappresentante del Brasile lo disse con chiarezza: si tratta di un piano «ad altissimo rischio», perché «concepito solo per salvare i creditori, nella gran parte banche del Vecchio continente e non la Grecia».
I critici sostenevano che le previsioni del Fmi erano sovrastimate e che Atene avrebbe pagato un costo salatissimo in termini di recessione e disoccupazione. Quello che è puntualmente accaduto: l'economia ellenica è andata giù del 25% e il 27% dei cittadini del paese è senza lavoro (il 57% i giovani tra i 15 e i 24 anni). Al momento del voto, però, i contrari all'austerity hanno dovuto cedere: Stati Uniti ed Europa non hanno voluto sentire ragioni e dato il via libera all'operazione.
Così la Grecia è sprofondata sempre più e le banche si sono salvate: all'epoca della riunione del Fondo a Washington le banche francesi avevano in tasca 78,8 miliardi di titoli di stato ellenici e quelle tedesche 45 (le italiane 6,8). Pochi mesi dopo l'esposizione era ridotta di un quarto. E quando il debito è stato declassato, costringendo i creditori privati ad accettare uno sconto del 70% sulla loro esposizione per evitare il default della Grecia, la quota in possesso delle banche era stata tagliata ancora di più.
Quello venuto fuori non è la prima conferma delle politiche del Fondo monetario. Pochi mesi fa un paper dello stesso organismo aveva ammesso che la pianificazione degli interventi sul debito ellenico è stata calibrata in modo tale da dare tempo al resto d'Europa di prendere le contromisure necessarie per non trasformare un default di Atene in un disastro per l'intera area euro. Un concetto ribadito nei giorni scorsi da Christine Lagarde, numero uno del Fmi, in un'intervista alla Cnn in cui ha ribadito che «sarebbe stato meglio ristrutturare il debito privato prima del marzo 2012, ma il rischio era di mettere ko tutta l'Europa». A emergere è invece lo scontro politico che c'è stato all'interno del Fondo, e come i critici mettessero in luce i reali obiettivi dell'austerity.
Intanto, ieri c'è stato l'ennesimo sciopero ad Atene, questa volta dei portuali. Mentre il ministero della Pubblica Istruzione ha chiesto l'intervento della magistratura contro i responsabili dei servizi amministrativi delle otto università in agitazione (ad Atene, Salonicco, Patrasso, Tessaglia, Ioannina e Creta) che devono consegnare alle autorità le liste con i nomi dei 1.349 dipendenti da mettere in mobilità. Gli atenei hanno chiuso per protesta, sostenendo che con un taglio così massiccio di personale non potranno funzionare.


Una conferma in più che l'austerity è una truffa... per impoverire i cittadini e riempire di soldi le banche...


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Aridatece "Fort Alamo" ...!




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Anti europea e vincente: la lezione per la destra



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Marine Le Pen ha accantonato i rottami ideologici del padre, non ripudia i principi democratici ed espone programmi molto semplici, che intercettano gli interessi sia del proletariato sia del ceto medio

I sondaggi francesi danno Marine Le Pen al 24 per cento e i commentatori italiani si affannano a spiegarci i motivi di cotanto successo. Dobbiamo ammettere che alcuni di loro riescono ad avvicinarsi alla verità. Ma c'è un aspetto generalmente trascurato che, invece, se analizzato anche grossolanamente, aiuterebbe a capire: la consapevolezza del Front National che in politica non pagano più il razzismo esplicito e il fascismo becero.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/a ... 58003.html



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Nigel Farage, leader degli euroscettici inglesi dello Uk Independence party ed eurodeputato del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia al parlamento europeo, tifa per Beppe Grillo. E lo invita a «Londra a mangiare rostbeef, bere birra inglese e parlare della vita» in vista delle prossime elezioni europee del 2014. Il Movimento 5 stelle, infatti, è tenuto a scegliere in quale gruppo politico del parlamento europeo entrare (a meno che non voglia fare parte dei non iscritti in compagnia degli esponenti dell'estrema destra europea come Front National e Jobbik). «Grillo sta sviluppando qualcosa molto importante» in Italia, dice Farage a Lettera43.it. E insiste sulla necessità di un referendum sull'euro. Perché «l'Italia», aggiunge, «deve essere governata dagli italiani, e non da questi idioti» dell'Unione europea.



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Cita:
greenwarrior ha scritto:

... «l'Italia», aggiunge, «deve essere governata dagli italiani, e non da questi idioti» dell'Unione europea.




Ma siccome ce ne sono di più in Italia ...... [^] [:(!]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

... «l'Italia», aggiunge, «deve essere governata dagli italiani, e non da questi idioti» dell'Unione europea.




Ma siccome ce ne sono di più in Italia ...... [^] [:(!]



governata da italiani?non questi che + che altro sono contabili della bce e fmi............................... [:(!]


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Fmi: prelievo del 10% su tutti i conti europei

di: WSI Pubblicato il 14 ottobre 2013| Ora 14:15


Prelievo forzoso: dopo il precedente di Cipro, tutta l'Europa è a rischio. E ora l'Fmi apre anche a questa possibilità.


NEW YORK (WSI) – L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata, celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi.

L’idea "brillante" viene enunciata in uno dei capitoli del report semestrale "Monitor delle finanze pubbliche" preparato dagli economisti del Fondo. Quello proposto e riportato dai quotidiani, tra cui un giornale greco, sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee.

Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?

Così sarebbero però i cittadini innoncenti, senza distinzione di classe, a pagare il prezzo della crisi del debito sovrano creata dalle autorità politiche che non sono riuscite a creare un’area della moneta unica salutare con un unico debito.

Urge una riforma prima che la deflazione provochi altri danni e le tensioni sociali diventino violente. Ma non questa proposta, la quale - ben nascosta nell’ultimo rapporto dell’organizzaizone – rischia per di più di esacerbare i rapporti già particolarmente delicati tra il Fondo e i Governi Ue e la Bce.

Il Fondo osserva che contributi una tantum come i prelievi coatti sono stati ampiamente utilizzati in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della Germania) e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il report riconosce che le misure drastiche non hanno avuto i risultati attesi e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico (l’obiettivo iniziale). E sopratutto che il ritardo nell'attuazione ha portato alla fuga di capitali e a un’elevata inflazione.

Concentrandosi nei problemi della zona euro e nella necessità di riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi (fine 2007), il FMI riconosce anche che per curare l’area ci sarebbe bisogno di un tasso di prelievo alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro.

Questo, ovviamente, è un potente disincentivo. Sarebbe inoltre una missione estremamente difficile, conclude l'Fmi, ma l'idea deve comunque essere presa in considerazione e "messa a confronto con i rischi e le alternative per ridurre il debito pubblico", come ad esempio una moratoria delle passività o l'inflazione, che "è anche una sorta di tassa sul patrimonio".

"Dato il pessimo stato delle finanze pubbliche della zona euro – si legge sul
quotidiano belga L'Echo - le idee per rafforzare i fondi pubblici non mancano, come questa piuttosto semplicistica e senza precedenti del FMI".

Degli analisti interpellati da L'Echo c'è solo un economista,
Etienne de Callatay, che trova qualche virtu' nell'idea: "A prima vista, la proposta può sembrare perturbante, persino scioccante e scandalosa. Ma si tratta di una alternativa alle altre misure preconizzate per uscire dalla crisi, come il ricorso all'inflazione

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ropei.aspx

ma che tipo di europa e',di certo non quella dei popoli,dato che un primo approccio lo hanno fatto con cypro,e' quanto mai possibile che queste voci possono diventare realta' con tutte le conseguenze sociali del caso [:(!]


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 16:35 
Io ho una proposta migliore:

Gli Stati Europei nazionalizzano tutte le Banche Private e sequestrano i loro patrimoni esorbitanti, senza toccare i conti bancari dei cittadini.
In seguito con parte dei patrimoni ottenuti dalle banche private nazionalizzate ripagano gran parte del debito pubblico [:215]
Fine del problema debito pubblico [:D]


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http://www.wallstreetitalia.com/article ... ancia.aspx

Euro: è l'ora di puntare sull'uscita della Francia

Pubblicato il 15 ottobre 2013| Ora 10:04

Il Front National, che vuole il ritorno al franco, è il partito più popolare nel paese, con il 24% dei consensi.

PARIGI (WSI) - Dopo la vittoria alle elezioni di Brignoles dell'estrema destra antieuropeista, sui mercati è giunto il momento di scommettere su un'uscita dall'area euro della Francia

A sostenerlo è Ambrose Evans-Pritchard, nel suo ultimo editoriale sul Telegraph.

L'esasperazione fiscale è uno dei motivi che ha consentito al Front National di Marine Le Pen di aggiudicarsi la vittoria al ballottaggio contro l'Ump e il resto dell'establishment politico. Flop anche dei Socialisti.

Se Marine Le Pen dovesse ottenere una simile vittoria anche a livello nazionale, il primo provvedimento che prenderebbe una volta salita all'Eliseo, sarebbe indire un referendum sull'Unione Europea.

Il partito ha ottenutoo il 54% dei voti infliggendo una brutta batosta ai gaullisti di un partito di centro destra che, orfano del suo leader e indeciso tra protezionismo e liberalismo rischia la frattura un po' come sta avvenendo per il PdL.

Il Partito Socialista del Presidente Francois Hollande sono stati eliminati dai giochi al primo turno, con la classe operaia molto presente nella cittadina nel Var, a due passi della Costa Azzurra, che ha boicottato la sinistra, preferendo l'estrema destra.

I Socialisti erano convinti del fatto che l'ascesa del Front National avrebbe diviso la destra. Invece si sono ritrovati terzo partito e ora devono fare i conti con l'enorme pericolo politico. È a rischio lo status quo in Francia e nell'area euro.

Il Front National, a favore del ritorno al franco, è ora il partito più popolare nel paese, con il 24% dei consensi, stando ai sondaggi Ifop.

È la prima volta nell'era post bellica che i due partiti che hanno sempre governato sino ad oggi sono indietro. L'Ump è al 22%, il PS al 21%.





Oh Oh! anche i Francesi si stanno svegliando... o l'europa cambia in meglio (e in fretta) o si torna alle Nazioni Europee indipendenti, mi sembra più che giusto.


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