Troppe facce su Marte. Scrivi il tuo pensiero e poni le tue domande a riguardo delle anomalie del suolo marziano.
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re:Impossibile trovare vita su Marte: una scusa o

12/11/2013, 10:48

Un risultato ottenuto durante le operazioni di Curiosity getta molta acqua fredda sulla possibilità di trovare tracce di vita sul pianeta rosso o anche solo composti organici a lei molto vicini. La conclusione sembrerebbe sincera, ma mi permetto di dubitare un poco di un problema venuto stranamente a galla molto in ritardo.

Un recente articolo scientifico dice testualmente che nel suolo di Marte è stato trovato un composto chimico che interferisce con i test svolti da Curiosity per la ricerca dei mattoni base della vita biologica. In parole povere, un composto che “distrugge” eventuali composti organici, molto complessi, del carbonio

La scoperta è avvenuta intorno a Rocknest, la duna di sabbia nel cratere Gale. Il maligno composto si chiama perclorato. Esso ha la pessima abitudine di reagire con i composti organici. Vediamo più attentamente quello che succede. Il sistema SAM (Sample Analysis on Mars) analizza il suolo all’interno di uno strumento che contiene uno spettrometro di massa. Il materiale viene “spezzato” nei suoi elementi chimici e si determinano le loro abbondanze. Purtroppo, qualsiasi sale perclorato contenuto nel campione si decompone quando la temperatura sale sopra i 200 gradi e rilascia ossigeno puro. Le molecole organiche esposte all’ossigeno si trasformano in CO2 e la loro struttura originaria viene distrutta. Solo molecole profondamente “incastrate” in materiali molto resistenti al calore possono sopravvivere. Insomma, il sistema di rivelazione, in presenza di sali perclorati, distrugge proprio ciò che vorrebbe rivelare. Una bella sfortuna, anche perché sembra che i sali perclorati siano un po’ dappertutto sul pianeta rosso.

Ora, io mi domando: “Possibile che non fosse stata prevista o rivelata la presenza di questo composto chimico? Non è certo la prima volta che si analizza il suolo marziano”.

I ricercatori concludono dicendo che Curiosity avrebbe un altro sistema (mai usato finora) per cercare le molecole organiche, senza subire l’attacco deleterio del perclorato, ma esso utilizza liquidi ed è molto più complicato. Inoltre, abbisogna di ulteriori test che si spera di poter compiere nel prossimo futuro. “Magari nella prossima missione”, aggiungo io…

Che dirvi, cari amici, tutto ciò mi sembra un poco strano. Non vorrei che fosse una scusa per spiegare come mai non si sia trovato niente finora e, nel contempo, far continuare a sperare nelle future missioni.

Quando ci sono tanti soldi in ballo, tutto è possibile, anche manipolare “lievemente” la scienza. Il riscaldamento globale insegna…

Comunque, spero proprio tanto di sbagliarmi!

Purtroppo, per scaricare il lavoro originario, bisogna avere un permesso speciale che viene dato solo a giornalisti e a istituzioni ufficiali. Pazienza.

di Vincenzo Zappalà – tratto da: L’Infinito Teatro del Cosmo
http://www.astronomia.com/2013/10/23/im ... ema-serio/

..evidente che si continua a perpetuare l'errore del tempo dei viking,lo sbaglio fatto a quel tempo continua,e magari sono andati persi oltre trentanni di ricerche........[;)]

14/11/2013, 10:33

simulazione dell'ambiente marziano da 4miliardi di anni fa a oggi

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Siamo tutti affezionati al nostro caro vicino Marte, tutto rosso e polveroso. Ma quello che stiamo scoprendo con le missioni spaziali degli ultimi anni, è che molto probabilmente il clima era ben più terrestre all'inizio della sua storia. Ci sono segni di grandi corpi d'acqua come mari, laghi e forse oceani, sulla superficie di Marte circa 4 miliardi di anni fa. Quello che ci stiamo chiedendo ora con le nuove missioni è quanta c'era, com'era composta chimicamente, e che fine ha fatto? Questo potrebbe aiutarci un giorno a riuscire a capire se c'era o c'è ancora qualcosa di vivo sul pianeta.


Questo nuovo rendering artistico creato dagli scienziati del Goddard Space Flight Center, della NASA, è basato su quello che sappiamo fino ad ora della storia del pianeta, e ci da un rapido sguardo all'evolversi della superficie del pianeta attraverso le sue ere geologiche.
Si passa in pochi secondi (l'equivalente di miliardi di anni però), da cieli e mari blu a deserti rossi e un'atmosfera sottilissima sopra una distesa di crateri e pianure vulcaniche.

Pochi giorni fa, la missione Mars Orbiter Mission (MOM) è stata lanciata dall'India per trovare i segni mineralogici della scomparsa dell'acqua, e in questa ricerca, come in quella riguardo all'evoluzione atmosferica del pianeta, sarà presto accompagnata dalla sonda MAVEN, che la NASA lancerà tra pochi giorni.

http://svs.gsfc.nasa.gov/vis/a020000/a020200/a020201/
http://www.link2universe.net/2013-11-13 ... a-ad-oggi/

tutto cio' in base alle ns odierne conoscenze..........prob tantissimo ci sara' ancora da appurare......................................[;)]

14/11/2013, 16:21

Peccato però che ancora è incerta la riuscita del lancio, ... visto che si è stabilizzata su un'orbita inferiore a quella prevista, per il rimbalzo verso il pianeta rosso.
Speriamo bene.
Ultima modifica di Pianetamarte2010 il 14/11/2013, 16:21, modificato 1 volta in totale.

14/11/2013, 17:35

Pianetamarte2010 ha scritto:

Peccato però che ancora è incerta la riuscita del lancio, ... visto che si è stabilizzata su un'orbita inferiore a quella prevista, per il rimbalzo verso il pianeta rosso.
Speriamo bene.


pianeta marte la problematica dovrebbe essere stata eleminata........almeno era stato detto e scritto....[;)]
Ultima modifica di ubatuba il 14/11/2013, 17:36, modificato 1 volta in totale.

17/11/2013, 13:07

Io della faccenda del perclorato non mi preoccuperei più di tanto.... tanto fra un paio di anni diranno che si erano sbagliati.... come è successo INNUMEREVOLI volte nello studio di Marte da due secoli a questa parte.....

17/11/2013, 13:23

Enkidu ha scritto:

Io della faccenda del perclorato non mi preoccuperei più di tanto.... tanto fra un paio di anni diranno che si erano sbagliati.... come è successo INNUMEREVOLI volte nello studio di Marte da due secoli a questa parte.....


Già!!!!!!! Purtroppo.
Ultima modifica di greenwarrior il 17/11/2013, 13:24, modificato 1 volta in totale.

17/11/2013, 20:14

ma un errore simile venne compito al tempo del secondo esperimento compiuto dai laboratori viking,vanificando cosi' determinati risultati.......[;)]

18/11/2013, 16:45

...ieri leggendo le caratteristiche di marte su wikipedia mi sono imbattuto in una immagine ufficiale che mostra la concentrazione di metano al polo nord di Marte durante l' "estate marziana"

[img.nr]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/cd/Martian_Methane_Map.jpg/640px-Martian_Methane_Map.jpg[/img.nr]

E poi il riferimento sempre nella pagina wikipedia [ http://it.wikipedia.org/wiki/Marte_(astronomia) ]

"È stato definitivamente provato[18] che è presente anche metano nell'atmosfera marziana e in certe zone anche in grandi quantità;[18] la concentrazione media si aggirerebbe comunque sulle 10 ppb per unità di volume[20][21]. Dato che il metano è un gas instabile che viene scomposto dalla radiazione ultravioletta solitamente in un periodo di 340 anni nelle condizioni atmosferiche marziane, la sua presenza indica l'esistenza di una fonte relativamente recente del gas. Tra le possibili cause troviamo attività vulcanica, l'impatto di una cometa[22] e la presenza di forme di vita microbiche generanti metano. Un'altra possibile causa potrebbe essere un processo non biologico dovuto alle proprietà della serpentinite di interagire con acqua, anidride carbonica e l'olivina, un minerale comune sul suolo di Marte.[23]

Durante l'inverno l'abbassamento della temperatura provoca la condensa del 25-30% dell'atmosfera che forma spessi strati di ghiaccio d'acqua o di anidride carbonica solida (ghiaccio secco).[24] Con l'estate il ghiaccio sublima causando grandi sbalzi di pressione e conseguenti tempeste con venti che raggiungono i 400 km/h. Questi fenomeni stagionali trasportano grandi quantità di polveri e vapore d'acqua che generano grandi cirri. Queste nuvole vennero fotografate dal rover Opportunity nel 2004.[25]


Questi dati non sono un tassello in più per pensare che ci sia vita microbiologica su marte? io ho sempre letto che il metano è un gas spesso associato all'attività biologica e raramente si può trovare in forma non biologica.
E se sotto o in mezzo al ghiaccio marziano ci fossero dei batteri che espellono metano proprio come nel permafrost Terrestre?


Cercando immagini del polo nord di marte ho trovato immagini a dir poco interessanti in questo sito internet ufficiale della missione "Mars Reconnaissance Orbiter" (NASA - JPL) http://mars.jpl.nasa.gov/mro/
Ecco quelle che mi hanno colpito di più (sono ad alta risoluzione)

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

Phoenix Lander in Springtime >> http://www.uahirise.org/images/2009/det ... 85_cut.jpg
...che è una parte di questa più grande >> http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

Quì sembra di vedere una forma di vita che mi ricorda le "muffe terrestri (funghi microscopici)" anche se in questo caso la dimensione e l'estensione sono giganteschi....
http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

E anche quì "strane formazioni" sul terreno ghiacciato >> http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg
parte della stessa immagine di sopra >> http://www.uahirise.org/images/2012/det ... 9_1180.jpg

Questa è la più strana che abbia mai visto >> http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg
la stessa zona vista da vicino >> http://www.uahirise.org/images/2009/det ... 35_cut.jpg




Queste quì giù invece sono del Polo Sud Marziano

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://www.uahirise.org/images/2011/det ... 4_0945.jpg

http://www.uahirise.org/images/2007/det ... _cut_c.jpg

http://www.uahirise.org/images/2007/det ... _cut_b.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg

http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpg




Ci sono altre immagini ma penso che per ora possano bastare [:)]
Ultima modifica di AgenteSegreto000 il 18/11/2013, 16:49, modificato 1 volta in totale.

18/11/2013, 21:50

Effettivamente queste constatazioni scientifiche sembrano essere un po' fuori tempo massimo. Ma è difficile capire appieno le complicatissime tecniche d'analisi che si stanno effettuando, se non si è veri ed esperienti scienziati.

Come è difficile capire se queste dichiarazioni contengano al loro interno dei "secondi fini" conosciuti solo agli addetti ai lavori.

Da appassionato spero solo che non facciano parte di una strategia "diplomatica" per abbandonare l'esplorazione del pianeta rosso. [8]

03/01/2014, 17:04

Le rocce esplorate dal rover. In basso a destra, il buco da cinque centimetri scavato da Curiosity nella Yellowknife Bay. Crediti: Science/AAAS
Organismi come quelli della solfatara di Napoli

“Ambiente fluvio-lacustre abitabile nella Baia del Coltello giallo”. A scorrerlo così, distrattamente, può sembrare l’annuncio d’un pacchetto-vacanze in mezzo alla natura. Poi vai avanti per capire dove si trova, questa Baia del Coltello giallo, e leggendo “Cratere di Gale” qualche perplessità ti viene. Ma è quando l’occhio cade sulla parolina successiva – “Marte” – che sotto a quell’abitabile s’apre un abisso che dà le vertigini: già, perché tradotto in termini più immediati quel titolo afferma che un tempo, sul pianeta rosso, c’erano le condizioni per la vita.

Ora, poiché l’articolo A Habitable Fluvio-Lacustrine Environment at Yellowknife Bay, Gale Crater, Mars esiste davvero, ed è appena stato pubblicato – insieme ad altri cinque sullo stesso argomento – nello speciale d’una rivista del calibro di Science, è chiaro che il risultato è di quelli che pesano.

Cerchiamo dunque anzitutto di limitare i possibili fraintendimenti.

Primo, non è stata trovata vita su Marte.

Secondo, non sono state trovate prove che mai vi sia stata, in passato, vita su Marte.

Terzo, se lì nelle acque che lambivano la Baia del Coltello giallo (Yellowknife Bay) davvero c’erano – e parliamo di 3.6 miliardi di anni fa – le condizioni per la vita, come queste analisi compiute dal Mars Science Laboratory a bordo del rover Curiosity della Nasa lasciano intravedere, questo non significa che ci si pescavano le trote: per vita, in questo caso, gli scienziati intendono microrganismi tostissimi detti chemio-lito-autotrofi, minuscole quanto tenaci creature che s’incontrano nei luoghi più inospitali della Terra.

E ora che abbiamo sgomberato il campo da possibili equivoci, godiamoci l’enormità di questa ghiotta notizia: qualche miliardo d’anni fa, nelle calme acque d’un lago marziano che ora non c’è più (ma che c’è stato a lungo: decine, se non addirittura centinaia di migliaia di anni), avrebbero potuto sguazzare le stesse forme di vita che oggi s’incontrano sulla Terra. E se è vero che parliamo di estremofili, ciò non significa che ci tocchi per forza andare lontano, per conoscerli: «Di chemiolitoautotrofi – questi organismi che per il proprio metabolismo non hanno bisogno dell’irraggiamento della luce del Sole, essendo in grado di trarre energia dai composti chimici semplici che li circondano, come il metano o l’ammoniaca – ne incontriamo per esempio nei fondali oceanici, in particolare nei cosiddetti hydrothermal vent, ma anche in luoghi a noi più vicini, come la solfatara di Napoli», dice infatti John R. Brucato, astrobiologo dell’INAF – Osservatorio astrofisico di Arcetri.

Ma come sono riusciti gli scienziati ad arrivare a conclusioni come queste, sulla possibilità di vita nell’antico passato di Marte, semplicemente analizzando i sedimenti rocciosi raccolti dal rover Curiosity là dove miliardi di anni or sono poteva esserci stato un lago? «Un indizio importante è arrivato dalla misura dell’attività dell’acqua», spiega Brucato, «un parametro che ne indica la purezza. Può andare da 0 a 1. Quando è pari a 1 l’acqua è pura. Più sono presenti composti ionici disciolti, più questo indice di attività si abbassa. Ebbene, sappiamo che quasi nessuna delle forme di vita presenti sulla Terra è in grado di sopravvivere in ambienti con indice inferiore a 0,8. Poiché dalle analisi effettuate fino a ora sembrava che l’attività dell’acqua un tempo presente su Marte avesse un valore molto basso, si riteneva che non potesse favorire alcun tipo di forma vivente, per lo meno non quelle che oggi conosciamo. Dai nuovi risultati di Curiosity emergerebbe invece un valore più elevato, sufficiente a sostenere la vita così come la conosciamo sulla Terra».

Una ragione in più, dunque, per non abbandonare i tentativi di ricerca della vita là fuori, nel Sistema solare. Anzitutto insistendo su Marte, con la missione dell’Agenzia spaziale europea ExoMars, in rampa di lancio per il 2018. Ma anche altrove. «Vale decisamente la pena tentare di raccogliere un frammento d’asteroide primitivo per riportarlo qui sulla Terra», conclude Brucato, fra i proponenti di una missione, MarcoPolo-R, che ha esattamente questo obiettivo. «Le stime sulla quantità di materia organica in essi contenuti si fanno, a oggi, sullo studio delle meteoriti. Ma le meteoriti hanno un problema: sono filtrate dalla presenza dell’atmosfera. E l’atmosfera tende a fermare proprio quelle più interessanti, quelle che hanno origine dagli asteroidi più friabili e più ricchi di carbonio».

http://www.coelum.com/news/marte-e-stat ... er-microbi

ma e' mai possibile che sul pianeta rosso,anzike' "arnesi"che trovano qualkosa lasciando tanti dubbi,o gran belle foto,non possa essere inviata una rover con le caratteristiche dei laboratori viking,naturalmente il tutto con le nuove tecniche di ricerca,x dirimere una volta x sempre la possibilita' di una qualke forma di vita microbica sul pianeta......o magari i dati dei mitici viking gia' avevano dato segnali positivi,che sono stati insabbiati???????........... [:213] [:49]
Ultima modifica di ubatuba il 03/01/2014, 17:06, modificato 1 volta in totale.

07/01/2014, 16:49

Marte, un pianeta ospitale per la vita"

di: WSI Pubblicato il 10 dicembre 2013| Ora 07:50
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Il pianeta era "ambiente abitabile, con tanta acqua". Parmitano: "Adesso c’è un motivo ancora più grande per andare a mettere i piedi sulla sua sabbia rossa".


ROMA (WSI) - Su Marte era possibile la vita. Dopo ipotesi, congetture e smentire la scienza sembra aver raggiunto dati conclusivi. Sul pianetarosso c’era tanta acqua liquida, con laghi che 3,6 miliardi di anni fa erano alimentati da fiumi che scorrevano in superficie e, con essa, tutti gli ingredienti necessari alla vita.

La storia più antica di Marte "è scritta nelle sue rocce", osservano i ricercatori che hanno studiato i dati raccolti dal robot-laboratorio Curiosity, inviato su Marte dalla Nasa con la missione Mars Science Laboratory (Msl) e arrivato sul suolo marziano il 6 agosto 2012.

I risultati del loro lavoro, pubblicati in sei articoli su Science, descrivono un Marte antichissimo e inedito, molto diverso dal pianeta rosso e arido che conosciamo oggi.

Presentati anche in una conferenza stampa nell’ambito del convegno dell’Unione Geologica Americana in corso a San Francisco i dati non forniscono prove dirette dell’esistenza di forme di vita marziana, ma è la prima volta che su Marte vengono individuati tutti gli elementi indispensabili alla vita, almeno a quella che conosciamo sulla Terra.

C’erano quindi, secondo i ricercatori, tutti gli elementi necessari per l’esistenza di procarioti, ossia microrganismi unicellulari come quelli che si ritiene abbiano popolato per primi la Terra.

Curiosity ha trovato gli ingredienti della vita nel cratere Gale.

Curiosity li ha individuati nel cratere Gale, il cratere dal diametro di 150 chilometri nel quale era atterrata, nelle rocce sedimentarie della zona chiamata Yellowknife Bay, vicino l’Equatore marziano. Dove per un lunghissimo periodo (decine di migliaia di anni, ma forse anche per centinaia di migliaia di anni) c’è stato un lago, sono stati scoperti carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo.

La presenza di questi elementi, con l’acqua del lago che occupava il cratere Gale, faceva di Marte "un ambiente abitabile", come lo hanno definito i ricercatori, e capace di ospitare microrganismi chemiolitoautotrofi, capaci cioè di ottenere da rocce e minerali l’energia della quale avevano bisogno per vivere. Sulla Terra batteri simili vivono all’interno di grotte e nelle sorgenti idrotermali.

"L’acqua è la condizione senza la quale non potrebbe esistere la vita come la conosciamo, ma da sola non basta perchè ci sia un ambiente favorevole alla vita", osserva John Grotzinger, del California Institute of Technology (Caltech), coordinatore di una delle sei ricerche. Oltre all’acqua, prosegue "serve una fonte di energia che alimenti il metabolismo dei microrganismi, come carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo".

Ora si sa che su Marte questi elementi c’erano e questo, per Grotzinger, suggerisce che "nei primissimi miliardi di anni della sua storia la superficie di Marte fosse notevolmente diversa da quella attuale". Adesso, aggiunge il ricercatore su Science, "siamo in grado di dimostrare che il cratere Gale una volta ospitava un antico lago con caratteristiche adeguate a supportare una biosfera marziana basata su chemiolitoautotrofi".

Flamini (Asi): "Diventa ancora più importante missione ExoMars". Sono " dati conclusivi" per il coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini per il quale, alla luce della scoperta, diventa ancora più importante la missione ExoMars, pianificata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per il 2016 e per il 2018, con una forte partecipazione scientifica ed industriale italiana.

"A questo punto – ha detto – Exomars diventa una missione fondamentale. Curiosity non ha a bordo strumenti per rilevare materiale organico, mentre Exomars li avrà. Se andremo, e sono sicuro che lo faremo, su terreni simili a quelli dove si trova ora il rover americano sono altrettanto certo che avremo delle sorprese".

La fase della missione, in programma nel 2018, prevede un rover per esplorare il terreno circostante la zona di atterraggio. "La notizia della probabile vita nel passato di Marte – conclude Flamini – potrà dare ulteriore luce all’importanza delle missioni verso il pianeta rosso, ammesso che qualcuno avesse ancora il dubbio. Marte rimane un obiettivo importante e si dovrà cominciare anche a pensare a delle missioni con uomini a bordo".

Parmitano: "Adesso c’è un motivo più grande per andare". "Adesso c’è un motivo ancora più grande per andare a mettere i piedi sulla sabbia rossa di Marte" dice l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Luca Pamitano. La scoperta, ha aggiunto, "è una spinta ulteriore all’esplorazione umana, una scintilla capace di scatenare un incendio emotivo, soprattutto in un momento come questo, nel quale il volo spaziale sembra un lusso di cui si può fare a meno". Invece, ha aggiunto, "la volontà di portare avanti l’esplorazione spaziale è pienamente giustificata dal fatto che non stiamo cercando l’unicorno alla fine dell’arcobaleno: Marte è un obiettivo strategico assai valido".

Quanto alla possibilità che nell’universo possano esistere altre forme di vita, l’astronauta è convinto che "quello che ci limita è la nostra capacità di immaginazione. Ci piace dare definizioni di tutto e anche la vita la definiamo in termini di organismi, riproduzione, Dna, mortalità".

Tuttavia, ha aggiunto, "è possibile e probabile che, considerando il grandissimo numero di stelle e pianeti, che esista qualcosa che possiamo paragonare a quello che chiamiamo vita: è la nostra immaginazione a fallire, non la natura". Nulla, naturalmente, che abbia a che fare con alieni e Ufo: "Non solo dalla Stazione Spaziale non ho mai visto nulla, ma non credo proprio che alieni e Ufo possano essere tra noi".

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -vita.aspx

......x giungere a questa conclusione hanno perso 40 anni........................[:(!]
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