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Marziano
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L’osservatorio della US Naval Military SECCHI (Sun Earth Connection Coronal and Heliospheric Investigation) è una suite di cinque telescopi scientifici che osserva la corona solare e dell’eliosfera interna dalla superficie del Sole e l’orbita della Terra. Queste osservazioni uniche sono effettuate dalle sonde spaziali SETERO- Solar Terrestrial Relations Observatory della NASA, che analizza le immagini trasmesse appunto dalle sonde spaziali STEREO A e STEREO B, che in questi ultimi giorni ha seguito con molta curiosità il percorso e le interazioni del Sole con la Cometa ISON. Alcune di queste immagini sono al centro dell’attenzione di alcuni ricercatori che hanno analizzato le fotografie e le analisi di SECCHI mettendo in risalto l’immagine di un oggetto di enormi proporzioni, grande quanto la nostra stella, che si vede in alcuni “frame”.

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02/12/2013
Cometa Ison: in gennaio
respireremo la sua polvere

Spesso le comete sono state definite “fantasmi del cielo” perché acquistano talvolta dimensioni enormi – chiome di cento-duecentomila chilometri di diametro, code lunghe fino a 100 e più milioni di chilometri – pur avendo masse ridicole astronomicamente parlando: diciamo la massa di una montagna terrestre, e neppure tanto grande. Bene: ISON, che nelle attese degli astronomi (e del pubblico) doveva diventare “la cometa del secolo” non ha retto alla prova del fuoco e si è trasformata nel fantasma di un fantasma.



Passando vicino al Sole il 28 novembre, si è disintegrata, lasciando solo un frammento del nucleo e una nube di vapori (foto). Nel transitare a 1,2 milioni di chilometri dalla superficie solare, ha attraversato la “corona”, un ambiente molto rarefatto ma con la temperatura di milioni di gradi. Troppo per un fragile iceberg arrivato dalla Nube di Oort, quell’insieme di miliardi di nuclei cometari che avvolge il Sistema solare fino a due anni luce da noi.



Il frammento superstite è certamente molto piccolo, considerando che già il nucleo intero aveva un diametro di appena 1,5 chilometri. Se anche vivrà ancora, non possiamo attenderci una resa spettacolare.

In definitiva la ISON ha soltanto confermato una vecchia nozione: che sulle comete non è possibile fare previsioni, fanno quello che vogliono...



E’ comunque interessante sapere, a questo punto, che intorno al 12 di gennaio 2014 la Terra attraverserà una scia di piccolissimi detriti lasciati dalla ISON sulla sua orbita mentre si avvicinava al Sole. Non sarà, pare, una pioggia di meteore. I detriti misurano qualche millesimo di millimetro, e scenderanno al suolo come una rada e finissime nevicata. Solo qualche sporadico frammento un po’ più grande potrà ardere nel cielo.



A scoprire e dimostrare il rapporto tra le comete e le meteore o “stelle cadenti” fu Giovanni Virginio Schiaparelli, astronomo nato a Savigliano e poi diventato direttore per alcuni decenni dell’Osservatorio di Brera a Milano. L’interesse per questo tema di ricerca risale addirittura all’infanzia dell’astronomo: “Di un tratto si spiccò una stella cadente; poi un’altra; poi un’altra. Alla mia domanda cosa fossero, egli rispose che queste cose le sapeva soltanto Domeneddio. Io tacqui ed un confuso sentimento di cose immense e di cose adorabili si impadronì di me.” Così Schiaparelli ricorda la prima osservazione di uno sciame meteorico, avvenuta all’età di quattro anni tra le braccia del padre.



Schiaparelli nacque nel 1835, divenne direttore dell’Osservatorio di Brera nel 1862 e morì a Milano nel 1910, l’anno in cui si ripresentò la cometa di Halley, che ha un periodo di 76 anni. Sull’origine delle meteore fino all’epoca di Schiaparelli convivevano le ipotesi più diverse e chiaramente infondate e stravaganti. C’era ancora chi sosteneva, per esempio, l’idea che le stelle cadenti potessero essere perturbazioni atmosferiche, fuochi fatui o esalazioni del suolo terrestre salite ad alta quota. Per gli astronomi Pierre Simon Laplace e Heinrich Wilhelm Olbers, due scienziati importanti e famosi, si trattava addirittura di eruzioni di vulcani lunari.



Nell’agosto 1866 Schiaparelli osservò le “lacrime di San Lorenzo”, ovvero lo sciame di stelle cadenti chiamate Perseidi. Ricostruendone l’orbita, e assumendola parabolica, arrivò a dimostrare la coincidenza tra l’orbita dello sciame e quella della cometa Swift-Tuttle, da lui osservata pochi anni prima, nel 1862.



Pochi mesi dopo, nel novembre 1866, Schiaparelli ritrovò la medesima relazione tra lo sciame delle Leonidi e la cometa Temple-Tuttle, che proprio in quell’anno brillava in cielo. L’anno seguente pubblicò i suoi risultati, che gli fecero vincere il prestigioso Premio Lalande dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Francia, la medaglia d’oro della Royal Society, quella della Società Italiana dei XL e quella della Imperiale Accademia Tedesca Leopoldina Carolina dei Naturalisti.


Derivate da quei fantasmi che sono le comete, le meteore, anche le più luminose, sono a loro volta fantomatiche: ciò che vediamo è l’alta atmosfera ionizzata lungo il percorso del frammento di cometa; il frammento in sé, misura appena qualche millimetro.


http://www.lastampa.it/2013/12/02/scien ... agina.html


Ultima modifica di ubatuba il 02/12/2013, 08:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/12/2013, 13:31 
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Wave ha scritto:

L’osservatorio della US Naval Military SECCHI (Sun Earth Connection Coronal and Heliospheric Investigation) è una suite di cinque telescopi scientifici che osserva la corona solare e dell’eliosfera interna dalla superficie del Sole e l’orbita della Terra. Queste osservazioni uniche sono effettuate dalle sonde spaziali SETERO- Solar Terrestrial Relations Observatory della NASA, che analizza le immagini trasmesse appunto dalle sonde spaziali STEREO A e STEREO B, che in questi ultimi giorni ha seguito con molta curiosità il percorso e le interazioni del Sole con la Cometa ISON. Alcune di queste immagini sono al centro dell’attenzione di alcuni ricercatori che hanno analizzato le fotografie e le analisi di SECCHI mettendo in risalto l’immagine di un oggetto di enormi proporzioni, grande quanto la nostra stella, che si vede in alcuni “frame”.

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Ma avete notato la quantità di energia emessa dal Sole mentre la cometa si avvicina? E poi spuntano queste foto..io ribadisco non è una semplice cometa e il fatto che si sia spaccata conta meno di 0... tutto è come deve essere,sempre.



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2,88 KB

Questa foto (se sono riuscito metterla lol) mostra una sfera enorme che è stata la per circa 12min....queste sono immagini provenienti dalle cam che la NASA ha messo a disposizione per vedere live,on line, il perielio di ISON...avete per caso sentito parlare di questa robba?

In questo video facendo diverse comparazioni Jessie ci fa vedere come sia impossibile che ISON sia 3.3 km...ovviamente giudicate voi e scegliete voi in cosa credere.

http://www.youtube.com/watch?v=ry30_ORL ... qElbAlMqRw

Ora il punto è questo ISON è sopravvissuta ma s'è spaccata. Quindi, come hanno giustamente detto altri, si pensa che sia difficile osservarla. Il fatto è che bisogna capire quanto si è spaccata e quanto è grande questa coda di detriti che si porta dietro che passerà proprio sopra le nostre teste a dicembre. Jessie sta facendo delle stime e sta mostrando diverse cose. Se vi interessa, seguitelo. Non mi stancherò mai di ripeterlo perchè so che è la verità. Se vi fidate,bene in caso contrario bene uguale. E' una vostra scelta. NON è una cometa come le altre.. è molto di più.


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MessaggioInviato: 02/12/2013, 13:52 
Dicono che i frammenti più piccoli potrebbero perdurare nell'alta atmosfera per mesi se non anni..

Attivare i sottotitoli.



Ultima modifica di Wave il 02/12/2013, 13:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/12/2013, 15:01 
Infatti, dopo il burrascoso passaggio al perielio, al quale sembrava non essere sopravvissuta, Ison fa ancora parlare di sé. Le ultime immagini infatti rilasciate dalla Nasa sembrano suggerire che una parte del corpo celeste sia comunque riuscita a cavarsela e che quindi non si sia disintegrata e vaporizzata del tutto. Ma cosa sappiamo esattamente sul destino di Ison?

La comparsa, a poche ore dal perielio, di un punto luminoso intorno al Sole aveva suggerito infatti che parte del nucleo ghiacciato della cometa fosse ancora intatto. Ma, come racconta il New York Times, le carte in tavola sono ancora cambiate nel corso del weekend, quando la luminosità dei resti della cometa è scesa nuovamente. L'idea, come spiegano gli esperti, è che gran parte, se non tutto della cometa sia ormai morto, e che non ci sia più molto da vedere, tanto meno ad occhio nudo.

Per Karl Battams - astrofisico del Naval Research Laboratory che ha ribattezzato Ison la cometa di Schrödinger per via delle sue capacità di essere sia viva che morta, al pari del famoso gatto quantistico - la cometa si sarebbe disintegrata addirittura prima del suo incontro con il Sole, e dire con certezza che cosa si sia visto in prossimità della stella è difficile. Più che Ison, e il suo nucleo, quel che abbiamo visto nei dintorni del Sole potrebbero essere stati solo macerie lasciate dall'evaporazione del ghiaccio o una nuvola di polvere.

Destino incerto a parte, il comportamento bizzarro della cometa verrà ora analizzato nel dettaglio dagli astronomi, nel tentativo di capire di cosa era fatta Ison e come si è dissolta (se lo ha fatto del tutto). Per comprendere qualcosa di più sul corpo celeste e sull'intero Sistema solare.

(Credits: Nasa)

http://daily.wired.it/news/scienza/2013 ... 23433.html


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MessaggioInviato: 03/12/2013, 10:38 
Persa Ison spazio ora alle Comete Lovejoy e Linear ed alle Geminidi

astronomia e scienza | 03 dicembre 2013 ore 08:20 | a cura di Manuel Mazzoleni


Cometa Lovejoy

Dopo aver perso la speranza di poter ancora osservare la Cometa Ison nei nostri cieli, il mese di Dicembre ci regalerà tuttavia spettacoli ancora suggestivi ed incantevoli. L’attenzione si sta infatti spostando su altre due comete Lovejoy e Linear.

LOVEJOY - La prima ha fatto la sua apparizione già sul finire di novembre, quando è stata visibile anche a occhio nudo, raggiunto la quinta magnitudine. A inizio dicembre la osserveremo al massimo della sua brillantezza, forse addirittura di quarta magnitudine. Pur essendo infatti attesa al perielio il 22 ( passerà a circa 120 milioni di chilometri dal Sole) nel corso del mese si allontanerà man mano dalla Terra calando probabilmente in modo leggero di luminosità. Per le prime due decadi del mese sarà osservabile sia dopo il tramonto che prima dell’alba, anche se al mattino risulterà decisamente più alta in cielo. Nell’ultima parte di dicembre la troveremo più bassa, praticamente inosservabile alla sera ma ancora discretamente alta al mattino. Partendo dal Boote, attraverserà la Corona Boreale per finire in Ercole. Al momento si trova vicino alla costellazione del Cancro.

LINEAR- La seconda ha avuto un improvviso aumento di luminosità a ottobre, che l’ha innalzata fino all’ottava magnitudine, un valore molto superiore a quello che le stime indicavano per febbraio, mese del suo passaggio al perielio e della sua presunta maggior luminosità. Dopo l’outburst la Linear, nel corso di novembre, è ritornata nell’anonimato. A dicembre ma anche successivamente sarà però interessante continuare a seguirla, soprattutto perché potrebbe essere interessata da altri outburst. Per tutto il mese, al termine della notte astronomica, avrà guadagnato una discreta altezza in cielo, muovendosi dal Boote fino alla porzione meridionale dell’Ercole, passando nei pressi della testa del Serpente.

CIO' CHE RESTA DI ISON- Non dimentichiamo poi che secondo le ultime stime intorno al 12 di gennaio 2014 la Terra attraverserà una scia di piccolissimi detriti lasciati dalla Cometa ISON sulla sua orbita mentre si avvicinava al Sole. Non sarà, pare, una pioggia di meteore. I detriti misurano qualche millesimo di millimetro, e scenderanno al suolo come una rada e finissime nevicata. Solo qualche sporadico frammento un po’ più grande potrà ardere nel cielo.

GEMINIDI - Bisogna infine non dimenticare le stelle cadenti d'inverno, le Geminidi, comparabili per quantità e brillantezza alle Perseidi di agosto. Tuttavia le circostanze con cui potremo osservarle quest'anno non sono favorevoli dato che la maggior frequenza dovrebbe verificarsi nelle ore diurne del 13 dicembre. Secondo le ultime stime dovrebbero produrre frequenze orarie abbastanza sostenute: nei tre giorni intorno al massimo sarà possibile osservarne più di una ventina all'ora e nella fase del massimo un numero superiore al centinaio.

dati: http://divulgazione.uai.it
http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/p ... nidi-63913

la lovejoy non sara'la cometa del secolo,ma e' veramente interessante,ad osservarla.......in mancanza di altro,uno sforzo mattutino,e'ben ripagato......[;)]


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MessaggioInviato: 03/12/2013, 13:48 
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ubatuba ha scritto:

CIO' CHE RESTA DI ISON- Non dimentichiamo poi che secondo le ultime stime intorno al 12 di gennaio 2014 la Terra attraverserà una scia di piccolissimi detriti lasciati dalla Cometa ISON sulla sua orbita mentre si avvicinava al Sole. Non sarà, pare, una pioggia di meteore. I detriti misurano qualche millesimo di millimetro, e scenderanno al suolo come una rada e finissime nevicata. Solo qualche sporadico frammento un po’ più grande potrà ardere nel cielo.


Nutro qualche dubbio, che possa andare così... in effetti pure se piccoli e con massa bassissima, la velocità cinetica con i quali tali detriti incontreranno l'atmosfera terrestre, dovrebbe far si che siano vaporizzati comunque.

Ma vabbè in ogni caso se così fosse, credo debba essere messa in evidenza la chances scientifica enorme di poter studiare eventuali microorganismi presenti nella cometa (quanto meno per potenziale verifica di alcune teorie panspermiche)
e la potenziale implicazione di "contagio" e-o di "evoluzione" qualora il contenuto di questa finissima polvere sia in qualche maniera "attivo"

Insomma mi sembra una situazione che rimane interessantissima comunque


Ultima modifica di superza il 03/12/2013, 13:49, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/12/2013, 16:02 
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superza ha scritto:

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ubatuba ha scritto:

CIO' CHE RESTA DI ISON- Non dimentichiamo poi che secondo le ultime stime intorno al 12 di gennaio 2014 la Terra attraverserà una scia di piccolissimi detriti lasciati dalla Cometa ISON sulla sua orbita mentre si avvicinava al Sole. Non sarà, pare, una pioggia di meteore. I detriti misurano qualche millesimo di millimetro, e scenderanno al suolo come una rada e finissime nevicata. Solo qualche sporadico frammento un po’ più grande potrà ardere nel cielo.


Nutro qualche dubbio, che possa andare così... in effetti pure se piccoli e con massa bassissima, la velocità cinetica con i quali tali detriti incontreranno l'atmosfera terrestre, dovrebbe far si che siano vaporizzati comunque.

Ma vabbè in ogni caso se così fosse, credo debba essere messa in evidenza la chances scientifica enorme di poter studiare eventuali microorganismi presenti nella cometa (quanto meno per potenziale verifica di alcune teorie panspermiche)
e la potenziale implicazione di "contagio" e-o di "evoluzione" qualora il contenuto di questa finissima polvere sia in qualche maniera "attivo"

Insomma mi sembra una situazione che rimane interessantissima comunque



di certo nonostante la delusione,lo studio della ison ha portato certamente a nuove conoscenze, si spera che qualke minuscolo frammento possa giungere a terra,ma sinceramene pure io ne dubito
cmq mai disperare,ora come gia' detto cerchiamo di consolarci con la lovejoy.......[;)]


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MessaggioInviato: 04/12/2013, 10:38 
Del corpo celeste pare non siano rimasti altro che detriti ma gli scienziati continuano le loro osservazioni. ''La questione è - si legge sulla sezione del sito della Nasa dedicato alla cometa - se il punto luminoso che si allontana dal Sole sia composto solo di detriti o se un piccolo nucleo dell'originale palla di ghiaccio sia ancora lì''. Flop Ison, la cometa si è disgregata nel passaggio vicino al Sole.



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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 96104.html


Ultima modifica di ubatuba il 04/12/2013, 10:39, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/12/2013, 12:56 
La promettentissima ISON è stata quasi completamente distrutta dal Sole durante il passaggio al perielio. Una volta giunta nei pressi della nostra stella il nucleo, molto sollecitato, è finito in mille pezzi, così come i sogni degli appassionati.

Qualcosa sembra essersi salvato, ma non riuscirà certamente a mostrare quanto ci si aspettava. Un vero peccato. La ISON, oltre ad essere piuttosto piccola (un paio di chilometri di diametro), si è rivelata molto fragile e i segnali sul suo infausto destino si erano manifestati con un paio di outburst nell’ultimo mese.

Nelle giornate del 27 e 28 novembre le immagini provenienti dalla sonda della NASA SOHO hanno prima illuso, mostrando un oggetto brillante nei pressi del Sole che ha raggiunto un picco di -3 magnitudini. Successivamente, a poche ore dal perielio, un brusco calo di luminosità ha fatto presagire quanto sarebbe successivamente accaduto.

La cometa si è trasformata con il trascorrere del tempo in un oggetto allungato praticamente privo della testa che a velocità folle andava incontro a un “drago fiammeggiante”, fino a doppiarlo.
Dopo il perielio la cometa ha assunto una strana forma allargata. E’ il poco che resta della ISON, che (forse) potrebbe essere osservabile fra qualche giorno, quando la sua elongazione dal Sole sarà aumentata. Nessuna coda lunghissima si staglierà in cielo e nessun nucleo brillante sarà percepibile a occhio nudo. Solo uno sbuffo di luce testimonierà la fine della ISON.

http://www.uai.it/pubblicazioni/astrone ... -ison.html

chiamiamolo un deprofundis della ison....................... [;)] [:141]


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Se una parte del nucleo di ISON potrà tornare verso la lontana nube di Oort da cui proviene potrà forse scoprilo fra un paio di settimane Hubble, quando gli eventuali resti si saranno sufficientemente allontanati dal Sole, lontano dalla regione che il potente ma sensibile “occhio” del telescopio spaziale non può fissare.

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Te lo dicevo Ubatuba ... Se si presentano piccoline poi fanno una brutta fine! [;)]



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..certo che a te interesserebbe una cometa della grandezza di giove..[:246]


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No, ma per lo meno che si vedesse .. ad occhio nudo (non "vestito" ...) [:246]



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A proposito di grandezza... osservando le foto SOHO della cometa in prossimità del perielio al sole non vi sembra che quello che si presenta in uscita sia assurdamente enorme per un sassolino di di 2 km di diametro... voglio dire la terra in quella macchia luminosa ci sta dentro un bel pò di volte....
Capisco che vapore, detriti, gas si espandano e riflettano luce ma onestamente non mi sembra possibile a quell'ordine di grandezza... voi che ne pensate ?


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