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Gallino: il totalitarismo dell’Ue sarà la nostra rovina

La nostra stagnazione economica durerà anni: serve una trasformazione politica e un altro paradigma per il benessere e l’occupazione. Se 2013 la Cina è cresciuta del 7,7% (e nel 2014 il suo Pil sarà all’8,2%), l’Europa – Italia in primis – resterà al palo, mentre gli Usa arriveranno a +2,9%. Per Luciano Gallino, però, la situazione degli Stati Uniti non è affatto quella che si dipinge: «L’attuale presidente della Fed, Ben Bernanke, ha detto che ormai il tasso di disoccupazione è un parametro poco rappresentativo. Infatti la disoccupazione effettiva, che comprende sia gli “scoraggiati” o i part-time che vorrebbero lavorare a tempo pieno, è molto più elevata di quanto sembri». La differenza tra noi e loro? Presto detto: grazie alla moneta sovrana, «gli Stati Uniti hanno potuto permettersi di pompare migliaia di miliardi di dollari nell’economia», anche se poi «i risultati sono stati abbastanza modesti», dal momento che lo stimolo monetario «è risultato meno efficace sull’occupazione di quanto si creda», anche perché molto del denaro emesso non è stato investito in posti di lavoro.
Sul mercato del lavoro sono entrate quindi meno persone di quelle stimate, quindi il tasso di disoccupazione è più alto, mentre oltre 100 milioni di persone vivono in condizioni di povertà: per proteggerle non basta nemmeno il salario minimo che Obama intende aumentare a 10 dollari all’ora. «Il salario è fermo ai livelli del 1978, il che vuol dire meno reddito per le famiglie che hanno dovuto mettere al lavoro tutti, nonni e figli compresi», sostiene Gallino in un’inervista realizzata da Roberto Ciccarelli per “Doppiozero” e ripresa da “Megachip”. L’ex segretario Usa al Tesoro, Lawrence Summers, parla addirittura di «stagnazione secolare». Colpa della globalizzazione, delle nuove tecnologie e delle delocalizzazioni. «Ciò ha portato al paradosso per cui gli Usa contribuiscono alla crescita della Cina ma non alla propria». La stagnazione è devastante in Europa, dove allarga le diseguaglianze in tutti i suoi paesi. «Non si dice mai che in Germania esiste una parte della popolazione che ha inflitto costi umani e sociali elevati alla maggioranza e ne prende grandi vantaggi». In questo meccanismo, continua Gallino, ha influito negativamente sui bilanci degli altri paesi l’eccesso dell’export tedesco.
Per Gallino, l’euro rappresenta l’incubo numero uno. «È nato con gravi difetti e resta una moneta straniera. È una cosa da pazzi, non succede in nessun posto al mondo. Avere una moneta meno rigida aiuterebbe molto». Il sociologo torinese teme però che dalla trappola dell’Eurozona non sia così facile uscire: «Il marco sarebbe rivalutato del 40%, milioni di contratti tra enti privati e pubblici dovrebbero essere ridiscussi. Ci vorrebbero 20 anni per farlo, entreremmo in una spirale drammatica». L’aspetto più inquietante è che la moneta unica rappresenta in Europa lo strumento operativo principale del “totalitarismo neoliberista”, quello delle politiche di rigore, concepite per rendere gli Stati incapaci di proteggere i cittadini, impedendo loro di promuovere l’occupazione attraverso un impiego strategico degli investimenti pubblici. «Queste politiche sono un suicidio programmato, ben venga qualunque intervento per allieviarne le conseguenze». E se sull’euro c’è scritto “chi tocca, muore”, si può cominciare dalla politica: e cioè costringendo Bruxelles (e la Bce) a invertire la rotta, allargando i cordoni della borsa.
Uscire dalla recessione col rilancio della produzione e dei consumi di massa come nel “trentennio glorioso” tra il 1945 e 1973? «Lo pensano i governanti e alcuni economisti che hanno sempre in mente il modello che ha provocato la crisi: produrre di più tagliando il costo del lavoro, i salari, aumentando la precarietà». Gallino non crede a questa prospettiva. Inoltre, se mai avvenisse, un nuovo “miracolo economico” sarebbe «un vero disastro», perchè la crisi «non è solo finanziaria o produttiva, è anche evidentemente una crisi ecologica che produce la desertificazione del pianeta, distrugge risorse che hanno impiegato migliaia di anni per accumularsi». In più «rischiamo di essere seppelliti dai rifiuti, uno dei problemi provocati dall’esplosione nel 2007 del modello produttivo, come dimostra la Campania, che è un caso esemplare di quanto sta accadendo».
L’Ocse avverte che la crescita tornerà, ma non produrrà nuova occupazione stabile. Senza considerare che i milioni di posti fissi bruciati nella crisi sono irrecuperabili. Che fare, allora? «Bisogna ridiscutere i trattati europei e modificare lo statuto della Banca Centrale Europea, innanzitutto». La legislazione europea è infatti soffocante: le 300.000 leggi in vigore in Italia (come le 9-10.000 esistenti in Francia e in Germania) sono all’80% ispirate e comunque vincolate alle direttive europee. «Se non si passa di lì, penso che sia molto difficile fare politiche economiche che non siano quelle sconsiderate fatte negli ultimi tre anni: i governi continueranno a battere i tacchi e a firmare qualsiasi cosa che Bruxelles, la Bce o l’Fmi gli propongono». Gallino trova «scandaloso» che sia il Trattato di Maastricht che lo statuto della Bce «ignorino quasi del tutto il problema della nostra epoca: la creazione di occupazione».
L’articolo 123 del Trattato Ue vieta alla Bce di concedere scoperti di conto o qualsiasi forma di facilitazione creditizia alle amministrazioni statali: è un divieto unico tra le banche centrali esistenti sul pianeta, un’altra assurdità del trattato. È difficile modificarlo, a causa della contrarietà dei tedeschi. Ed è «curioso» notare che questo stesso articolo non vieta alla Bce l’acquisto dei titoli sul mercato secondario, cosa che la Bce ha fatto tra il 2010 e il 2011 quando acquistò 218 miliardi di titoli di Stato, di cui 103 italiani. «Se lo si volesse usare, la Bce potrebbe prestare miliardi di euro in cambio dell’impegno di un piano industriale che preveda l’assunzione netta di nuova manodopera». Invece, Draghi «ha prestato mille miliardi alle banche senza porre condizioni», e in più «si è reso ridicolo quando ha ammesso di non avere la minima idea di cosa ne abbiano fatto le banche». In realtà quei soldi sono stati usati per scambi bancari o per acquistare titoli. Meno di un terzo sono andati alle imprese, ma anche in questo caso senza porre condizioni.
«Senza risorse – sottolinea Gallino – le politiche contro la disoccupazione fatta dal nostro governo, come da tutti quelli europei, sono pannicelli caldi rispetto ai 26 milioni di disoccupati e ai 100 milioni a rischio di povertà in Europa». Molti economisti, tra cui quelli della Banca Mondiale, ritengono ormai che il Pil non sia più l’unico indicatore per misurare la salute dell’economia, e propongono altri indicatori per valutare il tasso di sviluppo umano. «Cambiare paradigma produttivo non implica solo cambiare indicatori, comporta una trasformazione politica». In questa fase, però, «mancano le premesse politiche per realizzarla». Per Gallino, i discorsi che i governi europei fanno sull’economia, in Italia come in Germania, «sono di un’ottusità incomparabile». Ovvero: «Vanno tutti in direzione contraria a quello che bisogna fare, e di certo non servono per riformare la finanza, mutare il modello produttivo e operare una transizione di milioni di lavoratori verso nuovi settori ad alta intensità di lavoro», cioè green economy, ricerca, alimentazione, beni culturali, manutenzione idrogeologica del territorio. «La crisi deve essere affrontata in tutti gli aspetti e non solo su quello finanziario e produttivo. Purtroppo la discussione pubblica è a zero».

La nostra stagnazione economica durerà anni: serve una trasformazione politica e un altro paradigma per il benessere e l’occupazione. Se 2013 la Cina è cresciuta del 7,7% (e nel 2014 il suo Pil sarà all’8,2%), l’Europa – Italia in primis – resterà al palo, mentre gli Usa arriveranno a +2,9%. Per Luciano Gallino, però, la situazione degli Stati Uniti non è affatto quella che si dipinge: «L’attuale presidente della Fed, Ben Bernanke, ha detto che ormai il tasso di disoccupazione è un parametro poco rappresentativo. Infatti la disoccupazione effettiva, che comprende sia gli “scoraggiati” o i part-time che vorrebbero lavorare a tempo pieno, è molto più elevata di quanto sembri». La differenza tra noi e loro? Presto detto: grazie alla moneta sovrana, «gli Stati Uniti hanno potuto permettersi di pompare migliaia di miliardi di dollari nell’economia», anche se poi «i risultati sono stati abbastanza modesti», dal momento che lo stimolo monetario «è risultato meno efficace sull’occupazione di quanto si creda», anche perché molto del denaro emesso non è stato investito in posti di lavoro.

Sul mercato del lavoro sono entrate quindi meno persone di quelle stimate, quindi il tasso di disoccupazione è più alto, mentre oltre 100 milioni di Luciano Gallinopersone vivono in condizioni di povertà: per proteggerle non basta nemmeno il salario minimo che Obama intende aumentare a 10 dollari all’ora. «Il salario è fermo ai livelli del 1978, il che vuol dire meno reddito per le famiglie che hanno dovuto mettere al lavoro tutti, nonni e figli compresi», sostiene Gallino in un’inervista realizzata da Roberto Ciccarelli per “Doppiozero” e ripresa da “Megachip”. L’ex segretario Usa al Tesoro, Lawrence Summers, parla addirittura di «stagnazione secolare». Colpa della globalizzazione, delle nuove tecnologie e delle delocalizzazioni. «Ciò ha portato al paradosso per cui gli Usa contribuiscono alla crescita della Cina ma non alla propria». La stagnazione è devastante in Europa, dove allarga le diseguaglianze in tutti i suoi paesi. «Non si dice mai che in Germania esiste una parte della popolazione che ha inflitto costi umani e sociali elevati alla maggioranza e ne prende grandi vantaggi». In questo meccanismo, continua Gallino, ha influito negativamente sui bilanci degli altri paesi l’eccesso dell’export tedesco.

Per Gallino, l’euro rappresenta l’incubo numero uno. «È nato con gravi difetti e resta una moneta straniera. È una cosa da pazzi, non succede in nessun posto al mondo. Avere una moneta meno rigida aiuterebbe molto». Il sociologo torinese teme però che dalla trappola dell’Eurozona non sia così facile uscire: «Il marco sarebbe rivalutato del 40%, milioni di contratti tra enti privati e pubblici dovrebbero essere ridiscussi. Ci vorrebbero 20 anni per farlo, entreremmo in una spirale drammatica». L’aspetto più inquietante è che la moneta unica rappresenta in Europa lo strumento operativo principale del “totalitarismo neoliberista”, quello delle politiche di rigore, concepite per rendere gli Stati incapaci di proteggere i cittadini, impedendo loro di promuovere l’occupazione attraverso un impiego strategico degli investimenti pubblici. «Queste politiche sono un suicidio programmato, ben venga qualunque intervento per allieviarne le conseguenze». E se sull’euro c’è scritto “chi tocca, muore”, si può cominciare dalla politica: e cioè Lawrence Summerscostringendo Bruxelles (e la Bce) a invertire la rotta, allargando i cordoni della borsa.

Uscire dalla recessione col rilancio della produzione e dei consumi di massa come nel “trentennio glorioso” tra il 1945 e 1973? «Lo pensano i governanti e alcuni economisti che hanno sempre in mente il modello che ha provocato la crisi: produrre di più tagliando il costo del lavoro, i salari, aumentando la precarietà». Gallino non crede a questa prospettiva. Inoltre, se mai avvenisse, un nuovo “miracolo economico” sarebbe «un vero disastro», perchè la crisi «non è solo finanziaria o produttiva, è anche evidentemente una crisi ecologica che produce la desertificazione del pianeta, distrugge risorse che hanno impiegato migliaia di anni per accumularsi». In più «rischiamo di essere seppelliti dai rifiuti, uno dei problemi provocati dall’esplosione nel 2007 del modello produttivo, come dimostra la Campania, che è un caso esemplare di quanto sta accadendo».

L’Ocse avverte che la crescita tornerà, ma non produrrà nuova occupazione stabile. Senza considerare che i milioni di posti fissi bruciati nella crisi sono irrecuperabili. Che fare, allora? «Bisogna ridiscutere i trattati europei e modificare lo statuto della Banca Centrale Europea, innanzitutto». La legislazione europea è infatti soffocante: le 300.000 leggi in vigore in Italia (come le 9-10.000 esistenti in Francia e in Germania) sono all’80% ispirate e comunque vincolate alle direttive europee. «Se non si passa di lì, penso che sia molto difficile fare politiche economiche che non siano quelle sconsiderate fatte negli ultimi tre anni: i governi continueranno a battere i tacchi e a firmare qualsiasi cosa che Bruxelles, la Bce o l’Fmi gli propongono». Gallino trova «scandaloso» che sia il Trattato di Maastricht che lo statuto della Bce «ignorino quasi del tutto il problema della nostra epoca: la creazione di occupazione».

L’articolo 123 del Trattato Ue vieta alla Bce di concedere scoperti di conto o qualsiasi forma di facilitazione creditizia alle amministrazioni statali: è un divieto unico tra le banche centrali esistenti sul pianeta, un’altra assurdità del trattato. È difficile modificarlo, a causa della contrarietà dei tedeschi. Ed è «curioso» notare che questo stesso articolo non vieta alla Bce l’acquisto dei titoli sul mercato secondario, cosa che la Bce ha fatto tra il 2010 e il 2011 quando acquistò 218 miliardi di titoli di Stato, di cui 103 italiani. «Se lo si volesse usare, la Bce potrebbe prestare miliardi di euro in cambio dell’impegno di un piano industriale che preveda l’assunzione netta di nuova manodopera». Invece, Draghi «ha prestato mille miliardi alle banche senza porre condizioni», e in più «si è reso ridicolo quando ha ammesso di non avere la minima idea di cosa ne abbiano fatto le banche». In realtà quei soldi Mario Draghisono stati usati per scambi bancari o per acquistare titoli. Meno di un terzo sono andati alle imprese, ma anche in questo caso senza porre condizioni.

«Senza risorse – sottolinea Gallino – le politiche contro la disoccupazione fatta dal nostro governo, come da tutti quelli europei, sono pannicelli caldi rispetto ai 26 milioni di disoccupati e ai 100 milioni a rischio di povertà in Europa». Molti economisti, tra cui quelli della Banca Mondiale, ritengono ormai che il Pil non sia più l’unico indicatore per misurare la salute dell’economia, e propongono altri indicatori per valutare il tasso di sviluppo umano. «Cambiare paradigma produttivo non implica solo cambiare indicatori, comporta una trasformazione politica». In questa fase, però, «mancano le premesse politiche per realizzarla». Per Gallino, i discorsi che i governi europei fanno sull’economia, in Italia come in Germania, «sono di un’ottusità incomparabile». Ovvero: «Vanno tutti in direzione contraria a quello che bisogna fare, e di certo non servono per riformare la finanza, mutare il modello produttivo e operare una transizione di milioni di lavoratori verso nuovi settori ad alta intensità di lavoro», cioè green economy, ricerca, alimentazione, beni culturali, manutenzione idrogeologica del territorio. «La crisi deve essere affrontata in tutti gli aspetti e non solo su quello finanziario e produttivo. Purtroppo la discussione pubblica è a zero»

http://www.libreidee.org/2014/01/gallin ... ra-rovina/

+ che ns rovina,sara la ns tomba.................[;)]


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MessaggioInviato: 25/01/2014, 18:29 
Cita:
ubatuba ha scritto:


+ che ns rovina,sara la ns tomba................. [;)]


Io preferisco sperare che sia la LORO tomba!

[}:)]



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MessaggioInviato: 25/01/2014, 18:50 
FLASH MOBS MILANO: Italiani anti Unione Europea

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Sabato 1 Febbraio 2014

https://www.facebook.com/events/1386956 ... n&source=1



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 25/01/2014, 20:03 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:


+ che ns rovina,sara la ns tomba................. [;)]


Io preferisco sperare che sia la LORO tomba!

[}:)]


..lo spero pure io.....ma quelli sono personaggi che si salvano sempre.....purtroppo... [8]


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MessaggioInviato: 25/01/2014, 21:19 
L'EURO mi ricorda molto da vicino il progetto di un certo "tipo" che voleva una "Regione PanGermanica Europea", infatti l'Inghilterra è rimasta fuori... avevano già capito tutto...


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MessaggioInviato: 26/01/2014, 00:12 
Era l'inizio del 1989 quando l'accademico francese Jaques Rupnik si sedette alla scrivania, per preparare un report sullo stato delle riforme economiche nell'Unione Sovietica di Mikhail Gorbaciov. Il termine che usò per descrivere il rantolo dell'impero fu "Catastroika".

Ai tempi di Yeltsin, quando la Russia istituì forse il più grosso e fallimentare esperimento di privatizzazione in tutta la storia dell'umanità, il Guardian diede al termine inventato da Rupnik un significato diverso. Catastroika divenno sinonimo della completa distruzione del Paese per mano delle forze che governano il mercato, della svendita dei beni pubblici e del rapido deterioramento degli standard di vita dei cittadini. Ora, l'unità per misurare la "catastroika" era diventata la disoccupazione, l'impoverimento sociale, il declino delle aspettative di vita, così come la nascita di una nuova casta di oligarchi che prende le redini di una nazione.

Qualche anno dopo, la produzione di uno sforzo analogo nella privatizzazione massiccia delle proprietà pubbliche nella Germania riunificata (presentato ora come modello per la Grecia) creò milioni di disoccupati e alcuni dei più grossi scandali nella storia dell'Europa.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=Koa1SWGHhnM[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 26/01/2014, 12:12 
Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

L'EURO mi ricorda molto da vicino il progetto di un certo "tipo" che voleva una "Regione PanGermanica Europea", infatti l'Inghilterra è rimasta fuori... avevano già capito tutto...


una certa quota di colpa la dobbiamo scaricare pure su mitterand che x dare l'assenso alla riunificazione tedesca,pretese poi una moneta comune,....bell'idea.....[;)]


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MessaggioInviato: 27/01/2014, 08:51 
Il partito anti euro è sempre più forte

Nei sondaggi Le Pen è prima in Francia. E ora il contagio arriva in Germania: il movimento di Lucke fa il pienone.



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La svolta da Parigi a Berlino. Nei sondaggi per le Europee Le Pen è prima in Francia. E ora il contagio arriva in Germania: il movimento di Lucke fa il pienone!

http://www.ilgiornale.it/?refresh_cens



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MessaggioInviato: 27/01/2014, 10:38 
Sempre più terrorizzate dalla minaccia corsa agli sportelli. Scattano limiti ai prelievi.
HSBC ha chiesto ai clienti il motivo delle operazioni di prelievi di grandi somme di denaro, per poi fare dietrofront dopo ondata proteste.

HSBC ha chiesto ai clienti il motivo delle operazioni di prelievi di grandi somme di denaro, per poi fare dietrofront dopo ondata proteste.
NEW YORK (WSI) - Banche di tutto il mondo sempre più in difficoltà e sempre più terrorizzate dalla minaccia incombente della corsa agli sportelli.

Alcuni clienti di HSBC, stando a quanto ha riportato la BBC, non sono riusciti - senza che ne fossero stati informati - a prelevare grandi somme di denaro, in quanto non hanno addotto motivazioni ritenute sufficienti dalla banca.

Ovvero: ora per effettuare prelievi bisogna anche informare il proprio istituto di credito riguardo al motivo. Immediate le proteste, con un cliente che ha scritto subito: "non dovete spiegare alla vostra banca la ragione per cui volete quel denaro. E' vostro, non della banca".

Ridicole le spiegazioni di HSBC: "Chiediamo ai nostri clienti il motivo dei grandi prelievi di denaro nel momento in cui sono insoliti...e la ragione è nel nostro obbligo di proteggere i clienti, al fine di minimizzare il rischio di crimini finanziari". Diversi coloro che non sono riusciti a prelevare così somme di denaro, per un ammontare compreso tra 5.000 e 10.000 sterline.

HSBC ha ammesso di non aver informato i propri clienti sulla decisione, che è stata presa a loro insaputa nel mese di novembre. La banca è stata costretta però a fare dietrofront, con un comunicato in cui ha reso noto che "non è obbligatorio per i clienti fornire la prova dei loro prelievi di grandi somme".

Leggi il comunicato in inglese.

Il tentativo di lanciare un vero e proprio controllo di capitali è stato poco dopo seguito da un'altra notizia che ha allarmato i consumatori.

Sky ha reso noto infatti che i clienti di Lloys e TSB, così come quelli di Halifax, hanno incontrato non poche difficoltà nel prelevare denaro dai bancomat. Lloysd/TSB ha ammesso di fatto che ci sono stati problemi nei pagamenti con le carte di debito e nelle operazioni di prelievo di contanti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -hsbc.aspx

....quano mai giusto il detto di tenere il denaro sotto il materasso.........[;)]


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MessaggioInviato: 27/01/2014, 12:34 
.. insieme ad un bel " Kalašnikov"! [^]



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MessaggioInviato: 27/01/2014, 12:57 
Cita:
ubatuba ha scritto:


giusto il detto di tenere il denaro sotto il materasso......... [;)]



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Ultima modifica di Ronin77 il 27/01/2014, 12:57, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 27/01/2014, 13:03 
La BNL mi si "mangiò" praticamente tutta la liquidazione ...[8)]



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MessaggioInviato: 27/01/2014, 14:27 
Mi era venuto qualche giorno fa il dubbio circa le informazioni, o presunte tali,
relative a quelle popolazioni che starebbero, secondo il mainstream, combattendo
"guerre civili" per rimanere in Europa............. [:D]

Ebbene.............

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UN FAN UCRAINO DI UNA PAGINA AMICA SCRIVE: Io abito in Ucraina e vorrei informarvi che qui nessuno combatte per entrare in UE come dicono i vostri telegiornali, combattiamo per far crollare un governo di ladri (proprio come il vostro), le informazioni che stanno dando in Italia su questo caso sono tutte false!! Sono già morte 5 persone più due corpi dei manifestanti sono state trovati fuori città, durante gli scontri sono spariti altri 30 manifestanti, senza contare tutti quelli che hanno perso la vista o gli arti, la polizia usa proiettili di calibro 12 e vi assicuro che non sono di gomma o plastica, ci sono due morti per mano dei cecchini, la polizia sveste i manifestanti catturati e li versano addosso l'acqua (temperatura -12 gradi), vorrei anche sottolineare che nessuno è pagato per questo e a combattere non sono gli anarchici, gli europeisti o pistolinate simili ma il Popolo che combatte per la propria libertà! NON CREDETE A CIO CHE DICONO I TELEGIORNALI! Testimonianza mandata da un Fan dell'Ucraina.

Tratto da Facebook



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L'"informazione" regna sovrana! [8)]



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Cita:
Ronin77 ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:


giusto il detto di tenere il denaro sotto il materasso......... [;)]



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ronin magari si starebbe pure comodi........................... [:246]


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