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25/05/2014, 09:51

FIERO DI ESSERE POPULISTA

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DI ALESSIO MANNINO

ilribelle.com
http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... populista/

Che paura, il populismo. Re Giorgio, essendo re e non solo presidente della repubblica, ha invitato gli italiani a recarsi alle urne per sconfiggere «i populismi». Soltanto ventiquattr’ore prima aveva detto che non sarebbe entrato a gamba tesa nel dibattito politico, cosa che per altro fa da almeno tre anni facendo e disfacendo governi sulla testa degli elettori, che devono “ubbidir votando” e cuccarsi i Monti, i Letta e i Renzi per volontà sua, di Sua Maestà quirinalizia.

Ma cos’è, questo populismo? E’ il socialismo rurale nella Russia della seconda metà dell’Ottocento: non direi, è leggermente datato, ci ha pensato Lenin buonanima a seppellirlo con le sue aristocrazie proletarie. E’ il coevo People’s Party statunitense degli Stati centrali e agricoli: neanche questo, di recente negli Usa è stato affibbiato il marchio al Tea Party reo di costituire una destra non allineata ai grandi interessi finanziari. E’ il movimento argentino fondato dal simpatizzante fascista Peron e reso quasi mainstream da sua moglie Evita: la coppia Kirchner che ne è la replica degli anni 2000 è denominata così perché ha ripudiato il liberismo eterodiretto dall’Fmi restituendo sovranità al paese.

E’ il ventennio berlusconiano in Italia fondato sulla concentrazione del potere mediatico e sul suo uso e abuso dell’immaginario (la “massaia” del qualunquista Mike Buongiorno, gli yuppies, il mito del benessere e del successo): nemmeno, con Berlusconi siamo all’illusione pura che malcela i propri affari e gli affari propri, che è quanto di più terra terra esista sulla faccia della Terra.

Lasciamo perdere la Storia, che non è magistra vitae di niente per il semplice fatto che non viene studiata. Il termine è una di quelle parole manipolate, vilipese, stirate e stiracchiate, interpretate in mille modi a seconda di come faccia comodo. I politologi liberali, spacciati per seri e scientifici quando non sono che ideologizzati al cubo almeno quanto i loro sconfitti avversari marxisti, ne fanno un sinonimo di “demagogia”, cioè un consapevole raggiro del popolo per accaparrarsene il favore e conquistare il potere. In questo senso, oggi nell’Europa che si accinge a rinnovare la tribuna simbolica del parlamento di Bruxelles sono accusati di demagogia Grillo in Italia, Farage in Inghilterra, la Le Pen in Francia, solo per stare ai più famosi.

Populista sarebbe chi, in sostanza, si appella al popolo “buono” contro l’establishment “cattivo”. E rincorre tutti gli istinti, specialmente i più bassi, del popolaccio minuto e straccione, per definizione scontento. Messa infantilmente così, non è un’analisi: è una caricatura. Piena di snobismo e orrore per l’incolto e l’inclita, per chi non ha studiato, per la gente supposta non solo ignorante, ma anche stupida, animalesca, irresponsabile, anche un pochino brutta a vedersi. Diciamo pure repellente, con quel sudore che le cola sulla fronte e quelle manacce sporche di lavoro. Con quella sua inspiegabile incapacità di comprendere che se viene spremuta di tasse e subissata di obblighi internazionali, è per il suo bene. Bifolchi ingrati, questi uomini e queste donne della strada: invece di portare gioiosamente il fardello e rendere grazie all’Euro, al rigore, ai mercati, all’economia padrona e ai partiti suoi servitori, s’incarogniscono pure, gli screanzati. Hanno la faccia tosta di credersi nel giusto e nutrire un radicato senso di vomito per politici, banchieri, grand’industriali, gazzettieri, camerieri e comari che se la cantano e se la suonano e intanto arraffano, spartiscono, carriereggiano e prostituteggiano. Col consenso di chi dà loro credito, che è ancora un parte consistente, benché sempre più minoritaria, dello schifatissimo “popolo”.


Ma gli altolocati non sopportano l’idea che esista una fetta altrettanto rilevante di popolino che la fiducia in loro l’ha persa e si rifugia nell’astensione o, crimine dei crimini, nel voto alle forze “populiste”. Osano mettere in discussione la moneta unica delle banche, la sudditanza ai gangsters delle Borse, i sacri parametri del Pil e del deficit, perfino in qualche caso la stessa democrazia delegata ed elitaria. Sono pericolosi agenti del caos, distruttori e nichilisti, nemici della patria (“chi critica è disfattista”, ha detto un noto premier democratico in puro stile autoritario).

Populista, adesso, vuol dire una cosa sola: essere contro l’oligarchia al potere (la trojka finanza-politica-media) e per il popolo, inteso come cittadinanza di liberi e uguali, che il potere se lo riprende per rifondarlo sul principio di sovranità, diretta e senza autorità superiori. Il popolo è sovrano, no? Dunque il populismo è un diritto e un dovere.

Alessio Mannino


Fonte: http://www.ilribelle.com

25/05/2014, 12:44

Il Guardian: l’euro è fallito, l’Europa lo ammetta o è la fine

http://www.nocensura.com/2014/05/il-gua ... pa-lo.html

sabato 24 maggio 2014

Umore nero alla vigilia delle europee: il quantitative easing della Fed ha dato respiro all’Eurozona, i cui debiti però sono superiori alla velocità di crescita. Così l’austerity ha messo in croce l’economia e la Bce non ha fatto nulla per compensare le perdite, sostiene il “Guardian”. «La disoccupazione è alta e gli elettori sono malati di austerità». Secondo il giornale inglese, sarebbe un errore aspettari miracoli dal voto per Strasburgo: «I partiti mainstream con il loro pensiero dominante saranno ancora in carica e la vita andrà avanti come prima». Come risultato, «l’Europa si condannerà a un periodo anche più lungo di stagnazione economica, disoccupazione di massa e austerità», al punto che «fiorirà l’estremismo». Un’alternativa a questo scenario deprimente? «Ammettere che adottare l’euro come un modo per promuovere la causa di un’unione sempre più stretta è stato un errore di proporzioni storiche», scrive Larry Elliott.
L’euro, scrive Elliott in un servizio ripreso da “Voci dall’Estero”, potrebbe essere radicalmente riformato secondo le linee proposte da Charles Grant, Larry Elliott, analista economico del Guardiandirettore del “Centre for European Reform”: questo permetterebbe di ristrutturare i debiti sovrani, ridurre velocemente l’austerità e riconvertire l’economia tedesca per renderla meno concentrata sull’export. L’alternativa radicale è invece quella di «rompere il vincolo della moneta unica, restituire il potere alle singole nazioni o gruppi di Stati con economie convergenti, e ricominciare». Questo, secondo il “Guardian”, «non accadrà, almeno non ancora», visto che l’euro è il simbolo dell’eurocrazia a guida tedesca. Secondo l’economista Roger Bootle, «l’euro è stato un disastro economico, imposto all’Europa per ragioni politiche». Anziché unire l’Europa, la sta frantumando in modo pericoloso. Già negli anni ‘90 si sapeva che l’euro «avrebbe potuto rivelarsi una macchina che distrugge il lavoro», dato che tutti quei paesi «non erano pronti per un’unica politica monetaria».

Dice Elliott: «Sembrava lampante che, in assenza di mobilità del lavoro e redistribuzioni su larga scala, i paesi, privati del potere di condurre la propria politica monetaria, avrebbero dovuto ricorrere all’austerità se fossero diventati non più competitivi». Tutto questo, ovviamente, è rimasto inascoltato. «Si prevedeva molto fiduciosamente che l’euro avrebbe reso l’Europa più prospera e così facendo avrebbe creato le condizioni per un’unione sempre più stretta. La realtà è stata una crescita lenta, alti tassi di disoccupazione, riforme strutturali pasticciate, deriva e crescente malcontento. I problemi sono sorti non solo nella periferia, ma anche al centro, dove dalla creazione della moneta unica la situazione è decisamente peggiorata». Quel che è successo è che l’euro ha significato «un tasso di interesse unico e un tasso di cambio unico: il tasso di interesse era troppo basso per alcuni paesi come l’Irlanda e la Spagna, che erano in rapida crescita, ed era troppo alto per paesi come la Germania e la Francia, che Roger Bootlecrescevano meno rapidamente».
Prima della creazione dell’euro, i paesi della periferia economica avrebbero lasciato deprezzare le loro monete per restare competitivi rispetto alla Germania. «Per un decennio, i lavoratori tedeschi hanno avuto aumenti salariali al di sotto del livello di inflazione per vendere le loro merci a prezzi bassi nei mercati europei». Un grande successo, ma fino a un certo punto, aggiunge Elliott: «Il surplus commerciale della Germania è aumentato, ma il rovescio della medaglia è che i deficit commerciali in paesi come la Spagna, la Grecia e l’Italia sono peggiorati». Prima della crisi, il sistema reggeva perché la Germania esportava capitali verso i paesi della periferia. Con la crisi, Berlino ha cominciato a raccontare che, se i paesi del Sud Europa erano in difficoltà, era perché avevano “vissuto oltre le proprie possibilità”. «Un po’ eccessivo, dato che la Germania era stata complice nel permettere loro di farlo», pur di vendere il made in Germany.
La Merkel ha detto che avrebbe aiutato i paesi in difficoltà, ma solo alle sue condizioni: tutti i partner europei dovrebbero «replicare la Germania, comprimendo la domanda interna e promuovendo le esportazioni». Questo è chiaramente un’impossibilità logica, obietta Elliott, perché il surplus di un paese è il deficit di un altro paese. Così, non potendo più restare competitivi attraverso la svalutazione, gli altri paesi «hanno dovuto farlo tramite l’austerità, tagliando i salari e la spesa pubblica in modo aggressivo». Con una sola eccezione: il mondo finanziario. «Su insistenza della Germania, per le banche non c’è stata nessuna austerità». Conclude Elliott: «I leader europei considerano l’euro “troppo grande per fallire”? Si sbagliano: è già fallito». Semplice: «E’ fallito perché non riesce a dare la prosperità economica promessa e non riesce a portare l’Europa a unirsi politicamente. L’euro è come il gold standard, ma peggio, è per questo che sarebbe un errore di proporzioni storiche ignorare le elezioni di questa settimana. Sappiamo come finisce questo film». L’ultima grande crisi europea – non c’è bisogno di dirlo – portò al potere un certo caporale Hitler.

Fonte: libreidee.org

25/05/2014, 13:11

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

No nèèèèè !!!!!!!! [:D]


Lega!!!. [:D]


Si si !!!!!!!! [:D] Salvini mi sembra una persona seria che parla di problemi e evita di sprecare tempo nel denigrare gli altri.
E' stato l' unico che ha avuto l' onestà morale di dire " Abbiamo sbagliato, è ora di ricominciare "
Il mio sogno è che la Lega prima o poi si metta " daccordo " con l' M5S.
Ultima modifica di greenwarrior il 25/05/2014, 13:18, modificato 1 volta in totale.

25/05/2014, 13:14

Non lo conosco personalmente ma conosco la lega e i trattati che ha firmato sull'euro [;)]

25/05/2014, 17:45

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

No nèèèèè !!!!!!!! [:D]


Lega!!!. [:D]


Si si !!!!!!!! [:D] Salvini mi sembra una persona seria che parla di problemi e evita di sprecare tempo nel denigrare gli altri.
E' stato l' unico che ha avuto l' onestà morale di dire " Abbiamo sbagliato, è ora di ricominciare "
Il mio sogno è che la Lega prima o poi si metta " daccordo " con l' M5S.


Io sono stato indeciso fino all'ultimo tra lega e fratelli d'italia... Comunque bene o male le posizioni degli antieuropeisti sono molto simili vedremo se si porranno su basi prettamente ideologiche o la finiranno con queste cavolate ed agiranno in maniera concreta. IL mio voto futuro dipende da comew si comporteranno di qui a quando\E SE avrò di nuovo la possibilità di votare ^_^

25/05/2014, 20:55

Ragazzi... gli EUROENTUSIASTI stanno per prendere una tranvata
sulla faccia che passerà alla storia........ [:D]

A parte questo, se avete la possibilità, andatevi a sentire cosa
stanno dicendo su RAINEWS24.... da mettersi le mani sui capelli.... [:o)]

L'Europa FASCISTA che detiene il controllo sulle nazioni, con i giornalisti
d'accatto filo-ebetini in libro paga, fanno campagna elettorale PROEURO,
quando i seggi sono ancora aperti..... fanno tenerezza caxxo....... [:D]

Sto godendo ragazzi.... e il bello deve ancora arrivare....... [:261] [:255] [:263]

25/05/2014, 21:13

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... ia/999861/

!!!!

25/05/2014, 21:20

MaxpoweR ha scritto:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... ia/999861/

!!!!


Estraggo dall'articolo del link:
Le Pen, poi, a margine del suo intervento a Nanterre, nel quartier generale del partito, invita tutti gli euroscettici, incluso il Movimento 5 Stelle, a unirsi a loro. “Tutti coloro che sono per la libertà – ha detto – l’indipendenza e contro l’Unione europea devono unirsi a noi – ha detto – L’Unione europea deve restituire quello che ha rubato, con la debolezza, la viltà e il tradimento delle élite europee, deve restituire al popolo la sua sovranità e dobbiamo costruire un’altra Europa: l’Europa delle nazioni libere e sovrane, l’Europa delle cooperazioni liberamente scelte. Ciò che è stato espresso oggi è un rifiuto massiccio dell’Ue”.


Questo lo si deve fare assolutamente [:)]
Ultima modifica di Wolframio il 25/05/2014, 21:23, modificato 1 volta in totale.

25/05/2014, 21:26

a quanto ho capito non c'è sintonia tra 5 stelle e lepen il che mi dispiace.

Non riesco a trovare in giro informazioni sugli exit poll italiani come mai?

25/05/2014, 22:44

Potranno manifestarsi solo dopo le 23:00

25/05/2014, 22:52

jean ha scritto:

Potranno manifestarsi solo dopo le 23:00




iniziamo con la gaffe di Repubblica.it: exit poll falsi online per errore

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Caso strano corrisponde perfettamente a quello che vorrebbero loro!!.
Stiamo attenti ai brogli.

26/05/2014, 00:21

Che tranvata che si prospetta per Grillo
http://www.lastampa.it/2014/05/25/itali ... agina.html

26/05/2014, 00:29

robs79 ha scritto:

Che tranvata che si prospetta per Grillo
http://www.lastampa.it/2014/05/25/itali ... agina.html


per Grillo o per gli italiani ?.Robs te come te la cavi con il tedesco ?.Meglio che cominciamo a preparare le valigie di cartone se le cose doveressero realmente stare così.

26/05/2014, 00:40

Werther ha scritto:
per Grillo o per gli italiani ?.Robs te come te la cavi con il tedesco ?.Meglio che cominciamo a preparare le valigie di cartone se le cose doveressero realmente stare così.

Per Grillo data la sicurezza di vittoria schiacciante che aveva manifestato nel pre-election,ma il cielo non è cosi nero, nel resto d'Europa non ci sono più molti pro-europa unita e la Germania ha perso tanto.Renzi dovrà cercare di usare la sua attuale forza per alzare la voce e pretendere importanza per l'Italia, siamo uno dei pochi paesi dove sta stravincendo il fronte pro-euro, usiamolo a nostro vantaggio cecando di entrare in cabina di comando.
Ultima modifica di robs79 il 26/05/2014, 00:41, modificato 1 volta in totale.

26/05/2014, 00:57

Occasione persa mi sa....
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