IL VIAGGIO NEL TEMPO "QUANTISTICO" E' POSSIBILE?
La ricerca è stata effettuata da un team di ricercatori dell’Università del Queensland in Australia e i loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.
Lo studio ha utilizzato i fotoni – singole particelle di luce – per simulare le particelle quantistiche che viaggiano indietro nel tempo. Studiando il loro comportamento, gli scienziati hanno rivelato possibili aspetti bizzarri della fisica moderna.
Nella simulazione, i ricercatori hanno esaminato due possibili conseguenze per un fotone che viaggia nel tempo, come il comportamento di un fotone che viaggia nel tempo e la sua interazione con se stesso più vecchio. Nel loro esperimento hanno fatto uso dello strettamente connesso, fittizio, caso in cui il fotone viaggia attraverso il normale spazio-tempo e interagisce con un altro fotone che viene bloccato in un cappio (nota Antonio De Comite, in fisica il ‘cappio’ – loop in inglese – è il nome in cui vengono inclusi oggetti, strutture, ed altro, schematizzabili come linee chiuse o anelli) che viaggia nel tempo attraverso un ‘buco di tarlo’ (wormhole), conosciuto come curva spaziotemporale chiusa di tipo tempo (closed time-like curve – CTC).
Simulando il comportamento di questo secondo fotone, i ricercatori sono stati in grado di studiare il comportamento del primo – ed i risultati hanno mostrato che evoluzioni costanti possono essere raggiunte quando si prepara proprio il secondo fotone nel modo giusto. Per definizione il ‘quantum’ si riferisce alle più piccole possibili particelle che possono esistere in maniera indipendente – come i fotoni.
Tuttavia, per i sistemi macroscopici i viaggio nel tempo devono ancora affrontare problematici paradossi. Nel 1991 è stato previsto per la prima volta che il viaggio nel tempo sarebbe stato possibile nel ‘mondo quantistico’ perché le particelle quantistiche si comportano quasi al di fuori del regno della fisica.
‘Le proprietà delle particelle quantistiche sono “illogiche” o incerte già in partenza, quindi questo dà loro abbastanza spazio di manovra per evitare situazioni inconsistenti di viaggio nel tempo‘, ha dichiarato il professor Timothy Ralph, uno dei ricercatori del recente studio. I risultati forniscono anche una migliore comprensione di come due teorie della fisica, sulle scale più grandi e in quelle più piccole, siano in grado di mettersi in relazione l’una all’altra.
‘La questione della funzionalità del viaggio nel tempo, all’interfacciarsi tra le due, è incompatibile con le teorie fisiche di maggior successo come quella della relatività generale di Einstein e quella della meccanica quantistica‘, ha riferito lo studente in dottorato Martin Ringbauer presso l’Università del Queensland.
‘La teoria di Einstein descrive il mondo su scala molto grande di stelle e galassie, mentre la meccanica quantistica è una eccellente descrizione del mondo su scala piccola di atomi e molecole‘. La teoria di Einstein suggerisce la possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo seguendo un percorso spazio-tempo che ritorna al punto di partenza nello spazio, ma in un momento precedente – una curva spaziotemporale chiusa di tipo tempo (CTC).
Questa possibilità ha lasciato perplessi allo stesso modo i fisici e i filosofi da quando fu scoperto dallo scienziato austriaco-americano Kurt Gödel nel 1949, e che sembrava provocare paradossi nel mondo classico. Questi includono il ‘paradosso dei nonni’, dove un viaggiatore del tempo potrebbe impedire l’incontro tra i loro nonni, impedendo così la nascita stessa del viaggiatore del tempo.
Ma questa nuova ricerca suggerisce che tali interazioni siano davvero possibili – anche se solo a livello quantistico.
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