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MessaggioInviato: 23/06/2014, 19:43 
Cita:
Gli archeologi hanno considerato che tali risonanze sia prodotte dallo stato di rudere cui sono ridotti gli edifici, ma Manuel Sansores, che è stato impegnato nella loro ricostruzione, dichiara che se gli edifici fossero completi permetterebbero al suono di divenire più chiaro e forte.


I soliti geniali archeologi e le loro fantomatiche teorie. Quindi quando quei templi erano al loro massimo splendore non si verificava alcun fenomeno acustico complesso; tale complessità e perfezione è dovuta allo stato di abbandono. Ma questi sono imbecilli o FANNO gli imbecilli?



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Chissà quanti testi antichi, senza bisogno di andare a cercarli in posti esotici, sono andati perduti o gelosamente custoditi da chi di dovere affinché il millenario ed ETERNO sapere in essi contenuti non trapelasse.

Un sapere da solo in grado di destabilizzare quel potere temporale e materiale ottenuto con inganni, mistificazioni e strumentalizzazioni da coloro che si sono seduti migliaia di anni fa sul vertice della piramide... e da allora non sono mai scesi.

Cita:
Libri eretici

Immagine

Parlo della chiesa cattolica, che sin dalla sua fondazione,ha visto di malocchio tutto ciò che deviava dai canoni ufficiali,tacciando di eresia quello che si scostava da essi. Nacque così, già durante il concilio di Nicea, un primo indice di opere che un buon cristiano non doveva leggere. Il che suona quantomeno bizzarro,visto che la gente in grado di leggere un libro,peraltro merce rarissima,la si contava sulla punta delle dita di una mano sola.

I primi scritti ad essere messi all’indice furono quelli di Ario,che contestava la divinità di Gesù,e che per tale motivo venne dichiarato eretico. I suoi scritti circolavano solo in ambienti ristrettissimi,e continuarono a farlo fino al medioevo,quando,ad essi,si aggiunsero opere importanti,come il De Monarchia di Dante,o anche,incredibilmente,gli scritti commentari di Paolo II,il papa che aveva commentato il concilio di Basilea.

La nascita della stampa a caratteri mobili,con l’invenzione di Guthenberg,dette un formidabile slancio alla diffusione della cultura. Una delle opere più diffuse,che tra l’altro fu anche la prima ad essere edita,era la Bibbia.

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Ed il primo a capirne la fondamentale importanza fu Martin Lutero,autore della prima traduzione in volgare,che di fatto divenne il libro più importante ad essere messo all’indice. Con la nascita del santo Uffizio,e il contemporaneo affermarsi dell’Inquisizione,venne creato il Cathalogus librorum Haereticorum,che confluì,in seguito,nell’indice Paolino.

Nato in funzione anti protestante,per arginare la diffusione delle opere luterane,divenne ben presto il compendio di tutto ciò che di pericoloso c’era per la dottrina cattolica. All’interno dell’indice iniziarono ad apparire opere importanti,tra le quali il Decamerone di Boccaccio o quelle di Erasmo da Rotterdam,unitamente a tutte le opere di Machiavelli,insieme a trattati di magia,di stregoneria e di astrologia.

Alla fine del concilio di Trento,subito dopo il 1560,nacque un secondo indice di opere proibite,il codice tridentino,che di fatto riabilitava molti dei libri precedentemente condannati,dando anche la possibilità di leggere la Bibbia in volgare,e mantenendo come eretici i libri più pericolosi,fra i quali il temuto Clavicola Salomonis,

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la chiave di Salomone,che si riteneva fosse in grado di evocare demoni

Con il codice Clementino si ritornò all’antico, e vennero proibite opere fondamentali,come quelle di Copernico,giudicate pericolosamente eretiche.

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La Bibbia di Gutenberg

La confusione iniziò a regnare sovrana,soprattutto fra gli editori,che spesso non sapevano quali fossero i testi pubblicabili e quali no;in Spagna,per esempio,la fortissima influenza dell’Inquisizione giunse a censurare molte opere che,viceversa,erano lette in altre parti d’Europa. Molti processi per eresia vennero istituiti proprio per il possesso di libri proibiti; se c’era un minimo di tolleranza per le opere di alcuni scrittori,il possesso di libri di stregoneria o di negromanzia spesso era un viatico per il rogo.

Nel corso dei secoli successivi,l’indice dei libri divenne sempre più corposo. Autori importanti videro le loro opere condannate come offensive per la morale cristiana, o anche semplicemente immorali: Leopardi, Cartesio, Zola, Voltaire, i filosofi illuministi, Wilde e molti altri finirono nella lista nera.

Fu solo papa Giovanni XXIII, nel corso del Concilio Vaticano II prima, e Paolo VI poi, nel 1966, ad abolire definitivamente l’indice. Che divenne solamente un lontano ricordo dei secoli dell’oscurantismo.

Va detto, per la cronaca, che l’Opus Dei nonostante la pratica di catalogazione dei libri proibiti sia tata ufficialmente abolita dalla gerarchia ecclesiale,continua a tenere un suo indice ragionato di testi considerati anti morale.

http://sonoconte.over-blog.it/article-l ... 48846.html


Parte dell'Eredità degli Dei è, a mio avviso, contenuta nei testi presenti in quell'indice...



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MessaggioInviato: 02/07/2014, 13:30 
mettiamoci pure le migliaia di codici bruciati quando arrivarono nelle Americhe...



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MessaggioInviato: 07/07/2014, 23:46 
Stasera a Vojager ho visto una cosa che mi ha lasciato davvero esterrefatto.

Cita:
Pedra da Gávea
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Pedra da Gavea, Rio de Janeiro
La Pedra da Gávea è una formazione rocciosa situata nella foresta di Tijuca, nei pressi della città di Rio de Janeiro.

Descrizione[modifica | modifica sorgente]
La Pedra da Gavea si innalza a un'altezza di 842 metri sopra il livello del mare, e dalla sua cima è possibile dominare con lo sguardo una zona incredibilmente ampia: il suo nome, infatti. è dovuto al fatto che i primi esploratori portoghesi la utilizzassero come punto d'osservazione per scorgere navi nemiche in avvicinamento ("Gavea" in portoghese è l'albero maestro di una nave).

Il mistero della Sfinge[modifica | modifica sorgente]
Il vertice di questa scoscesa collina sembrerebbe rappresentare un immenso viso (occhi, naso, bocca, barba ed un cappello o copricapo su questa testa): è molto dibattuto, tuttavia, se si tratti di una scultura realizzata da mani umane oppure se la particolare conformazione del "volto" sia dovuto semplicemente all'erosione naturale (si tratterebbe in tal caso di un fenomeno di pareidolia). Molti ritengono che si tratti effettivamente di una Sfinge, scolpita da alcuni fenici per indicare il luogo di sepoltura di un sovrano morto in Brasile. Sul fianco destro della montagna, infatti, sarebbero presenti dei segni incisi nella roccia che sono stati interpretati come grafemi dell'alfabeto fenicio. L'iscrizione reciterebbe "Badezir fenicio di Tiro, figlio maggiore di Jethbaal".[senza fonte] Badezir o Baal-Ezer II fu effettivamente un re di Tiro che regnò nell'850 a.C.. Tuttavia, non esistono prove concrete dell'effettiva presenza dei Fenici in Brasile, e anche sull'origine antropica delle iscrizioni sulla "Sfinge" ci sono pareri discordi tra gli studiosi.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Pedra_da_G%C3%A1vea



Sempre Da Wikipedia:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Baal-Ezer_II

Cita:
Baal-Ezer II
Baal-Eser II ou Baléazar ou encore Badezir. Roi de Tyr (855 - 849 avant J.-C.).

Fils du roi Ithobaal Ier, qui vécut quarante-cinq ans et régna pendant six ans1, fut à son tour roi de Tyr. Il eut un enfant :

Mattan I roi de Tyr.



Sempre da Wikipedia:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Ithobaal_Ier
Tradotto con google -.-
Cita:
I Ithobaal o Ethbaal (IX secolo aC.), Fu re di Tiro 887-855 aC.

Al sacerdote della dea Astarte origine; Ithobaal ho fondato una nuova dinastia rovesciando re stesso Phelles assassino di suo fratello Astharymos.

Ithobaal vissuto 68 anni e regnò per trentadue anni1. Sotto il suo regno, Tyre è cresciuta la sua influenza e potere su tutta la Fenicia. Relazioni marittime sono stati sviluppati con il mondo intero Mediterraneo. Ha mantenuto ottimi rapporti con i re d'Israele. La più grande minaccia proveniva dal potere egemonico degli Assiri.

Ha avuto due figli:

Baal-Ezer II o Badezor o Badezir re di Tiro.
Jezebel, la futura regina d'Israele, che sposò Acab figlio di Omri, re d'Israele.



Non erano dei regnanti qualunque direi...



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MessaggioInviato: 08/07/2014, 08:42 
Interessante il riferimento ad Astarte... qua ci vuole un articolo!

[;)]

Grazie Max!

[:I]

Nel frattempo iniziamo da qui l'indagine...

Il gigante nascosto - BRASILE - L'ENIGMATICA SFINGE DI GAVEA

Tra San Corrado e Barra di Tijuca, presso Rio de Janeiro, una leggendaria montagna con il volto di un antico gigante si innalza a 842 metri sopra il livello del mare. Quando il Brasile venne scoperto, gli esploratori portoghesi diedero alla pietra il nome di Gávea e la utilizzarono come punto di osservazione per le caravelle in arrivo. L'enorme roccia, circondata da un'esuberante vegetazione autoctona, ha stimolato l'immaginazione sia del pubblico che degli storici attraverso i secoli.

Immagine

Su uno dei suoi lati spiccano antiche iscrizioni apparentemente non di origine naturale, rappresentanti un vero rompicapo archeologico: da anni, infatti, nessuno, riesce a capire chi o perché le abbia realizzate.

Secondo Pedro Lacaz do Amaral, esperta guida alpinistica dell'associazione Live To Climb, che ha scalato la roccia numerose volte, la pietra dovrebbe essere il luogo di sepoltura di un antico re fenicio. Amaral ritiene si tratti di una leggenda molto conosciuta tra i Brasiliani e, a suo avviso, le incisioni sulla rupe non possono essere state provocate da agenti atmosferici o dalla naturale erosione del tempo.

La Testa dell'Imperatore

Le prime testimonianze sull'insolito sito risalgono al XIX secolo. In quel periodo alcuni "segni" rinvenuti su un lato della roccia richiamarono l'attenzione dell'Imperatore Don Pedro I. Tuttavia, suo padre Joáo VI, re del Portogallo, aveva già ricevuto da un religioso una relazione in cui si faceva riferimento a misteriose iscrizioni risalenti a prima del 1500, epoca in cui il Brasile venne scoperto. Negli anni che seguirono, furono condotte alcune ricerche, fino al 23 Marzo 1839, quando nella sua ottava sessione straordinaria, l'Istituto Geografico e Storico del Brasile decise che la Pietra di Gávea e le sue iscrizioni dovevano essere analizzate accuratamente.

Venne costituita una commissione e, a distanza di 130 anni - come riportato da "O Globo", uno dei maggiori quotidiani brasiliani, su cui apparve l'inchiesta - il rapporto affermava che essi avevano "visto le iscrizioni ed anche alcune depressioni, causate da fattori naturali". Tuttavia, chiunque osservi tali segni da vicino converrà che un fenomeno naturale ne avrebbe difficilmente potuto causare la comparsa.

Nessuno avrebbe più parlato della roccia ufficialmente, fino al 1931, quando un gruppo di escursionisti formò una spedizione per scoprire la tomba di un re fenicio salito al trono nel 856 a.C. Vennero compiuti alcuni scavi amatoriali, ma senza esito. Due anni più tardi, nel 1933 e in seguito nel 1937, altre due spedizioni stavolta composte da un centinaio di partecipanti si calarono, usando delle funi, all'altezza degli occhi della figura nel tentativo di constatare l'autenticità o meno della leggenda.

Iscrizioni Fenicie?

Nel 1946, secondo un articolo risalente al 1956, il Centro Escursionistico Brasiliano conquistò l'orecchio destro della testa, situato in una posizione molto difficile da raggiungere, giacché, con un'inclinazione di 80 gradi rispetto al terreno, un solo errore per gli scalatori risulta fatale, provocando una caduta libera di circa 20 metri. Nell'orecchio della testa monumentale si trova l'entrata di una grotta che conduce ad una caverna sotterranea lunga e stretta che attraversa tutta la roccia fino all'altra estremità.

Nel 1972 alcuni rocciatori della Equipe Neblina scalarono la Paredáo do Escaravelho, la parete est della testa, e si imbatterono nelle iscrizioni che si trovano a circa 30 metri più in basso rispetto alla sommità, in un punto estremamente scosceso. Sebbene Rio presenti un tasso annuale di precipitazioni piovose molto alto, le iscrizioni erano ancora quasi intatte. Nel 1963 l'archeologo Bernardo A. Silva Ramos, le tradusse così: LAABHTEJ BAR RIZDAB NAISINEOF RUZT, che, letto al contrario risulta: TZUR FOENISIAN BADZIR RAB JETHBAAL, ovvero: TIRO FENICIA, PRIMOGENITO DI JETHBAAL.

Immagine

Queste, solo alcune delle circostanze che fatto nascere numerose leggende sulla roccia. La grande testa con due occhi (non molto profondi e non comunicanti tra loro) e orecchie; le enormi rocce sulla sommità della testa, simili a una sorta di corona o di un ornamento; una grande cavità a forma di portale nella parte nord-est della testa, alta 15 metri, larga sette e profonda due; un osservatorio nella parte sud-est, simile ad un dolmen e contenente incisioni; un punto culminante somigliante ad una piccola piramide, formato da un singolo blocco di pietra, al vertice della testa; le controverse iscrizioni sulla parete rocciosa; alcune altre piccole iscrizioni che ricordano serpenti, raggi solari, sparse su tutta la cima del monte; e la posizione di un presunto naso che sarebbe crollato molto tempo fa.

Una scoperta da tenere segreta

Roldáo Pires Brandáo, presidente dell'Associazione Brasiliana di Speleologia e Ricerca Archeologica di Rio, ha dichiarato: "Si tratta di una sfinge scolpita nel granito dai Fenici, con volto umano ed il corpo di un animale disteso. La coda deve essere caduta a causa di erosioni nel tempo. La roccia, vista da lontano, possiede la magnificenza dei monumenti faraonici e riproduce, in uno dei suoi lati, il volto severo di un patriarca" (fonte: O Globo).

Sappiamo che nell'856 A.C. Badezir prese il posto di suo padre sul trono reale di Tiro. Forse la Pietra di Gávea è la tomba di quel re? A Niterôi, Campos e Tijuca sono stati ritrovati altri siti che confermerebbero l'effettiva presenza dei Fenici nella zona. In un'isola a largo della costa di Paraéba, Stato del Brasile molto distante da Rio, sono state scoperte alcune rocce ciclopiche e le rovine di un antico castello con enormi sale, lunghi corridoi e passaggi.

Secondo alcuni esperti il castello sarebbe una delle vestigia lasciate dai Fenici; altri non concordano. Robert Frank Marx, archeologo americano intenzionato a scoprire le prove di navigazioni trans-oceaniche di epoca pre-Colombiana in Brasile, iniziò nell'Ottobre 1982 una serie di immersioni nella baia per individuare una nave fenicia naufragata e provare che le coste brasiliane erano state esplorate da civiltà orientali, in tempi remoti. Non trovò il vascello, ma quello che scoprì è di immenso valore.

A questo proposito il quotidiano O Globo scrive: "Il caso delle terrecotte fenicie nella Baia di Guanabara è stato trattato con estrema segretezza ed il loro ritrovamento è stato svelato solo un anno dopo, nel 1978, tramite informazioni molto vaghe. Il nome del sommozzatore che ha rinvenuto i dodici reperti archeologici è stato rivelato solo ieri, dopo una conferenza al Museo Marittimo, dal presidente dell'Associazione Professionale per le Attività Subacquee, Raul Cerqueira".

Tre i vasi ritrovati. Uno restò nelle mani di José Roberto Teixeira, il sub che scoprì i vasi; gli altri due andarono ai Marines. I pezzi, della capacità di 36 litri, dovrebbero essere sotto stretta sorveglianza del governo brasiliano.

L'ingresso di Agartha

Alcuni sostenitori dell'esistenza del leggendario regno di Shambalah, un vasto impero sotterraneo contenente migliaia di abitanti e la cui capitale sarebbe la mitica Agartha, sostengono che il nostro mondo abbia luoghi d'accesso segreti situati in alcune zone del pianeta. Secondo loro, in Brasile vi sarebbero tre entrate che conducono ad Agartha: Le Sette Città di Piaué, le Montagne di Roncador (MT) e... la Pietra di Gávea. Il portale trovato sul lato sinistro, visibile dal basso, a 800 metri di distanza, potrebbe costituire l'entrata per tale mondo. Vi sono resoconti di scalatori che affermano di aver visto delle luci filtrare attraverso le fessure intorno ai lati della pietra incastrata nel portale, o presunta porta, che ostruisce l'ingresso ad Agartha.

Secondo la mitologia persiana, in corrispondenza dei punti cardinali della Terra esistono quattro stelle guardiane del cielo e la Pietra di Gávea sarebbe sotto la loro protezione, esse sono: Aldebaran a Est, Fomalhaut a Sud, Regulus a Nord ed Antares a Ovest. Alcuni ritengono che la pietra sarebbe protetta da poteri cosmici non appartenenti alle forze divine nè alle forze maligne note all'uomo.

Nel 1937 due scienziati furono ricoverati in una clinica dopo aver trascorso una notte sulla montagna, dove giurarono di aver visto un'insolita luce verde fuoriuscire dalle fessure intorno al portale, attraverso le quali scorsero diverse statue dalle fattezze umane.

Sebbene vi siano valide prove del fatto che la pietra fosse effettivamente un qualche tipo di segnale e che quindi meriti di essere sottoposta ad uno studio più approfondito, il sito resta principalmente una meta per escursionisti, turisti e ricercatori. Se essa sia stata o meno la tomba di Badezir o rappresenti l'ingresso per il leggendario regno di Agartha è difficile stabilirlo. La zona è in parte ancora inesplorata e numerosi interrogativi non sono stati ancora sciolti.

Chi saranno stati gli autori di un monumento così grandioso? Potrebbe essere stato il medesimo popolo che scolpì le linee di Nazca o edificò le mura sommerse di Bimini nelle Bahamas? I costruttori sono stati forse i Fenici?

E se lo erano, come riuscirono ad attraversare l'oceano? Il mistero permane, mentre il volto di un gigante nascosto continua a guardare il sorgere del Sole, come in attesa che qualcuno riesca a svelare i suoi segreti.

http://www.pinodenuzzo.com/controstoria/sfingegavea.htm


Ultima modifica di Atlanticus81 il 08/07/2014, 08:48, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/07/2014, 14:29 
MA perchè la si considera una tomba? non capisco perchè solo per il fatto che lì c'è una iscrizione col nome di un re questa debba essere la sua tomba -_-



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

MA perchè la si considera una tomba? non capisco perchè solo per il fatto che lì c'è una iscrizione col nome di un re questa debba essere la sua tomba -_-


Perché usano la stessa logica (errata) delle piramidi...

[8D]



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Appunto! :)



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

MA perchè la si considera una tomba? non capisco perchè solo per il fatto che lì c'è una iscrizione col nome di un re questa debba essere la sua tomba -_-


Perché usano la stessa logica (errata) delle piramidi...

[8D]


Perché usano la stessa logica volutamente errata etc etc... [:D] [;)]



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Il Gran Segreto di Gobekli Tepe

Göbekli Tepe è un nome familiare a chiunque sia interessato al tema degli antichi misteri. Presentato come il più antico tempio di pietra del mondo, si compone di una serie di strutture megalitiche ad anello formate da pilastri a forma di T splendidamente scolpiti. Si trova su un costone di montagna nel sud-est della Turchia, a soli 8 miglia (13 km) dalla città di Urfa, vicino al tradizionale sito del Giardino dell'Eden.

Qui, negli ultimi 10 mila anni, i suoi segreti sono rimasti nascosti sotto una collinetta artificiale di terra a forma di ventre, circa 300 per 200 metri di dimensioni. Agricoltura e zootecnia erano a malapena agli albori sa quando Göbekli Tepe è stata costruita, e a vagabondare attraverso il paesaggio fertile del sud-ovest asiatico erano, ci viene detto, primitivi cacciatori-raccoglitori, la cui sola esistenza ruotava intorno alla sopravvivenza giorno per giorno.

continua su...

http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/07/g ... ndo-e.html

----------

Vi invito a leggere il seguito direttamente sul sito originale poiché ci sono delle interessanti foto e immagini che non riesco a riportare sul forum poiché risultano caricate come file .txt

[8)] [?] [8)]

E quindi anche salvandole in locale non riesco comunque a incorporarli qui...

[:(]



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Cita:
che gli scienziati di oggi chiamano evento Younger Dryas Boundary (YDB). Questo imbroglione cosmico è stato visto prendere la forma di una volpe o di un lupo del cielo, incarnata forse nelle volpi che saltano scolpite in rilievo sulle facce interne dei pilastri fondamentali di Gobekli Tepe


ancora una volta un canide, leggendo impronte degli dei pare che l'uso di questa "specie" sia voluto e ricorrente in tutti i miti antichi dei vari popoli sparsi per il mondo e pare abbia una sua connotazione precisa ma purtroppo non ricordo bene quale -.-

Mah a me questa ricostruzione "filosofica" convince poco, su cosa si basa tutto ciò? Siamo sempre lì sono supposizioni o meglio sono adattamenti di ciò che si vede con ciò che si vorrebbe che fosse, tutto troppo fumoso per i miei gusti. Su quali basi i pilastri a T sono un stargate per lo shamano ecc. ecc.? E su quali basi si afferma che lì vi operassero shamani? Boh Mi sembra tutto troppo artificioso.

Io la butto lì, e se fosse "semplicemente" uno dei vari eden in giro per il mondo, i luoghi recintati e protetti dove i nostri dei si sono stabiliti una volta giunti qui?



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:
Io la butto lì, e se fosse "semplicemente" uno dei vari eden in giro per il mondo, i luoghi recintati e protetti dove i nostri dei si sono stabiliti una volta giunti qui



E se fosse il punto di imbarco dell'arca?



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mah io non sono così convinto che fu costruita un'arca nel vero senso della parola sono più orientato ad un bunker genetico visto che ci viene descritto come "cubico" se non sbaglio nella bibbia, potrebbe essere l'arca; ma mi stupirebbe il fatto di non averci ritrovato nulla se non pietra. Un bunker genetico è fatto per resistere nel tempo ed a tutto non ritrovarci nemmeno un cavo elettrico o un pezzetto di plastica; O magari un antico spazioporto, come baalbeck, smantellato e ricoperto di terra per non farlo radere al suolo come fu fatto con la "torre di babele"; Il problema è che si trova solo pietra, niente altro che pietra.



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Una profezia che tra le righe ci racconta di come tornare a possedere la "Eredità degli Antichi Dei"



Cita:
I guerrieri della Profezia dell'arcobaleno

Immagine

Un giorno, a causa dell'avidità degli uomini bianchi, verrà un tempo in cui la terra sarà devastata e inquinata, le foreste saranno distrutte, gli uccelli cadranno dal cielo, le acque diventeranno nere, il pesce sarà avvelenato nei corsi d'acqua, e non ci saranno più alberi, l'umanità come la conosciamo cesserà di esistere.

Questo è l'inizio della Profezia dell'arcobaleno, come raccontata da una donna della nazione indiana Cree d'America oltre un secolo fa.

I Cree sono uno dei più grandi gruppi di nativi americani in Nord America. Ci sono più di 135 tribù Cree che vivono in Canada, con una popolazione totale di circa 200.000 persone oggi.

La Profezia dell'arcobaleno, per come è conosciuta, si riferisce ai custodi delle leggende, dei rituali e degli altri miti che saranno necessari quando arriverà il momento di ripristinare la salute della Terra. Si ritiene che questi esseri leggendari ritorneranno in un giorno di risveglio, quando tutte le persone si uniranno per creare un nuovo mondo di giustizia, pace e libertà, e verranno chiamati i Guerrieri dell'arcobaleno. Essi insegneranno di nuovo i valori e la conoscenza che sono stati persi nel tempo, spiegando come avere saggezza ed extra-percezione, e come l'unità, l'armonia e l'amore sia la sola strada percorribile.

Il riferimento all'arcobaleno riguarda i diversi colori dei popoli originari:

All'inizio di questo ciclo di tempo, molto tempo fa, il Grande Spirito è venuto giù e ha fatto la sua comparsa e ha raccolto i popoli di questa terra insieme, dicono su un'isola che ora è sotto l'acqua, e disse a quella umana esseri, "ho intenzione di inviare a quattro direzioni e nel corso del tempo ho intenzione di cambiare a quattro colori, ma ho intenzione di darvi alcuni insegnamenti e chiamerò questi gli insegnamenti originali e quando torni insieme con l'altro potrete condividere questi in modo che si può vivere e avere la pace sulla terra, e una grande civiltà arriverà circa. Profezia raccontata da Lee Brown della tribù Salish al Continental Indigenous Council del 1986 in Alaska.

Una parte estremamente interessante della profezia riguarda la scelta del leader. Secondo la storia, un leader non sarà quello che parla più forte, che si vanta di successi, o ha il sostegno delle élite. I leader saranno coloro le cui azioni parlano più forte, quelli che hanno dimostrato saggezza e coraggio e hanno dimostrato che lavorano per il bene di tutti. Non è così che le cose dovrebbero essere?

L'Arcobaleno ha sempre avuto un significato speciale tra i diversi popoli nativi americani. E' collegato allo Spirito (Dio Supremo/Creatore) in tutte le cose. A parte la profezia Cree ci sono molte profezie e storie di Hopi, Zuni e Cherokee relative ai guerrieri dell'arcobaleno.

Ci sarà un giorno in cui le persone di tutte le razze, colori e credenze metteranno da parte le loro differenze. Si riuniranno in amore, prendendosi per mano, per guarire la Terra e tutti i suoi figli. Si muoveranno sopra la Terra come una grande Arcobaleno Rotante, portando pace, comprensione e guarigione ovunque vadano. Molte creature estinte o mitiche rinasceranno; i grandi alberi morti torneranno in una notte. Tutti gli esseri viventi fioriranno, nutrendosi dal seno della nostra Madre, la Terra.

I grandi maestri spirituali che hanno camminato sulla Terra e insegnato le basi della verità della Profezia dell'Arcobaleno Rotante torneranno a camminare tra di noi, condividendo il loro potere e la loro conoscenza con tutti. Impareremo come vedere e sentire in modo sacro. Uomini e donne saranno uguali come il Creatore voleva che fossero; tutti i bambini saranno al sicuro ovunque vogliano andare. Gli anziani saranno rispettati e valorizzati per il loro contributo alla vita. Si cercherà la loro saggezza. L'intera razza umana sarà chiamata il popolo e non ci sarà più guerra, malattia o fame per sempre. Navajo, Hopi Profezia dell'arcobaleno Rotante.

Nel tempo del Settimo Fuoco, un nuovo popolo emergerà. Ripercorrerà i propri passi per trovare la saggezza che è stata lasciata al lato del sentiero molto tempo fa. I loro passi li porteranno dagli anziani, a cui chiederanno di guidarli nel loro viaggio. Se le nuove persone rimangono forti nella loro ricerca, il tamburo sacro farà di nuovo risuonere la sua voce. Ci sarà un risveglio del popolo, e il fuoco sacro sarà nuovamente illuminato. A questo punto, alla razza dalla pelle chiara sarà data una scelta tra due strade. Una strada è la strada dell'avidità e della tecnologia senza saggezza o rispetto per la vita. Questa strada rappresenta una corsa alla distruzione. L'altra strada è la spiritualità, un percorso lento che include il rispetto per tutti gli esseri viventi. Se scegliamo il sentiero spirituale, possiamo accendere un altro fuoco, un Ottavo Fuoco, e iniziare un lungo periodo di pace e di crescita sana. Profezia dei Sette Fuochi

Mentre Wikipedia lascia intendere che la leggenda ha avuto origine in un libro del 1962 intitolato "Warriors of the Rainbow" di William Willoya e Vinson Brown, la realtà è che la profezia è antica, tramandata oralmente per molte generazioni. Brown stesso ha ammesso che la sua ricerca deriva dalle profezie Hopi, e il libro è stato criticato come un tentativo di evangelizzazione della comunità dei nativi americani mettendo in relazione la profezia dei Guerrieri Arcobaleno con la seconda venuta di Cristo.

I riferimenti a una nuova era, una Golden Age caratterizzata da armonia, stabilità e prosperità, non solo appartengono ai nativi americani, ma si possono trovare in miti e leggende provenienti da tutto il mondo. E' nota come Chryson Genos nella mitologia greca, il Kali Yuga nella cultura vedica e indù, e Gullaldr nella mitologia norrena. Un aspetto che è comune tra molte leggende dell'epoca d'oro è il ritorno di esseri o divinità che saranno di aiuto nel restauro della Terra.

Nella mitologia greca classica, l'Età dell'Oro è presieduta dal leader Titano Crono. In alcune versioni del mito da Astrea, che ha vissuto con gli uomini fino alla fine dell'Età d'argento, ma nell'Età del Bronzo, quando gli uomini sono diventati violenti e avidi, fuggì sulle stelle, dove appare come la costellazione della Vergine, che tiene in mano la bilancia della giustizia.

Che queste profezie siano vere o no, molto di ciò che raccontano - l'era dell'avidità e della violenza - è una realtà in gran parte del mondo di oggi. La corruzione, l'avidità, la povertà, il consumismo, il potere ai pochi, e l'ingiustizia sono caratteristiche predominanti della nostra civiltà accompagnati da un grande progresso tecnologico che è diventato un'arma di distruzione di massa e uno strumento per sopprimere ogni resistenza. Se gli esseri del passato interverrano o meno, una cosa è certa, la vita non può continuare in questo modo per sempre.

http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/04/i ... fezia.html


A mio parere dobbiamo entrare nell'ottica di idee che ciò che chiamiamo "mondialismo" sia necessario. Soltanto dobbiamo combattere affinché non sia il mondialismo gerarchico, dittatoriale, verticistico, piramidale che certe elite (Player C) vogliono e stanno per realizzare.

Ma invece che sia davvero "... un nuovo mondo di giustizia, pace e libertà..." come ci ricorda la profezia dell'arcobaleno e i nativi americani (forse imbeccati dal Player B?!)



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MessaggioInviato: 17/07/2014, 10:17 
Inserisco dei brani tratti dalla "Dottrina segreta" della Blavatsky che sarebbero stati presi da un antichissimo libro tibetano...parlare di questo libro e della Blavatsky sarebbe troppo complesso...

Cita:
STANZA X

1) Così due per due nelle sette Zone, la Terza Razza diede alla Quarta; i Suras divennero Asuras.
2) La Prima in ogni Zona fu del colore della Luna. La Seconda Gialla come oro; la Terza Rossa.LaQuarta bruna, che divenne nera col peccato. I primi sette rampolli umani ebbero tutti la
medesima tinta.
I sette che seguirono cominciarono a mescolarsi.
3) Allora la Terza e la Quarta crebbero in orgoglio. “Noi siamo i re; noi siamo gli dei”.
4) Presero delle mogli piacevoli a vedersi. Donne prese tra coloro che erano sprovvisti di mente,
dalle teste strette, e nacquero dei mostri, cattivi demoni, maschi e femmine, e anche dei Khado, con piccole menti.
5) Costruirono dei templi per il corpo umano. Adorarono i maschi e le femmine e il Terzo occhio cessò di funzionare.

STANZA XI

1) Costruirono città colossali con terre e metalli rari. Servendosi dei fuochi vomitati, della terra bianca delle montagne e della terra nera, formarono le loro immagini, in grandezza naturale e a loro
somiglianza, e le adorarono.
2) Eressero grandi statue, alte nove yatis, taglia del loro corpo. Fuochi eterni avevano distrutto il Paese dei loro Padri. L’Acqua minacciava la Quarta.
4) Tutti i santi furono salvi e gli empi distrutti.
Con loro perì la grande maggioranza degli enormi animali prodotti dal sudore della terra.

STANZA XI

1) Pochi furono i superstiti. Alcuni fra i gialli, alcuni fra i bruni e i neri, alcuni fra i rossi rimasero. Quelli del colore della Luna erano partiti per sempre.
2) La Quinta prodotta dal gregge santo, restò; essa fu governata dai primi Re Divini.
3) ... I serpenti che ridiscesero, che fecero pace con la Quinta, che la istruirono e guidarono...
Fonte:http://www.sakti.it/testi%20nuovo%20sito/stanze%20di%20dzyan.pdf


Ultima modifica di Angel_ il 17/07/2014, 10:24, modificato 1 volta in totale.


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