10/05/2014, 17:42
una nuova categoria di milionari consolida il suo potere politico. I regali di queste carceri sono anche i regali degli schiavi che lavorano in fabbriche all’interno delle prigioni per salari inferiori ai 50 centesimi all’ora.
10/05/2014, 21:39
11/05/2014, 02:06
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11/05/2014, 11:43
Messaggio di mauro
cari amici
“La più grande democrazia del mondo”
Dieci cose scioccanti che si devono sapere sugli Stati Uniti, di Antonio Santos
1. Gli Stati Uniti hanno la maggiore popolazione carceraria del mondo, rappresentando meno del 5% dell’umanità e più del 25% dell’umanità prigioniera. Su 100 americani uno è prigioniero. Con una crescita vertiginosa dagli anni 80, il surreale tasso delle carcerazioni negli USA è un affare e uno strumento di controllo sociale: nella misura in cui l’affare delle prigioni si espande, una nuova categoria di milionari consolida il suo potere politico. I regali di queste carceri sono anche i regali degli schiavi che lavorano in fabbriche all’interno delle prigioni per salari inferiori ai 50 centesimi all’ora. Una manodopera così competitiva che molti municipi oggi sopravvivono finanziariamente con le loro prigioni e grazie a leggi che comminano sentenze fino a 15 anni di prigione per crimini come rubare gomme. Gli obiettivi di tali leggi sono sempre i più poveri, ma soprattutto i neri, che pur rappresentando solo il 13% della popolazione americana, costituiscono il 40% della popolazione carceraria del paese.
2. Il 22% dei bambini americani vive sotto il limite della povertà. Si calcola che circa 16 milioni di bambini americani vivano senza “sicurezza alimentare”, famiglie senza la capacità economica di soddisfare i requisiti nutrizionali minimi di una dieta salutare. Le statistiche provano che questi bambini hanno i peggiori risultati scolastici, accettano i peggiori impieghi, non frequentano l’università e hanno la maggiore probabilità di essere prigionieri, quando diventeranno adulti.
3. Tra il 1890 e il 2014 gli USA hanno invaso e bombardato 150 paesi.
Sono più i paesi del mondo in cui gli USA sono intervenuti militarmente di quelli in cui ancora non l’hanno fatto. Numerosi storici calcolano in più di otto milioni le morti causate dalle guerre imperiali degli USA solo nel secolo XX. E dietro questa lista si nascondono centinaia di altre operazioni segrete, colpi di stato e protezioni a dittatori e gruppi terroristi. Secondo Obama, insignito del Nobel della Pace, gli USA conducono in questo momento più di 70 operazioni segrete in diversi paesi del mondo. Lo stesso presidente ha creato il maggiore bilancio militare di qualsiasi paese del mondo dalla Seconda Guerra Mondiale, distanziando George Bush.
4. Gli USA sono l’unico paese dell’OCSE senza diritto a qualsiasi tipo di sussidio alla maternità.
Sebbene i numeri varino a seconda dello Stato e dipendano dai contratti redatti dall’impresa, è pratica corrente che le donne americane non abbiano diritto a nessun giorno pagato né prima né dopo aver dato alla luce. In molti casi, non esiste alcuna possibilità di essere pagate. Quasi tutti i paesi del mondo prevedono tra le 12 e le 50 settimane pagate di licenza di maternità. Gli Stati Uniti fanno compagnia a Papua Nuova Guinea e allo Swaziland con zero settimane.
5. 125 americani muoiono ogni giorno per non non poter pagare l’accesso alla sanità.
Chi non possiede assicurazione sanitaria (e 50 milioni di americani non la possiedono) ha delle buone ragioni per temere di più l’ambulanza che un innocente attacco cardiaco. Con viaggi dell’ambulanza che costano in media 500 euro, la degenza in un ospedale pubblico più di 200 euro a notte e la maggior parte delle operazioni chirurgiche che ne costano decine di migliaia, è bene che ci si possa permettere un’assicurazione sanitaria privata.
6. Gli USA sono stati fondati sul genocidio di 10 milioni di nativi. Solo tra il 1940 e il 1980, il 40% di tutte le donne nelle riserve indiane sono state sterilizzate contro la loro volontà dal governo.
Si dimentichi la storia del Giorno del Ringraziamento, con indiani e coloni a dividere pacificamente un tacchino. La storia degli Stati Uniti inizia nel programma di sradicamento degli indiani: per due secoli, i nativi sono stati perseguitati e assassinati, spogliati di tutto e rinchiusi in minuscole riserve di terre infertili, in discariche di rifiuti nucleari e e su terreni contaminati. In pieno secolo XX, gli USA hanno messo in marcia un piano di sterilizzazione forzata delle donne native, chiedendo loro di firmare formulari scritti in una lingua che non comprendevano, minacciandole del taglio dei sussidi o, semplicemente, impedendo loro l’accesso ai servizi sanitari.
7. Ogni immigrato è obbligato a giurare di non essere comunista per poter vivere negli USA.
Oltre a dover giurare che non è un agente segreto né un criminale di guerra nazista, gli si chiede se in passato è stato membro del “Partito Comunista”, o se difende intellettualmente qualche organizzazione considerata “terrorista”. Se risponderà si a una qualsiasi di queste domande, gli potrebbe essere negato il diritto di vivere e lavorare negli USA per aver dato “prova di debolezza di carattere morale”.
8. Il prezzo medio di una laurea in un’università pubblica è 80.000 dollari.
L’Insegnamento Superiore è un’autentica miniera d’oro per i banchieri. Praticamente tutti gli studenti hanno debiti astronomici, maggiorati di interessi, che richiedono in media 15 anni per essere saldati. In questo periodo, gli alunni diventano schiavi delle banche e dei debiti, essendo spesso costretti a contrarre nuovi prestiti per pagare quelli vecchi. Tra il 1999 e il 2014, il debito totale degli studenti Usa ha raggiunto 1,5 trilioni di dollari, con un aumento vertiginoso del 500%.
9. Gli USA sono il paese del mondo con più armi: su 10 americani, si contano nove armi da fuoco. Non stupisce il fatto che gli Stati Uniti occupino il primo posto nella lista dei paesi con il più grande numero di armi. Ciò che sorprende è il paragone con il resto del mondo: nel resto del pianeta c’è un arma ogni 10 persone. Negli Stati Uniti, nove ogni 10. Negli USA si trova il 5% di tutta l’umanità e il 30% di tutte le armi, qualcosa come 275 milioni.
10. Sono più gli americani che credono nel Diavolo di quelli che credono in Darwin. La maggioranza degli americani è scettica, almeno per quanto riguarda la teoria dell’evoluzione, a cui crede solo il 40% della popolazione. Mentre l’esistenza di Satana e dell’inferno risulta perfettamente plausibile per oltre il 60% degli americani. Questo radicalismo religioso spiega le “conversazioni quotidiane” di Bush con Dio e anche le diatribe infinite sulla natura teologica della fede di Obama.
Fonte
Tratto da byebyeunclesam.wordpress.com
http://www.sapereeundovere.it/la-piu-gr ... del-mondo/
attraverso: http://terrarealtime.blogspot.it/2014/0 ... mondo.html
dahttp://www.iconicon.it/blog/2014/05/comment/
Naturalmente ,e parecchi qui saranno daccordo con me, io non intendo il popolo americano ma" l'elit" di cui parliamo, che ha trovato il modo di "reintrodurre la schiavitù"
una nuova categoria di milionari consolida il suo potere politico. I regali di queste carceri sono anche i regali degli schiavi che lavorano in fabbriche all’interno delle prigioni per salari inferiori ai 50 centesimi all’ora.
ciao
mauro
11/05/2014, 12:14
greenwarrior ha scritto:
Caro Mauro.
Sicuramente il tuo post farà la gioia del nostro Massimo.
11/05/2014, 13:04
bleffort ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Caro Mauro.
Sicuramente il tuo post farà la gioia del nostro Massimo.
Ha girato gli occhi da un'altra parte per non leggere.
11/05/2014, 13:13
18/08/2014, 17:22
Per la prima volta nella storia. L'American Dream, fonte di prodezze, si è afflosciato
Gli americani sono pessimisti
Soltanto il 20% crede che i propri figli staranno meglio
Che l'America sia di malumore lo sappiamo da un pezzo. Tutti, non soltanto gli americani, che, d'abitudine, delle magagne che li riguardano sono piuttosto abituati ad accorgersene per ultimi; e questa è una delle loro forze. Hanno dato da tempo, alla loro convinzione profonda, un nome forse un po' euforico ma anche poetico: American Dream, il Sogno americano.
Ce n'erano di vario tipo, naturalmente: quello di chi si sente portatore di un mondo nuovo, di ideali che mai l'umanità aveva assaggiato prima. Chi, in termini religiosi, parla e canta, del paese benedetto da Dio, chi si sente addirittura seduto alla destra del Creatore. E chi coltiva sogni modesti, umili, impersonati proprio in questi giorni da quelle mamme centroamericane che, prive di visto per gli Usa, mandano avanti i figli bambini, che diventino loro, illegali, intanto e poi sognano di raggiungerli.
Il Sogno americano che è stato seminato dai Padri pellegrini, ora è tenuto vivo con più intensità dai Figli pellegrini. In tutte le sue forme, nelle sue varietà spaziali e temporali l'American Dream si basa però, o si basava, su due convinzioni molto concrete: che l'America è il numero uno e che lo resterà per sempre, perché «cresce» più velocemente di ogni altro paese.
Ma è proprio questa convinzione, questa fede soprattutto materiale, che si sta incrinando, non solo a causa di un momento economico non felice come gli altri (anche se l'America e il mondo hanno vissuto altri tempi di recessione) ma anche perché, più o meno all'improvviso, la gente ne prende coscienza, magari in misura esagerata e si dedica a uno sport finora non praticato da queste parti: il paragone con gli altri, insidiato dal dubbio e da un principio di invidia.
Non c'è bisogno di essere acuti interpreti degli umori della gente per scoprirlo: lo dicono, con regolarità e credibilità, le onnipresenti statistiche, i venerati sondaggi. Risposte plebiscitarie accompagnano ora una domanda che incide nel cuore del Sogno americano: la fiducia che comunque «i nostri figli vivranno meglio di noi». La risposta era di solito plebiscitaria. E lo è anche adesso, ma in senso opposto. A quella domanda solo un americano su cinque risponde ora positivamente, tre su quattro si dicono sicuri di no, che i loro figli staranno peggio. Come scatto di malumore è di dimensioni mai raggiunte prima.
All'inizio del nuovo secolo la maggioranza dei cittadini Usa nutriva fiducia. Oggi il segno si è capovolto e, quasi a smentire le osservazioni preoccupate di chi denuncia la crescente diseguaglianza materiale fra le diverse classi sociali, alla domanda rispondono tutti allo stesso modo: i ricchi come i poveri (rispettivamente il 75 e il 73 per cento), le donne come gli uomini, i repubblicani come i democratici, i giovani come gli anziani. E addirittura i bianchi più dei neri, con una piccola eccezione per gli ispanici, a conferma che i sogni più tenaci sono quelli che si fanno a distanza.
Fin qui le cifre del mugugno. Ma a confermarle arrivano i dati delle statistiche comparate. Ultima quelle dell'Indice del progresso sociale, che mostra come in molti paesi a un reddito pro capite pari o anche leggermente inferiore a quello americano la gente viva meglio. Gli Stati Uniti compaiono al trentunesimo posto per la sicurezza nazionale, al trentaquattresimo per il livello generale di cultura, al settantesimo per la salute. In testa ci sono come al solito Norvegia, Olanda, Islanda, Svizzera, Canada e poi Giappone, Germania, Gran Bretagna ma anche nazioni a sorpresa. Per esempio l'Irlanda, per oltre un secolo serbatoio dell'immigrazione di massa in America e che oggi si piazza quindicesima davanti agli Usa, che sono al diciannovesimo posto.
La sorpresa più sorprendente, poi, riguarda la cosa più americana del mondo, internet: i cittadini Usa hanno meno accesso alla rete e ai cellulari rispetto agli abitanti di ben 22 paesi. Se ne avessero voglia, naturalmente, gli americani potrebbero consolarsi constatando quanto meglio fanno nazioni come la Russia, quanto grande è la loro supremazia in campo militare. Ma per i meglio informati: l'economia americana nel suo complesso è cresciuta negli ultimi anni più in fretta di quella francese, però il 99 per cento dei francesi ha progredito in termini di tenore di vita più del 99 per cento degli americani. La Francia non è il paese più amato da questa parte dell'Atlantico. E l'economista più di moda oggi, Thomas Piketty, è francese. E a raccogliere le testimonianze sul malumore americano è uno studioso di nome Yang.
18/08/2014, 19:18
18/08/2014, 23:04
Ufologo 555 ha scritto:
Ecco, ci mancava Michael Moore (il "Giulietto Chiesa USA" ...)
19/08/2014, 10:23
Thethirdeye ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:
Ecco, ci mancava Michael Moore (il "Giulietto Chiesa USA" ...)
E meno male che c'è Michael Moore.... altrimenti gli americani
stavano ancora all'era di John Wayne
19/08/2014, 11:13
19/08/2014, 11:39
la crisi sarà pure iniziata dagli USA ma sono stati i primi a risollevarsi