20/08/2014, 10:49
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20/08/2014, 12:40
False flag (in italiano operatività sotto falsa bandiera) è una tattica segreta condotta nell'ambito di operazioni militari o attività di spionaggio, condotte in genere da governi, servizi segreti, e agenzie d'intelligence, progettata per apparire come perseguita da altri enti e organizzazioni, anche attraverso l'infiltrazione o lo spionaggio di questi ultimi.
nel 1954, 13 ebrei egiziani che lavoravano per l'intelligence militare israeliana fecero saltare possedimenti americani e britannici ad Alessandria d'Egitto e al Cairo. L'obiettivo era quello di impedire ogni avvicinamento fra Nasser e le potenze occidentali spingendole a credere che i nazionalisti egiziani fossero responsabili di questi attacchi terroristici.
Le tattiche sotto falsa bandiera erano state impiegate anche nella guerra civile algerina, a partire dalla metà del 1994. Gli squadroni della morte si travestivano da terroristi islamisti e commettevano attacchi sotto falsa bandiera. Tali gruppi includevano la OJAL o la OSSRA (organizzazione segreta per la salvaguardia della Repubblica algerina) - [Lounis Aggoun e Jean-Baptiste Rivoire (2004). Françalgérie, crimes et mensonges d’Etats, (Franco-Algeria, Crimes and Lies of the States). Editions La Découverte. ISBN 2-7071-4747-8.]
Il terrorismo sotto falsa bandiera è una pratica il cui uso è stato proposto da alti ufficiali statunitensi nel famoso piano Operazione Northwoods, mai approvato e mai messo in pratica (certo, come no?!), in cui si propone di creare falsi gruppi terroristici cubani per far commettere loro crimini in USA contro immigrati cubani, da imputare poi ai castristi e a Cuba in generale. Lo scopo del piano era quello di trovare un casus belli per invadere Cuba.
Il Manuale da Campo 30-31 dell'Esercito degli Stati Uniti, che fu redatto il 18 marzo 1970 dal generale William Westmoreland e sviluppa i concetti delle operazioni "false flag", così come le appendici FM 30-31 A e FM 30-31 B:
« "Possono esserci momenti in cui i governi ospiti mostrano passività o indecisione di fronte alla sovversione comunista e, secondo l’interpretazione dei servizi segreti americani, non reagiscono con sufficiente efficacia (…) I servizi segreti dell’esercito degli Stati Uniti devono avere i mezzi per lanciare operazioni speciali che convincano i governi ospiti e l’opinione pubblica della realtà del pericolo insurrezionale. Allo scopo di raggiungere questo obiettivo, i servizi americani devono cercare di infiltrare gli insorti per mezzo di agenti in missione speciale che devono formare gruppi d’azione speciale tra gli elementi più radicali (…).
Nel caso in cui non sia possibile infiltrare con successo tali agenti al vertice dei ribelli, può essere utile strumentalizzare per i propri fini organizzazioni di estrema sinistra per raggiungere gli scopi descritti sopra. (…) Queste operazioni speciali devono rimanere rigorosamente segrete. Solamente le persone che agiscono contro l’insurrezione rivoluzionaria conosceranno il coinvolgimento dell’esercito americano negli affari interni di un paese alleato". La più importante di queste operazioni prende il nome di "Operazione CHAOS". »
20/08/2014, 13:15
Thethirdeye ha scritto:
Isis decapita un giornalista americano
20 agosto 2014 Ora 07:25
http://www.wallstreetitalia.com/article ... icano.aspx
Video propaganda e minacce a Obama: "Ne uccideremo altri, dipende dalle tue decisioni". La vittima è James Foley, rapito in Siria nel 2012. Renzi a Baghdad. Il clip del video diffuso dall'Isis nel momento che precede la decapitazione, tramite coltello, del reporter James Foley.
ROMA (WSI) - L'Isis, lo Stato islamico in Iraq e nel Levante, ha annunciato oggi di aver decapitato un giornalista americano scomparso in Siria oltre un anno fa, James Foley, e ha postato su internet un video, dal titolo "Messaggio all'America", in cui apparentemente se ne vede la decapitazione.
James Foley, un freelance che ha realizzato molti reportage per l'Afp e numerosi altri media, e' stato rapito nel nord-ovest della Siria il 22 novembre 2012. Nel video, di cui non e' possibile verificare l'autenticità, appare nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione e con un terrorista interamente vestito di nero e col volto coperto, che gli preme un coltello alla gola.
Su YouTube il video è stato subito rimosso per "violazione della norma sulla violenza".
L'Isis minaccia anche di uccidere un altro giornalista statunitense. Nel filmato si vede anche il reporter Steven Joel Sotloff, rapito in Siria, e il terrorista che dice: "la vita di questo cittadino Usa, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni".
Gli Usa: 'Inorriditi'
"Siamo inorriditi dall'uccisione brutale di un giornalista americano innocente", ha detto la portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa, Caitlin Hayden, precisando che "l'intelligence Usa sta lavorando per determinare l'autenticità del video postato dall'Isis sulla decapitazione di James Foley".
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IRAQ, RENZI OGGI A BAGDAD ED ERBIL
Il primo ministro Matteo Renzi oggi sarà in Iraq, per una visita lampo. Il premier, secondo fonti di Palazzo Chigi, sarà a Bagdad e Erbil (capoluogo del Kurdistan iracheno) e rientrerà in serata a Roma.
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La campagna di terrore dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isis) raggiunge gli Usa: gli jihadisti, che hanno preso il controllo di buona parte del territorio iracheno e siriano, hanno annunciato la decapitazione di un giornalista freelance americano rapito in Siria nel 2012, James Foley, postando in internet un video in cui si vede un terrorista che sembra tagliargli la gola.
Nel filmato si vede poi anche un altro giornalista americano, Steven Joel Sotloff, a sua volta rapito in Siria: "La vita di questo cittadino americano, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni", minaccia il terrorista. Si tratta di un filmato, di meno di 5 minuti, dal titolo "Messaggio all'America" e in cui compare la scritta: "Obama ha autorizzato operazioni militari contro lo Stato islamico ponendo effettivamente l'America su un piano scivoloso verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani". Poi, si vede quando nelle settimane scorse il presidente Obama dalla Casa Bianca ha annunciato l'avvio di raid aerei Usa in Iraq.
L'attendibilità del filmato non può essere verificata, ma è certamente agghiacciante, e credibile. Nelle immagini successive si vede Foley nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione. Accanto a lui c'è un terrorista, interamente vestito di nero e col volto coperto. Poi si vede Foley che parla contro la guerra in Iraq e "la recente campagna aerea". E ancora, il terrorista che in inglese dice: "Questo è James Foley, un cittadino americano... i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani... non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un'aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente".
A quel punto il terrorista mette un lungo coltello alla gola dell'ostaggio, e inizia vigorosamente a tagliare. Nell'immagine successiva si vede il corpo del giornalista riverso per terra, nel sangue, e la sua testa mozzata sulla schiena. "Siamo inorriditi dall'uccisione brutale di un giornalista americano innocente", ha detto la portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americana Caitlin Hayden, precisando che "l'intelligence Usa sta lavorando per determinare l'autenticità del video postato dall'Isis".
Obama è stato informato mentre era sull'Air Force One, di ritorno a Martha's Vineyard, mentre rientrava a Washington. Il presidente, riferisce la Casa Bianca, continuerà ad essere aggiornato. Foley è stato rapito il 22 novembre 2012. Fino al giorno prima aveva inviato reportage e video dal nordovest della Siria, teatro di violenti scontri tra ribelli e regime di Damasco. Secondo le ricostruzioni, sarebbe stato prelevato nelle vicinanze di Taftanaz, insieme al suo autista e al suo traduttore, che sono poi stati rilasciati.
Reporter di guerra esperto, Foley aveva già coperto i conflitti in Afghanistan e Libia. Nell'aprile 2011 era già stato vittima di un rapimento nell'est della Libia, ad opera di un gruppo di sostenitori del regime di Gheddafi. Con lui erano stati prelevati altri due giornalisti, l'americana Clare Gillis e lo spagnolo Manu Brabo, mentre un quarto, il sudafricano Anton Hammerl, era stato ucciso. I tre avevano passato 44 giorni in prigionia prima di essere liberati. Dopo il suo rapimento, la famiglia Foley ha creato il sito web http://www.freejamesfoley.com per chiedere il suo rilascio e sensibilizzare l'opinione pubblica.
Oggi, quel sito, in cui sono pubblicate molte notizie del giornalista, è stato rapidamente inondato di messaggi di cordoglio, diffusi via Twitter da tutto il mondo. Diane Foley, madre di James, ha voluto ricordare il figlio con queste parole: "Non siamo mai stati così orgogliosi di nostro figlio. Ha dato la sua vita cercando di rivelare al mondo la sofferenza del popolo siriano".
La visita di Renzi
Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà in Iraq. Il premier, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, sarà a Baghdad e poi ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, per fare rientro in serata a Roma. Renzi incontrerà il capo del governo uscente Nouri al Maliki, il premier incaricato Haider al Abbadi e poi a Erbil, nel Kurdistan iracheno, vedrà Massud Barzani, presidente della regione autonoma.
20/08/2014, 13:29
20/08/2014, 13:51
20/08/2014, 14:09
20/08/2014, 14:12
Werther ha scritto:
I servizi di intelligence sono al lavoro per identificare il boia
di James Foley, che sembra avere un accento inglese.
20/08/2014, 14:22
20/08/2014, 14:28
20/08/2014, 14:55
mik.300 ha scritto:
Ma io ho sentito
Che al Baghdadi, capo(?) dell'isis
E' stato fino al 2009 a Guantanamo,
Poi l'hanno liberato ed hop la'...
Ma che strano......
20/08/2014, 16:03
Ufologo 555 ha scritto:
(Meglio che taccia, altrimenti devo mandare a cacare qualcuno, più di uno ...)
20/08/2014, 16:47
20/08/2014, 18:52
L’altra verità, sconvolgente, sull’Isis e sui suoi aguzzini
Leggo titoli sconvolti e giustamente indignati per la decapitazione del giornalista Usa ad opera dell’Isis, ovvero dei fondamentalisti islamici che stanno occupano ampie parti del Medio Oriente e dell’Iraq. E’ un gruppo che, come emerge anche nel filmato, oggi proclama il proprio odio per gli Stati Uniti. La storia in teoria è semplice e già vista: terroristi contro la superpotenza americana.
In realtà molto più sofisticata e – consentitemelo – sconvologente. Già, perché pochi analisti davvero coraggiosi e indipendenti, nessuno racconta com’è nato l’Isis, chi l’ha voluto, chi l’ha finanziato. La risposta è sorprendente: sono gli stessi americani d’intesa con gli israeliani e i britannici. Già perché l’Isis rappresenta l’evoluzione di quelle bande armate – composte da fanatici e da criminali – che gli Usa assieme ai due alleati hanno appoggiato e armato nel tentativo di rovesciare il regime siriano di Aassad, come ha confermato recentemente, tra gli altri, Snowden, svelando documenti ufficiali dell’agenzia americana National Security agency (leggi qui). E in internet girano foto di John McCain che nel febbraio 2011 incontra i cosiddetti ribelli siriani – tra cui anche gli attuali leader dell’Isis – definendoli dei “moderati”.
Sono quei “moderati” che – preso atto dell’impossibilità di rovesciare Assad – si sono staccati dalla Siria e hanno iniziato a invadere l’Irak, mettendo facilmente in difficoltà il governo di Bagdad e alle strette i curdi ovvero altri amici ed alleati degli americani.
Sia chiaro: oggi l’Isis appare come un’entità autonoma ed è improbabile che sia ancora sostenuta e foraggiata dagli Usa, ma non sarebbe mai esistita se qualche dottor Stranamore non avesse ceduto alla tentazione di tentare strane e tortuose alchimie in Medio Oriente, tipiche degli 007 ma dall’esito, come sempre in questa zona del mondo. imprevedibile.
Oggi l’Irak liberato dagli americani è devastato da ribelli che non avrebbero mai avuto questa forza se non fossero stati inizialmente sostenuti e armati dagli stessi americani. A pagarne il prezzo è il giornalista statunitense drammaticamente e spettacolarmente decapitato (sempre che il video non sia manipolato) e con lui milioni di persone costrette alla fuga, o catturate o torturate o uccise in una zona che doveva conoscere la libertà e la democrazia e che invece sprofonda nella disperazione e nel caos.
Verrebbe da dire: complimenti, Apprendisti Stregoni. E qualcuno potrebbe rinfacciare agli Usa, a Israele e alla Gran Bretagna la propria tragica faciloneria. Sempre che il caos nella regione non sia voluto o perlomeno gradito…
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