Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
27/03/2013, 20:21
Ciao Gippo,
tu dici
> Sembrano molto preoccupati di non creare sconvolgimenti con un contatto ufficiale ma non si curano dei problemi che provocano alle piccole comunità che hanno contattato.
Non so da dove tu tragga questa considerazione; a me sembra che si preoccupino, e non poco, delle conseguenze che i rapporti instaurati potrebbero avere sulle persone contattate come illustrano questi esempi, tratti tutti dalla lettera D1378:
“Alcuni vostri fratelli dell’Australia e del Canada arrivarono addirittura ad abbandonare le loro credenze per gettarsi in un culto alla nostra civiltà e addirittura i nostri corpi, cosa che non potevamo tollerare; dato che sapevamo che una tale attitudine mentale li stava danneggiando.”
....
“In quella epoca il nostro obiettivo primario era corrispondere in qualche modo l’apportazione che voi ci stavate facilitando, senza saperlo, a proposito del coacervo culturale di OYAGAA (TERRA) ma volevamo anche analizzare gradualmente e adottando prudentissimi precauzioni l’impatto che potrebbe prodursi nella rete sociale qualora fosse inevitabile un contatto aperto di entrambe le culture”
....
“Era per noi lecito realizzare questa esperienza, dato che esortare un piccolissimo gruppo di umani di OYAGAA a stabilire vincoli di amicizia fraterna, amore per lo studio e condotta etica senza rinunciare alle proprie idee religiose patriottiche o scientifiche non violava alcun principio morale.”
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“Ma in cambio i danneggiati siete stati voi, e questo ci preoccupa per le ulteriori conseguenze che potrebbero derivarvi.”
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“Si poneva però un grave problema. In caso si fosse decisa una rapida operazione di neutralizzazione degli organi operativi di governo, non disponevamo di sistemi di connessione sociale con la Rete terrestre.”
....
“Si eserciterebbe immediatamente un controllo sui mezzi di diffusione, per modulare via via l’informazione pubblica su questo processo di mutamento così che venga assimilato progressivamente senza causare allarme.”
....
“Questa graduale presa di coscienza della Società, raggiungerebbe un punto dove gli OEMMII più intelligenti avvertirebbero che la sovranità è passata sotto il controllo di una entità alienantropa.
Arrivati a questo punto avremo bisogno dell’aiuto di esseri umani della Terra che fungano da tramite fra i miei fratelli ed i vostri compatrioti, con un doppio fine.
TRANQUILLIZZARE I VOSTRI FRATELLI presentando loro un’immagine reale dei nostri fini, la nostra onestà, le nostre intenzioni pacificatrici e le potenti ragioni che ci hanno spinto a usurpare provvisoriamente la vostra sovranità.
Aiutarci a captare con maggiore imparzialità e precisione le necessità, le frustrazioni, i livelli di ansia e di angustia, le possibili situazioni d’ingiustizia che potrebbero derivare dalla nostra azione, così da cercare di correggerle grazie ai dati apportati da questi
OEMMII.”
....
“Naturalmente si presentava il problema che questi finissero per convertirsi in addotti alla nostra ideologia, servi intellettuali delle nostre personalità. Cosa inammissibile per la nostra etica. Sarebbe stato necessario esortarli a continuare ad essere fedeli alle loro idee e conoscenze. Quindi l’unica soluzione fattibile consisteva nell’apportare loro didatticamente i nostri modelli scientifici ma senza fornire prove definitive, introducendo elementi di errore che obbligassero a mantenere ragionevoli dubbi a proposito della nostra identità, sviando i sospetti verso nazioni, istituzioni e persone.”
> Se fossi un Ummita e potessi passare inosservato fra i terrestri cercherei accuratamente le persone da contattare, non contatterei in modo casuale come dicono.
Certo, all’inizio dei contatti hanno dovuto per forza di cose andare “a naso”, non conoscendo nessuno:
“In un primo momento non sapevamo a chi rivolgerci. Inviammo nostre lettere di presentazione in Francia, Gran Bretagna e Australia ad avvocati, medici sociologi e dottori in Scienze fisiche, a nomi registrati nelle guide del telefono e in annuari professionali.”
Poi si sono man mano fatte le idee un po’ più chiare:
“Era necessario che tali umani FOSSERO MEDIAMENTE COLTI, INTELLIGENTI, DI MORALITÀ ELEVATA CON INCLINAZIONE INTELLETTUALE NEI CONFRONTI DEI TEMI ATTINENTI ALLA CIVILIZZAZIONE GALATTICA.
Che accettassero con prudenza ma senza scartarla l’ipotesi della nostra esistenza e della nostra identità.
CHE CONOSCESSERO MEDIANTE UNA COMUNICAZIONE FLUIDA LA NOSTRA CULTURA E LA NOSTRA STORIA”...
Insomma, cercando di tirare qualche conclusione senza farla troppo lunga, mi sembra si possa in sintesi dire che i supposti abbiano mantenuto un comportamento sempre coerentemente improntato al rifiuto del contatto aperto ed ufficiale, ma senza per questo mancare di rispettoso nei confronti delle persone ufficiosamente contattate.
Ciao a tutti,
27/03/2013, 20:43
Vorrei estenderlo a tutti, questo mio grazie, ma lo faccio in particolare a PaoloG. Grazie a te riesco a capirci qualcosa. Maurizio
27/03/2013, 21:25
Grazie a te Maurizio !
Sapere che la mia opera è utile a qualcuno naturalmente mi fa piacere, ma soprattutto mi stimola a proseguire.
Ciao,
22/08/2014, 18:06
Ciao a tutti,
ripesco questo ormai vecchio thread per annunciare che ho appena pubblicato nella sezione del mio sito dedicata agli articoli monotematici sulla cultura ummita un articolo sulla vita quotidiana di questo ipotetico popolo.
In questo articolo, che prende spunto principalmente dalla lettera D 41, che è quella dove vengono trasmesse le maggiori informazioni in merito alla vita di tutti giorni degli ummiti, vengono descritte varie attività quali:
- le abitazioni
- il lavoro
- la spesa
- i pasti
- l'igiene personale
- i vestiti
- il tempo libero
- il sonno
- l'educazione dei figli
- la fine della vita
L'articolo, il sesto della serie, si trova qui:
http://paolog.webs.com/UMMO/articoli.htmCiao a tutti e grazie dell'attenzione,
24/08/2014, 15:03
Grazie Paolo.
confesso di stare maturando sempre più ammirazione per le posizioni socio/politiche dei supposti ummiti, che in termini terrestri potrebbe essere (secondo me) tradotto come comunismo internazionalista di destra.
24/08/2014, 20:00
Eh si, e io aggiungerei anche "...di stampo aristocratico su base tecnocratica"
24/08/2014, 23:33
Grazie Paolo...
certo che, così descritta, la vita quotidiana degli Ummiti,
sembra molto interessante. Che darei per poter fare
una vacanza di qualche giorno in luoghi come quelli....
25/08/2014, 18:27
Vado a leggermi l' articolo, grazie PaoloG!
25/08/2014, 21:30
Paolog ha scritto: Eh si, e io aggiungerei anche "...di stampo aristocratico su base tecnocratica"
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
l'aristocraticrazia è la chiave.
se anche noi fossimo in grado di individuare con metodi oggettivi i migliori, come i supposti, saremmo a posto!
25/08/2014, 23:00
Letto tutto.
Davvero molto, molto interessante,
anche se devo dire che la società ummita non farebbe per me per molti motivi, hanno
(uso l' indicativo come PaoloG per comodità, ma non dò per certa la loro esistenza)
dei punti forti di civiltà:
tempo di lavoro ridotto, amore per la natura, e una cosa che mi ha colpito è che "cremano" i loro morti
- evidentemente con tutta la loro tecnocrazia non gli ci è voluto molto per capire che i cadaveri vanno distrutti, cosa che quaggiù si stenta ancora ad afferrare. IMHO.
Grazie Paolo per aver tradotto la lettera e averla anche "snellita" nel tuo consueto report.
Ultima modifica di
Aztlan il 25/08/2014, 23:02, modificato 1 volta in totale.