07/06/2014, 00:33
07/06/2014, 10:42
MaxpoweR ha scritto:
gli egittologi possono dire quello che vogliono, i FATTI sono altri.
07/06/2014, 22:58
07/06/2014, 23:32
Secondo l'archeologo Michael Poe, che fa riferimento a frammenti di papiro del Medio Regno, la seconda Sfinge si trovava faccia a faccia con l'ancora esistente Sfinge. Essa era situata sull'altra sponda del Nilo, e fu distrutta da una violenta piena del fiume Nilo ca. 1000 d.C. La popolazione locale prese pietre dalla struttura per ricostruire i propri villaggi.
Nel corso di quegli anni, dal 1992 al 1995, numerose furono le polemiche che interessarono la datazione della Sfinge, e si concentrarono su riviste specializzate, come il KMT: A Modern Journal of Ancient Egypt o Archaeology. Alla fine la geologia indica che l’erosione della Sfinge è causata o dall’acqua piovana dal 7000 a.C. o dalla sabbia bagnata e dalla condensa notturna dal 2500 a.C. L’egittologia si schiera dalla parte della seconda ipotesi, in quanto non ci sono motivazioni valide per considerare la data più antica.[37]
08/06/2014, 00:25
Per Robert Temple la Sfinge non rappresenta un leone, le forme del suo corpo ricordano un canide e potrebbe trattarsi del Dio Anubi, colui che apre la via, il custode dei segreti. Chi, come R. Temple, mette in discussione l'età della Sfinge, fa notare la sproporzione fra il corpo e la testa della grande statua leonina e, visto che gli Egizi conoscevano bene le giuste proporzioni fra le parti del corpo di uomini ed animali, diventa evidente che quella sproporzione possa essere la conseguenza di un rifacimento. R.Temple sostiene che la necropoli di Giza sarebbe stata dedicata ad Iside, come si afferma sulla stele dell'Inventario, ed Up-Uaut (Anubi), nella sua forma canina, ne sarebbe il degno custode.
08/06/2014, 14:03
30/08/2014, 14:00
IL RITROVAMENTO DELLA PIRAMIDE PERDUTA DI SAQQARA INDICA CHE GLI ANTICHI EGIZI ERANO IN POSSESSO DI UTENSILI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI?
Gli antichi egizi erano molto abili nella creazione di bellissime opere in legno, come i sarcofagi ritrovati in varie tombe dell'Egitto antico. Ma quando ci si imbatte in manufatti in pietra che sfidano la precisione delle moderne apparecchiature tecnologiche, sorge una domanda: come hanno fatto? Uno di questi sconcertanti oggetti è stato trovato a Saqqara, in una piramide recentemente scoperta.
Quando si parla di un sarcofago, solitamente si pensa ad una bara in legno nella quale gli antichi egizi custodivano i loro nobili defunti.
Tuttavia, la storia dell’arte ci ha insegnato che il sarcofago può essere anche in pietra, di solito ornato con una scultura o un’iscrizione, così come si era soliti fare in Egitto, in Grecia e nell’Impero Romano.
Gli antichi egizi erano molto abili nel creare bellissime opere in legno, tra cui per l’appunto sarcofagi mortuari. Tuttavia, le indagini archeologiche hanno permesso il ritrovamento di particolari manufatti che lasciano perplessi e che sfidano per precisione e bellezza ciò che è possibile realizzare con la moderna tecnologia che abbiamo a disposizione.
Gli esempi sarebbero tantissimo, ma nello slide in alto sono indicate tre di quelle che sembrano le opere più incredibili, dal punto di vista tecnico, di tutto l’antico Egitto: il sarcofago custodito nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, il sarcofago di Nectanebo II del British Museum, e il maestoso sarcofago trovato nel Serapeum di Saqqara.
Si tratta di opere realizzate in granito o in altra pietra molto dura come il basalto, intagliate con superfici incredibilmente lisce e angoli estremamente precisi. La vulgata ufficiale ritiene che tali splendide opere siano state realizzate con il set di attrezzi disponibili almeno fino all’8° secolo a.C.: martelli di pietra con manici in legno e altri strumenti in bronzo o rame.
È possibile intagliare con tale precisione il granito e il basalto con questa attrezzatura? Non solo: gli strumenti illustrati sarebbero serviti anche per l’estrazione della pietra dalle cave, oltre che scavare, lisciare e inscrivere l’interno e l’esterno dei sarcofagi.
Il sarcofago del Serapeum di Saqqara è davvero il più sorprendente. Il granito è stato ricavato presumibilmente da una cava situata ad Assuan, a circa 800 chilometri di distanza. Il coperchio è stato tagliato dallo stesso blocco utilizzato per il sarcofago: il peso complessivo delle due unità è pari a circa 80 tonnellate. Per sollevarle oggi, servirebbe questa:
Un artefatto simile in complessità e precisione è stato documentato dall’Isida Project a seguito della recente scoperta di una nuova piramide, non a caso proprio a Saqqara.
Scoperta nel 2008, si pensa che la piramide ospitasse la tomba di re Menkauhor, faraone dalla 5° dinastia che a governato per otto anni intorno al 2400 a.C.
Da tempo ridotto alle sue sole fondamenta, la struttura era precedentemente conosciuta come “Number 29” o “Headless Pyramid”. È stata menzionata nella metà del 19° secolo dall’archeologo tedesco Karl Richard Lepsius. Poi, la piramide è sparita sotto la sabbia di Saqqara, un complesso di seplotura regale tentacolare nei pressi dell’odierna Cairo.
Come spiegato dal National Geographic, ci sono voluti circa un anno e messo per rimuovere tutta la sabbia sopra la piramide, e quanto emerso dagli scavi è davvero sorprendente: alcuni artefatti senza iscrizione dal design estremamente moderno.
[img]http://files.photosnack.net/albums/images/ead74aef636fe5a05ec400i240371101/scale-750x750[img]
Si tratta di vari pezzi di un sarcofago. Il numero dei frammenti sopravvissuti è molto piccolo, ma sufficiente per capire il meccanismo di bloccaggio del coperchio.
L’angolo di chiusura del coperchio del sarcofago ha un angolo positivo, mentre il sarcofago ha un forte angolo negativo. Questa combinazione fornisce una forte fissazione verticale del coperchio.
Il coperchio del sarcofago presenta due fori precisi che forse ospitavano due aste di bloccaggio: quando i fori del coperchio coincidevano con i fori del sarcofago, le aste cadevano a metà, così che il coperchio sarebbe stato fissato per sempre.
La precisione della realizzazione non era nelle possibilità degli Egizi dinastici, né più tardi dei Greci o dei Romani. Nonostante ciò, si tratta di un lavoro anteriore a tutti loro, prodotto da persone in possesso di una tecnologia avanzata di cui non sappiamo assolutamente niente.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... -avanzati/
30/08/2014, 19:10
31/08/2014, 13:55
30/10/2014, 13:01
http://www.extremamente.it/2014/10/21/piramidi-furti-e-misteri/
30/10/2014, 13:18
30/10/2014, 14:04
30/10/2014, 14:55
MaxpoweR ha scritto:
poi da pompei si portano via pezzi da 1 kg e nessuno se ne frega, quasi vengono prese 2 briciole per farle analizzare ad il tiranno delle piramidi fa il diavolo a 4.
03/11/2014, 00:21
ANTICHE PIRAMIDI SULLE ISOLE HAWAII ?
Le piramidi sono costruzioni che esistono solo in Egitto, al Messico o alla Cina. Anzi, più si cerca, più sembrano apparire alle coordinate geografiche più impensabili del pianeta Terra. In questo caso, parliamo di possibili piramidi sulle isole Hawaii.
Secondo un'ipotesi avanzata da William "Pila" Chiles nel suo libro The Secrets and Mysteries of Hawaii (I Segreti e i Misteri delle Hawaii), le piramidi potrebbero essere state costruite anche su una delle isole delle Hawaii, condividendo una connessione con le altre piramidi della Terra, attraverso una configurazione che viene definita Griglia Planetaria.
Come scrive Pila nel suo libro, la piramide (o piramidi) hawaiana dovrebbe trovarsi nell'entroterra dell'isola di Oahu, a cinque chilometri da Punaluu, la famosa spiaggia di sabbia nera.
Nell'immagine scattata da Coty Gonzales, un esploratore amatoriale, è possibile notare una formazione rocciosa estremamente simmetrica e regolare che farebbe pensare proprio ad una piramide. L'immagine è stata pubblicata sul sito Exploration Hawaii.
Avventurandosi in un'ipotesi spericolata, Pila azzarda che le Hawaii siano uno dei luoghi terrestri che ancora conservano le testimonianze dell'esistenza dell'antica civiltà di Atlantide, esistita fino a 13 mila anni fa, momento in cui un gravissimo cataclisma globale ha messo fine alla sua esistenza, causandone la distruzione.
Le piramidi sparse su tutto il globo terrestre sarebbero la prova concreta che una civiltà, molto più progredita della nostra, abbia abitato la Terra in tempi remoti. Sebbene la paleontologia e l'archeologia classica siano restie ad accettare una teoria del genere, molti ricercatori sono persuasi che numerosi indizi raccolti nel corso degli ultimi anni non possono che portare a questa conclusione.Collegamento delle Hawaii con le altre piramidi
Ma perché Pila si dice convinto che le Hawaii custodiscano una piramide perduta? L'idea si basa su uno studio realizzato da Lee Ross, un ricercatore indipendente, secondo il quale le Hawaii si troverebbero su uno dei nodi energetici della cosiddetta Griglia Planetaria.
Come si può vedere dall'immagine, a ciascuna delle linee bianche tracciate sul globo terrestre corrisponde un sito archeologico che ospita una piramide o un complesso megalitico. Quando si completa il tridente, si ottiene una linea (quella rossa) che termina proprio sopra le Hawaii.Potrebbe essere l'indizio decisivo che consacra le Hawaii come uno dei luoghi geo-energetici fondamentali come Nazca, Giza, Angkor Vat e molti altri? La suggestione di Ross si basa sulla teoria della Griglia Planetaria, uno schema geometrico intelligente in cui, teoricamente, la Terra e le sue energie sono organizzate e possibilmente, in cui sono posizionati i siti megalitici antichi.
In effetti, si tratta di qualcosa di molto differente dalle linee di longitudine e latitudine della geografia convenzionale. I teorici della Griglia Planetaria suggeriscono che le linee della griglia siano di natura energetica ed organizzate in una precisa rete, fonte di un'energia libera e inesauribile, che alimentava la tecnologia della grande civiltà di Atlantide. Molti si dicono convinti che questa tecnologia possa essere nuovamente recuperata.
Non che dubbio che gli Antichi Umani davano una notevole importanza ai simboli e ai segni, strumenti attraverso i quali veniva codificata l'informazione e convogliata la conoscenza. La geometria, in questo modo, assumeva una dimensione sacrale, grazie alla quale la conoscenza veniva trasmessa alle nuove generazioni. Ma per alcuni ricercatori, la Geometria Sacra aveva anche la funzione di governare le forze invisibili della natura.
Nonostante i progressi della scienza moderna, ancora non sappiamo quali siano le forze fondamentali che hanno dato vita all'Universo. Basti pensare che si parla di materia oscura, così come di energia oscura, forze della natura che ancora non riusciamo a comprendere e che ci costringono ad accettare il fatto che la realtà è molto più complessa di quanto possiamo percepire con i nostri cinque sensi.
La questione diventa, allora, chi o cosa governa le forze invisibili della natura? Cosa c'è dietro la simmetria della natura? Qual è il significato sacro del Rapporto Aureo, del valore di Phi o della Sequenza di Fibonacci? Abbiamo appena cominciato a decodificare queste conoscenze pervenute a noi sotto forma di simboli, segni e strutture megalitiche.
Ma gli Antichi Umani maneggiavano con disinvoltura queste potenze naturali invisibili ed erano tutt'altro che primitivi o stupidi come vorrebbero farci credere. Anzi, lo studio del passato remoto dell'umanità ci svela quanto i nostri antenati siano riusciti a coniugare scienza e sapienza, intelligenza e spiritualità, tecnologia e natura.
Tornare al passato e ammirare lo sviluppo di una civiltà in armonia con le leggi del cosmo, potrebbe offrirci delle risposte assolutamente sorprendenti ai problemi che ci troviamo ad affrontare come civiltà. La totale mancanza di progressione spirituale, la perversione individualistica nelle relazioni interpersonali, l'incapacità a sviluppare fonti di energia pulita e tecnologie in armonia con la natura, potrebbero finalmente subire una svolta positiva grazie al recupero della scienza e della sapienza degli Antichi Umani.
E chissà... forse la riscoperta di un'antica "Età dell'Oro" potrebbe diventare la progettualità di un'umanità rinnovata che sia capace di rifondare la sua identità e la sua collocazione nel cosmo... speriamo e lavoriamo!
03/11/2014, 14:50