shighella ha scritto: Cita:
Aztlan ha scritto:
Il neoliberismo è veramente l' altra faccia della medaglia del comunismo.
Le somiglianze tra i due sistemi sono impressionanti.
All' atto pratico, la condizione dei lavoratori è la stessa e in entrambe viene meno la democrazia a favore di un centralismo senza alcuna elezione.
Basta vedere quello che è l' Unione Europea, che per funzionamento è molto simile all' Unione Sovietica, e infatti il peso della sinistra è determinante.
Entrambi i sistemi non sono altro che dittature con differenti modelli economici - ma neanche tanto considerato il metodo di produzione sempre basato sullo sfruttamento, con forme diverse.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: impoverimento e una sottile, schifosa, strisciante oppressione.
Il comunismo che abbiamo avuto fino a oggi e che è ancora ancora in fase operativa è questo:
"Derive dal comunismo in senso proprio sono avvenute in molti contesti, alcune delle quali hanno portato a stati con sistemi societari di stampo opposto alle basilari ideologie comuniste, quindi a matrice autoritaria anziché egualitaria a dispetto del nome, o nazionaliste in contrapposizione alle fondamenta dello stesso marxismo,
quindi differenti e non classificabili come comunisti"
http://it.wikipedia.org/wiki/ComunismoDove le vedete tutte ste similitudini.. bho!
Non basta DIRE che uno stato è comunista...
E' comunista, non quando dice di esserlo, ma quando applica le basilari ideologie comuniste citate nel post precedente ![Approvazione [^]](./images/smilies/UF/icon_smile_approve.gif)
Altrimenti anche il Partito Democratico è "Democratico" solo perché dice di esserlo!
Ecco un esempio dei successi di qualcuno che ha istituito un sistema VERAMENTE socialista (almeno fino a quando non sono arrivati la Banca Mondiale e l’Fmi a rompere le scatole come al solito)
Julius NyerereA partire dal 1955 solca il Paese in ogni direzione a servizio della causa. E l’indipendenza arriva, il 9 dicembre 1961. Il primo presidente del Tanganica indipendente è lui, ovviamente, e dal 1964, quando riesce a cucire sapientemente l’unione con Zanzibar, è presidente della Tanzania. Lo resterà fino al 1985, quando, «stanco di dirigere un Paese obbligato a mendicare», passa la mano al Primo Ministro.
Questi accetterà i diktat dell’Fmi, il Fondo Monetario Internazionale, cui Nyerere mai si era piegato.
E adesso, se il processo per la beatificazione avrà buon esito, Nyerere sarà anche il primo Capo di Stato africano sugli altari.
Spentosi a Londra il 14 ottobre 1999 all’età di 77 anni per leucemia, anche da “pensionato” il Mwalimu ha continuato a lavorare fino all’ultimo per il suo Paese, pur constatando che si allontanava a larghi passi dal progetto da lui accarezzato per la Tanzania. Un socialismo davvero “non allineato”, basato su un’autentica indipendenza, sull’unità nazionale (cui ha contribuito non poco la promozione della lingua kiswahili), su un’economia in grado di auto-sostenersi, sulla riduzione del divario tra poveri e ricchi, sull’accesso alla salute e all’istruzione per tutti… «Perché lei ha fallito?», gli domandarono i big della Banca Mondiale, un anno prima della morte.
«L’impero britannico - replicò il Mwalimu dall’alto della sua dignità - ci consegnò un paese con l’85% di analfabeti, due ingegneri e dodici medici. Quando ho lasciato la mia carica, gli analfabeti erano il 9% e c’erano migliaia di ingegneri e di medici. Quando, tredici anni fa, io ho lasciato, il reddito pro capite era il doppio di quello attuale, mentre oggi abbiamo un terzo di bambini in meno nelle scuole, e la sanità e i servizi sono in rovina. In questi tredici anni, la Tanzania ha fatto tutto quello che la Banca Mondiale e l’Fmi le hanno imposto di fare».
E ritorcendo la domanda: «Perché voi avete fallito?».
http://www.progettoatlanticus.net/2013/ ... erere.html