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MessaggioInviato: 19/09/2014, 14:23 
Un altro popolo che ha perso la sua ultima grande occasione per uscire dall'Europa; rimpiangeranno questa scelta a lungo secondo me. Magari sarà tutto l'U.K. ad uscirne allora avranno avuto ragione ^_^



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Ufologo 555 ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

Ecco, se toccano i pensionati la gente finalmente scenderà in piazza (e non sosterrà più il Babbeo).

I nonni non hanno di che vivere, si incazzano per primi, non danno la paghetta ai nipoti che non possono più andare in disco, si incazzano anche loro... E tutta l' Italia si ritrova per le strade, polizia compresa!

E noi potremo dire: ve lo avevamo detto!


A parte l "paghetta" (che se vanno ai licei ..) ma dobbiamo anche AIUTARE l'intera ... famiglia! [8)]



Tranquillo è solo questione di tempo !

Le mani del Fmi sulle nostre pensioni

Il Fmi promuove le politiche di Renzi: "Agenda politica ambiziosa". Ma rivede al ribasso le stime del pil: "L'Italia è ancora in recessione, le riforme sonbo cruciali"
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 52921.html



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MessaggioInviato: 19/09/2014, 16:36 
E dove "pescano"? dove trovano subito soldi a .. disposizione: statali e pensionati. [:(!] [8D]



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MessaggioInviato: 19/09/2014, 17:10 
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MaxpoweR ha scritto:

Un altro popolo che ha perso la sua ultima grande occasione per uscire dall'Europa; rimpiangeranno questa scelta a lungo secondo me.
Magari sarà tutto l'U.K. ad uscirne allora avranno avuto ragione ^_^



Tranquillo, il referendum per l' uscita dall' Unione è il prossimo della lista, e si sa già da tempo che gli inglesi sono a favore...

A nessuno dei due conveniva la separazione, guai economici e basta... Mentre invece... united we stand!

Sono pronto a scommettere che il risultato del prossimo referendum sarà SI' e che l' Inghilterra uscirà dall' Unione Europea!



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 19/09/2014, 18:40 
L’Ue: guerra alle porte? L’esercito contro chi sciopera

Gli esperti dei think-tank stanno chiedendo all’Unione Europea che si prepari a combattere scioperi e proteste sociali con la forza militare. A causa dell’ aggravarsi delle disuguaglianze provocate dall’economia globalizzata e dai crescenti conflitti militari all’interno delle frontiere della Ue, questo tipo di manifestazioni inevitabilmente dovranno aumentare. Lo conferma uno studio dell’Istituto per la Sicurezza dell’Unione Europea: gli autori, senza mezzi termini, affermano che di fronte a questi sviluppi l’esercito dovrà essere utilizzato sempre più per compiti di polizia, in modo da poter proteggere i ricchi dalla collera dei poveri, riferisce Denis Krassnin.

La ricerca, “Prospettive per la difesa europea 2020”, pubblicata già nel 2008, cioè un anno dopo il quasi-collasso del sistema finanziario globale, rende chiaro (fin dal titolo) che gli accademici e i politici sono perfettamente consapevoli delle possibili implicazioni “rivoluzionarie” della crisi. Ecco perché «stanno lavorando sui diversi scenari sociali che potranno essere utilizzati per opporsi alle prossime prevedibili reazioni della vasta maggioranza della popolazione».

«Nel quadro coordinato delle politiche di sicurezza – si legge – si stanno fondendo le responsabilità delle forze di polizia con quelle delle forze armate, Catherine Ashtone si stanno creando delle capacità comuni per affrontare le proteste sociali». La radio tedesca “Deutschlandfunk” ha appena parlato di questo studio, precisando che ufficialmente questo “progetto” dovrebbe riguardare solo interventi in paesi al di fuori della Ue. «Ma ai sensi dell’articolo 222 del Trattato di Lisbona, esiste una base giuridica, creata appositamente per il dispiegamento di unità militari e paramilitari all’interno di Stati membri della Ue, in crisi». Il trattato, spiega Krassnin in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è stato scritto da un gruppo di docenti universitari ed esperti nel settore della sicurezza europea, per la difesa e la politica estera. Nella prefazione, redatta dal “ministro degli esteri” dell’Ue, Catherine Ashton – sono definiti quali saranno i parametri a lungo termine che seguirà la politica di sicurezza dell’Unione Europea.

Il contributo più ampio, dal titolo “L’Unione Europea e l’ambiente di sicurezza globalizzato”, riassume l’indirizzo del progetto: Tomas Ries, direttore dell’Istituto Svedese per gli Affari Internazionali, indica che la Ue dovrebbe sempre «combattere i problemi sociali con mezzi militari». Durante la guerra fredda, racconta Krassnin, il professor Ries svolgeva mansioni di esperto di organizzazione per le forze armate del nord Europa. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, ha rivolto le sue attenzioni allo studio della politica di sicurezza globale. Secondo Ries, la principale minaccia per la “sicurezza” europea si annida nella violenza di un prevedibile «conflitto provocato dalle disuguaglianze tra le classi socio-economiche che esistono nella società globale». Conflitti frutto di «asimmetriche tensioni verticali nel villaggio globale». In parole povere, conclude Krassnin, il principale Tomas Ries“problema per la sicurezza” nell’economia mondiale globalizzata è la lotta di classe.

Per illustrare queste “tensioni verticali asimmetriche”, Ries ha rappresentato le disuguaglianze sociali in un grafico. Nella parte superiore ci sono le multinazionali, il “Fortune Global 1000”, o le mille aziende che incassano la maggior parte del fatturato del mondo. Ha calcolato che, tutte insieme, queste multinazionali rappresentino in percentuale lo 0,001% della popolazione, cioè appena 7 milioni di persone. E ha evidenziato che tra loro e la grande massa della popolazione mondiale, quasi 7 miliardi di individui, esiste una distanza enorme, incolmabile. «Visivamente – aggiunge Krassnin, sempre citando Ries – appare evidente che saranno inevitabili conflitti sociali, economici e politici che scaturiranno da questa disuguaglianza». La ricetta di Ries? Semplice: il tecnocrate svedese «raccomanda di mettere la Ue “in simbiosi” con le multinazionali». Il potere di queste aziende «è in costante crescita nei settori della tecnologia e dell’economia», ma ormai «stanno acquisendo una forte influenza anche in altre aree». Dettaglio fondamentale: «Queste multinazionali hanno bisogno dello Stato e lo Stato ha bisogno di loro».

Con la crisi finanziaria, osserva Krassnin, gli Stati hanno già fatto la loro parte per entrare “in simbiosi” coi super-poteri, facendo «pagare alla popolazione i debiti delle banche» e quindi peggiorando ulteriormente le condizioni di quella che un tempo si sarebbe chiamata “classe operaia”. «Come conseguenza di questi attacchi contro i fondamentali diritti sociali», aggiunge Krassnin, secondo Ries si svilupperanno inevitabilmente dei conflitti sociali che colpiranno importanti aree delle infrastrutture. Esempi: «Uno sciopero dei netturbini a Napoli, in Italia, uno sciopero dei vigili del fuoco a Liverpool, in Inghilterra, e dei controllori del traffico aereo negli Stati Uniti». In tutte queste situazioni, «l’esercito è già stato utilizzato per mantenere in funzione le infrastrutture». Anche se questo non era in realtà un lavoro di competenza dei militari, Ries avverte che nei prossimi anni l’esercito dovrebbe essere utilizzato a livello nazionale con sempre maggiore frequenza: il «lavoro di polizia» che dovranno svolgere le truppe sarà necessario sempre più frequentemente a causa di queste tensioni, si legge nel testo.

«Dal momento in cui queste righe sono state scritte, i soldati sono già stati schierati contro i lavoratori in sciopero in Spagna e in Grecia ed è stata dichiarata la legge marziale per costringerli a tornare di nuovo al lavoro». Questo è “inevitabile”, perché «i ricchi dovevano essere protetti dai poveri», sostiene il professore.

Dal momento che «la percentuale della popolazione povera e frustrata dovrà continuare ad essere molto elevata, le tensioni tra questo mondo e il mondo dei ricchi è destinata ad aumentare, con tutte le prevedibili relative conseguenze». E visto che «difficilmente entro il 2020 saremo in grado di superare il gap che causa questo problema», cioè i «difetti funzionali della società», ecco che «dovremo proteggere maggiormente la nostra incolumità». Chiaro? «Quando scrive “difetti funzionali”, Ries intende le conseguenze sociali del sistema di profitto globale, come anche le guerre Grecia, polizia antisommossa che servono per garantire la funzionalità del sistema». Vedi: Elite globalista e rischi di rivolta

Per Krassnin, «queste sono solo due delle componenti fondamentali del sistema capitalistico, che obbligano un numero sempre maggiore di persone alla povertà o a dover scappare dal proprio paese e diventare dei rifugiati».

Proteggere i ricchi dai poveri? Ries la descrive come «una strategia contro i perdenti del sistema». Benché ammetta che sul piano morale tutto questo sia «estremamente discutibile», secondo Ries non ci sarà nessun’altra via d’uscita «se non saremo capaci di superare le origini di questo problema». La visione del professore è quella dell’élite, «disposta a tutto pur di difendere i propri privilegi e le ricchezze contro l’opposizione del resto della popolazione», annota Krassnin. E attenzione: «Ries non propone solo un regime militare europeo per reprimere gli scioperi, ma anche un rafforzamento massiccio dei singoli Stati membri dell’Ue», in vista di una guerra. «Entro il 2020, al più tardi, la UE dovrà espandere significativamente le proprie capacità militari», per affrontare «combattimenti ad alta intensità».

La pace tra le grandi potenze, infatti, «dipende interamente dal funzionamento dell’economia mondiale: se il sistema dovesse rompersi, anche il tranquillo ordine politico andrebbe distrutto». Questo è dunque lo scenario a cui si prepara l’Unione Europea. Un ottimo modello operativo? Il golpe in Ucraina contro Mosca, che ha consegnato «poteri forti ai politici». Ulteriori sviluppi? Uno su tutti: «La guerra, all’estero e in patria».

Fonte: Libreidee


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MessaggioInviato: 19/09/2014, 20:19 
«Dal momento in cui queste righe sono state scritte, i soldati sono già stati schierati contro i lavoratori in sciopero in Spagna e in Grecia ed è stata dichiarata la legge marziale per costringerli a tornare di nuovo al lavoro». Questo è “inevitabile”, perché «i ricchi dovevano essere protetti dai poveri», sostiene il professore.

Lo stralcio del articolo postato sopra, rende perfettamente il senso di ciò che è già in atto..
La lotta di classe è uno dei pericoli più grandi per le elites quindi come " difetto funzionale" va eliminato con qualsiasi mezzo.



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MessaggioInviato: 19/09/2014, 21:01 
Alla faccia del professore... ma quando è che tiriamo fuori dai musei la ghigliottina [?] Ne avranno conservata una d' epoca, spero! [:D]



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MessaggioInviato: 20/09/2014, 02:52 
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Aztlan ha scritto:

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MaxpoweR ha scritto:

Un altro popolo che ha perso la sua ultima grande occasione per uscire dall'Europa; rimpiangeranno questa scelta a lungo secondo me.
Magari sarà tutto l'U.K. ad uscirne allora avranno avuto ragione ^_^



Tranquillo, il referendum per l' uscita dall' Unione è il prossimo della lista, e si sa già da tempo che gli inglesi sono a favore...

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Sono pronto a scommettere che il risultato del prossimo referendum sarà SI' e che l' Inghilterra uscirà dall' Unione Europea!


Non credo che basti un referendum per ratificare la rescissione dei trattati... La volontà popolare non conta nulla :)



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MessaggioInviato: 20/09/2014, 12:23 
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MaxpoweR ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

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MaxpoweR ha scritto:

Un altro popolo che ha perso la sua ultima grande occasione per uscire dall'Europa; rimpiangeranno questa scelta a lungo secondo me.
Magari sarà tutto l'U.K. ad uscirne allora avranno avuto ragione ^_^



Tranquillo, il referendum per l' uscita dall' Unione è il prossimo della lista, e si sa già da tempo che gli inglesi sono a favore...

A nessuno dei due conveniva la separazione, guai economici e basta... Mentre invece... united we stand!

Sono pronto a scommettere che il risultato del prossimo referendum sarà SI' e che l' Inghilterra uscirà dall' Unione Europea!


Non credo che basti un referendum per ratificare la rescissione dei trattati... La volontà popolare non conta nulla :)


max di certo in italia i referendum non hanno valore,ma se in gb vncera' la proposta x l'uscita,vedrai che il risultato sara' applicato.....................[;)]


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MessaggioInviato: 20/09/2014, 13:56 
Quello che intendo è che non vi è nessuno strumento ufficiale a quanto ne so per sancire il distacco...



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L’EURO? LO HA INVENTATO ADOLF HITLER

Albert Speer, l'allora ministro nazista degli armamenti, aveva teorizzato singole economie inserite in un sistema tariffario unico per realizzare una produzione industriale su larga scala. Senza dazi, senza tariffe e con una sola valuta. Vi ricorda qualcosa? Tipo l'euro o la Cee?

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1942. Terzo Reich. Il ministro dell’economia della Berlino nazista, Walter Funk, organizza una conferenza con economisti, politici e i vertici delle maggiori industrie.

La questione sul tavolo è che uso fare dei territori conquistati e da conquistare. Albert Speer, l’allora ministro degli armamenti, suggerisce la necessità di coinvolgere le altre economie europee.

Nasce un progetto dal nome inequivocabile: Europaische Wirtschaftgesellschaft. Che tradotto in italiano suona più o meno così: «Società economica europea». Un sistema di scambi commerciali, di trattati industriali basati sull’utilizzo di una sola moneta.

Speer, durante gli interrogatori condotti dagli Alleati dopo la guerra, aveva dichiarato che per il nazismo il mero sfruttamento sarebbe stato insufficiente.

«Meglio risollevare», aveva aggiunto, «singole economie e inserirle in un sistema tariffario unico per realizzare una produzione industriale su larga scala». Senza dazi, senza tariffe e con una sola valuta. Vi ricorda qualcosa? Tipo l’euro o la Cee?

La risposta nel corso degli anni è arrivata da molti complottisti, ma anche da lucidi politici. Nel 2002 Boris Johnson, quando era giornalista per lo Spectator e prima di diventare sindaco di Londra, scrisse un lungo editoriale per affiancare l’euro ad Adolf Hitler.

«Oggi, per noi, la prospettiva di revanscismo tedesco sembra ridicola e le difficoltà di integrazione europea sembrano molto preoccupanti. Può essere vero che ciò ci turbi di più», ebbe a scrivere, «proprio per il fatto che non siamo stati conquistati da Hitler. Ma dire che l’euro non ha nulla a che fare con la guerra, o Hitler, è assurdo».

La frase – un po’ fortina – trae la sua origine da alcuni libri pubblicati nel decennio precedente. Uno di quelli che fece più scalpore è da attribuire allo storico John Laughland. The Tainted Source (La sorgente infetta), ovvero le origini antidemocratiche dell’idea europea.

Lo storico arriva a capovolgere la tradizione e cerca di dimostrare che il progetto di un’Europa unificata non è figlio del pensiero liberale, ma delle ideologie totalitarie. E che lungi dal rappresentare una conquista di libertà, il superamento della sovranità nazionale mina alle basi stesse dello Stato di diritto.

Ovviamente, l’idea dell’Europa comune targata Hitler sarebbe stata più che un’utopia irrealizzabile un incubo indescrivibile, il fatto è che, secondo alcuni storici, il progetto nato da quella terribile Conferenza del 1942 avrebbe poi dato ai padri fondatori della Cee una serie di spunti.

La guerra avrebbe insegnato a Jean Monnet e Jacques Delors come addomesticare il potere economico di Berlino.

Non a caso i due padri fondatori si sono dimostrati così determinati nel costruire un progetto ampio, e creare la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, alla quale in un certo senso Francia e Germania hanno ceduto la sovranità su due settori vitali per l’economia dell’epoca. Che l’euro possa essere figlio di Hitler non è nulla di così eccezionale, se si pensa che una buona fetta della tecnologia nazista è poi stata riutilizzata dall’Occidente.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... lf-hitler/



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MessaggioInviato: 20/09/2014, 18:27 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Quello che intendo è che non vi è nessuno strumento ufficiale a quanto ne so per sancire il distacco...


ok,avevo inteso un'altra cosa......[;)]


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MessaggioInviato: 20/09/2014, 18:34 
atlanticus,era un progetto,ma con una differenza,una banca centrale non di privati,ma nazionalizzata,almeno il senso dell'articolo letto qualke tempo fa....................[;)]


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MessaggioInviato: 20/09/2014, 20:28 
Cita:
ubatuba ha scritto:

con una differenza,una banca centrale non di privati,ma nazionalizzata


Quelli dell' Unione Europea sono riusciti a fare peggio dei nazisti. [:o)]



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MessaggioInviato: 20/09/2014, 20:45 
Ci hanno messo in ginocchio lo stesso ma senza morti e macerie ... [8)]





Ci mancano queste canzoni e la Merkel con ... i baffetti! [^]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 20/09/2014, 20:52, modificato 1 volta in totale.


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