07/10/2014, 20:42
Plutone77 ha scritto:
Ma qui non c'è niente da stabilire, perché Schettino, in quanto comandante della nave, era il primo responsabile, nei confronti dei passeggeri e verso il suo equipaggio...se la nave va a schiantarsi su uno scoglio a pochi metri dalla spiaggia, di chi volete che sia la colpa? del mozzo?
Se poi ci sono ulteriori responsabilità, dell'armatore o della compagnia di navigazione o altro, che vengano fuori..ma non vi è alcun dubbio che Schettino è colpevole, fosse soltanto per l'incarico che ricopriva.
o no?
07/10/2014, 23:32
10/10/2014, 00:02
10/10/2014, 08:40
Aztlan ha scritto:
Wolf, stavolta sei fuori strada.
Schettino è colpevole di essere salito in plancia a cambiare la rotta della nave da una sicura a una che la mandava dritto contro lo scoglio, lasciando eseguire il tutto al pilota automatico.
Un gesto tuttora da spiegare.
Ed è colpevole di aver poi abbandonato la nave al suo destino.
Sono il primo a dire che non è solo lui la causa di tutto, qui dietro c'è parecchia roba e parecchia gente,
ma non si può per questo assolvere Schettino dalle sue colpe seguendo la moda complottista del "mostro".
Per il momento l'accanimento contro la persona di Schettino è indice di stupidità, in quanto non si valutano anche altre concause che potrebbero aver contribuito a provocare il disastro.
Le concause potrebbero essere intenzionalmente dolose,accidentali e magari anche provocate da terzi, estranei alla nave.
10/10/2014, 19:48
Plutone77 ha scritto:
Se poi ci sono ulteriori responsabilità, dell'armatore o della compagnia di navigazione o altro, che vengano fuori..
10/10/2014, 19:59
10/10/2014, 20:02
Plutone77 ha scritto:
Ragazzi...volete davvero paragonare un incidente automobilistico ad un sinistro marittimo?
Anche se la strumentazione di bordo era fuori uso, la nave stava navigando troppo (troppo!!) vicino alla costa...oppure in plancia hanno tutti sofferto di cecità temporanea? è chiaro che è stata una manovra voluta (il voler transitare cosi vicino, dico).
Quanto ad altri eventuali colpevoli, sono d'accordo e lo avevo anche scritto:Plutone77 ha scritto:
Se poi ci sono ulteriori responsabilità, dell'armatore o della compagnia di navigazione o altro, che vengano fuori..
Poi qui nessuno sta mettendo in croce nessuno...ma mettere in dubbio la responsabilità di Schettino...quello a me sembra, non dico sintomo di stupidità perchè non mi permetterei, ma quantomeno mi da l'impressione di voler negare l'evidenza.
10/10/2014, 20:19
Wolframio ha scritto:Plutone77 ha scritto:
Ragazzi...volete davvero paragonare un incidente automobilistico ad un sinistro marittimo?
Anche se la strumentazione di bordo era fuori uso, la nave stava navigando troppo (troppo!!) vicino alla costa...oppure in plancia hanno tutti sofferto di cecità temporanea? è chiaro che è stata una manovra voluta (il voler transitare cosi vicino, dico).
Quanto ad altri eventuali colpevoli, sono d'accordo e lo avevo anche scritto:Plutone77 ha scritto:
Se poi ci sono ulteriori responsabilità, dell'armatore o della compagnia di navigazione o altro, che vengano fuori..
Poi qui nessuno sta mettendo in croce nessuno...ma mettere in dubbio la responsabilità di Schettino...quello a me sembra, non dico sintomo di stupidità perchè non mi permetterei, ma quantomeno mi da l'impressione di voler negare l'evidenza.
Nessuno paragona un incidente d'auto ad un sinistro marittimo e nessuno mette in dubbio la responsabilità di Schettino.
Il malfunzionamento del generatore diesel d’emergenza (Dge) della Costa Concordia la sera del naufragio del 13 gennaio 2012 “è stato determinato da un sovraccarico che è sopravvenuto appena è entrato in linea. I motivi che hanno portato a tale sovraccarico non sono ad oggi univocamente determinabili”. E’ quanto concludono i periti del tribunale di Grosseto nella perizia supplementare sul generatore d’emergenza, rispondendo a uno dei quesiti. La nuova perizia è il tema con cui il processo riprende oggi a Grosseto.
Il collegio dei periti risponde in aula alle domande dei giudici e delle parti del processo dove è imputato Francesco Schettino, anche oggi presente a Grosseto. Il malfunzionamento del generatore d’emergenza, sostengono i periti, “non ha avuto alcuna influenza sulla manovrabilità della nave a causa dell’inefficacia dei timoni sui non arrivava nessun flusso di acqua”, per quanto riguarda l’uso delle pompe di emergenza “vista l’ampiezza dell’allagamento nessun mezzo sarebbe stato adeguato allo scopo” e riguardo all’illuminazione della nave “si può affermare che non vi era nessuna parte di essa collegata direttamente alla linea di alimentazione di emergenza e quindi non ha avuto nessun conseguenza sull’ illuminazione di emergenza della nave”. Nella perizia – che si basa sui sopralluoghi fatti a bordo del relitto il 23 gennaio e il 27 febbraio scorsi al Giglio – il malfunzionamento è riferito in particolare al “suo rallentamento” e all’”abbassamento della tensione prodotta”.
Sui motivi del sovraccarico i periti del tribunale ritengono che le “cause più probabili possono essere individuate nell’ alimentazione contemporanea di un numero di utenze non previsto in fase di progetto e un uso improprio della modalità di contro-alimentazione del Qep (quadro elettrico principale, ndr) in presenza di locali completamente allagati”. A determinare il sovraccarico, secondo i periti, “un ruolo determinante è stato ricoperto dal contemporaneo avvio di almeno 15 ascensori (non previsto nei documenti progettuali)” della nave che hanno provocato “un sovraccarico non eccessivamente gravoso, ma prolungato nel tempo”.
Tutto ciò “ha determinato un funzionamento anomalo del Dge che ha portato in breve tempo al blocco della ventola di raffreddamento del radiatore e al conseguente surriscaldamento del motore del Dge, nonchè al successivo arresto per protezione da alta temperatura di acqua di raffreddamento”. I periti, confermando indirettamente i racconti dei marittimi della Concordia già sentiti in aula come testimoni, hanno constatato che “il personale intervenuto per cercare di ripristinare l’alimentazione di emergenza ha operato in modo non convenzionale (chiusura forzata dell’interruttore 901 mediante cacciavite). Oggi al Teatro Moderno di Grosseto si tiene una delle prime udienze, tutte ‘tecniche’, fissate dal collegio del tribunale da oggi a venerdì prossimo, per approfondire definitivamente i funzionamenti degli apparati della nave durante il naufragio.
Generatore ko, poteva dare energia alle scialuppe
Il generatore di emergenza della Costa Concordia funzionò male, e per breve tempo, dopo l’urto della nave contro gli scogli causando l’impossibilità di azionare i verricelli di recupero e sganciamento delle scialuppe di salvataggio e impedendo il corretto ‘riporto’ al ponte di evacuazione degli ascensori in caso di emergenza. E’ quanto evidenziato dalla perizia supplementare incaricata dal collegio del tribunale di Grosseto di cui si discute in udienza oggi al processo sul naufragio della Costa Concordia. Per i periti del tribunale, tuttavia, “nelle fasi successive all’incidente si è verificato peraltro un così marcato sbandamento trasversale della nave che con ogni verosimiglianza in breve tempo ha superato i 20 gradi critici previsti dalla normativa per la corretta discesa delle imbarcazioni di salvataggio”.
“In queste condizioni – osserva il collegio di periti – l’imbarcazione n.16 è rimasta incastrata durante la fase di ammaino e non è stato più possibile disincastrarla con operazioni manuali; in questa situazione la possibilità di manovrare il verricello avrebbe forse potuto aiutare l’operazione, ma date le condizioni di inclinazione della nave non è possibile stabilire con fondatezza il reale esito di una tale manovra”.
I verricelli non sono classificati come utenze di emergenza secondo la normativa, ma Costa spa comunque li aveva agganciati alla linea elettrica di emergenza. Peraltro secondo un’altra ricostruzione emersa dall’inchiesta della procura di Grosseto, i passeggeri che si erano affollati presso scialuppe che rimasero incastrate, per abbandonare la Concordia dovettero spostarsi in un altro punto della nave, mettendo ulteriormente a rischio la loro incolumità. Riguardo agli ascensori l’entrata in funzione, contemporaneamente, di 15 ascensori ostacolò la corretta procedura di emergenza di riporto al piano di evacuazione, dove ogni ascensore si sarebbe dovuto posizionare in un tempo di 6 minuti mentre invece ci fu un andamento casuale dei movimenti delle cabine, fermandosi casualmente come l’ascensore D, nel cui vano furono ritrovate cinque vittime del naufragio trascinate dalle correnti d’acqua formatesi dentro la nave nel naufragio.
Il capo dei periti, se generatore ok meno morti? Non so
“Onestamente non so dire cosa sarebbe successo se il generatore diesel d’emergenza della Costa Concordia avesse funzionato. Non so dare risposte su che impatto avrebbe dato in termine di vite umane perse. E’ un’ipotesi soggetta a tantissime variabili che in quel momento hanno interagito tra loro in modo molto complesso”. Così il capo del collegio peritale del tribunale di Grosseto, Giuseppe Cavo Dragone, fuori dall’udienza odierna ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se con alcuni apparati correttamente alimentati dal generatore d’emergenza avrebbero potuto esserci meno delle 32 vittime del naufragio della Costa Concordia al Giglio.
La difesa attacca la perizia sui timoni, Schettino virò
La difesa di Francesco Schettino al processo di Grosseto ha attaccato la perizia supplementare, fatta sugli apparati di bordo, rispetto al funzionamento dei timoni. Per i periti non funzionarono e il generatore di emergenza, andato presto ko, non li alimentò con l’energia elettrica necessaria e perciò la nave non era più manovrabile dopo l’urto. Ma per Schettino e i suoi consulenti, invece, il generatore funzionò quel tanto che consentì al comandante della Concordia di controvirare a destra i timoni e quindi di evitare un secondo impatto con le rocce del Giglio, oltre a guadagnare lo scarroccio in mare aperto senza rischiare un secondo impatto contro l’isola.
Sul punto la discussione si è prolungata nel pomeriggio e i giudici hanno fatto proiettare, a comparazione dei due punti di vista, due ricostruzioni virtuali delle possibili rotte tenute dalla nave al Giglio il 13 gennaio 2012: una è quella dei periti, l’altra è la rotta ‘ridisegnata’ dai consulenti di Schettino che vorrebbe dimostrare che l’imputato – come ha sempre sostenuto – riuscì a manovrare per un po’ la nave con gravi avarie. Tuttavia il malfunzionamento del generatore d’emergenza, sostengono i periti, “non ha avuto alcuna influenza sulla manovrabilità della nave a causa dell’inefficacia dei timoni”. Il ‘batti e ribatti’ fra difesa e collegio dei periti è stato l’ultimo di una serie anche intensa che, a tratti, ha caratterizzato anche su altri temi l’udienza di oggi nel controesame che consulenti e avvocati di parte civile hanno fatto ai periti. Il pubblico ministero ha invece tenuto una posizione defilata, ritenendo marginale la questione del malfunzionamento del generatore di emergenza rispetto a quanto già appurato in generale dall’inchiesta.
Fonte: ANSA
10/10/2014, 20:30
Plutone77 ha scritto:
Ragazzi...volete davvero paragonare un incidente automobilistico ad un sinistro marittimo?
Anche se la strumentazione di bordo era fuori uso, la nave stava navigando troppo (troppo!!) vicino alla costa...oppure in plancia hanno tutti sofferto di cecità temporanea? è chiaro che è stata una manovra voluta (il voler transitare cosi vicino, dico).
Quanto ad altri eventuali colpevoli, sono d'accordo e lo avevo anche scritto:Plutone77 ha scritto:
Se poi ci sono ulteriori responsabilità, dell'armatore o della compagnia di navigazione o altro, che vengano fuori..
Poi qui nessuno sta mettendo in croce nessuno...ma mettere in dubbio la responsabilità di Schettino...quello a me sembra, non dico sintomo di stupidità perchè non mi permetterei, ma quantomeno mi da l'impressione di voler negare l'evidenza.
Plutone77 ha scritto:Wolframio ha scritto:
Nessuno paragona un incidente d'auto ad un sinistro marittimo e nessuno mette in dubbio la responsabilità di Schettino.
Ok Wolframio, forse ho interpretato male alcuni post (può succedere)
10/10/2014, 21:21
11/10/2014, 15:17
11/10/2014, 16:01
bleffort ha scritto:
vediamo che ne pensate sulle responsabilità della recente alluvione di Genova,a chi imputarle secondo il vostro parere?.
11/10/2014, 17:26
mik.300 ha scritto:bleffort ha scritto:
vediamo che ne pensate sulle responsabilità della recente alluvione di Genova,a chi imputarle secondo il vostro parere?.
appunto..
qui si esagera..
12/10/2014, 09:47
Wolframio ha scritto:
Domenica 12 ottobre Report trasmetterà un´inchiesta sul naufragio della Costa Concordia.
Nel corso della trasmissione, Francesco Schettino racconterà la sua versione dei fatti riguardo alla tragica notte del 13 gennaio 2012.
12/10/2014, 15:45
Stasera in tv su Rai3 alle ore 21.45, durante la puntata di Report, si parlerà del Caso Concordia nel servizio “La Concordia Nazionale” di Giovanna Boursier, con intervista esclusiva a Francesco Schettino, e di Gino Paoli, a pochi giorni dai suoi 80 anni compiuti, intervistato da Milena Gabanelli.
Il Comandante Schettino racconterà la sua versione dei fatti sul Caso Concordia, rivelando alcuni aneddoti fino ad oggi sconosciuti. “Report trasmetterà documentazione inedita che pone seri interrogativi su quello che è successo alla Concordia e su tutto il funzionamento della catena dei controlli”.
Fonte:http://urbanpost.it/stasera-in-tv-rai3-report-francesco-schettino-e-gino-paoli