07/10/2014, 15:27
08/10/2014, 11:17
08/10/2014, 12:56
08/10/2014, 21:50
08/10/2014, 22:11
09/10/2014, 00:38
Ebola: melatonina, altro che vaccino!
By waltersandoz on 5 ottobre 2014
Il National Institutes of Health, uno dei centri di ricerca medica più importanti del mondo, ha appena pubblicato uno dei più grandi sgarbi all’industria dei vaccini annunciando che la melatonina rappresenta un potenziale trattamento per virus Ebola.
Un semplice rimedio da banco, del supermercato, rappresenta la classica buccia di banana per i trafficanti di virus che hanno orchestrato una epidemia a tavolino sulla traccia del film “Contagion”.
Come ex informatore farmaceutico posso affermare serenamente che queste persone mi fanno sempre più ribrezzo, e spero vivamente che talune Procure italiane seguano il loro percorso di giustizia, fatti e verità.
Lo scopo dello studio appena pubblicato dai NIH, più precisamente dal Dipartimento di Biologia Cellulare e Strutturale Università del Texas (Health Science Center San Antonio, TX, Stati Uniti d’America), è quello di sottolineare l’utilità potenziale nell’uso della melatonina nel trattamento di individui infettati da virus Ebola. I cambiamenti patologici associati ad un’infezione da virus Ebola includono, in particolare, modificazioni endoteliali, I cambiamenti patologici associati ad un’infezione Ebola includono, in particolare, perturbazione endoteliale, coagulazione intravascolare disseminata ed emorragie multiple d’organo in quanto i filovirus , responsabili della malattia, hanno un tropismo per le cellule del sistema dei macrofagi, per le cellule dendritiche, i fibroblasti interstiziali, le cellule endoteliali e grandi quantità di virus sono presenti in molti tessuti, come fegato, milza, polmoni, reni, sangue e altri fluidi.
La melatonina ha dimostrato di poter influire positivamente per il paziente in queste alterazioni. Infondo, sono ampiamente riconosciute numerose analogie tra l’infezione da virus Ebola e lo shock settico. Inoltre, la melatonina è stata impiegata con successo per il trattamento della sepsi in molti studi sperimentali e clinici, oltre che nella terapia oncologica.
Sulla base di questi fattori, poiché il numero di trattamenti attualmente disponibili è limitato e i prodotti utilizzabili non sono abbondanti, l’uso di melatonina per il trattamento dell’infezione da virus Ebola è raccomandato.
Inoltre, la melatonina ha un alto profilo di sicurezza, è prontamente disponibile e può essere gestita autonomamente da chiunque. Pertanto, l’uso di melatonina è raccomandato in larga scala.
Fonte:http://autismovaccini.org/2014/10/05/ebola-melatonina-altro-che-vaccino/
09/10/2014, 00:50
09/10/2014, 01:10
Angel_ ha scritto:Ebola: melatonina, altro che vaccino!
By waltersandoz on 5 ottobre 2014
Il National Institutes of Health, uno dei centri di ricerca medica più importanti del mondo, ha appena pubblicato uno dei più grandi sgarbi all’industria dei vaccini annunciando che la melatonina rappresenta un potenziale trattamento per virus Ebola.
Un semplice rimedio da banco, del supermercato, rappresenta la classica buccia di banana per i trafficanti di virus che hanno orchestrato una epidemia a tavolino sulla traccia del film “Contagion”.
Come ex informatore farmaceutico posso affermare serenamente che queste persone mi fanno sempre più ribrezzo, e spero vivamente che talune Procure italiane seguano il loro percorso di giustizia, fatti e verità.
Lo scopo dello studio appena pubblicato dai NIH, più precisamente dal Dipartimento di Biologia Cellulare e Strutturale Università del Texas (Health Science Center San Antonio, TX, Stati Uniti d’America), è quello di sottolineare l’utilità potenziale nell’uso della melatonina nel trattamento di individui infettati da virus Ebola. I cambiamenti patologici associati ad un’infezione da virus Ebola includono, in particolare, modificazioni endoteliali, I cambiamenti patologici associati ad un’infezione Ebola includono, in particolare, perturbazione endoteliale, coagulazione intravascolare disseminata ed emorragie multiple d’organo in quanto i filovirus , responsabili della malattia, hanno un tropismo per le cellule del sistema dei macrofagi, per le cellule dendritiche, i fibroblasti interstiziali, le cellule endoteliali e grandi quantità di virus sono presenti in molti tessuti, come fegato, milza, polmoni, reni, sangue e altri fluidi.
La melatonina ha dimostrato di poter influire positivamente per il paziente in queste alterazioni. Infondo, sono ampiamente riconosciute numerose analogie tra l’infezione da virus Ebola e lo shock settico. Inoltre, la melatonina è stata impiegata con successo per il trattamento della sepsi in molti studi sperimentali e clinici, oltre che nella terapia oncologica.
Sulla base di questi fattori, poiché il numero di trattamenti attualmente disponibili è limitato e i prodotti utilizzabili non sono abbondanti, l’uso di melatonina per il trattamento dell’infezione da virus Ebola è raccomandato.
Inoltre, la melatonina ha un alto profilo di sicurezza, è prontamente disponibile e può essere gestita autonomamente da chiunque. Pertanto, l’uso di melatonina è raccomandato in larga scala.
Fonte:http://autismovaccini.org/2014/10/05/ebola-melatonina-altro-che-vaccino/
Vi ricordo uno strano provvedimento ministeriale di qualche tempo fa...ne parlammo qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=3
[}:)]
09/10/2014, 14:13
Devor ha scritto:
se lasciavano i due preti in africa, la spagna non avrebbe ora i problemi ( stile latino) che hanno con l'ebola.
Ma si sa la chiesa e' mooolto piu' forte che l'intelligenza
09/10/2014, 21:00
MaxpoweR ha scritto:Devor ha scritto:
se lasciavano i due preti in africa, la spagna non avrebbe ora i problemi ( stile latino) che hanno con l'ebola.
Ma si sa la chiesa e' mooolto piu' forte che l'intelligenza
09/10/2014, 21:48
13/10/2014, 00:51
Ebola, contagio da sangue e organi prima di 21 giorni. Centro europeo: "Allerta per trasfusioni e trapianti"
L'infermiera spagnola migliora. E' cosciente e parla. In Brasile rientra l'allarme: uomo in quarantena non è affetto dal virus. In Sierra Leone picco di 30 nuovi malati al giorno
ROMA - Il sangue e gli organi di un paziente infetto possono trasmettere il virus ebola sin dall'inizio della malattia, prima della comparsa dei sintomi. E' quanto sottolinea il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) agli stati membri Ue. Un paziente si considera infettivo dopo la comparsa dei sintomi e una incubazione valutata in 21 giorni.
Il documento dell'Ecdc (Centro europeo per il controllo delle malattie), ha spiegato il direttore del Centro nazionale trapianti, Nanni Costa, evidenzia come ebola sia un problema di sanità pubblica ma avverte anche che "un rischio contagio attraverso gli organi ed il sangue non è escluso". Per questo, ha rilevato Costa, "l'Ecdc evidenzia la necessità di prendere precauzioni nei settori trapianti e sangue". Questo perché, ha chiarito, "la trasmissione del virus attraverso un eventuale organo trapiantato è più diretta e immediata rispetto alla trasmissione del virus attraverso i fluidi corporei".
Russia: "Fra 6 mesi pronti 3 vaccini". Dunque, ha esemplificato il direttore del Cnt, "ciò significa che se una persona sospettata di essersi contagiata arriva dall'Africa senza alcun sintomo, questa persona non è contagiosa ma dovrà attendere 21 giorni per l'eventuale comparsa dei sintomi, ed è proprio dalla comparsa dei sintomi che diventerà infettiva per le altre persone". Mentre cresce l'allarme per i contagi la Russia ha fatto sapere che fra 6 mesi saranno pronti 3 vaccini ai quali sta lavorando. "Abbiamo creato 3 vaccini e pensiamo saranno pronti nei prossimi sei mesi", ha annunciato il ministro della Salute, Veronika Skvortsova.
L'infermiera spagnola sta meglio. Sta meglio intanto la prima persona contagiata in Europa dall'ebola. Teresa Romero Ramos, l'infermiera spagnola ricoverata a Madrid dopo aver contratto il virus, è cosciente e parla. "Sta meglio un po' meglio rispetto a ieri. Le sue condizioni sono migliorate nella notte. E' cosciente e ogni tanto parla, quando è di buon umore", ha detto una fonte dell'ospedale nell'ospedale Carlos III di Madrid - . Le condizioni della donna migliorano, ma restano gravi. La paziente ha ricevuto "ieri sera" una dose del farmaco sperimentale Zmapp. Romero è stata ricoverata lunedì ed è la prima persona ad avere contratto l'ebola fuori dall'Africa occidentale. E' stata contagiata mentre aiutava a curare un missionario spagnolo, successivamente morto, che si era ammalato di Ebola in Africa occidentale.
Altri ricoveri in Spagna. In Spagna altre tre persone sono state poste sotto osservazione nell'ospedale Carlos III di Madrid, portando a 16 il numero di persone che viene monitorato per verificare l'insorgenza di sintomi di Ebola. Intanto Teresa Romero, l'infermiera il cui contagio è stato accertato, rimane in condizioni stabili. Le tre persone che sono state poste ieri in osservazione sono un'infermiera che ha curato Romero, una parrucchiera che l'ha avuta come cliente, e un'addetta delle pulizie ospedaliera. Un comunicato del governo pubblicato oggi ha spiegato che nessuna delle 16 persone in quarantena, incluso il marito di Romero, cinque medici e cinque infermieri, ha manifestato dei sintomi.
Brasile, rientra l'allarme. Rientra invece l'allarme scattato ieri in Brasile. Il primo test effettuato su Souleyman Bah, il cittadino guineano sospettato di essere il primo caso di ebola registrato nel paese, è risultato negativo, e il paziente "sta bene", senza febbre nè altri sintomi della malattia. Lo scrive il ministero brasiliano della Sanità, in un comunicato diffuso oggi. Bah, di 47 anni, è stato ricoverato ieri in isolamento totale nell'Istituto Nazionale di Infettivologia Evandro Chagas di Rio de Janeiro, dove rimarrà fino a domani, quando sarà applicato il secondo test medico, considerato definitivo.
Sierra Leone, 30 nuovi malati al giorno. Intanto l'epidemia continua a provocare preoccupazione in Africa occidentale. In Sierra Leone si registrano 30 nuovi malati ogni giorno, con un picco di 121 morti in sole 24 ore. Lo segnala Emergency, aggiungendo che il suo Centro medico per affrontare l'emergenza, aperto da pochissimo tempo a Lakka, è già pieno e per questo motivo siamo costretti a rifiutare nuovi pazienti. "Non è facile dire a una persona 'ci dispiace, non abbiamo posto' - spiega Luca, il coordinatore di Emergency nel Paese - ma dobbiamo garantire la sicurezza del nostro staff e mantenere le condizioni per curare al meglio le persone che sono già ricoverate qui".
Liberia, 41 membri di missione peacekeeping Onu in osservazione. In Liberia, altro paese colpito dal virus, la missione di peacekeeping delle Nazioni unite ha posto 41 membri dello staff medico sotto "stretta osservazione medica", dopo che un membro internazionale è risultato positivo al virus la scorsa settimana. Tra le 41 persone monitorate ci sono anche 20 militari. "Questa misura è precauzionale, ed è diretta ad assicurare che non ci siano ulteriori trasmissioni della malattia", ha fatto sapere la missione ieri in un comunicato.
Al via controlli aeroporti Usa con termometri a distanza. L'allerta resta elevata. Negli aeroporti americani ci saranno termometri a distanza e questionari da compilare per i passeggeri in arrivo dai Paesi dell'Africa occidentale più colpiti dall'epidemia di ebola. Il primo scalo americano a introdurre i controlli è stato il John F. Kennedy di New York, al quale seguiranno nei prossimi giorni il Newark Liberty in New Jersey, il Dulles di Washington, l'O'Hare di Chicago e l'Hartsfield-Jackson di Atlanta. La maggior parte dei passeggeri diretti negli Usa da Guinea, Liberia e Sierra Leone fa scalo nei cinque aeroporti, prima di raggiungere eventualmente altre destinazioni. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha sottolineato che si tratta solo di uno dei provvedimenti per combattere la diffusione del virus.
14/10/2014, 17:12
EMERGENZA SANITARIA
Ebola, c’è il primo morto in Germania È un funzionario sudanese dell’Onu
L’annuncio dell’ospedale di Lipsia. Il medico di 56 anni proveniva dalla Liberia. Era arrivato giovedì in Germania. L’0ms: 4.447 morti, 9.000 casi entro la settimana
È deceduto nell’ospedale di Lipsia in Germania il dipendente Onu 56enne proveniente dalla Liberia che era stato ricoverato giovedì dopo aver contratto il virus di Ebola.La vittima, Mohammed A. era un medico sudanese che lavorava per l’Onu in Liberia, il Paese dell’Africa Occidentale più colpito da virus. A dare la notizia del decesso lo stesso ospedale di Lipsia, il St George, dove era ricoverato. L’uomo era arrivato in Germania giovedì a bordo di un aereo attrezzato. Il primo decesso per Ebola in Germania arriva nel giorno in cui l’Organizzazione mondiale della Sanità diffonde il nuovo terribile bollettino: i morti sono saliti a 4.447 mentre il totale dei casi è salito a 8.914 e raggiungerà i 9mila entro la settimana. Non solo, l’Oms lancia un nuovo allarme: entro dicembre di quest’anno i casi di Ebola potrebbero salire fino a 10 mila a settimana in Guinea, Sierra Leone e Liberia se non verrà intensificata la risposta all’epidemia. «Il tasso di mortalità è aumentato dal 50% al 70% - ha spiegato Bruce Aylward, vicedirettore dell’Oms - ed è tipico di una malattia ad alta mortalità». In alcune zone calde si è però registrato un lieve calo della velocità di diffusione.
Era il terzo malato di Ebola in Germania
Il medico sudanese Mohammed A. era il terzo malato di Ebola in Germania. «Nonostante le cure mediche intensive e gli sforzi del personale medico il dipendente delle Nazioni Uniti non ce l’ha fatta» hanno spiegato i vertici dell’ospedale St George. Il medico era stato posto in una struttura di isolamento speciale del Reparto malattie infettive e tropicali. Secondo l’ospedale non sussistono pericoli di infezione per altri pazienti o visitatori. I medici dell’ospedale St George avevano definito la situazione del paziente, che aveva contratto il virus in Liberia, «estremamente grave, ma stabile». Era il terzo malato di Ebola arrivato in Germania. All’ospedale di Francoforte è ricoverato un medico ugandese, mentre dopo cinque settimane di cure l’ospedale di Amburgo ha dimesso il primo malato di Ebola, un esperto senegalese dell’Oms, trasferito in Germania. L’ospedale di Lipsia è uno sette dei centri clinici in Germania dotati di unità di isolamento per i malati affetti di malattia fortemente contagiose
Controlli all’aeroporto di Heathrow
Da martedì sono intanto partiti all’aeroporto londinese di Heathrow controlli più serrati sui passeggeri che arrivano dai Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola. Lo ha annunciato alla Camera dei Comuni il segretario della Sanità britannica Jeremy Hunt spiegando che il virus potrebbe raggiungere il Regno Unito. «È probabile che l’ebola arrivi nel Regno Unito e una decina di casi potrebbero essere confermati nei prossimi tre mesi», ha spiegato Hunt. Le nuove misure aeroportuali, che prevedono anche il controllo della temperatura e un questionario, cominceranno da Heatrow ma entro la fine della settimana si amplieranno all’aeroporto di Gatwick e alle stazioni ferroviarie dell’Eurostar che collega Londra con Parigi e Bruxelles, scali internazionali per i voli dall’Africa. In questo modo, dovrebbe essere controllato l’89% delle persone che viaggiano nel Regno Unito da Liberia, Guinea e Sierra Leone.
Le condizioni delle infermiere
Gravi e stazionarie sono le condizioni di Nina Pham, 26 anni l’infermiera americana rimasta contagiata dal virus dell’Ebola dopo essersi presa cura del paziente liberiano Eric Duncan poi morto. Ha ricevuto una trasfusione di sangue da Kent Brantly, il primo americano ad essere contagiato e sopravvissuto. Il medico, guarito grazie ad una cura sperimentale, ha donato il sangue a tre pazienti, inclusa l’infermiera. La giovane è in cura nel Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas ed è entrata in contatto con Duncan insieme ad almeno altre 70 persone. Anche per l’infermiera contagiata a Madrid, Teresa Romero, le condizioni continuano ad essere «stazionarie nella gravità», secondo l’ultimo bollettino medico, anche se le possibilità di guarigione aumentano a partire da martedì, quando si compiono 15 giorni da quando la paziente ha cominciato ad avvertire i primi sintomi della malattia. Lo ha detto oggi ai media Fernando de la Calle, dell’unità di Medicina Tropicale dell’ospedale Carlo III di Madrid, dove è ricoverata l’infermiera. Ha poi confermato che in questo momento in Spagna l’infermiera è l’unica persona che può trasmettere il virus. Le altre 15 persone ricoverate sotto osservazione sono «asintomatiche», come comunica il comitato speciale diffuso venerdì dal governo per fronteggiare la crisi. Un altro centinaio di persone restano sotto vigilanza per contatti indiretti con la donna contagiata.
Controlli negli aeroporti tutt'altro che perfetti"
Ebola, il sindaco di Londra Boris Johnson lancia l'allarme
Lo riporta il Telegraph. "Non ho dubbi - ha detto il primo cittadino della City - che ci sarà un caso di Ebola in questo Paese e probabilmente in questa città"
Prima o poi Ebola colpirà Londra e la Gran Bretagna. Ne è convinto il sindaco della capitale inglese, Boris Johnson, che definisce "tutt'altro che perfetti" i controlli negli aeroporti per i passeggeri provenienti dall'Africa Occidentale se non verranno accompagnati anche da esami del sangue.
"Non ho dubbi che ci sarà un caso di Ebola in questo Paese e probabilmente in questa città", ha detto Johnson secondo quanto riporta il Telegraph. Per il sindaco di Londra, "l'idea dei controlli negli aeroporti è tutt'altro che perfetta come soluzione". Johnson ha quindi detto di aspettarsi "dei casi (di Ebola, ndr) nei prossimi mesi".
14/10/2014, 17:44