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18/10/2014, 19:51

Atlanticus81 ha scritto:

Aztlan ha scritto:

Non capisco cosa cambia, anche se fosse, con tutto quello che stanno facendo laggiù, non è abbastanza per fermarli [?]


E' semplice Aztlan... come puoi pensare che a fermare ISIS sia quella stessa forza che li ha creati e che ancora li sostiene?

Anche per me vanno fermati... ma forse per fermarli, va fermata Washington.

[8]



Io non ho seguito con sufficiente attenzione e quindi ho ancora dei dubbi sulla loro origine,

ma sono d' accordo che sia evidente che la strategia di Washington è fallimentare e propedeutica solo ai loro interessi (colpire Assad in Siria).


A questo punto le mie speranze sono riposte in Putin.

18/10/2014, 20:02

Aztlan ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

Aztlan ha scritto:

Non capisco cosa cambia, anche se fosse, con tutto quello che stanno facendo laggiù, non è abbastanza per fermarli [?]


E' semplice Aztlan... come puoi pensare che a fermare ISIS sia quella stessa forza che li ha creati e che ancora li sostiene?

Anche per me vanno fermati... ma forse per fermarli, va fermata Washington.

[8]



Io non ho seguito con sufficiente attenzione e quindi ho ancora dei dubbi sulla loro origine,

ma sono d' accordo che sia evidente che la strategia di Washington è fallimentare e propedeutica solo ai loro interessi (colpire Assad in Siria).


A questo punto le mie speranze sono riposte in Putin.


qualcuno fornirà
munizioni e armamento,
no?

18/10/2014, 20:08

mik.300 ha scritto:

Aztlan ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

[quote]Aztlan ha scritto:

Non capisco cosa cambia, anche se fosse, con tutto quello che stanno facendo laggiù, non è abbastanza per fermarli [?]


E' semplice Aztlan... come puoi pensare che a fermare ISIS sia quella stessa forza che li ha creati e che ancora li sostiene?

Anche per me vanno fermati... ma forse per fermarli, va fermata Washington.

[8]



Io non ho seguito con sufficiente attenzione e quindi ho ancora dei dubbi sulla loro origine,

ma sono d' accordo che sia evidente che la strategia di Washington è fallimentare e propedeutica solo ai loro interessi (colpire Assad in Siria).


A questo punto le mie speranze sono riposte in Putin.


qualcuno fornirà
munizioni e armamento,
no?
[/quote]


Certo,

ma questo non significa che siano per forza gli americani.

Tutto il mondo vende armi, ci sono i trafficanti,

e l' ISIS grazie all' occupazione dei pozzi di petrolio (ora bombardati) ha fatto un sacco di soldi.


Poi, ripeto, non ne so abbastanza quindi non nego la possibilità a priori

(nel corso della Storia Washington ha creato o armato dittatori e forze oscure di ogni tipo).


So solo che la strategia di Obama non porta da nessuna parte se non a cercare lo scontro con la Russia sulla Siria...

18/10/2014, 20:11

.. i turchi ...[;)]

18/10/2014, 23:24

Quella degli aerei del califfato è davvero una comica.Io starei attento ad Isis....Se riuscisse a mettere le mani sui micidiali missili palestinesi,si salvi chi può in Turchia.....Quante balle,quante fesserie.Il vero obiettivo è Assad,nulla di più.

22/10/2014, 15:39

Orsù basta con le barzellette... ma vi piace così tanto farvi prendere in giro?!?

Le casseforti dell’Isis sono Ubs e Hsbc. E Obama lo sapeva dal 2008

UNA SQUADRA SPECIALE D’INVESTIGAZIONE DEI SERVIZI SEGRETI USA AVEVA SCOPERTO NEL 2008 CHE GRAN PARTE DEL DENARO DI AL QAIDA PASSAVA PER CONTI PRESSO LA BANCA SVIZZERA L’UBS. L’ALLORA SENATORE OBAMA ERA TRA QUELLI CHE SEPPERO DELLA COSA. VENNE TUTTO INSABBIATO. OGGI DA QUEI CONTI PASSANO I SOLDI DELL’ISIS.

-di Franco Fracassi -


I media occidentali ci hanno raccontato che l’Isis è l’organizzazione terroristica più ricca al mondo, ci hanno raccontato che parte delle risorse finanziarie dell’Isis provengono dalle vendita del petrolio, ci hanno spiegato che l’Isis è un gruppo (il più potente, probabilmente) che fa parte della galassia di Al Qaida. Vi siete mai chiesti dove viene custodita questa montagna di denaro?

Otto anni fa la Cia e l’Fbi si erano posti la stessa domanda. L’Isis non esisteva, ma Al Qaida sì. Venne messa su una squadra speciale di cui fecero parte membri di tutti i servizi segreti Usa (compresi dei consulenti esterni). Dopo due anni di indagine la cassaforte era stata individuata. I consulenti vennero pagati profumatamente, venne stilato un rapporto, venne tenuta una seduta a porte chiuse presso una sottocommissione del Congresso.

E alla fine venne tutto insabbiato. Chi sapeva e tenne la bocca chiusa fece carriera, chi si ribellò finì in galera. La banca in questione era l’Unione banche svizzere (Ubs).

Membro di quella commissione era l’allora senatore dell’Illinois Barak Obama. Il principale finanziatore delle sue campagne presidenziali è divenuto il presidente di Ubs Americans. La rete finanziaria e bancaria di Al Qaida è oggi utilizzata dall’Isis. Ma andiamo per ordine.

In piena “guerra al terrore”, promossa dall’Amministrazione Bush, negli Stati Uniti 2006 venne creata una squadra speciale d’investigazione finanziaria su Al Qaida. Cia ed Fbi stavano nel contrasto al terrorismo. E così si pensò che prosciugando i loro fondi bin Laden e gli altri estremisti islamici potessero esaurire la loro spinta bellica. Popoff in passato ha spiegato (documenti alla mano) di come fossero gli stessi servizi segreti statunitensi ad aiutare Al Qaida. Ma come tutte le strutture umane, anche quella dell’Amministrazione Usa non era un monolite: fianco a fianco lavoravano persone che servivano padroni e ideali diversi e che perseguivano scopi talvolta opposti.

A capo della squadra venne messo un consulente esterno. Booz Allen Hamilton era da tempo già consulente per il Pentagono. Era stato lui ad aver selezionato Edward Snowden quando era stato assunto dal National Security Agency. Hamilton era anche esperto di finanza internazionale. Facevano parte della sua squadra anche l’ufficiale dell’esercito Scott Bennett (vice di Hamilton), il capo dell’ente di controllo dei servizi segreti Mike McConnell e altri quattro funzionari del Nsa: James Clapper, Thomas Drake, William Binney e J.Kirk Wiebe.

Nell’anno e mezzo successivo i sette uomini indagarono sotto traccia in tutto il mondo. Seguirono molto tracce. Ma soprattutto trovarono un uomo, un funzionario della seconda banca svizzera: l’Unione banche svizzere, più conosciuta come Ubs. Brad Birkenfeld era il classico banchiere tutto d’un pezzo e (cosa, invece, non comune) convinto che il buon nome del suo istituto di credito fosse più importante della quantità di soldi ammassati nei suoi caveau.

Birkenfeld era anche un uomo interessato al denaro. E i centoquattro milioni di dollari versati dalla squadra di Hamilton su un suo conto furono un argomento molto convincente. Lo svizzero fornì i numeri di diciannovemila conti bancari, e poi numeri di cellulare, numeri di stanze d’albergo, date di appuntamenti, indirizzi email e altre informazioni in grado di smantellare la rete finanziaria del terrorismo.

Immagine

«Ci vollero sei mesi per verificare tutte le informazioni dateci da Birkenfeld e per scrivere il rapporto finale. Finalmente, all’inizio del 2008 eravamo pronti per essere ascoltati dalla sottocommissione presieduta dal senatore democratico del Michigan Carl Levin», ha spiegato Benett a Popoff.

Le audizioni si tennero a porte chiuse. Solo i nove senatori poterono ascoltare tutta la storia e leggere il rapporto, intitolato “Shell Game” (127 pagine che Popoff ha avuto modo di visionare). Tra questi c’era il senatore dell’Illinois Barak Hussein Obama, futuro presidente degli Stati Uniti.

Ancora Bennett: «Ascoltarono Birkenfeld, ascoltarono me, ascoltarono altri testimoni chiave. E poi che cosa fecero? Minacciarono l’Ubs e la Hsbc? Le comminarono una multa? Denunciarono pubblicamente la cosa? Si rivolsero al governo svizzero e a quello britannico? Non fecero nulla di tutto questo. Insabbiarono tutto, sbatterono in galera me e Birkenfeld, secretarono “Shell Game” e si dimenticarono della faccenda. Ecco quello che fecero».

I due colossi bancari (l’Hsbc è la quarta banca del pianeta, l’Ubs la quattordicesima) non subirono alcun contraccolpo e i diciannovemila conti proseguirono nel veder transitare i soldi del terrorismo islamico. Bennett: «La cosa che scopersi solo dopo è che parte di quei conti era talvolta utilizzati anche dalla Cia. Ecco perché è stato insabbiato tutto, pensai. Ma forse c’erano anche altre ragioni più importanti, di valore geopolitico».

Immagine
IL RELATORE DEL DOCUMENTO “SHELL GAME”, SCOTT BENNETT, HA LAVORATO PER ANNI PER I SERVIZI SEGRETI STATUNITENSI.

Che cosa ne è stato dei membri della sottocommissione e di tutti coloro che hanno messo gli occhi su quel rapporto? C’è chi è diventato ambasciatore, chi capo dell’antiterrorismo, chi presidente di commissione e chi inquilino della Casa Bianca.

Lo sapete chi è stato il principale finanziatore singolo della campagna presidenziale di Obama del 2008 e di quella che ha portato alla sua rielezione? Un certo Robert Wolf, presidente della Ubs Americas, il ramo statunitense dell’Unione banche svizzere. Ha donato mezzo milioni di dollari la prima volta e 434.800 dollari la seconda.

Ha concluso Bennett: «Oggi Quei diciannovemila conti sono la linfa vitale dell’Isis. Si sarebbe potuto evitare tutto questo. E, invece… Gli stiamo permettendo di finanziarsi e gli facciamo guerra al tempo stesso». Li hanno anche addestrati e armati, come ha dimostrato Popoff in diversi articoli già pubblicati da questo giornale.

Dichiarazione del generale statunitense Martin Dempsey, capo degli stati maggiori riuniti di fronte alla commissione senatoriale di controllo delle Forze armate.

Senatrice repubblicana Lindsey Graham: «Lei è al corrente che i nostri principali alleati arabi si sono alleati all’Isil?».

Dempsey: «Sono a conoscenza del fatto che i nostri maggiori alleati arabi li stanno finanziando».

Graham: «Sì, ma sono diventati alleati?».

Dempsey: «Li finanziano perché l’Esercito di liberazione siriano non è in grado di combattere contro Assad»

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -dal-2008/
Ultima modifica di Atlanticus81 il 22/10/2014, 15:42, modificato 1 volta in totale.

22/10/2014, 16:47

... parole, parole, parole ....

22/10/2014, 16:48

AleBon ha scritto:

Quante balle,quante fesserie.Il vero obiettivo è Assad,nulla di più.



Ne è la prova la strategia totalmente inadeguata di Obama e del resto del mondo nei confronti dell' ISIS, mentre sono subito iniziati attacchi aerei in Siria...

22/10/2014, 17:25

ma avete letto?

le armi destinate ai curdi
sono finite all'isis,
per "sbaglio"
si capisce..

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/il ... 402a.shtml

22/10/2014, 17:38

Chissà quanti tornaconto ci saranno in queste faccende!

22/10/2014, 17:46

mik.300 ha scritto:

ma avete letto?

le armi destinate ai curdi
sono finite all'isis,
per "sbaglio"
si capisce..

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/il ... 402a.shtml


Eccerto... le barzellette continuano.

Finchè ci si crede...

[8]

22/10/2014, 18:00

Per noi sono barzellette, per loro ..... "affari" [;)]

22/10/2014, 18:16

Canada, terrore in Parlamento: 30 spari, ferito soldato. “Ucciso il killer”. Incubo Isis

Mattinata di terrore a Ottawa, capitale canadese. "Due o tre persone", riferisce la polizia, hanno aperto il fuoco di fronte al National War Memorial, ferendo un soldato, e dentro l'edificio sede dell'assemblea parlamentare. Il premier Stephen Harper ha lasciato illeso l'edificio. Coprifuoco nella zona, le forze dell'ordine hanno chiesto agli abitanti di restare in casa e non avvicinarsi alle finestre. La sparatoria giunge a due giorni dall’attacco di Saint Jean sur Richelieu, vicino Montreal in Quebec, dove un uomo con simpatie jihadiste si è lanciato con l'auto contro due militari, uccidendone uno

Almeno un soldato canadese è stato ferito a colpi di pistola esplosi fuori dal parlamento di Ottawa, di fronte al National War Memorial, il Monumento ai Caduti della capitale canadese. Secondo il racconto di un parlamentare, l’uomo che ha sparato sarebbe stato ucciso dalle forze dell’ordine. Ma secondo la polizia sono state “due o tre” le persone ad aver aperto il fuoco. “Circa 30#8243; i colpi sparati nell’edificio delle istituzioni mentre era in corso una riunione della maggioranza in Parlamento. È quanto riferisce su Twitter il parlamentare canadese Tony Clement, dicendo di stare bene ma di essere ancora a rischio.

Alcuni testimoni hanno riferito all’agenzia di stampa canadese Canadian Press che le persone sono fuggite dall’edificio calandosi giù dall’impalcatura montata per lavori di ristrutturazione. Alcuni testimoni hanno descritto chi ha sparato, sembra con un fucile da caccia, come un uomo dai capelli scuri e vestito in abiti civili. Sarebbe arrivato nei pressi del Parlamento a bordo di un’automobile nera.
rea del Parlamento è stata completamente isolata e circondata dalle forze dell’ordine, mentre alcune immagini postate sui social media mostrano i soccorsi al soldato colpito di cui non si conoscono al momento le condizioni. Non sembrerebbero esserci per ora altri feriti. L’ufficio di Stephen Harper ha reso noto che il premier ha lasciato il palazzo, hanno detto la tv locali. La polizia canadese ha avvertito le persone che si trovano in città di stare lontane da finestre e tetti.

L’intera zona è in “lockdown”, il che significa che è stato bloccato, senza la possibilità di uscire per chi si trova già dentro né di accedervi per chi si trova fuori. La polizia fa sapere di avere ricevuto una segnalazione di spari alle 9.52 ora locale. I soccorritori sono sul posto. La sparatoria giunge a soli due giorni dall’attacco di Saint Jean sur Richelieu, vicino Montreal in Quebec, dove un uomo con simpatie jihadiste si è lanciato con la sua auto contro due militari canadesi, uccidendone uno, ed è stato poi a sua volta ucciso dalla polizia al termine di un inseguimento. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... i/1163606/

fonte-video-
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... s/1164890/

22/10/2014, 18:26

Atlanticus81 ha scritto:

mik.300 ha scritto:

ma avete letto?

le armi destinate ai curdi
sono finite all'isis,
per "sbaglio"
si capisce..

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/il ... 402a.shtml


Eccerto... le barzellette continuano.

Finchè ci si crede...

[8]



Stanno tutti facendo il tifo per ISIS, i turchi perchè li liberino dei curdi, gli americani perchè spodestino Assad...

Solo dopo contano di intervenire seriamente.


Mi chiedo a questo punto quale sarà la mossa di Putin, quando Assad sarà in seria difficoltà, e quali le conseguenze.

22/10/2014, 19:02

Aztlan ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

mik.300 ha scritto:

ma avete letto?

le armi destinate ai curdi
sono finite all'isis,
per "sbaglio"
si capisce..

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/il ... 402a.shtml


Eccerto... le barzellette continuano.

Finchè ci si crede...

[8]



Stanno tutti facendo il tifo per ISIS, i turchi perchè li liberino dei curdi, gli americani perchè spodestino Assad...

Solo dopo contano di intervenire seriamente.



Dopo, sempre che tutto vada come vogliono loro, non avranno nemmeno bisogno di intervenire vedrai...

Oppure, meglio ancora, si farà finta di realizzare un intervento massiccio, in stile hollywood con i supereroi della Marvel; intervento in grado di neutralizzare nel giro di pochi giorni quei "mostri" da loro stessi creati e ritornare così a casa trionfanti!!!

[;)]
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