29/10/2014, 12:10
29/10/2014, 12:21
29/10/2014, 16:27
29/10/2014, 16:44
xfabiox ha scritto:
è innegabile che la sinistra abbia fatto più dannid ella destra. non so perhcè passino sempre pe ri buoni e bravi la sinistra qui in italia, ma se uno va a guardare tutti i casini leggi ecc... le hanno fatte loro. si ce stato il berlusca e ha fatto pistolinate ma non di sta portata stile prodi, renzi, ecc...
e poi si lamentavano dei socialisti, magari ci fosse ancora craxi
29/10/2014, 16:46
01/11/2014, 12:19
01/11/2014, 13:02
01/11/2014, 17:25
I Rom potrebbero essere la chiave per la ripresa dell'Europa (e pagare le pensioni agli europei)
In molti paesi le comunità Rom vengono viste come un problema, un pericolo per la sicurezza interna dello Stato che richiede immediate misure di espulsione e limitazioni all'ingresso onde evitare ulteriori "contaminazioni". Un episodio particolarmente celebre è quello relativo all'espulsione disposta nel 2010 dal Presidente francese Sarkozy, il quale autorizzò il trasferimento di centinaia di Rom dal territorio francese alla Romania.
Nel caso di specie il luogo di trasferimento era stato deciso sulla base della cittadinanza dei Rom espatriati, tuttavia molto spesso una simile procedura è più complessa a causa dello status di apolide detenuto dai Rom. E' inutile sottolineare che la credenza per cui i Rom provengono dalla Romania è assolutamente priva di qualunque fondamento scientifico. Una ricerca genetica effettuata nel 2012, infatti, ha stabilito che la comunità Rom è originaria della parte settentrionale dell'India in cui un processo di migrazione iniziato 1.500 anni fa ha portato questo gruppo a viaggiare verso l'Europa.
Una mappa che indica il processo di migrazione del popolo Rom. Source: Wikipedia Commons, Dbachmann
Attualmente la comunità Rom costituisce la più ampia minoranza etnica presente in Europa. In Bulgaria essi rappresenterebbero il 10,33 percento della popolazione complessiva, considerando anche i Rom che non hanno dichiarato la propria presenza nel paese. Un dato simile caratterizza la Romania, in cui la percentuale di Rom e pari all'8,3 percento degli abitanti. Altri paesi quali la Repubblica Ceca o la Francia hanno stimato la presenza di rispettivamente 300 mila e 1 milione e 200 mila Rom, nonostante il numero di residenti autorizzati sia sensibilmente inferiore.
In tutti questi paesi la popolazione Rom vive molto spesso ai margini della società, in un contesto caratterizzato da un elevato livello di disoccupazione e da un avviamento precoce al lavoro. Stando ai dati offerti dalla Banca Mondiale, in Bulgaria nel 2010 il tasso di disoccupazione per la popolazione Rom si aggirava intorno al 59 percento. Un livello simile è stato registrato in Romania, in cui solamente il 50 percento dei Rom risulta avere un lavoro. Per coloro che riescono ad ottenere un'occupazione, la retribuzione risulta sovente inferiore rispetto a coloro che non appartengono all'etnia Rom. In Albania, ad esempio, lo United Nations Development Programme ha stimato nel 2006 la retribuzione media mensile di una famiglia Rom in 68 €, contro gli oltre 170 € ottenuti da una famiglia media albanese.
Questa mappa indica la distribuzione attuale del popolo Rom. Leggenda: la ruota, simbolo dei Rom, indica la presenza di persone appartenenti a questa etnia nel paese. Il verde intenso è utilizzato per quei paesi in cui la presenza Rom si aggira intorno al 10 percento della popolazione complessiva; il verde chiaro se la percentuale è di circa il 5 percento. Il grigio è utilizzato per quei paesi con percentuali inferiori. Source: Wikipedia commons, Dbachmann
Questa disparità nella retribuzione dipende molto spesso da un livello di educazione estremamente basso nella comunità Rom, in cui i genitori decidono di avviare i propri figli prematuramente al lavoro, normalmente svolto in nero al fine di ottenere un maggior profitto. Diversi paesi, tra cui la Repubblica Ceca e la Bulgaria, dispongono l'educazione dei Rom all'interno di istituti speciali normalmente destinati a bambini con ritardi mentali o problemi di apprendimento.
Nonostante alcuni possano pensare che questa politica di separazione sia necessaria per la protezione delle comunità locali, i dati offerti dalla Banca Mondiale dicono il contrario. Secondo molti esperti, infatti, le comunità Rom potrebbero essere un aiuto nella ripresa economica dell'Europa, specialmente in quei paesi in cui rappresentano una significativa percentuale della popolazione complessiva.
Secondo una stima effettuata dal Centro per le Politiche Demografiche di Sofia, nel 2050 la popolazione di etnia bulgara sarà di appena 800 mila persone, diventando una minoranza rispetto ai 3,5 milioni di Rom che popoleranno la Bulgaria. Una situazione simile anche se meno radicale, caratterizzerà l'Ungheria in cui entro il 2050 il 20 percento della popolazione complessiva sarà rappresentata da Rom con il 40 percento della forza lavoro appartenente a questa etnia.
La Banca Mondiale ha sottolineato come la diminuzione nel tasso di natalità e l'aumento dell'età media stiano determinando una situazione in cui non solo l'Europa avrà bisogno di nuova forza lavoro, ma il sistema pensionistico graverà sempre di più sulle spalle dei contribuenti. Una possibile soluzione a questo problema, almeno nei paesi con un'alta percentuale di Rom, sarebbe quella di investire sui membri di questa comunità. Nel report compilato dalla Banca Mondiale si legge che: "Un Rom con un elevato livello di istruzione guadagnerà molto di più rispetto a coloro che vengono avviati immediatamente al lavoro. Attualmente un Rom che ha completato l'istruzione secondaria può guadagnare l'83 percento in più in Bulgaria, il 110 percento in più nella Repubblica Ceca e il 144 percento in più in Romania". Investire sull'educazione dei Rom, secondo la Banca Mondiale, determinerà un guadagno in termini di entrate fiscali circa 7,7 volte superiore in Bulgaria, 7,4 volte nella Repubblica Ceca, 2,4 volte in Romania, rispetto alle somme spese per l'istruzione.
Questi programmi di educazione potrebbero avere un effetto anche sull'immagine del popolo Rom, spesso identificato come un pericolo dalla popolazione dei vari Stati europei. La diffusione della cultura Rom sarebbe senza dubbio favorita nel caso in cui il livello di istruzione dei membri di questa etnia dovesse innalzarsi, contribuendo a superare quel mito che vede i Rom solamente come dei ladri, dei cartomanti o quantomeno degli elementi problematici per la società occidentale. Simultaneamente una maggiore retribuzione e un inclusione all'interno della comunità spingerà le comunità Rom ad essere meno propense a svolgere lavori in nero o al di fuori della legalità, contribuendo in tal modo alla creazione di una società non solo multietnica ma anche multiculturale.
01/11/2014, 20:31
MaxpoweR ha scritto:
Coma fanno i più a non rendersene conto? A me sembra davvero assurdo
01/11/2014, 20:41
MaxpoweR ha scritto:
Coma fanno i più a non rendersene conto? A me sembra davvero assurdo
02/11/2014, 13:18
07/11/2014, 09:44
07/11/2014, 12:13
13/11/2014, 18:10
14/11/2014, 11:44