23/06/2014, 23:32
Aztlan ha scritto:
Salve a tutti,
su invito del nostro Atlanticus pubblico direttamente qui una interessante notizia apparsa sulla pagina inglese di Wikipedia, e che come ogni news della Wiki rimanda a una pagina della stessa (in fondo):L' Origine delle Popolazioni Native Americane
L' analisi del DNA dei resti di 12.500 anni fa (notare la data)
dello scheletro di un bambino, trovato in Montana e circondato da numerosi artefatti della cultura Clovis
e denominato Anzick-1,
ha dato importanti certezze circa la lungamente discussa origine delle popolazioni americane.
I risultati indicano una forte affinità con fonti siberiane,
"virtualmente esclude ogni stretta affinità europea", ossia l' ipotesi Solutreana tanto cara allo Smithsonian,
(che tanto per cambiare quando si guardano le prove, aveva torto)
e a sua volta tutte le esistenti popolazioni native (quelle poche sopravvissute, aggiungerei tristemente) mostrano forti affinità con esso,
indicando che discendono tutte da una popolazione che viveva in o presso la Siberia, l' Alto-Paleolitica popolazione Mal'ta...
Una scoperta di importanza fondamentale,
che non meriterebbe di dover essere anche solo apparentemente sminuita dalla puntualizzazione,
giacchè, a dispetto del sensazionalismo tipicamente giornalistico per attirare l' attenzione,
le stesse prove aprono nuovi interrogativi e ne lasciano ancora altri, ci sono ancora altre prove che aggiungono altri tasselli al mosaico.
Insomma, c' è ancora molto lavoro da fare, ma questa è una scoperta che mette un punto fermo fondamentale nel rispondere alla domanda.
Saltando i tecnicismi genetici
- che potete comunque reperire nel link, per chi fosse interessato e ne capisse abbastanza da spiegare al sottoscritto-
di questa scoperta andiamo nel dettaglio di tutti gli aspetti portati alla luce con questa scoperta e quelle precedenti, che ancora attendono risposta:
Senza altro Anzick-1 appartiene a una popolazione direttamente antenata delle attuali popolazioni di Nativi Americani del Centro e Sud America,
il che esclude ogni ipotesi che invasioni successive ai Clovis avessero soppiantanto o assimilato i precedenti immigrati.
C'è però il problema tutt' altro che piccolo che non è stata riscontrata la stessa affinità tra tutti i gruppi di Nativi e questo DNA:
Vi è una minore affinità rispetto alle popolazioni Nord Americane che rispetto a quelle che vivono nel Centro e Sud, il cui significato è ancora da chiarire.
Ciò suggerisce che le popolazioni Nord Americane sono basali (filogeneticamente parlando) rispetto ad Anzick-1 e alle sue popolazioni discendenti del Centro e Sud.
http://en.wikipedia.org/wiki/Basal_%28phylogenetics%29
Cosa tuttavia ciò comporti, è però ancora un punto da risolvere.
Per concludere a questo punto la panoramica sugli Studi Genetici sui Clovis,
altri ritrovamenti di punte di lancia e di DNA in Oregon suggeriscono che proprio il Nord potrebbe essere stato colonizzato da più popolazioni e che la cultura Clovis non fosse la prima,
e una dicotomia Est/Ovest in cui i Clovis risiedevano a Est.
E, dulcis in fundo, come non citare la questione, già ampiamente discussa in questo forum, dell' Aplogruppo X trovato nel DNA mitocondriale di alcune tribù native.
Qui il link alla pagina wiki con la notizia, purtroppo in inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Clovis_culture#Genetic_studies
__________________________________________________________________
Conclusioni:
Ora che l' ipotesi Solutreana è stata praticamente esclusa da questi ultimi ritrovamenti,
e che è stata accertata l' origine Siberiana dei Nativi Americani
ma non si trovano prove sufficientemente solide nemmeno della migrazione attraverso tutta l' Asia passando alla base della tesi attualmente ufficiale (ancora per quanto?) del passaggio per lo stretto di Bering,
bisognerà davvero che rispondano alla domanda su come quel raro DNA sia finito in mezzo mondo saltando l' altra metà,
praticamente in tutti i luoghi ove i libri di testo delle elementari pongono le prime civiltà madre della Storia in tutti i continenti.
24/06/2014, 00:10
bleffort ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
Perché dici questo? Cosa non ti torna della loro analisi?
Ma... non mi tornano molte cose ,per ora non ho tempo di scriverli,però una cosa semplice la posso dire:Se i ghiacciai arrivavano fino in Italia,non credi che la razza bionda e con gli occhi azzurri sia nata anche nel Mediterraneo? e che gli Etruschi ,gli Achei,gli Iberici e tutti i popoli che abitavano le loro sponde avessero questo aspetto?
e se i ghiacciai arrivavano fino in Italia secondo te dove si poteva sviluppare una civiltà avanzata?
Gli Ipogei di Malta e le raffigurazioni Rupestri del Sahara,sono stati datati migliaia di anni prima del tempo dei Faraoni!.
25/07/2014, 00:22
Angel_ ha scritto:L’anno scorso, un laboratorio di antropologia molecolare dell’Universita’ di Strasburgo (1) ha pubblicato uno studio molto interessante sul DNA antico dei Kurgan, un’antica civilta’ della Russia Centrale (V millennio a.C), poi espansa nell’Europa Orientale, Centrale e Settentrionale (4400-2800 a.C). Questa civilta’, ben nota ai linguisti per la teoria sull’origine delle lingue indoeuropee formulata da Marija Gimbutas (1970), prende il nome da kurgan, un vocabolo russo usato per indicare le tombe a tumulo caratteristiche di questa cultura.
In questo studio sono stati analizzati 32 reperti ossei trovati nei kurgan in un sito di Krasnoryarsk (Siberia) cosi’ distribuiti nel tempo:
10 Bronzo Medio (1800-1400 a.C), cultura Andronovo
4 Bronzo Tardo (1400-800 a.C.) cultura Karasuk
12 Eta’ del Ferro (800 a.C-100 d.C) cultura Tagar
6 Eta’ del Ferro (100-400 d.C) cultura Tachtyk
Da questi reperti e’ stato isolato sia il DNA mitocondriale (mtDNA) che quello cromosomico. Solo 6 reperti sono stati successivamente scartati per la bassa qualita’ del DNA. Un risultato notevole in questo campo, dovuto alle condizioni climatiche della Siberia, notoriamente caratterizzata da basse temperature che hanno preservato il DNA dei Kurgan.
Ricordo che il mtDNA e’ un elemento genomico indipendente dal genoma del nucleo, che risiede nei mitocondri, organelli cellulari simili a batteri che presiedono soprattutto alle funzioni energetiche. Nell’uomo, il mtDNA viene trasmesso per via materna. L’interesse degli antropologi molecolari nel mtDNA si focalizza nella tipizzazione di determinate combinazioni di mutazioni, presunte neutre, dette aplotipi o aplogruppi (i due termini non sono equivalenti) che possono essere visti concettualmente come dei “codici a barre” con i quali si possono tracciare le origini e le migrazioni delle popolazioni. Analisi simili vengono eseguite (quando possibile) sul cromosoma Y, che determina il sesso maschile.
In questo studio ,il sesso dei reperti e’ stato stabilito con un test genetico, ed il cromosoma Y e’ stato tipizzato nei soggetti risultati di sesso maschile (i reperti erano costituiti da frammenti ossei, ed ogni altra analisi morfologica sarebbe stata impossibile). Inoltre, su tutti i reperti sono state eseguite altre analisi genetiche avanzate, in grado di stabilire il colore degli occhi, della pelle e dei capelli.
Il risultato finale e’ stato che i Kurgan erano una popolazione europea,ed il 90% dei maschi appartenevano ad un solo aplogruppo del cromosoma Y (R1a1) suddiviso in 5 aplotipi. Per analogia si puo’ pensare ad un codice a barre unico differenziato da 5 indicativi diversi. Questo significa che i Kurgan erano i discendenti di piccoli gruppi omogenei. Il mtDNA e’ risultato piu’ variabile, come normalmente si osserva, ma in gran parte presentava marcatori genetici originari dell’Eurasia occidentale, e solo una minoranza, appartenente agli individui piu’ recenti presentava marcatori originari dell’Asia orientale, per un probabile apporto di donne asiatiche. Il 65% degli individui erano portatori della mutazione per gli occhi azzurri (scoperta solo recentemente e finora sorprendentemente unica) ed il 90% dei reperti erano portatori di mutazioni per i capelli biondi e pelle chiara (quest’ultima analisi e’ stata possibile solo in circa la meta’ del totale dei reperti).
Questi risultati indicano che il popolo della cultura Kurgan era di tipo europeo, geneticamente omogeneo attraverso un intervallo temporaneo abbastanza largo e collegato con le attuali popolazioni della Europa dell’Est, Russia centrale e Siberia, dove tutt’ora l’aplogruppo R1a1 presenta frequenze molto elevate.
In uno studio analogo (2), ricercatori cinesi dell’Universita’ di Jilin, Changchun,Cina hanno analizzato il mtDNA ed il cromosoma Y di reperti umani rinvenuti nella necropoli di Xiaohe, nel bacino del Tarim (Cina occidentale), datati a circa 4000 anni fa (Bronzo antico). Anche in questo caso il cromosoma Y di tutti i maschi analizzati e’ risultato appartenere all’aplogruppo R1a1, mentre il mtDNA e’ risultato avere marcatori genetici caratteristici dell’Europa o dell’Asia orientale, suggerendo la presenza di una popolazione mista di Europei e Asiatici. Il bacino del Tarim e’ famoso per la scoperta di antichi corpi naturalmente mummificati con sembianze simili ai Nord-Europei.
Il quadro che emerge da questi studi indica la colonizzazione dell’Asia centrale fino alla Cina occidentale di popoli europei ,attestati almeno durante la piu’ antica Eta’ del Bronzo. Questi popoli, geneticamente collegati con gli attuali abitanti dell’Europa dell’Est e della Russia sollevano la questione della loro possibile relazione con la diffusione delle lingue indoeuropee. L’aplogruppo R1a1 ha anche un’alta frequenza nell’India settentrionale, tuttavia occorrono studi genetici molto piu’ dettagliati per chiarire il periodo di separazione tra questi gruppi umani.
1) Keyser C et al. Hum Genet (2009) 126:395–410
2) Li et al. BMC Biology 2010, 8:15
Fonte:http://ostraka.forumfree.it/?t=51723371“Ciò che abbiamo scoperto”, dice Eiberg, “ è che le persone con occhi azzurri che vivono in Danimarca, in Giordania e in Turchia hanno tutte lo stesso aplotipo. Possiedono esattamente lo stesso gene e evidenziano i suoi cambiamenti che hanno fatto comparire gli occhi blu.”
La mutazione è quindi evidente. E, a seconda della quota di melanina presente nell’iride, il colore degli occhi può variare da marrone scuro, quasi nero, fino al verde.
“Su 800 persone che abbiamo esaminato solo una non possedeva il gene mutato. Aveva gli occhi azzurri con un piccolo puntino marrone.”, dice Eidberg.
“Dalla nostra ricerca possiamo concludere che tutti gli individui che hanno gli occhi azzurri abbiano in comune un unico antenato. Tutti loro hanno ereditato lo stesso gene, che poi si è sparso attraverso l’Europa e il mondo.”
Fonte:http://www.unblogindue.it/?p=6287
29/07/2014, 14:43
Nisaba ha scritto:
Ok, ho ritrovato lo studio di Eiberg e un altro studio interessante (appena precedente), sempre riguardo il gene OCA2 e gli occhi azzurri:
Eiberg et al - Blue Eye color in human may be caused by a perfectly associated founder mutation in a regulatory element located within the HERC2 gene inhibiting OCA2 expression
Duffy, Montgomery et al. - A three-single-nucletide polymorhism haplotype in intron 1 of OCA2 explains most of human eye-color variation
Riletto lo studio di Eiberg, si trova che concorda con gli studi avanguardistici che Cavalli-Sforza presentò già negli anni '90, in particolare per quanto riguarda l'origine della mutazione "occhi azzurri", che entrambi sostengono provenire dalla regione a nordovest del Mar Nero. Questo eventualmente può sposarsi con l'idea che la mutazione sia stata introdotta dai kazari.
In ogni caso... non viene in nessun punto citato il mtDNA; gli aplotipi responsabili degli occhi azzurri sono 4: il 97% presenta lo stesso aplotipo (h-1), una percentuale strabiliante, che comunque non esclude stadi intermedi né altri tipi di mutazione.
Vi riporto qualche estratto a mio parere significativo e vi auguro buona lettura!Several studies have shown that the OCA2 locus is the major contributor to the human eye color variation. [...] One single haplotype, represented by six polymorhic SNPs covering half one the 3' end of the HERC2 gene, was found in 155 blue-eyed individuals from Denmark, and in 5 and 2 blue-eyed individuals from Turkey and Jordan, respectively. [...] our data suggest a common founder mutation in an OCA2 inhibiting regulatory element as the cause of blue eye color in humans.
[...]
The locus responsible for the brown or blue eyes color phenotypes (MIM 227220) was first identified by linkage to chromosome 15q [...] in the Danish population by Eiberg and Mohr (1996). [...] several other linkage and association studies confirmed the locus and OCA2 as the major contributors to human eye color variation [...].
Upstream of OCA2 is the HERC2 gene (MIM 605837) located. Deletions of exon 86-90 or exon 53-86 in Herc2 of mice have been shown to affect eye and coat color pigmentation as well as sperm production leading to male sterility [...]. In humans, partial deletions of the OCA2-HERC2 locus are known in the Prader-Willi and Angelman syndromes. Both syndromes have been associated with oculocutaneous albinis or reduced pigmentation [...] in several cases. The function of HERC2 is unknown but the gene encodes for deferent conserved functional protein domains involved in spermatogenesis, ubiqutin mediated proteolysis and intercellular transport [...].
[...]
Genes controlling the phenotypic variation of eye color from total brown versus blue eye color was previously mapped to chromosome 15q by a complete genome scan of five informative Danish families. The genome wide scan was wxpanded by a multipoint linkage analysis of additional 40 Danish families [...] and excluded all other potential loci for the blue/brown eye color phenotupe. [...] This locus included the OCA2 gene, which was proposed as the candidate gene for the BEY2 phenotype [complete brown pigmented eye color].
[...]
A shared haplotype among blue eyed individuals is almost perfect and suggest the blu eye color phenotype is caused by a founder mutation
Most than 97% of the analyzed persons with blue eyes carried the haplotype h-1 and the remaining 3% carried the haplotype h-2, h-3 and h-4. The origin of these three haplotype could be explained by recombination events or mutations younger in age than the original mutation. Seven unrelated individual of Mediterranean origin with blue eyes carried the h-1 haplotype on both the chromosomes, suggesting this haplotype is identical for blue eye individuals in other human populations.
[...]
The mutation responsible for the blue eye color most likely originate from the neareast area or northwest part of the Black Sea region, where the great agriculture migration to the northern part of Europe took place in the Neolithic periods about 6-10'000 years ago (Cavalli-Sforza et al. 1994).
The high frequency of blue-eyed individuals in the Scandinavia and Baltic areas indicates a positive selection for this phenotype (Cavalli-Sforza et al. 1994; MYant et al. 1997). Several theories has been suggested to explain the evolutionary selection for pigmentation traits which include UV expositor causing skin cancer, vitamin D deficiency, and also sexual selection has been mentioned. Natural selection as suggested here makes it difficult to calculate the age of mutation.
03/08/2014, 18:58
08/08/2014, 10:26
10/08/2014, 09:42
10/08/2014, 15:02
11/08/2014, 09:55
11/11/2014, 20:53
12/11/2014, 20:38
15/11/2014, 03:33
16/11/2014, 13:05
Atlanticus81 ha scritto:
COREANO: maschio + femmina di dio orso.
TIBETANO: femmina goblin (dea) + scimmia.
MIAO-YAO-LI: dea + cane.
Primo balzo evolutivo. L'orso è il mammifero più vicino ai primati (a mio parere), perché gli arti posteriori di un orso sono stati progettati in modo simile agli arti posteriori dei primati. D'altra parte se si trattasse di un cane o di un orso, in questa sede non importa.
08/12/2014, 12:38
08/12/2014, 12:46
Scoperto uno dei più antichi lignaggi dell'umanità
Un genetista della Nanyang Technological University, il professor Stephan Christoph Schuster, che ha guidato un team di ricerca internazionale da Singapore, Stati Uniti e Brasile, ha scoperto con successo uno degli antichi lignaggi umani moderni attraverso il sequenziamento dei geni della tribù Khoisan del sud africa. Questa è la prima volta che la storia delle popolazioni dell'umanità è stata analizzata e confrontati con le condizioni climatiche della Terra negli ultimi 200.000 anni.
Un cacciatore/raccoglitore Khoisan con arco e frecce.
Credit: Nanyang Technological University
I loro risultati sono pubblicati su Nature Communications.
Il team ha sequenziato il genoma di cinque individui che vivono in una tribù di cacciatori/raccoglitori in Africa del Sud, e lo ha confrontato con le 420.000 varianti genetiche attraverso 1.462 genomi da 48 gruppi etnici della popolazione mondiale.
Attraverso l'analisi di calcolo avanzate, il team ha scoperto che queste tribù Khoisan dell'Africa meridionale sono geneticamente distinte non solo da europei e asiatici, ma anche da tutti gli altri africani.
Il team ha anche scoperto che ci sono individui della popolazione Khoisan i cui antenati non si sono incrociati con uno qualsiasi degli altri gruppi etnici per gli ultimi 150 mila anni e che è stato i Khoisan furono la maggioranza degli esseri umani viventi per la maggior parte del tempo fino a circa 20.000 anni fa.
I loro risultati indicano che è ora possibile utilizzare il sequenziamento genetico per rivelare il lignaggio ancestrale di un qualsiasi gruppo etnico anche fino a 200.000 anni fa, se si trovano individui non mescolati, come nel caso dei Khoisan. Questo mostrerà se nella storia ci sono stati importanti cambiamenti genetici a un lignaggio ancestrale a causa di matrimoni misti o migrazioni geografiche che possono essersi verificati nel corso dei secoli.
"I cacciatori/raccoglitori Khoisan dell'Africa meridionale si sono sempre percepiti come il popolo più antico," ha detto il prof Schuster, uno scienziato della NTU presso il Singapore Centre on Environmental Life Sciences Engineering (SCELSE) ed un ex professore della Penn State University.
"Il nostro studio dimostra che davvero appartengono a uno dei più antichi lignaggi dell'umanità, e le sequenze del genoma di alta qualità ottenuti dalle tribù ci aiuterà a capire meglio la storia della popolazione umana, in particolare il ramo poco studiato del genere umano, come i Khoisan.
"I nuovi dati raccolti consentiranno inoltre agli scienziati di capire meglio come il genoma umano si è evoluto ed eventualmente portare a opzioni di trattamento più efficaci per alcune malattie, anche genetiche."
Dei cinque uomini che erano i più anziani membri della tribù Ju/'hoansi e di altre tribù che vivono nelle zone protette nel nord-ovest della Namibia, due individui risultano avere un genoma che non si era miscolato con altri gruppi etnici.
La tribù Ju/'hoansi è stata resa famosa negli anni '80 e '90 dalla serie di film di successo "Ma che siamo tutti matti?". Il personaggio principale della serie era un cacciatore/raccoglitore, interpretato da N!xau, un Boscimane.
Il primo autore del documento di ricerca, il dottor Hie Lim Kim dello SCELSE, ha detto che "è stato sorprendente che questo gruppo apparentemente non si sia incrociato con i vicini non Khoisan per migliaia di anni." Questo perché i popoli Khoisan e il resto dell'umanità moderna condivisero il loro più recente antenato comune circa 150.000 anni fa.
L'attuale cultura e tradizione Khoisan, dove avviene il matrimonio sia tra i gruppi Khoisan o come risultato di membri di sesso femminile che lasciano le loro tribù dopo aver sposato uomini non Khoisan, sembra essere di lunga durata.
"Uno dei principali risultati di questo studio è che, anche oggi, dopo 150 mila anni, singoli individui non mescolati o discendenti di coloro che non si sono incrociati con popolazioni distinte possono essere identificati all'interno della popolazione Ju/'hoansi, il che significa che potrebbero esserci molti più di tali individui unici in altre parti del mondo", ha aggiunto il dottor Kim.
Le tribù Khoisan che partecipano a questo studio avevano parti dei loro genomi sequenziati in un precedente studio della stesso team nel 2010. Il nuovo studio ha generato sequenze genomiche complete ad alta qualità, che hanno permesso l'analisi della mescolanza e della storia della popolazione. La disponibilità di tali genomi africani del sud di alta qualità consentirà ulteriori indagini della storia della popolazione di questo ramo in gran parte poco studiato del genere umano ad alta risoluzione.
Andando avanti, il prof. Schuster ha aggiunto che cercherà di trovare più persone non mescolate che si trovano in altre parti del mondo, come ad esempio in Asia meridionale e Sud America, dove esistono ancora tribù incontattate.
Fonte: http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/12/s ... naggi.html