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06/12/2014, 17:59

Thethirdeye ha scritto:

TheApologist ha scritto:

L'italiano medio si "sveglia" solo quando gli piovono bombe in testa... [}:)]

Eh ma quelle stanno cadendo......... [;)]

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -junk.aspx



Per l' italiano medio quello è il fedele giudizio sulla realtà italiana, contano solo le bombe con l' esplosivo.

06/12/2014, 20:08

Angel_ ha scritto:

Esclusiva, l'ultima rivelazione di Calcara: "Dietro Papa Francesco c’è un potente Cardinale"

di Simona Mazza - 15 giugno 2014
Vincenzo Calcara, il pentito di fiducia del giudice Paolo Borsellino, continua ad attirare l’attenzione su di sé grazie alle forti rivelazioni di questi ultimi giorni. Così dopo la pubblicazione della lettera aperta a Papa Francesco, nella quale chiede di essere ricevuto per svelare tre grossi segreti, oggi declama “Alle spalle di Francesco c’è un Cardinale che manovra il Vaticano”.

Il pentito continua affermando che il Cardinale, la cui identità sarà presto svelata ai magistrati “Manovrava Marcinkus e gli altri cardinali responsabili tra l’altro della morte di Papa Luciani”. (Il prelato è stato nominato Cardinale nel 2001. All’epoca quando Vincenzo Calcara lo incontrò con Marcinkus era monsignore, ndr). Il pentito dichiara “Quando sarò chiamato a deporre al Processo Borsellino Quater costringerò il collaboratore Giovanni Brusca a parlare come si deve del suo amico di famiglia, il Notaio Albano!” (Vassoio d’argento, Processo Andreotti ). L’improvvisa apertura dell’ex uomo “riservato” di Francesco Messina Denaro ha delle motivazioni assai disparate.

“Adesso che anche altri pentiti e uomini politici hanno confermato l’esistenza delle 5 Entità, della supercommissione e del triumvirato, i cui meccanismi erano stati raccontati da me al dott. Borsellino, posso infrangere un giuramento fatto tanti anni fa ad una persona molto speciale. A questa persona rivelai pure che il cardinale era coinvolto in riti satanici e massonici all’interno del Vaticano”. “Fu un giuramento d’onore” continua Calcara “ma la sua morte mi autorizza a rompere il patto”. Il Cardinale è una figura molto potente che avrebbe avuto, sempre secondo Calcara, pericolose connessioni con tale notaio Albano, nome fatto per la prima volta proprio dal pentito:“Albano era il fiore all’occhiello di Cosa Nostra: il tramite fra Mafia e Vaticano”.

I legami di Albano e Cosa Nostra trovano riscontro in varie sentenze, una su tutte la sentenza Almerighi “Albano, tra le varie cose aveva fatto un rogito per la sorella di Luciano Liggio, Lucianeddu, la Primula Rossa di Cosa Nostra”. L’uomo, secondo il pentito, era altresì legato, in affari ambigui, a Giulio Andreotti. Ma che nesso c’è fra Albano e il Cardinale nelle esternazioni di Calcara? Calcara aggiunge “Il notaio Albano, era il Capofamiglia di Borgetto, era ammiraglio della Marina Militare e, come il Cardinale, era membro dei Cavalieri del Santo Sepolcro, ordine cavalleresco che ha avuto dei legami oscuri con la Massoneria deviata!”.

Dalle ultime rivelazioni del pentito, nelle quali sostiene che le 5 entità (Mafia, ’Ndrangheta, Massoneria, Servizi segreti deviati e Chiesa) furono e sono responsabili di ogni aspetto della vita politica, economica del nostro Paese, inclusa la decisione di effettuare stragi di Stato, deduciamo che la prossima deposizione di Calcara e l’ufficializzazione di nomi e vicende, provocherà un’onda d’urto devastante. Calcara conclude affermando di credere nella bontà di Papa Francesco “Se è davvero un uomo giusto, è sicuramente impotente”.
Fonte:http://www.antimafiaduemila.com/2014061550010/mafia-flash/esclusiva-lultima-rivelazione-di-calcara-qdietro-papa-francesco-ce-un-potente-cardinaleq.html




Purtroppo, se fosse vero, farà la fine degli UFO se nessuno fornirà prove: sottobosco ...

06/12/2014, 21:13

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http://www.ansa.it/lazio/notizie/2014/1 ... a93ca.html


Ma sì... facciamoli RUOTARE....... [:255] [:261]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=1D5Sa2Yq-2g[/BBvideo]

Venghino siori e siore.... venghino.... [:o)]

06/12/2014, 23:20

Quello che dicono in tivvù è una realtà parallela ed artefatta.
Questo è quello che è successo ieri sera a Roma....

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=-UA3E5WcWFY[/BBvideo]

06/12/2014, 23:20

Thethirdeye ha scritto:



Ma sì... facciamoli RUOTARE....... [:255] [:261]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=1D5Sa2Yq-2g[/BBvideo]

Venghino siori e siore.... venghino.... [:o)]


Eccerto mi sembra pure giusto che sulla giostrina ci salgano un po' tutti eccheccacchio dovranno pur "mangiare" anche gli altri no? [xx(]

07/12/2014, 01:48

mik.300 ha scritto:


er trucido, er cecato, lo scimunito..



[:255]


____________________________________________________
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯

bleffort ha scritto:


Angelino pensaci tu!.Immagine





Hehehe, Angeluino con tutto il suo “carisma”. Immagine







Dai che è la volta buona che fanno il botto (piccoletto compreso). [:D]






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07/12/2014, 10:20

Gianni Alemanno e Giuliano Poletti

In un breve comunicato pubblicato nel primo pomeriggio di ieri, Alemanno si è detto in grado di dimostrare la sua «totale estraneità ad ogni addebito». E oggi al Corriere della Sera ha detto: «Apprendo queste notizie con grande stupore. Io Carminati non l’ho mai incontrato. Mai». Sui rapporti con Buzzi: «È il responsabile di un consorzio di cooperative, il suo ruolo è cresciuto prima di me durante le giunte di centrosinistra. Noi lo abbiamo anche limitato, nei nostri anni».

Secondo Alemanno, poi, «Buzzi ha lavorato con chiunque. Prima della mia amministrazione, sopratutto. Poi durante e anche dopo. Anzi, più prima, con Veltroni, che con me. Quando l’ho incontrato, nella sua sede, c’era l’attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti, allora presidente di Legacoop. In quell’incontro c’era lui, c’ero io, c’era mezzo centrosinistra». C’è anche una foto scattata durante la campagna elettorale del 2013: al tavolo ci sono Alemanno, Poletti, Buzzi, poi Umberto Marroni (deputato romano del PD, già consigliere comunale a Roma), Daniele Ozzimo che poi diventerà assessore con Marino. Poletti all’epoca era presidente della Legacoop. Dal ministero hanno spiegato: «In quella veste ha partecipato a innumerevoli cene. Il presidente delle coop sta ai suoi associati come quello di Confindustria alle sue aziende. Se poi ci sono illeciti o irregolarità, rispondono i titolari di quelle società».

http://www.ilpost.it/2014/12/03/arresti ... iegazione/

E' logico che centrino tutti ma il TUTTO iniziò con il segretario di ...Weltroni! [;)]


Gianni Alemanno e Giuliano Poletti

In un breve comunicato pubblicato nel primo pomeriggio di ieri, Alemanno si è detto in grado di dimostrare la sua «totale estraneità ad ogni addebito». E oggi al Corriere della Sera ha detto: «Apprendo queste notizie con grande stupore. Io Carminati non l’ho mai incontrato. Mai». Sui rapporti con Buzzi: «È il responsabile di un consorzio di cooperative, il suo ruolo è cresciuto prima di me durante le giunte di centrosinistra. Noi lo abbiamo anche limitato, nei nostri anni».

Secondo Alemanno, poi, «Buzzi ha lavorato con chiunque. Prima della mia amministrazione, sopratutto. Poi durante e anche dopo. Anzi, più prima, con Veltroni, che con me. Quando l’ho incontrato, nella sua sede, c’era l’attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti, allora presidente di Legacoop. In quell’incontro c’era lui, c’ero io, c’era mezzo centrosinistra». C’è anche una foto scattata durante la campagna elettorale del 2013: al tavolo ci sono Alemanno, Poletti, Buzzi, poi Umberto Marroni (deputato romano del PD, già consigliere comunale a Roma), Daniele Ozzimo che poi diventerà assessore con Marino. Poletti all’epoca era presidente della Legacoop. Dal ministero hanno spiegato: «In quella veste ha partecipato a innumerevoli cene. Il presidente delle coop sta ai suoi associati come quello di Confindustria alle sue aziende. Se poi ci sono illeciti o irregolarità, rispondono i titolari di quelle società».


http://www.ilpost.it/2014/12/03/arresti ... iegazione/

Dimissioni e tutto da ... capo! [^]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/12/2014, 10:27, modificato 1 volta in totale.

07/12/2014, 18:31

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Non ha tutti i torti!

[}:)]

07/12/2014, 18:45

Perchè il PD è funzionale ai piani degli stessi che erano dietro la caduta degli altri partiti della Prima Repubblica (di cui il PD è il principale sopravvissuto) durante Mani Pulite...

07/12/2014, 19:14

Il colpo di stato che dico io ... (e non solo)

07/12/2014, 20:20

Mafia Capitale, minacce di morte tra membri Pdl. E intervenne Carminati

Faida tra consiglieri comunali: “Denuncio il sistema di corruzione creato da Alemanno con giri di tangenti”

Minacce alle mogli, accordi sottobanco, il ricatto di una denuncia in procura e un candidato trombato che devasta un ufficio comunale. La guerra tra il perdente Patrizio Bianconi e il capogruppo comunale del Pdl, Luca Gramazio, rischiava di far saltare gli affari della “mafia Capitale”. E Massimo Carminati, per proteggere l’amico e presunto sodale Gramazio, era pronto a intervenire direttamente. È il maggio 2013 quando Bianconi chiama Gramazio e parla dei debiti contratti nella campagna elettorale che ha poi perso: “Io adesso – gli dice – se tu non porti i soldi ti scanno… tu non hai capito un cavolo! Io ho già fatto casino con Sammarco e gliel’ho pure minacciato a lui e a tutti voi ( … ) di ammazzarvi… ma cosa devo fare io, ammazzarti la donna? Non mi far arrivare a situazioni di questo tipo”. Le minacce sono anche di altro tenore: Bianconi – scrive il Ros – avvisa Gramazio che intende denunciare in procura “il sistema di corruzione creato da Alemanno, attraverso il giro di tangenti che loro prendevano per farsi i fatti loro” e, se non bastasse, “lo accusa di aver preso ventimila voti alle elezioni proprio perché aveva commesso i reati di corruzione, concussione, abuso d’ufficio , voto di scambio e altro”.

Pubblicità

In altre telefonate, si legge negli atti, Bianconi vuole una sorta di risarcimento “chiede 50mila euro da Sammarco e 50mila dal sindaco”, precisando che devono “portargli a casa Roma Capitale”. L’informazione arriva anche ad Alemanno, attraverso il suo capo di gabinetto, Lucaìrelli: “Gianni…”, dice Lucarelli, “il ragazzo è veramente strano”. “Bianconi o Gramazio?”, chiede Alemanno. “Eh, Bianconi…”, risponde Lucarelli. “Ho capito”, continua Alemanno, “e chiama Sammarco, eh”. La notizia della tensione tra Bianconi e Gramazio arriva anche a Carminati, attraverso il comune amico Fabrizio Testa, e il “cecato” è “determinato a contenere il comportamento violento di Bianconi nei limiti della tollerabilità”. “Tu – dice Carminati a Testa – in qualunque momento … te inventi un sistema se cacano il cavolo a lui io vengo… non cacassero il cavolo a lui poi il resto facesse come gli pare”. L’interesse di Carminati era dettato anche dagli affari che intendeva chiudere, attraverso l’imprenditore delle cooperative rosse Salvatore Buzzi, e lo stesso Gramazio, attraverso le opere pubbliche nella capitale amministrata da Alemanno. E infatti, sostiene l’accusa, le tangenti passavano direttamente attraverso la segreteria di Gianni Alemanno. “Massimo Carminati e Salvatore Buzzi”, si legge negli atti d’indagine, “erogavano a Gianpiero Monti” ingenti “somme di denaro”. L’obiettivo era influenzare l’assegnazione delle opere pubbliche e Gianpiero Monti all’epoca non solo era “l’addetto alla segreteria particolare del Sindaco presso Roma Capitale”, ma era anche “delegato per il coordinamento del piano nomadi della Capitale”. Anche Monti, come Alemanno, è iscritto nel registro degli indagati. E il numero degli indagati vicini ad Alemanno, come vedremo, è davvero consistente. Il punto è che gli uomini vicini a Carminati, per raggiungere i loro obiettivi, non esitavano a contattare personalmente il sindaco.

Era il novembre 2012 e l’affare riguardava sei unità abitative da aggiungere al campo nomadi di Castel Romano. Per ottenere gli stanziamenti necessari, Salvatore Buzzi e i suoi sodali – scrive il Ros nelle sue informative – si muovono “intervenendo, o comunque sollecitando, soggetti vicini al sindaco di Roma”, che si adoperano per risolvere la questione. E non solo. I carabinieri del Ros scoprono che Buzzi e i suoi amici sollecitano Gianni Alemanno in persona. Il 21 novembre Buzzi invia un sms al capogruppo del consiglio comunale del Pdl, Luca Gramazio, al capo della segreteria di Alemanno, Antonio Lucarelli, e allo stesso sindaco Giovanni Alemanno: “I fondi per il 2013 e 2014 per la transazione e il nuovo campo Buzzi – non sono stati messi e sono 2.340.544,92 per il 2013 e 2.240.673,26 vi sono solo i fondi per il nuovo campo pari a 455.000,00 il resto e ancora zero …”. Il giorno dopo, la situazione sembra essersi improvvisamente sbloccata, considerato che Buzzi invia un altro sms a Gramazio, Lucarelli e Alemanno: “…Problema risolto per il nuovo campo grazie…”. E “dall’utenza in uso al sindaco – annotano gli investigatori del Ros – viene inviato un sms di risposta: ‘ok’”. Tra gli indagati anche Marco Visconti, Tommaso Luzzi e Alessandro Cochi che, nel 2012, sedevano nella giunta Alemanno e negli scranni della maggioranza targata Pdl.

di Antonio Massari e Marco Lillo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1256340/

07/12/2014, 20:25

Veramente l'ha creato il vice di ...Weltroni ... [;)] [8D]
Per cui ... ti rispondo .. [:D]

Luca Odevaine, ex vice capo gabinetto di Roma all'epoca di Veltroni


Mafia "nera" a Roma: tutti gli affari "della sinistra"

Mafia a Roma, gli affari "della sinistra" sulla pelle di immigrati e rom

<h2>Luca Odevaine, ex vice capo gabinetto di Roma all'epoca di Veltroni</h2> , al mondo delle cooperative. Intorno all'emergenza "Africa" e a quella nomadi ruotavano gli interessi del cartello gestito da Carminati "il nero": ecco nomi e numeri

Non c'è solo il "nero", come personaggio e colore politico, a guidare Roma. Uno dei vertici del sistema messo in piedi da Carminati, "il cecato" alias "il nero" grazie a Romanzo Criminale, era Luca Odevaine, ex capo della polizia provinciale (fino al 2012) e - soprattutto - ex vice capo gabinetto del sindaco di Roma dal 2001 al 2008: era l'era Veltroni.

<h2>"PERICOLOSITA' SOCIALE" - Luca Odevaine è stato arrestato in quanto sussiste, secondo i magistrati, il "pericolo di reiterazione dei reati" a causa della sua "capacità di penetrazione delle istituzioni". Una 'dote' che, unita alla sua "pervicacia a piegare le funzioni che svolge all`interesse suo personale e quello dei suoi corruttori depongono per un`intensissima pericolosità sociale". Queste le parole del gip nel motivare le esigenze cautelari a carico dell'ex fedelissimo di Veltroni.</h2>

"PERICOLO DI FUGA" - Quanto alla sussistenza del pericolo di fuga il giudice ricorda che Odevaine "ha interessi in Venezuela, Paese in cui si reca spesso, la capacità economica per ivi recarsi, il movente alla fuga dato dalla pena assai grave che in concreto è ragionevole verrà irrogata".

MIGRANTI, CHE BUSINESS - All'ex capo della polizia provinciale si contesta "nella sua qualità di appartenente al Tavolo di coordinamento nazionale sull`accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale" di aver compiuto atti contrari ai suoi doveri d`ufficio "al fine di creare le condizioni per l`assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dai soggetti economici riconducili a Buzzi e Coltellacci (entrambi della società Eriches 29, ndr.)". In cambio Odevaine "riceveva una retribuzione di 5.000 euro mensili". Nello stesso capo d`imputazione è citato anche Mario Schina (responsabile del Decoro urbano del Comune dal 2005 al 2007 durante la giunta Veltroni) finito agli arresti domiciliari, ritenuto "intermediario" in cambio di 1.500 euro mensili.

DAI "NEGRI" AGLI "ZINGARI" - Fa strano pensare a dei fascisti come Carminati essere interessati alle sorti di immigrati africani o di famiglie rom. Eppure è così. Ma per gestire questo business, evidentemente, servivano persone "dall'indole" - diciamo così - di sinistra. Che quel mondo ben conoscevano. Ed ecco spiccare, proprio a partire da Odevaine, una serie di nomi ben noti a sinistra. Uno per tutti: Salvatore Buzzi.

SALVATORE BUZZI & COOP - Buzzi, amministratore e coordinatore di varie società cooperative - aveva creato un piccolo impero creando società di servizi con ex detenuti, cooperative che tra le altre attività dello scacchiere dell'organizzazione, sono riuscite ad aggiudicarsi anche servizi nel campo accoglienza profughi, svolgendo un servizio per conto del comune, retribuito con fondi dello Stato - "era l'uomo incaricato di seguire le gare pubbliche e corrompere i politici e gli amministratori di turno".

DA SINISTRA A DESTRA - L'amministratore pubblico di riferimento per Salvatore Buzzi, durante il periodo della Giunta Alemanno, risultava Franco Panzironi, arrestato, ex amministratore delegato Ama, la municipalizzata deputata alla gestione della raccolta dei rifiuti nella capitale: "Vantando uno strettissimo rapporto con l`allora sindaco, Panzironi, a fronte del periodico pagamento di tangenti e di versamenti in favore di Fondazioni della sua stessa area politica, si è reso disponibile per l`aggiudicazione di appalti, lo stanziamento di fondi del Comune di Roma e lo sblocco dei relativi pagamenti alle società cooperative controllate dal sodalizio", hanno sottolineato gli investigatori. "Ci sono tre appalti che finiscono a società vicine a Carminati attraverso la corruzione dei dirigenti: quello per l'assegnazione differenziata del 2011, quello per la raccolta delle foglie e un altro appalto" ha detto il procuratore aggiunto Michele Prestipino nel corso della conferenza stampa sull'operazione Mondo di Mezzo.

IL RUOLO DELLE COOP "VICINE" A VELTRONI - E veniamo al capitolo delle cooperative. Buzzi era al vertice della "29 giugno", realtà che gestiva diversi centri di accoglienza, istituiti nell`ambito dell'emergenza migratoria del 2011, e "hanno evidenziato il ruolo del Consorzio Eriches 29, facente capo sempre a Buzzi, di cui venivano documentati i rapporti con Luca Odevaine" e "Mario Schina", consigliere di una cooperativa sociale. Rapporti "finalizzati ad ottenere il trasferimento di immigrati presso le strutture controllate". "Rapporti documentati" anche tra Buzzi e un altro imprenditore, Sandro Coltellacci, i cui interessi erano soprattutto relativi ai campi nomadi. Il lavoro di Odevaine consisteva proprio "nell'orientare le scelte del Tavolo tecnico al fine di creare le condizioni per l`assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dalle imprese e cooperative riconducibili a Buzzi e Coltellacci"; "comunicare i contenuti delle riunioni e le posizioni espresse dai rappresentanti delle istituzioni nel predetto Tavolo di coordinamento nazionale"; infine "esercitare pressioni per l`apertura di centri in località gradite al gruppo Buzzi".

I NUMERI - E veniamo ai numeri. Nessuna carta "giudiziaria" ma, semplicemente, la relazione di Salvatore Buzzi in occasione dell'assemblea di bilancio della 29 Giugno. I dati risalgono al 29 maggio 2014. Quel giorno, in via del Frantoio a Roma, sede della 29 Giugno, erano presenti molti esponenti politici e, chi non c'era, è stato pubblicamente ringraziato (compresi alcuni indagati). Ebbene, le previsioni di bilancio del 2014 parlano, per la "29 Giugno - Onlus", di un fatturato di 25,2 milioni di euro e di un utile di 800 mila euro. Per la "29 Giugno - servizi" di un fatturato di 9,9 milioni di euro e di un utile di 130 mila euro. Per la "Eriches 20" di un fatturato di 13,08 milioni e di un utile di 250mila euro. Sommando questi soldi ad altre imprese del gruppo, ecco un fatturato di 55,9 milioni e un utile di 1,5 milioni.

<h2>MESSAGGIO A MARINO - E veniamo alle parole di Buzzi durante l'assemblea. il presidente della 29 Giugno ha pubblicamente ringraziato quattro consiglieri comunali "vicini" al suo gruppo - Anna Maria Cesaretti, Mirko Coratti (indagato), Francesco D'Ausilio e Mino Di Noi - e un assessore - Daniele Ozzimo (indagato). Ebbene, in primis il presidente ha voluto sottolineare l'importanza del luogo dell'assemblea, la struttura di via del Frantonio, "ormai sede stabile di centri accoglienza rivolti ad immigrati, rifugiati, richiedenti asilo". Un luogo in cui "superare i tanti steccati creati dal pregiudizio e dall'ignoranza". Chiaro l'obiettivo di Buzzi: 'convincere' il sindaco Marino a cedere alla 29 Giugno la struttura di via del Frantoio. Per finire, ecco l'idea di sinistra che ha Buzzi: "Essere di sinistra non equivale ad avere piccole dimensioni di struttura ma tentare di redistribuire ricchezza equamente ... essere di sinistra corrisponde a creare una cooperativa ove tutti hanno diritto di cittadinanza senza esclusione alcuna". Che dire: missione riuscita. Peccato che la firma in calce al messaggio sia quella di Massimo Carminati. Il fascista.</h2>

.
http://www.today.it/politica/mafia-roma ... istra.html


Capito perché a Roma, Marino lo chiamano "er marziano" ...?! Perché vive in un altro mondo! NON SA MAI NULLA! [;)] [^] [:o)]

VIA TUTTA LA GIUNTA! (Strano, solo "uno" non poteva non sapere ...) [;)]





Immagine
Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/12/2014, 20:58, modificato 1 volta in totale.

07/12/2014, 20:51

Ragazzi, ma non ci metteremo anche noi a litigare su rossi e neri quando sono tutti d' accordo? E' tutto nelle carte...

07/12/2014, 20:57

Purtoppo certe Tv ...sì! [;)] E siccome tutto è partito dall'"Era Weltroniana" .... [^]
(Dovevi sentire certi PDofili questa mattina!) [:D]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/12/2014, 21:00, modificato 1 volta in totale.

08/12/2014, 01:50

Marino, spegni la luce

http://www.beppegrillo.it/2014/12/marin ... _luce.html

In Italia oltre al rovesciamento della realtà, praticato in modo indefesso dai media e da Renzie, vige anche il rovesciamento delle responsabilità. Non è accusato chi ruba, ma chi vuole pulizia. Nel caso del sindaco pro tempore Marino ovviamente deciderà la magistratura se è coinvolto nell'inchiesta Mafia-Capitale, ma un sindaco che, come le tre scimmiette non vede, non parla e non sente mentre è circondato da delinquenti e corrotti e da un tanfo che neppure la Cloaca Massima che ci sta a fare in Campidoglio? Se non è colluso, allora è incapace. Tertium non datur. Alla richiesta del M5S di fare un passo indietro, Marino ha risposto in modo surreale: Anch'io mi sto convincendo con rammarico che il M5S non vuole assolutamente nessuna responsabilità e nessun impegno. E vuole fuggire da qualunque condizione che li metta nella situazione di prendere decisioni". Quindi la colpa adesso sarebbe nostra, del M5S che chiede pulizia, non del pd che doveva controllare e cacciare a pedate i corrotti, Quello stesso pd che ha salvato con il voto contrario all'utilizzo delle intercettazioni due parlamentari nei giorni scorsi. Marino, non è un'offesa, ma solo una constatazione, lei ha la faccia come il culo. Va in televisione a raccontare la barzelletta che non ha avuto contatti con Salvatore Buzzi, e poi ci sono foto, che lo ritraggono insieme a lui. Quando uscirà dal Campidoglio, forse per ultimo se farà comodo a Renzie, si ricordi di spegnere la luce. Quella la riaccenderà il M5S dopo le prossime elezioni amministrative.
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