la ristrutturazione Michelin chiude 3 impianti in Europa Addio a 578 posti in Italia entro 2017 Il gruppo ha deciso di riorganizzarsi in Gran Bretagna, Germania e Italia A Fossano (Cuneo) 400 tagli: «Flessione dei volumi del 45% e costi troppo alti» di Redazione Economia ] la ristrutturazione
Michelin chiude 3 impianti in Europa
Addio a 578 posti in Italia entro 2017
Il gruppo ha deciso di riorganizzarsi in Gran Bretagna, Germania e Italia
A Fossano (Cuneo) 400 tagli: «Flessione dei volumi del 45% e costi troppo alti»
di Redazione Economia

Michelin — la multinazionale francese delle gomme che ha come simbolo il famoso omino composto da camere d’aria di pneumatici — taglierà 578 posti di lavoro in Italia entro il 2017, nell’ambito del piano strategico 2016-2020 che prevede la chiusura di tre impianti in Europa di cui uno in Italia. Entro la fine del 2016 chiuderà il sito italiano di Fossano in provincia di Cuneo (400 dipendenti) e quello di Oranienburg in Germania ed entro la metà del 2018 anche quello di Ballymena nel Regno Unito: in totale sono 1.500 i posti di lavoro a rischio. Il marchio francese di pneumatici — tra i tre più grandi al mondo (con Bridgestone e Goodyear) — ha infatti deciso di riorganizzare le filiali di Gran Bretagna, Germania e Italia: per Fossano, in particolare, Michelin parla di una flessione dei volumi del 45%, che si traduce in una «situazione di cronica non saturazione degli impianti». Gli altri esuberi italiani sono ad Alessandria (30), Torino (120) e Tribano (Padova) (28). Michelin spiega comunque di voler «continuare ad essere un’importante e solida realtà industriale, commerciale e logistica in Italia» e sottolinea che il piano strategico punta a 180 milioni di euro di investimenti al 2020.
Cosa cambia in Italia
In Italia la chiusura dello stabilimento di Fossano — il maggior sito produttivo di Michelin in Europa — comprende un più ampio piano di riorganizzazione delle attività dell’impresa, sottolinea Michelin, di cui beneficeranno i siti di Cuneo (che conta più di 2mila dipendenti) e di Alessandria (800 dipendenti). Inoltre, la rete logistica di Michelin sarà trasformata, e si avvicinerà a questi due siti. Di conseguenza, il sito di Tribano, che dà lavoro a 28 persone, sarà chiuso entro il 2017. In totale, questo piano di riorganizzazione interessa 578 persone, di cui appunto 400 solo a Fossano. In tutta Europa, si contano 65mila dipendenti di Michelin, in 40 siti produttivi dove si garantisce il 40% delle vendite mondiali. Motivo della riorganizzazione, spiega l’azienda, è la crisi economica che ha colpito in misura pesante il mercato europeo degli pneumatici, caratterizzato inoltre da un contesto altamente competitivo. Il calo dei volumi di Fossano a partire dal 2009, in particolare, deriva dal fatto che — spiega l’azienda — i 2/3 dell’attuale produzione di cavi metallici standard è oggi acquistabile sul mercato a costi «decisamente inferiori». Secondo Michelin «la fornitura di questi semilavorati, in una logica di ottimizzazione dei costi di tutta la filiera di produzione degli pneumatici, richiede soluzioni economicamente sostenibili».
La protesta
La risposta dei dipendenti italiani è stata tempestiva: annunciate per domani quattro ore di sciopero per ogni turno di produzione a Fossano. In programma anche una manifestazione, alla quale prenderà parte il segretario della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. Oggi pomeriggio, intanto, i sindacati illustreranno la vertenza all’Unione industriale di Torino.
Cosa cambia in Europa
In Germania, la chiusura del sito di Orianienburg, che conta 180 dipendenti, si tradurrà in una concentrazione delle attività ora esistenti nel sito francese di Avallon. Nel Regno Unito, invece, verrà chiuso il sito di Ballymena (860 dipendenti) entro la metà del 2018. Per finanziare il piano di ristrutturazione, Michelin prevede un accantonamento di 280 milioni di euro di oneri non ricorrenti nel bilancio del 2015.